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bevande
Unità di misura
Nel lavoro si usano due unità dimisura e loro sottomultipli:
il litro (l) e il chilogrammo (kg). Il litro misura il volume di
un prodotto, il chilogrammo ne definisce il peso.
Nel calcolare la dose da servire interessa il volume, non il
peso; quindi si dovrebbe usare come unità di misura il litro;
nonostante ciò, spesso per maggiore facilità d’uso, si parla
delle quantità dei liquidi usando il grammo (g), un
sottomultiplo del chilogrammo (kg), anche se sappiamo che
esiste un piccolo errore di fondo: 1 litro di acqua pesa 1 kg,
ma 1 litro di sciroppo pesa circa 1,3 kg, e 1 litro di alcol
puro pesa 0,8 kg circa.
Quando durante il lavoro parliamo di dosi da versare, per
semplicità consideriamo che 1 litro di liquido pesi sempre 1
kg, anche se in realtà questo non è vero.
Le dosi delle bevande
Non è possibile servire un prodotto che non sia in
confezione monodose se prima non si conosce la dose
da servire. Questa premessa rivela l’importanza della
conoscenza della tabella riportata a lato. La normativa
italiana impone a tutti i pubblici esercizi di pubblicare i
prezzi per ogni prodotto servito, ma non le quantità
servite. In molti paesi esteri il consumatore è tutelato
con quantità minime di servizio e bicchieri sono dotati
di una segnatura che indica la dose corretta; in alcuni è
obbligatorio versare la dose nel bicchiere dosatore e da
lì versarlo nel bicchiere del cliente, cosa anomala per un
italiano. Va aggiunto che all’estero, in genere, le dosi
sono spesso inferiori a quelle italiane, in particolare per
liquori e acquaviti.
Negli ultimi anni si presta più attenzione alle giuste
quantità di servizio, anche per la sempre maggior
incidenza del costo della materia prima sul prezzo
finale. Per correttezza e per evitare contestazioni,
nell’espositore dei prezzi si dovrebbero indicare anche
le quantità di servizio, ma questo al momento avviene di
rado. La tabella è indicativa e riporta le quantità di
servizio normalmente usate; le quantità si riferiscono al
solo prodotto, esclusi acqua, ghiaccio o seltz.
Occhio alle quantità
Come si impara a versare le giuste quantità?
Occorre un po’ di pratica e pazienza.
È necessario capire quanto prodotto si versa
contando il tempo di mescita.
Per allenare il proprio occhio occorre dotarsi di
un cilindro graduato (reperibile in negozi di
articoli enotecnici) ed esercitarsi nel versare in un
contenitore nel quale non si può vedere il liquido
versato, controllando ogni volta la quantità versata.
Per versare occorre che le bottiglie siano fornite
di dosatore interno oppure, in mancanza, di un
dosatore appositamente inserito per ottenere un
flusso continuo regolare, di circa 10 ml ogni
secondo (è un valore approssimativo).
Sport drink: bevande che accrescono il rendimento fisico durante l’attività sportiva
o ne accelerano il recupero (Powerade, Gatorade, Enervit, Aquarius).
Wine cooler: bevande a base di vino e/o mosto d’uva, con succo di frutta, avente
una gradazione alcolica tra i 3 e 5°. Nate in America hanno avuto un grosso
successo, in Europa hanno, invece, una diffusione limitata.
Tutti questi prodotti vanno serviti ben freddi (2-4 °C), nel tumbler alto con
cannuccia, 3-4 cubetti di ghiaccio, senza guarnizione. Nei locali giovani e con servizio
informale, in molti casi queste bevande vengono servite con la sola bottiglia, e quindi
bevute direttamente.
Aperitivi
L’aperitivo, in particolare quello serale, rappresenta un
momento di ritrovo con amici, una pausa di relax al
termine di una giornata di lavoro.
Il servizio degli aperitivi prevede che insieme alla bevanda
siano sempre serviti degli stuzzichini; classici sono i vari
tipi di salatini, arachidi e mandorle salate, patatine e olive.
Accanto a questi si può offrire un’ampia gamma di
preparazioni come sfogliatine, piccoli tramezzini e canapè,
bruschettine guarnite con vari ingredienti, ecc. Il prezzo
dell’aperitivo include il costo di questi cibi, che sarà
proporzionato anche alla loro qualità e assortimento.
Vino e spumante
Sono prodotti che nel bar hanno un utilizzo molto
elevato.
Il vino è solitamente bianco, giovane, poco alcolico
e secco; si trovano anche molti giovani rosé e
rossi.
Gli spumanti sono aperitivi perfetti, per il gusto
piacevole e pulito, il basso grado alcolico e la
buona presenza di anidride carbonica. Oltre che
come aperitivo, si bevono praticamente a tutte le
ore.
Liquori aperitivi
Sono rappresentati da liquori aromatizzati con
erbe e piante; tra questi ci sono prodotti serviti
esclusivamente come aperitivi (Bitter Campari,
Aperol, Select, ecc.) e prodotti che hanno una
duplice funzione: aperitivi, serviti con ghiaccio e
selz, e digestivi, serviti lisci (Cynar, Rabarbaro
Zucca, Ramazzotti, China Martini, Jägermeister,
ecc.).
Tutte le bevande che stimolano la digestione
possono essere sia aperitive sia digestive in
quanto, in entrambi i casi, si stimola l’attività
dell’apparato digestivo: per accogliere i cibi prima,
per digerirli bene dopo; ecco perché le bevande
digestive, opportunamente allungate, possono
essere consumate anche come aperitivi.
Aperitivi in bottigliette
Si tratta di bevande alcoliche o analcoliche dal
gusto amaricante, derivante da erbe e piante aventi
proprietà digestive, con una vena più o meno
accentuata di dolce. Tra gli analcolici ricordiamo il
Gingerino, Crodino, Sanbittèr, ecc.; il Campari
Soda, invece, è un aperitivo derivante dal liquore
(Bitter Campari) e allungato con acqua gassata, ed
è quindi alcolico (10%). Tra i prodotti più recenti
introdotti sul mercato, l’Aperol Soda (3°).
Digestivi
Il digestivo è per un prodotto alcolico bevuto in piccola quantità al dopo i pasti. I digestivi si dividono in due grandi gruppi: le acquaviti e i
liquori.
Acquaviti
Le acquaviti sono bevande ottenute dalla distillazione di un
liquido poco alcolico, derivato dalla fermentazione di mosti
di frutta o cereali, ai quali non è stato addizionato zucchero
o altri aromi se non in misura limitata, tale da non
modificarne il gusto originario. Le acqueviti sono classificate
in base alla materia prima da cui provengono e non
possono avere una gradazione alcolica inferiore al 37,5%.
Riportiamo ora alcuni cenni sulla distillazione. Poiché l’alcol
e i componenti aromatici hanno un punto di ebollizione
inferiore a quello dell’acqua (l’alcol a circa 78 °C contro i
100 °C dell’acqua, e gli aromi inferiore a quello dell’alcol),
portando un liquido poco alcolico a una temperatura
superiore al punto di ebollizione dell’alcol ma inferiore a
quello dell’acqua è possibile ricavare un liquido con
concentrazione molto maggiore di alcol.
La distillazione può avvenire con due metodi, a seconda che
si usi l’alambicco discontinuo o continuo. Con il metodo
discontinuo il liquido viene immesso nella caldaia,
riscaldato, messo in un’altra caldaia e distillato una seconda
volta. Con il metodo continuo il liquido viene immesso in
una colonna e il distillato esce in continuazione da una
seconda colonna collegata alla prima. Il metodo discontinuo
è più lungo e costoso, ma si ottengono risultati qualitativi
migliori.
Per ciò che concerne il servizio, le acquaviti sono
comunemente servite come digestivi o utilizzate come
componente dei cocktail. Alla richiesta generica di
un’acquavite (un whisky, una grappa, un cognac, ecc.) il
barman deve chiedere al cliente se ha qualche
preferenza per tipologia o marca, pronto a fornire
qualche spiegazione o suggerimento (se richiesti); poi
serve il prodotto nel bicchiere più adatto. Nel caso
un’acquavite venga richiesta con soda, ginger ale, acqua
tonica, cola o altro si porge a parte la bottiglietta,
servendo anche un sottobicchiere e un’asticella per
mescolare.
Le temperature di 2-6 °C si hanno mettendo la bottiglia in
frigorifero; 16-18 °C sono le temperature di una bottiglia
mantenuta a temperatura ambiente. Altre temperature
intermedie si ottengono con l’uso di appositi frigoriferi. Le
variazioni delle temperature derivano dalla stagione: in
quella più calda si usano temperature di servizio più basse
per il rapido riscaldamento del prodotto derivante dalla
temperatura esterna.
Nella tabella che segue è indicato il servizio delle acquaviti
come digestivi. Se serviti con ghiaccio, questi prodotti si
servono nel tumbler basso o nel bicchiere old-fashioned.
Liquori
I liquori sono bevande a base di alcol (alcune – molto
poche – a base di vino), aromatizzate con sostanze varie,
colorate con sostanze naturali o artificiali, dolcificate con
zucchero o miele e allungate con acqua.
Le principali sostanze aromatizzanti sono frutta, latte,
uova, cioccolata, caffè, fiori, erbe, piante, radici, ecc. I
liquori si possono dividere in base al gusto in dolci e
amari, anche se poi nella realtà la suddivisione è meno
semplice, visto che alcuni amari sono decisamente dolci. I
liquori dolci sono indicati come digestivi e ingredienti dei
cocktail.