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I reperti faunistici provenienti dal saggio relativo agli ambienti dingresso alla grotta di San Michele ad Olevano sul

Tusciano (ottobre-dicembre 2002). Nota preliminare

I resti analizzati1 provengono dalle UU.SS. 1013, 1021, 1029, 1030 per la cui origine, formazione e funzione e per lindividuazione di fasi di utilizzazione degli ambienti si rimanda alla relazione di Alessandro Di Muro. Durante lo scavo, si scelto di non raccogliere reperti ossei dagli strati superficiali perch apparso evidente che si trattasse di residui sporadici e decontestualizzati di precedenti campagne di scavo, dispersi negli ambienti esplorati che avevano la funzione di deposito. Le ossa sono state scavate a mano con la cazzuola. Non si proceduto alla setacciatura della terra scavata: il recupero di frammenti di ossa di minime dimensioni, nonch di schegge minute, sono indice di unelevata percentuale di ossa recuperata2. In generale, le ossa al momento del rinvenimento si presentavano in uno stato di conservazione buono, sporadicamente con tracce di concrezioni come da stillicidio dacque calcaree. Per precauzione, non si provveduto al lavaggio delle ossa, preferendo operare una pulizia a secco con spazzolini con punte di gomma morbida antigraffio e pennelli3. Lanalisi quantitativa stata eseguita secondo il metodo del calcolo statistico a partire dal numero dei frammenti rinvenuti.

1 Eopportuno sottolineare, per una corretta valutazione dei dati forniti in questo lavoro, che gli ambienti indagati allo stato attuale non sono stati esplorati definitivamente per ragioni di varia natura, non ultimi problemi relativi alla statica e alla sicurezza degli operatori. Inoltre, per una pi completa analisi archeozoologica dei reperti osteologici di origine animale, comprensiva di analisi dei reperti dellavifauna, di datazione degli individui e di dati metricostatistici dei resti animali, si rimanda ad uno studio pi approfondito di prossima pubblicazione. 2 Ne prova il basso peso medio dei reperti ritrovati (cfr. tabella n1) . Cfr. CARTLEDGE 1978 p.437 3 Cfr. BEDINI 1990b p.237

I valori della quantit di carne potenzialmente fornita da ciascuna delle specie domestiche sono stati ottenuti utilizzando i coefficienti riportati in BARKER 19734. Su 959 frammenti di ossa animali rinvenute stata possibile lidentificazione di 729 frammenti (76 %). La maggior parte dei frammenti proviene dalla US 1030 (665 pari al 69% del totale), in cui stato riscontrato il valore di peso medio maggiore (32,32 g. per frammento). La variet faunistica da questa prima analisi sembra limitarsi alla presenza preponderante delle principali specie domestiche (suini5, bovini, capriovini6) attestati al 95 % dei frammenti individuati7. Le ossa lunghe, ad eccezione del metatarso III-IV e del metacarpo III-IV per i ruminanti, sono frammentate e sono residue le sole epifisi dimensionate in maniera tale da raggiungere una dimensione variabile tra gli 8 cm e gli 13 cm8. Le ossa lunghe venivano ridotte in dimensioni compatibili con le

aperture e la capacit delle olle ritrovate. Non sono state rilevate tracce di bruciatura sulle ossa rinvenute. Lassenza di tracce di bruciatura pu essere dovuto dalluso di cucinare mediante ebollizione le ossa con o senza avanzi di carne insieme a cereali o verdure.

Il valore percentuale dei frammenti delle maggiori specie domestiche, la cui somma assunta come 100%, viene moltiplicato per un coefficiente (p. e. per i suini il coefficiente 46 kg per individuo adulto). Il risultato il peso totale della carne fornita da ogni specie. A sua volta i risultati ottenuti vengono trasformati in percentuale. Per altri esempi cfr. BEDINI 1990a p.335 tab.17. Il metodo non privo di errori: a tal proposito TOZZI 1990 p.222 5 Questo primo studio si limita alla sola analisi quantitativa dei frammenti rinvenuti. Non si proceduto alla ricognizione sistematica della presenza tra i frammenti di resti suini di resti di cinghiale. Da un rapido esame dei reperti, appare solo unipotesi di ricerca, trattandosi di resti, al di l delle differenze dovute al sesso, allet, alle dimensioni, alquanto omogenei in cui non si sono riscontrate evidenze di separazione tra le due specie. 6 Per le medesime ragioni di cui sopra, oltre che per lestrema frammentariet, non si proceduto alla distinzione tra Ovis aries e Capra hircus secondo BOESSNECK, MULLER, TEICHERT 1963; PRUMMEL, FRISCH 1986. 7 Lavifauna, oggetto di un prossimo studio, rappresentata da un 5 % dei frammenti riconosciuti, in prevalenza pollame, anche se sono attestati pochi resti di cacciagione, non ancora studiati. Di poca importanza ai fini statistici, ma non ai fini di studio, due vertebre probabilmente di un pesce di grosse dimensioni, non ancora attribuiti. 8 La misura stata verificata per i frammenti epifisiari bovini, suini ed capriovini provenienti dalla U.S. 1030. E interessante la notazione della dimensione delle estremit epifisiarie delle ossa lunghe in quanto queste dimensioni sono funzionali alla capacit delle olle da cucina rinvenute nello strato 1030 insieme ai frammenti delle ceramiche. Cfr.BECK-BOSSARD 1981. Per le considerazioni sulla ceramica rinvenuta si rimanda alle relazioni di. Pierpaolo Saporito e di Marianna Mastrangelo.

In generale, nel totale dei frammenti rinvenuti, per tutte le specie si osservata lassenza di sterno e vertebre caudali. Tracce di tagli da squartamento e da sega per la macellazione sono state rinvenute sulle vertebre cervicali e lombari, sulle coste, sulla pelvi9.

Analisi dei resti provenienti dalla U.S. 1013 Dalla U.S. 1013 proviene l7 % dei frammenti recuperati nel saggio con un peso percentualmente equivalente. In questo strato si riscontra la percentuale pi bassa di frammenti ossei rinvenuti. Una prima analisi stata effettuata su un totale di 66 frammenti, di cui 21 non identificati, pari al 32 % del numero totale dei frammenti rinvenuti nello strato. Dai dati quantitativi relativi ai resti ossei di origine animale, si evince un quadro dinsieme caratterizzato da una cospicua percentuale di resti capriovini, 22 frammenti (il 49% del numero totale dei frammenti individuati nello strato). Stando alla distinzione delle ossa per gruppi secondo BARKER 1982, vi una netta prevalenza dei gruppi di ossa relativi ai tagli migliori (Gruppo I e Gruppo II; cfr.tab.7). Il calcolo della disponibilit di carne dalle percentuali di frammenti ossei rinvenuti (BARKER 1973) rivela che dai capriovini si sarebbe potuto ottenere solo il 14% della carne totale potenzialmente fornita (tav.7). In realt, molta pi carne offrivano i bovini, di cui sono stati rinvenuti 15 frammenti (il 33 % del numero totale dei frammenti individuati nello strato), che, stando ai calcoli, corrispondono a circa il 78% della carne potenzialmente disponibile, con una prevalenza dei tagli qualitativamente migliori (tab.7). I frammenti ossei di suini sono 8, pari al 18% del totale dei frammenti rinvenuti nello strato, la percentuale pi bassa calcolata negli strati del saggio. La distinzione delle ossa in gruppi mostra un quadro percentuale squilibrato, in cui prevalgono i tagli relativi allarea craniale con lassenza totale dei gruppi relativi agli arti.
Rimandiamo ad un prossimo lavoro lanalisi sistematica delle tracce di macellazione rinvenute.
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Questultima osservazione, oltre alla constatazione dellesiguit relativa dei frammenti rinvenuti, portano a considerare che, in base ai reperti ossei animali rinvenuti, alla base della formazione dellunit stratigrafica U.S. 1013 vi unazione di livellamento10: materiali di rifiuto, tra cui ossa, provenienti da altri luoghi, venivano scaricati per colmare un avvallamento in vista di una costituzione di un nuovo piano di uso. Pu spiegarsi cos lesiguit del numero dei frammenti rinvenuti, da un lato; dallaltro lo sbilanciamento del quadro percentuale dei gruppi dei frammenti ossei dei suini: difficile credere che siano entrati a far parte dello strato i solo resti craniali,frutto di una selezione volontaria. Con molta probabilit, i resti ossei dei suini, cos come delle altre specie, provenivano da altri punti dellinsediamento nella grotta utilizzati come discarica o in cui si erano accumulati rifiuti. Non entrarono a far parte dello strato, quindi, altri frammenti ossei appartenenti agli altri gruppi di ossa, che, pure, dovevano essere presenti nei luoghi di accumulo. Lunit stratigrafica U.S. 1013, quindi, non aveva la funzione di fossa di scarti alimentari. La sua formazione da mettere in relazione ad unazione di livellamento con scarico di materiale proveniente da altri luoghi del sito.

Analisi dei resti provenienti dalla U.S. 1021 e dalla U.S.1029 Le UU.SS. 1021-1029 presentano notevoli analogie per quanto riguarda lanalisi quantitativa dei resti ossei animali. Dalle due unit provengono il 1112 % circa dei frammenti recuperati nel saggio per un peso dei frammenti rinvenuti negli strati del 5-6%. In entrambe, ancora, la percentuale di capriovini, oltre ad essere preponderante, assume il valore pi alto riscontrato. Per quanto riguarda i tagli bovini, in entrambe le unit stratigrafiche sono in prevalenza assoluta i tagli di area craniale. Entrambe, poi, hanno in comune un quadro pi equilibrato per quanto riguarda la ripartizione percentuale dei tagli suini, orientato verso una prevalenza dei tagli qualitativamente migliori (tab.7).

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Cfr. supra relazione Di Muro

Entrambe sono frutto di azioni di livellamento in momenti diversi che introducono negli ambienti ormai interrati resti ossei il cui insieme mostra simili rapporti percentuali tra i frammenti di specie diverse. La casualit della raccolta dei rifiuti ossei fa s che, fatti salvi i rapporti tra le percentuali delle specie tra loro, i valori dei gruppi di ossa (secondo BARKER 1982; cfr.tab.7) rivelino incongruenze o prevalenze di un gruppo sugli altri, evidenziando pi che scelte o disponibilit alimentari, il processo che ha determinato la selezione dei frammenti. U.S. 1021 Una prima analisi stata effettuata su un totale di 110 frammenti, di cui 20 non identificati, pari al 18 % del numero totale dei frammenti rinvenuti nello strato. In questo strato stato rinvenuta la percentuale pi alta di frammenti ossei di uccelli, il 10%, in prevalenza pollame e piccoli uccelli. Dai dati quantitativi relativi agli altri resti ossei di origine animale, si evince un quadro dinsieme caratterizzato da unalta percentuale di resti capriovini, 51 frammenti (56% del numero totale dei frammenti individuati nello strato). Secondo le percentuali ricavate dalla distinzione dei frammenti ossei in gruppi (BARKER 1982; tab.7), vi una prevalenza del gruppo relativo alle ossa craniali. Il calcolo della disponibilit di carne dalle percentuali di frammenti ossei rinvenuti (BARKER 1973; cfr. tav.7) rivela che dai capriovini si sarebbe potuto ottenere solo il 34% della carne totale potenzialmente fornita. La carne bovina costituiva circa il 39% della carne potenzialmente disponibile, con unassoluta prevalenza dei tagli provenienti dal cranio (tab.7). Il calcolo stato effettuato a partire dai 7 frammenti rinvenuti (l8 % del numero totale dei frammenti individuati nello strato. I frammenti ossei di suini sono 23, pari al 26% del totale dei frammenti rinvenuti nello strato. La distinzione delle ossa in gruppi mostra un quadro percentuale equilibrato, in cui prevalgono leggermente i tagli qualitativamente migliori, le cui carni costituivano il 26% delle carni (tab.7).

U.S. 1029 Una prima analisi stata effettuata su un totale di 118 frammenti, di cui 33 non identificati, pari al 28 % del numero totale dei frammenti rinvenuti nello strato. In questo strato non stato rinvenuto alcun frammento osseo di uccelli. Dai dati quantitativi relativi agli altri resti ossei di origine animale, lo strato caratterizzato da unalta percentuale di resti capriovini, 48 frammenti pari al 56% del numero totale dei frammenti individuati nello strato. Secondo le percentuali calcolate dalla distinzione di ossa in gruppi (tab.7), vi unassoluta prevalenza del gruppo di ossa relativo ai tagli qualitativamente migliori. La disponibilit di carne desunta dalle percentuali di frammenti ossei rinvenuti (BARKER 1973; cfr. tav.7) rivela che dai capriovini si sarebbe potuto ottenere il 33% della carne totale. La carne ottenuta da bovini, di cui sono stati rinvenuti 5 frammenti (il 6 % del numero totale dei frammenti individuati nello strato), corrispondeva a circa il 29% della carne potenzialmente disponibile, con unassoluta prevalenza dei tagli di carne provenienti dal cranio (tav.7). I frammenti ossei di suini sono 23, pari al 26% del totale dei frammenti rinvenuti nello strato. La distinzione delle ossa in gruppi mostra un quadro percentuale equilibrato, in cui prevalgono leggermente i tagli qualitativamente migliori (tab.7), il 38% della carne potenzialmente disponibile (tav.7). Analisi dei resti provenienti dalla U.S. 1030 Dalla sola U.S. 1030 provengono il 69 % dei frammenti recuperati nel saggio per un peso pari al 82% del totale. Su 622 frammenti, 156 non sono identificabili, pari al 23% del numero totale dei frammenti rinvenuti nello strato. Il quadro dinsieme dei dati quantitativi relativi ai resti ossei di origine animale caratterizzato da una preponderanza di resti ossei di suini, 216 frammenti (il 42% del NISP). Seguendo la distinzione di ossa in gruppi di

BARKER 1982, vi una netta prevalenza del gruppo di ossa relativo ai tagli qualitativamente migliori (Gruppo I , il 42% e Gruppo II, il 17%; cfr.tab.7). La disponibilit di carne, desunta dai calcoli dei frammenti (BARKER 1973), rivela che dai suini si sarebbe potuto ottenere solo il 23% della carne totale. Nella U.S. 1030 sono stati rinvenuti ben 133 frammenti ossei di bovini, pari al 26% dei frammenti riconosciuti presenti nello strato, che, stando al calcolo della disponibilit di carne di cui sopra, corrispondevano al 69% della carne disponibile. La qualit dei tagli ottenibili , per, orientata verso tagli di carne di seconda scelta (tab.7). I frammenti capriovini (130 pari al 26%) testimoniano di una disponibilit di carne di solo l8% del totale, con una prevalenza di tagli qualitativamente migliori (tab.7).

Conclusioni Da quanto detto, possibile distinguere tre fasi principali in base alle differenze che caratterizzano i dati quantitativi delle singole unit stratigrafiche: a) la fase pi antica11 (U.S. 1030) caratterizzata da una notevole presenza di frammenti ossei di suini12 e da un apporto minimo della carne capriovini sul peso totale delle carni consumate; in genere, le carni provengono in maggioranza da tagli qualitativamente migliori, mentre la seconda scelta predilige carni di provenienza craniale13 (tab.7); tra lavifauna presente oltre il pollame si riscontrano sporadici resti di selvaggina tipica di ambienti acquitrinosi. In questa fase lambiente B funge da fossa di rifiuti e scarti alimentari la cui attivit databile dal IX al X secolo ;

Cfr. CLARK 1997 tabella 2 p.36 S. Vincenzo al Volturno IX sec. pig 48,2%; sheep/goat 27,3%; cattle 24,5; le percentuali ricalcolate riferite alla US 1030 sono le seguenti: maiali 45,2%; pecora/capra 27,1%; bovini 27,7. Come si pu notare, le proporzioni tra le percentuali delle tre specie domestiche principali sono simili e vicini i contesti cronologici e strutturali. 12 Il calcolo del Numero Medio di Individui effettuato per le mandibole suine per lunit stratigrafica 1030 determina la presenza di 16 individui; il NMI ricavato dai frammenti dei crani bovini indica un numero di 3 individui. Per le critiche ed i limiti del calcolo NMI cfr. TOZZI 1990 p.212 e s. 13 Pare che dalle mandibole e dai crani dei maiali si ricavassero tagli di carne noti per la loro prelibatezza. Cfr. CARTLEDGE 1978 p.450

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b) una fase intermedia (che inizia con la U.S. 1029 e si conclude con la U.S. 1021) caratterizzata dalla prevalenza di frammenti ossei capriovini e da una disponibilit di carne egualmente ripartita tra le specie; in genere, le carni dei ruminanti provengono da tagli di seconda scelta con predilezione per le carni di provenienza craniale, mentre quelle suine mantengono una certa uniformit qualitativa provenendo da tagli di gruppi ossei diversi (tab.7). In questa fase si succedono riempimenti dellambiente B dal X allXI secolo; c) una ultima fase (U.S. 1013) caratterizzata dalla presenza in quantit inferiori alle fasi precedenti dei frammenti ossei di suini e alla preponderanza della percentuale di carne bovina nel totale delle carni disponibili (78%) ottenuta da tagli di ottima qualit (tab.7). Questa azione di livellamento datata alla fine del XII secolo . Da quanto detto, appare urgente la continuazione di questo studio rivolto in particolar modo a chiarire problematiche di natura paleoeconomica mediante una rigorosa analisi archeozoologica . Infatti, occorre ancora indagare let degli individui macellati per valutare laspetto sia economico sia qualitativo della problematica. Le analisi sullet degli individui permetteranno di avvalorare lipotesi avanzata in sede di primo riconoscimento delle ossa, che, cio, si tratti, almeno per i bovini, di individui maturi, spesso utilizzati per lavori nei campi o la produzione di latte. Questindagine, infatti, di tipo archeozoologico rimanda ad unaltra indagine di tipo paleoeconomico sullorganizzazione e alla gestione degli allevamenti degli animali macellati in relazione alla struttura monastica che sorgeva nei pressi della grotta di San Michele. Di certo, il ritrovamento di un numero di ossa, decisamente alto rispetto al volume dellunit stratigrafica, e la circostanza che non stato possibile esplorare gli ambienti per ragioni di sicurezza dovuta alla statica degli ambienti14, impongono di non trascurare sia il consumo di carne, attestato dai ritrovamenti, sia la produzione alimentare, lorganizzazione dellallevamento
E stato possibile indagare solo una piccola parte del deposito (2,5 m. x 2,5 metri per 2,80 metri di profondit, su un deposito stimato di circa 12 metri di lunghezza per 2,5 metri di larghezza). Cfr. relazione del Alessandro Di Muro
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in una zona montuosa, lungo le pendici del monte Raione, e la logistica alimentare di un monastero con annesso un santuario. I monaci, oltre al proprio sostentamento, oltre a quello dei propri oblati e famigli, erano tenuti a fornire ai pellegrini che si recavano sul santuario micaelico del Mons aureus un pasto, comera nella tradizione dellaccoglienza monastica. La compresenza di carni di tagli diversi potrebbe essere messa in relazione al bisogno di sfruttare al massimo la disponibilit di carne ottenibile dagli animali macellati. E ipotizzabile luso di carni di seconda scelta o di scarti15 (secondo i criteri moderni) o di ossa con resti di carne per la preparazione di pietanze, tutto sommato, sufficienti per il fabbisogno calorico del pellegrino medievale e consoni alla sua dieta. Lalta percentuale di carne bovina disponibile, ricavabile a partire dalla percentuale o dal peso dei frammenti rinvenuti (BARKER 1973), non deve ingannare: da una veloce analisi delle saldature epifisiarie, si tratta di individui adulti, se non anziani16. Il valore pi alto del NMI di tre individui nella US 1030 e sembra non superare il singolo individuo nelle restanti unit stratigrafiche. La presenza numerosa di resti di maiale, unico animale che nel medioevo veniva allevato esclusivamente per le carni, in sintonia con altri contesti coevi campani e, soprattutto, monastici17. Allo stesso modo, laumento percentuale dei resti di capriovini negli strati successivi alla U.S. 1030, datati in base ai resti ceramici a partire dal X fino allXI secolo, trova conferma in altri contesti coevi18.

Francesco La Manna
Sintomatica la frequenza alta di mandibole e di crani dei maiali, da cui pare si ricavassero tagli di carne noti per la loro prelibatezza. Cfr. CARTLEDGE 1978 p.450 16 Vera forza lavoro dei campi dellalto medioevo, fonte di latte e di tutti i suoi derivati, il bovino, solo quando era divenuto anziano, veniva avviato alla macellazione. Cfr. MONTANARI M. 1979 p.225 17 Mi riferisco ai dati gi citati riportati da CLARK 1997 tabella 2 p.36 su S. Vincenzo al Volturno nel IX sec. (pig 48,2%; sheep/goat 27,3%; cattle 24,5); le percentuali ricalcolate riferite alla US 1030 sono le seguenti: maiali 45,2%; pecora/capra 27,1%; bovini 27,7. 18 CLARK 1997 tabella 2 p.36 S.Maria in Civita;KING A.1994 dati desunti dal grafico della figura 164 p.390.
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UU.SS. US 1013 US 1021 US 1029 US 1030 Totale

frammenti 66 110 118 665 959

% 7 11 12 69 100

peso in g. 1.894 1.267 1.494 21.495 26.150

% 7 5 6 82 100

peso medio 28,70 11,52 12,66 32,32 27,27

Tabella 1. Percentuali del numero e del peso di frammenti di ossa animali recuperate

UU.SS. US 1013 US 1021 US 1029 US 1030 Totale

Frammenti identificati 45 90 85 509 729

% strato 68 82 72 77

% totale 5 9 9 53 76

Frammenti non identificati 21 20 33 156 230

% strato 32 18 28 23

% totale 2 2 3 16 24

Tabella 2. Percentuali del numero e del peso di frammenti di ossa animali identificate

Olevano s/Tusciano - Grotta di S. Michele Saggio Ambiente B anno 2002 % dei frammenti divisi perspecie

avifauna 5% capriovini 34% suini 39%

bovini 22%

Tavola 1. Percentuale dei frammenti divisi per specie

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Suini n Cranio Mandibola Mascella atlante epistrofeo denti totale scapola omero radio ulna Metacarpo II o V falangi totale pelvi femore patella tibia fibula Metatarso III o IV Metatarso II o V astragalo calcaneo naviculo cuboide cuneiforme falange 1 falange 2 falange 3 totale coste sterno vertebre cerv vertebre tor vertebre lomb osso sacro vertebre caud totale

Capriovini n 1 Cranio 3 Mandibola 0 Mascella 0 atlante 0 assoide 0 denti corna 4 totale 3

Bovini n 0 1 0 0 0 0 0 1 3 1 2 0 0 0 6 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 2 6 0 0 0 0 0 0 6 totali 15 1 Cranio 0 Mandibola 2 Mascella 0 atlante 0 epistrofeo 0 denti corna totale

Suini n Cranio Mandibola Mascella atlante epistrofeo denti totale scapola omero radio ulna Metacarpo II o V falangi totale pelvi femore patella tibia fibula Metatarso III o IV Metatarso II o V astragalo calcaneo naviculo cuboide cuneiforme falange 1 falange 2 falange 3 totale coste sterno vertebre cerv vertebre tor vertebre lomb osso sacro vertebre caud totale

Capriovini n 1 Cranio 1 Mandibola 0 Mascella 0 atlante 0 assoide 0 denti corna 2 totale

Bovini n 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 3 2 0 1 0 1 0 0 4 totali 7 3 Cranio 1 Mandibola 2 Mascella 0 atlante 0 epistrofeo 0 denti 1 corna 7 totale

1 scapola 0 omero 0 radio 0 ulna 0 Metacarpo 0 falangi 1 totale 0 pelvi 0 femore 0 patella 0 tibia 0 fibula 0 Metatarso III+IV 0 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 0 totale 3 coste 0 sterno 0 vertebre cerv 0 vertebre tor 0 vertebre lomb 0 osso sacro 0 vertebre caud 3 totali 8 totale

3 scapola 0 omero 0 radio ulna 0 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 3 totale 1 pelvi 0 femore 0 patella 1 tibia 0 fibula 1 Metatarso III+IV 0 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 scafocuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 3 totale 11 coste 0 sterno 0 vertebre cerv 0 vertebre tor 2 vertebre lomb 0 osso sacro 0 vertebre caud 13 totali 22 totale

1 scapola 1 omero 0 radio 1 ulna 0 Metacarpo 0 falangi 3 totale 0 pelvi 1 femore 0 patella 2 tibia 0 fibula 0 Metatarso III+IV 2 metatarso 1 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 6 totale 6 coste 0 sterno 1 vertebre cerv 4 vertebre tor 1 vertebre lomb 0 osso sacro 0 vertebre caud 12 totali 23 totale

2 scapola 0 omero 2 radio ulna 2 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 6 totale 3 pelvi 1 femore 0 patella 0 tibia 0 fibula 2 Metatarso III+IV 0 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 1 falange 2 0 falange 3 7 totale 25 coste 0 sterno 0 vertebre cerv 2 vertebre tor 4 vertebre lomb 0 osso sacro 0 vertebre caud 31 totali 51 totale

Metacarpo III o IV 0 Metacarpo III+IV

Metacarpo III o IV 0 Metacarpo III+IV

Tabella 3: numero di frammenti attribuiti a ciascuna specie nellUS1013

Tabella 4: numero di frammenti attribuiti a ciascuna specie nellUS1021

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Suini n Cranio Mandibola Mascella atlante epistrofeo denti totale scapola omero radio ulna Metacarpo III o IV Metacarpo II o V falangi totale pelvi femore patella tibia fibula Metatarso III o IV Metatarso II o V astragalo calcaneo naviculo cuboide cuneiforme falange 1 falange 2 falange 3 totale coste sterno vertebre cerv vertebre tor vertebre lomb osso sacro vertebre caud totale

Capriovini n 0 Cranio 2 Mandibola 0 Mascella 0 atlante 0 epistrofeo 0 denti corna 2 totale

Bovini n 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 0 0 0 4 totali 5 Cranio 0 Cranio 0 Mandibola 0 Mascella 0 atlante 1 epistrofeo 0 denti 1 corna 2 totale

Suini n

Capriovini n 6 Cranio

Bovini n 10 16 3 4 1 6 6 46 5 4 4 4 0 0 17 5 6 0 4 0 4 0 1 2 0 0 2 1 0 25 20 0 6 9 10 0 0 45 totali 133

14 Cranio 17 Mandibola 15 Mascella 3 atlante 0 epistrofeo 5 denti corna 54 totale

Mandibola Mascella atlante epistrofeo denti totale scapola omero radio ulna Metacarpo III o IV Metacarpo II o V falangi totale pelvi femore patella tibia fibula Metatarso III o IV Metatarso II o V astragalo calcaneo naviculo cuboide cuneiforme falange 1 falange 2 falange 3 totale coste sterno vertebre cerv vertebre tor vertebre lomb osso sacro vertebre caud totale

9 Mandibola 3 Mascella 1 atlante 0 epistrofeo 0 denti 0 corna 19 totale 14 scapola 7 omero radio 11 ulna 2 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 34 totale

1 scapola 1 omero 0 radio 0 ulna 0 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 2 totale 1 pelvi 2 femore 0 patella 3 tibia 0 fibula 0 Metatarso III+IV 2 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 1 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 9 totale 18 coste 0 sterno 0 vertebre cerv 0 vertebre tor 1 vertebre lomb 0 osso sacro 0 vertebre caud 19 totali 32 totale

2 scapola 3 omero 4 radio ulna 0 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 9 totale 2 pelvi 7 femore 0 patella 0 tibia 0 fibula 0 Metatarso III+IV 0 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 9 totale 16 coste 0 sterno 2 vertebre cerv 4 vertebre tor 5 vertebre lomb 1 osso sacro 0 vertebre caud 28 totali 48 totale

13 scapola 15 omero 7 radio 8 ulna 0 Metacarpo III+IV 0 Metacarpo 0 falangi 43 totale

22 pelvi 14 femore 0 patella 13 tibia 0 fibula 1 Metatarso III+IV 0 metatarso 1 astragalo 2 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 53 totale 34 coste 0 sterno 7 vertebre cerv 4 vertebre tor 18 vertebre lomb 2 osso sacro 0 vertebre caud 65 totali 215 totale

5 pelvi 2 femore 0 patella 1 tibia 0 fibula 1 Metatarso III+IV 0 metatarso 0 astragalo 0 calcaneo 0 naviculo cuboide 0 cuneiforme 0 falange 1 0 falange 2 0 falange 3 9 totale 50 coste 0 sterno 5 vertebre cerv 1 vertebre tor 11 vertebre lomb 1 osso sacro 0 vertebre caud 68 totali 130 totale

Tabella 5: numero di frammenti attribuiti a ciascuna specie nellUS1029

Tabella 6: numero di frammenti attribuiti a ciascuna specie nellUS1030

13

US GRUPPO I scapola omero pelvi femore totale GRUPPO II radio ulna tibia totale GRUPPO III cranio mascella mandibola totale GRUPPO IV metacarpo metatarso calcagno astragalo carpo/tarso falangi totale I% II % III% IV % US

SUINI BOVINI CAPRIOVINI 1013 1021 1029 1030 1013 1021 1029 1030 1013 1021 1029 1030 1 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 3 4 0 0 0 0 0 0 0 5 20 0 80 0 1013 1 0 0 2 3 0 1 2 3 1 0 1 2 1 0 0 2 3 0 0 3 3 0 0 2 2 13 15 22 14 64 5 8 12 25 14 15 21 50 0 1 2 1 0 2 6 145 44 17 34 4 1030 3 1 1 0 5 1 1 0 2 0 0 1 1 0 0 1 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 4 5 6 20 2 2 4 8 10 3 12 25 3 4 2 1 0 3 13 66 30 12 38 20 1030 1 0 1 0 2 0 0 1 1 1 2 0 3 2 0 3 1 6 1 1 0 2 3 2 1 6 2 3 2 7 14 0 0 0 0 0 0 0 0 14 7 5 2 28 5 6 1 12 6 3 9 18

0 0 2 2 0 0 1 0 0 0 0 1 3 3 11 11 27 27 27 27 18 18 27 27 1021 1029 SUINI

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 1 1 0 9 3 0 56 67 0 22 0 0 11 0 0 11 33 0 1013 1021 1029 BOVINI

0 0 0 2 1 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 3 0 3 7 17 14 61 29 35 100 46 14 12 0 20 43 35 0 30 14 18 0 5 1013 1021 1029 1030 CAPRIOVINI

Tabella 7. Frammenti ossei classificati per gruppi di ossa secondo BARKER 1982

14

Olevano s/Tusciano - Grotta di S. Michele Saggio Ambiente B anno 2002 % dei frammenti US1013

Olevano s/Tusciano - Grotta di S. Michele Saggio Ambiente B anno 2002 % dei frammenti US1021

avifauna 0% capriovini 49% suini 18%

avifauna 10%

suini 26%

capriovini 56%
bovini 33%

bovini 8%

Tavola 2. Percentuale dei frammenti divisi per specie US1013

Tavola 3. Percentuale dei frammenti divisi per specie US1021

Olevano s/Tusciano - Grotta di S. Michele Saggio Ambiente B anno 2002 % dei frammenti US1029

Olevano s/Tusciano - Grotta di S. Michele Saggio Ambiente B anno 2002 % dei frammenti US1030

avifauna 0% suini 38%

avifauna 6%

suini 42%

capriovini 26%
capriovini 56% bovini 6%

bovini 26%

Tavola 4. Percentuale dei frammenti divisi per specie US1029

Tavola 5. Percentuale dei frammenti divisi per specie US1030

15

250 200 150 100 50 0 bovini US 1030 US 1029 capriovini US 1021 suini US 1013
bovini 133 5 7 15 capriovini 130 48 51 22 suini 217 32 23 8

avifauna

avifauna US 1030 US 1029 US 1021 US 1013 29 0 9 0

Tavola 6. Rappresentazione grafica del numero di frammenti divisi per specie rinvenuti nelle singole UU.SS.

16

80 70 60 50 40 30 20 10 0 US 1030 US 1029 capriovini suini US 1021 US 1013


capriovini 8 33 34 14 suini 23 38 26 8

avifauna bovini

avifauna US 1030 US 1029 US 1021 US 1013 0 0 0 0

bovini 69 29 39 78

Tavola 7. Rappresentazione grafica delle percentuali di carne fornita per specie secondo BARKER 1973

17

Specie frammenti Avifauna 0 Bue 15 Pecora/capra 22 Suini 8 Totale 45

U.S. 1013 NISP% peso in g.


0 33 49 18 100 0 1.054 275 315 1.644

%
0 64 17 19 100

peso medio
0,00 70,27 12,50 39,38 36,53

Tabella 8. Frammenti ossei classificati per specie rinvenuti nella US 1013

Specie frammenti Avifauna 9 Bue 7 Pecora/capra 51 Suidi 23 Totale 90

U.S. 1021 NISP% peso in g.


10 8 57 26 100 20 250 250 555 1.075

%
2 23 23 52 100

peso medio
2,22 35,71 4,90 24,13 11,94

Tabella 9. Frammenti ossei classificati per specie rinvenuti nella US 1021

Specie frammenti Avifauna 0 Bue 5 Pecora/capra 48 Suidi 32 Totale 85

U.S. 1029 NISP% peso in g.


0 6 56 38 100 0 130 630 494 1.254

%
0 10 50 39 100

peso medio
0,00 26,00 13,13 15,44 14,75

Tabella 10. Frammenti ossei classificati per specie rinvenuti nella US 1029

Specie frammenti Avifauna 29 Bue 133 Pecora/capra 130 Suidi 217 Totale 509

U.S. 1030 NISP% peso in g.


6 26 26 43 100 165 9.780 2.200 7.080 19.225

%
1 51 11 37 100

peso medio
5,69 73,53 16,92 32,63 37,77

Tabella 11. Frammenti ossei classificati per specie rinvenuti nella US 1030

18

Bibliografia
BARKER 1973 =The economy of medieval Tuscania: the archeological evidence,Papers British School at Rome,41 pp.155-177. BARKER 1982 = Barker G., The animal bones, in Whitehouse D. et alii, The Schola Praeconum I: The Coins, Pottery, Lamps and Fauna, Papers of the British School at Rome, 50, pp. 81-91. BECK-BOSSARD 1981= Lalimentazione in un villaggio siciliano del XIV secolo, sulla scorta delle fonti archeologiche in Archeologia Medievale VIII (1981) p.315 BEDINI 1990a=I reperti faunistici della Rocca di Asolo (campagna di scavo 1987). Nota preliminare , Archeologia Medievale, 17, pp. 331-46. BEDINI 1990B = Introduzione alla determinazione dei reperti faunistici, in MANNONI T.-MOLINARI A., Scienze in archeologia, Firenze, pp. 233-262. BOESSNECK, MULLER, TEICHERT 1963= Osteologische Unterschiedungmerkmale zwischen Schaf (Ovis aries Linn) und Ziege (Capra hircus Linn), Kunh.Archiv,78, , pp.1-129. CARTLEDGE 1978= Le ossa animali dellarea sud del chiostro di San Silvestro a Genova, 1977, in Archeologia MedievaleV (1978), pp.437-451 CLARK G., 1984= La fauna, in F. CAMERON, G. CLARK, R. JACKSON,C. JOHNS, T. LEIGHTON, S. PHILPOT, T. POTTER, J. SHEPHERD, M. STONE and D. WHITEHOUSE, Il castello di Ponte Nepesino e il confine settentrionale del Ducato di Roma, pp.127-42, Archeologia Medievale, 11, pp. 63-147. CLARK G., 1997 = Monastic economies? Aspects of production and consumption in early medieval central Italy, Archeologia Medievale, 24, pp. 31-54. KING A.1994= (a c. di ARTHUR P.) Mammiferi in Il complesso archeologico di Carminiello ai Mannesi-Napoli scavi 1983-1984, Lecce p.367-406 MONTANARI M. 1979 =Alimentazione contadina nel Medioevo, Napoli 1979 PRUMMEL, FRISCH 1986= A guide for the distinction of Species,Sexand Body Side in Bones of Sheep and Goat, Journ.Arch.Sci ,13, pp.567-577. TOZZI 1990= L'archeozoologia: problemi e prospettive in MANNONI T.-MOLINARI A., Scienze in archeologia, Firenze, pp. 233-262. 19

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