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Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa!
Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’,
davanti a una moltitudine che stava lodandolo.
Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli
occhi del male.
Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa
Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo,
sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi,
aveva un picco sul tetto dell’edificio.
Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa,
questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e
prima del 1960.
Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e
trasportata a Fatima.
Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a
Fatima.
Se 69 settimane dopo che questo ordine sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la
città sarà distrutta.
Nostra Signora ci disse che questo è scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44»
Daniele 9, 24
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il 25 marzo il pontefice regnante consacrerà al Cuore
Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina. Un evento strettamente legato alle apparizioni e al
messaggio di Fatima del 1917. Rosanna Boccacci e Sergio Russo ci offrono questa riflessione su
Fatima. Chi fosse interessato può anche andare a leggere quello che Stilum Curiae scriveva al
proposito cinque anni fa a questo collegamento. Buona lettura.
Avevamo scritto, in un precedente articolo (qui) che il grande gesuita Malachi Martin, secondo una
testimonianza di una relatrice, che lo conobbe personalmente, Suzanne Pearson, durante un
convegno tenutosi in Canada dall’8 al 13 settembre 2013, sul tema del Terzo Segreto di Fatima e
sulla richiesta, non ottemperata, della Vergine Maria per la Consacrazione della Russia, lei disse,
fra le altre cose, e riportando le parole di padre Malachi Martin, di quando egli stesso venne a
conoscenza del Terzo Segreto di Fatima, che:
«Il Cardinale Bea… mi dette un foglio di carta contenente uno scritto su 26 righe, che lessi in
pochi istanti. Sin da quel momento, ogni singola parola di quel testo rimase scolpita nella mia
mente per sempre, e non potrò mai più dimenticarla!»
Lì per lì non ci facemmo caso, ma quella era una sorprendente testimonianza – data assolutamente
in tempi non sospetti! – della lunghezza (quantitativa) del famoso Terzo Segreto di Fatima.
Ecco che ora possiamo mettere finalmente la giusta “tessera”, chiarificatrice e risolutiva, su di una
questione che ha fatto versare fiumi d’inchiostro, a partire da quel 26 giugno 2000 quando, su
disposizione di san Giovanni Paolo II, venne reso noto, da Fatima al mondo intero, il testo (a questo
punto però va messo fra virgolette) del “Terzo Segreto di Fatima”!
«J.M.J.
La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il
Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più
in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che
sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra
Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano
destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che
è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano
davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”.
Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale
c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre,
prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo
vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo
cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne
ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso
modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone
secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due
Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei
Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.
Tuy-3-1-1944.»
All’indomani di questo “disvelamento” si sono susseguiti centinaia di articoli che mettevano in
dubbio se proprio quello fosse il testo del vero Terzo Segreto di Fatima.
E tuttavia, scrittori e ricercatori seri, si diedero molto da fare, per cercare di sanare tale apparente
“contraddizione”, fra ciò che era appena stato reso di dominio pubblico, e le molteplici
testimonianze, autorevoli ed inoppugnabili, rilasciate da eminenti personaggi ecclesiastici che,
senza ovviamente divulgarne il contenuto, ne sancivano comunque, per quel medesimo testo, chiare
connotazioni apocalittiche per l’umanità, oltreché inediti particolari attinenti al destino della Chiesa.
In buona sostanza, costoro facevano notare che in realtà vi erano due “versioni” di quel medesimo
Segreto: l’una, la descrizione di quella grandiosa visione, attraverso le parole stesse di Suor Lucia,
mentre l’altra conteneva la spiegazione della medesima visione, in questo caso tuttavia, con le
parole della Santa Vergine.
Fu il giornalista Antonio Socci, uno fra i primi, nel suo libro intitolato “Il quarto segreto di
Fatima” (Rizzoli, Milano, novembre 2006), ad avanzare dei seri dubbi sulla completezza del Terzo
Segreto di Fatima, poiché: «… Perché tanti particolari della ricostruzione ufficiale sono stati
contestati? Pian piano le domande imbarazzanti cominciano ad accumularsi e molti indizi
delineano un altro quadro, un’altra scottante verità: forse una parte del messaggio della
Madonna non è mai stata pubblicata perché troppo sconvolgente. E il Vaticano, con Giovanni
Paolo II, potrebbe aver scelto una strada informale per farla conoscere all’umanità!»
Oltretutto Socci, accoglieva le tesi di un altro grande studioso del mistero di Fatima, Solideo
Paolini, alla cui “risoluzione” vi dedicò una vita intera, attingendo alle sue svariate opere in merito.
(Fra tutte consigliamo quella intitolata: “Non esiste perché distrutto? Il ‘Quarto Segreto’,
l’antipapa massone e Fatima 2010”, Pro-manuscripto, marzo 2012).
Il decano dei vaticanisti italiani, Marco Tosatti, anch’egli dedica alla questione un suo libro:
“Fatima e il segreto non svelato. A 100 anni dal Futuro della Chiesa.” (Chorabooks, Hong Kong,
2017). In cui lui pure afferma che: «… il Terzo Segreto, che è stato svelato nel giugno del 2000,
durante il viaggio di Giovanni Paolo II a Fatima, secondo alcuni non è stato rivelato in maniera
completa: c’era un ulteriore messaggio, che riguardava la Fede e la Chiesa, a cui hanno
accennato nei decenni passati molti testimoni. Nel libro si documentano le evidenze, le
contraddizioni, le ipotesi e le polemiche relative alla parte ancora non ufficializzata. Ed infine si
rende nota quella che è la più recente e clamorosa notizia di questa saga: cioè, il testo presunto
del Segreto non ancora svelato, scritto da Suor Lucia dos Santos, è giunto in maniera misteriosa
nelle mani di uno scrittore spagnolo, José Maria Zavala Gasset!»
Per ultimi arriviamo anche noi, con il libro: “Sei tu quello, o dobbiamo aspettarne un altro?
L’ultimo ‘tassello’ mancante alla celebre profezia di Fatima. (Self-publishing su Amazon,
Gennaio 2018). In cui illustriamo tutte le conclusioni sino a quel tempo a noi pervenute,
aggiungendovi comunque ulteriori elementi di novità.
A questo punto il Lettore giustamente si domanderà: “Ma questa ‘sensazionale’ scoperta in cosa
consiste dunque?”
Nessuno, prima di allora, aveva notato l’eccezionale conferma fra ciò che dice padre Malachi
Martin: “uno scritto su 26 righe”, e la fortuita scoperta di quell’autore spagnolo dell’oramai
introvabile spiegazione della visione di Fatima, fornita da Suor Lucia (e per inciso facciamo qui
notare che il testo in questione è stato sottoposto ad una rigorosissima perizia calligrafica, da parte
di Begoña Sloccker de Arce, perita calligrafica della prestigiosa Jefatura de Investigación e
Criminalistica de la Guardia Civil, che ne ha attestato l’origine, “redatto di suo proprio pugno”,
appunto in Suor Lucia dos Santos.).
Sono quindi andato a “contarmi” le righe che componevano tale incredibile testo: proprio… 26
righe!
Ed ancora la sua traduzione:
«JMJ
Tuy, 1/4/1944
Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa!
Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’,
davanti a una moltitudine che stava lodandolo.
Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli
occhi del male.
Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa
Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo,
sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi,
aveva un picco sul tetto dell’edificio.
Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa,
questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e
prima del 1960.
Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e
trasportata a Fatima.
Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a
Fatima.
Se 69 settimane dopo che questo ordine sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la
città sarà distrutta.
Nostra Signora ci disse che questo è scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44»
Ma un ulteriore conferma arriva anche da un’intervista radiofonica – e, che noi si sappia, ancora
nessuno aveva fatto notare questa ennesima sorprendente coincidenza – che lo stesso padre Malachi
Martin concesse alla rubrica Art Bell Show, il 14 maggio 1998:
«Art Bell: Ok, eccoci di nuovo qui. Voglio leggere velocemente ancora alcune cose, padre, una di un
amico australiano, che dice: “Alcuni anni fa, a Perth, un prete gesuita mi ha detto qualcosa di più
sul Terzo Segreto di Fatima. Ha detto, fra le altre cose, che l’ultimo papa sarebbe stato sotto il
controllo di satana. Papa Giovanni svenne, pensando che avrebbe potuto essere lui. Siamo stati
interrotti prima che avessi potuto ascoltare il resto.” Ha qualche commento?
Malachi Martin: Sì. Sembra che stesse leggendo o che gli fosse stato rivelato il testo del Terzo
Segreto.
Ci domandiamo pertanto: cosa avverrà esattamente a seguito di tale “Consacrazione”, che “papa”
Francesco ha deciso di attuare?
Ma, e soprattutto: come reagirà il Cielo nei confronti di tale rito, che ha più i caratteri della
spettacolarità, che quelli del fiducioso abbandono alle richieste della Gran Madre di Dio?
https://www.marcotosatti.com/2017/03/21/fatima-lapostasia-nella-chiesa-terzo-segreto-un-libro-un-
testo-presunto-di-suor-lucia/
Oggi in Spagna esce un libro che probabilmente farà molto rumore. È di José María Zavala,
giornalista e scrittore molto noto. È un libro profondamente spirituale – l’autore è un figlio a
distanza di padre Pio, che cerca di far conoscere in ogni angolo del suo Paese. È un libro che
chiama alla conversione, vera, profonda, in un mondo che ogni giorno di più sembra volersi
allontanare da Dio.
In questa ottica bisogna considerare anche l’intervista postuma con don Gabriele Amorth in cui si
parla fra l’altro di Padre Pio e della sua conoscenza del Terzo Segreto di Fatima; e soprattutto il
documento che farà sì che di questo libro si parli molto
E cioè 24 righe manoscritte, redatte in portoghese, che potrebbero essere la parte “non rivelata”
del Terzo Segreto di Fatima.
Scrivo di questo aspetto su La Nuova Bussola Quotidiana in maniera più dettagliata. Ma vorrei
ricordare come su questo punto sia aperta da decenni una discussione che sembra sopirsi per
qualche tempo, e poi riprende fiamma e vigore. Certamente il documento offerto dal libro di José
María Zavala apre una vasta gamma di questioni e interrogativi; e interpella certamente il Vaticano,
oltre che le autorità religiose che hanno gestito la religiosa di Coimbra e la sua vita piena di mistero.
Due considerazioni. Dopo l’uscita dell’articolo su La Nuova Bussola Quotidiana, una cara amica
d’oltreoceano mi ha inviato un link molto interessante, per dirmi che il testo di cui parla il bel libro
di José Maria Zavala aveva visto già la luce su un sito, Tradition in Action. Il sito lo presentava
lasciando aperte tutte le possibilità (come è doveroso fare, mancando l’originale e la chiarezza sulle
fonti), e ne pubblicava anche una versione più grande che potesse essere usata per un’indagine di
tipo scientifico legale. Che è proprio quello che è stato fatto da José Maria Zavala con l’intervento
di Begona Slocker de Arce, l’esperta di grafologia il cui esame è riportato nel libro.
Non c’è dubbio che se il documento dovesse rivelarsi autentico, sarebbe impressionante il
riferimento a Giovanni Paolo II, di cui nel 1944 non ci si poteva certo immaginare l’esistenza. E
non possiamo notare nel testo una certa mancanza di “confini” fra quelle che sono le parole di Suor
Lucia, e quelle della Madonna. Il che darebbe ragione in un certo senso a quanto ci disse molti anni
fa il cardinale Dziwisz, allora segretario personale di papa Wojtyla. E cioè che non sempre era
chiaro quando parlasse la Madonna, e quando Lucia.
Ma veramente è difficile non concordare con quanto diceva, in una conversazione privata,
Benedetto XVI alcuni mesi fa: Fatima non è finita…
——————————————————————–
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Tag: apostasia, chiesa, fatima. terzo segreto, Giovanni Paolo II, papa, suor lucia
Categoria: Generale
142 commenti
Lucia
3 Giugno 2017 alle 17:24
Salve Maria!
Graças ao Terceiro Segredo ficamos livres do cativeiro das heresias e dos “salvadores de
Roma”(FSSPX, ICRSS, IBP, FSSP, resistência, sedevacantistas, conclavistas).
Que as Confrarias do Rosario se multipliquem por todo o mundo conforme revelada pelo beato
Alano da Rocha e São Domingos e que o Imaculado Coração de Maria triunfe.
Lucia
Lucia
3 Giugno 2017 alle 17:15
http://Www.confraternidadedorosario.blogspot.com.br
DottorG.I.
26 Maggio 2017 alle 18:08
“Tutta questa manfrina per dire che ha semplicemente fatto una proporzione?” (Kosmo)
A volte le cose più semplici sono le più straordinarie, e soltanto un saggio riesce a vederle (es.
Talete).
Purtroppo, cosa vuole, siamo costretti ad abbassarci anche a queste “manfrine”, pur di
raggiungere la verità. Siamo costretti a parlare di lettere, buste, misure, margini, … e non del
contenuto, che è la cosa più urgente.
“Ma secondo lei uno aveva l’ORIGINALE di una lettera di Suor Lucia?
E’ chiaro che è una copia (di una copia di una copia….ecc).
Magari scansionata e INGRANDITA.” (Kosmo)
Lo può rimpicciolire, lo può ingrandire, lo può fotocopiare, lo può stampare e il foglio manterrà
sempre le proporzioni tra le sue parti.
Lei può stampare il foglio in piccolo o farne un poster gigantesco, ma la LARGHEZZA del foglio
sarà sempre TOT volte il margine (es. circa 29 volte il margine, sia nell’uno che nell’altro caso). Il
rapporto è costante.
Tenendo conto di questa proprietà, basterà mettere in relazione la esatta misura del MARGINE
con la misura della LARGHEZZA del foglio, in qualsiasi dimensione le piaccia, e rapportandolo al
famoso margine misurato da mons. Venancio, otterrà con buona approssimazione la larghezza di
quello che dovrebbe essere il foglio usato da suor Lucia.
Il fatto è che non ci troviamo con le misure tramandateci, perché otteniamo un foglio troppo
grande (più grande di un foglio A4) per essere quello usato da suor Lucia (e per essere imbustato
nella busta 18 x 12 cm).
1) Ho anche scritto che fu la stessa Suor Lucia a rivelare che il Terzo Segreto fu redatto da lei in
forma EPISTOLARE, cioè come una VERA lettera (con destinatario, data e firma). Le pare mai
possibile che suor Lucia scrivesse una lettera al vescovo e anzichè firmarsi, apponesse una impronta
digitale? Suor Lucia firmava sempre le lettere che redigeva di suo pugno (dico: lettere imbustate).
A parte tutto, però, è il contenuto del documento ad essere completamente assurdo, direi bizzarro,
tipico di alcune sette tradizionaliste.
2) Reca la data del primo aprile 1944 (uno scherzo, probabilmente, un pesce d’aprile).
Sappiamo che la terza parte del Segreto venne redatto da suor Lucia il 3 gennaio del 1944.
Saverio Gaeta acutamente osserva:
“A meno che l’autore non sia di madrelingua americana e non abbia fatto un ulteriore errore,
ponendo come prima cifra quella del mese e come seconda quella del giorno, come si usa negli Stati
Uniti…”.
In Portogallo (come in Italia e nei Paesi latini) si usa sempre mettere prima il giorno e poi il
mese.
3) “Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e
consegnata a Fatima.”
In questa frase, la Madonna avrebbe affermato che ormai Roma ha perso la sua autorità (di centro
della cattolicità) e Fatima diventerà la nuova Roma!! Roma sarà certamente punita per i suoi delitti,
come dice anche la profezia di don Bosco, ma questo passaggio di autorità è a dir poco ridicolo.
Nemmeno con la cattività avignonese successe una cosa simile. Anzi, Dio suscitò santa Caterina da
Siena per indurre il Papa a ritornare alla sua legittima sede, Roma.
4) “La cattedrale di Roma deve essere distrutta e una nuova costruita a Fatima.”
Questa frase è in ogni caso errata. Se si riferisce alla basilica di San Pietro, non è una cattedrale,
ma appunto “basilica”; se intendeva dire che la cattedra di Roma deve essere distrutta per costruirne
una a Fatima (come sembra dichiarare la frase precedente), si dice “cattedra di Pietro” e non
“cattedrale”.
La Madonna non può dettare tali frasi a suor Lucia. L’ipotesi di san Giovanni in Laterano non
regge.
7) La perizia è molto discutibile. Molte lettere non corrispondono a quelle degli originali. La N,
la S (maiuscola e minuscola) e la A sono molto diverse (Nossa Senhora).
ecc., ecc….
L’ho già detto: il testo è una burla, un pesce d’aprile (perché reca la data del 1 aprile), un falso.
http://www.antoniosocci.com/testo-apocrifo-fatima-intanto-autentici-sconvolgenti-ignorati/
#more-5601
Dott. Tosatti,
ne ho già parlato su un altro blog, vorrei dimostrarle in modo EMPIRICO (ma inconfutabile) che
il cosiddetto segreto inviato via email allo scrittore Zavala è un falso.
Premesso che è insensato e anche scorretto (per un professionista) eseguire una perizia
calligrafica su un foglio acquisito digitalmente (dove non si potrà mai vedere la pressione della
penna sul foglio e tanti altri particolari essenziali), va detto che le perizie riguardano il MERITO del
testo (se esso sia stato scritto realmente da suor Lucia).
Non entrerò nel merito, perché non ce n’è bisogno (e sarebbe anche lungo). Cercherò di demolire
il foglio di Zavala, dimostrando che è un falso, soltanto esaminando la FORMA.
L’aneddoto è ripreso da Plutarco (Convivio dei Sette Sapienti, 2, 147 A.) e da Plinio il Vecchio
(Storia naturale, XXXVI, 82.) secondo il quale il faraone Amasis avrebbe voluto mettere alla prova
la perizia scientifica di Talete, sfidandolo a misurare l’altezza della piramide di Cheope; superata la
prova, il faraone gli espresse la sua ammirazione, dichiarandosi «stupefatto del modo in cui hai
misurato la piramide senza il minimo imbarazzo e senza strumenti. Piantata un’asta al limite
dell’ombra proiettata dalla piramide, poiché i raggi del sole, investendo l’asta e la piramide
formavano due triangoli, hai dimostrato che l’altezza dell’asta e quella della piramide stanno nella
stessa proporzione in cui stanno le loro ombre».
https://it.wikipedia.org/wiki/Talete
Se si confrontano le ombre di due oggetti diversi, queste stanno tra loro come le altezze degli
oggetti corrispondenti. Conoscendo l’altezza di un’asta usata per il confronto e misurando le
lunghezze delle ombre sul terreno, Talete fu in grado di determinare l’altezza della piramide.
Sappiamo che un foglio digitalizzato, anche se acquisito imperfettamente (come il nostro, che
pare adagiato su un panno di feltro), mantiene sempre e costantemente le sue intrinseche
proporzioni, in qualunque modo venga stampato.
Stampare, in qualsiasi dimensione, il foglio inviato a Zavala.
Qui c’è in formato grande e ben leggibile, anche nei contorni:
http://www.fatimamovement.com/images/img-third-secret-of-fatima/Third-Secret-of-Fatima-
large.jpg
Io l’ho stampato. Ho poi misurato la larghezza del foglio (senza lo sfondo nero e multicolore), da
sinistra a destra (dalla mia stampa è risultato 17,2 cm) e la larghezza del margine (a me è risultato
0,6 cm). Il rapporto tra larghezza del foglio e margine (17,2 / 0,6) è costante e nella mia stampa
risulta di 28,6 cm circa.
Con una semplice proporzione, conoscendo con esattezza anche il presunto margine del segreto
analizzato in controluce da monsignor Venancio (3/4 di un centimetro, cioè 0,75 cm), abbiamo:
dove x (l’incognita) è la larghezza del foglio del misterioso allegato di suor Lucia.
x = 21,5 cm circa
Con questo metodo, Talete misurò l’altezza della piramide di Cheope, con grandissima
precisione, mettendo semplicemente in proporzione l’ombra della piramide sulla sabbia, con
l’altezza e l’ombra di un’asta piantata nella sabbia.
http://ebook.scuola.zanichelli.it/mandoliniparole/volume-1/grandezze-e-misure/talete-misura-la-
piramide-di-cheope
Con lo stesso metodo, noi otteniamo che la larghezza del foglio del segreto inviato a Zavala è
circa 28,6 volte il margine.
Questo significa che il foglio dovrebbe essere largo circa 21,5 cm (0,75 x 28,6 = 21,5 cm),
quindi grande (più o meno) quanto un foglio A4, che è di 210 x 297 mm, cioè 21 cm largo.
Ciò è impossibile, perché sappiamo che il foglio usato da suor Lucia era molto piccolo, talmente
piccolo che, piegato in due, entrava in una busta 18 x 12 cm (misure di mons. Venancio).
Provare a disegnare su un foglio una busta (un rettangolo) di 18 x 12 cm per rendersi conto.
Secondo monsignor Venancio, la lettera vista in trasparenza era un po’ più piccola del formato
della busta. Per capirci, essendo la busta larga 18 cm, la lettera, per entrarvi, era minore di 18 cm
(forse 17 cm o poco meno).
L’altezza della lettera non va considerata, perché la lettera è stata sicuramente piegata per
inserirla nella busta e quindi la misura dell’altezza è dimezzata (se non fosse stata piegata, la lettera
sarebbe non piccola, ma minuscola).
Qualsiasi lettore del blog può verificare quello che dico, ripetendo l’operazione di Talete, con
qualunque dimensione di stampa, purché metta in relazione la esatta misura del margine con la
misura della larghezza del foglio: il rapporto è costante.
Inoltre, fu la stessa Suor Lucia a rivelare che il Terzo Segreto fu scritto da lei in forma
EPISTOLARE.
Anche per questo motivo, il segreto inviato a Zavala è un falso: esso non reca alcuna firma di
suor Lucia, ma porta un’imprecisata impronta digitale (mentre abbiamo detto che il segreto-lettera
analizzato da monsignor Venancio doveva avere destinatario, data e firma).
Concludendo, poiché, misurandolo empiricamente col metodo di Talete, risulta essere TROPPO
GRANDE come foglio per entrare nella busta di suor Lucia (18 x 12 cm) misurata da mons.
Venancio, risulta in partenza già un falso (vuol dire che non è il foglio che fu misurato in controluce
da mons. Venancio). La misurazione empirica è approssimata di millimetri e l’approssimazione non
è dovuta al metodo di Talete, ma all’acquisizione imperfetta del documento.
Se è falso il foglio (col suo formato) è evidente che nemmeno sarà necessario prendere in
considerazione il testo (se esso sia stato autenticamente scritto da suor Lucia). Non potrà essere il
foglio usato da suor Lucia.
Complimenti per la pazienza e il lavoro! Allego qui il link a un sito in inglese dove esprimo
quella che è il mio pensiero sull’intera vicenda per gli appassionati del problema. Buona giornata.
https://onepeterfive.com/is-fatima-a-distraction/
Kosmo
26 Maggio 2017 alle 07:25
Tutta questa manfrina per dire che ha semplicemente fatto una proporzione?
E dove starebbe il problema?
Ma secondo lei uno aveva l’ORIGINALE di una lettera di Suor Lucia?
E’ chiaro che è una copia (di una copia di una copia….ecc).
Magari scansionata e INGRANDITA.
E’ poi secondo lei, visto che più sopra si adombra il sospetto che tutta la scrittura sia stata
imitata da un “programma” (esagerazioni giornalistiche) che ci voleva anche a metterci la firma?
E piuttosto, quell’impronta A CHI APPARTIENE?
Mi sembra più difficile falsificare una impronta digitale piuttosto che una firma, no?
Marta
15 Maggio 2017 alle 15:54
“E non possiamo notare nel testo una certa mancanza di “confini” fra quelle che sono le parole di
Suor Lucia, e quelle della Madonna. Il che darebbe ragione in un certo senso a quanto ci disse molti
anni fa il cardinale Dziwisz, allora segretario personale di papa Wojtyla. E cioè che non sempre era
chiaro quando parlasse la Madonna, e quando Lucia.”
I am from Poland. I would like to know, when did Dziwisz say that?
——————-
“E cioè 24 righe manoscritte, redatte in portoghese, che potrebbero essere la parte “non rivelata”
del Terzo Segreto di Fatima.”
And the second question, where did Zavali get this document?
Best regards MW
wp_7512482
15 Maggio 2017 alle 17:02
It was during a trip in Africa in the 90s. We were on the tarmac of an airport and I asked him
about Fatima. He answered as I wrote. Zavala says he received the document with an anonymous
mail.
vitorio
11 Maggio 2017 alle 13:30
il terzo segreto non e stato svelato del tutto poiche la quarta parte del terzo segreto sonno di colui
che viene ha nome di DIO (nesun uomo o donna che sia politico giuridico militare di una casta ho
di unatra casta di un popolo o unaltro popolo di un credo ho unaltro credo ma nessuno potra
giudiocarlo ho disturbarlo fiche non morira ) queste parole le ha pronunciate Giovanni Paolo
Seccondo alla beatificazione dei pastorelli
Ángel Manuel González Fernández
29 Marzo 2017 alle 16:04
Caro Marco,
commento: 1) Giovedì 6 aprile, alla vigilia di quella che secondo alcuni studiosi potrebbe
essere stata la data reale della Crocifissione…
2) …Il testo comincia con le sigle JMJ, e la data: “Tuy, 1/4/1944”.
1) Non ha senso, per gli studiosi ancora indecisi sull’anno. Per me e Valtorta tale data é
DIVERSA e giá definita astronomicamente: J.D. 1.733568 che é traducibile in differenti modi a
seconda dal calendario dell’epoca usabile o di oggi.
2) In spagnolo/portoghese JMJ suggerirebbe qualcosa come Jornada Mundial da Juventude ma
sembra non esistessero allora. INVECE IMPORTANTE: TUY, POTREBBE ESSERE TUESDAY
QUATTRO GENNAIO 1944 CHE APPUNTO ERA MARTEDÍ (e non 1º aprile sabato)
Acchiappaladri
23 Marzo 2017 alle 16:04
Segnalo a chi non l’avesse già visto l’articolo di ieri di Socci su quella che anche lui sembra la
riproposizione di una bufala fatimita.
http://www.antoniosocci.com/testo-apocrifo-fatima-intanto-autentici-sconvolgenti-ignorati/
#more-5601
Per me l’unica informazione nuova e interessante è che si capisce che Socci NON conosceva già
quel documento quando, ormai una decina di anni fa, scrisse il suo ben documentato libro sul
“quarto segreto”.
Ángel Manuel González Fernández
24 Marzo 2017 alle 06:47
Cazarrecompensas:
¿Podría hacerme el favor de hacer llegar esta información al Sr. Antonio Socci?
Se trata de la portada de un libro suyo y cuya fotografía es falsa; quiero decir, que el personaje
no es el cura mártir que minutos después de tomada la foto es fusilado, sino la de un combatiente
extranjero de las Brigadas Internacionales:
http://www.elperiodico.com/es/noticias/ocio-y-cultura/fotografia-sacerdote-guerra-civil-
wainman-guzman-5352007
Molte grazie GV.
wp_7512482
24 Marzo 2017 alle 10:51
Davanti a tutti questi sforzi per riabilitare Lutero all’insegna del volemose bene, resta sempre
d’attualità la riflessione di Bruno Cornacchiola “Ma se tutte le religioni sono uguali e conducono
ugualmente alla salvezza, perché la Santissima Vergine mi ha invitato a tornare nell’ Ovile Santo [la
Chiesa Cattolica], proprio a me che stavo così bene fra gli Avventisti?”
Con queste dichiarazioni la Madonna appare poco inclusiva e troppo rigida, ma per fortuna oggi
abbiamo Enzo Bianchi a indicarci la retta via.
Enza
23 Marzo 2017 alle 10:29
Cara Isabella fosse solo Enzo Bianchi …..! Mancuso dove lo lasciamo? E quei vescovi che
dicono che i gay salveranno la chiesa? Purtroppo anche Assisi è diventato una mescolanza di
religioni al: volemose bene, E intanto i musulmani prendono piede, gli eretici vogliono che esce col
benestare dei ministri di Dio…… Si, credo che rimarremo proprio in pochi fedeli alla parola di Dio
e al suo insegnamento, dove Maria è mandata apposta per tenerci nei ranghi e mostrarci la verità!
Maria Cristina
23 Marzo 2017 alle 08:28
Padre Cavalcoli chiama Enzo Bianchi falso profeta .Don Ariel dice che i sacerdoti devono
ribellarsi ai vescovi che vogliono imporre loro Enzo Bianchi.
Enza
23 Marzo 2017 alle 08:45
E sono stati ancora buoni, padre Cavalcoli e don Ariel, io direi solo “un falso” che si spaccia
per profeta.
Enza
23 Marzo 2017 alle 11:03
Mary, È proprio tutta colpa sua? Se noi a un figlio che dice porcate, gli diciamo che parla
bene, quello continuerà su questa strada. Quanti come lui ormai, quanti! È hanno l’approvazione
anche delle sciocche pecorelle che, non conoscendo la z Parola di Dio ma solo i propri “pruriti”, gli
danno ragione, e con quale convinzione anche! Vabbè, vado a pranzo, dopo essere stata tutta
mattina in chiesa a pulire causa mancanza di volontari! Ciao
Maria Cristina
23 Marzo 2017 alle 08:21
Se volete leggere la stroncatura definitiva di quel fenomeno mediatico di Enzo Bianchi, leggete I
padri dell’Isola di Patmos, Don Ariel e padre Cavalcoli!
Enza
23 Marzo 2017 alle 08:26
http://isoladipatmos.com/
Bartimeo
22 Marzo 2017 alle 20:17
Commento n. 100
@Bartimeo
Per nostra disgrazia, stando ai fatti risulta però che Satana sia riuscito, come tanti inquilini
morosi, a farsi dare una proroga allo sfratto.
Da quella visione del 1884 faccia Lei i conti degli anni passati e gli indizi che possiamo avere
dalle cronache odierne sono che il fetente non abbia alcuna fretta di essere sfrattato.
Anzi …. 🙁
Bartimeo
22 Marzo 2017 alle 20:56
@Acchiappaladri
C’è chi dice siano iniziati nel 1917, ma senza correre dietro a tutto, se anche Dio gli ha
concesso (1984-2017) altri 33 anni è sicuramente per il nostro bene, perché i Suoi pensieri non sono
i nostri pensieri e le Sue vie non sono le nostre vie.
Una cosa la devo dire: che voi due qui siete un gran simpatici!!
Enza
22 Marzo 2017 alle 18:53
L’applauso vicino al mio nome non so come ci sia arrivato, era diretto a Bartimeo
Bartimeo
22 Marzo 2017 alle 18:46
👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👍🏽👍🏽👍🏽👍🏽👍🏽
Enza
22 Marzo 2017 alle 17:58
Scusate se uso questo canale, ma la notizia va divulgata, è vergognoso che gli eretici siano così
acclamati bella Chiesa oggi.
FORSE UNO DEI MIEI MAESTRI DI FEDE, QUEL TALE VON BALTHASAR CHE
RISULTA COME UN NEMICO ANCORA OGGI DICHIARATO DELLA “TEOLOGIA
LIQUIDA”, SE FOSSE STATO PRESENTE ALL’INCONTRO SI SAREBBE SOLLEVATO CON
“VIOLENTA MITEZZA” PER DENUNCIARE LE ORRIBILI DICHIARAZIONI DI ENZO
BIANCHI.
ARIO E LUTERO…
MIO DIO CHE ROBA….
MORIRO’ CATTOLICO, LO PROMETTO ALLE MIE PECORELLE…E LO RIBADISCO AI
MIEI CONFRATELLI.
Oltre il tema dell'apostasia nella Chiesa, il Terzo Segreto di Fatima, secondo quanto reso noto dal
Dossier sul Terzo Segreto elaborato dagli studiosi di Fatima lungo il corso dei decenni scorsi,
parlarebbe anche di un "castigo purificatore” di proporzioni impressionati e che concerne calamità
di ordine fisico che dovranno presumibilmente abbattersi sul nostro pianeta.
Per quanto riguarda questo tema ha grande rilievo, innanztitutto, quanto avvenne nel 1980 a Fulda,
in Germania, allorchè un gruppo di cattolici tedeschi, nel novembre del 1980, fece alcune domande
a papa Giovanni Paolo II circa il Terzo segreto di Fatima.
Venne chiesto al Santo Padre: “Che cosa ci può dire riguardo al Terzo Segreto di Fatima? Non
avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1960?” Papa Giovanni Paolo II rispose: “Vista la serietà dei
suoi contenuti, i miei predecessori al soglio pontificio preferirono la soluzione diplomatica del
rimandarne la pubblicazione, in modo da non incoraggiare la forza mondiale del Comunismo a fare
certe mosse. D’altra parte, per ogni cristiano dovrebbe essere sufficiente il sapere questo: se c’è un
messaggio nel quale è scritto che gli oceani inonderanno intere aree della terra, e che milioni di
persone perderanno la vita repentinamente, da un minuto all'altro, allora veramente la pubblicazione
di un tale messaggio non rappresenta più qualcosa di così desiderabile”.
Il Papa continuò: “Molti desiderano sapere solo per curiosità e per il gusto del sensazionale, ma
dimenticano che la conoscenza porta con sé anche la responsabilità. Essi vogliono soltanto
accontentare la loro curiosità, e questo è pericoloso se allo stesso tempo non si è disposti a fare
nulla, e se si è convinti che sia impossibile fare alcunché contro il male”.
Il Papa a questo punto afferrò il Rosario e disse: “Ecco la medicina contro questo male! Pregate,
pregate e non chiedete niente di più. Lasciate tutto il resto alla Madonna!”.
Venne quindi chiesto al Santo Padre: “Che cosa succederà alla Chiesa?” Egli rispose: “Dobbiamo
prepararci ad affrontare fra non molto grandi prove, le quali potranno richiedere persino il sacrificio
della nostra vita e la nostra totale donazione a Cristo e per Cristo (...). Con la vostra e la mia
preghiera sarà possibile mitigare queste tribolazioni, ma non è più possibile evitarle, perché un vero
rinnovamento nella Chiesa potrà avvenire solo in questo modo. Quante volte già il rinnovamento
della Chiesa è scaturito dal sangue! Neppure questa volta sarà diverso. Dobbiamo essere forti e
preparati, confidare in Cristo ed in sua Madre, e recitare molto, molto assiduamente la preghiera del
Santo Rosario” (1).
Che cosa significa tutto questo? Papa Giovanni Paolo II fece esplicito riferimento ad un “castigo
imminente” e “di portata mondiale” che la Chiesa ed il mondo si preparano a vivere, tribolazioni
che non sarebbero più scongiurabili, almeno nella loro totalità. Quello su cui non si può fare a meno
di riflettere è che i temi suggeriti dal Papa in quell'intervista sono in parte assenti da quanto la Santa
Sede rese noto nel 2000 e, di conseguenza, è lecito chiedersi se le sue allusioni non riguardino dei
contenuti così drammatici che la Chiesa ha sentito la necessità di tener celati per non allarmare i
deboli nella Fede.
Se questa intenzione può essere comprensibile, non è più comprensibile però – alla luce delle
testimonianze così chiare passate in rassegna (vedere QUI)–, continuare a “mutilare” il forte
messaggio del Cielo contenuto nel Segreto escludendo che esso contenga anche un sofferto
richiamo al peccato della Chiesa e ai terribili castighi che la protrazione dell’infedeltà di tanti suoi
membri – anche dell’alto Clero... – stanno attraendo sul mondo e sulla Chiesa da tempo ma
oggigiorno in modo davvero “terrificante”, secondo le parole del papa Benedetto XVI.
Per la conoscenza dei contenuti del Terzo Segreto, poi, di capitale importanza sono alcuni
documenti pubblicati dalle consorelle di suor Lucia nel 2013 che rivelano notizie preziose circa
le circostanze della stesura del testo. Dopo che la veggente ebbe provato per ben cinque volte a
eseguire l’ordine di scrivere il testo ma senza successo a causa di una “forza misteriosa” che la
inibiva e per la quale dovette molto soffrire, il 3 gennaio 1944 avvenne la risolutiva svolta
raccontata dalla stessa suor Lucia:
« Mi inginocchiai vicino al letto che, a volte, mi serve da tavolo per scrivere e provai di nuovo,
senza riuscire a fare niente; quello che più mi impressionava era che riuscivo a scrivere senza
difficoltà qualsiasi altra cosa. Chiesi allora alla Madonna che mi facesse sapere qual era la
volontà di Dio. E mi diressi alla cappella. Sentii allora che una mano amica, affettuosa e materna
mi toccava la spalla, sollevai lo sguardo e vidi la cara Madre celeste ».
L’indicazione della Vergine fu precisa: « Non temere, poiché Dio ha voluto provare la tua
obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, tuttavia non quello che ti è
dato intendere del suo significato. Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e
fuori scrivi “che può essere aperta nel 1960 dal cardinale patriarca di Lisbona o dal vescovo di
Leiria” ».
In quel momento Lucia ebbe una nuova visione interiore: « Sentii lo spirito inondato da un mistero
di luce che è Dio e in Lui vidi e udii: la punta della lancia come una fiamma che si allunga fino
a toccare l’asse terrestre; e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti
vengono sepolti; il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e
trascinano con sé in un vortice un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione
del mondo dal peccato in cui si è immerso; l’odio, l’ambizione provocano la guerra
distruttrice!
Quindi nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva:
“Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica.
Nell’eternità, il Cielo!”. Questa parola “Cielo” riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto
che, quasi senza rendermene conto, continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!”.
Non appena passò quella soverchiante forza soprannaturale, mi misi a scrivere e lo feci senza
difficoltà, il giorno 3 gennaio 1944, in ginocchio, appoggiata sul letto che mi servì da tavolo » (2).
S. Gaeta fa un ulteriore annotazione da cui sembra risultare chiaramente che quelle visioni non
siano qualcosa di sporadico e di accidentale, ma di contenuti di cui suor Lucia era già da tempo a
conoscenza, presumibilmente relativi a rivelazioni ricevute, per l’appunto, dalla Vergine a Fatima:
« Indubbiamente le frasi che si leggono nel diario di Lucia del 3 gennaio risultano molto forti e
drammatiche, con le immagini delle acque che debordano e uccidono. Però, mentre qui si trattava di
fogli personali, già in una lettera di ben sei anni prima la veggente aveva descritto immagini
ancor più intense e sconvolgenti. Infatti, sul finire del 1937, il vescovo Correia da Silva inviò a
Lucia, per verificare che il contenuto fosse esatto, la bozza della biografia su Jacinta scritta da José
Galamba de Oliveira, pubblicata in prima edizione nel maggio del 1938. Nella lettera di risposta, la
veggente non suggerì particolari modifiche, ma piuttosto approfittò della circostanza per lasciarsi
andare a un’intima confessione con il vescovo di Leiria, parlando di particolari che si intuiscono
correlati al Segreto, soprattutto in relazione all’immagine della “luce immensa che è Dio” presente
anche nella “terza parte” rivelata. Innanzitutto un auspicio: “Se solo il mondo riconoscesse il
momento di grazia che ancora gli è concesso e facesse penitenza”; quindi la confidenza:
“Vedo, nella luce immensa che è Dio, la terra scuotersi e tremare dinanzi al soffio della Sua
voce: città e villaggi sepolti, rasi al suolo, inghiottiti; montagne di gente indifesa; vedo le
cataratte fra tuoni e lampi, i fiumi e i mari che trabordano e inondano e le anime che
dormono il sonno della morte!...” (3) (e la frase si conclude con dei puntini sospensivi, simili a
quell’ “ecc.” che si legge al termine della “seconda parte” del Segreto, dopo l’annotazione sul
Portogallo e la fede) » (4).
Note:
1) L’articolo che riferisce questa intervista al Pontefice è stato pubblicato originariamente in
Germania, nell’Ottobre 1981, dalla rivista Stimme des Glaubens. Lo pubblicava come rapporto
letterale dell’incontro tra Sua Santità Giovanni Paolo II ed un gruppo di cattolici tedeschi, avvenuto
a Fulda durante la visita del Pontefice in Germania, a Novembre dell’anno precedente. L’articolo è
comparso per la prima volta in italiano sulla rivista Italiana “Si si, no no” pubblicata a Roma da don
Francesco Putti, zelante pastore di anime e figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina per più di
vent’anni, impegnato in una tenace lotta contro il modernismo.
2) Carmelo di Coimbra (a cura di), Cammino sotto lo sguardo di Maria. Biografia di suor Lucia di
Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, Edizioni OCD, Roma 2014, pp. 290-291.
3) Ivi, p. 269.
4) S. Gaeta, Fatima tutta la Verità. La storia, i segreti, la consacrazione, San Paolo, Cinisello
Balsamo 2017, pp. 72-73.
***
PS_QUESTO CHE HAI LETTO E' SOLO UNO DEI MIEI DIVERSI ARTICOLI SUL TERZO
SEGRETO DI FATIMA. SE DESIDERI SAPERNE DI PIU' A RIGUARDO VISITA L'ALBUM
DA ME CREATO:
"Speciale" sul Segreto di Fatima