Sei sulla pagina 1di 2

AVELLINO, IL PARROCO LODA

MUSSOLINI IN PROCESSIONE. E IL
SINDACO SE NE VA
COMMENTA |

Lunedì 3 Giugno 2013


AVELLINO - Il parroco evoca Benito Mussolini («il duce che pure ha fatto
qualcosa per lo Stato e per la famiglia», dice) durante la processione
del Corpus Domini e il sindaco si sfila la fascia tricolore e abbandona il
corteo. Il fatto - una sorta di don Camillo e Peppone di stampo campano - è
successo ieri, a Ospedaletto d'Alpinolo, in provincia di Avellino.

Raggiunto telefonicamente dall'Ansa, don Vittorio Guarrillo taglia corto e


risponde di non avere niente da dire sull'argomento, rimandando ogni
commento «soltanto dopo aver capito meglio le ragioni che hanno spinto il
sindaco ad abbandonare la processione».

In realtà, ci sarebbe poco da capire se un attimo dopo le parole pronunciate


dal parroco, Antonio Saggese, sindaco dal maggio 2011, circondato da altri
amministratori e con al suo fianco il maresciallo dei Carabinieri che
comanda la stazione locale, si è sfilato la fascia tricolore, l'ha consegnata
al suo vice ed è tornato a casa. Il primo cittadino, invitato dallo stesso
parroco ad intervenire davanti al monumento dedicato ai concittadini caduti
in guerra, aveva sottolineato come «i valori laici della festa della
Repubblica e quelli religiosi del Corpus Domini possono aiutarci a superare
le grandi difficoltà che abbiamo davanti».

Poi, con la processione in sosta davanti a un altare votivo, ha preso la


parola don Vittorio: «Il sindaco ha fatto bene a lodare lo Stato e anche la
Chiesa. Ha dimenticato una terza cosa: quella di lodare il Duce, che si è
adoperato per la famiglia e per gli italiani». Parole che ha suscitato
imbarazzo e sconcerto nei presenti, con il sindaco che si è rivolto al
sacerdote per chiedergli se aveva capito bene.

«Detto e confermato», la risposta di don Vittorio, alla quale il primo


cittadino ha replicato così: «Allora la processione la continui da solo». Don
Vittorio, parroco da 40 anni della chiesa di San Filippo e San Giacomo, non
si è mai reso protagonista di sortite che hanno provocato discussioni e
divisioni nella comunità di poco meno di duemila abitanti ai piedi del
Santuario di Montevergine anche se una parte dei parrocchiani, soprattutto
i più giovani, gli rimproverano «scarso slancio spirituale nelle attività della
parrocchia».

In mattinata, il sindaco Antonio Saggese lo ha incrociato nei pressi del


Municipio. Tra i due soltanto uno sguardo e un frettoloso buongiorno. A chi
in queste ore telefona a don Vittorio per chiedergli se ha motivi di
ripensamento o pentimento per le lodi al capo del fascismo, risponde lo
stesso sacerdote: «Don Vittorio non c'è e non si sa quando tornerà ».

Potrebbero piacerti anche