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19/11/11
Sommario Le conseguenze psicologiche e sociali della peste .................................. 3 Galleria di immagini:............................................................................. 5 Comuni, signorie e principati ................................................................ 6 Il Grande scisma ................................................................................... 7 La guerra dei centanni ......................................................................... 8 Bibliografia ......................................................................................... 10 Sitografia ............................................................................................ 10
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I flagellanti
Per cercare conforto era abitudine rivolgersi al culto di Maria e dei Santi: questa rivestiva il ruolo di avvocato per i mortali peccatori e supplicava il funesto Dio di avere piet di essi; la Vergine era infatti raffigurata in procinto di proteggere gli uomini avvolgendoli col suo mantello, mentre venivano colpiti per mezzo di frecce da Dio, che prende quindi in questo tempo una connotazione molto vendicativa e oscura. Il culto di Maria venne, con la stessa funzione di intermediario con Dio, affiancato a quello dei santi; inoltre intorno a questi ultimi si afferm la dottrina delle indulgenze, che consisteva nel rendere omaggio alle reliquie dei santi per scontare degli anni del purgatorio. Per alcuni questa pratica divenne una vera e propria ossessione, ed alcuni principi e vescovi, avendone la possibilit economica, possedevano delle enormi collezioni di reliquie.
Quello dei flagellanti fu un fenomeno, affermatosi durante il periodo della peste nera, di uomini che si torturavano fisicamente con lo scopo di purificarsi e placare lira divina nei loro confronti. Il nome di questo movimento deriva dal flagello, un tipo di frusta costituita da delle strisce di corda che terminavano con dei nodi, o peggio, con delle sfere metalliche; i romani solevano percuotere con questarma i condannati alla crocifissione e i flagellanti emulavano dunque la sofferenza di Cristo, infliggendosi delle ferite da soli o collettivamente.
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La crisi del trecento Gli eventi negativi non sempre erano attribuiti allira divina, ma anche a capri espiatori: non comprendendo le cause delle disgrazie ci si accaniva su gruppi sociali deboli, che, godendo di cattiva fama, erano assurdamente accusati di essere intermediari terreni di Satana. Un esempio di capro espiatorio furono gli ebrei, unica minoranza religiosa europea, i quali, accusati di avvelenare i pozzi con lo scopo di eliminare i cristiani, vennero uccisi in gran numero. In seguito ci fu anche una massiccia persecuzione delle donne (che rappresentavano un ottimo capro espiatorio in una societ maschilista e misogina), a causa della caccia alle streghe. Le disgrazie su larga scala erano quindi attribuite a una punizione divina, mentre quelle minori a dei capri espiatori.
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Galleria di immagini:
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La crisi del trecento per raggiungere il potere. Ci non significa che in quel periodo ci fosse un totale rigetto della religione e delle sue norme morali: infatti i principi compivano varie azioni con lo scopo di ricevere la salvezza ultraterrena nonostante i peccati compiuti, edificavano ospedali, collezionavano reliquie, svolgendo pellegrinaggi. Tuttavia ci veniva fatto in parte per non sfigurare di fronte ai sudditi ed era presente una maggiore preoccupazione delle esigenze della vita terrena rispetto al passato. La storiografia ottocentesca ha spesso attribuito immeritatamente la fondazione dello stato moderno a questi principi , per aver nominato funzionari efficienti, razionalizzato i sistemi di tassazione,e ridimensionato i nobili e la Chiesa, tuttavia questo non oggi condiviso del tutto, poich i principi erano solitamente per lo pi impegnati nei conflitti militari.
Il Grande scisma
Durante i settantanni in cui il papato rimase ad Avignone, la chiesa tent sempre pi di arricchirsi chiedendo delle somme in cambio di cariche ecclesiastiche e fu per ci spesso accusata di avidit; e cosciente di questo e di non poter risiedere lontano dalla tomba di Pietro, il papa Gregorio IX torn nel 1976 a Roma. Alla sua morte si verific uno scisma tra i romani che reclamavano la sede del papato a nella citt santa e i cardinali francesi che volevano che il pontefice tornasse ad Avignone; e furono quindi eletti due papi: Urbano VI a Roma, riconosciuto da tutti gli avversari della Francia e Clemente VII ad Avignone, riconosciuto dai francesi. La chiesa si ricongiunse poi con il Concilio di Costanza, in cui fu eletto un nuovo papa e da quel momento in poi si diffuse un movimento conciliarista, che impostava una gestione molto collegiale tramite frequenti concili. Nei decenni a venire il papa riprese il potere, impossessandosi anche di quello temporale, tuttavia durante lo scisma la sua figura era stata scalfita.
Papa Gregorio IX
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Giovanna DArco
Giovanna DArco nacque nel 1422 in una famiglia di contadini a Domrey e gi nei primi anni della sua adolescenza inizi a sentire la voce di Dio che le diceva di dover salvare il regno di Francia e che era lunica a poterlo fare. Nel 1429 si rec quindi dal generale Vaucouleurs e lo implor di condurla dal delfino di Francia Carlo VII perch potesse informarlo degli ordini ricevuti dalla voce divina: liberare la citt di Orleans con una vittoria militare e permettere al delfino di Francia di essere incoronato re a Reims; Giovanna riusc a raggiungere Carlo VII e avendo il suo appoggio riusc a costituire un esercito di 7000 uomini, con il quale si diresse ad Orleans assieme ad alcuni grandi capitani e distrusse le fortificazioni degli inglesi, i quali si ritirarono; dopodich sbaragli larmata inglese a Patay. Dopo che si tenne per volere di Carlo VII un consiglio sulle mosse future da compiere, Giovanna ripart per Reims a comando del corteo reale, riuscendo a liberare le citt di Troyes e di Bussy-Lettr, e infine giunse a Reims, nella cui cattedral il Delfino fu incoronato re. Lesercito si rimise in marcia e furono liberate numerose altre citt, tuttavia nel maggio del 1430 Giovanna fu catturata e rinchiusa nel sotterraneo del castello di Beaulieu. In seguito la giovane, venduta agli inglesi, fu accusata di eresia dalluniversit di Parigi; e dopo esser stata analizzata ed aver subito numerosi interrogatori da parte di teologi e medici, fu incolpata di superstizione, blasfemia e idolatria; venne per questo messa al rogo il 23 maggio 1430, sulla piazza del Vieux March a Rouen. Ventanni dopo per volont di Carlo VII ci fu una revisione del suo processo e la figura di Giovanna DArco fu profondamente rivalutata, tanto che nel 1909 fu beatificata da papa Pio X e santificata da Benedetto XV nel 1920; venne inoltre dichiarata patrona di Francia, dove tuttora la santa pi venerata e simbolo di patriottismo.
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Bibliografia
Chiaroscuro - Dallet feudale al seicento, di Francesco Maria Feltri, Maria Manuela Bertazzoni e Franca Neri, SEI editore.
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