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CGI 18-19
Come bilanciare una redox:
1) calcolo degli s.ox. e individuazione tra i reagenti e i prodotti di chi lo cambia
2) calcolo quantità di e- persi e acquistati nei reagenti dagli elementi che si ossidano e si
riducono
3) bilancio degli elettroni tramite coeff.stechiom. dei reagenti che si ox e di rid
4) bilancio masse elementi ridotti e ossidati tra i prodotti
5) bilancio a destra dei cationi e anioni dei reagenti redox (bilancio cariche se in forma ionica,
tramite H+ o OH-)
6) sistemazione di eventuali acidi o basi se necessitano altri anioni o cationi
7) bilancio acqua
8) controllo ossigeni
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2Mg + O22MgO
Fe2O3 + CO Fe + CO2
Zn + HCl ZnCl2 + H2
(passaggio in forma ionica): reazione tipo dei metalli con gli acidi - distinzione tra
metalli nobili e non nobili
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La struttura atomica e la tavola periodica
La luce come onda: radiazione elettromagnetica, relazione tra frequenza e
lunghezza d’onda wavelength amplitude ● Tutte le onde hanno una
caratteristica lunghezza d’onda, l, e
un’ampiezza, A
● La frequenza, n, di un’onda è il
identica velocità di propagazione
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Lunghezze d’onda e tipo di radiazione elettromagnetica, lunghezze d’onda
e spettro della luce visibile
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Fotoni e natura particellare della luce
La radiazione elettromagnetica può essere assorbita e
rilasciata dagli atomi solo in “pacchetti”, detti quanti,
la cui energia è
E = hn
dove h è la costante di Planck
(6.626 10-34 J/Hz)
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Spettro di emissione dell’idrogeno: luce emessa nsolo a determinate lunghezze d’onda (righe), la
cui frequenza è determinata dalla formula di Rydberg, poi modificata da Bohr, che dice che la
frequenza della luce emessa e dunque l’energia dei fotoni corrispondenti, è quantizzata
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Modello atomico di Bohr: atomo di idrogeno come “sistema solare” con nucleo al
centro ed elettrone su una delle possibili orbite, ciascuna ad energia
E = -h×R/n2 (n= 1, 2, 3…) Lo spettro dell’atomo
di idrogeno sarà a
righe (emissione
quantizzata) perché
saltando da un’orbita
all’altra andrà
incontro a variazioni
di energia del tipo:
E R H 1 1
nE
= h× R ×
h h n 2 n 2
i f
}
n secondo Rydberg
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E R H 1 1
n
E = h × R × 2 2
h h n nf
i
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Modello ondulatorio dell’atomo. Superamento del modello di Bohr
Gli atomi polielettronici (da He in avanti) sono troppo complessi perché l’eq. di Schoredinger
abbia soluzioni esatte. Si usano le funzioni d’onda trovate per l’idrogeno e le si corregge per
l’elemento considerato: si ottengono così per tutti gli atomi orbitali atomici, che ci danno
informazioni sull’energia e sulle regioni di spazio in cui è più probabile trovare un certo elettrone
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Ciascun orbitale atomico ha la propria energia e la propria forma
definita da dei numeri quantici
Numero quantico principale, n
specifica l’energia di un elettrone in
un atomo, e può assumere i valori
nome simbolo valori significato
n = 1, 2, 3… fino a
Nell’idrogeno (ma non negli atomi principale n 1, 2, 3… definisce il
livello e la sua
polielettronici!) tutti gli orbitali con lo energia
magnetico ms ½, -½ definisce lo
possono esistere due orbitali con di spin
stato di spin
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Gli orbitali appartenenti a un determinato guscio (cioè livello) sono
raggruppati in sottolivelli
Un sottolivello è costituito da tutti gli orbitali con il medesimo valore del
numero quantico secondario o azimutale, l (elle), che può assumere,
all’interno di un livello, i valori di 0, 1, 2… fino a n-1 (dunque un numero di
valori totale pari a n).
l = 0, 1, 2, ... (n-1)
Si indicano i sottolivelli comunemente tramite lettere:
s per l = 0 ½
p per l = 1
d per l = 2
f per l = 3
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Ciascun sottolivello è formato da 2 l + 1 orbitali, caratterizzati dal numero quantico magnetico, m,
che può assumere i valori
m = l, l-1, l-2… -l.
Esempio: un elettrone del sottolivello con l = 1, cioè il sottolivello p, può assumere tre valori di m:
1, 0 e –1
Gli orbitali di tipo p con i diversi valori di m sono anche indicati con
px, py, pz.
Esempio: un elettrone del sottolivello con l = 2, cioè il sottolivello d, può assumere cinque valori di
m: 2, 1, 0. -1, -2
Gli orbitali d con i diversi valori di m sono indicati come
dxy, dxz, dyz, dz2, dx2-y2
e un elettrone del sottolivello con l = 0? Cioè il sottolivello s? m può assumere solo il valore 0,
dunque c’è un solo orbitale s
esiste un quarto numero quantico, ms, numero quantico magnetico di spin, che può assumere
solo i valori +1/2 e –1/2, e ha a che fare con la rotazione dell’elettrone su sé stesso
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n l m ms nro max
elettroni nel
sottolivello
1 0 (1s) 0 -½, +½ 2
2 0 (2s) 0 -½, +½ 2
1 (2p) -1,0,+1 -½, +½ 6
3 0 (3s) 0 -½, +½ 2
1 (3p) -1,0,+1 -½, +½ 6
2 (3d) -2,-1,0,+1,+2 -½, +½ 10
4 0 (4s) 0 -½, +½ 2
1 (4p) -1,0,+1 -½, +½ 6
2 (4d) -2,-1,0,+1,+2 -½, +½ 10
3 (4f) -3,-2,-1,0,+1,+2,+3 -½, +½ 14
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La “forma” degli orbitali
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1) l’elettrone ha il 90% di probabilità di trovarsi al suo interno
- sono sferici
- al crescere di n aumentano le
loro dimensioni
- il nucleo non è su una
superficie nodale
- al crescere di n varia la
distribuzione radiale
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probabilità “radiale”: come è distribuita la probabilità di trovare un e- all’interno di un
orbitale 1s, 2s, 3s
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Orbitali p. Nei livelli con n > 1 (n = 2, 3, 4…) esistono tre orbitali con l = 1, e
cioè tre orbitali di tipo p.
La forma delle superfici isoprobabilistiche e il loro orientamento negli orbitali
px, py e pz (ml = -1, 0, 1)
● sono a doppio lobo
● al crescere di n aumentano
le loro dimensioni
● il nucleo è su una superficie
nodale
● sono orientati lungo i tre assi
di un sistema cartesiano (e i
due assi lungo cui ciascuno
non è orientato, definiscono
una superficie nodale)
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