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ISBN 978-88-6332-

Michael Sfaradi

DANIELE

e i suoi amici

Illustrazioni di Milena Galeoto

Edizioni Miele

Lupus in Fabula

Questo libro dedicato a Daniele, il bambino pi bello e il ragazzo pi dolce del mondo.

La festa di compleanno

Finalmente il sole era spuntato e il 10 maggio, che Daniele aspettava con tanta impazienza, era arrivato. Per lui quel giorno non era un giorno qualsiasi, uno come tanti che scivolava via fra i mille impegni: scuola, piscina, gli amici e compiti per lindomani.
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Il 10 maggio era, era stato e sarebbe stato per sempre un giorno speciale il suo compleanno. Poi era anche domenica e la scuola rimaneva chiusa, motivo in pi per festeggiare. Pochi raggi di sole filtravano attraverso le tende, ma erano sufficienti ad illuminare la stanza. Daniele, nonostante fosse gi sveglio, rimase alcuni minuti a poltrire sotto le coperte mentre ascoltava i rumori che arrivavano dal salone. La mamma spostava le sedie e il divano per fare pi spazio, presto i suoi amici sarebbero arrivati e la festa avrebbe avuto inizio. Per il suo decimo compleanno, aveva invitato tutti i compagni di classe e un paio di bambini con i quali aveva frequentato lasilo, quelli che ancora incontrava per giocare correre e stare in allegria. Tutti insieme, ne era sicuro, avrebbero
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fatto una bellissima comitiva e fra uno spuntino, patatine e salatini, una bibita e un pezzo di torta, avrebbero organizzato decine di giochi favolosi e divertenti. Ci sarebbe stata limmancabile partita a pallone anzi due; la rivincita non poteva mancare. Prima di mettere la palla al centro del campo e dare il fischio dinizio, tutti bambini e bambine insieme, si sarebbero dati battaglia durante la caccia al tesoro che la sua mamma aveva preparato per loro. Gli indizi, le filastrocche e gli indovinelli, erano stati nascosti sia in casa che in giardino, ma il suo gruppo, ne era sicuro, avrebbe vinto perch si era gi assicurato Robert come membro della sua squadra.
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Robert per le filastrocche e indovinelli era davvero imbattibile, con lui la vittoria nella caccia al tesoro era assicurata. Anche avere Ashley in squadra quando si giocava a pallone era importante per vincere. Ashley arrivava dal lontano Sri Lanka ed era uno degli studenti pi bravi della classe. Faceva sempre i compiti assegnati e non si distraeva mai mentre le maestre spiegavano, insomma, era bravissimo sia a scuola che nel gioco del calcio. Con i suoi occhi scuri riusciva a vedere con precisione la disposizione dei compagni sul campo di gioco e riusciva a passare la palla meglio di un giocatore professionista. Quando si avvicinava alla porta avversaria seminava il terrore tra
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i difensori perch i suoi tiri erano precisi e potenti. Ashley aveva la pelle un po pi scura degli altri bambini, era come Ronaldo e Ronaldigno i due campioni brasiliani: sar stato per quello che era cos bravo? Allora, se si voleva fare il calciatore, era davvero un vantaggio avere la pelle scura. Ramon, il suo compagno di banco, biondissimo e con gli occhi chiari, era bravo nel nuoto. Tutti dicevano che in acqua si muoveva come un pesce, ma quando si giocava una partita a calcio nessuno lo voleva in squadra. Aveva i piedi come banane e mandava sempre la palla fuori dal campo! Ma, se si fosse deciso di giocare con il computer, per vincere bastava averlo
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dalla propria parte. Nei giochi elettronici, nelle simulazioni, nelle avventure di draghi e cavalieri era imbattibile. Conosceva anche tutti i trucchi per far avanzare Super - Mario nei vari labirinti del gioco senza farlo cadere nello strapiombo, e sapeva come disintegrare tutte le insidie che trovava sul suo cammino. Le dita di Ramon volavano sui comandi del videogioco ad una velocit impressionante. A Daniele piaceva giocare con i suoi amici, sia perch con loro spessissimo vinceva, sia perch imparava tante cose. E cos, giorno dopo giorno, diventava sempre pi bravo sia nel calcio che nei videogiochi. Cera per anche chi imparava da lui. Daniele, infatti, era molto bravo a disegnare. Sapeva riprodurre, con pochi rapidi gesti,
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quasi tutti gli eroi dei suoi cartoni animati preferiti. Disegnava con maestria You-gi-oh e i suoi personaggi, quasi tutti i Digimon e i Pokmon; Pikachu in particolare. Gli eroi colorati che riempivano i suoi pomeriggi televisivi, dopo aver terminato i compiti di scuola, per lui non avevano segreti. I suoi amici lo sapevano e molto spesso gli rimanevano accanto mentre li disegnava. Nel giorno del suo decimo compleanno Daniele cap che lamicizia soprattutto stare bene insieme. E lui, in compagnia dei suoi amici, stava davvero bene. Nella sua classe studiavano diversi bambini, molti dei quali arrivavano da Paesi lontani. David e Jektar, ad esempio, erano due simpaticissimi fratelli che lui spesso andava a trovare. Anche loro erano nati
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in Germania, ma avevano origini del Kurdistan turco. A Daniele piaceva stare con loro e, quando si fermava a mangiare a casa di David e Jektar, aveva la possibilit di gustare cibi particolari, pieni di salse agrodolci o piccanti. Delle vere leccornie! Ma la cosa pi buona era il t profumato e dolcissimo che gli offrivano per concludere il pasto. A David e a Jektar, invece, piacevano
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molto gli spaghetti con il pesto che solo la mamma di Daniele sapeva cucinare. S, la pasta, perch Daniele di origine italiana. Fra tedeschi, turchi, italiani, gitani e orientali, la classe di Daniele sembrava essere la rappresentanza del mondo intero. Un mondo di bimbi in pace e in accordo fra loro. Quando venne sera i giochi finirono e dei dolci non rimasero neanche le briciole. I genitori dei suoi compagni arrivarono

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