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Giovedì 21 febbraio 2008 n. 024-2008

ARPAT news
SALUTE

UN RAPPORTO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’

PRIMA ANALISI GLOBALE


SUL TABACCO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubbli-
cato nuovi dati sulle misure di controllo sul tabacco che
mostrano come solo il 5% della popolazione mondiale viva
in Paesi in grado di proteggerli dai rischi del fumo e si rive-
la che il denaro raccolto da tasse sul tabacco supera di 500
volte i finanziamenti per le campagne anti-tabacco.
Da ciò emerge che le tasse sul tabacco potrebbero essere
aumentate sia per scoraggiare l’acquisto sia per finanziare
campagne contro il tabacco. In Malaysia l’aumento della
tassa sui prodotti da fumo ha fatto aumentare il prezzo di
vendita al dettaglio delle sigarette del 40% e ridotto il nu-
mero d’acquisti.
Al fine di contrastare la diffusione del tabacco l’OMS ha
suggerito l’attuazione del MPOWER ovvero di 6 strategie
per la prevenzione dei rischi derivanti dal tabacco:

1.monitorare l'uso del tabacco e attuare politiche per


la prevenzione
2. Proteggere le persone dal fumo
3. Offrire aiuto per smettere di usare il tabacco
4. Avvertire sui pericoli derivanti
5. Far rispettare i divieti di pubblicità, promozione e
sponsorizzazione
6. Aumentare le imposte sul tabacco
Il dottor Douglas Bettcher, direttore dell’iniziativa
OMS sulla liberazione dal tabacco, ha dichiarato che
l’applicazione della MPOWER sarebbe una risposta
forte contro lo svilupparsi del mercato del tabacco.
Un esame della MPOWER permette di capire che le
strategie proposte sono facilmente attuabili e alla
portata di tutti gli stati, ma allo stesso tempo l’appli-
cazione completa dei 6 consigli permetterebbe di mi-
gliorare in modo decisivo le condizioni della salute
pubblica.
La relazione, inoltre, documenta come nel XX seco-
lo 100 milioni di persone sono morte a causa del ta-
bacco, ma nonostante ciò nei Paesi in via di sviluppo
il numero dei decessi ad esso legati subirà un aumen-

Autorizzazione Tribunale di Firenze n.5396 14.2.05 - Direttore responsabile: Marco Talluri - Anno VI
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Solo il 5% della popolazione mondiale è protetta


da pubblicità sul tabacco
15 stati hanno aggiunto sui pacchetti di sigari, siga-
rette e tabacco sfuso avvisi sui rischi del fumo
9 Paesi hanno sviluppato servizi per aiutare i citta-
dini a superare la dipendenza dal tabacco
340 volte maggiore è la spesa a favore del tabacco
rispetto alle tasse derivanti dal controllo dello stes-
so
In sintesi solo il 5% di tutta la popolazione mon-
diale è protetta in modo adeguato dal fumo e da
pubblicità ingannevoli sul tema.
Apprezzabile, anche se non del tutto sufficiente, è
lo sforzo attuato da alcuni Paesi per contrastare il
commercio di tabacco. Ad esempio in Egitto è stato
vietato il fumo in tutti i luoghi pubblici e sulle con-
fezioni dei prodotti da fumo sono state aggiunte le
avvertenze per la salute; in Thailandia si è vietata
la pubblicità sui mass media e sono state messe al
bando le sigarette dai distributori automatici; l’U-
to eccezionale che nel 2030 corrisponderà all’80% sul tota- ruguay è diventato il primo stato del continente a-
le dei morti. mericano ad aver bandito il fumo e attuare ogni misura pre-
ventiva possibile.
Lo studio evidenzia che questa tendenza è dovuta alle poli-
tiche attuate dall’industria del tabacco la quale mira a ren-
dere dipendenti dal fumo i giovani e gli adulti in modo da
aumentare i propri proventi, senza pensare che dei 2 milioni
di fumatori viventi, 500 milioni saranno uccisi dal tabacco.
Purtroppo però anche i fumatori passivi sono spesso dan-
neggiati seriamente o fatalmente: è stato dimostrato che ne-
gli Stati Uniti 3400 morti di cancro al polmone e 46 000 per
problemi di cuore sono legati al fumo. Il fumo passivo sa-
rebbe inoltre responsabile di 430 casi di morti infantili, di
71900 parti precoci e 200 mila episodi d’asma infantile.
Tra gli effetti negativi prodotti dal tabacco è stato indicato
anche quello di aumentare il tasso di povertà. Si è notato,
infatti, che gli sforzi di commercializzazione sono rivolti
soprattutto nei paesi in via di sviluppo e in località in cui il
reddito medio è tra i più bassi. Per i poveri spendere denaro
per comprare tabacco, significa non avere il denaro suffi- Il rapporto è stato l’occasione di attuare il monitoraggio di
ciente per i beni di prima necessità: alimenti, alloggio, assi- tutti gli stati partecipanti alla Convenzione, ciò ha permesso
stenza sanitaria. Ad esempio le famiglie del Bangladesh di analizzare la situazione italiana dove su 58 093 cittadini
spendono 10 volte di più per il tabacco che per l’istruzione, il 28,3% degli uomini e il 16,2% delle donne sopra ai 14
mentre in Egitto il 10% della spesa familiare è destinato al anni fuma. Il consumo di sigarette a metà degli anni 80 ave-
fumo. va raggiunto il massimo del suo sviluppo e ora in Italia so-
Si perpetua così il circolo di povertà e malattia. no fumate 100000 milioni di sigarette l’anno.
La tendenza delle giovani donne di diventare tabacco- La produzione delle “bionde” italiane è comunque in co-
dipendenti è evidenziata come uno dei principali fattori di stante declino a favore di un incessante aumento delle e-
crescita del problema. sportazioni.
Le informazioni fornite dai 179 Stati membri hanno per- Questa situazione è probabilmente legata al fatto che i pro-
messo di raccogliere i dati necessari per sviluppare delle dotti da fumo sono ancora largamente pubblicizzati e pro-
politiche di prevenzione e prevedere una tabella di marcia mossi da radio e televisioni nazionali, nonché da giornali,
per ciascun paese in modo da aiutarli nell’attuazione della quotidiani locali e i punti vendita.
“Convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabac- Non esiste infine un’agenzia nazionale o un ufficio tecnico
co” (2005). che si occupi di controllare e ridurre la diffusione del tabac-
I risultati hanno fatto notare che: co, ma ogni anno circa 11.355.969 di euro sono stanziati
dallo stato per campagne per la prevenzione dal tabagismo
Il 40% degli stati aderenti alla Convenzione consentono an- e strutture per la disintossicazione.
cora di fumare in ospedali e scuole
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Testo di questo numero a cura di: Redazione Arpatnews: Silvia Borghesi tirocinante UO Comunicazione e Informazione del Dipartimento di Firenze

Per approfondimenti: http://www.who.int/tobacco/mpower


Vedi anche Arpatnews n.:
I documenti citati in Arpatnews sono inviabili dietro richiesta via mail a comunicazione.fi@arpat.toscana.it

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