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De Mello?

Buttatelo nel cestino


E’ rarisssimo, ormai, che la Chiesa si pronunci ufficialmente per definire un libro
“incompatibile con la fede cattolica”. L’ha fatto con una nota firmata dal cardinale Joseph
Ratzinger per “bocciare” le opere del gesuita Anthony De Mello, morto nel 1987. Opere che
“possono causare gravi danni”, ha scritto Ratzinger.
Ma, nonostante questo pronunciamento, la Piemme, ossia la casa editrice che pubblica in
Italia i libri di De Mello, non ha nessuna intenzione di mandare al macero le copie “maledette” che
ha in magazzino. Anzi. Continuerà a ristampare i libri che hanno provocato l’intervento dell’ex
Sant’Uffizio, e ne pubblicherà pure di nuovi, come Brevetto di volo per aquile e polli, in vendita da
fine settembre. “Sì, continueremo a pubblicare De Mello”, confermano all’ufficio stampa della
Piemme, “riportando però su ogni copia la nota firmata dal cardinal Ratzinger”. E così i
bestseller del gesuita assomiglieranno molto ai pacchetti di sigarette, venduti a milioni, ma con la
scritta che avverte che il fumo fa male.
La disobbedienza alla Chiesa non farebbe notizia se la Piemme non avesse una solida fama
di editrice cattolica. Il proprietario è Pietro Marietti e i Marietti erano nientemeno che gli editori
pontifici. Come mai, dunque? La sorpresa aumenta se si guarda il catalogo della Piemme: le opere
new age, oltre a quelle di De Mello, sono parecchie. E c’è anche di peggio, dal punto di vista
dell’ortodossia: ad esempio, Il vero Dio di Gesù di Jacques Duquesne, uscito in maggio e subito
stroncato dal quotidiano dei vescovi, Avvenire. Un libro che dimostra –usiamo le parole testuali
della Piemme- “come la Chiesa attuale si sia costruita a poco a poco un’idea distorta di Dio”, un
libro secondo cui “occorre recuperare il vero volto di Dio: un Dio più umano, ‘laico’, non-
cattolico”. Ma va detto pure che di libri su questa linea ce ne sono tanti, anche di altri editori
cattolici. E per Ratzinger il lavoro sarebbe quasi infinito.

Michele Brambilla
(Il Corriere della Sera, 3/9/98)

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