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ISBN 978-88-6332-153-1

Elena Monti

Se c un posto nel cuore


A volte una storia per cominciare deve finire

Edizioni Miele

Da Donna a Donna Narrativa

Alle donne capaci di andare oltre se stesse

Preferiamo vivere nell'inganno piuttosto che morire di verit (Se c' un posto nel cuore, cap. III)

Prefazione
Quando una donna vittima di un tradimento coniugale ma il ragionamento vale anche per un uomo pu scegliere se restare vittima o esaminare a fondo se stessa per capire se in qualche modo quel tradimento non sia stato inconsciamente causato dal proprio comportamento, o meglio da qualche lacuna nel proprio comportamento: spesso due persone credono di conoscersi bene solo perch vivono insieme, e con il tempo, quando il rapporto si stabilizza, tendono a darsi per scontate. Nella fase euforica e totalizzante dell'innamoramento, infatti, gli amanti bastano a se stessi e vivono un rapporto simbiotico che esclude il mondo esterno, quasi come se volessero prendere possesso l'uno dell'altro, compenetrandosi e addirittura perdendosi l'uno nell'altro, per scoprirsi e sorprendersi a vicenda ogni giorno. Poi, fortunatamente, l'ubriacatura passa, ciascuno riprende possesso di se stesso e la relazione si normalizza: molti vivono questo passaggio come una perdita di interesse, non c' pi la novit e quindi anche l'innamoramento muore. In realt in due persone mature il sentimento dovrebbe evolversi e trasformarsi in qualcosa di pi solido e completo su cui costruire un'unione duratura. Se vero che si perde l'euforia, anche vero che non possibile vivere sempre con l'adrenalina a mille, nessuno alla distanza reggerebbe un rapporto da batticuore continuo. La sicurezza per molti diventa abitudine, e abitudine fa rima con noia. Esiste per un'abitudine positiva, una sicurezza che fa dire io ci sono per te, tu ci sei per me.
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Chi tradisce quasi sempre lo fa per noia, per mandare al partner un segnale d'allarme forte su quel che eventualmente manca, o venuto a mancare nel tempo, nel rapporto. Il tradimento, che non un terremoto distruttivo ma una scossa di assestamento del rapporto, diventa allora un'opportunit per guardarsi dentro, per guardare l'altro con occhi nuovi, per rinnovare e svecchiare le basi di un'unione. possibile ricominciare solo se il partner tradito riesce a superare se stesso, l'orgoglio e il dolore, e riesce a chiedere all'altro di aiutarlo a capire le ragioni per cui ha cercato altrove quello di cui aveva bisogno, assumendosi la responsabilit di non aver saputo, o voluto, ascoltare e vedere che cosa mancava.

l'Autrice

I
Eppure doveva esserci una spiegazione. Un motivo valido, che lei avrebbe accolto con ragionevolezza e lucidit, se solo lui glielo avesse esposto. Sapere, capire. Ma non quell'incertezza, quel suo tacere caparbio e infantile, quella distanza che lui aveva messo fra loro due. Capire, sapere. Una qualsiasi verit. Anche una verit dolorosa era meglio del dubbio, che le rosicchiava il cervello. A quel punto, tutto era possibile, e Gaia non sapeva che cosa aspettarsi, ma era pronta ad ascoltarlo. Se almeno lui avesse parlato. Sandra spense la terza sigaretta. La schiacciava con precisione, togliendo bene tutta la cenere intorno, la girava, la rotolava nel piattino di vetro, poi la adagiava su un fianco, come faceva ogni volta che dava una lenta e accurata sepoltura alla compagna preferita delle sue giornate. Uno dei suoi fidanzati la minacci di lasciarla se non smetteva di fumare, lei lo aveva guardato con piet e si era accesa un'altra sigaretta. Non si era nemmeno voltata mentre lui apriva la porta e se ne andava sbattendola, anzi rise del suo sentirsi offeso. Davvero il tapino sperava di essere per lei pi importante di una sigaretta? Non c' limite alla presunzione di un uomo, aveva pensato scuotendo la testa. Butt il fumo di lato e si adagi nella poltrona. Davanti a lei, Gaia mordicchiava il tappo della biro,
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seduta in punta come se il divano scottasse. Non puoi paragonare Luca e Alessandro, sono troppo diversi, e si abbandon alla quarta sigaretta. Gaia sbuff. Ma insomma, mi stai affumicando! Poi mi puzzano tutti i capelli e le tende. Almeno apri la finestra! Noi fumatori stiamo diventando una specie perseguitata, fra un po' ci chiuderanno in qualche riserva protetta, scherz Sandra mentre spostava il braccio per portare la sigaretta lontano da Gaia. Poi si alz con calma e apr una finestra. Il profumo buono della primavera sorrise alla stanza, che ricambi la gentilezza accogliendo con fiducia quel respiro caldo. Sandra tir un'altra boccata, il fumo usciva pigro dalle sue labbra e si perdeva danzando nell'aria. Quando altri la pregavano di spostarsi per fumare o addirittura uscire dalla stanza, lei li guardava con sussiego ed era disposta ad accontentarli solo se si trovava in un locale dove fosse affisso, ben visibile, il cartello VIETATO FUMARE corredato di sanzioni amministrative e altre minacce del genere. Diversamente, non si muoveva di un millimetro. L'unica con cui era disposta ad essere un pochino pi clemente era Gaia, che la chiamava 'inquinatrice seriale' ed etichettava le sigarette 'veleno marcio', 'puzza tritata', e amenit simili. Quel giorno poi Gaia si dimostrava particolarmente intollerante, quindi era il caso di scendere a un compromesso... Pi di una volta infatti Gaia non si era fatta scrupolo di spedirla fuori sul terrazzo, anche in giornate invernali con termometro a meno quattro. Sembri una ciminiera, protest Gaia, spazzando via
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il fumo, che le arrivava comunque al naso, con gesti teatrali ed esagerati. Comunque non li sto paragonando, i paragoni fra ragazzi li facevamo al liceo, nei bagni della scuola, ti ricordi? Fabrizio 8, Giorgio 7+ ma deve migliorare, Andrea promosso con 10, Luca bocciato che sciocchine eravamo Le scapp una risatina, e Sandra le regal un'occhiata complice. S, per scusami, proprio questo che stai facendo da quando l'hai conosciuto, paragoni Alessandro a tuo marito, ma io ti dico che non puoi farlo, non sta in piedi. Cio, se me li prendi come uomini diversi, con i loro limiti e le loro meraviglie, ci sto, ma se li metti sullo stesso piano, impossibile, assurdo. Sono su due galassie distanti anni luce, e sappiamo bene chi ci perde nel confronto. E ci perde anche molto, poverino. Gaia pos la biro e addent un cioccolatino. Adesso esageri. Sandra esib uno dei suoi sorrisetti perfidi. Dai, io non ho niente contro tuo marito, dico solo che sono troppo lontani come carattere, come personalit, come modo di ragionare, e poi Alessandro, ammettilo, un altro pianeta, l'hai detto anche tu. Sono tre settimane che mi fai una testa cos sui libri che legge, le conversazioni che fate, gli interessi che ha, i ragionamenti che scambiate, e finalmente incontri tutti i giorni un uomo che ti dice qualcosa di diverso da 'che si mangia stasera'. E a te piace. Da morire. Era una frase pericolosissima, Gaia sent un certo disagio. Si volt di scatto verso l'amica e respinse con forza quell'insinuazione. Non ho mai detto che mi piace! Il fatto che ti scaldi cos me lo conferma, cara, sogghign Sandra calma, passandosi la sigaretta nell'altra mano.
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Gaia sospir. E poi anche Luca una volta era cos, intrigante, brillante, stavamo ore a raccontarci le nostre cose, io non capisco davvero che gli succede. Sandra, io non lo so se Ale mi piace tanto o poco, so che con lui mi trovo bene a chiacchierare, e che mi ascolta, e che quel che dico non cade nel vuoto, ecco, lui mi risponde, capisci? E poi commenta anche quello che dico, aggiunge, conferma, a volte contesta anche. Insomma, parla! Abbass gli occhi sul cioccolatino rimasto a met e le usc una voce spenta e sottile. Parla, Sandra. Lui parla con me. E non si limita a star l tipo mummia a lasciarmi macinare bla bla da sola come una pazza, ma scambia le sue idee con le mie. Noi comunichiamo. questo che mi prende di lui. Soltanto questo. Si alz dal divano, che era diventato insopportabilmente rovente. Mise su il the per tenere occupate quelle mani che non volevano stare ferme, mentre Sandra, affacciata alla finestra, spiava i gatti che in terrazza salutavano la bella stagione sdraiati al sole e lisciandosi il pelo a vicenda. Comunicare. Aveva trapanato il cervello a Luca con questa storia del comunicare, che lui non capiva bene cosa fosse davvero, gli sembrava che comunicassero alla grande, ma s, mi hai detto che aumentato il burro, e che domani devo pagare l'assicurazione della macchina. Questo comunicare, no? Piuttosto, che si mangia stasera?. Ecco, per lui comunicare voleva dire informarsi sulla cena, discutere sulle bollette, compilare la lista della spesa, segnare sul calendario quando andava pagata l'assicurazione o il bollo dell'auto. Quelle che di solito si definiscono 'comunicazioni di servizio'.
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Ma Gaia gli ripeteva che due persone che si amano devono avere un modo diverso di comunicare, altrimenti tutto si spegne, e prima che se ne accorgano sono distanti milioni di miglia l'una dall'altra. Un matrimonio non dovrebbe essere solo parlare di spese e bollette. Un matrimonio dovrebbe essere qualcosa di pi che vivere sotto lo stesso tetto e condividere due pasti al giorno. Un matrimonio non va avanti per inerzia, va curato con attenzione, seguito con impegno, come una pianta, altrimenti avvizzisce. Prima perde di colore, poi cadono le foglie, infine si ammalano le radici, marcisce irrimediabilmente e muore. Gaia glielo ripeteva di continuo. Diceva ci sono gi troppi matrimoni finti in giro, non voglio fare quella fine l, due che dividono i medesimi spazi vitali ma conducono esistenze separate. cos che si comincia, Luca, si parla sempre di meno, ognuno per conto suo, nei suoi pensieri, fino a ignorarsi totalmente, a non sapere pi nulla l'uno dell'altro, e in un baleno ci si ritrova ad essere due estranei che hanno in comune solo le stesse chiavi di casa! Non voglio ridurmi cos, Luca! Ma lui, da qualche tempo, da troppo tempo, alla sera quando rientrava diceva solo Sono stanchissimo, non si era ancora tolto le scarpe che ripeteva, come un mantra negativo, Sono stanchissimo: il che voleva dire Non ho voglia di sentire niente, di parlare di niente, di fare niente. Lasciami in pace. E cos lei aveva rinunciato. Parlava con altri. Con Sandra, con sua sorella. Con questo Alessandro che fino a qualche mese prima era un egregio signor
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nessuno, e adesso Gaia si trovava a raccontargli i suoi sogni, a condividere con lui i pensieri pi veri e profondi, ma anche mille piccole sciocchezze come la sua passione per gli chantilly e la mania di pestare le foglie secche in autunno per farle scrocchiare, o il cocco, che le piaceva tanto da riuscire a mangiarsene uno intero da sola in una sera, cose senza senso che lui faceva sembrare confidenze preziosissime con quel suo ascoltarla con gli occhi che sorridevano mentre lei parlava. Ma parlare cos con Luca, no. Con Luca era da troppo tempo un'utopia. Aprimi il tuo cuore, gli diceva. E lui rispondeva sono stanco. Dimmi cosa pensi, gli diceva. E lui rispondeva fra dieci minuti inizia la partita. Uscivano a cena, e per la verit la portava fuori cos di rado che quando capitava era un avvenimento, e dopo che lei era stata un'ora a prepararsi, scegliendo un abito sexy e carino perch voleva essere sexy e carina solo per lui, sempre per lui, lo accoglieva sulla porta piena di amore ed eccitazione, e lui non la degnava di uno sguardo. Di, io ti trovo bella, lo sai, non ho bisogno di dirtelo. Gi, ma io ho bisogno di sentirlo. Qualche settimana prima lui rest diversi giorni all'estero per lavoro, e lei ne approfitt per andare dalla sua parrucchiera a farsi fare un taglio diverso, e poi una seduta trucco, seguita da un vestitino molto seducente, e cos rimessa a nuovo and a prenderlo all'aeroporto. Camminava spedita, tenendo il mento leggermente alzato, e ad ogni sguardo maschile che si posava su di lei le scappava un sorriso: era certa che lui l'avrebbe trovata irresistibile. Giunta al cancello d'imbarco, lo attendeva trepidante,
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emozionata come al primo appuntamento. Finalmente lo avvist da lontano e lo salut agitando la mano. Sfoder un gran sorriso e lo baci con trasporto. Ciaooo, bentornato! Fatto buon viaggio? Lui, imbronciato, la allontan con malagrazia, poi, mugugnando qualcosa sul manico del trolley che si era rotto per colpa di un'hostess imbranata, disse che era in un bagno di sudore e non vedeva l'ora di buttarsi sotto la doccia. Ma lei non si fece scoraggiare, e ripart alla carica miagolando vezzosa Come mi trovi?. Le gett un'occhiata distratta e sentenzi: Come ti trovo. Uguale. Nell'uscire dall'aeroporto, lei non disse pi una parola. Le dispiaceva solo aver buttato via ottanta euro fra pettinatura e make-up, che comunque si sarebbe disfatto a breve per via delle lacrime che non riusc a trattenere. Ma neanche di queste lui si accorse. Le rare volte in cui uscivano a cena, lui imponeva che si arrivasse al locale non pi tardi delle sette, per non trovare folla, con il che la serata terminava alle nove, cio quando la vita serale in realt ha inizio, e tanti saluti. Si buttava sulla pizza a testa bassa grufolando e ogni tentativo di Gaia per aprire una qualsiasi maledetta conversazione veniva ingoiato dall'abisso di indifferenza scavato in tutti quei mesi da suo marito. Lei osservava le altre coppie nei tavoli vicini, e con l'esperienza aveva capito che da come una coppia si comporta al ristorante si possono dedurre molti dati utili: se lui ascolta interessato e interloquisce, magari sorridendo, probabile che siano al primo appuntamento o comunque all'inizio della storia. Se lui sente quel che lei dice e ogni tanto si ricorda di emettere pigri monosillabi in risposta, la coppia gi avanti.
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Indice

Prefazione............................................................7 I.............................................................................9 II.........................................................................39 III........................................................................65 IV.........................................................................77 V..........................................................................87 VI........................................................................95 VII......................................................................99 VIII...................................................................107

Copyright by Edizioni Miele Contrada Prosano 73034 Gagliano del Capo (LE) www.edizionimiele.it info@edizionimiele.it Propriet Letteraria Riservata I diritti di riproduzione, traduzione e adattamento sono riservati in tutti i Paesi. Stampato in Italia - printed in Italy nel 2012

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