Confederazione Legale

per i Diritti dell’Uomo

Roma li 8 maggio 2023

Spettabile
Ministero della Salute in persona del Ministro pro tempore
Viale Giorgio Ribotta, 5
00144 Roma
A mezzo pec: gab@postacert.sanita.it

Oggetto: Diffida all’annullamento in autotutela dell’ordinanza del 28 aprile 2023

pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 100 del 29 aprile 2023

Egregio Signor Ministro,

con l’ordinanza citata in oggetto il Ministero della Salute subordinava nuovamente

l’esercizio di inviolabili diritti dell’uomo quali quello al lavoro ed alle cure mediche,
all’uso dei c.d. dispositivi di protezione individuale delle vie aeree (in sostanza le
mascherine facciali) nonché all’effettuazione del c.d. tampone naso faringeo per la
rilevazione di un’ipotetica infezione da SARS-CoV-2 in diverse strutture sanitarie meglio
indicate e individuate nell’ordinanza stessa.

L’ordinanza stessa appare oggi più che mai:

a) sfornita di qualsivoglia presupposto medico scientifico, poiché le evidenze sono

esattamente di segno contrario e dimostrano non solo l’inutilità delle mascherine
per prevenire la diffusione del virus ma anche la pericolosità dei DPI per la salute
di coloro che le portano, specie se per lunghi periodi (cfr. Jefferson T, Dooley L,

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Ferroni E, Al-Ansary LA, van Driel ML, Bawazeer GA, Jones MA, Hoffmann TC,
Clark J, Beller EM, Glasziou PP, Conly JM. Physical interventions to interrupt or
reduce the spread of respiratory viruses. Cochrane Database of Systematic Reviews
2023, Issue 1. Art. No.: CD006207. DOI: 10.1002/14651858.CD006207.pub6.;
Kisielinski K, Wagner S, Hirsch O, Klosterhalfen B, Prescher A. Possible toxicity
of chronic carbon dioxide exposure associated with face mask use, particularly in
pregnant women, children and adolescents - A scoping review. Heliyon. 2023
Apr;9(4):e14117. doi: 10.1016/j.heliyon.2023.e14117. Epub 2023 Mar 3. PMID:
37057051; PMCID: PMC9981272.);
b) adottata in manifesta violazione degli artt. 3 CDFUE, 13 e 32 cost. e 1 bis DL
44/2021, 2 bis e 10 quater DL 52/2021 e pertanto inapplicabile e illegittima: è
evidente che i diritti all’autodeterminazione sanitaria e alla libertà personale non
possono essere disciplinati da atti amministrativi ma richiedono un provvedimento
legislativo, ovviamente nei ristretti limiti in cui anche il legislatore può incidere
sulle libertà fondamentali interessate dalle norme indicate;
c) illegittima per ingiustizia manifesta nella parte in cui rimette l’accesso a prestazioni
urgenti di pronto soccorso ad una decisione delegata all’arbitrio di organi
amministrativi di grado ulteriormente inferiore (direzioni sanitarie e non meglio
specificate “autorità regionali”): in considerazione dell’imprevedibilità delle
esigenze che rendono necessario l’accesso ad un pronto soccorso e
dell’impossibilità di informarsi delle diverse condizioni vigenti presso qualsiasi
simile reparto in tutto il territorio nazionale, il cittadino bisognoso di cure urgenti
corre il rischio concreto, laddove non si voglia sottoporre al trattamento
diagnostico-sanitario invasivo del tampone, di vedersi rifiutate le prestazioni di
pronto soccorso, come è già accaduto sovente in varie strutture sanitarie. Il tutto
con l’aggravante data dal fatto che l’urgenza della situazione impedisce anche
l’accesso alla tutela giurisdizionale dei diritti resa de facto impossibile;
d) non più in linea con la mutata situazione dei fatti. Infatti, il preambolo
dell’ordinanza indica specificamente tra i motivi della sua adozione “la
dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020, con

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la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come «pandemia» in
considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale”. Detta
dichiarazione (in disparte ogni considerazione circa la sufficienza del rinvio ad una
dichiarazione dell’OMS al fine di incidere sui diritti fondamentali inviolabili dei
cittadini per atto amministrativo) è venuta meno a far data dal 4 maggio 2023
allorché la medesima OMS dichiarava cessata l’emergenza e accertava che la
malattia Covid-19 non costituisce più un’emergenza di salute pubblica di rilevanza
internazionale (public health emergency of international concern- PHEIC). Si veda
la relativa dichiarazione dell’OMS sulla pagina internet istituzionale
dell’organizzazione:

hiips://www.who.int/news/item/05 -05-2023-statement-on-the-fifteenth-meeting-of-
the-international-health-regulations-(2005)-emergency-committee-regarding-the-
coronavirus-disease-(covid-19)-pandemic

Si aggiunga, che le mascherine chirurgiche sono state considerate dispositivi di

protezione individuale solo in forza della norma eccezionale e transitoria di cui all’art. 10
quater del DL 52/2021, la cui efficacia è venuta definitivamente meno, rispettivamente e a
seconda delle categorie interessate, alle date del 30 aprile e del 15 giugno 2022, sicché la
prosecuzione dell’obbligo costituisce una specifica violazione di legge.

Per questa regione l’Associazione “Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo”

INVITA E DIFFIDA

il Ministero in epigrafe a voler annullare con urgenza d’ufficio o comunque revocare

l’ordinanza del 28 aprile 2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 100 del
29 aprile 2023 in considerazione della sua originaria nullità e inapplicabilità, illegittimità
e comunque per tutti i motivi di cui sopra.

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In difetto di riscontro entro il 15 p.v. saranno intraprese tutte le necessarie azioni legali
comprese quelle risarcitorie.

Distinti saluti
Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo
La Presidente Avv. Renate Holzeisen

Firmato digitalmente da: RENATE

HOLZEISEN
Ruolo: avvocato
Data: 08/05/2023 12:11:54
Il Vicepresidente Avv. Alessandro Fusillo

FUSILLO ALESSANDRO
2023.05.08 12:03:47

CN=FUSILLO ALESSANDRO
C=IT
O=ORDINE AVVOCATI ROMA
2.5.4.97=VATIT-80230130587

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