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CAPITOLO 6: TOTO’
Dal 45 al ’48 circa la cinematografia aveva trascurato l’allegria poiché il cinema era chiamato a
rendere la gravità delle emozioni che caratterizzavano il dopow. La commedia si trasforma in farsa
che prende spunto dall’attualità per inserire diversi sketch con cui costruire la storia , il primato di
questo genere è tutt’ora detenuto da Totò , in due anni uscirono 3 suoi film ben posizionati nelle
classifiche , Totò diventava sempre più popolare, i titoli maggiori sono miseria e nobiltà, siamo
uomini o caporali, e Totò Peppino e la malafemmina. La vitalità della sua maschera era inesauribile
infatti ebbe una carriera molto longeva , era il divo popolare per eccellenza infatti raccoglieva
consensi tra il pubblico popolare e di periferia soprattutto nei territori meridionali. I film si dovevano
solo preoccupare di allineare una serie di quadri e gag di cui il protagonista era il mimo Totò non
l’attore, riprende delle caratteristiche delle maschere della commedia dell’arte infatti il suo recitato
viene lasciato libero dai suoi registi , per primo Mattoli, il suo talento doveva sfrenarsi nelle maniere
CAPITOLO 14 : LA SATIRA
la satira si afferma con l’inaspettato successo del primo don Camillo. Per la prima volta il paese più
politicizzato del mondo si trova a guardare un film che mostrava le contrapposizioni politiche del
tempo ovvero , cattolici e comunisti. Consisteva nel continuo tira e molla di sberleffi che consentiva