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L’elettrocardiogramma
nei disturbi del ritmo
Le extrasistoli originanti a
livello ventricolare (cosiddetti
BEV – Battiti Ectopici
Ventricolari) presentano un
complesso QRS anomalo,
tipicamente slargato, ma che
può avere virtualmente una
forma qualsiasi.
Extrasistoli (4)
1. L’onda P precoce è seguita da un complesso QRS
precoce? se la risposta è positiva si deve trattare di una
extrasistole atriale.
2. È possibile osservare un’onda P in qualche altro punto
dell’ECG? un’extrasistole giunzionale può dare origine ad
un’onda P molto vicina al complesso QRS o, talvolta, anche
successiva ad esso in quanto il processo di
depolarizzazione viene condotto sia agli atri che ai
ventricoli.
3. Il complesso QRS presenta le stesse caratteristiche
morfologiche in tutto il tracciato (cioè ha la stessa direzione
iniziale della deflessione rispetto al battito sinusale normale
e la stessa durata)? Le extrasistoli sopraventricolari (BESV)
sono caratterizzate da complessi QRS normali, quelle
ventricolari (BEV) da complessi QRS anomali.
Effetti delle Extrasistoli sull’onda P (1)
1) Tachicardia Atriale
• Assenza dell’onda P;
• Irregolarità
dell’intervallo RR.
Fibrillazione Ventricolare
Quando sono le fibre muscolari ventricolari a
contrarsi in maniera indipendente le une dalle altre
non è possibile identificare alcun complesso QRS e
l’ECG è totalmente disorganizzato.
Aritmie che fare? (1)
1. In caso di ritmi sinusali sia lenti che veloci, occorre
soprattutto trattare la causa sottostante e non l’anomalia del
ritmo.
2. Le extrasistoli quasi mai necessitano di trattamento.
3. In pazienti con grave instabilità emodinamica o marcata
ipotensione legata alla tachicardia, dovrebbe essere presa
precocemente in considerazione la cardioversione elettrica
al fine di ottenere un rapido ripristino del ritmo sinusale.
4. I pazienti affetti da spiccata bradicardia con grave
compromissione dello stato di compenso emodinamico
possono essere trattati farmacologicamente (atropina), ma
se tale approccio non risultasse efficace devono essere
sottoposti ad elettrostimolazione.
Aritmie che fare? (2)
5. Il primo trattamento di qualunque tachicardia anomala è costituito dalla
compressione del seno carotideo, questa manovra (mai effettuarla
contemporaneamente bilateralmente!) dovrebbe essere eseguita solo
sotto monitoraggio elettrocardiografico e può essere di ausilio anche per
la diagnosi:
• tachicardia sinusale - la compressione del seno carotideo determina un
graduale e transitorio rallentamento della frequenza cardiaca;
• tachicardia atriale e giunzionale - la compressione del seno carotideo
può rallentare temporaneamente la frequenza ventricolare, oppure essere
inefficace;
• flutter atriale - la compressione del seno carotideo solitamente
determina un transitorio aumento del blocco atrio-ventricolare (ad
esempio da 2:1 a 3:1) con temporaneo rallentamento della frequenza
ventricolare;
• fibrillazione atriale e tachicardia ventricolare - la compressione del seno
carotideo non sortisce alcun effetto.
Aritmie che fare? (3)