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io prevedeva nella mia prima edizione del 186'3 non iardarono a senlirsi nella pratica.

In scllemhre 4870 fu portato avanti la Corlc di Assise di Pisa iin caso speciosissiino chc ii!critli (li rssere riilnrdato, (? contluce acl ulteriori meclilaziorii. 8 agsapcrsi che l'amministrazione delle f ~ r r o v i eaggiudica un prrmio alle guardie di vigilanza tulle le volte che per cura loro siasi o'srpedilo un disasli-o. Un tale Battistoni divisb facilc modo di guadagnare il premio. Esso divclse iina verga tlalla ferrovia: poscia corse a dare il segno di allarme al treno che stava per giungere: il treno si arreslb; si corsc a riparare il guasio; c pot dopo brevc ritardo proseguirsi con Latta sicurezza il viaggio.Ma quella guardia invece di incontrare lo lodi ed il premio che si augurava, si guadagn6 la carcerazione ed un7 accusa criminalr, pcrclib prpslo fii discoperla l'opera sua. In qiitbsto fatto dclla guardia vi er evidentemente un tentativo di fi-ode, qiialiricato d ~ 1 1 ' ~ b u srli uTfio zio, e meritevole indubitalarnentedi pena. Ihil giudice istruttore si ostin0 ad applicare a quel fatto i\ lilolo previsto dall'art. 456 del codice Toscaiio; e cosi gli svvpnni: cib clie spessissimo avviene agli accusatori, ci08 clie clii iroppo vuole al~bracciarenientc stringc. Il Dattistoni fu ilalla Corlc, di Assise assoliito malgrctilo le insistcnzo dell'accusa. 1 giurali decisero savianlonle il raso col seiiiplicc loro I ~ a o nseriso; mu ciindotta la qiiestionr: soiio il crilcrio dci rigorosi print:ipii gil1ririii.i poco vi viiolc a ConoscPrc clie fu girtstis~.imoil loi.r> sirlilizio. Non basln per l'ari. 484. r l ~ osiusi i11 t~!lalsi\roglia iiifitlo r l ~ ! ~ ~ ~ ~ i i,tolc,.ictlilzr,~~te fcrrci~ia:hiangiia ili ~ ! ~ g i t t ~ a una ~ i che qiicl guasio ctbijin c~!~ro,znlo/ i p ~ l i c o l onlln viltr u o crlla s~~lu,lccielle per-sone. Il moiiieiilo coiisuri~itiivn drl nialclizio I'; tluiicliic quttllo in cui !;i vilu o stilulc iiriiana ha corsa ptlricolo. Quando il Ircno correva Ilti 13 sila via apProssiiiiariilosi al luogo della verga diveltn, potcva dirsi viciko quello stato di pericolo, r i nori~ rra ancor giunto: il ~ reato si sarebbe esaurito quando il lrerio rivessc vtirralo c111L ' Punto pericoloso, o roverciantlosi, 011 iinclic non rovesciatiVor,. VI. 20

2) Le cliticoli che

3 ~ I I C S L Oluogo

dosi. L'avvenuto o non avvenuto disastro non 6 ci chc cotzsurno questo malcrizio, quanlunque possa aumentarne la quanti15 in ragione del maggiore o minore danno immeiliato. Il momento consu~nntir~o quello in cui il treno E. posto in i$ stato di pcriccilo alluale. Ora Ic pi elementari nozioni clcll lentali~jo bastavano a mostrare quanto fosse inopporluno il disegno di cliiedere contro quel fatto la casa di forza per applicazione dell'art. 45%.I1 momento corisumativo stava pcar giungere: e perchi3 non giunse? Non giunsr per il fuGCo tuoZonlurio dello stesso colprvole. Si! dunque il colpevole stesso ( e non un fortuito inilipendenle dalla sua volonlti) impodi lo evenlo consumstivo; ci02 impedi che il Lrrno si trovassi: nella altuali12 di un risico di i'uorviamenlo, impossibile parlare di pena nel rapporto della obietliviiil che si coslitui.;cc. dal pericolo corso, e che non f u rapqiurita per un atlo impeditivo proceduto clallti volont del colpevol~.Rlale fu duni queaccusalo e benissimo giudicato n ~termini di questo fallo. Ma pi seria clubiiazione sarebbe potuta nascere s r svfnluralamenle il condultore non avesse a.vverlito a\ segnale tcnlpesliviimenle datogli dalla guardia, C il treno avesse proceduto oltre; e avesse d i fatto incontrato qaell'attualii8 di pricolo, sia con effetto sia senza ~ f f e t t o danno. La leoi'ica di del tentalivo rimasto non punibile pcr lo impedimento saIiitare parlito dallo stesso colpevole pi non tivilcbRe avuto allora termini abili di applicazione, pcrvhl: i mornrnlo f consamativo erasi avvera10 malgrado gl'inulili provvedimenli del colpevole. Si avrebbero ovuli pertanto tiitti gli elemcnli ?laaleriali compleli del r m l o previslo dall' art. 456 come reato consumato. La ditricoll in taleipotcsi cambiava terreno. Essa veniva a cadere sullo elemento intelzzioncrl~: pi spee cialmente sulla interpctrazione di quplla parola dolosnmetll@ tlr.lI'art. 654. Se il dolo clie qui r i c h i a d ~il cntlice Toscano deve essere precisanlenle di~.euo a procurare il -disaslro 0 il pericolo del treno, nessun dubliio che iicIla ftilta ipotesi niancnndo simile fine non si sarelhe I I O I U L ~parlare chc di reato colposo. hla sc i n i r w ~il dolo i*icliii*clodall'art. 45%

- 207 si cosliiiiisce da una rolonlh determinala a procurare il gunsto,inilipendenteirienie da ogni riguardo delleconsegiienze,si sarelrbe nrcessariamentedovuto ohietlare il rentojdoloso, I, G O S applicare l'art. 45%.Io non oso pronunziarmi s u (Tue~ sto ulteriore d u b l ~ i n ; propenilerei a ritenere clie il doma lo qui richieslo dalla legge sia il dolo specifico coslituilo dall'obielliro del guasto della linea volonlariamenle esrguito, senza andar cercando obieltivi ulteriori. D'allronde il caso della inutiliti dello impedimento non poteva non esser previsto dalla guardia. [I suo dolo perianto rispetlo a i danni del treno pol& non essere u n dolo delernziitnlo; nia fu ccrtanlenie un dolo indelerminnto, il quale basta perchi: al malerizio si attribuisca il caraltere d i doloso.

La questione altrettanto delicata quanto praticamente importante. E duolini che il sapiente P ucc i o n i nel suo coinmento all' art. 454 non abbia neppure sfiorato la questione inedesima. Questo scrittore osserva soltanto la incongruenza di punire un disastro doloso di ferrovia meno di una inondazione dolosa. Ci6 risulta ncl nostro codice dal confronto fra 'i art. 415, let. C. e la let. C. ilell' art. 454 : in caso di Iion avvenuto danno personale o di danno soltanto leggiero minacciasi dal' art. 445 la casa (li forza fino a venti anni ed anclie lo ergastolo; laddove nelYart. 454 si minaccia per massima pena la casa di forza fino a quindici anni soltanto. Sernbr allo illustre commentatore che un disastro di ferrovia meritasse pena eguale alla inondazions tutte le trolto d ~ l'uno o i'aitra non rtvevnno recato dctnili, ma e soltanto pericoli alla umana personalit. La diffcrendella pena ha peraltro agli ocdii rniei 6ulfir.ic11tc

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rngiune iielln diversitii del mornenf o consuiiiativo cli

quei due reati, secondo il concetto del legislt~torb toscano. Per lui 13 inoudnrsioile non si consunia che c2nn Io inondare; e cjuesto un risultato mai semI r e di danno srave e permanente. Per lui invece il doloso disastro di ferrovia si consuirin col solo (tver cugio~lato pericolo sebbene il treiitj abliin su1)crato quel pericolo e continuato sulle rotaje i1 suo wrso sicuro. Forse la diiferc,nzialg riclltl pena clelle due lettere c postc a conrronto tra loro ha fo:unilai~ientoin questa mgione.

Quando la oliii~ioncdn. me sopraccenriatn dovesse tenersi colilo pii1 vera in Ctcci:t al codice Toscano* c! conic piiovalcnte iil S'ccin alla scienza, si avvcrorelihe nclln serie dei resti cho rjui ci stanno d:~vanti una ttrlorir:dia degi~a essere xncditatn relati (li vamente al iiionlento cox~surnalivo;il quale percol'rerelhe una scrtln singolarissima. Si z~vr'ebbe liioil riianto co~isuiiiativoclello incendio e cfcl falso fh'o iiclla sola auionc del cotpcvolc: si avrcl~leil 1110lncnto consiunati~odcln miiia p, clella soinmersionc ( i ? ~ i e codice Toscaiio aricalle della iiiondazione) 1 1 ~ 1 l ffji.t!sultamuiito ocl cvcr610 ~ ~ L ~ I ~ I ~ O si O ICVI*CIJ~~ e S : ~lalrricnloil irio~iiento consutriativo dcl gi~asto di f~rroviain un purito intermedio fra Y azione c 10 ccento si?zistro. Non sarebbc la sol:^ azinno (le1colr)rvole quella che consumcrcbbc il reato: rxla nulipirre liisugnerebbo aspettare l'ultimo efl'ctto Siil~lt:: il dctitfo si co~isurnercbben mezza v j n corr il passaggio del treno clio resc attzlalc il pc~iculo, ben-

clib senza resultnmcnto [li (inncrl. Siiililc aiioi~inlia non & cert8,rnente consona a quella uni16 e c0sta.nza di principio che convieno ad una dottrina scieii-

tifca : ina nelle presenti condizioni legislative di questi ,sei titoli B tale la loro situazione che zneiitre parrebbe dovessero essere tutti formali o tutti materiali sc ne trova nei coilici conteml,oi.anei al.crini di forniali, ;lcuni cli materiali, ecl alcuni che stanno ilzler ztt?-zc?~zqzte. Trattasi cli titoli per 1t : maggior parte moderni. Ai vecchi maestri si pni, chiedere lume sullo incendio e sul guasto d' argini, C ci dicono che sono delitti formali. Sugli altri quattro titoli la scienza non Iia anche compiuto In sua elaborazione, e noi sbbianio dovuto esporre la dottrins come si rivela dai codici coiiteinpor.anei a noi pi vicini.
7,.

Z: 3161.

Torrianiio al codice Toscano esso presenta un' altra cluestione. I1 danneggiamento coZposo (li ferrovie all' art. 455 da lui punito col carcere da un meso n cinque anni secondo i casi: poscia al17art. 436 passa a cost.ruire una figura spccial~di reato che l~i dirsi delitto p ~ o p ~ f i i( o 32 ) in contrapposto g. di delitto coniuiie. Conteiilplct quel codice i doveri ~l~eciali ccrti inq~iegat~i di nelle ferrovie e la pi chc grave responsn1)ilit~~ dcve incombere sovra di loro: erl in clunnto ai iiieclcsinii riforma la nozione del reato. P c r tali iiil1,icgnti lo elemento materiale del malcfizio non pii il jirrusto, o I? uso .inal siCzm+oe il cagionnto pei~icolo: per tali iaipiegati lo elemento spccizllc i - ivi - cile dal dolo o tlnllu . @@$)a ~zcllocect.ci,rio dcllc loro inczclnhcnae sia de-

- 310 ricato
solle.

I I I ~ )CI.~CO~O ~ alla aitn o alla su?~!le delle perDi tale aggiunta noi avremmo facilmente compreso la ragionc dctern~iilante se n riguardo del violato uf-Ficio si fosse decretato un aggravamento di pena. &la no, che la pena B sempre la identica. Dunque la specialit deve stare nel caso previsto ed avere la sua ragioiie nel prevedimento di un fatto che per la sua materialita non cadesse nelle ipotesi contemplate dagli art. 454 e 455. Ci6 incontrastabile, altrimenti sarebhe stato stolido il supporre che le pene minacciate a chi col s-elzdeq*e mal siczr~ol' uso di una ferrovia ha cagionato pericolo (li vite umane dovessero intendersi dei soli estranei e non nccornunnrsi agl' impiegati, quasichb a questi si fosse accordato il privilegio di farsi rompere il collo. Ci, lo ripeto, e chiaro. Ma noi ci troviamo perplessi nel configurare la materialita della ipotesi che sfuggendo alla lettera degli art. 454 e 455 abbia meritato una designazione speciale rispetto agl'impiegati. Anche da questa perplessit non cf tolgono i coininentatori di quel codice. Eppure ci sembra certo che nell' art. 456 si sia voluta prevedere una tal forma di azione che per gli estranei non induce responsabiliti penale perchb non colpita dagli art. 451 e 455; 1s incluce solo eccezionalment@ in ~ ~ i r tdcll' art. 456 n carico degl' impiegati. M l a .tale coiiiigurazione non riesce al nostro corto intelletto di concepire. Pacciasi pure la ipoiesi di conduttore che inesperto od ubrijco abbia per sua imprudenza itt6 pericoIare un convoglio. Quando gli art. 451 e 455 avevano indistintamente coiitemd plato rjunlunquo atto o doloso o coiposo clie veudcnd@ tal S~CZ(~IO USO ilclla ferrovia anche s e n m dfl>id I'

9tr.gginrla J z a cagiotznlo pericolo, in questa illin~itab descrizione entrava senza bisogno ili altro anclie il contegno ael conduttore o del maccliinista imprudente: i11 veritb noi non raggiungiamo il concetto ed il fine di y uesto articolo. P u C C i o n i, coninlentmclo il medesimo, fa delle auree osservazioni in censura della equiparaaione nelle penditi ; perch forse anch'egli non seppe concepire la ragione del clubbio che resc necessario nella monte del legislatore I' art. 456, n& configurare a s stesso il caso speciale che qui si volle dal legislatore contemplare. Ma io dico appunto che lo errore di equipirare nclla pena i mnec1iinisl.i agli estranei per uno iclent.ico fatto, sarell~estato troppo grossolano se non si supponesse clic il legislatore avesse t~vutonel suo pensiero un caso diverso dai prece-. denti, e clai medesimi non colpito.

Ad ogni modo non sara iiiopportuno clic io rrordi sull' art. 456 una questione che dovetti suscitare in un caso pratico. Il sucldetto articolo contenipla - ivi - i nzacchinisti, i co~zduilori,c gli aits-i iii~21iegali i?zse~zrieiftc2i st,rade ferrale. Nel mio o i caso l'accusa cliiedevn l'applicazione di questo ;orticolo contro un ingegnere in1piegai.o nella ferisovia, dalla inavvertenza del rlualc s pretendeva fosse dcrivato un disastro ; ed insiciuc con lo lifgegnere traducevasi per ugurile addcbito anche il Direttopae. Difcnrlenclo questi miei aniici io sosteneva assurda la tesi dcll' accusa clic p~ctcildovn in cluells formula C gli nl/t.i i l : y)ir?girtio iizsa*faierlfii sii-ode ft~'?.fld

- 31% te, vedere incluso l'ingegnere e il direttore. Per me


1' art. 456 discendeva e non ascendeva nelIrc gerar-

chia dei subalterni in quella clcscriziorie di servizi. I,a c~uestianenon fu decisa, perchi: gli accusati furono assoluti per altri motivi. Ma io era e sono ferriinriiente conlriiito della mia tesi. Anclie qui si ripro(luce quella difiieoltk che nella interpetrazione delle leggi sovente incontrasi intorno all' ambigua parola nlO.i, nella quale lo idioma italiano volgendo 1'aZius e 1' aller dei latini viene ad esprimere ora un con(-+etto ussimilntivo ed ora un concetto au.~.er.sativa. Qui io sosteneva il concetto assimilntivo per cui gli n1ll.i impiegati (lovevano essere dcl galere dei p r h i inili~ati,vale a dire conduttori, macchinisti, o manuali, e meccanici subalterni. Pretendere clie In enui~iernzionecoiilinciasse dal niczzo per poi salire all'apice del Direttore e tosto discendere all'infimo dello .insc.rvuientenii pare assurdo; e lo i?i~$iegato clie la particella o assiniila allo i?zscrvie~ztc deve scmprc essere nella categoria dei manuali e dei s111mIierni.

I1 coilirc Sai8tlo rlll' art. (j57 b uscito tlagl' iriibnrnzxi tli clue~tonuovo delitto conteiiili;:~n(lo cnllle s1)erittliti il sciiiplice gziclsto, o 1' ooslucolo ol)l10dto, od n1ts.o ~ltczzo p~cal~ciiq!!c fic,~csol-tilac.dcci vctils pcr (sic) l:r, lucaoinotivn o vettura: e riliil;wcia In ~+cclusione sc il fatto i: tloloso; ctl una iilrilln (art. 663) Sc> i! f:,Lf.to colpnsu. Natur;lliilciite se ne nvvciiiiero L\ l l l ~ rit o Is'sioiii 11.>rsoiia]i clucdte incontrano In S:?llzioiie riii:l:~c.c.i:it,z alle Icsioiii oil orniC~iilii colposi (1).

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(Ij I1 collice Prussiano clel 1851 al S. 29%C srguenti dcfinircr i reali contro 1c ferrovie con la formula mettere in risrhio il vcicolo (1ranspor.l) mediante guasti od o ~ l a r n l i ;r: minaccia nrl caso srmplicr la casa di forza fino a diilci a n i l i ; fino a w n l i anni ( S . 193) se n r derivarono lesioni gravi; e la morte s e ne dcrivd omicidio; e con la mrilcsima, grndazione minaccia la carcrre fino a tre anni pei fatti colposi. Il cotlice Austriaco novera queste forme di rralo (g. 7G e 8. SU) fra le pubbliclie violenze quando sono tiolose, e come tali le punisce ncl caso semplice col carcere duro da u n o a dieci anni: dove poi siano colposc ininarcia ncl caso semplice (8. 315) pene niiiissimr. 11 coilicc Belga del 18 ottobre 1867 agli art. 583, r! 525 contempla i scmplici guasli, iiiabililazioni o imp~tlimential corso delle fsrrovicl, c minaccia il cnrcero da 15 giorni a Ire anni, P un'amnlenda da cinquanta franchi a cinqusccrito; c spinge la pPna fino a dioci anni di reclusione quando il fallo sia commrsso con altriippnmenio. Lo Svedese 3 cap. 19, 5. l i , minaccia la ;r:jlrra da due? :i sri anni s e il 1 guaslo od imprdimonto ha messo i n pcricolo il treno, abl~assandolafirio a sci mesi sr, non vi st;llo pcricolo.

E in veritti, cpilogando .in un solo concet,toyc troppo prolungate osservazioni alle cluali (*i hanno condotto questi sei titoli, potrebbe dirsi una volta'13er semp8e e con una clisposiziunc geneil:ilo clic tutti gli oiilicidii o lesioni l~ci.soii,zli prodotto con incondio, mina, inoncl:tziono, soiiir~lcrsionc,falso fro o giia~stodi f'eiarovin del)l~:lllO r~unirsi sectiiido il respettivo titolo ina coli i' aggiunt:~cli una qualifica desunta dal iriezzo; e 1 : ~noxionc di tutti e singoli questi r e a t i come titoli distinti c, di pcr sb stanti, c ~te~fctli anclic? priinn (li o;;ili nocutiieiit.~ perso??rlkpcostruii.si sulla s111,zc.onsicler~izioncilcl parico-

- 311 io, eli elevarsene la iinputal~ilit in ragione dello speciale attacco alla pubblica tranrluillit, che imprime loro il carattere cli reati sociali. Forse con ci6 tutta questa teorica assai coiiiplicatli. si potrebbe rendere pi semplice (l).
(t) Qui chiudo la classe dei rcati contro la publ~licaIranquillil8. Chi volesse percorrere \a sloria degli slaluii punilivi dei quali cessd fortunalamente la vita giuridica, e percorrere anciie qualche codice contemporaneo, t r o v e r ~ h t ~ e argomenlo per aggiungere molli altri capiloli relativi ad altri falli che tranquillit. furono o sono chiamati delilti contro la pubk~lica hla qucsin denominazione non dipende dal piacimento di un legislalerc; il diri t10 filosofico guarda gli slanci di simili vellei18con un sorriso, e passa oltre. Le denominazioni dei liloli criminosi devono rispondere ai veri caraltcri che la scienza domanda nei medesimi pclr comprenderli sotto quelle. E se nei vari lempi B piaciuto di confondere la lranquillilti. del sonno con la lranquillitti.dell'animo,la quicle domeslica conla quiete pubblica; o la tranquillitb dei citladini con la tranquilli18 dei governanli; non pub farsi ossequente a simili aberrazioni chi vuol descrivere nella serie dei reati conlro la pubblica Iranquilliliquelli che veramente hanno i caralleri per appartenere a lale categoria. Di siffallc aberrazioni dar6 due csempi i quali meglio spiegheranno il mio concetto; tralto l'uno dalla storia del passato, l'altro dalla coniemporanea. Quando circa Ire secoli addietro fece il giornalismo la sua prima comparsa nel mondo,esoriiicori modcstissime forme di fogli di avvisi scrilti a mano, ove si conlenevano notizie estere cd irilerne succintamente descrilte. Di qui ebbero orisine le Gazzelte o poscia i Gionaali clic tanta potenza acquistarono nel mondo civile. Ma scbbenc quei primi conati del giornalismo nrllti sua cuoa fossero meschini e trepidaliti, pure eccitarono il sospello di alcuni potenlali. Il novello rilrovato si anntcmizzb corno invenzione dirella a pertztrbare la pibbblica ~rnnqnillild,

conw tale si colpi di pene gravissime. E ci lia ricordo di parrcclii che subiroiio condiirine di morle per ~ s s r r s iostinati a far l:ircolare simili fogli cli avvisi. Qucstn parie storica del giure penale vieneilluslrata nella memoria (eruditissima come i? siio stile) che S a l v a Lo r e B o n g i 113 i n s ~ r i l o nillla Nuoan Antologia (vol. 4 4 , png. 311) sotlo il lilolo cli Le prime Gnzaetle in Ilfrlin. Or bene; chi avesse tre secoli arldietro preso i a d ~ s c r i v e r e singoli tiloli che cadevano nella cl3ssc dci rcoii conlro la pubblica tranquillilh, avrebbe poluto cl~slinarvi n u capitolo apposilo pel rleli tto di pubblicazionr: di Gazzette. La scienza orliernanon potrebhe tollerare ci6 neppure comc ipotesi. Le ingiurie, gli eccitamonti ribelli, ed allro conlenulo nei giornali r:hepersstrsso cosliiuisca un rrato o naiurale o sociaIn rimane nella sua classe e specie relativa imposlagli dalle conrlizioni del diriito aggrcclilo: e il mezzo arlopcrato iton puO offrire che una aggravante a ragione della siia maggiore diffondibili12 diretta. A b e r r a n l ~dalla scienza fu del pari il codice Austriaco quando al $ 65 creb un titolo speciale d i rrlito che designb col nome: cli peivCurbazione deilrt pubblica Ii.a?~quillil$. Scieritiiicamente era questo un paradosso perchb converiiva u n genere in una specie: giuridicarnerile era vizioso por la elasticii2 corr la quale si adaltava a dare il battcsimo di gravc reato a c~ualsisiafallo bencliS lirvissimo ctie spiacrsse al governo. Ma in quesii crrori si cadrle avverlitamente, e non gili per ignoranza; perchi? appurilo si vollc. avere nel codice penale u n titolo elastico che desse balia di perseguitare i proprii nemici con forme apparenteinerile legali, a quol governoche i n allora (svcnluralnmente per srnedesimo) credeva assodarsi con assodare il dispolismo. Un litolo siffatlamenle gencrico non pub ammettersi nella buona doltriiia penale, cd osta a quel sacro principio il quale comanda al legislatore di dichiarare i n modo chiaro e positivo quali sono i falli che s'inlerdicono a i ciltiadini. Che se poi quel paragrafo si guarda nellc esemplificazioni alle quali procedc, s i trova un nuovo crrore in quella clenomin3zione; c t l i vero ifat. li clic li si distinguono in cluntlro scrie hanno lulli un idcn-

ticooggeltivo.EsscvoglionocolpircI'a~gressioneconlroil governo imperialeestrinsecala o col mezzo [li a tlacco alla pprsona clt~lloImperatore, o col mpzzo ili ost~ggiamcntoalle Icggi nd alle contribuzioni, o col mczzo (li socieri scgretc tendenli sempre al medesimo fine. 11a allora la scienza c'insegna che tali aggressioni quando abbiano veramente la potcnza da renderle pericolose sono dtllilti rlirettamrirle politici, dclilti contro la pubblica sicurezza (come oggi si vogliono cliiamare i rcati poliiici) e non dclilli contro la pubblica tranquillili. Qui lo scamhio concistc nella implicila rip~iizionedi qurlla forniula colebrc clie gili proferiva un Monarca qiinrido dicrva - lo Stalo sono io. Nella classe che qui abbiamo d ~ s c r i l l o si comprendono quei fatti che si interdicono per prott'm"Pl'e la piibblica lrnnquillili; vale a dire la tr;iiiquillitti dei singoli individui contempali col\ellivam~iile.I reati clie tlisturhnno la tr(1)~qz~illit goz?errto sveltano alla classe clei rcati polilidel ci, ed offrono caratteri tutti sprcinli e distinti cosi sotto il punto d i vista morale corne sollo il punlo (li visia giuridico.

..

Soltanto stimo ol~portiino aggiungere un cenilo relativo alle aggressioni coiitro i teleg~ctfi:eletlrici, perch a taluno S seinbrato che dalle medesime potesse emergere in certe forme un qiinlche reato da collocarsi nella presente sedo come specinlizz:~t~ dallo obiettivo della pubblica traizquillit&.110 detto altre volte che ogni rnoviuiento dclln umana iilclustria porta seco la iiccessit di un ino~iinentoanche nel diritto, cosi civile conio penale. Non i! 11~11qrie iiieraviglia che questa stiil~eailascopci'ta del telegrafo clettro mngnctic:~clic f5 sljnrirc le distanze in hccia al pensiero uiiinno, come il rnpore riinpiccolisce le distanze in fhiiia ;icli u!nmi corpi, al)1)in eccitato la idea &e i tc1cgr:~ii dorcsscro csscrc

oggetto (l) di rrn diritto spcciile. Zon vi h ; ~dubliio dir: nacl~e telegraf'u pii) porgere nuove foririe il al delitto, sia che il ilietlesiiilo si adoperi roxrie si(bictto al tico s ~ c c t ~ l d a ~ - i o i1 ilclinquenlo se n& pereh4 vnlgn coriie l ~ t c s v oai prnvi suoi lini ; sia che il ri~edesimr,costituisca il sztbielto pnssico dcl f:~tta

criiiiinoso. Queste possiliili oiuergcnze (~ffrrii!o frhequente occasione anclie n1 giure penale d i oc'c.iiiinrsi dei 1~:lugrtifi. bIrt siKdtn ricerca is~it~uitn fu uxr $01 ~nintu(li vista generale pac> con~tui.rca t r e risultariienti diifoi'tlii: 1.('clic rl~iellaclie io cliinri~orbfor.rn8 telegafica do1 ctclitto si;$ i18diJTclalitcalla ?zozionc giur.idica, ed dl,z I ; ) ~ S Z I ? . I Lt1~1 reslmitivo reato : 2,"o che sia 6ldijlerente cdls nosione, rnn eserciti un influsso srzlln wt,sla3naumentando 18 (iuitnfith (le1 reato: 3.0 o ilhi? iInu1rr1cnf.c escrciti un influsso sulla i~iisurned anrlie sulla ?zo;ious ibccx~tlosnrgcro in, reato iricrit~\~ollo speciale denominneiriila e di fidi g11t'a rlistiiltn. Edsanlinialilo se e quanrio si:iilo possibili tali coiiscguonze giuibididie.
(1) Qiiosta i d ~ a eccit0 il vivace ingrgno di F i l i p p o Seraf i ri i a comporrr, (incoraggialo dal Professore L o c o v i c o i

B osel l i n i)un lilrro iililiscirno clio inlilolb Dirillo teleyrnfico, puhh\icaro la prima v o l h n~ll'agosio 1863. c l)ti*cia volto in franc~seda 1,availle d c L a n e i l l r r , e pubblicalo a b i g i dall'ciiiiore A. 1)urtind. Liliro ciin coiiliene lo esame (li pi o divcrsc clueslioni allo cltiali il telegrafo puU dase occnsione, c rlie lullc dlill'liutora si coi4lcniplaiiu c si svolgorio con molta dotlriiin. g. 31FCJ.

l.ll
Ut:zzn

'rit t,o le
n1 1

volte? d i o 10 avere :ttl~~icrrrto coinc m1 dulitto il telegrafo noil faccia sur-

gerc un ol~iettivoulteriore, ne faccitk aurnerrtnre Iri rlifl'oiirlibilith del dcmio mediai o, altrettante voIte il lilezzo telegraflc:~ sarA indire re!^ te ai fini penali, il&vi sarti. interesse di 1)ttrticolare considerazione. COI telegrafo pub tr:~siriettersi uil maildalo a delincluere, ma io noli voggo sorgere da questo mezzo resc scelto nlt,erazionc nessuna nel titolo, o nella misura del. ro!ativo delitto. Col tclcgrnfo si puO diffaiilnrc iin nemico od ingiuriarlo diiettnmentc ; ma rieppur qui si altera il iitulo, e so1t:~nto il mezzo telcgrafico pu dare 311' c)lt.iagg.io conti'o l' onore il carattere della pzsbblicitli o fhr dulitare del$ competenza; questioni che a suo luogo trattai. Col tcIcgrnfo si puO commettere urin frode ed una Salsith (ecl io n' eklji il caso ) ilia non evvi ragio~iey e i clefletterc dal titolo che risl~oridealle coxidizioni ontologiche del filtto ed al ilne dello agente, rib per ravvisarvi la lesione di uim oggettivitli giuridica piii importnrite che meriti irnn qunliflca. Col telegrafo si pu dare avviso in teiiipo di guerra al tiemico; col telegrafo comunicare notizie ai corigiurati: rna il titolo di pcrduellioire o di cosl~irazione non si modifica per l' accidentali ti^ di qriel iilczzo, c neppure se ne accresce la quantitit. In tutte qircste pri1 1 ipotesi il mezzo del telegrafo b dunque inclifh16 relita al giura pua:rle.

2.0 Qriat~ilullesb il t:!lcgrai;.) IIguri nel lilalelizio

come soggclbo puxsiru lrr3rulii: sinsi coiilixlcsso furto, per vendetta recato rlnliilo sugli attrezzi insorvicnli alla tolegrslin, potibti ciservi urla ilapioiic pci'

tenere : calcolo nella ~r/iszf~-n insleflzio siuiifc L del circostanza yarcii ne sorga un aumeiilo di rjuniltitA in ragione del danno iniriiediitto, per la pi generale utilitA tlell' oggelto rubato o guasto : ma prescinileiido iln tale aggravamento In .izoaio?zc! rirnarrh sempre la stessa. Avremo sempre secunilo i casi una trufEL, un fwt o, un dnimo lato: ~ 1 1 :ini illi, iin ~ iilcendio, OLI altro che sorga dal fatto selizii lic,::suact ~ilodil;,cnzione titolo. di

3." Rimane pertmto a votlerc se sin possibile il terzo dei suaccennati risultainenti vale n dire In creazione di un nuovo titolo specialc elucrgcntc tlal1;i concornitlznzn del telegrafo; e particolnrrncnte un titolo che appelli alla pu1,l~lica tr:uicluillitk. E (lui io credo dovermi recisamente pronuilziare per la negativa. Infatti se Ia gravitB maggiore ha sua radica nei tlzezzi adoperati per aggredire il ielcgrnfo coilie soggetto passivo ~ l o l maIefizio, egli ilkanifesto che il titolo pih grave iiasce dalla specialitk di quei nzexai e non dal soggetlo ptcssivo. Il delitto clivicne sociale se un ufDzio telegra8co fu incendiato, o se per iloiilolir30 si coxlgrego una turlsa; rnct il titolo sociale C' incendio o di violenza pul)lilirn ricorrcI rel~beugualniento sc con simili nrodi si fosse aggredita uiia cosa privata. Ug imlmento la socialith del malefizio nel quale il telegrafo sia iiilervcnuto corno soggcdto ~ c t t i c n seco7ldas-io o come soggcttopassivo, puO nascere dal pne. Si b rotto 1111 telegrafo per ii~~~ie(lirc la trasii~issioiiedi un ordine alle armate tzoslrc, che disrro~:inoriruovcrc coiltru lo ini-

mito: ecco una per.clucllione consumata con atti ai quali fu soggetto passivo il telegrafo: oppure ne fu abusato per trasmettere cirdini eccitanti ad uii tudelIti quale fu sogmulto ; ecco la violenzct 1,ul~blica getto attivo secondario il telegrafi). Pari.& a taluuo che qui si abbia un delitto telegrafico cli forilia speciale; ma non vero, La socialiti clel fattci cririlinoso nasce dal fhze clegli agenti, e il titolo ?ininne quello che sarebbe stato se invece di agire sopra un telegrafo si fosse agito sopra un iiffizio postnle, od altro consimile. Iu una parola non inai il telegrafo quello clie posstt far degenerare un ftitto criminoso da uno ad un altro titolo. A rne almeno non riesce concepire un simile caso. Io non veggo pertanto come lo intervento del telegrafo in un.' nzinne criiiiinosa possa deznt u~-nreil titolo ordinai.io del maleirzio.

S. 3169.
Per sostenere cib bisognereb'uc potere afferniare che anche il semplice ed ordinario danno dato diven;,a delitto sociale quando cada sopra un telegrafo perch si al~biain ciG una offcsn diretta colitro 1% pz~hfilicnh*c~nqzc.illitci. Questo si h pensato d:t tnltzno ma, io noli ilivido siffatta ol~iilione.Concordo cho rottura (li i telegrafo pu8 reccxic: ritardi 1101 conim niercio, diflicolth nelle operazioni patrirnoniali e nella trasmissiane di avvisi importanti ; r? ehe perci8 eventualtnenie al danno irnmerliato l~rincipnle possano essere concornitanti altri danni iminecliati accessorii sofferti da un numero iiiiicternlinato di ciltarliili. Rla questi clctrimelili sono acciclo1ltalitil clic li011 1110difieano la indole priniitiva del delitto al rlualc r.c,il-

seguono. Anche la uccisione di un niedico condotto che fosse i1 solo in una remota borgata pu eventualmente cagionare danni accessorii ad un numero indeterminato d' infermi che col5 al~bisoguavano del suo pronto soccorso: anche il furto di una vettura ctirica di grano clie trasportavasi ad un piccolo rnercato cli campagna pu avere arrecato gravi incomodi a cluelli alitanti che lo aspettavano per farne il pane giornaliero: ma potrti egli dirsi che per tali incidenze 1' ornicidio od il furto abl~iauo degenerato in delitti contro la publ~licatrancluillit! A tal fine necessario che il fatto per le sue condizioni ordinarie gerieri una trepidazione o un sentimento di pericolo in una iuoltitridine. Questa diffusione posin sibile di pericolo pu bene ~.~lvvisa~siun disastro di ferrovia, e negli altri reati sopra descritti; nla nel semplice guasto di un telegrafo io non lo scorgo altrettanto. Bene dunque, a mio credere, il codice Sariio all' art. 667 non Zia fatto del guasto dei telegrafi che una forma aggravata di danno dato: e meglio il codice Tosci.1110 niente se n' occupato lasciandone la tutela alla lsgge speciale del 21 luglio 1852.

(SEGUE)

SEZIONE S E C O N D A

DELITTI SOCIALI

CLASSE QUARTA
DELITTI
C O S T R O L.4 P U B B L I C A

SANITA'

Idea, e contenuto della classe.

Che siavi una classe speciale cli reati dei qudi la prominente oggettiviti, giuridica trovisi nella sanitd pubblica; e che siffatta classe perteizga ai reati sociali, ci agevole a diinostrarlo. Allo interesse che lia 1' individuo aflincli non sia pregiudicata la salute do1 corpo, non solo per la diretta azione di mano nemica ma neppure per la infezione di q ~ e l l csostanze (aria, acqua, vettovaglie) che sono rinascente alimento indispensabile alle sue forze vitali, corrispoxicie un ciiritto particolare. Mrt quando ktli cose si cont~e~zzplano una moltitudine di uomini insieme in agglomerati metliarite stabile corisociaziorie, viene a Convertirsi il diritto individuale iii un diritto sociale conzune a tutti loro, perchk o tutti effettivamente

ne abbisog~~zno ne approlittaiio, n percIi5 un nrze 1ur:rQ iiidtei*minnto Sei ~uciiesiir~i 1 til~bisogiiarne 1~ 6 od approflttariie. Il saso di acqua destinato ti z?:o solo, 1 aria della ruia cnwilsra, il vitto clie a me solo ' il pileparato, saraniio l' oggetto' cli ali diritto pnrtiitcrliir'e L nie solo spett~nte.hIa se si guarda. I' aria : cile ci~.eo-lida consociazione di uomini, l'acquti che una n tritli loro i! dastinata n soddisfare ! sete, le ~ e t a tovaglie esposte a pu1)blics vendita i11 gliisa che possano plbeiidersin cibi, da un numero inctcterminato di quei consoci,zti; b manifesto che iii sitilili condizioni l aria, l' acqua, e Ie vct.to~ragIie ' divengono oggetto di un diritto universsle spettnntc tutto a r;iascuno di quei corisocinti, e casi ttitto alla consociazione coI1ettivniiientc gurzrtlalri

Quiridi, ricoiioscizito rlucslo diritto ~liiivei~sale, tutte quelle azioni c11e a siflatti cleiuonti di vita imprimono una forza delctcria o letale a~fcrediscona il diritto merlosimo : e tale difitto come nascente dal fatto della consociazioxic dcve novorarsi fra i diritti sociali, e rendere sociale il reato che da simili azioni si costititiscc. Il diritto alla conscrvaziozie della pzib7dica sanit2c nasce pertanto comune a tutti i consoviati per conseguenza dcl fatto della consociazione. Non k un iliritato sociale ciie derivi pre.cisaincnte finila. socistn cifjilc, come il cliritto a1l:t pub1)lica giustizi%,il yunlo riun pukconcc[iirsi senza 1 costitiis ziuiic? di un' nut,orith creatrice ctc!11' ordine (li giustizia ustiinsecato i11 certo pcrsoii;~ljt~ il, ccyti riti. SnrA invct.~ dirif.to socinlc che oilicrgc)rji (731 solfoniti? un

- 323 delIa coiisociaziorie naturale, iiiililiexitlentcl11~11te dallo essere di agii ordine gosrernalivo, ma pul'c? VI-5 seilipyc il cai-attere ili sociale, percl~i:senza il fatto di una coirsocitizione perinanente un diritto itniversale, ci& cumuiic a tutti sopra la medesima cosa, mn si puG cilricepirc.

Reati contio 1 pubblica sniiit8 dovranno essere s dunque tutti gli atti pei quali certe sostanze ii~scrvienti alla nutrizione, al mantenimento della vita d i uno aggregato di uomini, ed in gcnerslc alle loro necessitb giornaliere Terranno a corrompersi, ad infettarsi, eil a convertirsi invece in causa di niorbi, d e t e r i ~ r ~ i o n i salute, ed anco mortalitb di un di numero inclcfinito di cittadini, a possibilrneute ancora cli tutti. E innegabile che tutti gli abitanti di una citth bauno ugualmente cliritto clie non s infetti ' l'aria che li circonda; e chi viola tale diritto non oRencle un salo individuo or1 una sola famiglia deterniiaatri-, ma ofi'enrle direttamente tutti i consocinti, percbb viola un diritto a tutti comune: e lo stesso dicasi dell' acqua e di ogni altra cosa possibilmente accessibile nll' uso di tutti. Questo noli B rlalino mecli~fo che emerga dalla previsione della ripetizione del fittto ; esso 13 verarilente tiannu +la3jtcclZ(tto ill~roiltea1 fatta siilgulo che si conternpln, astrazione fatta dal suo possibile ~iniliio~araorito. Ecco 12 itlcn ilella prcsoiitc classe.

S.

3173.

La esistenza cli questa classe speciale di malefizi fu riconosciuta da F i l a n g i e r i ( scienza della Zegislcrzioize lib. 8,cap. 47, tit. 3 ) e vi colloco la comunicazione di co~ztctgio;la fabbricazione e spaccio di t-eleyzi; la fabl~ricazionee vendita di poculz' r[boimfi?;i; fitcelidio (come sopra notai) e per ullo timo la vendita dei cibi gzcasti e nzalsani. Noverando rliii lo incendio il filosofo Napoletano, che gi nello esordio del citato capitolo aveva francamente confessato come a lui riuscisse troppo noioso tener dietro ai clelitti in specie, confuse la formula salztt 21zfblic(1) (troppo memorabilmente elastica) dei francesi con la formula scc?zZ~nrbliq?ro;e la parola nostra salzbte nel suo senso figurativo con la parola pii1 propria sn~iitci. C a r m i g n a n i , e prima di lui 13 comune clegli istitutisti, iion tenne conto d i rlrresta classe di reati. Soltanto egli al 5. 771 parlando (le1 violato sepolcro osserv che tra i vari scopi ai quali poteva aclattarsi In configurazione cli cjuesto malefizio vi era anche quello clze la salute pzzbhlica fzon ne ?*ise~ztisse dccjz1zo. Rla si affretth a soggiungere - iri - m a qqtest' .~cltinlo oggetlo apy~?~ticnepr-oji?~innieil,lepolizia. E cos lo illu~t~re a71a rnnestro cori iin colpo di penna demoli questa classe di delitti. Noi non siamo completamente in tale opinione, e percih manteniamo la classe presente tra i veri clelitti anzichi! rinviarla alle trasgressioni di jiolizin. h vcro pur troppo che chi si accinge a deline:u-e il contenuto di cluesta. classc di reati contro In l)ul)l~licn sn,7i/il viaggia i11 un rnnrr: dove incon-

trasi fra due scogli ugualniente liericolosi. 'L'iio di simili scogli, nel quale spesso fanno naufragio i legislatori penali, consiste nel confondere le, trasg~~e.ssioai cli polizia coi delitti; e quindi respingere fra le trasgressioni certi fatti che sono veri malefizi, come avvenne a C a r m i gn a n i : oppure portare nel novero dei delitti certe commissioni o certe omissioni che lianno il pi vero carattere di cont.ravvenziuni, come & avvenuto in parecchi codici contemporanei.
(4) C a r m i g n a n i nelle sue osservazioni intorno adzun Progetlo di codice penale Toscano (scrilti inediti vol. 6, pag. 81 ) occupandosi di questa classe in tema di trasgressioni avverti - ivi - L a classe seconda prendendo il suo vero some d i trasgressio)~icontro la pubblica salubril ( 11aroln di significalo diverso,da quello di salute) anaichd formar

classe, forma u n a famiglia, e flon numerosa d i trasgressiolti, e si congtette con In famiglia delle trasgressioni conlraria alla liberld e tzetlezza dei Izcoghi d i pubblico uso. Concordo con le esimio maestro nel respingere la parola s a k l e come intitolalrice della classe: ma a me non va a grado neppure la formula snlubril pubblica. Un uomo od un ceto di uomini pu esser salto ma non salzcbre. La formula sanii pub6licu mi rapprese~itaun fine a cui tende la legge, ci08 che tulti i cittadini si mantengano sani, ma la formula saJubrild richiama il subietlo piu che l'obielto; e ci08 lo strumento per mantener gli uomini in saniti, al quale malc si adatta il predicato d i pubblico.

L' altro scoglio non meno pericoloso i rlucllu di , trasportare nello insegnamento della scienza ( il

- 328 quale non puU contemplare che lo stato ordina& rio delle condizioni sociali) la consiilerazione di certe misure energiche e di certi provvedinienti eccezionali che lianno la ragione loro nella situazione straordinaria in cui versa una ci ttic quando trovasi esposfa a grave pericolo. Quando una citta e invasa da un conttigio o il contagio B alle porte di lei, la irnminenzti e 13 gravitti del pericolo desta inusitato terrore e giustifica i pi arditi provvedimenti. In simili circostanze ripetesi ci6 che avvienc in un momento di guerra eiviIe e ci0 che di sopra nvvertimrilo in proposito del brigantaggio quando assuma fisoiiomia politica: Gztes* arnza jzcf0cc sileszt. In faccia al contagio non combattiamo una guerra e contro orde armate, ma siamo in guerra contro S forze della natura che concentrando i suoi micidiali miasmi aggredisce In vita della umanita. h semprc una lotta i~iortalein faccia al nemico. Le idee di tlifesa indiretta, di sanzione desiderata dalla legge morale ; i precetti della imputabiliti e della proporzione delle pene, si scordano in tali emergenti dai rettori dei popoli, come si scordano i doveri di fratellanza dal naufrago quando vede sovrastante a s stesso l'onda che minaccia inghiottirlo; ed a siffatti oblii applauclisce il senso moralc della moltitudine esterrefatta, perch sotto 1' incubo cli un inlminente pericolo pi non -conoscesi altro consiglio tranne il bisogno della difesa diretta; ed i moti convulsi della paura prendono il luogo dei calcoli della ragione la quale viene signoreggiata dallo istintoTali eccezionaliti, sono giustificate dalla necessit del momento ; nin il criminalista che prenda ad esporro s.toricnmoiite la teorica ilci reati contro 1%

--

3 9

pul~lilicasaiiitA, o che fllosoficanientc voglia roxltemSare i caratteri e le misiire di simili reati, non pno fcriuarsi ,z ricordare gli editti eccezionali promulgati iri simili coridizioni; n& deve dai rnadcsirni argomentare de~tuzioiliche ~ossxnoconvertirsi iu dottrina scicntifrca. Ecco le due elirniriazioni che abbiamo creduto doversi prestabilire nel cleterniinare il coiitenuto della presente classe.

Suborclinataniente a tale concetto i iitoIi (li reato che qui preniliamo a trattare comc portirienti t~lli;~ presente dasse si riducono a duc - 1." T'iolctto sepolwo - 2.9~vuele1zanzcztod i CO?IZILILC~ E J ~ ~ C O I U : sotto la 'clual foraulri, generale noi coiri~~reniliamo la diffusione dolosa di merci c o r ~ o t t eC ttisnlvfiri c la doloscc co5?zz~izicccsio~ze contc4giu. Rlnlti altri fsltti di puriibili e puniti dalle leggi (lei popoli culti riori trovano tiel nostro woclo di vedere convoiiicntc sede in rluesttt trattazione, o pcrchb (conic, ho (letto) iiifi)rhmati un carattere di straordinaria cccezinna11% litit; o percllb non hanno le condizioni cli veri deZitti. E qui ripctcrb clic la distinziolie l'ra dclilli o tl'asg~~essio?~i b vera, costsnto, e funilnt~i.s o ~ ~ r a COI^-. clizicini ontologicl~c.k un errore iiiiiiictlcsiiaa~e la t~'nsg~~es.sia~ze~ ~ c a t guardandola coine una dsricl o, ~l~'aclnuio~ze iuetlcsiruo : ilucsto equiv:llo a curicicl .t)nderc la specic, clie rimane nella sua spccie quant,~iiyiiorlcgraclnta o cletci.iorat?tn,con la s1iccie essenzial1neiit.o distinta, Un panno 1ncci.u si difRrcnzia dal pallno i n can(1izioni narin:~lipcrchh i lacero c COSI : ~ l ~ ? ~ r n ! l; rizn C scrnprc p.iiltio : uil xv:lscll;~iliesnrd nto

sempre una q~eciodistinta dt~1 pRniio qunritunque per avventura coincida in mo!te delle sue coridizioni estcriori col panno, perche sono essenzialmente differenti le srte condizioni oiltologiclie. I1 vaso col 1,anno poseoiio coincidere per niolte esterioril5 : per esempio - 1.O essere hbl.iric,zti clnllo stesso artefice; come il codice pctlnle e il coclice di polizia ljussono partire dallo stesso 1egisI:itore - 2 essere . ' venduti allo identico prezzo; come In trasgressione e -!l delitto possono incontrare la nictlesimn pena 3." essere diretti ambedue ;tll'ornato e servizio di una medesirnn stanza; come il divieto della trasgressione e il divieto del delitto convergono ali' ultiino identico fine del pul~blicobene - 4 " essere . dello identico colore; come il divieto della tmsgres~ioilee il divieto del delillo possono csscre in un solo editto vergati coi medesinii carstteri tipografici - 5 . O essere esposti in vendita f i ~una stessa taberna ; curile la repressione del delitto e delIa trasgressione si possono amministrare dal medesimo giudice - 6 . O essere del medesimo peso; come pud avvenire clie l' nutoritA sociale ravvisi nella repressione di una tsrasgreesioileuna importanza uguale a cyuella che scorge ilella repressiol-ie di un delitto. Vedete quanti caratteri di somiglianza fTa i1 panno ed il vaso : ma perche siffrztte somiglianze non versano sui criterii antologici del vaso e clel panno, Iion versano cio sugli clementi costitutivi pei quali l'uno B uti vaso e l'altro B un panno, voi non direte gii che il vaso ed il panno sono respetti17amente una degradazione della medesima, specie. 'EOn andate di grazia a cercare i generi somnii; percbb allora vi troverete w dillo che I'nci~no e la pianta

- 331 spettano alla identica specie, perche l' uno e 1 altro ' creati da Dio, creati per un fine provvidenziale, destinati cntrambo a nascere, nodrirsi, crescere, languire per morl~i,lottare con le forze della natura, e morire, e via casi discorrendo.

Non B l'accidentalit clella pena (eventualmente identica) quello che clti ai fatti umani punibili i caratteri d' identica specie, ma sono bensi gli deme~zti della respettiva punil~ilit&. questi stanno i criterii In antologici che separano a caratteri pronunciatissimi eil incancellal~ilila trasgressione e il delitto. Essenziale al delitto h clie la sua imputa bili ti^ si radichi sul du.n?zo o sul dolo. Un fatto umano pui> essere dichiarato clelitto e coine tale imputato quando offra un danno gettizio anche congiunto con In co@u; o viceversa quando presenti un danno anclio nieramente jlotelzziiale ma congiunto col dolo, cio con una intenzione diretta a conseguire il fine di quel ilanno. I f ~ ~ t t i umani possono per lo contrario essero iniputabili e punibili come trasgressioni (li polizia nnclie scnza nessuna di tali condizioni. Nella apposizione d i un ingorizbro sulla pul~lilicavia si ra17visa m a trasgressione per il tlniliio possibile clic ne puh derivare ai passeggieri. Mn. se invece il danno avvenuto non avetc pii la t?-a~g~~essiotze semplice, nia bcnsi il cZeZilto di lesione colposa : e se viceversa rluello ingoml~rofu nccoinpng~iatoda dolo, lierchis S 1)ost.o la al pravo flne di far cailcre 1' odiato viu cinu o cagionargli gravi lesioni, voi uiia seconda vulta uoii avete 11iU1:~sziiiplice tr*ccsg~*cssioizc podi

lizia, iiin nvetc un delitto t~11iirt0. Eipetasi questa osservazione su tutte le ipotesi delle vere tilaspressioni e, se le idee precoilcette nuii fimno velo al nostro intelIetto, t~~ovcreuio ~~rununciatissiiliicarati teri distirilivi essenziali cj costariti. Uxin breve escursione (ristretta nel cei*cliio della prcseiite materia) alla quale prenderemo I)er tipo il regolanlento toswno di polizia del 1853, completeri lla dimostra. zione clelln nostra tesi. E scelgo per tipo il regoIamen-. to toscano non per alcuna predilezione verso i1 medesimo ; inn perchi? B quello cfie alihi:~dsviato meno degli altri dal criterio I'onclnnientnlc cii separazione.

Col capitolo 9 del. suo regolt~~nezlto polizia aldi l' art. 129 apre il legislatore toscano la sua eiiumcrazione dei fatti vietali che hanno affiilith con la presente classe di reati, e che egli rettaxnento qualifica come trasgrcssiani di polizia. Scorriamole rapidainente. PRIMAm t n s Onzlssiuile di dili~j:!l~lzre i,atese Cb ~rrecc~l:?*ecsctl(wiorz2 fclide o nocice. Qui i1:~Ile ' art. 129 ali' art. 126 r i ~ l l i a ~-i ln) Ic rc:golo iacI ~ lative all'usu c s ~ t t e ~ r i ~ l i i cd i~ taiiiluali iacl~ti 0 i o arriinazzali per c t ~ u $ :di nialctltin - L) le rugolo ~ rulativo al macoxbo ilc!lZe riiiinl)~:cc1 altre piczrite testili - C) lo regole rcl:~tivc agli niiimsssi (li concima, ecl altre riiaturia facili n ferincntcirs e a putrefarsi; ci1 allo sciorinnmeuto di ji~crctio sostanze che trarsnlidino fetic.1~esn1:ixioni - tl) le regole relative al getto nelle yub1)licliis vie rlelli! 1:kv:durc di snlurni .- e) le ragolc rcl;iiivc al ruot:urienlo

cielle latriiie - f) le regole re1;tti.i.e alle fallixiclie clie trttniandano esalazioni Ii?tide o nocive - g) Iti regole relati~ealla terilita di certi arii mali n(& ctitti e castelli. SECO:<D.L SERIE - ,Spaccio di z'etlocnglie dlerate, co~r*ztz.io?ze fonti, e nzac i~zcuionepejvicolosa. cii Qui dall' ari. 137 all' art. 140 ricliiania- a) 13 esposizione in vendita di rriaterie clestinate al cibo o alla bevanda dell'uonio, che siano alterate o corrotte, o in altro modo nocive -- b) la containinazioiie di pozzi o cisterne destinate alla bevanda di iromini o di aniinali - C ) la macinazione di gesso in uiolini serrienti alla iriturazioize dei frumenti. TERZA SERIIE - T~ra.cg~*ess'iO~zi ?zel co.onttnesnc2o dei 2.eb.rz.i.Qui dall' art. 141 a1 143 inclusive richiama le prescrizioni relative alla tenuta e vendita dei veleni, dirette ad impedire iiifortunii : prescrizioni minuziosissime non mai osservate, e clie forse B impossibile osservare rigorosamente. SERIE - Tvasg?*essioni provvedifizenti ai QUARTA i?ztesia dife?zdezeedalle nzalcitlie contagiose. Sui negli articoli 144 e 145 ricliiania i' obbligo imposto a chi assiste infermi pel vaiolo od altre malattie notoriamente contagiose di farne denunzia alle auloritS (1).
QUINTA SERIE

- Illecilo eses*ciz2o di vzedicina

0 clz.ilnzcqla o di fu?*qnacia.Qui clali' art. 146 al 149 richiama i divieti e le cautele clie regolano lo esercizio di certe professioni supposte inservienti alla pul~l~lica salute, che per tal motivo sono soggette a nitltricola (2). SESTA SERIE - T P * C C S ~ Irelaiive~ ai ~ ~ ~ - ~ S S O cada? e ~ *21171~722'. Qui dali' nibt. l50 al 157 richiama i

:I.) il divieto delle inuniazioni troppo si~llccitediretto al fine di diradare il sotterramento ilei ~ i v- 1)) le i prescrizioni relative alle localit dove deve eseguirsi la inumazione dei cadaveri umani - C) ed alla esposizione pubblica dei cadaveri in certi tempi - d) lc regole relative al terilpo e aIl' ora in cui clevono eseguirsi le inun~azioni, al rnoilo del trasporto e ed custodia dei cadaveri uinnni. SETTIXA SBRIE - TI-asgi*essioni i ~irovvec7it~~eizti a ilzfesi a difendere dalle 7i.zalnttie co~zlccgiose nnigli .17za2i, Qui ddl'art. 158 al 1GO inclusive richiama provveclinlenti tendenti ad impedire o a circoscrivere le epizoozie.
(i) Nell'antica pralico giudiciaria Toscana Ic violazioni dei provvedimenti sanilarii contenuti nc'\lo$ciiitto del 12 novem1 bre 1779, e nelle leggi del 95 luglio 4785, e 12 marzo 1753; e dall'editto di marina del 10 oliobre 17k8 si consirleravano costantemente come trasgreasiofli quantunque p u n i l ~ pecon neafflitlive di corpo. Srnihra soltanto chc il carattere di vero dalillo sorgcsse quando alla trasgressione sanitaria si aggiungiurate 311' iifizio di marina. geva la fulsita nelle d~posizioni In (al caso si puniva quel falco deposto con la pena della falsa testinionianza secondo le leggi comuni rlel 4786, e del 1795; e nei casi pi gravi si comminava anche la pena di Ire anni d i galera: si vedano le decisioni raccoltc dal Cerr e t e1 l i nel suo rsperlorio alla parola sawild. Cerlo (! elle gli ordinamenli di niarina rleslinaii a protcgFerr. la piibblica salule non possorio prendersi ad esame in una tratloziane scirnlifica; nD formar partc di un corso d i rliritto pena[(?. (2) Piacemi qui ricordarc' una singolare rrislizia usa l a ncll:! Francia per eludere lc leggi contro lo esercizio illccilo di medicina. I medici malricolati consegnano a i cerrctani un nule mero di ricette in bianco munite dclla propria fir~na quali poi i conlravvcntori ricnipiono e dislriliuiscono a taleiilo loro.

Quesla specialith si esamina da C h a r p i g n O n rappor 1s du magizetisme atlec la ~rikdeci~ze lkgnle pag. 34. Lo esercizio illecito di medicina si . talvolta punito con severissime pene indipendentemente da ogni considerazionc di danno e di intenzione di nuocere. Cosi nel Belgio una legge del 1 giugno 1865, spinse la pena fino ad un anno di carcere. Ma cib non denat-ura i1 falto, il quale deve sempre restare fra le semplici trasgressiotti, come ve lo colloca il codice Toscano. PerchS assuma il caraltere di delitto bisogna ne sia conseguilo daalzo alla persona a cui fu presltito l'ufficio medico o chirurgico, sorgendo da ci6 il titolo di lesione colposar oppure che sia fatto con inganno, perchi: lo illegittimo esercente siasi spaccialo come professionista matricolato per carpire denaro dagli illusi; nei quali termini sorge il titolo di frode: comc pure pu anche sorgere il titolo di falsild quando siasi fallo uso di documenti alterali nei quali cadano i caratleri del falso doci~mentale. Quantunqlie in Francia per delimitare la trasgrcssione dal clelitto si seguiti in obbedienza a quel codice il criterio empirico della pena, pure si rispetta il principio digcrenziale nella sostanza degli effetti giuridici. 2 sotto questo punto di vista che la distinzione fra trasgressione edelilto assume una importanza vilale,sia per gli effelli della prescrizione diversa, sia per gli effelti delle regole del tentalivo e della complicita non adaltabili alle lraspressioni; e iIuesto si riconosce anche in Francia: vedasi 1 o r i n arli1 colo 8288. Lo stesso . a dirsi del fatto di un medico che abbia esercitato la farmacia somministrando egli medesimo medicinali agliinferminei luoghi dove esistevano farmacisti; sulla quale limi taziont? 6. a vedersi M o:r i n art. 8702. 2 notabile che in Francia contro lo esercizio indebito di farmacia si va tutlora cercando la sanzione penale i n un decreto del Parlamento di Parigi del 23 lug\io 4745 che tiensi come sempre in vigore cola: ci6 emerge dal giudicato della Cassazione dc11'8 febbraio 1867 in affare dfulot. Nella pratica sul fonllamento della l. eos S. qui se p9.0 milite gessit fjF ad l. Corta. de fulsis lo cscrcizio illccito di mecliciiia sarebbe cadulo in-

distintamente solto la p m a del fizlso, quando ( c o m e a suo luogo moslrerb) cra piu larga la nozione rlcl falso, e abbracciava ogni falsili pet.solzrilc: R i c C i decisioltes AToapolitnnne pars 3, decia. 330, la. 2 - G a r g. i a r i o caszts n~ililares cas. 49,n. 8. M 3 i n g c n e n l c un serio studio giuridico sii qursto argomenlo non l o trovo fatto da alcuno; e la maggior parte ( comc C a r r a r d da la jurispttcdeltct! crir~ziizells pag. 175) divagano in facili declamazioni, mescolando Ic. considerazioni (li economia politica coi priiicipii giuridici, l c vcdule prevcnlivc con le rt?pressive, e le caulcle sanitarie con l e procedure penali.

Questo veloce accenno dolb vasta tcla nella quale il legislatore tosca~lodispose tutti i provvedimerili diretti a proteggere 1:~pubblica salute che appellavano secondo lui ( e rettarneiite a mio creclere) alla ci pone materia d e l l ~t ~ a s g ~ ~ e . c s i o ~ ~ . i , sotto gli occlii la applicazione del criterio fi~ndanieritaleche malgrado la ideiitita dell'ultiino oggettivo separa la trasgressione ilal vero delitto. Infatti noi vediamo correre a contatto delle anzidette serie di trasgressioni In iigura possibile del vero delitto nel cluale si trainuta la trasgressione tosto die vi concorra 0 il da?z?zoeffettivo o la ifztenziotze divetta a nuocere ad altri. Cos se le vettovaglie corrotte sointilinistratc ad un iiidividuo determinato abbicino cagionato malattia o iriorte; se uguale effetto abbiano llrodotto lo spaccio illecito di veleni, o lo esercizio illecito di arti salutari o simili, sorgerti. ~ C I ~ C P I I C ~ congrui casi la figura della lesione od omicidio colposo. E viceversa se in tutti quei fatti si' vorra sul)porre una prava iiltcilziolic diretta ;LI flilc deteriili-

nato cli nuocere ad alcuno, sorge& bene la relativa figura del delitto doloso o consumato o tentato: il delitto di danno (lato sorger6 per tale cagione nel gualcimento di canape fatto nella mia. cisterna; nella inaliziosa comunicazione di opizoozia fatta al mio gregge: il violato sepolcro nella esumazione del cadavere : lo ausilio al venefici0 nella somministrazioiie dolosa di veleni ; e via cos cliscorrendo. In una parola non avvi in tutta questa categoria una trtisgressione la quale in certe coizdizioni di fatto non possa, tramutasi in un vero delitto colposo se, anche senza dolo, vi fu concomitanza cli danno effettivo; e doloso se vi fu concomitanza e intenzione nocevole. Anche nella presente maleria della puhblica sanit in queste due conclizioni b dunque i~ecessitQ ravvisare il costante criterio che separa la trasgressione dal delitto conle in ogni altra materia (1).
(i) La difesa della sanili pubblica e interesse che basta non solo a punire pih gravemente azioni che g i i fossero criminose in loro medesime; niabasta evicleritementc a costiluire un reato di per s stante anche in azioni clie scnza ci6 potrebbero tollerarsi dal giure penale. La ellicacia di tale intcresse si mostra anclic fuori del vero giure punilivo in tanli regolamcnli e prescrizioni limilative dclla naliirale liherth, che si sopportano scnza rccl;imo ed aiixi si elogiano perchh la coscienza pul~blica riconosce riellfauLorit8socialc una mano benefattrice qii:~ndotende a prcsrrvsrc I:i sslnbril8 dell'aria. Cosi B restrilliva della liberlb la Icggc cmanata ( i n Francia ed altrove) la quale iritcrclicc (li erigere fabbriclie enlro una cerla dislarizri dai ciruitcri ($1 o r i 11 nrl. 8'1Ciri.)lcggc alla quale dovrebbero por nienle i reltori dei noslri Nuriicipii quanclo dissennatamente permettono alla ignoranza contadinesca di erigere cimiteri nei centri popolosi, ed ulligui a vie frequen-

VOL. TI.

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- 338 Iion 1iliz'l;t rlie utio o11 allro pro~rilirnei~to deil'anioriik si \.irrfiggatli raggiungere un titic! vilvic (li 3\10 interesse allo consocia~ionclpercliii l o ~ t opoqs3 dirsi che quel PPOVVAdirnrnio apparlicne al giurct penale. Non sempre la utilifa o In irilorrsse ptihblico o 1ii [iravilb morale e.s:iurisconr, le rorrdizioni do\ vero tlelilio. Qucslo devono cerrorsi ndla iialrira irilirria dcll fallo, a\ diletto rlrlla qaale non s i snppliaec! cori clrcoafaiize o vcliliilt~ ccirriori.

tatc.

Su rluestc 1~asi siiluco 3 ilue i tituli (li d ~ l i t l o io che pertengono nll~zl~:.caeiltec2;~sso vale rc. dim il : ziulfitu sej~olc?-o 1' cc~:z-cleitn~~?e~~tc, e di cotliu)ze 212:flicolo. I htti relativ alla somzainixtiinzioile rli sostanze riocive a113 salute, O alla coiiiunicnziolie cll niorbi contagiosi agli uoxnirii o agli aiiirnrili, tilovcrelrl~eroil eongruo titolo lror veilire rcl)r~sshy(rlcl coi~corsodi tili daililo recato) sotto la fig,ruibatli lesione colposa del respettivo cliilitto: q i p u ~ c sotto In figura dcll' aiialogo tcntutivo rluaiirlo niiclic nel dik l t o dcl rcsultuto dannoso ~il*ocedtlno ilitenzioll@ tla nefasta e da malvagio procirdiilaiseiito a liuocere ~1 altri. Ci6 iion ostantc dareilio cenrio di tali .spocial-iitA sotto la rubrica clell' avveleanmer~toJ i comune pericolo per l't~nalogicz &e ve le conilrict: quti.nSo ofyrono le coiidizic~nidi vero dclitto; c: perchb in sifY:tttc. ilwtcsi noil sen,lJrt: Iias(tt al liieogrin il titolo ilcl delitto ~zutiti~rcls i l ~a e ciiiergcrcll)~ c (l~~nildo fi~itlticssondo potcnzn c i i nuocere (oltr<: nai tu1 [in riciair.~) nnclie n4 trii iltlltrc!ruoi~l~lcloi'~nirl;~f o di c.ittn~lirii,1:i, ofksa iiiiinctlialu tlcl ciii'itto uliivcrsnll: s~ilul)p:~ cwnttcrc ili socircle i ~ r l il iii:\lci~io.l$ cluabtr! il yriloriri ilctciliiin:iiitt~ clic ciui c ricliianili.

Le violazioiii e profanazioni dei sepolcri si guardarono clni pi antichi popoli ed anche dai romani come offese alla religione per la quali ti^ cli religioso (1) che annettevasi ad ogni luogo dove fosse sepolto un caciarere umano. hia la ilozione del delitto contro la rsligione richiedendo (come a suo luogo vedremo) per essenziale caratteristica oltre l'atto esterno offensivo della religione, anche una intenzione specialmente e precissn~entediretta ad offendere la medesima, non si prestava a nlzntenere fra i delitti religiosi la violazione delle tonde (2))).
(i) Nel giure Romano valcva la massiilla foroiulsia tll ?.'O drlle bzsiitut. tit. de rertco dicisio,?~- 1Ieligiosurtb l o c a ~ nz~r~zcsquiaqzle U O ~ U I E ~ U fI ~ l c i l ,dlcln ~noi.lztu~?bi szcn O il f u 1 in ZUCU)II suuna. Ircilasi H a r p p r c c li t Comineul. ad instil. li6. 2, tit. 1, y. 9; e in g13nclrale gli isliluiisli a qilc'l Illogo. Vcilasi ancora ncai Digcsli il lib. l I, lit. 7,(le religiosis, eil il lil. 8, (le )riortzio irzfilrertdo, e11 i\ lib. 47, l i l . 12 de siJpi~lcl&ro violrilo; e ncl Corlicc il lib. 3, lit. 44 de religios i ~ ,e il lib. O, lil. 19 de s~lyu1rltr.ovioli110 - (2u n tli e r o dt! jurs ~nnltizcns lib. 3. (2) Nienle ianno di comune col delitto di violato scpolcro i divicli s p ~ c i a l iin ordine al sotlcrramcnto dtli cadaveri jii luogo diverso da quello prcscritlo dai rrgolanicnli clcllil CillL\.S~irhverissimo clicsiriiili prescrizioni proccd;\oo ialvolla (la riguardi alla pubblica salute: ma cih rion oslanle esce non

potranno eo:;liluirc clie nicre iraagcessioni di polizia, perclii: trnliasi di una l o n l a n ~previsione di peril.olo cippt'eso, e non (li una iruminentc offesa alla saiiiii pubblictr; la quale si (~o~iituisc~: snlhnto ilolla esposizione d i u n cadavrre all' aria ayeria, o tlalla sua esumnzione, o dalla scovrrchialura di loml~e. SpiWio peraltro consiriiili provveilinienli rroceitono d a considcrazioni e molivi di luil'altra nalurd. Singolare a questo proposilo 1:1 rlueclionc clre trailano C o v a r r u v i o ~ff?.iaruot rc~solt~tioni~r~a 3, cap. l , tb. 1 l e G o n? e z ouriulib. runz, lib. 3, cap. 13, n. 37; ove crrcani~se posca inumarsi ~ i r li~rritorioilosiro il cai1;tvcre tli.11' esirli? Ii;indilo ti perpcl tuilh, F! sc clii P S P ~ I I ~ Sci6~ incorr;~nixlle prne ruitracci:iic! C contro la irifrazione di esilio. Nelle I'rovinrir? Romane la vigilanza arcib i catfsvvri fossrrii drbilamciile sepolli ora insiemr, acl allri parecchi ufiirii atlidala agli Edili: O L t o n e ds credilibzu Coloniarum el Jftu~icipio~L , png. 296. Le Icggi U dei diversi p;it3si clir, conic l'art. 338 tlel codice penale Fr3r1cese, minacciano penaliti corilro le precipilnle inuataziorii o conlro gli abbandoni (li caclavcri in luogo apc4rto,ossia coriiro Ic mancale inurnazioiii, possono assrimcrc! il ciirniltlr(3di piaov\edinlenii alla pubblica san il:^. Ala a tali i,tlli iiiale si ad31trrck~beil nome di violalo srpolcro.

Iilfitlti sia che uil c,zilavere uiuano si dissuttcrri

al fine ili fare oltraggio al dcfuiito o alla sua faiiliglia; sia clie si dissotterri pcr lo stollo fine di trarne innteriali acl un sortilegio O per 1' abominevole c increclil~ilesfogo di vciicrc? ilehlicla; sia che si scoveicliii~ole toiiibe 1)ercoriimettei.vi furto o per celarvi cose furtive od altri corpi di clelitto, seinpre nella proeresi del colpevole si trova un fine o di lucro privato o di libidiiie del->i'a,vntno di privata veriilcttn: e mai cjuell'niiinio ostile alla rclipionc

311

clie c r i t e r i o e s s s n z i n l o di tutti i rnn!ufizi clic ilalln : offesa alla inedosima t i b a g g o n o il loro 01)iettivo speciale e la d e n o m i n a z i o n e rlella classe d i s t i n t a (1).
( l ) Analogo al prttsrnlr: titoli) parvc a taluno i l liloio (li

dewegntn sepollrwn, o d i irtlpeililri sel~ollitin; iria n r diffrrrnzi:~sosiarii.ialmrntc. Si Iin la inhpediln sepollrrrir nel caso (li una mano (li popolo la quale farciil opposizinnr contro coloro chc procedono alla ini~mazionod i un cadavrrc, iioii volrlntlo lollerarla o prr clissiilcnzr rol igioso o per odio corilro il defunto: ina qurstn figura (IrgencrrrG s r m p r e in uiole?zzn pubblica. Si ha la dozegain scpo1ltn.n ricl fallo d r i s u p ~ r i n r i tbrrlcsiaslici i rliiali intrrtlicann la inumazione di u n cadavrrc! nel cimiliaro alle loro ciirc. affirlato. Qilrsto sreondo caso h a ulalo pii1 larga r freqiirnle ocrnqiont. (li csamc ai giurisii. Esso procpde o da cltrrtrizin, o di1 zelo religioso. Proccdrva (la n ~ ~ n ~ * in iqnu ~ tenipi clir gli sr:riifori chiamarono (li fango; iz i nci quali il clero (li alciintlprovincic~, sprcialmentcdi Francia, c r aveva preso il mal vrzzo d i 1 1 ~ g a rla scpollura sacra 3 coloro cliemorivano irilestati prrclikiiori avevano lacciato niente alla chicsa. At~ucolametilato da Pa p o n i o nel suo Corpns j ~ t r i s Pr(tncici lib. 20, til, 8, clrresl. 2 , 9, 3, e riprovalo sevrramrnto anchc dai sommi Poniclici c dai canonisli in cap. fralert~ilfitem, aepolluris. Procerlc tln zelo ?.eligioso quantlo de il suprriore ccclt~ciuisticonoil crclde i n sua coscienza polrre accortlarescpol tura in luogo sacro ai1 un defunlo perehi: morto imprnilcnle o rcietto ctnlia comunione d ~ fedeli. Qucsla 111i lima forma riciitrn nrI titolo gilnerale di rifiuto illecito di snrrnmunli del rliialr si i: vo111to in vari tenipi furt>una forma critiiinosa; e con quanlo poco s c n i ~ alo moslra la ragione C 12 esperienza. La ragione, perclii: il cuslode ecclesiastico ilel cimilero i: nel suo tliritio quando interdice 1s sepoltura 3 coloro clie pei prcceili dciln rrligionc da lui nmminislrala non possono csscrvi animcssi; dcl clio non dcve dar conlo clie alla sua coscirnza etl ai suoi superiori eccl~siaslici.La

~sprricnzti,pcrcli& la sloria dimostra clto clottc i gavcrni (sempre pronli a farsi pnladini della religione quando loro giol1a,r semprt. prorili ai1 opprimcrla quando osteggia i loro hen~placili) volltlro tlrtlare leggi che (lessero alla poicslh laica il sindacata della amrninislrazione dei sacram~nti delle sre poliaro, non fecero che vani Lcnialivi ai quali pi presto o pi lardi rrsisierono Ir giuricprurii.nze. Di cscnipi di lali lotle abi~ontlanotulte Ic storit>: vrdasi S a i n t E d m e Diclionnnire (le b p&>lnlil&, mol sepollurs. Intorno a ci volse P e r r a o (Ihsoriu do direilo pe~lnl vol. 4, pag. 113) le snc crilicbe con1r.o l'art. i39 del codice Portoghese che eleva a delilto il rifinto dci sarramenti ad imitazione del decreto di Francia rlrll'S aprile 1801. Egli dimostra quanto vi ti di antigiuridico in qupsia invasione tirarinica dpl potere temporale culle coscienze. 11 rifitito di st\pollura non pu pcrtanto accettarsi nel novero dei rlelilli quando provicne da motivi rt31i,"ioci, e quando rimant. nel cerchio del semplice rifiuto: se a questo accedono wiolcw.e o manifestazioni i~zgiuriosccoillro il dcfunto; o se si subordini alla condizions di un gngamanlo indebilo, sorgeA allora il delilto dai rnodi concornitanti dai fitli pravi: r bcne si pnnirh come vis publica o come ofi8.w nll' onore, o come ingiusta aggrrssione al l' al lrai diriito di propriet; mai cornr! s ~ a p l i c e rifiuto. Ad ogni modo qtlantlo la quesiionc?. cade coltnnto sullo inuniare il c a d a v ~ r e in luogo sacro od i n luogo non sacro, ? chiaro che la pztbblicn sa?tiih non inleressata, e perci0 il falto non appclla alla prcsi,ntt: clasc,r. Pub tutto al pi essere qiieslione (la traltarsi :illa m a l ~ r i adri rl14itii rl' intolleranza-relioio8a.

Che se poi si supponga la profanazione di uii cimitcro violcntcrnente commessa per fare oltraggio al culto religioso al quale aj)partenevano quei sep~lti,ccrininctitc si Irrrnnno nliorn aiiciic per il Iato

della proeresi gli estren~i snc~nilegio,poicliit i scdel polcri ecl i cimiteri divennero per In nostra religiune Iiioghi sacri (1) e il rnulefizio prenclerh bene la sua sede fra i delitti conlro la religione, o sotto il o titolo antico di sac~*ilegio, sotto il moderno (li oltrccggio c ~ lczrlto. 1LIa i11 tali ipot,csi non avvi bisogno di specializzare la forma clcl violato sepolcro s di farne un titolo (listinto, come non si fa un titolo distinto della violata immagine, del. violato altare, clel violato vaso, o simili. La violn;io~ie d i COSCI sacPdaE? allora il genere che chiude in s tutte le Corsnc, cc1 assorbisce cosi il titolo di violato sepolcro.
( I ) Il giurr ranoriico aboli affallo la facollh rlella libera

s ~ p o l l u r anei luoghi privali, t! cosi !:i balia in ciascuno (li ~131'e ai medesimi o togliere a taliliilo siio il carallrrc di rclifioso. La salutare istiiiizione d r i cirnitcri da coslruiilsi col simultaneo concorso dclla potrsib laica in quanlo rigucirda la pubblica sanifa, e dell'autorilh ecrlesiastica i n quanlo alliene al rito ed al culto, porlb a considerare i ciaiileri come luoghi sacri: G r e g o r i o syntilgma jtiris lib. 2, ~ ( t p . 13, ? E . 8. Intorno alle t r e diverse elimologie dclla parola cimiterio, pud vildersi S a m u e l l i de sepzrltzcris disputalio 1, concliisio $, ot. 19, pclg. 22; (love si raccolgono importnnli notizie sulla proiBiaion~ concilii d i inu,mare i crisliani nelle chiese, e dei relative ragioni. I cimiteri ftirono clrxlli un tempo cxcdrcle: A l e x a n d c r a h A l e s n n d r o d i e r w ~ z getziflliu? lib. 5,

cap. 11.

g. 3183.
Altri gunrclnrono lc offeso a i sepolcri sotto il punto di vista del pubblico ornato. E poicli i11 tutti i luo:t ghi r l o ~ cin~o~inciar0110 fioriiv 1c arti bclle la clevozione clci congiunti (1) rcrso le porsonc cnrc

rapite loro ila morte, amo espandersi col ricorrere alle arti onde elevare monumenti a ricorclo ed onoranza clei trapassati i; si pensb che la violazione delle sepolture potesse noverarsi tra i reati contro il ptrbEllico orlzato e rientrare conle una forma spogliata cii spccixlitii interessailti nel titolo di guasti di nzo17unlcizti. In questo punto di vista il violato sepolcro non sarebbe che una forma di da9aszo dnio, non meritevole di essere segnalata come titolo distinto di ii~alefizio,sebbene per avventura aggravato in ragione clell.~splendiclezzn clel moniimento distrutto, e del pubblico interesse al suo mantenimento. BiIa nel tempo stesso il delitto sfuggirebbe alla repressione c~iranclofosse caduto sopra un sepolcro disadorno e volgare.
( 1 ) Sull'uso di erigcro monumonti ai defunti pu vederci Z i g l e r dl'sceptalio I I , cap. 3, thas. 41 - B s u m a e u s Decisio~zesJcnensea Eib I , decis. 14, pag. 297, ove ricorcli~ come gli Egizi solcssclro dire doversi avere dei scpolcri clie a noi offi*irnnno lunga dimora, cura maggiore clie delle caso ncllr? qu:ili nori facciamo che hrevc soggiorno: e come gli Scili ak~l~andor~asscro lotta le citti, ma faccsspro sosta C senza slrenuariienle pugnassero per la difrsa dei sepolcri degli avi.

Bisogna duilcliie guardare il presente reato sotto un altro punto di vista che veramente B cluello per il quale si specializza e richiede particolare esame* Siffatto punto di vista B yuello dellapubblica salute alla cliiale recando inilul~itatopregiildizio i miasiili crnannti tln ~adavci'idisotterrati, b forza ravvisare nclln ciohbsior~cdei sepolcri (l) un clclitto socinlc in

- 3'45 quanto col medesimo si aggredisce cosa (voglio dir 1 aria ) che B a servigio di tutti quanti i cittadini, ' ed a tutti loro si reca pericolo di pestilenza.
( I ) Bisi,iocn,t~i,t P 3 r i n a C C i o praxis crimi~lalislib. 1 , til. 3, gzcaest. 40, ?t. i 19 et seqq. - A l p h a n i jtu criiniliale lib. 2, png. 48 - C a r ri v i t a irtstiltbliones crintinales lib. 4, cup. 16 - C r e m a n i de jzwe criminali ZiB. 2, cnp. 2, art. 5, png. 34 - S e r p i I l o n code crirninel vol. 1 , pag. 7 0 R e y g e r Thesuur. jiwis vol. 2, verb. sepzbllura - A sin i o de religiosis per tot. - Dul p li i o dt! sepzckuris N o o r d k e r k obsel vnlio~z?dnb cap. 5, png. 93 I d s i nga va?.iorzcrn jitris cioilis, cap. 2. 18, et 20 - L y c l a m a membraizarzc~nlib. 7, ecloy. 8 - R a e v a r d 11s i n leges XII tabulur. cap. 13 - H u b e r o dissertrtlionzcm lib. 3, cap. 7 l l e n o c h i o de arbilrariis cns. 387 - C l i r i s t i n e o 1)ecisioncs Belyicne vol. 5, dec. '2.19, e1 2101. 2, dccis. 197 l l a r l h a vota Pisana vol. 173 S o l o r z a n o de jure Itzdiarnm vol. 2, lib. 5, cap. unic. $1. 39 - A n g e l o d s dcliclis pnrs 1, cap. 117 - Va n N i s p e n Dissertatio ds sepulrro violato; nel lhesaz~rodel17O e1 r i c k s thes. veltcs col. 2, tonl. 3, disp. 12 - R o cli instiltctiones juris criIlbi)talis cttp. 8, Zit. e, png. 309 P u t tm a n n Elementa jrcris crina. S. 184, et 455 - C o l or o decis. 147 - C a r pz o v i o jzcrisprzidnttin pars 4, cotzstit. 34, definii. 1, et 2 E n ga u ele~~aeitta juris crilnioalis 5. 520 - Z i g l e r de eo qzcod j u s t u ~ ~ est circa ntorluos; i18 disceptnt. discept. 11, a cap. 4 - C r e l l disa. 17, png. 47%- H e y n Opuscuks nrodsmica, col. 1 , opusc. 4 - A r n t z e n i o diss. do i n jus t~ocando,cap. 6 ;post ejus miscellaften cap. I 3 - G i u l i a n i Isliluzioai vol. i, pag. 302.

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cjuesto 1 uiiico aspetto sotto il quale la viola' zione delle tombe si specializza C costituisce un8

figura eriminosa distinta mr:rituri~le ili seliarccfa csposizione. In tale configuraziu~i~: rimarr5, il titolo l~resentetutte lc volte che per circixtanze o di fine o cli mezzi non trapas~ii11 un reato piu grave nel quale venga per la nota tcoi*icn de!ln prevalenza a rimanere assrtrl~ito. Questo titolo i? peiatttnto evidenterneiite sociale, ed il suo oggettivo quello della pubblica smith. I1 suo criterio esscnzitile sta nel pericolo della corruzioiic dell' aria; laoncle per poche tere obiettare il presente titolo 11isog:~na la estimazione del cadavere o lo scoverchiamento clell' avello al~birtla relativa potenza. E questa sola osservazione basta a ~uostrart:la indole sociale e fo~ntale acl un tempo del prcscnte reato. Non 6 dunque necessario alla sua consurnazioiie che renlmente si possano coilstatai9e gli efIetf,i sinistri della infezione dell' aria per via cli :iiorbi che ne siano lioteszaiule tien luogo dello effetconseguiti: il cicuz~~o tivo a tutti gli effetti della perfezione clel reato (1).
( I ) Clie la p r ~ l i c a cd il giurc! canonico non guarilacsero la criminosilh della violaziortedei sepolcri sotto il m e r o punlo (li vista della offrsa alla religione; ma miandio per riguardo a i prricoli della pubblica salute, lo mostrano i provvetlini~nli penali dettali contro le \liolazioni dri cimiteri drgli isclrariiti i n tempi nei quali la religioni? giuilaica rr3 tutl'altro c ~ C PrOtetla : h1 a r q u a rcl il e S a s a n i s de Ji~dcteis cl diis ii~fidelibzu 3, n. 18 - S es s C dc Jtidneis cap. 38, ?2. 38. cap.

hfa poichb il concorso di questo dnniio potenziale costituisce la essenza 11ol iiialciizio, f? iii,znifi!:;to chc lo scovcrchiamcilto di toml~ctiovc nnc80rn noil sia

stato sel\ofto nissun car1:~vvers non pvtri punirsi

~ieppui'e come ter!t:itivv cli violato sepolcro. 11 snggetto p:tssifo del 1~illeflzionon ?i I' nripttrecchio esteriore del sepf.,lcrocoine pu6 esserlo (in cungrui casi) nell' oltraggio al criltrr, ricllti ingiuria, o nel girasto di ruonurilenti; Iua r? uliicarnentc il ~ali~cvoi~o ilisottsrrato o scoperto. Xon dow poi cercarsi ac di quel cadavere era o no incoiiiiilcinta In putrofazione poieh6 la potenzialit clie aggredisce la pubblica salute sempre uguale.

Bcilsi costituito il preseilte malufizio dnll' oggcttivo deHa pu?~b~licn srtniti~ Intlipcudenten~cnte c1:ill:t ~'eligione luogci, il:ili' cinore dolle fi~niiglie, ddlo del o interesse del pu11l.dico ortinto parrcl~7ic logico clie il suo concetto tiuvesse geiieralizzarsi n rlualsisin disotterramento di cadaveri come cli c:rrognc; cio ili avanzi tiinani o non urliani. Dove al~biasiuna localit destinata (1) n1 sottel.rnmezlto degli animali morti, colui che dissottcrri cluelli avanzi e Ii esponga n1 contatto dell' aria fa un atto c l ~ osi acroliipiigrra (1:11 pericu!~della salute pul,blica 111 pii1 118 meno come se si trattasse di cadaveri uliinui. Quando peri:lntu le cousuatudiiii cli una citti esigessero siffatto 9,llnrg::ameiito della rcpressioiio penale, la scieriza niente potibebllaobiettare. Con questo i'cato non si violano i diritti dello estinto o di sua famiglia, rna il ciiritto universale clie conipete ad ogni cittadino nccid noil si corrorqin l'aria con esalazinili meliticha.
( i ) Trailiit: ci6 le inciiric iicl sollerrnmrnto di animali nlorli non soiio cli.: 1eti;grcs~iutii di polizia, xlic.;ocli2 rIil'+l(i

- 3iR iian

avvengano clie in lunghi solitari e non pr~scnlinoun danno neppure potenziale s c r i a m r n t ~apprrzzabile.

I criterii misuratori del presente malefizio devono ancor essi desuwersi dalla sua particolare oggettivit giuridica. Quarito maggiore sari il pericolo della pubblica sanitik, o per la maggiore ceiltralitik della sepoltura, o pel maggior izumero clei cadaveri disumati (1) tanto maggiore sar la quantitik del malefizio sotto il rapporto del dailno immediato. E poichB la effettivith del danno immediato non B essenziale alla perfezione del malefizio, anche qui si riproduce la conseguenza che il danno effet1,ivo derivato dal fatto debba figurare coi-ne criterio misur:~tore, e porti il delitto al massiino della sua cluantit8.
(i) Z i g l e r (disceptnlio I l de eo qzbod j'11sluna est circrc morttbos cap. 3) sostiene (sullc ormc di G r o l i o principia juris nalurae lib. 2, cap. 19) chc I'obbligo rli sotterrare
i morti discende dalla stcssa legge di natura; e ne dimostra l'uso per le stesse Icggi AIosaiclie. Non mancarono prrallro popoli barbari clit, lasciavano ,711' aperlo i curlaveri dei loro defunti esposli ad essere divorati ilnllr hclve; lo clie se da nessun popolo si praticasse come costumanza universak e costante, o sollanto vcrso le spoglie di persone malvcdul~, pu essere argomenlo di dispiila. Sembra clie l'uso di abbruciare i cadaveri invece di sotterrargli risilga ai Greci, e chc da questi lo tillingcssero i Rumani : A l e x a n c e r a b i A l e x a n d r o diarum yenializun lib. 3,cap. 2 - A r u m a e u s decisiones Jeiienses decis. 16, n. 16, dove congeltura varie ragioni causativc del costume della crentalio: la quale quanto fossc in uso nella prisca Roma lo mostra la quanliti grande

di urne cinerarie che i moderni e s c a ~ ~ t uvengono trovando ri nelle loro esplorazioni. Cerio Q clic i giuristi tradussero i n una obbligazione civile perfetta quclla di sotlerrare i dofunli, e cercarono minultiriicnte a quali persone qucsla obbligazione dovesse inconil~ere:l, 42, P. 4; 1. 14,, e1 1. 21 f,Z de religiosrs - l. 49, fl fiuizilicte erciscu?zdde S u r d o decis. 255 -S t r u v i o sgltlagliza, exereilalio 15, 1Aes. 90. 1,aonile s e si riconosce I' obGligo della sepoltura in u n o od in :iliro congiunto supersliie deve bene per la Icgge dei correlativi riconoscersi in lui il diritto di farla rispettare, o cosi al violalo sepolcro si puO anche trovare un ol~iellivonel dirilto clello individuo; c precis~mente(li colui al quale le leggi impon~ gono l ' o b b l i g ~della inuruazione: (s perci0 i civilisti si occuparono di deltarc le formule con le quali deve proporsi dal privalo la privala aciio de violalo sepulchro: O d o f r e d o (le lihellis formatzdis pars 3, cap. 3k; nei traclal. niagtii vol. 4, col. 8G tergo. Del reslo dal riconoscere nell'obbligo di seppellire i defunti u n precetto del dirilto di nalura n e derivO clie la srpoliura si dichiarasse dovuta ad ogni essere umano, senza ilistinguere s e fosse libero o servo, cilladino, slraniero, amico o ricmico. CiO nonostante invalse l'uso d i comminare come pena la negazione della sepollura a i perduelli e ad altri delinquenli pi odiali, e persino a i ladri uccisi nel12atto di commcttere furto: S a m u e ) l i dc, septllturis pars 3, colztrov. 3, c o ~ ~ c l u s . l o che fu uno degli slanci 10; di harbarie clie l~rultaronoil giure punitivo, spingendolo ad esercitare la cosi d ~ t t avendctta socitilc anclie contro i cadaveri. In ciO si dislinsero d u e grarlazioni d i pena; cio la sepoltura inottesta o asiqzitzu, vale a dire eseguila senza cerimonia ed in luogo profaiio; e l a nessuna sepoltura che lasciava perPeluan~enlecsposti i cadaveri fino alla loro ultima consunzione. La prima cli (liiesle f u nel giure canonico una logica consegueriza drlla cspulsiooe di certi colpevoli dalla comuliior~c feileli ( B o s o l d o ~ l ~ e s u u ~praclicus lib. 1, pag, dci ~zis 93, l e . 22) ma le iiulorilli secolari vollero lalvolta pigliarla ad; ifiiprcstilo rur:ic ycria dcllala da loro, c spiiisero il rigore

anche al secondo grado della n ~ g a z i o n ed i sepollura: laonilr? f u comune per LuUa Europa la isiituzione clclle forclie palibolari e l o spellacolo [li cadarrri umani apprsi qua r 13 npi luoghi di commessi delitli, od rsposli inscb@olli: vedasi h i o l in i e r des fourches palibulairas, Parecchi canonisli elevarono il dubbio s e ci6 si pernietlosse dal giure divino, e parecclii filosofi s e cid si permeltesse dal giiire nalurale: mii crriamente fu cosadisumana e prcgiudicevole alla pubblica sanit.: n&sa comprrndersi come polessr punirsi in iin privalo come atto pregiudiccvole alla pubBlica salult: la esumazione d i u n cadavere da quelle autori18 che cmpiesano l e slrade di cadaveri pnlrefalti, e senza punire i morti a~nmorbavanoi rivi sollo prctesto di pubblico csempio. Pure si andb lan17ollre dalla crudclig dei legislatori clie si cred il delitto di sotlerramento di morli, minacciando pene corporali e gravissime contro chi avesse staccato rlalle forclic il cadavcre d i un giiisiizialo pcr seppellirlo: si vedano i responsa Tzcbingstzsia t . 0 1 . ~respona. 468. Singolare anlinomia dei tempi ! I romarii ~ vedevano nella sepollura un interesse pubblico, onde 17aziorie de violato sepitdchro era a z i o ~ l e popolare ( 1 . 3, If". de sepulcl~rovioluto) e si n r g b al figlio il possesso della eredi18 del padre inclib il cadavere d i questo non fosse. sepolto: S c h u l l e s quaesliones practicac! quaest. 21 ;e s7intertlisse persino di volgero il corso cli un'acqua sopra i sepolcri; 1.22, S. 4, fi qccod vi aut clnm: poscia la tirannide rinnovando l o csempio di Creontc converti in dt.!lil.to I' atto' pieloso del figlio che ilava sepoltura alle spoglie del g ~ n i t o r e .P i a c m sata fula Costituzione Elettorale Sassonica (pat's4, colzstil.34) cl~edetld pcna speciali! di fustigazione conlro chi avessespogliato i cadaveri degli appiccati rlele loro vesii per farne lucro, atlenuando perd la pena se il faito si fosse commesso dai parenti d i quello :C a r p z o v i o jtcrispr.udanlin, co~istit. 34, pars 4, defittil. 3 S I i. i k i o ilSi6S morlervzzis putide. ctclri~a lib. 4 7 , [ i l . i?, S. 4.

LloIl~~ieprtliluniipciiernli coiriuiii t1 trttti i rlulitti ( eti~, clerficiizn, ubi.ixciiozza, soi~doii~utisii:o) ocrioii corre dire : degradanti speciali ili cliiusto rcilto io uoiz snl~roi iiuiuugirinrne (1). Di~icilriicntu1)oti.A esso trovare scusrt in un impeti) di nfibtti: liiirr: :~iiclie cotcsto p ~ i hiiiiriingiiiarsi fiaccilds la ipotosi di uti
ani:inte lis sperato che sotto la 1~el'turtj;~zione cocii (!ente nfi;tiiilo sceii~ltt zepolcso dclIa sua fiilailz~tin ilel jj$r darle izn ultiluo ntltliu, serim calcolare nella perturlxuione del suo d u l o ~ ole riossibili conseguenze (le1 P ~ O ~ J P ~rlitto. Questo iiifelicc dovrebbe certaO mexite puriirsi clnlla iiiesorabile legge, xaa 13 sua iiiiputazione dovre1)l)c esscro ternliei'ala al cospetto del iniserando stato dell'ailima SU^. La logica non pu declinarsi d~zllagiustizia : aianiosso uxi:i volta corno iloverc,r-;ocli mitigare la imputazione per i' imyeto di un aBctto soverchiczlorc ehc esercito preputeiltt: pressione sulla ilete~rriiiiazionecrirriinosu, tale principio dove esercitare il suo influsso tutte le volti? che Ic circostni~zeoffrzno gli elementi inwtelbiali d ~ l l sua apyilicaziniie, qualui~ilue sia la indole i~ do1 rcatu che si vuolc scusare.
(1) l prriiici es~rnii~ai.otio ijuesiioi~e c quanuo rosse la sc swsa 3113 soltrazione di un cailavere lo intendimento di scrvirscnc pi?r sliidi nna1ouic.i : C l a r o ~iraclicng. fin. qiiaest. 2111. ,t?. 2 - S L r i lc i o wtrs vlorlet fles p u ~ l d ~ c l ~ r ~ n 47, lib, l til. 12, g. Ci; o v c ~ ' i c ~ r csac ~ ~ nel polero (lei mligistroli (li ia coricc(?e~c b l u d i oliatorriici i cadaveri dei giusliziali o se agli Nlc perriirjsw dcL11a jriipclrarc-i dirclliimcnlc dal pieincfI1e; e

ricorda un tlccrolo del sovrano rli Prassi;~ concesse sifcliit fatto privilegio ali' Accademia Halleris~.

Su tali prexiozioni il cotlice periale Tu~cfiiiocostrui presso a poco la teorica llcl viul~to scl~olci'u ehe ilititolii Dcllc6 z.iolsb;ioric del: cuc711 1-tJri~ r ~ ~ t c r n i e delle Z01.o sel~olfzu*e; clit! espos? agli art. 218, t! 219, 220, 221. Esso rispcxto Ic prciiozioiii scicntifielle Bcendo di questo r ~ a t o cl~littus o ~ i i i e ~ un l foriude. x8 i bisogni l,~'i~tici portaro~~o c011te11110 a plare ~ i e i suddetti articoli conie lii.iricil~ale cirla costanza dei diversi disegni dell' agente, s~bljene pei rigorosi principii della scienze esea aressc dovuto (in yuailto alla nosio~zedel i v a t o ) ritnunerc accessoria: oilde ali' art. 218 contcli~lilb la violtlzionc ili cadavere cornitiessa n1 fiac di f ~ s - t o , e minacci6 la carcere AIIO acl un anno. All'art. 219 contemplh la violazione cli cadaveri o di sel~ullurccornliicssta per fine d' ilzgizcricc o di szt~cjl.cti,cioile ncl clic rien( tra il sortilegio) o per allvo illecito scoj~o(nel che rientra la neluncla rencre; e pcr qui~utoa uic pare, come esporr6 fra puco, anche il Suurto clcizhno i sepolcri) e mirilzccih il carcere da clue mesi a due anni. Ali' art. 221 contc~ilplogli 16tt.i d' i ~ i v e ~ c ? z c a per fiile di oltr,qginre la .~l~cwzoil~z'n,~ c l $ g i o t $ eo la , In liccwioiie dei del'iinti, e rriinaccib il carcere da otto giorni a sei iriesi. All' art. 220 conterril~loIn sottiaazionc di un cadavere o di liai'tr: (li osso coisiilessa per fini diversi dai pscaccennati, e miunccib il atrcere flmo a tre mesi se il cni(nvelle aun ei':\ sclmltso, e da uno a sci mesi se il cntlaver1e crn acpolto.

Xoi compreniiiamo benissililo le diiricolt nelle quali versa in ordine alla distribuzione e collocaincnto dei titoli crininosi il legislatore che tro~aiiclcsiin f~iccia alle pratiche esigenze non pu sempre rigorosainente osservare i precetti metodici clclla scuola. Mnin questa parle del codice Toscano scorgiamo occasiorie cli gravissimi dubbii.

In primo luogo It n notarsi che la legge Toscana parla esclusivamente di cada~e9.iusnc~ni; che e lo cl~iai*o I'izso della parola cacZave?*ie per l'agper che giunto di zc?na~zi leggesi nella rubrica. Ora siccome le forme di $ne ili lucro, O di sul~erstizione possono benissimo verificarsi anche sopra animali morti e sepolti, cosi a me pare che posto mente allo oggettivo della pzrb6lica sa$zitib qui ~i sia una lacuna. Certamente se tiensi fiso lo sguardo sull' Oggettivo della puhblica salute posta a pericolo non dovrs (per quello che ho avvertito di sopra) arriniettersi distinziolic. P u c c i o u i osserva sull'art. 221 che l a legge qui non distingue fra cimiteri ove si accolgoiio i caciaveri dei cattolici e ci1liitei.i di eteroclossi, e lo&%siffatts ecjuiparazioiie: C difhtt,i riiiilietto all'ol~iettivo dclla 21z~bT~lica snlzrl'c noil Iiote~a esservi ragioilo tli dubitilie o distinguea re. M rirc~pctton taju obicitivo non vi & scienlificament~s~igioue(li di~tiiiguci.~ iicppure firl catlaIleri uii~tmie c:trogrie di bruti. Non i? straizo il caso lo affetto vcrso un ;iniriialc assuma le proporzioni dello ntyetto vcisso i nostri simili; specialrnellte nelle fanciulle in~ccchi:~te, nellc quali osserWU fJ s 1e p prevalcir: I" aiilore siiiodato e piizzo Terso lTor,. VI.
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le bestie. Xoi al~bittnioveduto cenntnfii in riini1uro t-retti ad un cagnolino; e poco vi vuole a supporre i . 1 1 ~ un cllsvcre creduto degno d'iscrizioni sepulcrali siasi vulufo sotterrare ornato di genime (I) e cllie qttests tentino In cupidigia di un laclro, Ecco il caso clie Iriscin scoperto l'art. 218. In faccia alla scie~ixae con le regole generali i11 materia di furto si sarei 1 1 ) ~so8 tc~iutn iliq-mtnl~ilitit la politica di quella suttrt~zio~ie. pOiPllb la legge Toscana si occulm 31a (lei soli cadaveri ~irnnili,ecco la rtlqione (le1 clul~bio per lo :trpuieiito ciella discretiva saiiiniinistrnlo i1a.ll'art. 218. Se il 1egisI:~tore ilira) bs creduto ne(si cessario dettare aplv~sitoarticolo per colpire le sottrazioxii cuiiimesse sopra i carlaveri, ? evidente che t senza ci6 egli veilcvzz rimanere prive [li mi~zioile tali sottrazioni, pcrcIxi? dtil)it potessero dirsi cadute su cosa derelitta o fzztllizr,e, e ccisi sfuggire nllc orciinarie repressioni dello ufli2eu al18 proyricti~. IJaoncic se In sanzione spcc!i,zle giu(licnta l~iriognevolc: I per n repressione dei furti ai cadareri fu dettati1 soltaido per i cadnvcri ul~lmni,ne consegue che il furto di un colbrc d'argento caiurneso dalla sepoltura di un cane non b punibile. Ecco la irnportanzri. ilel dubbio da me proposto. E tale iinportnnza cresce pe18 quello che sar a dire fra poco in ordine alla qaost.ionc relativa alla teorica della prevalenza, qriestione cho sciolta in uri senso potrelil)~ pcirtare all'assurdo di veder punito il furto cunrrnesso dnllti ~;opoltu~rz un cane pii1 soveramento del fiii'to coni(li iiaesso rlnlls sepoltura di un cristintio.

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