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I c o T o r r c ncll' o i ~ n nl7.;2 a r l l i i 1 ~ 1 - : 1 ' ~ ~ rrsn r(ioq.prri ~! piinirr come sinlenlo lo stii;&ti~ ii~.il,iIt?r~ii~i!,a b:iperiore .li1 :inni sette.

Keila penisiin Ibcric;! seriibrir pure si ilcasse In ~~nrilic;izibjne cik chc inscgiiJ i 1 ,\l i?l l i o i i ~ ~ t i jrt~'. per ' t . ~rhir. Iirsi[rr,ii tit. 4,$. l$, ovc cil:~11 5: n l d ii S n d 1, ,ci cat.ntor't)l~ C. dc in i l i t c y . restit. uerlro srrt fieiiitfrte, n. 60. Vcdasi :incLe la disrer~ozione di C. G. S o l; iji i d dc srrrprn ilz 1 1 i ~ ) t t e l r o p t ~ 1 t 1~ ~ I I ~ ~Rpspvnan , Tllbi/rgi.ilsiirr vol. 9, C e ~SSD ~ ~ c s p . i1Iodernaniente la rlotlrina dcll" lIorilrne1 si i 15. l s~~slenuta s o n i ~ o G l u C l; opasc~rk!jrr7piclicw vol. 4, dal l~og.107 ilZi Iri casu ~..e)lu posieriori sftq)r?!nz 22ec i ~ o l l t t z t c l ~ i RBC r~~i ~ l e r $ [ t dieilzir, pir~le I ~ C I ~ B I IZ ~ IPU J , t~~ ~i/~ I yriorl denlellri, nz!t clomzienli, ccat stt,iurre ebj2ine, nuL puelIrte i~tlpzclret-i~zltllavi arlitifiitcc illntuna est, E : pay. 110. i @od ita est fi?lpr~iilpl?c, r'es disprtfc!Ilo~te egefct. ut aon I1 quale ne eccettua soltanto il caso di femniiiia cho gih s i s i ~~crtioaceriiciifo ricusata, c clie dallo arnntorc si:isi appositariiente renduta ebra al fiiie di conlprinicrla. ?rifatti 13 cviilente che il di~scdso della sluprata b nnleccdentemeote cognito allo stapratore, e che questi adoperando il narcalico come mezzo fisico per vincero quol dissenso si honno i terruiiui della vioIcaucc Jisiea vera e cornr, u suo luogo vedrenio.
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i me parvero sempre esagerati gli argomonti di l colorw che caldeggiarwono il sistema clell' adequazione. Etl altrettanto mi parvero gagliarde le ragioni degli oppositori, in sgecinl modo applicate alle ipotesi deila demente e cientro corti limiti anche della ililpubere. Io non dir9 con 1' 1 o m m e l che nc1 gare ngl'irnpriberi (1) la facolta di nofi volerc una cosa sia lo stcsso clio contrticlire al senso comune. Uiro I)ensi che tra l' inganno con cui s' illaquou una

uicirte inesperta e debole, c! In ~iolsnzacon crii si comprime riria voloatci renitente vi i? differenza morale. L'animo del colpevole pub illuclersi suli' nppnrerixa di conselitimento, e credcre di non far cosa spiacevole usando (le1 sesso. L' ailimo del culpcvolc. che adopera una riolenza non pu8 non essere conscio in. tutta la sua hrnttn chiarezzrt del patimentc* che arreca alIa creatuye, da Iai conipressa. E qui i~icl~ianzanclo principio giuridico che io tongo conn me saldo ed inaluttabilc nella millerla della quantiti1 (lei delitti, aggiungo che, vogliasi o nQ, ianclis sotto i1 rapporto pi'imurio della lesione del diritto vi B tra caso e caso mia rlisparitfi che non p116 disconoscersi dalla giustizia distril~utivn.CIii ust la forza brutale corilro una giovirietta, o contro la demente chc; invano resistevano, troppo fece di ylii nel12 via del delitto: all' abuso carilale che el~bea comune cori 1' altro, aggiunse una serie cli atti ulteriori che per loro stessi costituivano un materiale di delitto, e che per loro stessi esaurivano la violazioue di un diritto ult~riore.Onde la eclrlipartlzioile delle due iiuputanioni repugilante ai principii. Richiamare il caso dell'abnso della impnbere e della tlemcnte ai termini dello stzyeao cola se$zc,-ionc preszmta, aarizichb ai termini della vfoles~,rn p~~t?sz~?zlu, sembrami che da uil lato meglio risponcla alla veritk delle cose; e rileglio dall' sc1tr.o lato risponda ai bisogni di una giusta proporzione di peno.
(I) iinn singolariti nieritevole di osscruazioac che dnvs 10 stupro in ferurnina viripoteiite era punito di morte, i dot!ori insegnavano in base alla legge s i qeris nliquid fj. nondunl f , de pscliis, che se Io stupro violento era c;ii

sc?prii vergine iinptiberc non doveva applioorsi la pena di niorte riia la relepziono. Tale ei'ii la dotlriiia del CU 11 p ( 1 n cioi S i p 11 o r o i o i.ifcrita do C a r e r i o p ~ ~ l t ~ t ifol.l 205, cl tciPgo, 71. 10 E r a m i i i a t i c o deek 52 2 5 G u i d o Pripil d i ~ ~ i355 s. V i v i o decifi. 299, n. 15. Cos la non viripot0iiz:i (1~Ilavittima era circostanza aggravante nello stupro non violento, ed era circostanza dirniouente nello stupro vtoleii~o.Tali erano le conseguenze dell'odio contro la pena di riiortc.

A mostrare poi la futiliti&del Lroccnido cIic servi di base lilla dottrina clelln cquiparaziorie, spontanee occorrono ulteriori consiilerazioi~i.Infatti so 1' 211gOriiento del C a i' p z o v i o e dei suoi sognaci fosse logicamei~teretto, e giuridicariion.+uvero, esso il+ vrebbe correre in tutti i casi. Sri questo punto io non mi rimuovo dalle convinzioni nlie. Se i1 gim'e

penalo Q un' arte ernpiricii gettiaino la penlla, e cessiamo di rneclitarne gli arcani ysrincipii che conle t:ilr? non h i i : ma se il giure penale B una scieiiza, 1. vogliamo mnutencrlo x cotes1,a sua altezza, esso ilc'c-i: mero dei principii; e questi non possono l'i(bot~usce~si veri, quando non sono accett:rhili ooiize in tutte le loro logiche (lcduzioni, perchi? In veriti~ i!!rina, e sotto ogni sua foma devc risultare veriea. Ora SC l'incapace di coxlsentiro deve tenersi co13o rcliu~~itu, zwlle J I J O ? ~110t?lit not?t'it,se il far cosa qzci n danno di persona cleinento o itiipubore deve telicrsi corno accompagnato [la vir~lcnzninclutti~s,? se t 1:i viol@riza induttiva, eclriivale gli effetti giuridici alla viok?taa vc7a; io diiritindo perctik noli si prinisco come reo di fz~rtoeklcnto chiunque toglie

uiia gemma alla bambina o alla clemente, anclic! quando queste per insipienza loro non oppongono resistenza? Io vorrei che i sostenitori della parificazioiie rispondessero a questa dimanda. Perclii: il furto riceve cosi grave qualifica dalla violenza? Pescli cosi grave qualifica riceve dalla violenza lo stupro? Evidentemente perchb nella violenza adopeinta come nzeuizo per giungere al fine sia della libicline sia dell' avidit, si estrinseca la violazioi~e di un diritto prezioso, quello ci& della 'libert inclividuale. Non credasi che la qualifica clel furto violento o dello stupro violento, abbiano la loro ragione nella offesa recata alla personalitk fisica per coilesto mezzo. Tale idea non pu accettarsi pcrcli+ In violeiiza qualifica s l'uno come 1' altro caso tanto se cssa & morale quanto se i-? fisica. Le lesioni recate al corpo nell' uso di questo secondo moclo di violenza potranno essere uii' accidentalit che aggravi il fatto speciale : niti. non sono condizioni inerenti alla essenza della c~palifica.Lo stupro cd il h r t o sono clualificati dalla violenza anche clove questa fu 'uemplicen-iente .~lzorccb. Laonde essendo intriitivo chc chi Lrancli uno stile minacciandomi di morte se a lui non clava In cosa mia, niente offese la mia integrit personale, coinc in niente la oifese colui che brancli lo stile per costringere la C m mina a rendersi passiva delle libidini sue: si l' uno elio 1' altro recarono lesione col mezzo adoprato acl un clirilto ilifferente da quello clella integritci porsonale; Tecarono lesione al diritto della libertri inrlivitluale; ed in cluesto soltanto sta la oggetti.critc?. fi lti esscnzialitG clclla violonza. So pertanto la lil~erti personale della donna clemente si ritienc corilc vio-

- 252 1~if.na ragione della sua incapacith giuridica a cori-

sentire quando fu indotta spontmea agli abk~l~acciainenti amorosi, perche non dovrk dirsi ugualmente violata In sua libertii. personale quando fu indotta a. dare all' avido speculatore il prezioso monile ? &la in questo caso non si sogna di ravvisare nel furto commesso a danno della demente la qualifica della violeilza; e soltanto vi si ravvisa una T~ocle,imliutnbile per lo inganno nel quale fa maliziosamente irretita cluelln infelice inconscia dcl valore della cosa che clava. In questo senso si procede comaneniente tlai giuristi e dai legislatori sebbene alcu~io questi di &?da ~~olatoS. 2124) spingere ,la dott~inadella ( U ~ S pi'csarzta anche al furto conimesso sopra bambini; e al furto commesso ( S. 2217 ) sopra i doriuienti. Lo che se douri~rispettarsi quando la legge 10 abbia voluto con espresso precetto, non putrh rnai concerlersi alla interpetrazione della pratica nel si1t:nzio clclla legge. I'crfotta analogia esigeva ~ I I ~ I ~ che non di cioZensa, ma di scd~tr;iu~zc rlovesse parlarsi quando la infelice inconscia del pregio dsH'onor suo ernsi i~idotts far paghe le impure voglie dela l'uomo. b1a ail avere 51 furto violento ~ o non vi i contentate della mancanza (li co?zseizso gizlriclico; voi esigete di pii1 la mancariza di conscizso ~zntzcjvtlc; voi esigete un pronunciato dissenso il qriale sia vinto dnlla forza o c?:\lln pura, Voi dunque vi contradicetc. Voi stessi rinnegate quel vostro Brocccrrdo sofistico, che chi non B capace di volere vuole il contrario; voi stcssi riconoscete che per la definiziono della violenza esiste una iliversit,:i sostnnxir~lcf'ra la semplice asst?Bza di conscntim~xitocbfflcnc~, la ptlcsenra positiva di un dissentimento; e

I ~ O

mi riconoscete che dove & stato d)i~il~differ~e?zsa nel soggetto passivo di n11 malefizio vi puo essere la criminasita in ragione (le1 fatto stesso, vi paO essere l'ingauno che abliis procacciato rualiaiosaiiiento quello stato d' indiffersilzu; mn non vi percit solo la violeiiza e la offesa all' altrui liberta (1).
(I) In Germania la nozione clella stupro liec vz'olenlnm uollcncarhin ha finito per cssero uuiversalmentc riceTula nelle scuole come designazione di U D B fizurs distlnla dallo stupro violento, e punibile meno gravsrneote di que510: B e r n e r Lel~rDuclc 5.189, pctg. 4 2 . E dopo avere questii doltrina trionfato dello errore cnrpzoviano nel regno dcli:i scienza ha completato la sua VlttOrii passando nella legisl:czioiie. I codici di Bruosuich e Batinover le dettero il uonw speoiale di violazione fScitiiiidunyj. Il codice dello imperi, tedesco ha cotiseri7aio la eozione iil 5. 17U, 72. 2 senza darle un nome speciale; l' ba punita meno della violeriaa vera, distinguendo sempre corne S dovere fra il caso in cui dal colIievole sia f ? ~ o u a t o preesistcrite lo stato di mancanze di vol0nla ecl il caso clic sia stato cla lui knaliziosnnientc prociiFaio: nel qual caso si ririilra nella violenza vera come altrove ( g. 3517) ho dimostrata. Sente ognriiio q1i:rl ditrcreri28 ~.Orro nella subiettjvitll del reato fra chi maliziosarncntc. ullrinchi una femmina per abilsarno poscin ciirn:ilriieirl~ P cili trovala per accidentaliti iina cnirniiia giii uhri;icii s i ali1)rofitla di qiieila circostarixn per comprinici~l~. c lr ii t z p S (lekrbrcc]~ S. 75, y0.g. 555, 1i1jrt6 11 iit f i l l , j osserva doversi i11 questo ultjnio ouso valui:iitc corile circoslaaza aitenuante lo essersi i;i dorinn volontariariieiite ubriacain da si& i~iedesirna.
)&cc

S.

149.1.

Come procedesi poi quando si defiiiiscono gli CBtremi do1 delitto di violenza ~~?*izialn? cile fi qua

- 25.4 devc studiarsi e cercarsi la vera soluzione del pro/ilcriia: l~erchhla violenza qualilicatrice di rtki altl'~~ rlelitto 11011 puo essere che la violenza ccrstitricnti: in sk un delitto szti ge?ze?.is,quando non fu ris:rfs per servire di inezzo ad altro arie colpevole. Se la incapacitk di consentire per gli eff't't.ti giuridico~jenaliecynivale al dissenso, per cjnnl nlotiao a Costituite il delitto di violenza privata si richiede I' zcso dcllct riol~nzn cera? I>ovrebLe dirsi clie diiunclue persuacu un giovinetto od un dcinente a fare un:t ~lunlchocos:~ che a lui iijssc notevole, c Iiracuriisss :ill' altro un ~antnggio,k sonnjlsc: I I C S ~ O I I S G I ~ Jdi~ C ~ violonzn privata, pci'cl-iij hri. fatto cosa conli'o ii disscnbo altrui. Del pari la +>ctgiojzcf~llnsirlu:rn~Io EL c~sercitasse iltinno di tin rnentccatlo clovroblje ~ e l l l a 111~s ragione fhttasi con violenza, sc! i11 facci:l dirsi :illa legge peilaln lu inontr?caltaggiilo ddl' offeso fi)ss(: rritct'io di violeziza indrittiva, e sc la vinlonen indixttivn rloiiesse ritenersi pcr gli ciretti 11r;nnli itic:uticn :il15 violenza vera. Ui pii1 se una vel~iihe ilun rin sclfrsrna, f i ~ In negazione iriiplicitn die gli a v ~ c ?ari failnr) della cliii'erenziab: tra p o ~ c s l l idi co~lsell. ih3c e $otc$ii di dis.senli~~c, androl.iI,c nicnteruerlu si alla conscgucnza elle la ~iolerizn~irivwtasni.ell.lr: rin ilclitto i~nposeibilc, ci0 cl~a oyer;lsst-! a danno in si di [in n~entccatto.hssrlrilo iri:rnil'estissimo. Ma se il rilenlocatto non C cnliacc: di y:r]iilii ~ o ? i , c c ! , l . gi~islldil'ti v~ 1x!ih0c:ip:icc di collsenso gl~tlppctj'c,(yl c:iliacissimo 1 ; dissclzso. I,aonilr, voi in 1 nclcusa di vio1cnz;r 1iriv:ita (']le :iEerrnntc corrirnc.csn contro rin girivi110lto o coritro rin incntccattn, cei.c;~tost! costui fu no c o s f ~ e t t oa fare coiitrlo srin voglia: clunrluc i1 costri)rgtttc.?lfodella volonta lo ritenete n tutta ra-

gione possil~ileanche sopra un mentecatto. Ifutiqu 1' asserta inexpaciti1 di rolere nel dernontc e ne, ;iovinetto una veritc'~ relatira ma nan assoluta. Sia lene che i l demente non sia uil essere moralinent(. liljero, e peicit ai ilrii civili la SULIvolontk sia tlrill:~; sta bene che ancho ai fini penali egli sia irresponsc:bile perche iucsyince cli volonti raziorialc. IIa ciit~'i:l egli perciU i~illrsq~~~cci b i t l i ? t7i ~ Sarh incaptice di lij l l b l b t i imturale! So Io uegatc non avote pi liti.sc>a punire come fate Ic offese che dite tirrecate al suo lir ritto ed alla sua lil~crti: qnestc offese siino 110sse sil~ili, una lil~crtti nInieno animale bisogxia che I R ~*icouoaciato anche in lui ; 1.lisogna arnn~et~tiate cbliib wrti t~tti possono essere esegriiti sacondo il suo al'])etito e coli sensazione di piacere per lui, c cciiti nltr4i possono csacre eseguiti cantr i: con ~cusazione p Wlllr: 110tetcj disco11 aiorle sL C Ca nota? iX 1 t 1l:ti.e identico vwlur

FinehS al consens un effctto giuridico sturlt. benc che il conscnso clel1'inc:tpace liuri sia coriseriso giuridico, c perci9 non sia o~;erativo di tale ,oiSctto. Cosi il concu1,ito coli 1;i ilomentc snra. giristainente dichiarato cielitto, pera:lii? cii, clio clistingrie il delitto dal peccato in cotcsta rilatrsrin i~ :q)pnnto il consenso clol soggctto 1~:icisivo. stupr:rtorc per dirc peccai ma non coinLc iiiisi 11c:litto porclrib iioli lesi il diritto di chi ne conwntiva l' alienaziune, h;\ bisogno di potere allegnrc

il consenso ~~aliilo libero clclla stal~rsta; questo e e non pu fare dove quella i incapace di vrilido cou:

senso. L'abuso clclla incapace sar5 dunque a tutta wgioue iwliutubile corne \-ero dclitto. hIa quaildo Ikccusa vuole prosentare ijuello stupro coine rjunlificato dalla violenza, essa alla 'sua volta h&I ~ i s o g ~ o di mostrare il d i s s c ~ s o della slup~~ata vinto dalla forza fisica o morale ilell' rionio, nel che sta la essel~ziulitiidella ~iolenza. Non le basta allora a tal uopo la sola indiffcl.enza, o la inettitudirio giuridica del consenso nal soggetto p:issivo; la cjuale come iiou 6 abile a costituire la qitaliflca clella violenza nel fui'to, nella t'agione fattasi, e siri~ili, cosi rtun puG essere abile a costit,riirla nella fornicazione. Si confusc dri~irlue con questa dottrina pii) clic! roncleva politica~17cliite irnputxhile il comniercio con dotili3 libera con ci6 che lo rendeva notal,iln-iente qualificato per la violazione ~iedisserjrzndi uti. ulteriore diritto o tre la yudicizia individ rinle. Io ritengo per1 tanto clic sotto il pririto di vista clelln scieriza 10 tkbriso della demente e del' inipubure cseguito senza segno di resistenza pcr parte loro, rlol.)I)a clil-si piutiosto cri~iiiilosoper sutluzione litxesuiltaaueiclib p"' ~i(jlui~za, il legislatore cr'c?rle dovere :ideguaise Se 1 un caso xllkllro nclltl ~iciialith ' poti3& essere lacciato di scveriti~ liari di orrore. Di e r r o ~ ~ o merita rna lierh t:irbcia qu:inclo ii1entilir.a riclla xiozioric i dric? casi.

una legge ])cnrile clic adegui ilella ponnlitii lo sln~)ro per duzione allo stupro violerrto, Ci6 parrii iuczccetiabilc
Soli. sciil11i.i nudacc qucstri ipotesi (li

in faccia ai costumi odierni, largl~ispesso (li tolleranza verso gli artifizi maligni per quanto perniciosissimi, ed intolleranti sempre verso quanto procede da nn sopraffare di forza. Ma non ovuuquc si i! pensato cosi. S o I o n e proclamn fraricarnente doversi con severit8 maggiore reprimere lo stupro per seduzione che non il violento :perchi; se questo contamina il corpo della douna compcssa, rjnollo vizia ad un tempo e I' anima e il corpo. La quale ~011tenza vale a mostrare come tal volta lo spiritualixmo dei peci, qnantni~sluo pagani, si elcvasse altrettanto quanto spesso si abbassa il ~iltiterialis~~lo di noi, qnnntanclne cristiaiii. Di vero, cosa ha c1ass:i in se guardata la violenza, per cui deliha <li tanto considerarsi maggiore 12 sua criminositli, clio ntru quella della Doile? E l'una e 1 altra fecero ugunl' riiente un abuso di forza. Con la ~~iolei~zc? il gagliardo abusa della forza corporea a pi-cgiudizio do1 ilebola; cori la frode ai~r~sntistulo ilella forza inl' tellt/t,tuale a pregiudizio do1 c~edulo. Ei~trniiiboidonee nei coilgrui casi a raggiungere iI pravo liric! : entraabo sotto il punto (ti vista soggetti.cro rigtiolinente scellerate, e spesso pii1 frudd:ii-i~r:iltccalcolata 1~ &ode che non la violeiiz:~: ai~trarnl-in sotto il priiltu di vista opgett.iva ugrralmentc nocevoli. 12nvittini:~ d~ll'uuiio i! ixuinol:~ta rir1i;nclo. L3 vittiilia (1~11';11ll'o i? imiiiolntcz 1,rr:niaiito. 313 nli-ilieiluc sono iiliiuolale, r! 1 vittiiiln della lkoifc I~cnclib 3 1)ii.i tnicli roilscin cleI i~qwio dal1110 noil POI' ~111(?6t0 i'i~ente~tlinore,o 10 iiie~or l ~ l ~ y o s:c j la vit.isiiirafu inelio vittima ~,oi.rii: dii: sog$acq~.icrosislcntc C spossnl:~t1qin inrilile lott:l, itia porse alla scarc? il collo cociroilaio tli linri, o apii'ti f'r:i c:intir.i c srkorii, incl;iii:itn [li frlczYOL. 1 . 1
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zanti profumi. N la difesa della pudicizia da auD gurarsi pi felice contro una insidia perfidamente tessuta, che non contro 1' assalto di forza brutale, spesso resa impotente per causa del suo stesso furore. Eppure chi oggi dicesse che un furto violento benchk non seguito da personale danneggiamento e bench con perdita di poche centinaia di lire, non debba punirsi di galera o casa di forza, e che debba al contrario punirsi con pi di rigore una frode che rovin fino alla miseria una infelice famiglia; parrebbe proferisse una bestemmia iperbolicu nella scienza legislativa. Ma pure la frode nello stupro riesce egualmente alla lesione del diritto; se non che forse in quella pi sicura la riuscita e meno rischievole il cimento, e perch il seduttore non corre altro rischio tranne quello del non riuscire, mentre il violentatore corre eziandio pericolo (li salute e di vita. E pure il pregiudizio dei tempi nostri permette che si riverisca come onorabile il cittadino seduttore fortunato, e guarda come infame il violentatore ! Tale e tanto il fascino della ipocrisia e delle leggiadrie mefistofeliche con cui si abbiglia la figura di satana. Non mancano per neppure nei tempi meno poetici monumenti giurisprudenziali che pronuncino codesta verit, da me accennata, potersi talvolta lo stupro frodoleilto (1) punire con maggior severit del violento. Questa tesi propugn C h a s s a n e o nel cons. 40, n. 6, e trovo nel L o y s e r ( specimen 581, medit. 9 ) un giudicato che argomentando dalla I. i, 5. 3. f. de servo corruyto dichiard essere a condannarsi come pii1 grave reato dello stupro violento, uno stupro che risultava commesso con frode accompagnata da non

- 239 ordinaria nerluizia. Perclii-: clunyue non dovrh sei'virsi al tempo stesso alla giustizia ed alla verita delle cose castiganclo lo stupro ciella impnbere nncor piir (se cosi piace) che sc fosse violento, senza bisogno di mentire dichiarandolo violento qunndo violeiito non f n ?
(1) Tutto il pericolo di queslo aiodo di vedere s iticoii' tra quando il rigore si voglia estendere alla seduzio~tesemplice, per la faciliti con cui le feilimine aliegino sempre di essere state sedotte, mentre le poveriae furono invece bene e meglio la prime a cercare e desiderare. Il G i u l i a ni (vol. 2, pag. 574) con fino criterio distinse coine dt~efasi Separate in questo delitto la frvode e la seduaione. Ci;! che dicesi intorno alla convenienza di rigore nello stupro frcrdolento ci adatta al caso in cui esso sia stato procncci;ito dall' uomo con artifizi e raggiri valevoli a costituire mutalido obiettivo il vero delitto (S. 2541) di frode; e bene pub adeguarsi a tali artifizi la sceitn di una haciulla irnpubere o rneutecatta. BIa troppo si correrebbe se iiguale rigore si arlopcracse contro la seduzione sciplice, quello ciob accompagoala dalle arti comuni, dalle ordinarie espansiorii ; dalle pror1iesce di uozze, cd altri siriiiii modi clie soglionu ndoPrarsi da ogni giovine desideroso di guadagnare il cuurc di una donzelln. Chi ailogu di essere stato ingannato niernmentc Per le parole n l l ~ i c i fu iriyannato perch volle essprlo. ,

Ma d' altronde qual' 8 la genesi di cotesta teorica della violenza presunta sulla impuliere e sulla demente? Fu un pensiero Icgislativo quello cho primo la dettbl No. Fu la pratica dxe non potendo fare la legge, ma dovendo interpetrarla, ebbe necessiti di

ricorrere ( qui come altrove ) ad una finzione. Erasi stnprata una inipubere senza violenza. I1 caso era grave, ma la legge non permetteva s' irrogssse pena conclegna, se non era violerito. Bisognava dunque mentire al vero, andare all' iporbols, ai1cguat.e a1 caso vero il. caso ffilto; e cosi fu fatto. ;\Ia i nuovi legislatori non avevano il bisogno dei pratici di fingere: essi at-ovano balia di disporre che lo stnpro tloila impubere benchb non violento si punisse alla pari o piii di quello con seduzione in fcmniina adula ttr; o se veramente violen-to si punisso pii1 severamente del simile caduto su c~uesta,come meglio piaceva loro. Yerclrb dunque portare la finzione nei dettati legiululivi? Gcrte finzioni che furono e sono tollerabili ncll' intcrlietre ~lisdicurio al legislatore, che ha ptcnn potcuza (li ccinteriip1;irc: i caso come l ctiso vcro e non come caso finto. 1 se agli per [le% ferenzn alle ahiludirli foreiisi 11one la Ijnzionc SU] trono dosiinrito alla legge, scorda il. proprio dovere r! i proprii attributi; e dimenticaiiilo di aver calli])iato il l~atolonello sccttro, tivirilisce se stcsso mnstrariilosi trcpiclante di parlare ,z frorite levata. Il c~lebreqt{s$.si cho fu tanto buono a1 giurecoiisulto no11 E! Ijuono a niciitc per il legislalorc. Per lui non fa rnosticri di cjuiisi, 11011 di analogie, non di sotlilitS ermcnorilictlo. A Itii sta riurla dinanzi In vcrith antologica : c secondo qriefitlz pul, e deve ileflni~si singoli rcxti, le singolo cose, e i singoli fatti giurid dici. Abbia gagliarda coscierizn dul poterc o clcl (lebito del suo ministero, e bandisca mia volta dai codici questo reliquie.

La dottiiua ctrrpzoviana rimane peraltro tuttora conservata in molti codici conteiuiporanei; e non se n' k emancipato neppr-ire il codice Toscano. Il codice Sardo (art. 4'30) vuole clie si pnnisca come stupro violento quello cotnmesso sulla mentectilti~, e quello commesso sulla minore di anni dodici. Lo stesso dispone (articolo 253) il coclice Toscano. 10 ho detto giil le ragioni per Ic cjnali (concordanclu coiil'& dovere in un anmenlo di penalitit.) opinerei che tanto il caso della impubcse quanto il caso della nzcntecatta dovessero assimilarsi piuttosto alla .$eclz~&oiolie che alIa sioletlua :e fin qtii potrehhe non osser questione clic; di riomi e di definizioni. hIa io faccio ancora rlucstione cli pcaaIitlt: perchk se aminetto che lo stupro della impnbere e della dcriicate debba punirsi piir dello stupro con seduzirine, iior~ ammetto clic dcbl~u punirsi alla pari delP abuso cornrnesso con vera violenza, o fisica o niucals. L' art. 281 del codice Tosccziio punisce con la casa di forza cta quattro s otto anni In violenza vera in do~innaclulttl : puiiisce con la casa di forza da qrisittro a otto anni lo ~iuy)ro della impubore senza violenza vera: s punisce ugrralmente con In casa di forza ca q u ~ ~ t t r o otto armi 18 violcrixa rex'n esera citata sopra una impsilsere o sopra una demente. Dov' la giustizia nello cqniparare la pena dei prilui due casi a cluolln del terzo? Si dir& forse cIic i giudici nei primi due casi non applictieranno mai il. massirno, per tenerlo in serbo al terzo c:isoS Uuesta non b cha una ipotesi, che si doveva renc1er.e

dalla leggi; nnn certezza. ?la il catlicc Tn;rnno :t[meno 6 stato logico: essa ha itotuto yrrcstrinr:r~! :il1 art. 283 nella minore di dodici anni 1' a~?l.~lfit:r : mancanza di coscienza, perdiil! gih 311' art. $1.; a ~ b:t dicliiarato nella minore di dciilici :inni l assoluta ' xnancanz:r di coscieilzu, proclernanrtone im~~~s~i1:til~: la responsabililA ~~cnale. n per6 logico il coilic(2 So Sardo, perclih mentre ali' art. 19iJ riticne cawc presunzione jzwis ct C?@ j 2 ~ 1 ~~ i ~ ~ ~ , JZT ~ dl iCZO Y C ~ G I ? ~ ~ ~ '3 C ~ della miaore ili doaici anni, per i1 fine di p.inire: come violento l'uso carnale (li lei; IO stesso coclice all'art, 89 arnn'leite la pris.sit2'ZiLii cli roscicnzn nelln minore di rlodici anni per il fne di punir lci ili un delitto clic aWia coir~mcssr?.Crinlrncliziuiic 1131pnbilc. 11 giricfice srirtto rliclxinrcr:'~oggi che. r l l l i ~ rtlga7;zu cli undici anni agi con discornirl~cnto, 16: i! npplichcrLi. la pena rlel lcnucinio (li cui er:l accusuta: e dopo un mese lo sti;sso giudice dicliiareril che quella stesse1 ragazza non i? cay~accdi cliscernimento, per punire come violento l' uomo che si i? vdao di lei cui1 stia piena adesione. Clli no11 vede la incoorcnzn ciic-. ponc in rirto qtrci ilno articoli l'uno con l'altro. Il codict! Francese del is.10 avova :iflatto rejetta la equipurazione carpzovinna (l). Pu'clle riforme porta.te su rjuesto codice, il nuovo art. 331 obbedisce al bisocno dclln repressione punendo con la reclusione 1 attent:tlo al l~uclorecoxsmcsso contro ' un minore di tredici anni: ma o1)beciisce ancora alla verith delle cose, ricorioscendo che dove non ricorra violenza vera, tale attentato si ritiene c m messa senua violenza; e di pii1 obl~odiscealla giustizia distributiva nel nuovo art. 332 elevando 1 3 I)ena ai lavori forzati a tempo quando 1' attentato

al pudore sia commesso con violenza vera. La ultima legge di Francia a parer mio molto migliore dei due codici Italiani; cosl sotto il punto di vista delle nozioni, come sotto quello della distribuzione della penalit.
(1) In Francia sotto il codice del 1810 che puniva al1: art. 531 l' attentato violento al pudore coii la pena della

reclusione estesa fino alla galera a tempo s e la vittima era nrinore di 15 anni (art. 332), era unanime la dottriiia e la giurisprudenza nel senso che 1' attentato al pudore commesso sopra lo impubere senza il concorso di violenza vera non incorresse nella censura di quell' articolo : Cassnzione 18 aprile 1822. Cosicch in questo periodo di legislaziane la dottrina della violenza induttiva non aveva nessutl credito in Francia. Nella riforma del 25 aprile 3852 si riiodific sotto molti punti di vista il conciso dettato del vecchio articolo. Si distinse lo stupro violento dal semplice attentato al pudore, punendo il primo coi lavori forzati da cinque a venti anni e I' attentato violento al pudore con la reclusione da cinque a dieci anni. Poi prevedendo il caso che il delitto cadesse sopra una persona minore di quindici auni, si valut questa circostanza come aggravante (sempre per nel concorso della violenza vera) elevando in cotost caso la pena dello stupro violento a venti anni di ~ a l e r n , e quella dell' attentato violento al pudore alla galera da cinque a venti anni. Ma il nuovo articolo 551 del 1852 stabili che si punisse con la reciusione qualunque attentato al V pudore commesso S E ~ A I O L E N ~ Asopra una persona ininore di undici anni. E in tal guisa la teorica della violcnzn iaduttiva pot& clirsi in Francia uccisa per sempre; perch! noti pi reietta soltanto in virt del silenzio della legge o dcl1' argomento a contrario; ma reietta es1?licz'lc~ne1ited;ill;i. lettera della legge, la quale in aperti termini prevede che possn esservi un attentato 720it tlklento fsails vioIewccJ

sul ininore di undici anni. Cos la riforma del 1832 seppe r i p ~ r a r ead una lacuna contro la quale protestavano le necessita della giustizia e la tutela delle famiglie, senza bisosucc cli dire una falsit pel fine di punire o di creare un titolo di delitto costruito sopra una iperbole o sopra una similitudine; cose tutte che sono buonissime per la poesia. A l seguite di ci la giurisprudenza di Francia continu a decidere che 1' attentato commesso soprn un fanciullo che versava ncll' et fra gli 11 e 15 anni non ere punibile s e non risultava la coucomitante della violenza vera; e che I' et al disotto delli undici anni per l' art. 551 (cio in mancanza di violenza) era circostanza esset~uic(1edel reato c non soltanto aggravante; mentre 1' el al disotto di undici iiniii nel caso dell'art. 553 (intervenlo di violenza vera) non ere circostanza essenziale n ~ asoltanto aggravante, stando in colesto caso la essenzialit$ del reato nella violenza. Si vedano i giudicati della Cassazione 25 luglio 1856, 23 setten-rbrc 1857, 4 iiiarzo 1842. La distinzione fra contaminazione della ragazza impubere commessa con violenzzi fisica e senza violenza psicu, si valut anche clagli Statuti Criminali ilel17 Engiadina al S. 84. Questi slatuti pubblicati nel 1841 sono un vero codice Criminale clie non merita di essere diiiienticalo nello studio delle Irgislazioni penali contemporanee. A inostrarnc il concetto scientifico basti ricordare che i'eielta la clascazioiie dei reati desunta dalle pene, all' articolo 1 . O stabilisce come criterii che distinguono i diversi reali la it~t)tn~.trot;n del dirilto leso e la prnvit delle intenzione. Uri saggio singolare del civile sentire di quella popolazione si rileva dal BIa r t i n nella sua S o i z z e r a Pittorcscn C& pag. 1 4 8 ivi flcll' ISligiadiun, quatido un icolno ingiirstaniente uccusalo d i z u a delitto stato riconoscizito Oittocenle con u?iu sentenzi4 del giudice, tulti g l i a b i t a n t i del pcrese si r a d u n a n o p e r uedcrlo zcscire di prigione, ed u l i r c f u n c i d l n gli ofre con solennil& u n a r o s a che si cliiunu l a r o s a dell' innocenza.

Trovo peraltro una differenza sostanzialissima nella ipotesi dell' ahuso che siasi fatto di donna ebra o cloriuiente. In questo caso non veggo difficoli& a riconoscere i termini della vera violenza ove vi siano prove sicure del clissenso cli lei. Qui tlbbiamo infatti da un lato una donna iiotata non SOIO di volont.&animale, ma aiicl~edi ~rolontiigiuridica; la quale a suo dispetto fa resa passiva delle impure altrui roglie; e in ci abbiamo il primo elemento clella violenza cio il pieno dissenso del violentato, oggcttivit& che manca affatto nella ipotesi della clemente e della iiripuberc: clie annuirono. Abbiarilo inoltre per l' altro lato 1' uso di una fosazu ??zatc~*inle diretta a vincere cotesto dissenso, nel che si concreta 1' elemento soggettivo della violenza. Cotesta forza materiale i: quella naturale del sonno, o quella artificiale del vino o dell' etere; le cluaii sia che fossero poste in azione dalla malizia del1' uomo, sia che poste essendo accidentaln~entein azione egli ne approfittasse, sempre a tutta giustizia si portano a suo carico e responsabilitit; poich egli desideroso d'impacciaqsi disonestainente con donna la cjuale sapeva essere ai desideri suoi decisamente contraria, fece slrzcnlelzto delle proprie libidini quelle forze materiali che agendo meccanicainente sulla vittima, le resero inipossibile la resistenza. perci che avendo in codeste due ipotesi una volonth vinta, e vinta da una forza materiale, ben clovere che vi si trovino esauriti gli estremi della violenza. Non cos negli altri clue casi nei qrinli

i1 dissenso positivo della femmina non si certifica dall' accusa, n si pu additare alcuna forza materiale che abbia superato tale dissenso. Qui potrh esservi inganno; potr esservi seduzione, ma non vi movimento alcuno di forze meccaniche costringenti il corpo; il quale concorse col seduttore all%zionf: per impulso proprio, senza clie rlaesti esercitasse abuso di forza morale costringente l'animo della vittima ad un atto che le fosse repngnante. Nel1' abuso della ebra e della dormiente vi & il dissenso, vi P, la forza meccanica che comprime il corpo e rende inerte la volont; e vi nell' uomo impudico il dolo speciale della violenza, poicl18 quelle forze egli pone a servigio del suo criminoso disegno (1). Per questi pensieri io pongo tra le forme dello stupro con seduzione i due primi casi, e terrb parola degli ultimi due come forme della violenza carnale.
(1) Concorda nella mia distinzione il L e y s c r filzecl. cctl
pandect. sp. 584, med. 24) il quale sebbene come ho [no-

strato di sopra (S. 1491 nota) energicamente respinga l'aritiquata opinione della presunta violenza nello stupro della mentecatta, ammette che possa tenersi per violento lo SLUpro della dormiente cluando consti della anteriore di Ici renitenza. E ci appunto per la ragione altrettanto sen~plice quanto perentoria, che non pu esistere violenza dove non interviene costrizione di una voloni c o n t ~ n r i u ;laonde nella mentecatta subagitata per compiacenza di lei non avendosi quella contrariet di volere, rnanca 1' elemento essenziale della violenza: elemento che invece concorre nella dormiente che prima e dopo il sonno, clurante il quale vc'une tradita, fece manifestazione di colesto avverso volere. La unica differenza che intercede fra la mia opinione q~iclladcl L e y s e r sta in questo che egli sembra esigere

- 267 al fine di dicliirirare la violenze la precedente interpellazic~n~ respinta dalla clouzella ; lo clie evidentemeuie egli richiede per costituire il dolo dello stupratore ed impedirgli di dedurre clie e i non conosceva la volontu contraria deHa donne. Ma a me sembra che non possa spingersi la cosa a tal punto, perchi? quando la volonth contraria b accertata poco vi vuole a presumere che I' uomo la conoscesse, poichti acpettb la occrisiorie del sonno a comrncttere In deflorazione.

Lo slripro con .secltcsio)ic i! ilrrnrlue (ssconrlo In dottrina ora prevalente e che accettarirlosi c a iioi 1 come la piir vera ssrvi di base ( 5 . 14812) alla nnstra definizione ) il fatto che. pileridesi a contcmplarc* n21 preseille titulo. Per conseguenza esso ci ricliinma allo studio di questa circustmza clella .sedz!siu~tc, la quale upgimxi non costituisce rma qz~uZificct, iiia h@nsi condiziovv della iiiipntabilita politica ilolln una stupr'o. La sedrizione pub essere a pveszr?zlcb o s)lc)n. La seduzione preszc?atu prib emergere o dalle condizioni del sl~ggc.i,tto ~jassivo,o r1:illc conclizioni clc\l SOggetto attivo e clai suoi rapporti verso di quello. La. seduzioiic 2ji6cszrwtnper 1c conc?i;ioni ck? soggetto yassico riscoi~ti.asi nci termini della iloliii:~ iri~becille od iinpubero; a vincore 13 quale non R h inestieri tli cluell' artificio od inganno speciale c i ~ ~ veilremo Ir;i poco essere necessario a costituire la sed?cz/iorte vellrr.; inn la seduzione esisto pur sornprc! Jicrclib In c1el)olezzn di rncntc i11 cui versa In vittinrn e In sua inconsn~~evclezza kitta In import:inza i l 4 di frislc a crii si concluce, danno benc r:rgiono di rii~ir)~-cirernrr!al nolpcrolc l'nrtillzio che i: corisislitl~

- 26s appunto nello approfittarsi di rluella debolezza. La clonna ha prestato un' apparenza di consenso perclie inconscia del male clie faceva, nel moilo stesso che inconscia del niale fu la donna che consenti per cagione di un inganno costituente la seduziorie vera.

La sedazione pivszlnln per le cojzdizioizl clel soggelto nltivo, e per le sue relazioni con la donna si riscontra in tutti quei casi in cui 1 uomo senza ve' nire ad atti costituenti vera violenza o fisica o morale, abbia abusato di rina situazione (1) aritore-rrole clie gli dava un certo impero sopra la clonna per condurla consenziente alle voglio sue. Ci6 si verifica nel tutore che abusi della pul~illa,nel paclie adottivo C I ~ Cabusi della adottata, nel ctltzeriere clie abusi della clonna catccrata, ed in altri consimili delicatissimi casi. Quanrlo in simili casi anche per poco ricorra una minaccia di rriale o un uso cli forza, sorgeranno facilmente i termini della violenza vera, e qnestn sar piu grave in ragione dei personali rapporti. Na quando l' uomo abbia proceduto per via di sernplici allettainenti, non potrit neppure in tali casi andarsi oltre al concetto della setluzione. Tale i! la mia opiniosie per ci6 clie 110 (letto teste, c I per ci6 che tornerb a dire ncl titolo segucntc su clricste spccialitA.
(1) Il codice dclle Isolc Jonic (art. 653) fa due figure ilistinlo dello stupro qualificato per /idileict tlioltrtcc e dello stiipro oiolclttu. Nella prinia circostanza (chc csso trovi1 cziandio nel f:illo di un capitano di rnara clie durante il

- 269 viaggio abusi di una femmina accolta per il passaggio sul bastimento di lui) ravvisa quanto basta per clualificare lo stupro; ma la pena dello stupro in tal guisa q z t u l ~ f i c n t n . In inferiore (art. 655) alla pena del violc~zto. ordine poi al fatto del capitano di mare espressamente dispone che lo stupro si i~reszta2uviolento, ammettendo per la prova in contrario contro simile presunzione. (Juesta regola di riclurre la presunzione di violenza in certi casi ad una presunzione j u t l i s i n n l z t t ~ togliendole il caratiere di presunzione juris e1 de jtbrc, quando si generalizzi S la sola che possa uella prcsente materia coordinare la giusiizia alla verit dei fatti; ed altro realmente non se non l'applicazione di un piincipio che io tengo come fondcimentale, vale a dire che in criuliriale non si possono mai nmmcttere presunzioni jza'iv e1 dc j1ti.e. hIn lo stesso codicc Jonio al citato art. 655 d i n1entic:i questo cardine qi~nndodispone io ordino allo slupro del lutore che egli non possa discaricarsi dalla psesunzionc di violenza per qtialsisia prova i n c o u t r ~ r i o ;lo clic per opinione mia esorbitante.

Per le coiidieioi~idel soggetto attivo e suoi rnpporti persontxli si tieilc pure come accompagunto d;i seduzionr, prcsuiita ( e cosi cri~ninalmentcirnputabile mtilgi.n~Io il libero conscnso della donna) lo stupro cho il scrvo abl~iacolrimesso stilla figlia o sorella del suo padroiic ( l ) o il inaestro, o 1' instrutlore sulla llersona clella scoltxra, ecl io aggiuugerei ancora il caso chc costitriisce quella che i cnnonisti chiamano soZZecilauio.i2e: vcrlasi E s c o h a r c7e cciizf~wcr,r.iis soZZicitrc~2li~rs C 1 a r t n r i o decis. cf i- 1 ilnif2. clecfi. 12. In queste ipotesi il reato ~ ~ r i b facilmente asstinlcre i carnttci'i di delitto coiiq)lesso, qriando ricl mc~lcsiruo~~cngncr~lcolarsinon solo a

- 270 -il danno recato alla fanciulla, ma eziandio la offesa

thtta ai genitori, la fiducia necessaria dei quali fu perfidamente tradita (2).


(1) Due distinte idee vogliono essere avverlite in proposito dei casi che enumero nel presente e nel prccedente paragrafo. L una idea B quella che nelle relazioni personali ' (11 ascendente, tutore, maestro, o servo trova una circoslanza speciale prr aumentare la pena contro lo stupro quando fu commesso cou. violenza vera. E sotto questo punto di vista 1;i teorica appella alle qualifiche della violenza carnale desunte dalla pcroona, teoria che pi specialmente vuole essere richiamata ne1 titolo seguente. L7altra idea 6 quella che presciodendo da qualsisia violenza o da qualunque forma di vera seduzione fraudolenta, ravvisa in quelle condizioni personali una costante seduzione presunta: per cui lo stupro lragga dalla qualilh delle persone non pi& i criterii di un' aggravante, nia gli elementi costitutivi la sua politica imputiibilit. Queste due idee vogliono essere accuratamente distinte nello studio delle legislazioni. Cos la legge toscana del 30 novembre 1786, che puniva anche lo stupro semplice, non poteva considerare queste circostanze personali s e non come qualilb aggravanti un reato che gi era punibile senza di loro: e 1' art. 99 elevava contro il servo la pena firio alla g,aleca tanto s e io stupro era commesso sopra ia figlia del padrone od allra sua congiunta, quanto se sopra una ospite ricevuta nella sua casa: C a r m i g n a n i S. 1167. Ugu;ilmente, ma per la ragione precisamente opposta, procedeva il codice Francese del 1810 il quale, non punendo lo stupro s e non quando fosse accompagnato da vera violenza, non derogava a cotesta regola neppure a riguardo dell' istitutore o del servo. CosicchB 1' articolo 333 che colpisce dei lavori pubblici a vita la violenza se commessa da istitutori, servi, uaciali pubblici, O ministri del culto, non fa delle condizioni personali un elemento essenziale della imputabilit, ma soltanto un'%-

- 271 gravante. A1 contrario il codice Toscano del 1863 che non punisce lo stupro semplice, quiindo al17 art. 295 vuole si perseguiti crirninalrnente sotto lo specioso titolo di qausi incesto il tutore o il padre adottivo che abbia abusato della pupilla o dell' adottata, evidentemente trae dalla qualit per, sonale non pi 1 aggravante ma l' elemento della irnputabilita di un fatto che altrimenti non avrebbe considerato come delitto. Del pari mentre il codice Sardo all' art. 491 della condizione di servo od avente autorit non faceva che una c~ualithaggravante dello stupro violento, il codice Sardo Napoletano con le aggiunte portate allyart. i490 venne a fare della condizione di istitutori, direttori, tutori o camerieri una circostanza costitutiva, che rende punibili anche quei folti i quali per le disposizioni generali non lo sarebbero stati in altre persone. Ho detto che secondo I: art. 295 del codice penale Toscano la qualit di tutore o padre adottivo condizione essetzzicrle e non gi ayyravunte del reato. Tale St la opinione che (per quanto io conosco) ha fin qui prevalso nei tribunali toscani; e che con solidi argomenti si sostenne dal P u C c i o n i nel suo Cottztr~etzto ali' art. 295. Taluno pretese al contrario che l' art. 295 non presentasse che uri9 aggravaiite del17 art. 2 9 5 : lo che portava a dire non potersi punire il tutore per l'abuso fatto della pupilla se non quando ricorresse una delle tre ciroosianze dell' art. 298 cio; O la seduzione straordinaria; o la promessa solenne di nlatrinionio, o 1' et inferiore ai 16 anni. bIa questo assunto a me parve tanto insostenibile che declinai la clifosa in quei casi nei quali avrebbe fatto mestieri di sostenerlo. Non solo i evidente (come avverte P u o c i o n i ) che il legislatore ! toscano neli' art. 295 volle (poco importa se bene o male) definire una speciale forma d' incesto. bla di pi sarebbe veramente anormale che la legge definisse il delitto qualificato prima di avere definito il delitto seniplice. E finalmente parola abuso ( quantunque poco felice) rivela chiaramente che il legislatore neli' art. 296 volle esprimere un concetlo

pi largo e incondizionato di quello che andava a circoscrivere nell' art. 208. (2) La legge toscana del 1786 puniva con la galera lo stupro commesso dal servo (quantunque senza violenza) per riguardo appunlo della tradita fiducia. 1Ia la giurisprudenza aveva considerato questa gravit di pena cnnie ispirata alla veduta aristocratica 13' impedire matrimoni disuguali; e perci aveva stabilito che la qualifica non ricorresse quando il servo era di condizione presso che uguale al padrone, come n v i e n e nci garzoni dei colorii : P u c c i o n i Saggio

p t ~ g . 500.

S. 1503.
La seduzione vera ha nel senso giuridico per suo indispensabile substrato lo h7gcc1zfm.La donna chi\ nel volgare liugnaggio si cliictma sedotta perchi! il suo pudore fu vinto dalle preci, il;lllo lacrilnc, clullt: assidue officiositi e I~landizic insistente amatosc, d7 oppure da impulsi di ariibizionc, o eli avidita, o ilalla eccitata esaltazione dei sensi, non ~ u c dirsi seclottrc i in senso giuridico. Riconosciuto il principio che la oggcttiviti deI delitto di stupro clcve trovarsi nella off'esa al diritto dclla donna; o ricorclato l' altro principio clie essa libera dispositricc del corpo suo, non i: .possibile trovare elernenti di secluzione se non 18 dove il consenso clella donna riruaiiga destituto di ogni valore giuridico. E ci, quando ricorre nella donna la capacita giuridica a consentire, non prio verificarsi fuori ilclln i1,otesi [li un ing:.;rnnO che renda inetto il conscnso clol17ingannalo a mgione del dolo dcll' ingannatore ondo quello ebbe causa. La dotina che si nrrcsc alla vista clell' oro, od alle pregliicre, non puO dire chc non corisenti, e clie nullamcntc dispose dcl suo diritto: priA clirl~

- 273

bens cluella donna a cui fu fatto credere una certa cosa che la deterniin a consentire, mentre se avesse conosciuto essere falsa non avria consentito. Cosi la donzella clie aveva aperto le braccia ad uomo che le si appressb notturnamente simulando le sembianze del suo fldanzato potr senza dubbio dirsi vittima di una seduzione meritevole di essere elevata a delitto. Questa idea si espresse (la1 codice Toscano (articolo 295 lett. e) con la formula fPuzr;di di zctzcc seclztZiom sttouo~~cii~alqicc. ci6 distinse la seduzione Con criminosa dalla seduzione ordinaria consistente in doni, preghiere e simili, che di regola non costituisce delitto tranne quando si eserciti (art. 295, lett. 6) sopra una fanciulla al disotto di sedici anni; nel qual caso il codice Toscano adotta il concetto della seduzione preszctzta in ragione clell' et della paziente. Ma la criminositii della seduzione anche st.i.aorditzctt~ictsi limit con molto senno dal codice Toscano alla condizione che la donna sedotta non avesse oltrepassato gli anni ventuno. Non defini questo codice quali fossero gli elementi costitutivi di quella che chiairi sedtizione struol0dinafola; nia usando la parola frazdii mostr evidente a mio credere che in basc della medesima dovea trovarsi 1' itzganno, e precisamente un inganno che si estrinsecasse con mocli costituenti la pode. Il P u C C i o n i ( Saggio pccg. 499 ) ne ritrae il concetto clicendo clic deve consistere in tale callidith per cui si faccia alla clonna comparire lecito 1' atto illecito. Ed anche 1' antica pratica che distingueva la seduzione straordinaria dalla ordinaria per il diverso finc (li aumentare la pcna, configurava in un
TTorA.1 . 1
1S

inganno estrinsecato con qualche materialith artificiosa lo strno~-difaari0della seduzione : P a o l e tt i Zib. 6 , tit. 2, pag. 184. E falsa per0 13 opinione di taluno che pretende ravvisare i caratteri (le112 seduzione criminosa nella profferta d' ingente sonima fatta dal ricco a femmina povera: non vi ragione per cui debba accordarsi alla donzclla che cede per venalit una protezione pii1 energica di qriella si accordi a colei che cede per amore. Falso del pari B 1' insegnamento di altri (per esempio 1 1J r s a y a Zib. 3, tit. 5 ) i quali volevano si ade' guassc nientemeno che alla violenza la seduzione coi~sistentenelle i?i.liportu?zaepetitiones et pi.lioeces s1eiteratc6e. I1 principio radicale della dottrina che ~joeeintervenne consenso libero e pieno della dona:t no11 vi delitto, percli la oggettivita del reato non puO trovarsi che nella lesione del diritto di lei. Tutte le allettative che influiscono sul consenso non lo rendono giuridicamente inetto se non si congiungono o con una forza coattiva, o con un inganno che sia causa efficiente della adesione, sicchb possa dirsi :nancata dove ne mancava la causa. In una parola la seduzione straordinaria usata contro la pudicizia individuale e la frode usata contro il diritto di ~~roprieth, perfetta analogia. evvi

1-10 detto di sopra che una forma di stupro meritevole di speciale considerazione per le circostanze eccezionali che lo accompagnano, quella clella soli ~ c i t a z i o w Certamente cotesta ipotesi si presenta . circondata di molta graviti non solo sotto il punto

di vista morale e religioso, cluanto ancora sotto il punto di vista politico atteso 1' allarme che desta per la difficolth di difesa privata in cui versano le famglie in faccia a secluttori di simil genere. Malgrado ci6 io non trovo che la ipotesi suddetta siasi contenlplata (almeno esplicitamente) (i) da nessun codice contemporaneo. Meditando le cagioni di tale silenzio non parmi si debbano trovare in altro che nel rispetto alla religione. I legislatori protestanti non provvidero al caso perch non avevano occasione di prevederlo. Ai legislatori cattolici parve naturalmente brutta cosa che un articolo di legge desse corpo a certi sospetti pregiudicevoli alle credenze popolari. Ma dove la ipotesi si avverasse e la parte querelante insistesse per un procedimento criminale, in faccia al completo silenzio della legge che dovrebbe egli dirsi? Io non credo che il fatto potesse ricondursi sotto il titolo di abuso di autorit neil' esercizio di pubbliche funzioni : credo bens, come ho detto, che in faccia alla scienza dovesse ritenersi la seduzione presunta; e che in faccia alla legge toscana i giudici potrebbero senza censura ravvisarvi i termini della seduzione straordinaria, e quando il fatta cadesse sovra donna di et minore ~qplicarela relativa penalitk.
(1) Implicitamente pu dirsi che contempli il caso l'articolo 555 del codice penale Francese, dove fra le qunlilb personali che qualificano il delitto enumera quella di litriJtro del czllto. Ala siamo alla solita osservazione. La qunlilii in questa rirticolo si valuta comc circostanza aggrmua?zle lo stupro violento gi2 di per s! punibilc, o non come critcrio di per sS solo coslituente la iniputahilit polilica di uii fallo che nltririlrir~i noil sarebbe stato punibile.

Altro raso sl~ecinle prendersi in esame i! clriello da dello stupro sopra vergine consacrata cz Dio. Gli antichi furono rigurosissimi coniro siinile fatto (l), i ~ i x nel loro rigore eviriilenteiilente guarclaronu alla offesa alla religione pii che alla offesa ;il pudore incliviitualc. Onde era ben conveniente che guardato il reato sotto yriesto punto di vista la donna sacratx n Uiii rappresentasse la figura di clelinrluente prin(.!ipalo, c pii1 severamente si puiiissu (2) clie non punivasi 1' uomo il quale era suo co~iiplice. ogiluMa iio altresi coniprer-ide clie tale reato, ove sotto ccitesto punto cti vista si prenda rt consiclerare, nori appartielle alla presentc classe, ma a quella tiensl ilei delitti contro la religione sotto il titulo di sac7*ildgi() ( S. 3 7 4 e segp.) e non b ora il momento di anticipklr2' ne parola. In faccia aila nozione moclerna dallo $tupro, che si tiens per delitto allora soltanto c~uando12 tlonna possa giustamonte dictiiarnrsi vitti1u:i clc!l wato in ragione della f r o h o rklla violens:i alla (juttle soggiaciyrie, In circust:lnzn di cbo si ilagioI1:l potrR tcnersi a c~lcolo come circost:hnzn aggr:w~?afQ dei reato di stupro cjnai~iloesso sia gi:'l per alflAk! taagionieicvato a1 grnclo cli delitto. Ma dove ci6 noil sia non prib la circostanza stessa produwc 1 cfletto ' ilella punibilit dello stripi'o seniplicc, come stnprr): llerchb non ammettendosi oggi Ia punil~ilifa del12 ilo~inn,ci0 condurrebl~oall' assurllo cli esoiicr'al'c (l:? ogiii pena quel partecipe nella cui porsoiin risicdcrelibi?. 11% qu:rlitA costitutiva del supposto iiinlclixi~;

e tutta far ricadere la pena sulla persona in cui siffatta qualit non risiede.
(1) J o u s s e f vol. 3, pog. 713 ) disse doversi lo stupro di una monaca punire di morte, argomentandolo dalla l. s i quis non dicam ral;ere 5, C. de episcopis et clericis; et S. penult. i n Authentica de sanct. episcopis J uliu s C la r u s 5. forriicutio n. 17, ct quaest. 68, n. 27, P a r i n a c c i u s qzcaest. 146, n. 3, 4 et 19 D e c i a n o i n tract. criminal. lib. 6 , cap. 2, n. 15 S a n z de r e crinzinali controv. 49 S p e r e l l o decis. 137. (2) Gli antichi ebbero in costume di punire con morte esasperata la vestale impudica. I cristiani invece si mostrarono pi miti verso la donna e pi severi contro l'uomo in cotesto caso. La ragione di tale differenza volle trovarsi dal D e C i a n o e dal T o r r e ( d e stzcpro, argzcz. 43, n. 11) in questo che le ragazze il pi delle volte essendo costrette a monacarsi ti, metu, a u t i?fiportzcnis precibus, dignae sunt ~ n a x i m otemperamento legufn severitutu.

Evvi per6 un caso speciale di seduzione che per la sua frequenza e comodith potrel~bedirsi ordinario, ma che pure in ragione della potente influenza che esercita sull'anirno di tutte lo donne, per quanto onestissime, B stato riconosciuto anche da parecchi fra i moderni legislatori (purchb accompagnato da certe (.l) condizioni) come forma criminosa. Questo consiste nella promessa di snattditnon20.In faccia a tale promessa non vi B pii ragione di distinguere: qualunque sia la et della donna essa ebbe una causa troppo potente al suo consentire nella idea clie non si trattasse altro se non di un' anticipa-

zione dei diritti coniugali: e quando essa dice che non avrebbe consentito se non avesse creduto di arrendersi al suo futuro marito, e quando poscia abbandonata si lagna che il suo consenso Ie fu estorto per inganno, nessuno pub impugnare 1' asserto suo, qnando questo si avvalora della sua precedente onest. Ma delle promesse di matrimoni ve ne ha parecchie e diverse di forma. Nelle giornaliere occorrenze della vita, ed in specie tra le classi inferiori, i1 mezzo universalmente usato dai giovani per avvicinare una donzella B quello di parlarle di matrimonio: e troppo sarebbe se ogni vaga promessa di cib bastasse a costituire seduzione. Gici la vecchia giurisprudenza aveva nel silenzio della legge richiesto che la promessa dovesse essere seria; e togliendo il carattere di seduzione alle promesse fatte aestuante libidine, a quelle fatte nei momenti della domanda amorosa, a quelle fatte da chi conoscevasi impotente a mantenerle, come il soldato, e con altre simili distinzioni (N) restrinse la troppo facile e frequente allegazione che le dolenti facevano di quella scusa al loro fallire. Ma la civilth moderna ricliiedeva che con pii1 esatta definizione la legge togliesse via 1' arbitrario da tale argomento. Laonde il codice Toscano (art. 295 let. a ) richiedendo per questo lato come estremo al delitto, che si siano Colztratti solenni spo?zsali, e sasi rotta selzza gizcsta causa la data fede, bandi per sempre dal foro quel perpetuo ti piglio, ti sposo, nel quale si stringeva tutto i: resultato dei numerosissimi processi cho ogni momento empivano di scandali le sale dei tribunali. E sebbene la moderna pratica toscana, oscillando su questo punto, al~biriinclinato a dire (3) che

il cont~*attosole?z?ze di sponsali non abbia l~isogriu per essere tale in senso dell' art. 295 della formalit di uno scritto; bisogner pur sempre che almeno sia tale nelle forme canoniche, e che sia testimoniato per via di testimoni specialmente chiamati a tal fine, in modo da meritare il predicato di sole.rzim. Tranne ci6 la donna presumesi aver consentito per piacimento suo, e non si ascolta quando si dice sedotta, meno che per altre circostanze o veramente o presantivamente lo sia.
(1) Singolare fu la dottrina di certi pratici i quali inse-

gnarono che la sola deflorazione bastasse a far presumere la promessa di matrimonio, non sembrando possibile aila monacale esperienza di costoro che una ragazza condiscendir a perdere il suo fiore tranne per amor di colui che considera coine suo futuro marito. Colesta utopia cavalleresca non poteva prender radice nel foro, e rimane fra i monumenti dellc singolarit legali. In generale per anche dove con magaiore larghezza si diede alla promessa di matrimonio un valoivt: giuridico nel giudizio penale, sempre si richiese la provi\ specifica di siffatta proinessa. (2) Vedasi C e r r e t e l l i noi suo reperiorio alla parola stupro, nota L. pag. 664 P u c c i o n i cornm. a r t . 298, S. 6 . Osserv P a o l e t t i flib. 6, lit. 2, pag. 177 ) e P o 1.t i f conclusioni pag. 131 e 139 ) cbe a costituire la solenne promessa di matrimonio basta che tale proniessa sia stata fatta dal12 uomo alla donna ancorchb questa non abbia a lui reciprocamente promesso altrettanto, perclib il fatto di essersi data in sua balia esprime sufficientemente la correspettivii obbligazione assunta anche per parte della donna. Certaniente cotesta dottrina clie nii sembrava assai probleniatica anche in faccia alla prececlente legislazione non pub riprodursi sotto il codice del 1855, il quale esigendo una convenzione solerinc non gerrncttc di prescindere dalla obbligazione hilateralc.

Crederei per che anche sotto la moderna legge dovesse aver v:ilore la regola insegnata dai pratici ( P u ff e n d o rf obserr. jrcris, obser. 46 ) che la proniessa di matrimonio deve essere l~recedente primo coucubito: non bastare che sopraggiunga al [li poi per indurre la donna a continuare la relazione inoncsta, quantunque la promessa sponsalizia abbia preceduto il concubilo nel quale avvenne la fccondazione. ( 5 ) h indubitato che fu mente del legislatore iiostro ilel 1855 [li richiedere affinclik gli sponsali costituissero la iiiiputabilil politica dello stupro, che fossero circondati da certe speciali solennil. Il bI o r i cos si esprime f teoriccr, ti[. G, crtp. 2, pny. 240, nota 1) Il nostro IcgisZutore tlce civer clria~natosole)l?zi gli sponsnli nel nledcshio senso rw eili nel dz'rilto cizlile vigelite si chialna solenne l a slil~icbaziowecli qttrrlzsique nltro contratto, futta cum solemiiitatibus juris. P e r lo che senlbrn certo clde per l a sola tlnrrsa dei precedenti sponsali, non si debba punire lo slzipro, se i nzedesi~ninon sono stati celebrati allo presenza d i teutinaoni abili e rogati, e se n011 so110 ce~i.ific(ili (In urc i s l r u t n e ~ l o solenne, cio pubblico. A l t ~ i sponsrrli lrolr potrebbero giuridicamen[e ricevere il titOl0 d i solenni, frcinne forse quelli certificuti da un atto privato, firntctto tlnlle p a r l i e d a t r e testimoni, le cui sottoscrizioni fossero dcbita~?zente nzunite dellu ricog~ldzione t2otnrile. Na uomc spesso avviene clie una legge nuova incontri certe resistenze nei giuristi assuefaiti a praticlie differenti, cos sitirisprudenza sembr oscillare e deviare dal concetto tanfo ii(~ltanieuteespresso dal compilatore del codice: a tal segno che lo stesso P u c C i o n i parve insegnare nel Saggio fpngi?in 502) la dottrina stessa professata dal bI o r i; ma poi nel co?mentario u l codice fuol. 4, pag. 3 5 8 ) torn a subire I' influsso delle antiche giudiciali osservatize, ed imprese direttamente la confutazione del h1 o r i. Bisogna dunque conf t ~ s s ; l rche la giurisprudenza toscana nei primi mornenti in ~ mi venne ad applicare il codice del 1 8 5 3 seguit piuttosto Ic tradizioni delle leggi abolite che la leitera e lo spirito

della nuova legge vegliante. 11 codice del 1353 deve nnch' esso considerarsi in questa parte come una transazioue ed una transizione.

S.

1507.

BIa anclie in questi casi nei quali si mantenuta la imputabilita politiczi clello stupro, il medesimo 21021 pu6 perseguitarsi che a q ~ ~ e v e di ~ c t ~ t e e cib lc p : per doppia ragione, giizum.idicae poZit'iCu. In primo Iriogo perch la doniia che per le circostanze esteriori del fatto apparirebbe sedotta mostra col suo silenzio clie non lo fu, e che invece agi per desiderio suo. In secoi~do luogo perchb deve rispettarsi il pudore di una doniia che quantunque vittima di una seduzione preferisce nasconderne i resultati; e non arrecarle un seconclo male portando n clispetto suo a cognizione del pubblico per le vie di giustizia il suo iallo. I altronde non evvi in questo reato ) ' grande argoinento di pubblico allarme per cui debbano spaventarsi i cittadini quando vedono mancata la riparazione del]' oltraggio per volont e desiderio di chi lo sofferse. RIa su ci tornerb pi in largo ai ime del titolo terzo. Gli stessi motivi conducono a rimettere andie la condanna pronunziata quando avvenga poi il matriinonio fra la stuprata t? lo striprztore. Uguali ragioni non ricorrono quando vi fu lo sl~reto apparente del sacramento come nel caso (codice Toscano art. 299) di simulazione di matrimonio. Sul quale art. 290 del codice Toscano vuole essere notato come il medesimo per lo pii1 debba sindarc congiunto col delitto cli simulazione di sacerdozio previsto all'art. 141. Nella quale combinazione

si avr questo risultamento che il soiltittore sarA autore del reato previsto dall' art. 200 e conzplic~ nel reato previsto dall' art. 141 : e viceversa il falso prete sar azttore del reato previsto dall' art. 141 e cowylice nella seduzione prevista dall' art. 299. I1 codice Sardo all' art. 500 non si dato cura ili circoscrivere le condizioni che debbono accompagnare la promessa di waat~imonioperchb sia abile a costituire la perseguibilit criminale dello stupro, rilasciando in tal guisa la definizione di cotesto estremo all' arbitrio dei giudici (1). Esso per0 da altro lato ha ristretto la persecuzione criminale pit ilel codice Toscano, non ammettendola a riguardo di donna che abbia compito il diciottesimo anno di eta neppure nel concorso di promessa di solenni sponsali, n& nel caso di seduzione straordinaria. I1 codice Toscano invece ammette la perseguibilith per seduzione presunta a riguardo della ragazza che non ha compito i sedici anni; ammette la perseguibilit per seduzione straordinaria a riguardo della ragazza che versi fra i sedici anni ed i ventuno, ed ammette la persegnibilit perpromessa solenfii sponsali a riguardo di donna anche maggiore di ventuno anni : alla quale ultima configurazione nella redazione definitiva del codice fu aggiunta dopo la parola inadempimento la clansula senza giusta causa che non si leggeva nel primitivo progetto.
(1) Si considerb come questione assai sottile se quando siasi dall' uoino ottenuta la deiiorazione della vergine senza

- 253 peraltro poler giungere alla consumazione della copula dcbba ravvisarsi nel fatto uno slupro co~&szo~?uto,uno stuo pro telztccto : vedasi G e r s t l a C h e r tractutzts de shlpro, pay. 12 T o r r e de stzcpi*o ctrgziin. 5 , n. li, 15 r i t i yn a l d o observat. ccip. 21, n. 155 Ca r p z o v i o jiiris1)rud. for. pars 4 , co?aslit. 50, def. 4 . I1 codice Toscano al1' art. 295 ha eliminato tale questione, ponendo in lettera la essenza di fatto dello stupro nella deflorazioae; condizione che esso ripete sempre nei tre casi preveduti con quei17 articolo. 1Ia con ,ci egli ha lasciato aperto il campo alla questione inversa di una copula consumata senza resultato di deflorazione. Tutti i medici legali ci dicono possibile questo fatto sia per eccezionale elasticit da una parte, sia per eccezionale esiguit clall' altra parte; e dicono anche possibile in tali condizioni lo ingravidatnento. Certamente la niancnriza di deflorazione costatata far in faccia alla lettera del codice Toscano sparire l' elemento del delitto perfetto, e per regola resteremo nei limiti del tentativo. hIa dovrebbe egli dirsi 1' istesso quando i medici legali costatassero contemporaneamente 1' avvenule fecondazione, c la n-rancata deflorazione fisica? Io penso cbe in questa ipotesi le parole del!' articolo 29s dovessero prendersi iu un senso lato e figurativo: e ritenere cos il delitto consumato per quanto Iii vergine non fosse materialmoute deflorala nel senso medicolegale. D altronde parmi che iu questo caso oltre il disposto ' del17 art. 3 0 5 fosse per troncare ogni disputa la osservazione clie se la fanciulla non fu fisicamente deilorata nell' atto della copula, lo c a r i inevitabilmente nel parlo, che b pure una conseguenza del fatto doloso dell'accnsato. Il codice Sardo al17art. 500 usando la forninla secllice e disoviora, invece della parola deflovv, eliniina cotesti dubbi.

r~uanclo venne

L'art. 500 del c o d i c e Sardo si conserv intatto esteso alle l~rovincie napoletane. I1

- 351: C o s e n t i n o ncl suo commetzto (pag. 344) siuipatizzanrlo con la nuova legge pi~che con le iradizioni del suo paese, clisse che il ~ ~ e a non conto sisteva nell' alto t u ~ y e , nell' inganrzo. La proma posizione genericamente vera: rimane peri, a vedersi se qualsivoglia promessa costituisca quell' inganno clie vale a rendere imperfetto il consenso ciella stuprata. E qui appunto sta il nodo della cluestione; e ripetendo la regola generale non si scioglie il problema della sua applicazione I1 codice Toscano negando alla pfoomessa non soleszne il valoro di rendere punibile lo stupro, non proclama la impunit dell'inganno; ma riconosce che la proillessa non solenne ingannb colei dio aveva piacere di essere ingannata, e che per conseguenza costei non rnerita di ottenere all' onlbra di simile pretesto la protezione della legge penale. Oltre a ci6 lsisogna riflettere che adagiando la criminosit dello stupro sopra la presunzione clell' inganno nella promessa, si da per base alla punizione una @o@ si, la quale non rare volte t5 fallace. Cotali l~ron~esse irriflettutainente si fanno dai giovani amanti nella illusione di un affetto e col pi fermo animo di volerle eseguite. Poscia sopravvengono le dissuasioni degli amici, i dissensi e le minacce dei genitori, o i cambiamenti di situazione economica, o In cognizione pi intima dei danni economici che si incontrerebbero; e per 1' una o per 1' altra di tali cagioni la data fede si rompe. E non vediamo noi anche i matrimonii cli tratkativa e di speculazione iliscio~liersi spesso, qunntunquc seriamente prorilcssi? Dicendo che 1% criniinositti dello stupro sta nell' inganno, bisognerebbe per logica necessita

ammettere la conseguenza che quando la promessa fi scria e sincera nel suo principio, csnlando l' in%anno, dovesse cessare ogni politica imputabilith. E ci6 bene si vide dai compilatori del codice Toscano quando all' art. 298 aggiunsero quclla clarisula seraza @sta CGIZI,SCL,che e largamente feconda di resnltati per il campo die lascia aperto alla prudenza del giudice. la presanzione assoluta dell' ingnnno, in qnalsisia prornessc? mancata, i! una base fallace della impntabi1it.i~. romani davano per I base alla imputzlbilitii dello stnpro le diradate nozze; e cosi ne facevazio in certa guisa un rlelittn contro i' ordine publ~lico.Il G i u l i a n i , corno hn detto di sopra, trova il u~omentodella criininosit?~ nella violazione del patto, e cosi converte in dtrlitto l' inadempiniento iii una proir.iessa. I carionisti trova110 In ragione del castigo nel peccato, lo chc: corre bene flnc11i.i si infliggono penitenze canoniche. Noi riconosciumo come solo fo'oridainerito clella inputtil~ilit& politica dello stupro la lesione del diritto inrlivicluale, e perci0 ricllierlinmo un inpanrio circondalo da tali condizioni Bn dimostrare come costantemente vc,iln la iiripcrfezione dcl consenso. Riflettano i giovani su cotasti confronti. La formula ph5ni.i-e lo stzqirlo si puii ripotcre da cinque legislatori, i rlunli ael proferirla procedano da cinqz!cS p~itzc$)tl.lil: fo~iclcc~t~e?zEaZi tutti LLiQorxni cd anche in opposizione fra loro; c clncsti ciriqrie principii ditformi ai cjuali risponrlc 1' iile~itico dettato logislstivo influiscono etisrgicamcnte sulle cnnsegrierize nell'applicazione del ticttnto. Quuiido il dettato vuolsi stabilire nell' aula legisltltivri. e dofinirne lo condizioni, bisogna ~rroriunziarsi nella scelta, e nettamente

determinare quale B il principio a cui deve ispirarsi. Quando si vuole interpetrare il dettato gi& proxiunziato dal legislatore, bisogna risalire alla indagine del principio al quale ispirossi la mente di quel legislatore; e secondo questo criterio interpetrarla.

Nel delitto di stupro per seduzione potrb egli procedersi ad un'accusa di tentativo? La definizione del tentativo in questo reato assai difficile anche quando sia accompagnato dalla violenza. Ma dove poi la punil~ilitsi desuma o dalla et, o dalla promessa di sponsali, o dalla straordinaria seduzione, sar ancor piu difficile che praticamente si giunga a costruire la dimostrazione degli estremi di un tentativo punibile, perchb il pi clelle volte gli atti che dovrebbero costituire il principio di esecuzione sfumeranno in meri atti preparatorii. Che se cos non fosse, e se i principii della scienza non facessero haluarclo ad impedire molestie senza fine, ogni amoreggiamento potrebbe da un giudice esageratamente Bigotto convertirsi in un tentativo di stupro. Pure la configurazione di un tentativo di stupro per quanto rara e difficilissima, io non la credo assolutamente impossibile ; credo per impossihile la configurazione del delitto mancato.

La pena dello stupro renduto punibilc dalla seilrizione straordinaria, o dai solenni sponsnli, o clalla cta della ragazza, b pel codice Toscano (art. B ! ) S )

- 287 la carcere da tre mesi a due anni, e la carcere da due a cinque anni quando vi fu (art. 299) simulazione di matrimonio. I codice Sardo (art. 500) 1 subordina la punizione dello stupro alla condizione soltanto della promessa di matrimonio e della querela, e lo punisce con multa e carcere ano a tre mesi (i).
( l ) La penalit5 clello stupro da alcuni statuti fu, coiue ho gik notato, elevata ad un rigore esorbitante: e si vide, per la pi piccola circostanza che lo aggravasse, portata fino alla morte, quantunque commesso sopra la consenziente. Poscia si riclusse a pi miti proporzioni (redasi Bo n fi n o in brc~zlziment. generctl. cap. 6 , n. 17 L u d \v e 1 exercitntiones png. 340, lit. h) ed allora una singolare questione agitossi fra i pratici sul punto di sapere s e lo stupro dovesse O no considerarsi come delitto infamante. 11 Ca r p z o v i o (seguitato da L e u C h t Responsa Altdorfifln vol. 2, resp. 77, n. 15, pny. 497, e da altri) tenacc? nel ritenerlo delitto infamante sostenne che dovesse espellersi dal senato e dai pubblici ufficii I' uomo che si fosse reso colpevole di colcslo reato. singolare la confutazione che di tale dottrina assume il n1 e v i o {Jus. Luliec. pars 4 , tit. 4 , art. l) dice che ci sarebbe a gravissimo detriove mento della Repubblica, che resterebbe privata del servigio di uomini insigni. \Tedasi C a r p z o v i O decis. 17. Geueralmente i codici coiiteniporanei non eccedono coritro questo delitto i limiti delle penalit correzionali. E in Geriiiania anche nel passato secolo (cos nella Sassonici, col,xlz't. 27, pars 4, come nelle altre province) stante IU corisuotudine col vigente d' inflijgere il carcere non a nlesi come da noi ina a settimane, si puniva con due settitnanc i l primo stupro, con tre settimane il secondo, e con quattro il terzo, liinitando e tre giorni di citrcere la punizione del1' atlenlalo : vedasi B C r & e r o elcctir jicris crinz. pag. 31.

Nasce finalmente nell' argomento dello stupro una elegante cluestione in proposito della coi?pctenza, rluanilo avvenga che il eoncubito sia consumato sotto una piurisrlizione, ed il parto avvenga sotto giurisdizione differente. Per le regolo generali k il luogo del coinmesso delitto quello che determina la competenza. ]j: peicih, come notamuio alla materia dell' omicidio, che se un uomo ferito in una giurisdizione vada a morire in altra giurisclizione, la cornpetenza a conoscere clell' omicidio si niantienc nel giudice del luogo dove avvenne il ferimento ; cosl dovrebbe dirsi che se la ilonzclla stuprata in un luogo va a sgravarsi in altra provincia, il giuilicr di questa non debba avere facolta cli conoscere (le1 ilelitto commesso fuori del circondario. Rlalgraclo cih trovasi dai pratici risoluto il problema in un senso differente : ed in Germania fu generalmeinte accolta In consuetudine cl-ie si avesse coiiie competente il giudice del luogo dove 1:i fanciulla si era sgravata: P n f f e n cl o r f o&se~~~lntiniacs 2, 08s. 40 torn. JI e i s t e r g. 2 E. La rtigione di sifitta specialit volle trovarsi nella dinicolti~cli acce.t.tare il luogo dove fosse corninesso lo stupro; e quailclo cotesto luogo si fosse potuto accertare si animise comunemente la teorica della prevenzione come modo (li dirimers il conflilto. 6 per6 da notarsi clie in 3.1cuni paesi ( Brema, Brunsvicli, cc. ec. ) invalse 1 3 consrietridine che assolutamente esclriclcva ogni giuiisdizioiie fuori di quella del luogo parta Jbla io penso che tali pratiche molto s' inli~iiiicisser~ dal-

la veduta delle indennita al comune cui veniva a far carico il mantenimento dclla creatura; considerando cos la malta a cui condannavasi lo stuprntore, come un riparo che ingiustamente sarebbesi percepito dall' altra provincia. Tranne questo scopo speciale io non veggo ragioile per cui dalle regole generali che determinano la competenza secondo il lnogo del delitto si debba in questo maleilzio deflettere, a meno che vogliasi avere un riguardo all' onore della donna accordandole bala di eccitare la giurisdizione di una provincia lontana dai suo domicilio. Ma sia che vuolsi di tale qnestionti sotto il rapporto dclla competenza, certo agli B che non pud mai preterirsi dai principii fondumenta.li nel rapprto della yolitica imputubilitb, gli elementi della qnale debbono sempre definirsi secondo le leggi veglianti nel luogo del commesso mrilefizio.

Violenza carnale.

Quando la conosce9zxa carnab caduta sopra persona re~uente,ed ottenuta con I' uso di uiolengu vera o presunh, sorgc il titolo pi grave di violelzza cas.?zcclc (i) clie B assorbente di ogni altro titolo, per la nota dottrina delIa prevalenza. Casi (li questo titolo non B condizione la Zibertd della donna, potendo esso c a d e ~ esopra femmina coniugata ; nella quale ipotesi il titolo di aclzcltamio ((delitto (li azione privata) rimane assorbito in quello di \licilenza carxiale che nc riceve un aumento rli yuwnVOL. 1 . 1 19

+itLQ. Cosi

in questo titolo rimane assorbito il titoI@ ,li ratto, quando sia susseguito dallo sfogo della iitiidine sulla rapita; nei quali termini il ratto stcsqu costituisce la. prima estrinsecazione della violcnza. BIa pnu indifferentemente dirsi cho questa i. ~jualilicata(13. quel mezzo pi odioso; come pu8 dirai c.lic il ratto ic qualificato per l' ottenutone abuso: j~crcli+siamo in termini di diritti pressocli& eqnivaIcati ; sempre la violenza come mezzo, e 1a libidine cioine fino : se non die nel ratto la violenza che servi tli niczzo presei11;a una offesa pi pronunciata contro la libert personale. Ugualmente la pederastia, qnanr.lo sia caduta su persona incapace per minoro etil o iiicntecattngginc di consentire, ma senza il concorso di vera violonxa, assume una forma che sei:ondo il inodo mio [li vedere rientra nel titolo prerwiontc, qualificato dal sesm del paziente, o perci6 i ueritcvole di punizione maggiorc ; ma quando sin :tccoiliriagilntn da vera violenza naturalmente assorbita ncl presente titolo, sempre con aumento qrisntith in ragione della nefandezza. Cosi ' oltragl gio r)~tBOZicoal pudore (titolo che troverenio a sao luogo fra i clelitti sociali) rimane assorbito nel titoli~di violcnxn e lo qualifica, qrrando questa si3 Iriogo prxbl)lico consumala a tentata. Cosi lo stupro ~luandnconcorra alla violenza carnale rimane esso prira assorbito in coteslo titolo, come vedremo tra l)oco. XA wsenzn. di fatto del, presente reato si C@wtituisce dai due estremi della cogn,isf~nc ca;t*~znl~ I? della violenaa.
:'i) I . I O G R A F I A ~IB

cap. 0

i o niintagmu pars 5 , lib. 5ff, H n r p p r c c h t inslil. lib. 4 , tit. 18, S. 4


( i ego r ;

C h o v e r o n i o de pcrblicis cowcub. rubr, de stupro MiiJe cogwitione delict. pny. 609 C l a r o 5. srupl'zrm n 3 ; et in nddit. n. 56, et seyq. . Fa r i n a c c j o qihcrest. 147, n. 22, et seqy. bl a t t h e u e t S a n z de ve c?~&)z. co?itrov. 52 B o n f i n o tn lanntn,. cap. 6 , p@?* (JL bot. in appetarl, D i n o L i C i ti i u n. clec. c r i ~ n dec. 37, n. 4 7 , . et seqq. C a r p z o v i o ja,'i.sprtccletillIs pcctls 4 , co?ut. -50, def. 10, i&. G et 7 C o r t i a d a dee. 89,.i2.20,et scqq. 31 e i s t e r principia jzcr. crirth. S. 248 K o C ti ittstit .j i i k ' . crDw. S. 284 B o r g e r o oeconoollin juris, 0 , 1 2 , jJ(l[/. 6J 9 L e y s e r medil. ad pnlbclt.Ct. spec. 684 '5 o 11$ 1 a n s iastit. di, droit crini. tiQ. 5, cnp. 7, pag. 40fr F e ld e eleaze?accc jiiris zcnivc~si, pncj. 271 Se r p i i l on code crin~. vol. 1, cap. 2, pag. 106 K o u s s eri 11d d e I : i C O n1 h e rnrilic;res cri?nlnelle.s, p(~r.1.1, cl~cip. t~rry.SX -2, P u t t n~a n n elcnz. j u r . crinb. S. 589, ct seqy. e& T I ~atll?rr4sum'orlc?n Iib. 1, cap. Q, png. 148 L o e li m C r o 1.19 vi3 gore , ~ Z C T in stztprnt, virilenlos . L a u t e r'b LI c ti dispttt. 141, tlbes. 54 S o r g e jzwisprrld. foren,. t . !#, ccq. 44 S E r y li i o itsus niotievnus paatleelai.rtm lih. M, tlt. 5,s. 16 P o g g i e l e n ~j?rrisprztd. c+ink. col. 5 , png. 28, , $. 21 C r e m a n i [le jz~re crinz. Iib. 2, r:ccp. 6 , VI. S I $. !) D o S i m o n i dclilli (li Inero rrtkttu p ~ t 2, . Cftr). I Cnrnxigniini S. 1 P 12 A r r a e l l i n i isliltczloni d i diritto perzalc tial. 4. rcrp. 2 - l' c s s i n n l i . t i 1 t010 (li l~entrlitrispecinlc S. 56.
s c a t e 11 o

r9,

--

I>R cug~zik"ioneC E I ~ ~ ) E Cilislillg~e ~ U B F I O (f:il C~C ~ recito semplice o Z ~ ~ ~ C G ~ J~I iC0) 1 ~ ) t 5 tlE r,i#~!irt?~ terre0 di cui peri) riexllo parola nel titolo successivo. Ma noli coasario che la copuln aia consriniritn, perclik si Inanterign il fatto sotto In rubrica di violenza carnale: basta che In copuln fosse il fine clell' agcnlc

c clie gli atti ilol violentatore non si dirigesst?ro ad un scmplice sfogo della propria libitline senza tendere alla consulilazione della copula. Cosi b suilllcienle ciic In conoscenza carnale fosse nel $ne c~uantnnquenon sia stata null' creizto: la mancanza dell' evento farh luogo al titolo di V ~ O ~ E C C Z )~ ~C I~G Z ~ ~ ~ - L

fcntntn (I); a discernere il quale dalle i~~ollizio violente, occorrono spesso nella pratica difficoltk grnvissime, corno altrorc dir&
(1) La vi01enz.1 carnale si ritiene in genere possibile auclie per parte deilo donna sopra 1' uolrro. M:\le peraltro purr cooliyurarai una violenza c:irnaie cunsumnta d:illa donna solira L' uorno nei temini di violenza Dsica : c percib i dottori eserriplificaao coiauncmeiite cotestli ipotesi uella viodellzn niorrtle : C a r p z o v i o pract. cri?i&. prirs 2, qllaesl. 2'5, n. 10, et seqq, B o c h n i e r o ibi,nbs. i Cre111 a n i lib. 2, cap. ti, ccrt. 2 , $. $1, pog, 52.7, i"ie1la ipotesi dcll~.violcnzii (isica il f:itto verrh iiaturaliilente a risalvei'si o in un ultr~i1;gio vloleiilo iil pudore o iri u n seinl~lice lelitativo dl vio1onz:i carnale. di) notarsi clit! cliieslo tilalo si C dalla giui-isprudenza riroiiobcfiitcr applfcalsile anche alle volenzi: ~sercitatadiil rnarito soprci la moglie rjuarido teuclcvrinij ,itl iin fino chc risclvn dnl debito coriiugiile: B l a nc h c Ci.tryitiL:we elltdc 11. 107. Secoiiilo lo iiisegnaniento di D o r ti s r f Aela~lrucl~ 290, prcg. 464 ) uel (liritto coui~rio 5. ledesco la violeiizn che oii;r doniin abbia iisoto sopra di un 11orl1o per costrln:~srlo al corrcu1)ilo iion si punisce conle uiolenzn cr&rnnlc iiia solturilo coiiic crijtioi vis. Anche in Cjm-maniti peraltro riol diritto riiorlcrno si puriisco coum d o letlza cnr~iule la vis eseroitdtn cle cioiiia solirti maschio, cl>niclo :I tlc.;la C a s 1) P r ncll:i sua niidt,cbhc I$ycrle vai. 1 9 P"!/. 79, Pnlpis 18G2 e d i t , Briilli6re, dovc ricorda di averne L ~ ' S ~ I ~ ~ I O ~ ~ I! * I I C ) ~ I : l' uno (li 11il;i is[~l~~Lrice t . aun b , ~ ~ t t I IC ~J ~0p hina di sci : ~ I I I I I , I' aliro di una madre sopra i l ~ r ~ 1 i rtiglio .i~

- 293 della e l i di nove anni, e conclude che i dubbi della giurisprudenza anteriore furono eliminati dal $. l 4 4 del Codice Prussiano. La eth inoltrata della donna violentatii non tnodilic;~ la essenza del maleficio ; e lo stesso C n s p e r ( l . C. pctg. 80 ) ricorda di avere verificato una deflorazionr: violcntn sojriii una donna di 68 anni.

t). i515.

La violenza pn6 essere o verct o p~eszc~zta. Gii sopra (g. 4499) notai le ragioni per le qriali io penso doversi mantenere il concetto della uiole~zz~ucl.c jw*estct2ta nella compressione della donna ebra o dormiente (1) le quali nella loro volont decisamente contraria alla contaminazione patita porgono 1' elemento obiettivo della violenza; come 1' elemento suhiettivo della violenza lo porgono le forze naturali od artificiali che il colpevole adoperb a strumento della sua malvagitk per superare quell'avverso volere. Ed ugualmente spiegai le ragioni per le quali non un caso di violenza presunta ma un caso di seduzione presunta (anche piu gravemente punibile della seduzione vera) io ravvisi nella ipotesi della mentecatta e della irnpnbere compresse senza opposizione per parte loro: in queste due ipotesi la violenza manca di ogni oggettivit non essendovi volont contraria da superare; e manca di ogni soggettivit, non trovandosi una forza nb meccanica n morale adoperata a soggiogare la ipotetica avversione della paziente.
(1) In proposito dello stupro dell' ebra e della dot.rnieiite gli odierni progressi, uon so s e io dica delle scienze O

delle arti, hanno fatto sorgere una nuova specialissi\iia ipotesi sulla quale non solo si P; discusso i11 teoria, ma si S ~ccitatn eziandio la coguizione dci tribunali con dinrenti vicende, Voglio dire la ipotesi del sonno xnagiietico. Una decicioac della Corte di Assise di Var, della quale t,rovo la relazione nei $ornale I' IlriEic del 13 asosto 18G5, ha condannato un certo Ca~tslEencome aolpevole di slupru operato con colcsto mezzo, affermandosi che il colpevole avoa con atti di msignelisnio ridotta i n stoto d 7 impassibilitk la sila %itliina,la quale (i! interessantc notarla) diehinrb che i11 quei suo stato di sonno aveva bene conoscenza di lulto quello si operain sopra di lei, ma non aveva forzo di opporvisi. Risultato diverso ebbe la slcssa questione quaodo nel 18G!fri proposta ai tribunali do1111 proliricia vcuetu ed alla Cor'te di Yienna nel caso che per disteso si rlferlsce tiei17 Bca dei T~ilriazaliai ?in. 1280, 1258, ldG1. 111 colesto si avova la digerenza costanziale che la pretesa aiognetiazata dichiarava non aver niente seriiito e niente essersi ticcorta della deilorazione operata sopra di lei mentre era in stato di soiino magnetico; e sollnnto essersi accorta male recatole quando ebbe sicuri segni di essere incinta. h primo giudizio il magnctizzntore fii conda~luato ma I f i 1 : Corte Suproma dl Vienna credette il caso nieritevole di quella pii1 ampia inforrnclzioiie che si Iia tanlo a cuore 0%; nei giudizi criminnii in (ierniania; e ordinl si pl-oced~see a nuovo esperirnenlo interpellati pi largarneiitc i periti nledici. Fu consultata la f~icoll?t medica della Universifa di Piidove, ricl-itainaiidola specialmente a dire s e credesse passibile clie uiia f;inciulla fosse duranlo il soniio tniigtictico dcnorata senza che essa venisse ad accorgersi od in qu~lcht'? modo senlire ci cho pativa. La fiicolii si contenue nclla sua relazione con molla cautela c prudenzn : estcrnb dei dllbbi stilln ~ossibilithdel sonno magnetico; ma iifferm6 chc aniinesso cotesto come possibile, fl resuitato doveva esserne la piena insenslbiiitb. Ai seguito di ci fu emanata saalanza di sssoluziotic. Comprende ognuuo che s e la scienza non b 211-

- 205 cora matura per dare un sicuro giudizio sii questa ipotesi, inolto meno possiamo essere noi i11 grado di crnetlere uiiii opinione. Si vedono su qoesto importante argoirienla li sti~di di C Ii a r p i g n o n nel libro intitolalo Rtil~portsdli ~ ~ r t r ! l ~ r e tisme avcc In jicrisplgde~zce.

So non che in proposito dellf

cTu*a e del1;i

ilor.-

'rr6i~12te occorrono due osservaziot~i.


1.O Che il sonno o 18 obrieth ilella drinrin rlriil csciariscono di per loro soli il niatoriale rlolln vi(.)Isilza, la qualo esige sempre una volontu contraria Iier y ualsivoglia morlo di forza soggiogatn. Il sctaiit + e la ebrictit non costituiscono della violenza c-lic una mcra presrinzione, la quale al flne di riffgiiivaye lo stupro ha bisogno di essere corupletnln c c ~ i ~ Ix prova diretta (li quella coi~trnritl volontti. 1,aotirle I' abuso commesso sulla ebra o sulla dorraicnte allora soltanto potrh costituire stupro violanto qirailllo si diinostri, o merce la prova positiva dello .1~~1.,ulsr p*ecccnti (l) della donna o ~nercble &e posti?i.iori afreq*masioni @arate, che se essa Ibsse stata iiella pienezza cleI suo intendimento litiera padrona di s4 non avrebbe per modo alcuno acconsentito. Cosicchb se la donna venga francaninnto n dichi:trare che wnchc nella pienezza dei sensi avreLt)t. {.tibuona voglia aderito, la violenza dcvc uecessnilamerite sparire. Sia puro che 1' uomo creilesse di agire contro 1u volonli dclla femmina, Ci6 pu0 presnllpoi8ro una violenza puramente soggettiva. M a ma mcrne completa la esscnzu giuridica le manca In esistenza oggetti~a.Un pcccato pu essere ptr-

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