Il rischio negli scavi, nelle demolizioni, nelle opere in sotterraneo ed in

galleria. Esempio pratico di piano di sicurezza e di coordinamento

 LAVORAZIONI SU STRUTTURE PARTICOLARI – COPIA DEL PROGRAMMA DELLE DEMOLIZIONI IMPORTANTI ED ESTESE

Frequenti e molto spesso gravi o mortali sono gli infortuni che avvengono
durante le operazioni di demolizioni di manufatti, vecchi edifici, capannoni
industriali, tralicci, strutture metalliche ect. ect.

Le cause sono quasi sempre conseguenza

della scarsa conoscenza della stabilità
delle strutture, dovuto certamente alla
loro vetustà e dalla necessità che i
lavoratori operino a diretto contatto con le
stesse.

Per queste ragioni già 50 anni fa l’art. 72 del DPR

164/1956 stabiliva che i lavori di demolizione
“devono procedere con cautela e con ordine
dall’alto verso il basso e devono essere condotti in
maniera da non pregiudicare la stabilità delle
strutture portanti o di collegamento e di quelle
eventuali adiacenti, ricorrendo, ove occorra al loro
preventivo puntellamento”
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Lo stesso articolo aveva stabilito inoltre che la successione dei lavori,

quando si tratti di importanti ed estese demolizioni, deve risultare da
apposito programma, il quale deve essere firmato dall’imprenditore o dal
dipendente direttore dei lavori, ove esista, e deve essere tenuto a
disposizione dell’organo di vigilanza.
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L’obbligo di predisporre il programma delle operazioni di demolizione

prima dell’inizio dei lavori, sancito nel lontano 1956, ha anticipato,
praticamente di circa 40 anni, quello che il legislatore, con il recepimento
della direttiva cantieri, aveva individuato come la più importante misura
per ridurre il fenomeno infortunistico in edilizia,, cioè la necessità di
programmazione delle misure di prevenzione e protezione, ancor prima che
abbia inizio l’attività lavorativa vera e propria.
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Quanto detto è stato confermato dall’art. 151 del D.Lgs. 81/08 secondo cui
la successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel
POS, tenendo conto di quanto indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere
tenuto a disposizione dell’organo di vigilanza.
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Volendo dare un’indicazione di massima riguardo alle operazioni da

effettuare e delle misure di sicurezza da prevedere nel corso delle
operazioni di demolizioni, è necessario far presente che prima di tutto è
opportuno verificare la necessità di prevedere una idonea recinzione
dell’area di lavoro, in relazione alla distanza della struttura da abbattere
da eventuali edifici vicini o da strade o piazze in cui si svolge il normale
traffico veicolare e della ipotetica traiettoria di caduta di materiali in
demolizione dalla parte più alta dell’edificio.
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Infatti, al riguardo l’art. 154 dello stesso D.Lgs. 81/2008 stabilisce che
nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta ed il
transito, delimitando la zona stessa con appositi sbarramenti.
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È necessario quindi disattivare tutti gli impianti tecnologici esistenti

all’interno dell’edificio, come acqua, gas luce, telefono ect. Proprio per
evitare pericoli di allagamenti, incendi, scoppi durante le operazioni di
demolizione.
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Naturalmente è necessario dare la precedenza alla demolizione delle

strutture secondarie, come pareti e tramezzi, per passare poi alle strutture
principali procedendo scrupolosamente, sempre per livelli successivi,
dall’alto verso il basso.
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Durante queste fasi è necessario ridurre il più possibile il sollevamento

delle polveri mediante inumidimento, cioè innaffiando con acqua le
strutture, sia prima che dopo l’abbattimento delle strutture e fornendo agli
operatori idonei dispositivi di protezione individuale come maschere
antipolvere.
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Altri sistemi di abbattimento delle polveri di demolizione

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A secondo delle caratteristiche delle varie strutture è necessario scegliere

il sistema più idoneo di demolizione che può essere per spinta, a
trazione o mediante scalzamento.
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L’art. 155, sempre del D.Lgs. 81/08, confermando quanto già previsto
dall’art. 76 del D.P.R. 164/56, fornisce precise indicazioni sulle modalità
di effettuazione delle demolizioni per rovesciamento, che però devono
essere eseguite soltanto per altezza non superiore a 5 metri.
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Particolare attenzione deve essere rivolta alla demolizione del tetto, ed in

particolare delle parti sporgenti come i cornicioni ed i solai, soprattutto
delle vecchie costruzioni che molto spesso sono soggette ad un tracollo non
graduale e degli archi e delle volte, in considerazione delle spinte che
queste strutture possono determinare sulle strutture adiacenti; particolare
cura infine deve essere posta nelle demolizioni delle rampe di scale,
soprattutto quelle a sbalzo.
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È necessario, infine, organizzare la sequenza dei lavori nell’arco della

giornata in modo che al termine dell’attività lavorativa non restino parti
pericolanti che potrebbero crollare di notte a causa delle intemperie.
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Naturalmente potrà, nel corso dei lavori di demolizioni, verificarsi la

necessità di dover modificare il piano di sicurezza predisposto prima
dell’inizio dei lavori, al fine di adottarlo alle particolari esigenze
determinate da situazioni impreviste; queste modifiche ed aggiornamenti
devono essere riportate nel medesimo piano.
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Nell’effettuazione delle demolizioni il datore di lavoro non solo ha l’obbligo

di preoccuparsi della sicurezza e la salute dei lavoratori propri dipendenti,
ma anche di quella dei semplici cittadini che vengono a trovarsi
nell’ambiente circostante ai lavori, infatti la sentenza di cass. Pen. Sez. 6
n. 2805 dell’11/3/1975 dice: “l’art. 29 del DPR 303/56 nel prescrivere che
siano adottati gli opportuni accorgimenti tecnici nei lavori all’aperto che
comportino lo sprigionarsi di polveri, non solo garantisce l’igiene degli
addetti ai lavori, ma tutela anche il vicinato con cui non deve essere
arrecato danno od incomodo”.