Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
5/7
Diario I - L'inizio
Cominciò tutto dopo l'ennesimo giro di perlustrazione, niente che a Samsara fosse
nuovo. I demoni avevano lasciato la vallata e si erano spinti troppo oltre,
mettendo a repentaglio l'avamposto che io e i miei uomini eravamo incaricati di
proteggere con la vita. Dopo una brusca carica e numerose perdite, eravamo riusciti
a distruggerli, ma il prezzo fu caro.
Ormai la bieca apatia aveva preso il posto della rabbia, eravamo abituati a
perderne così tanti, così giovani. Troppe volte avevamo richiesto ai regni di
Hammerheim, Amon e persino agli Elfi di inviarci contingenti che potessero
sostenerci nella nostra causa, ma non venimmo mai ascoltati. Dovevamo cavarcela da
soli, a qualunque costo.
Ero confuso, incredulo e quasi mi chiesi se non stesse scherzando, sfidando la mia
rabbia a risalire nei suoi confronti. Era tutto tranne che questo.
Mi spiegò che la mistura, se assunta da determinati soggetti, era in grado di
modificare la struttura corporea, renderli agili e forti tanto quanto gli stessi
demoni, persino rendendoli capaci di percepire la loro magia perniciosa.
In altre parole, le fiale che aveva preparato erano capaci di renderci pari nella
forza e nell'astuzia ai nostri temibili nemici.
Quando gli chiesi cosa intendesse con determinati soggetti, mi confessò il suo più
grande peccato: aveva già testato le proprietà di questa mistura sui moribondi che
avevamo riportato al campo... e nessuno di loro era sopravvissuto abbastanza.
Prima che potessi bollarlo come assassino, mi confessò che i loro corpi reagivano
in maniera differente; c'era chi moriva tra gli spasmi e le convulsioni; chi invece
sentiva le vene ribollire in corpo fino a esplodere sotto pelle; mi disse che un
paio sembrarono essere in grado di resistere, ma le loro menti erano talmente
traviate dalle allucinazioni che lo stesso Manfred fu costretto ad abbattere.