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Vittorio Di Cunzolo-Alessandro Di Muro Francesco La Manna-Marianna Mastrangelo

La Grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano.


Storia, archeologia e arte di un santuario altomedievale a cura di Alessandro Di Muro

Le ceramiche

Le ceramiche
Francesco La Manna
Le ceramiche dipinte, incise e invetriate: uno sguardo dinsieme. Lo studio dei manufatti ceramici, al di l di una mera classificazione tipologica fine a se stessa, permette di ottenere informazioni relative non solo agli stessi manufatti ceramici, riguardo le tipologie di forme, alla produzione e alla datazione di determinate classi ceramiche, alle varianti delle forme e delle tecniche decorative , ma anche le eventuali influenze culturali e le reti commerciali che hanno determinato la presenza in un determinato contesto archeologico. I saggi archeologici condotti tra il 2002 e il 2007 a supporto del restauro e del recupero funzionale di alcuni edifici nella Grotta di San Michele hanno restituito oltre 15.000 frammenti ceramici, compresi in un arco cronologico che, ad una prima analisi, appare racchiuso tra i secoli VII e XII. Nellambito di questa sezione, si dar una breve descrizione dei reperti ceramici pi rappresentativi, attestanti limportanza di questo santuario micaelico nellorizzonte storico-religioso del Principato longobardo di Salerno e, di riflesso, la ricchezza e la raffinatezza dellambiente deducibile dagli elementi della cultura materiale del santuario: ceramiche ad uso liturgico, contenitori per vino, piatti e unguentari .

Ceramica dipinta in rosso a bande graffite Tra la ceramica altomedievale di produzione probabilmente locale rinvenuta nel corso della campagna di scavo del 2006 si segnala la presenza di due frammenti decorati a bande rosse graffite, pertinenti a forme chiuse 1 Il tipo di ceramica, decorata a bande rosse ad arco e , poi, graffite a formare motivi a graticcio, pare caratteristico della Langobardia minor e potrebbe avere avuto in Salerno un centro di produzione e diffusione2.
Cfr. A. DI MURO-F. LA MANNA, Scavi presso la Grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano. Seconda relazione preliminare, in Archeologia Medievale, XXXIII, 2006, figg. 8 a p.397, 5 e 6 a p. 399. 2 Ritrovamenti di tale tipo decorativo sono avvenuti in contesti archeologici a Benevento, nellarea palaziale di S. Pietro a Corte di Salerno, a Curteri di Mercato San Severino, Buccino e Cimitile. Sul problema da ultimo R. FIORILLO, La ceramica della plebs di S. Maria di Rota a Mercato S. Severino (SA), in III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale (Salerno, 2-5 ottobre 2003), a cura di P. PEDUTO, R. FIORILLO, Firenze 2003, pp. 127-128. Un altro frammento analogo fu raccolto nel 1997 in prossimit della cella di San Vincenzo, lungo la strada che
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La Grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano

Uno dei due frammenti, proveniente dalla US 4023, presenta un motivo dipinto ad arco e graffito (Fig. 1). Largilla di colore rosa appare ben depurata. Questo tipo di ceramica in genere viene datato intorno al secolo VIII3.

Fig 1. Frammento di una forma chiusa di ceramica dipinta in rosso a bande graffite.

Laltro frammento, relativo ad una parte di fondo di una brocchetta, la cui decorazione a sgraffio si limita a due linee parallele sulla banda rossa, proviene da uno strato databile tra la met del IX e gli inizi del X secolo4

conduce alla grotta dellAngelo, conservato presso il Centro per lArcheologia Medievale Nicola Cilento dellUniversit di Salerno; cfr A. DI MURO-F. LA MANNA, Scavi presso la Grotta di San Michele, cit., p.397 nota 28. Recentemente, nel corso di scavi urbani presso lodierna Piazza S. Agostino in Salerno, stato pubblicato un ritrovamento di frammenti questo tipo di ceramica in contesti stratigrafici originati dalla obliterazione di un muro di cinta pre-longobardo; cfr. M. VISCIONE, Archeologia nel centro storico di Salerno: le stratificazioni di Piazza SantAgostino, in Salternum XIV, 24-25, 2010, p.135. 3 A S. Nicola di Buccino ceramica decorata a bande graffite stata rinvenuta in associazione con una moneta di Grimoaldo III (787-806). Cfr. V. CARSANA-C. SCARPATI, Ceramica dipinta a bande larghe, in AA.VV., Testimonianze di epoca altomedievale a Benevento. Lo scavo del Museo del Sannio, a cura di A. LUPIA, Napoli 1998, tavola XVII, nn.1,2 p.167; R. FIORILLO, La ceramica della plebs di S. Maria di Rota, cit., p.133 Tav.8. 4 Il frammento proviene da uno strato, US 2031, da cui provengono anche sette frammenti di ceramica invetriata tipo Forum ware, databile tra la fine del secolo IX e gli inizi del X. Cfr. A. DI MURO-F. LA MANNA, Scavi presso la Grotta di San Michele, cit., p.397 e ss, figg. 8,5 e 6 p. 399. Lo strato US 2031 stato attribuito ad una fase di abbandono e obliterazione (Periodo II ibidem, p.395) della scala rinvenuta in area 2000, cfr. ibidem, p.393 e nota 15

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Le ceramiche

Ceramica dipinta in rosso con decoro a pallini tra bande Sicuramente tra i manufatti ceramici pi singolari tra quelli rinvenuti nelle campagne di scavo nella Grotta dellAngelo, la ceramica dipinta in rosso con decoro a pallini presente sotto forma di frammenti probabilmente elementi residuali di forme chiuse, come acquamanili e brocchette 5. Se la ceramica a bande rosse graffite risulta allo stato delle ricerche di probabile produzione salernitana, la ceramica fine decorata con motivi a pallini tra bande, dipinti in rosso, sembra essere prodotta in Campania settentrionale6. Il tipo di decorazione trova confronti con ceramiche provenienti da Napoli e Santa Maria Capua Vetere 7 da contesti datati tra VIII e IX secolo, con ceramica proveniente da indagini archeologiche compiute nel Salento8, con un frammento rinvenuto a Monte Rotaro in Capitanata 9 e con una brocchetta dalla necropoli longobarda di Vicenne in Molise 10. Si tratta di prodotti non comuni e di relativa importanza e valore come attesta anche largilla dei frammenti ritrovati che appare particolarmente depurata e priva di inclusi. Sia pure pervenuto in uno stato, estremamente frammentario (Figg. 2 a e b), stato possibile ricostruire parte di un acquamanile dallapparato plastico e decorativo parimenti complesso. Lacquamanile presenta due cannule a sezione circolare che dovevano essere fra di loro collegate per mezzo di archetti, di cui un residuo di uno parzialmente si intravede ancora, secondo uno schema plastico, riscontrabile anche in acquamanili successivi ritrovati sempre negli scavi effettuati in grotta. La decorazione con pallini dipinti in rosso tra bande, anche in relazione ai contesti stratigrafici di ritrovamento, sembrerebbe collocare il contenitore in un ambito cronologico altomedievale che va dal secolo VIII al IX circa.

Ibidem. P. ARTHUR, H. PATTERSON, Ceramics and early Medieval Central and Southern Italy: a potted History, in La storia dellAlto Medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dellarcheologia. Convegno internazionale, Siena, 2-6 dicembre 1992, a cura di R. Francovich, G. Noy, Firenze 1994, pp. 416; 418 fig. 5. 7 Ibidem 8 P. ARTHUR, "Tra Giustiniano e Roberto il Guiscardo. Approcci all'archeologia del Salento in et bizantina", I Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Firenze 1997, fig. 2. 9 M. GRECO, I materiali di Monterotaro e di Sculgola, in Mons Rotarius: alle radici di un castellum longobardo, a cura di P. Dalena, Bari 2006, pp. 69-81. 10 B. GENITO, Materiali e problemi. La necropoli di Vicenne nella piana di Bojano, Conoscenze, 4, 1988, pp. 49-67. p. 66, fig. 18.
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Fig 2a, Olevano sul Tusciano, Grotta S. Michele, frammenti di acquamanile in ceramica dipinta in rosso con decoro a pallinitra bande.

Fig 2b, Olevano sul Tusciano, Grotta S. Michele, frammenti di acquamanile in ceramica dipinta in rosso con decoro a pallinitra bande.

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