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Qualcuno dovrà pur dirlo: L'UE contro la Chiesa Cattolica

Qualcuno dovrà pur dirlo


di G. L. G.
L'UNIONE EUROPEA CONTRO LA CHIESA CATTOLICA
Il 7 aprile si è tenuto a Torino un convegno sul tema: “Rapporto fra Stato
e religioni: critiche [a] cui [tale rapporto] èsottoposto dalla evoluzione
sociale e religiosa della società”.
[Non si parla piú di rapporto tra Stato e Chiesa, cioè tra due enti
distinti e organizzati, ciascuno con un campo di azione suo proprio e
con la sua giurisdizione. Si parla ora di un unico Stato (con la lettera
maiuscola), omnicomprensivo, e di tante religioni (con la lettera
minuscola), in ordine sparso, meno influenti e con minori diritti di un
sindacato o di un ordine professionale.]
"La Stampa" del giorno successivo ne riporta la conclusione in questi
termini: «L'istruzione religiosa deve rispondere ad una opzione laica
(sic) con un insegnamento culturale, sociale e storico, esente da
clericalismo (sic) e indottrinamento ideologico (sic). Cosí come indica il
Consiglio d'Europa. (!)».
Abbiamo cosí imparato che l'Unione Europea pretende di occuparsi anche di
religione, e di come la medesima debba essere insegnata o, per meglio
dire, distrutta, perché imporre che l'insegnamento della religione avvenga
obbligatoriamente in base a principi, metodi ed esigenze di chi della
religione è sistematico avversario vuol dire imporre il piú efficace e
totalitario dei programmi di sradicamento di Dio dalla società e dalle
coscienze.(Tutto ciò non è altro che "indottrinamento ideologico" e
"clericalismo" laico al servizio di una falsa "religione atea".)
[Il laicismo consiste nel disconoscimento dei diritti di Dio, a
cominciare dal foro esterno. I diritti di Dio non sono limitati al solo
dominio strettamente religioso, tanto è vero che la legge divina regola
tutte le attività umane. È una offesa bandire Dio dalla vita pubblica,
trattandoLo e comportandosi come se non esistesse, Lui creatore e
ordinatore di tutto. Gesú ci ha insegnato a pregare dicendo: «Padre
nostro ...venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo
cosí in terra ...», pur dando a Cesare quel che è di Cesare.]
Sappiamo anche che le istituzioni europee predicano e vogliono tutelare
"diritti umani" che, a quanto pare, secondo loro includerebbero il diritto
di uccidere feti e di praticare la sodomia.
Prima o poi, ma presto, una corte di giustizia europea condannerà come
contrastanti con la tolleranza e la salvaguardia dei diritti umani, e,
quindi, come illegali le posizioni e le disposizioni di sempre della
Chiesa Cattolica in materia di religione (I: Non avrai altro Dio fuori che
me e Chi non è con me è contro di me. - Matteo, XII, 30), in materia di
proselitismo (Andate nell'universo mondo, a predicare l'evangelo ad ogni
creatura. Chi crederà e sarà stato battezzato sarà salvo; chi poi non
crederà sarà condannato. - Marco, XVI, 15,16), in materia di divorzio (Non
separi l'uomo ciò che Dio ha congiunto. - Marco, X, 9), di procreazione,
di aborto, di omosessualità, di eutanasia.
[L'Unione Europea, attraverso i suoi organi legislativi e
amministrativi, sta gradualmente ampliando la sua giurisdizione, e sta
attribuendo a se stessa un numero sempre maggiore di quelle prerogative
che costituirebbero l'essenza della sovranità e della indipendenza, in
sostanza della libertà, delle nazioni che, rinunciadovi, in tale unione
confluiscono.]
La cosiddetta "chiesa conciliare", fautrice della cosiddetta "libertà
religiosa" (che all'atto pratico significa che ogni individuo e ogni
società sono liberi di seguire leggi e costumi che sono in contrasto con
le leggi di Dio e della Chiesa Cattolica), negozierà volentieri con il
mondo un compromesso "ragionevole" ed "evoluto" nel nome della
"tolleranza", del "progresso" e della "difesa" dei fedeli.
La Chiesa Cattolica ed i Cattolici resisteranno e affronteranno una nuova
e lunga persecuzione, persuasi che "il martirio non è l'ultima delle
grazie".
(6/97)
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