Sei sulla pagina 1di 1

New York, il cardinale contro Giuliani.

WINSTON-SALEM (North Carolina) - Vade retro Rudy Giuliani. Il cardinale Edward M. Egan,
vescovo dell'arcidiocesi di New York, ha bacchettato l'ex sindaco della città per aver preso la
comunione il 19 aprile scorso, durante la messa di papa Benedetto XVI nella Cattedrale di San
Patrizio. Le sue posizioni abortiste mettono infatti Giuliani fuori dall'insegnamento di Santa
Romana Chiesa, secondo cui l'aborto «è una grave offesa contro il volere di Dio».

In un comunicato ufficiale, il cardinale ha accusato l'ex candidato repubblicano alla Casa Bianca
di aver tradito un accordo confidenziale stipulato nel 2000, quando Egan prese la guida della
diocesi newyorkese, in base al quale «Giuliani si era impegnato a non prendere l'eucaristia, a
causa delle sue note posizioni favorevoli all'aborto».

«Mi rincresce profondamente che invece ciò sia accaduto proprio durante la visita papale qui a
New York», ha proseguito monsignor Egan, esprimendo anche il desiderio di incontrare
Giuliani, per «insistere che in futuro rispetti l'impegno». Un portavoce dell'ex sindaco, Sunny
Mindel, ha spiegato che Giuliani è pronto ad accogliere l'invito del cardinale, ma non ha voluto
aggiungere nulla nel merito, spiegando che «la sua fede è un fatto profondamente personale e
dovrebbe rimanere confidenziale». L'uscita di Egan segna una svolta, rispetto alla sua
tradizionale linea di discrezione sui temi etico-politici. Ancora l'anno scorso, il cardinale aveva
dichiarato di «non credere all'ingerenza nel conflitto politico», né all'opportunità di «intervenire
sui temi dell'etica e della morale».

A spingerlo a venir fuori, sull'onda della visita del Pontefice, sono state le reazioni negative
all'ondata di esponenti politici favorevoli all'aborto, che tra Washington e New York si sono
precipitati a comunicarsi sotto gli occhi di milioni di americani, durante le messe oceaniche di
papa Ratzinger. Oltre a Giuliani, hanno preso l'eucaristia anche la speaker della Camera dei
Rappresentanti, Nancy Pelosi, i senatori Edward Kennedy e John Kerry. Monsignor Egan è stato
chiamato in causa da uno dei più noti editorialisti conservatori, Robert Novak, che sul
Washington Post ha definito l'eucaristia per i politici abortisti «un atto di disobbedienza al Papa
da parte degli arcivescovi di New York e Washington». Come ha spiegato un portavoce della
curia, «il cardinale ha sentito il bisogno di chiarire pubblicamente i termini della sua intesa»
con Giuliani: «L'aborto offende il volere di Dio e l'ho ripetuto nelle mie prediche, in interviste e
articoli senza compromessi».

Nessun accenno Egan ha fatto alla condizione di divorziato di Giuliani, giunto al terzo
matrimonio. Le prime nozze (con una cugina di primo grado) furono annullate dalla Sacra
Rota, grazie ai buoni uffici di monsignor Alan Placa, un amico d'infanzia in seguito coinvolto
nello scandalo dei preti pedofili. Ma per separarsi nel 2000 dalla seconda moglie, Donna
Hannover, Giuliani dovette passare attraverso un divorzio molto polemico, sotto i riflettori dei
media. L'opportunità di comunicare o meno chi è favorevole all'aborto è stata molto discussa in
questi anni in America, sia tra i vescovi che tra i fedeli. Alcuni gruppi integralisti hanno
pubblicato pagine a pagamento sui giornali, con le foto dei congressisti favorevoli all'aborto e
un appello al Santo padre: «Non dia la Santa eucaristia a questa gente, poiché le loro mani
sono lorde di sangue».

Potrebbero piacerti anche