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IGIENE
Rappresenta la disciplina che ha per fine la promozione e la conservazione della salute a
livello individuale e collettivo.
E' l'insieme di strumenti mediante i quali si esplicano le attività di sanità pubblica, dove:
• l'oggetto di interesse non è l'uomo malato bensì quello sano;
• l'ambito di intervento non è limitato al singolo ma alla collettività;
• gli interventi non sono quindi limitati all'uomo ma estesi all'ambiente fisico,
biologico e sociale dove l'uomo è inserito e con i quali interagisce.
MALATTIE INFETTIVE
• Notifica di evento infettivo
• Inchiesta epidemiologica
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MODELLO BIOPSICOSOCIALE
MODELLO AMERICANO
Modello secondo il quale lo stato di salute delle persone è condizionato per il 50% dai
loro comportamenti e stili di vita, 20% dai fattori ambientali, 20% dai fattori genetici e
per il 10% dall'assistenza sanitaria.
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IL MODELLO DI SALUTE
PAROLE CHIAVE
- EMPOWEMENT:
Il concetto di empowerment ricalca la definizione di promozione della salute dell'OMS
(1986), come processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggiore
controllo rispetto alle decisioni ed alle azioni che riguardano la propria salute.
Esso occupa una posizione centrale nella Carta di Ottawa: nella strategia
d'intervento “mettere in grado e consentire” ("to enable"), la Carta di Ottawa mira a che
tutte le persone vengano messe in grado di sfruttare appieno il proprio potenziale di
salute.
L'empowerment è un processo sociale, culturale, psicologico e politico attraverso il
quale gli individui ed i gruppi sociali sono in grado di esprimere i priori bisogni e
preoccupazioni, individuare le strategie per essere coinvolti nel processo decisionale ed
intraprendere azioni congrue che consentano di soddisfare tali bisogni.
Viene fatta una distinzione tra empowerment individuale ed empowerment di
comunità.
Il primo si riferisce soprattutto alla capacità del singolo individuo di prendere decisioni e
di assumere il controllo della propria vita.
L’empowerment di comunità, invece, si riferisce agli individui che agiscono a livello
collettivo per riuscire a influenzare e controllare maggiormente i determinanti di salute e
la qualità della vita nella propria comunità.
(Glossario O.M.S. della Promozione della Salute, 1998)
- EQUITÀ:
"Equità nella salute significa che le esigenze delle persone guidano la distribuzione
delle opportunità di benessere." (OMS, 1986)
Relativamente alla salute, equità significa che tutte le persone dovrebbero avere pari
opportunità di migliorare e preservare la propria salute, in virtù di un accesso equo e
giusto alle risorse per la salute.
ADVOCACY
Advocacy significa farsi promotore e attivamente patrocinare la causa di qualcun altro.
Nel campo della salute, l’advocacy consiste nell’uso strategico di informazioni e altre
risorse (economiche, politiche, ecc.) per modificare decisioni politiche e comportamenti
collettivi ed individuali allo scopo di migliorare la salute di singoli o comunità.
L’advocacy consiste nello sforzo di modificare gli esiti di politiche pubbliche o di
decisioni allocative che hanno un impatto diretto sulla vita delle persone
ENABLE
La promozione della salute mira al raggiungimento di uno stato di equità in materia di
salute, quindi di mettere in grado tutte le persone di sviluppare al massimo le loro
potenzialità di salute.
Le sue azioni hanno il fine di ridurre le differenze attuali che caratterizzano il livello di
salute e di offrire a tutti gli individui le stesse possibilità e gli stessi mezzi per realizzare
pienamente le loro potenzialità nel campo della salute.
Questo comprende solide fondamenta in un ambiente che offre il suo appoggio,
l'informazione, le attitudini e le possibilità per fare scelte sane.
Le persone non possono realizzare le loro possibilità di raggiungere una salute ottimale
se non si fanno carico degli elementi che determinano il loro stato di salute.
MEDIATE
Il settore sanitario, da solo, non potrebbe offrire queste condizioni preliminari e
prospettive veramente favorevoli alla Salute: la promozione della salute esige un'azione
concentrata fra le varie parti.
La promozione della salute richiede azioni coordinate tra tutti gli attori interessati
(governi, settori economici, della salute privata, ong, volontariato, media, industrie,
autorità locali), cercando di mediare tra gli interessi contrapposti nella società perché la
salute sia sempre considerata da tutti i settori della società stessa.
CARTA DI OTTAWA
A queste tre strategie fondamentali per la promozione della salute sottendono 5 campi
di azione prioritari:
• Creare sane politiche pubbliche (orientando alla promozione della salute le
politiche sociali, agricole, dei trasporti, della pianificazione urbana)
• Creare ambienti favorevoli alla salute (scuole, contesti lavorativi)
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PREVENZIONE
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fi
fi
Prevenzione secondaria
- Agisce su soggetti già malati ad uno stadio iniziale;
- Diagnosi precoce di malattia in fase asintomatica —> guarigione o limitazione della
progressione della patologia —> azione tempestiva.
Come? Screening: test rapidi, innocui, poco costosi, di semplice e valida esecuzione.
Presupposti: diagnosi e trattamento efficaci e accettabili, malattia grave, alta prevalenza
nella popolazione, lungo periodo di latenza.
- Mammografia: prevenzione tumore al seno
- Ricerca sangue occulto nelle feci: prevenzione tumore al colon retto
- Pap test/ HPV test: prevenzione tumore cervice uterina
Prevenzione terziaria
- Agisce sui soggetti malati;
- Azioni a volte di contenimento e controllo degli esiti complessi di una patologia
(complicanze);
- Misure riabilitative ed assistenziali volte al reinserimento familiare, social e lavorativo
del malato —> aumento della qualità della vita.
Esempi: riabilitazione psicomotoria, supporto psicologico.
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Prevenzione individuale
Tutte quelle azioni che permettono al singolo individuo di non ammalarsi:
1. DPI, prodotti che hanno funzione di salvaguardare la persona che l’indossi o
comunque che li porti con se da rischi per la salute e la sicurezza (ambito lavorativo,
sportivo, domestico, ricreativo).
2. Vaccinazioni.
Prevenzione collettiva
1. Sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, tra cui
programmi vaccinali.
2. Tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati.
3. Sorveglianza, prevenzione e tutela della salute negli ambienti di lavoro.
4. Salute animale e igiene urbana veterinaria.
5. Sicurezza alimentare, tutela della salute dei consumatori.
6. Sorveglianza e prevenzione delle malattie croniche, inclusi la promozione di stili di
vita sani ed i programmi organizzati di screening.
7. Sorveglianza e prevenzione nutrizionale.
VACCINAZIONI
Vaccinazione: preparato biologico ad elevato potere antigienico, somministrato per
indurre uno stato di immunità attiva nei confronti di determinati agenti patogeni per
prevenire l’insorgenza di una malattia infettiva.
Rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica
per la prevenzione primaria delle malattie infettive. Il successo delle vaccinazioni ha
creato però problemi nella loro accettazione —> la diminuzione della frequenza delle
malattie infettive ha portato ad una diminuzione della percezione della loro gravità.
Tale pratica comporta benefici non solo per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma
anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati (herd
immunity), fungendo quindi da prevenzione collettiva.
Gli obiettivi di una strategia vaccinare sono 3:
1. Controllo
2. Eliminazione
3. Eradicazione di una malattia infettiva e non solo.
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Articolo 19
L’infermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e
della tutela ambientale, anche attraverso l’informazione e l’educazione. A tal fine attiva e
sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori.
Profilo professionale
Assistenza infermieristica preventiva.
Infatti la prevenzione delle malattie è una delle principali funzioni dell’infermiere
insieme all’educazione sanitaria.
L’infermiere nella prevenzione, svolge un ruolo di primaria importanza: può intervenire
in tutte le strategie di prevenzione codificate già nel 1982 dall’OMS e riportate nel testo
del 1999:
- Strategia di popolazione: in altre parole modificare lo stile di vita e i fattori ambientali
responsabili dell’elevata incidenza dell’aumento delle patologie nella popolazione
generale;
- Strategia di prevenzione secondaria;
- Strategia su pazienti ad alto rischio.
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Prevenzione primaria
Il personale infermieristico può rendere meglio consapevole il cittadino-paziente
circa i rischi derivanti da comportamenti inadeguati o da situazioni ed eventi
particolarmente pericolosi per la salute, nonché fornire informazioni per attuare
misure protettive semplici ed efficaci (vaccinazioni, attività fisica, alimentazione sana).
Prevenzione secondaria
Assume un ruolo coadiuvante e, in modo particolare, nel migliorare le competenze
dei pazienti circa la comprensione delle modalità di diagnosi precoce.
Prevenzione terziaria
Ruolo fondamentale, attivo e di raccordo nelle attività sanitarie e sociali volte ad
impedire le riprese evolutive di malattie stabilizzate ed a contrastare la progressione
e le complicazioni croniche, nonché a correggere ed a limitare il danno invalidante
provocato dalle malattie a lungo decorso.
Insieme agli alti attori del sistema sanitario e degli attori che si occupano di salute
pubblica, il personale infermieristico costituisce un importante determinante per la
salute e il benessere del cittadino-paziente. L’infermiere ha infatti la possibilità di
migliorare il livello di competenze del paziente necessarie non solo per migliorare la
gestione della malattia e per garantire un’aderenza terapeutico ottimale, ma anche
per l’adozione di stili di vita sani (funzione di educazione alla salute).
Il personale del settore infermieristico ha pertanto l’opportunità di contribuire in
modo significativo a rafforzare la volta dei cittadini di giocare un ruolo attivo nella
gestione della propria salute e le reali competenze necessarie per raggiungere
questo scopo.
I SISTEMI DI SORVEGLIANZA
OMS-1968
Funzione essenziale della sanità pubblica basata sulla raccolta sistematica di dati
sanitari, aggregazione e analisi dei dati raccolti e diffusione dei risultati, finalizzata a
dormire informazioni e dati utili per pianificare, implementare e valutare gli interventi
da intraprendere o intrapresi per contenere e prevenire le malattie.
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- GYTS (global youth tobacco survey): ha come finalità un’indagine a livello globale
sull’uso del tabacco tra i giovani, con target di ragazzi e ragazze tra i 13 e i 15 anni.
Anche questo studio ha cadenza di 4 anni.
La raccolta dei dati prevede la somministrazione di due questionari (online):
- Agli alunni, somministrazione di un questionario online, a scuola, in maniera
anonima,
- Un questionario di poche domande relative all’ambiente scolastico rivolto al
personale docente.
I questionari sono elaborati da un’equipe multidisciplinare internazionale. La
partecipazione dei singoli studenti è su base volontaria, ed i genitori possono esprimere
il diniego alla somministrazione del questionario al proprio figlio.
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- Passi d’argento: sorveglianza avente per target la popolazione con più di 64 anni del
nostro paese. Prende in considerazione alcuni aspetti di salute e di malattia, la cui
raccolta di dati produce informazioni per gli amministratori, per chi opera nel sistema
sanitario, per gli ultra 64enni stessi e per le loro famiglie, in maniera tale da offrire a
tutti un’opportunità per fare meglio proteggendo e promuovendo la salute,
prevenendo le malattie e migliorando l’assistenza per questo gruppo di popolazione.
Temi indagati:
- Lo stato di benessere fisico e psicologico,
- Le cadute,
- L’autonomia nelle attività quotidiane,
- Le attività sociali,
- L’attività fisica,
- Il consumo di alcol,
- Il fumo,
- Eventuali ricoveri ospedalieri,
- L’assunzione di famaci.
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Healthy settings
Ambienti di promozione della salute - luoghi in cui i fattori ambientali, organizzativi e
personali interagiscono con le attività quotidiane delle persone al fine di influenzare la
loro salute e il loro benessere.
Per healthy setting si intende un approccio integrato e multidisciplinare alla promozione
della salute, individuato dall’OMS, al fine di massimizzare gli effetti di azioni trasversali
che richiamino la responsabilità di diverse componenti del contesto sociale.
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Scuola
Terreno particolarmente fertile, poiché è in questo contesto che si formano i nuovi
cittadini,.
Salute ed istruzione sono strettamente collegate, entrambi i settori hanno l’obiettivo di
fornire agli attori attivi nel contesto scolastico l’opportunità di acquisire una maggiore
capacità di gestire la propria salute lungo tutto i corso della vita (empowerment).
Luogo privilegiato in cui:
- Integrare educazione, formazione e informazione,
- Promuovere una crescita responsabile e consapevole attraverso l’adozione di stili di
vita sani e il rifiuto di qualunque forma di dipendenza in una logica di ricerca di un
benessere psicofisico ed affettivo.
Sulla base dell’assunto che i comportamenti non salutari si instaurano precocemente.
Numerose evidenze scientifiche evidenziano che le competenze cognitive, socio-
emozionali e fisiche di un individuo si formano a partire dalla nascita e nei primi anni.
Caratterizzano l’intero corso della vita e si ripercuotono anche sullo sviluppo delle
generazioni successive.
La promozione della salute nel contesto scolastico può essere definita come l’insieme
delle azioni e delle attività intraprese per migliorare e/o proteggere la salute e il
benessere di tutta la comunità scolastica e comprende le politiche per una scuola
sana, tutela dell’ambiente fisico e sociale, i legami con la comunità e la società civile.
Nei contesti educativi le strategie di promozione della salute devono quindi riferirsi:
- Al modo in cui ciascuna persona sviluppa tutto il suo potenziale,
- Le abilità e le competenze che serviranno a svolgere in modo soddisfacente le attività
che gli vengono richieste nel corso della vita, mantenendo un grado elevato di
partecipazione e coinvolgimento nella vita sociale e attiva.
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Luoghi di lavoro
Un altro luogo molto importante sono le AZIENDE:
- Luogo strategico dove la popolazione adulta è organizzata e raggruppata, dove
passa gran parte della propria giornata e può essere facilmente raggiunta,
- Interventi di promozione della salute nelle aziende possono costituire un
investimento fruttuoso, sia per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative, sia
per prevenire la comparsa di malattie professionali.
VANTAGGI:
- La maggior parte della popolazione adulta passa gran parte del suo tempo a lavoro,
- Gli indici di partecipazione ai programmi di promozioni della salute nei luoghi di
lavoro sono più alti che in altri ambiti,
- In un posto di lavoro sono presenti tutte le categorie sociali,
- I lavoratori realizzano ansime obiettivi, che forse, da soli non raggiungerebbero,
- Le aziende hanno una ricaduta positiva sulla produttività e sulla loro immagine.
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PP 01:
Prevede di strutturare tra scuola e salute un percorso congiunto e continuativo che
includa formalmente la promozione della salute, il benessere e la cultura della sicurezza
e della legalità all’interno del sistema educativo di istruzione e formazione con una
visione integrata, continuativa e a medio/lungo termine, secondo i principi dell’azione
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PP 03:
Sostiene la promozione della salute negli ambienti di lavoro, secondo il modello
Workplace Health Promotion, raccomandato dall’OMS, presidiando specificatamente la
prevenzione dei fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche e
degenerative e la promozione dell’invecchiamento attivo e in buona salute mediante
cambiamenti organizzatici che incoraggino e facilitano l’adozione di stili di vita salutari.
Bisogno oggettivo
Ci sono dati che ci segnalano un effettivo problema di salute e/o una situazione a rischio
per la popolazione.
Dati epidemiologici:
- Registro tumori
Il registro tumore generale di popolazione, raccoglie tutti i casi incidenti di tumori
maligni (in alcuni casi anche benigni) della popolazione di una determinata provincia.
I dati effettivamente raccolti oltre a garantire il calcolo dell’incidenza, rispondono ad
esigenze di approfondimento epidemiologico che sempre più richieste sono dalle
istituzioni o dai cittadini.
Tipologie:
1. Generali di popolazione: raccolgono informazioni su tutti i casi di neoplasia maligna,
si riferiscono ad una specifica popolazione delimitata ad una certa area.
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Bisogno percepito
Come fare a capire qual è il bisogno percepito dalla popolazione?
Con la ricerca:
- Qualitativa: permette di raccogliere informazioni dettagliate sull’argomento di
interesse. È un tipo di ricerca empatica, empirica, esplorativa e diretta. Serve a
capire i motivi, le motivazioni, i pareri e le tendenze.
Tipo di ricerca che mira a raccogliere dati in forma non numerica. Solitamente restituisce
informazioni più approfondite rispetto a quelle ottenute tramite ricerche quantitative, in
quanto mira a individuare ragioni, opinioni e motivazioni profonde.
La metodologia della ricerca qualitativa si concentra su opinioni, percezioni, ragioni,
motivazioni e valori dei partecipanti, per capire come mai le persone agiscono in un
certo modo. I dati raccolti sono di tipo sociale e comportamentale, che aggiungono ai
dati di tipo quantitativo, informazione di tipo soggettivo.
- Metodologia che permette di descrivere un fenomeno che non abbia natura
numerica,
- Si utilizza per indagare su temi complessi, emergenti o delicati come: sessualità,
religione, razzismo, ecc…
- In educazione sanitaria è utile per conoscere aspetti non misurabili (ex: che tipo di
merenda hanno i bambini per andare a scuola).
La raccolta di informazioni può avvenire in vari modi:
1. Gruppo di discussione (focus group)
Intervista effettuata ad un piccolo gruppo di persone, su un ambito di indagine
specifico. Si basa sull’interazione, scambi di idee, racconti di esperienze e confronto tra i
diversi punti di vista. Il gruppo viene gestito e condotto da un intervistatore/moderatore
e l’utilità sta nell’esplorare in modo approfondito le opinioni, gli atteggiamenti o i
comportamenti di una cera collettività e approfondire gli atteggiamenti sottostanti al
pensiero e al comportamento umano.
Il focus group segue 6 fasi:
1. Definizione del problema di ricerca (bisogno informativo, argomenti di
studio)
2. Costruzione della scaletta di intervista (numero di domande in relazione al
tempo a disposizione, circoscritte allo specifico argomento)
3. Scelta dei partecipanti (caratteristiche socioculturali, gruppi omogenei o
eterogenei in base all’argomento, evitare situazioni di conflitto)
4. Conduzione delle sezioni (compito del moderatore di introdurre il tema,
guidare e pilotare i partecipanti evitando la divagazione o il
fraintendimento delle domande)
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INTERVISTA STRUTTURATA:
Si pongono a tutti le stesse domande aperte, nella stessa formulazione e frequenza;
rappresenta una sorta di tecnica ibrida tra qualitativo e quantitativo; utilizzata quando il
disegno di ricerca prevede un numero considerevole di interviste.
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Questionario
Strumento di misurazione attuato alla raccolta di informazioni su variabili quantitative
oggetto di indagine. Propone domande e risposte già predefinire che possono essere
lette dall’intervistato o dall’intervistatore (intervista guidata).
Insieme strutturato di domande e relative categorie di risposta definite a priori da chi lo
costruisce. Le domande sono chiuse, a cui viene chiesto di individuare tra le risposte
presentate quella che più si avvicina alla propria posizione.
- Insieme strutturato di domande che consente una raccolta immediata e coesa di
informazioni,
- Ha un’ampia diffusione nelle indagini statistiche,
- Utilizzato all’interno dell’inchiesta campionaria (modo di rilevare informazioni
interrogando individui oggetto della ricerca, target, apparteniti ad un campione
rappresentativo mediante procedura standardizzata).
Il questionario consente la raccolta di:
1. Fatti e conoscenze,
2. Comportamenti e atteggiamenti,
3. Opinioni e motivazioni,
4. Percezioni.
In promozione della salute, queste variabili sono di importanza fondamentale.
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Perché pianificare?
Una pianificazione efficace aiuta a:
- Comprendere meglio il problema di salute che si vuole affrontare,
- Creare un processo di sviluppo logico e sequenziale,
- Identificare le strategie necessarie per realizzare e sostenere i cambiamenti
desiderati,
- Riconoscere e definire le priorità,
- Assegnare le responsabilità,
- Organizzare un programma di comunicazione che supporti obiettivi chiari e definiti,
- Valutare i progressi effettuati,
- Riconoscere e riparare gli errori.
Come pianificare
IDENTIFICAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO (GRUPPO PILOTA)
Le fasi possono essere principalmente riassunte:
1. Conoscenza del problema: la realizzazione dell’intervento richiede un’analisi
dettagliata e puntuale del problema sul quale dei vuole intervenire. Sarà quindi
necessario effettuare una iniziale e quanto più meticolosa possibile raccolta di
informazioni utili a:
- Descrivere la situazione iniziale,
- Quale sia l’impatto sociale (effetto sociale che ogni intervento genera sulla
collettività o su specifiche categorie di soggetti beneficiari),
- Identificare i bisogni
- Quali le possibilità di intervento.
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5. Redazione del protocollo di lavoro per la realizzazione del progetto: tutti gli
elementi raccolti ci rendono in grado di pianificare e realizzare il progetto a cui ci
siamo dedicati.
Sarà necessario raccoglierli in una scheda che costituirà la traccia e il punto di
riferimento futuro per l’intero intervento.
Questa sarà quindi utilizzata per:
- Definire il gruppo di lavoro;
- Definire gli obiettivi del programma;
- Esplicitare le modalità di intervento (metodologia, azioni, ecc…);
- Precisare i tempi (cronoprogramma, diagramma di Gant);
- Definire le risorse necessarie;
- Valutare l’intervento;
- Attuare un piano di comunicazione adeguato.
*Cronoprogramma —> tabella di pianificazione che permette di tradurre gli obiettivi in
azioni:
- Chiarendo e precisando gli obiettivi operativi del progetto;
- Definendo le strategie;
- Suddividendo in tappe il progetto.
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PIANO DI COMUNICAZIONE
Quando ci si riferisce alla comunicazione in ambito sanitario si parla di:
1. COMUNICAZIONE SANITARIA: si riferisce all’attività di comunicazione delle aziende
sanitarie verso la collettività, ed è incentrata principalmente sui servizi, sulle
prestazioni e sulla comunicazione di crisi e di emergenza.
2. COMUNICAZIONE PER LA SALUTE: i cui ambiti di intervento riguardano tutti i fattori
che influiscono sulla salute, i cosiddetti “determinanti di salute” e che possono
essere distinti in ambientali, sociali, economici, relativi agli stili di vita (alimentazione,
fumo, alcol, attività fisica, ecc…) e all’accesso ai servizi, non solo sanitari, ma anche
sociali, scolastici, ricreativi e di trasporto.
Comunicare la salute vuol dire fari circolare, all’interno della comunità, informazioni sui
problemi di salute socialmente rilevanti e attivar flussi di comunicazione tra i cittadini, le
istituzioni pubbliche e il sistema dei media.
L’obiettivo è informare, influenzare e motivare gli individui, le istituzioni e la società nel
suo complesso su temi inerenti la salute.
La comunicazione per la salute, oggi, è un’attività complessa e ben diversa da quella che
all’inizio del secolo inaugurava la comunicazione di pubblica utilità attraverso grandi
affissioni che miravano a prevenire malattie (vaiolo, colera, ecc…) in una popolazione
poco istruita e poco esposta alla comunicazione di massa.
Non esiste un mezzo in assoluto più adatto dell’altro nella realizzazione di un progetto di
comunicazione. Ciascuno ha i propri punti di forza e di debolezza ed è più o meno
adatto ad un progetto comunicativo.
La scelta dello strumento di comunicazione dipende infatti:
- Dall’obiettivo del progetto comunicativo (se si punta a cambiare le conoscenze
dell’audience occorrerà per esempio veicolare il messaggio attraverso un mezzo
che consenta di contenere sufficienti informazioni)
- Dai destinatari (non si può non tenere conto della familiarità dell’audience con un
mezzo di comunicazione)
- Dalle responsabilità economiche (esistono mezzi più costosi e altri più economici)
- Dalle risorse umane (le competenze tecniche richieste dai diversi mezzi sono un
esempio)
- Dai tempi
LINGUAGGI
Quale linguaggio (o stile comunicativo) è opportuno usare nelle campagne sociali?
Naturalmente non esiste una risposta univoca.
La scelta del linguaggio è funzionale alla strategia che a sua volta dipende dagli
obiettivi e dal target da raggiungere.
La pubblicità commerciale lavora prevalentemente nell’area dei desideri e dei sogni,
adottando l’arma della seduzione.
La pubblicità sociale fa leva sulle idee e sui valori delle persone.
E meglio quindi utilizzare toni drammatici o rassicuranti? Servono di più le campagne
che propongono il problema o quelle che presentano i risultati già ottenuti? Il
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CANALI
Costituiti da vie attraverso le quali avviene il trasferimento del messaggio.
La scelta dei canali da utilizzare è interdipendente rispetto alle altre scelte effettuate in
fase di pianificazione.
Durante la pianificazione di un intervento sanitario bisognerebbe considerare la
possibilità di una pianificazione su più canali. Una strategia di questo tipo permette di
raggiungere più facilmente la popolazione target e favorire il rinforzo del messaggio.
Canali interpersonali:
Figure che si trovano a stretto contatto con la popolazione target, sono canali difficili da
raggiungere ma maggiormente credibili e influenti, capaci di portare a modificazione di
attitudini, competenze e comportamenti (MMG, familiari, genitori, amici e colleghi).
Canali di gruppo:
Garantiscono la possibilità di arrivare ai soggetti attraverso gruppi che condividono
caratteristiche comuni. L’influenza è maggiore nel caso in cui il gruppo ha tua familiarità
con il messaggio da veicolare (mense, attività di classe, discussioni scolastiche, ritrovi,
club…).
Comunità locali:
In grado di fornire materiale inerente la promozione della salute attraverso la
distribuzione di materiale ed organizzazione di eventi.
Mass media: efficaci nell’accrescere la consapevolezza nei soggetti, stimolare la
popolazione target a chiedere informazioni e servizi, aumentare le conoscenze, favorire
la disponibilità al cambiamento, modificare le attitudini ed il comportamento stesso.
Media digitali e interattivi:
Permettono ai comunicatori di inviare messaggi specifici e ricever feedback positivi o
negativi in tempi brevi. Possono essere utilizzati anche nell’ambito di comunicazioni di
massa.
PARTNERSHIP
Valutare la possibilità di creare una partnership con enti e organizzazioni può rendere
più efficace ed efficiente un intervento.
Possibili vantaggi:
- Accesso ad un pubblico più ampio,
- Aumento del numero di messaggi da veicolare,
- Incremento delle risorse,
- Aumento delle competenze,
- Supporto aggiuntivo per alcune attività,
- Maggior credibilità nel caso in cui il partner venisse considerato come fonte
attendibile,
- Eventuale sponsorship di attività/eventi.
Possibili svantaggi:
- Perdita di tempo,
- Modificazioni del programma,
- Perdita del controllo del programma.
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