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2/21/22, 10:52 AM Qual è il segreto di lunga vita dei centenari giapponesi?

Qual è il segreto di lunga vita dei centenari giapponesi?


 Sottoposto a fact-checking

BREVE RIASSUNTO -
 I dati da un gruppo di centenari di 107 anni di media hanno rivelato che un microbiota
intestinale che include Odoribacteraceae, il quale produce in modo affidabile un acido
biliare chiamato acido isoallo-litocolico, è importanti per prevenire le malattie

 Un forte equilibrio di microbiota intestinale benefico può anche aiutare a ridurre


l'infiammazione cronica, che è associata all'aterosclerosi, alle malattie
cardiovascolari, alla fragilità e alla morte precoce

 Mangiare cibi fermentati probiotici per seminare il tuo microbioma intestinale e cibi
prebiotici ricchi di fibre insolubili per nutrire i batteri benefici è una strategia
importante per portare benefici alla tua salute e benessere

 Altri modi per ottimizzare la salute dell'intestino sono eliminare lo zucchero, seguire
una dieta chetogenica ciclica e usare gli antibiotici con parsimonia. Il digiuno è
un'altra strategia che aiuta a sostenere l'autofagia, stimolare l'ormone della crescita e
bruciare calorie

Del Dott. Mercola

I ricercatori della Keio University School of Medicine di Tokyo, Giappone, hanno


recentemente pubblicato i dati dopo aver studiato il microbioma intestinale dei
centenari che vivono in Giappone. Ciò che hanno scoperto era un batterio unico che
produceva un determinato tipo di acido biliare, che sembrava essere comune alla
maggior parte dei partecipanti allo studio.

Per secoli le persone si sono affannate a cercare la proverbiale Fonte dell’eterna


giovinezza. Si dice che Alessandro Magno abbia scoperto un certo fiume del

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Paradiso nel IV secolo a.C. Leggende simili sono state raccontate in Inghilterra,
Giappone e Polinesia. Ma probabilmente una delle più famose è quella di Ponce de
Leon, che ricevette un contratto dal re d'Inghilterra al fine di colonizzare un'isola
chiamata Bimini.

Nel 1513, salpò con tre navi e gettò l’ancora al largo della costa orientale della
Florida. Non molto tempo dopo la sua morte fu collegato alla Fonte dell’eterna
giovinezza. Nei suoi ultimi anni, l'autore Mark Twain osservò che "la vita sarebbe
infinitamente più felice se potessimo nascere a 80 anni e avvicinarci gradualmente ai
18".

Nel corso delle epoche, c’è sempre stata la speranza di trovare una cura per
l'invecchiamento, sia che si trattasse delle magiche acque della Fonte dell’eterna
giovinezza o della ricerca sulle cellule staminali. Eppure, come ho scritto negli anni
passati, questa fonte magica è probabilmente più vicina di quanto si pensi.

I centenari possono avere un microbioma intestinale unico

I dati del team di ricerca in Giappone sono stati pubblicati sulla rivista Nature. Hanno
notato che i centenari hanno mostrato una minore suscettibilità ai problemi di salute
associati agli anziani, vale a dire malattie, infiammazioni croniche e malattie infettive.

I ricercatori hanno analizzato i campioni fecali di 160 centenari che vivono in tutto il
Giappone. L'età media degli individui era di 107 anni. Hanno confrontato il
microbioma intestinale trovato nei campioni fecali con quello di altre 112 persone di
80 anni e con altri 47 partecipanti più giovani.

L'obiettivo era quello di cercare le differenze nel microbioma intestinale che possono
aiutare a spiegare le differenze nell’infiammazione e nelle malattie croniche notate
tra i gruppi. I ricercatori hanno iniziato comprendendo che i microbiomi intestinali dei
centenari probabilmente hanno un microbiota di base con una maggiore diversità,
come scoperto in uno studio su alcuni cittadini della Sardegna, Italia, che avevano
vissuto più di 100 anni.

Un'analisi funzionale del microbiota intestinale nello studio italiano ha mostrato


un'alta capacità di funzionamento del metabolismo centrale e un microbiota
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intestinale che era "povero in geni che codificano gli enzimi coinvolti nella
degradazione dei carboidrati".

Il recente studio dal Giappone ha esaminato le differenze nelle specie batteriche


presenti nei microbiomi intestinali di ogni gruppo e ha analizzato il tipo di composti
che il microbioma intestinale ha prodotto.

I ricercatori sperano che identificando le comunità batteriche che supportano la


longevità e la salute, potrebbe essere possibile correggere gli squilibri che
impedirebbero la malattia e migliorerebbero la salute in altre persone.

Potrebbe anche essere una questione di acidi biliari

È anche importante ricordare che il microbioma intestinale è complesso e sensibile.


La ricerca passata ha dimostrato che i cambiamenti in ciò che si mangia possono
alterare rapidamente la composizione del microbioma intestinale. Come si può
immaginare, però, raggiungere un'età superiore a 100 anni non è cosa comune, quindi
i dati raccolti da queste persone possono aiutare a identificare le pratiche di salute
che riducono le malattie.

Alcuni dei partecipanti hanno mostrato bassi livelli di infiammazione, mentre


ScienceAlert riporta che i ricercatori hanno scritto che "la maggior parte dei centenari
non aveva malattie croniche come obesità, diabete, ipertensione [pressione alta] e
cancro".

Nel corso di due anni, il periodo in cui sono stati raccolti i campioni fecali, il tipo di
comunità batterica nei centenari è rimasto stabile. Comunque, lo studio non ha
esaminato altri fattori di stile di vita, come la dieta. Dopo ulteriori analisi, i ricercatori
hanno scoperto che i centenari avevano un gruppo di batteri (Odoribacteraceae) che
ha prodotto in modo affidabile un acido biliare chiamato acido isoallo-litocolico
(isoalloLCA).

Il team di ricerca ha fatto ulteriori esperimenti che hanno dimostrato che l'acido
biliare prodotto dalle Odoribacteraceae potrebbe inibire la crescita del Clostridium
difficile (C. difficile) in una cultura di laboratorio. Usando uno studio sugli animali,

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hanno anche scoperto che lo stesso ceppo di batteri che produce bile potrebbe
ridurre la quantità di topi infetti da C. difficile sotto livelli rilevabili.

Ciò ha suggerito ai ricercatori che questo ceppo di batteri potrebbe aiutare a


scongiurare un'infezione da C. difficile. Gli scienziati stanno scoprendo che gli acidi
biliari possono essere una nuova classe di ormoni intestinali che fanno più che
aiutare la digestione.

La ricercatrice e fisiologa Kim Barrett della UC San Diego non è stata coinvolta nello
studio. Lei crede che questo lavoro abbia rivelato più correlazione che causalità, ma
ha anche detto quanto segue: "È certamente concepibile che la manipolazione delle
concentrazioni di specifici acidi biliari, che siano microbici o che siano dati loro
direttamente, potrebbe esercitare benefici per la salute".

Invecchiamento e infiammazione

L'infiammazione è al centro di molte condizioni di salute negative, tra cui


aterosclerosi, malattie cardiovascolari, multimorbilità e fragilità. I ricercatori ora lo
chiamano inflammaging, che è "una condizione caratterizzata da elevati livelli di
marcatori infiammatori del sangue che porta alta suscettibilità alla morbilità cronica,
disabilità, fragilità e morte prematura".

L'infiammazione colpisce persone di tutte le età. Per esempio, gli adulti con obesità e
i bambini con allergie cutanee e respiratorie lottano tutti con alti gradi di
infiammazione nel corpo. I ricercatori capiscono che l'invecchiamento è complesso e
l'informazione cronica è una caratteristica pervasiva negli anziani.

Il così detto “inflammaging” rappresenta un significativo fattore di rischio di mortalità


e morbilità e anche l'infiammazione di basso grado osservata nell'invecchiamento
può provocare uno scompenso del sistema immunitario innato e la morte cellulare.

L'infiammazione è anche legata alla salute mentale. In uno studio, i ricercatori hanno
collegato fortemente i sintomi depressivi e i disturbi comportamentali con
l'infiammazione cronica. Per esempio, nella depressione malinconica, nel disturbo
bipolare e nella depressione post-partum, i globuli bianchi chiamati monociti
esprimono geni pro-infiammatori che provocano la secrezione di citochine.
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Allo stesso tempo, la sensibilità al cortisolo scende, il che è importante perché è un


ormone dello stress che tampona l'infiammazione. Insieme, questi agenti
infiammatori trasferiscono informazioni al tuo sistema nervoso, in genere stimolando
il nervo vago, che collega l'intestino e il cervello.

Gli alimenti prebiotici e probiotici possono aiutare a nutrire il


tuo intestino

Gli alimenti prebiotici sono i nutrienti di cui i batteri benefici hanno bisogno per
prosperare. Si trovano principalmente in alimenti ricchi di fibre, il che è perfetto
perché i tuoi batteri intestinali prosperano con le fibre non digeribili. Nella ricerca
sugli animali, i dati hanno dimostrato che i prebiotici alimentari hanno un effetto
significativo sui cicli di sonno REM (rapid eye movement) e non-rapid eye movement
(nonREM).

Questo può influenzare positivamente la qualità del sonno. I ricercatori che studiano
l'effetto dei probiotici sulla salute dell'intestino e sul sonno REM hanno scoperto che
gli animali che hanno mangiato i prebiotici hanno avuto un aumento dei batteri
intestinali benefici e hanno prodotto metaboliti benefici per la salute del cervello.

Gli alimenti prebiotici includono quelli ad alto contenuto di fibre non digeribili, come
asparagi, anacardi, bulbo di finocchio, porri e taccole. Anche se consiglio vivamente
di ottenere la maggior parte dei nutrienti da cibo reale, gli integratori probiotici
possono essere utili quando non si è in grado di mangiare cibi fermentati.

Affinché i probiotici facciano il loro lavoro, bisogna anche ottimizzare le condizioni in


cui prosperano, il che significa mangiare molti cibi prebiotici. In altre parole, se prendi
un integratore probiotico e continui a seguire una dieta altamente elaborata con
zuccheri aggiunti, stai solo alimentando i batteri potenzialmente patogeni nel tuo
intestino perché amano lo zucchero.

D'altra parte, i microbi patogeni non prosperano in presenza di cibi ricchi di fibre o
con grassi sani, proteine e carboidrati complessi. Quando il microbioma intestinale è
sbilanciato, può influenzare il sistema immunitario, la salute mentale, l'umore e

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persino la funzione cerebrale. In altre parole, può aumentare il livello di


infiammazione cronica nel tuo corpo e accelerare il processo di invecchiamento.

Altri modi per ottimizzare la salute dell'intestino

Di seguito ci sono diversi componenti fondamentali della dieta che ti aiuteranno a


nutrire il microbioma intestinale, proteggendoti così da tutta una serie di malattie
croniche:

Eliminare gli zuccheri e i cibi lavorati dalla dieta, perché lo zucchero alimenta i
microbi noti per avere un'influenza negativa sulla salute.

Seguire una dieta chetogenica ciclica. Se da una parte la chetosi nutrizionale


migliorerà inizialmente il microbioma intestinale, grazie all'eliminazione degli
zuccheri in eccesso, a lungo termine la chetosi continua può essere problematica.
Per ottimizzare la tua salute intestinale, assicurati di mangiare molte verdure
ricche di fibre e di attuare una dieta chetogenica ciclica, in cui una o due volte a
settimana aumenti la quantità di carboidrati netti (carboidrati totali meno le fibre).

Mangiare molti cibi ricchi di fibre/prebiotici. Ci sono due tipi principali di fibra
alimentare: solubile e insolubile. Idealmente, hai bisogno di entrambe su base
regolare. La fibra solubile, che si trova nei cetrioli, nei mirtilli, nei fagioli e nelle
noci, si scioglie in una consistenza simile al gel, aiutando a rallentare la
digestione.

La fibra insolubile, che si trova in alimenti come verdure a foglia verde scuro,
fagiolini, sedano e carote, non si dissolve e rimane fondamentalmente intatta
mentre si muove attraverso il colon. Aggiungendo massa alle feci, aiuta il cibo a
muoversi più rapidamente attraverso il tratto digestivo per una sana eliminazione.

I prebiotici si trovano principalmente in alimenti ricchi di fibre, il che è perfetto


perché i tuoi batteri intestinali buoni prosperano con le fibre non digeribili.
L'inulina è un tipo di fibra idrosolubile che si trova negli asparagi, nell'aglio, nei
porri e nelle cipolle e che aiuta a nutrire i tuoi batteri intestinali benefici.

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Consumare regolarmente cibi tradizionalmente fermentati e coltivati, che sono


carichi di un'ampia varietà di batteri vivi salutari. Le scelte salutari includono lassi,
kefir, natto e varie fermentazioni in salamoia di cavoli, rape, melanzane, cetrioli,
cipolle, zucca e carote.

Considera un integratore probiotico a base di spore, specialmente quando prendi


un ciclo di antibiotici. Gli sporebiotici fanno parte di un gruppo di derivati del
microbioma chiamati bacilli. Questo genere ha centinaia di sottospecie, la più
importante delle quali è il Bacillus subtilis.

Essenzialmente, gli sporebiotici consistono nella parete cellulare delle spore di


bacillo e sono uno strumento primario per aumentare la tua tolleranza
immunitaria. Dato che gli sporebiotici non contengono alcun ceppo di Bacillus
vivo, ma solo le spore - il guscio protettivo che circonda il DNA e il meccanismo di
funzionamento di quel DNA - non sono influenzati dagli antibiotici.

Gli antibiotici uccidono indiscriminatamente i tuoi batteri intestinali, sia buoni che
cattivi, ed è per questo che le infezioni secondarie e l'abbassamento della
funzione immunitaria sono effetti collaterali comuni dell'assunzione di antibiotici.

L'esposizione cronica a basse dosi di antibiotici attraverso il cibo ha anche un


peso sul microbioma intestinale, che può risultare in una malattia cronica e in un
aumento del rischio di resistenza ai farmaci. Dato che non vengono distrutti dagli
antibiotici, gli sporebiotici possono aiutare più efficacemente a ristabilire il tuo
microbioma intestinale.

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