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Il conflitto israelo-palestinese

(1991-2010):
lavvio di un processo politico-
diplomatico e la realt
delloccupazione
Analisi strutturale dellevoluzione del conflitto
israelo-palestinese dagli anni novanta ad oggi:

I. Il processo di Oslo (1993-2000)

II. Il fiasco dei negoziati per uno status finale e la politica di non-

negoziato di Sharon (2000-2005)

III. La vittoria di Hamas e la spaccatura del movimento nazionale

palestinese (2006-2010)
I presupposti di Oslo:
gli anni ottanta
Spostamento baricentro del conflitto dalla dimensione regionale delle
guerre israelo-arabe a quella pi propriamente israelo-palestinese

Fattori di cambiamento:

1. Il fronte arabo si sfalda

2. LOLP indebolito

3. Israele inizia la colonizzazione di massa dei Territori Occupati nella


guerra del 1967

4. Intifada
Avvio del processo di pace 1991-1993

Conferenza sponsorizzata dagli USA a Madrid (1991):


palestinesi rappresentati allinterno della delegazione giordana

Negoziati segreti fra il Gov. di Israele e lOLP portano agli


Accordi di Oslo (1993)
Gli Accordi di Oslo

Dichiarazione dei Princpi firmata dallOLP


e dal Governo israeliano nel 1993 prevedeva:

1. la creazione dellAutorit Palestinese (AP) con le


relative forze di sicurezza che avrebbe amministrato
parte dei Territori Occupati di Gaza e Cisgiordania.
2. un periodo ad interim di 5 anni, al termine del quale
si sarebbe negoziato lo status finale di Gaza e
Cisgiordania, la questione degli insediamenti israeliani,
lo status di Gerusalemme e, infine, la questione dei
rifugiati palestinesi.
3. un generosissimo finanziamento internazionale a
Israele (USA) e allAP (soprattutto UE).
OLP riconosce (1) il diritto di Israele di esistere in pace e sicurezza;
(2) le risoluzioni dellONU 242 e 338 e (3) rinuncia alla lotta armata;

In cambio, il governo di Israele riconosce lOLP come


rappresentante del popolo palestinese e accetta di iniziare i
negoziati con lOLP nel quadro del processo di pace medio
orientale.

Arafat riconosce il diritto di esistere di Israele senza ottenere il


corrispettivo riconoscimento israeliano del diritto
allautodeterminazione palestinese e quindi ad uno stato

Gli accordi non menzionano la creazione di uno stato


palestinese, n offrono alcuna garanzia legale sulle effettive
politiche israeliane nei Territori Occupati che, infatti,
continuarono ad essere politiche di espansione territoriale,
pianificate allo scopo di rendere vano qualsiasi tentativo di reale
autonomia territoriale palestinese.
Insediamenti in
Cisgiordania 1992
Dati insediamenti 1970-2000:
1972: tot. 10,608
(WB 1,182; GS 700; EJ 8,649; GH 77)

1989: tot. 199,900


(WB 69,800; GS 3,000; EJ 117,100; GH 10,000)

2000: tot. 387,859


(WB 192,97; GS 66,678; EJ 172,250; GH 15,955)
Crescita degli
insediamenti in
Cisgiordania
1967-2008
La Cisgiordania
nel 1998:
zone A, B e C
(Oslo II, 1995)
Il fallimento di Oslo

Mancanza di una mediazione internazionale che consente allattore pi


forte Israele di imporre la sua politica senza subire nessuna
forma di condizionalit negativa

Obiettivi israeliani:
1. La continuazione politiche di colonizzazione dei territori occupati
nel 1967
2. La de-responsabilizzazione di Israele rispetto alla popolazione
palestinese
3. Loccultazione dei rapporti di forza fra potenza occupante e
popolazione sotto occupazione creando lillusione di un conflitto
simmetrico
4. Indebolimento e spaccatura del movimento nazionale palestinese
(e del ruolo politico e istituzionale dellOLP)
Il fallimento dei negoziati per uno status finale
2000-2001

Camp David II (luglio 2000)


Mancata mediazione USA (Clinton), non tanto generosa e chiara la
proposta di Ehud Barak. Israele e USA addossano ad Arafat la colpa del
fallimento. I negoziati riprendono ufficiosamente (v. Taba
gennaio 2001), ma sono ormai superati dagli eventi:

Scoppio della seconda Intifada (settembre 2000)


Vittoria elettorale di Ariel Sharon (febbraio 2001)
Ri-dispiegamento militare israeliano nei TO e inizio
costruzione barriera di sicurezza (2002)
La Cisgiordania
nel 2002
La barriera di
sicurezza
La formalizzazione della soluzione
dei due stati
Unione Europea: Consiglio Europeo di Berlino (24-25
marzo 1999)

USA: Discorso di Bush del Rose Garden (giugno 2002)

Quartetto (USA, UE, ONU e Russia): a performance-


based road map to a permanent two-state solution to the
Israeli-Palestinian conflict (aprile 2003)

Israele: il Piano di Disimpegno unilaterale di Sharon


(2004)
Il piano di
disimpegno di
Sharon
La vittoria di Hamas e la spaccatura del
movimento nazionale palestinese
Gennaio 2006: vittoria di Hamas alle elezioni per il
Consiglio Legislativo palestinese (parlamento dellAP)
Marzo 2006-marzo 2007: Governo Hamas di Ismail
Haniyye e boicottaggio del Quartetto (USA, UE, ONU e
Russia)
Marzo-giugno 2007: Governo di Unit Nazionale Fatah-
Hamas, ma il boicottaggio internazionale continua
Giugno 2007: Guerra civile nei TO. Hamas prende il
potere a Gaza. Il Presidente dellAP, Mahmud Abbas,
nomina Salim Fayyad come Primo Ministro in
Cisgiordania
Dicembre 2007-gennaio 2008: bombardamento
israeliano di Gaza
Ultimi eventi
2011-2014 nuovi tentativi di formare un
governo di unit nazionale tra Fatah e
Hamas
2012 lAssemblea generale delle Nazioni
Unite riconosce la Palestina come stato
osservatore (non-membro).
Ciclici bombardamenti di Gaza (2012 e
2014) e stallo negoziati.
Conclusioni
Mancata mediazione internazionale del
conflitto:
USA: post-1967 scelta strategica di
appoggiare e proteggere Israele. Non
agiscono da mediatori, ma da facilitatori
delle posizioni israeliane

Unione Europea: privilegia la relazione con


gli USA (e Israele) rispetto ai suoi interessi
strategici per una risoluzione del conflitto
Conclusioni
Quali gli scenari futuri?

Ritorno ad una versione dellopzione


giordana con un ruolo per lEgitto a Gaza?

Ritorno dibattito sulla soluzione di uno stato


unico bi-nazionale
Il muro di ferro
di Muhammad Alatar 2009

http://ildocumento.it/diritti-umani/il-muro-di-
ferro-2009.html
https://www.youtube.com/watch?v=2YDWd1
SZ6k8

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