Sei sulla pagina 1di 35

A.A.

2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica

INFERMIERISTICA NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE


ED EDUCAZIONE TERAPEUTICA
Chi è l’assistente sanitario?
Decreto Ministeriale 69 del 17 gennaio 1997 – individuazione della figura dell'Assistente
Sanitario con il seguente profilo: "l’Assistente Sanitario è l’operatore sanitario che, in
possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’Albo professionale, è
addetto alla prevenzione, alla promozione ed alla educazione per la salute"
PREVENZIONE
EDUCAZIONE
PROMOZIONE DELLA SALUTE
Attività rivolta alla PERSONA, alla FAMIGLIA ed alla COLLETTIVITÀ.
Profilo storico
Nasce in Italia dopo la I Guerra Mondiale, quando la Croce Rossa Americana fonda le
"Scuole di medicina, pubblica igiene e assistenza sociale" per "Assistenti sanitarie
visitatrici", che passarono successivamente sotto la guida della C.R.I. 
In quell'epoca i bisogni sociosanitari erano numerosi, spesso inespressi, e le allora
Assistenti Sanitarie Visitatrici si occupavano di recarsi a domicilio del cittadino per
prendere atto delle condizioni igienico-sanitarie in cui versavano e poter trovare
risposte di educazione e promozione della salute in ogni singolo contesto.
“…compito di ricercare e curare, fin dai primi sintomi, fra il popolo, le malattie, e di
prevenirne la diffusione per mezzo di insegnamenti pratici di profilassi e di igiene” 
(Frezza, 1920) 
L’assistente sanitario oggi
Opera sul territorio nell’ambito:
- Della medicina sociale
- Dell’igiene e sanità pubblica,
- Della ricerca epidemiologica,
- Della PREVENZIONE,
- Dell’educazione e promozione alla salute individuale, familiare, di gruppo, di
collettività e istituzionale.

IL DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

Dipartimento di Sanità Pubblica: struttura organizzativa aziendale cui competono le


funzioni di promozione di salute, di prevenzione delle malattie e della disabilità e gli
interventi finalizzati al miglioramento della qualità della vita.

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Costituito da Unità Operative complesse o semplici dipartimentali, che realizzano attività
così raggruppate per aree di intervento:
o attività di  igiene e sanità pubblica: garanzia della profilassi malattie infettive e
diffusive dell'uomo, tutela della popolazione nei confronti degli inquinanti degli
ambienti interni ed esterni, tutela igienico-sanitaria degli alimenti;
o attività di  tutela della salute in ambiente di lavoro e sicurezza: garanzia della vigilanza
e controllo sulla sicurezza, sull’igiene e sulla prevenzione sanitaria nei luoghi di lavoro;
informazione, assistenza, formazione e educazione alla salute in materia di sicurezza e
salute nei luoghi di lavoro; verifica della sicurezza antinfortunistica di impianti, macchine
e apparecchiature nei luoghi di vita e di lavoro;
o attività di  sanità pubblica veterinaria: garanzia della profilassi malattie infettive e
diffusive degli animali, benessere degli animali, sanità degli alimenti di origine animale,
impatto ambientale degli allevamenti zootecnici;
o attività  di  epidemiologia  e  comunicazione  per  la  salute: osservazione e valutazione
epidemiologica, lettura dei bisogni di salute della popolazione di riferimento,
comunicazione del rischio per la salute, valutazione dell'efficacia e dell’impatto degli
interventi sanitari e di prevenzione.
SANITÀ PUBBLICA

La sanità pubblica è la scienza e l'arte di:


• prevenire le malattie
• prolungare la vita
• promuovere salute fisica e mentale ed efficienza
Attraverso sforzi organizzati della comunità per:
• migliorare le condizioni igieniche dell'ambiente;
• controllare le infezioni ed educare l'individuo ai principi dell'igiene personale;
• organizzare il servizio medico ed infermieristico per la diagnosi precoce e il
trattamento preventivo delle malattie;
• sviluppare organizzazioni sociali che assicurino ad ogni individuo della comunità
uno standard di vita adeguato per il mantenimento della salute

IGIENE
Rappresenta la disciplina che ha per fine la promozione e la conservazione della salute a
livello individuale e collettivo.
E' l'insieme di strumenti mediante i quali si esplicano le attività di sanità pubblica, dove:
• l'oggetto di interesse non è l'uomo malato bensì quello sano;
• l'ambito di intervento non è limitato al singolo ma alla collettività;
• gli interventi non sono quindi limitati all'uomo ma estesi all'ambiente fisico,
biologico e sociale dove l'uomo è inserito e con i quali interagisce.
MALATTIE INFETTIVE
• Notifica di evento infettivo
• Inchiesta epidemiologica
2

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


• Sorveglianza sanitaria
• Flusso informativo regionale
VACCINAZIONI
• Offerta vaccinale per classi di età
• Consenso informato
• Programmazione
• Gestione dell’ambulatorio
• Somministrazione dei vaccini

EPIDEMIOLOGIA E CENTRO SCREENING


SCREENING
• Offerta attiva Regione Emilia Romagna
• Monitoraggio dei tre screening (mammografia, HPV/Pap Test, colon retto)
REGISTRO TUMORI
• Incidenza dei tumori nella Provincia di Piacenza
• Inserimento nel portale RT dei nuove diagnosi dell’anno di riferimento (flusso
informativo)
REGISTRO MORTALITA’
• Lettura scheda ISTAT
• Inserimento dei decessi dei residenti Provincia di Piacenza nel portale Regionale
Aida 
• Rendicontazione e flusso informativo 

MEDICINA DELLO SPORT E PROMOZIONE DELLA SALUTE


SISTEMI DI SORVEGLIANZA
Passi, Passi d’Argento (reclutamento con invio dei nominativi ai call center arruolati per
lo svolgimento delle interviste)
HBSC (ogni 4 anni)
OKkio alla Salute (ogni 3 anni) 
EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE
Peer Education
Scuole che Promuovono Salute
Tempo di Life Skills
PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLA COMUNITA’
Attività in collaborazione con il Comune, Associazioni ed Enti esterni per promuovere
corretti stili di vita 

MALATTIA, SALUTE E PROMOZIONE DELLA SALUTE

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica

IL SENSO DELLA MALATTIA


OGGETTIVO – spostamento da una condizione fisiologica "normale" dell'organismo
sufficiente a produrre segni o sintomi.
SOGGETTIVO – diminuzione o assenza di benessere, condizione di malessere o
sofferenza.
AMBIENTALE – processo che insorge come risultato di un'azione sull'organismo di uno
stimolo straordinario nocivo, proveniente dall'ambiente esterno o interno, caratterizzato
dalla diminuzione delle capacità di adattamento dell'organismo con una
contemporanea mobilitazione delle sue forze difensive.
APPROCCIO AL CONCETTO DI SALUTE
Evoluzione dell'approccio delle discipline che si occupano di salute -> da un livello
costruito per rispondere ai problemi di salute della società, centrato sulla malattia e la
sua cura, al livello della promozione della salute
Si distinguono due modelli di approccio:
• modello biomedico
• modello biopsicosociale
MODELLO BIOMEDICO
• Inizia a svilupparsi alla fine del 1800
• Modello "primitivo" di approccio al tema di salute e di malattia, di tipo medico
tradizionale
• Paradigma causa-effetto dove viene studiato il processo organico di una
malattia, identificando le cause per poter intervenire con terapie efficaci
• Cura del malato: strumenti oggettivi come farmaci, interventi chirurgici, escludendo
lo studio di fattori comportamentali e sociopsicologici
• I processi biologici sono separati da quelli psicosociali e sono gli unici responsabili
nella genesi di una malattia
• Modello rispondente ai tipi di bisogni ed urgenze sanitarie caratterizzanti il XIX
secolo (diffusione malattie infettive)
• Il '900 si caratterizza come il secolo in cui si assiste ad una rapida evoluzione delle
scoperte nell'ambito della medicina (miglioramento qualità della vita, di diagnosi e
di cura)

Centralità del PAZIENTE – MALATO


1. Diagnosi di malattia: valutazione di segni e sintomi, variabili biologici
(indici oggettivi di malattia)
2. Cura della malattia: cura medica, chirurgica, palliativa
3. Ricerca della compliance del paziente per adesione alla cura
4. Follow up per verifica dell'evoluzione/remissione dello stato di malattia

MODELLO BIOPSICOSOCIALE

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


• Primo approccio a questo modello: 1946 con l'introduzione della definizione di
"Salute" dell'OMS
• Si vuole superare l'approccio "meccanicistico" del modello biomedico per far sì che
il paziente non diventi un destinatario passivo di cure
• Nuove esigenze di salute: la II Guerra Mondiale lascia uno strascico di malattie
invalidanti, infermità nel corpo ma anche nella mente, e persone private delle
relazioni sociali
• Il modello si affina tra gli anni '70 e '90 accorpando scienze mediche, psicologiche,
sociologiche, per il quale la salute è intesa come uno stato di benessere
condizionato non solo da elementi di carattere biologico ma anche da caratteristiche
psicologiche del soggetto e dalle sue interazioni con l'ambiente fisico, sociale e
culturale

Centralità della PERSONA MALATA e la sua FAMIGLIA 


1. Diagnosi multidimensionale dei bisogni: problemi clinici, di autonomia, personali,
di relazione con l'ambiente esterno
2. Stesura di un piano di assistenza individuale, che coinvolga il destinatario, la sua
famiglia e tutti gli attori operanti sulla salute; comprendente interventi e forniture
necessarie per affrontarli (farmaci, ausili)
3. Attivazione della partecipazione di paziente e famiglia, mediante alleanza
terapeutica, attivazione di servizi
4. Erogazione di interventi integrati e continui in un ottica di servizi di rete
multiprofessionali

PROMOZIONE DELLA SALUTE


L’espressione promozione della salute viene ufficialmente coniata nel 1974  nel
documento citato come "Rapporto Lalonde". Egli, Ministro della Salute del governo
Canadese, sottolineava come all'aumentare dei fondi forniti ai servizi sanitari per la cura
delle malattie non vi era stato un sostanziale aumento dei livelli di salute della
popolazione.
La sua proposta fu quella di aprire nuove prospettive all'impegno dei fondi pubblici in
quei campi ed interventi, detti di promozione della salute, in grado di agire sul
complesso dei fattori che influenzano la salute.
Si comincia a parlare di campi della salute, ovvero campi dalla cui reciproca
influenza dipendono il persistere della salute o l'insorgere della malattia (fattori
biologici, influenze ambientali, stili di vita individuali e capacità di risposta dei servizi
sanitari).
Dagli anni '80 l'OMS ha proposto due definizioni di Promozione della Salute:
- 1986: "Processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla
propria salute e di migliorarla"
- 1999: "Complesso delle azioni dirette non solo ad aumentare le capacità degli
individui, ma anche ad avviare cambiamenti sociali, ambientali ed economici in un
processo che, sostenuto dalla partecipazione, aumenti le reali possibilità di
controllo, da parte di singoli e delle comunità, dei determinanti di salute”

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica

APPROCCIO SOCIO ECOLOGICO


Un contributo importante per lo sviluppo della promozione della salute è stato dato
dall’approccio socio-ecologico che, rispetto ai modelli precedenti, ha saputo
concettualizzare in modo nuovo le relazioni tra l’ambiente e l’individuo.
Tale approccio nasce nel 1979 da Broefenbenner, psicologo statunitense. Egli sosteneva
la teoria ecologica per la quale l'individuo, in fase di sviluppo, non può essere visto
come una "tabula rasa" che si lascia plasmare dall'ambiente, ma come una entità
dinamica che cresce e si muove e segue un'interazione dinamica con l'ambiente stesso.
Secondo questo approccio l'individuo è inserito contemporaneamente in un certo
numero di sistemi sociali interconnessi che caratterizzano la sua quotidianità. La salute
non viene più considerata come responsabilità del singolo individuo ma come il
prodotto dell’interdipendenza tra il soggetto e i sottosistemi nel quale vive (famiglia,
comunità, ambiente fisico e socio-culturale). 
Da qui nasce l’esigenza di sviluppare interventi che non siano solo in grado di fornire
agli individui informazioni utili ma anche di promuovere condizioni economiche e sociali
a supporto di stili di vita sani, attuando cambiamenti nei contesti di vita (i vari "sistemi" in
cui l'individuo si inserisce) e promuovendo la capacità delle persone di utilizzarne le
risorse.
L'approccio socio-ecologico concentra l’attenzione su tutti i fattori che hanno impatto
sulla salute e cerca di lavorare per modificare gli ambienti in modo da rendere più
facili le scelte positive per la salute (carta di Ottawa), 
Si apre così la prospettiva di un nuovo tipo di intervento a carattere educativo e
psicosociale.

FATTORI CHE CONDIZIONANO LO STATO DI SALUTE


I DETERMINANTI DI SALUTE
Insieme di fattori personali, sociali, economici ed ambientali che determinano lo stato di
salute (in positivo e in negativo) di individui o popolazioni.
Possono essere raggruppati in varie categorie:
• Comportamenti personali e stili di vita
• Fattori sociali
• Condizioni di vita e lavoro
• Accesso ai servizi sanitari
• Condizioni generali socio-economiche, culturali e ambientali
• Fattori genetici
Tra questi determinanti possono essere individuati fattori modificabili (es. lavoro,
comportamenti personali, stili di vita) e non modificabili (aspetti genetici, psichici e
culturali).

MODELLO AMERICANO
Modello secondo il quale lo stato  di salute delle persone è condizionato per il 50% dai
loro comportamenti e stili di vita, 20% dai fattori ambientali, 20% dai fattori genetici e
per il 10% dall'assistenza sanitaria. 
6

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Modello che mette in primo piano il ruolo degli stili di vita delle persone e enfatizza
sulla responsabilità individuale nei confronti dello stato di salute e di malattia. 
MODELLO EUROPEO
Modello composto da una serie di strati concentrici, corrispondenti a diversi livelli di
influenza:
- Al centro l'individuo con le sue caratteristiche biologiche
- Nel secondo livello gli aspetti riguardanti i comportamenti e gli stili di vita
- Nel terzo livello il sistema delle interazioni sociali (famigliari, ambiente di comunità,
amici)
- Nel quarto livello i fattori attinenti l'ambiente di vita e di lavoro delle persone 
- Nello strato più esterno le condizioni politiche, sociali, culturali e ambientali
STIMA DEL CONTRIBUTO DEI DIVERSI DETERMINANTI ALLA SALUTE
Il destino di salute di una persona, di una comunità o popolazione dipende da una
molteplicità di situazioni e livelli di responsabilità:

- Individuale circa i comportamenti e gli stili di vita


- Famigliare e di gruppo circa le relazioni affettive e sociali
- Comunitaria e di governo locale/nazionale circa le politiche sociali, del lavoro e di
assetto del territorio
- Sovranazionale con potere di regolare i rapporti tra gli stati e le imprese economiche

Prevenzione: misure per prevenire l'insorgenza della malattia


Educazione alla salute: modalità di apprendimento che utilizza la comunicazione con
lo scopo di aumentare il livello di "alfabetizzazione" rispetto alla salute e di aumentare le
abilità di vita (life skills) che conducono alla salute individuale e collettiva
Promozione della salute: processo che mette in grado le persone di aumentare il
controllo sulla propria salute e di migliorarla.  Rappresenta un processo socio-politico
globale.  

SALUTOGENESI E NASCITA DEL MODELLO (ANTONOVSKY)


Il concetto di pieno benessere enunciato nella definizione di Salute fornita dall'OMS nel
1948  sottende una sorta di "equilibrio" tra l'individuo ed il suo ambiente di vita.
In contrapposizione al concetto di patogenesi,  ricerca e studio dei fattori di rischio
"determinanti di malattia", negli anni '70 il sociologo Aaron Antonovsky conia il termine
"salutogenesi", lo studio di quei fattori che portano il soggetto verso uno stato di
benessere.
Dalla domanda: “quali sono le cause della malattia e come si possono prevenire” alla
domanda: “quali sono le fonti della salute, come si crea e come può essere rinforzata”
La salutogenesi si interessa principalmente di ciò che crea salute ovvero di tutto ciò che
permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (trauma, malattia cronica,
disabilità, precarie condizioni socioeconomiche), di compiere scelte di salute utilizzando
risorse (interne ed esterne) e implementando capacità.
SALUTOGENESI
I due pilastri principali della Salutogenesi sono:
- Le risorse generali di resistenza, le quali si riferiscono alla proprietà di una
persona di attuare un coping positivo rispetto ai fattori di stress innati nell'esistenza
umana

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- Il senso di coerenza, che si esprime nell'orientamento generale verso il mondo ed
il futuro, nella capacità di comprendere la realtà circostante, di elaborare il proprio
orizzonte di vita e plasmare ogni difficoltà/fattore di stress attraverso strategie di
resistenza.
L'equilibrio tra i fattori che influenzano la salute, sia negativamente che positivamente,
condiziona il livello di salute.
Il fiume è stato spesso usato come una metafora dello sviluppo della salute.
Secondo Antonovsky, non è sufficiente per promuovere la salute cercare di evitare lo
stress o di costruire ponti per evitare che le persone cadano nel fiume: andrebbero
invece aiutate ad imparare a nuotare.
Per la promozione della salute, si tratta di sapere in quale posto del fiume si trova
una persona e in che modo è in grado di nuotare. Le abilità natatorie individuali
corrispondono alle singole risorse interne, mentre il fiume simboleggia le condizioni di
vita. La promozione della salute s'impegna a organizzare il fiume in modo adeguato e a
promuovere le capacità natatorie individuali, affinché sia possibile nuotare in questo
fiume.

IL MODELLO DI SALUTE
PAROLE CHIAVE
- EMPOWEMENT:
Il concetto di empowerment ricalca la definizione di promozione della salute dell'OMS
(1986), come processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggiore
controllo rispetto alle decisioni ed alle azioni che riguardano la propria salute.
Esso occupa una posizione centrale nella Carta di Ottawa: nella strategia
d'intervento “mettere in grado e consentire” ("to enable"), la Carta di Ottawa mira a che
tutte le persone vengano messe in grado di sfruttare appieno il proprio potenziale di
salute.
L'empowerment è un processo sociale, culturale, psicologico e politico attraverso il
quale gli individui ed i gruppi sociali sono in grado di esprimere i priori bisogni e
preoccupazioni, individuare le strategie per essere coinvolti nel processo decisionale ed
intraprendere azioni congrue che consentano di soddisfare tali bisogni.
Viene fatta una distinzione tra empowerment individuale ed empowerment di
comunità. 
Il primo si riferisce soprattutto alla capacità del singolo individuo di prendere decisioni e
di assumere il controllo della propria vita. 
L’empowerment di comunità, invece, si riferisce agli individui che agiscono a livello
collettivo per riuscire a influenzare e controllare maggiormente i determinanti di salute e
la qualità della vita nella propria comunità.
   (Glossario O.M.S. della Promozione della Salute, 1998)
- EQUITÀ:
"Equità nella salute significa che le esigenze delle persone guidano la distribuzione
delle opportunità di benessere." (OMS, 1986)
Relativamente alla salute, equità significa che tutte le persone dovrebbero avere pari
opportunità di migliorare e preservare la propria salute, in virtù di un accesso equo e
giusto alle risorse per la salute. 

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Se individui o gruppi, per motivi di sesso, di etnia, di estrazione sociale vengono
avvantaggiati o discriminati nell'accesso alle risorse in termini di salute, si parla di
iniquità sociale. 
Il rapporto Black (Inghilterra, 1982) è il primo che descrive le differenze di
salute esistenti tra le classi sociali, mettendo in chiaro il legame tra tasso di mortalità ed
appartenenza ad una determinata classe sociale. Le disuguaglianze in fatto di salute
rispecchiano le diseguaglianze economiche.
UGUAGLIANZA: dare alle persone le stesse cose
EQUITA': dare alle persone le stesse possibilità nella società, al fine di perseguire la
salute
APPROCCIO ONE HEALTH
"One Health" - riconoscendo che la salute delle persone, degli animali e gli ecosistemi
sono interconnessi - promuove l'applicazione di un approccio collaborativo,
multidisciplinare, intersettoriale e coordinato per affrontare i rischi potenziali o già
esistenti che hanno origine dall’interfaccia tra ambiente – animali - ecosistemi. 
Alla base: assunto per il quale la salute delle persone e dell’ecosistema sono legate
indissolubilmente e richiedono approcci e sforzi globali per progettare e implementare
programmi, politiche, norme e ricerche in cui i settori possano cooperare per
raggiungere migliori risultati di salute pubblica.
Approccio elaborato per rispondere alla diffusione di gravi malattie infettive e zoonosi,
di patologie legate al consumo di alimenti e acqua ed all’inquinamento ambientale
attraverso un approccio integrato alla salute.
«Salute circolare»
Visione olistica di salute: le persone non possono vivere bene ed in salute se l’ambiente,
l’economia e gli animali versano in cattive condizioni

PROMOZIONE DELLA SALUTE: ALCUNI DOCUMENTI ESSENZIALI


CARTA DI OTTAWA - 1986
Documento scaturito dalla prima conferenza internazionale sulla Promozione della
Salute (Ottawa, 1986)
Pone al centro dell'attenzione l'uomo. Partendo da una concezione olistica dell'essere
umano e della società, il documento pone alla sua base una visione unitaria in cui
l'uomo è un tutt'uno e non una somma di parti separate, e l'organizzazione sociale è
vista alla stregua di un insieme unitario.
Di conseguenza ognuno deve essere messo nelle migliori condizioni per poter
raggiungere il proprio potenziale di salute.
La salute viene vista come una risorsa nella vita di tutti i giorni. È un concetto positivo
che va ad enfatizzare risorse sociali e personali.
La promozione della salute non è sola responsabilità del settore sanitario, ma passa
anche attraverso stili di vita salutari e benessere sociale.
L'equità in salute si ottiene grazie all'intervento fattivo di tutti i soggetti chiamati in
causa: governo, sanità pubblica e privata, organizzazioni non governative e mass media.
Per poter raggiungere il benessere in tutti gli ambiti della vita dell'individuo e della
popolazione, sono state individuate tre strategie:
- ADVOCATE: perorare la causa della salute per creare quelle condizioni essenziali per
la salute;
9

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- ENABLE: mettere in grado tutte le persone di sviluppare al massimo le loro
potenzialità di salute;
- MEDIATE: mediare tra i diversi interessi esistenti nella società, al fine di perseguire la
salute.

ADVOCACY
Advocacy significa farsi promotore e attivamente patrocinare la causa di qualcun altro. 
Nel campo della salute, l’advocacy consiste nell’uso strategico di informazioni e altre
risorse (economiche, politiche, ecc.) per modificare decisioni politiche e comportamenti
collettivi ed individuali allo scopo di migliorare la salute di singoli o comunità.
L’advocacy consiste nello sforzo di modificare gli esiti di politiche pubbliche o di
decisioni allocative che hanno un impatto diretto sulla vita delle persone 

ENABLE
La promozione della salute mira al raggiungimento di uno stato di equità in materia di
salute, quindi di mettere in grado tutte le persone di sviluppare al massimo le loro
potenzialità di salute.
Le sue azioni hanno il fine di ridurre le differenze attuali che caratterizzano il livello di
salute e di offrire a tutti gli individui le stesse possibilità e gli stessi mezzi per realizzare
pienamente le loro potenzialità nel campo della salute. 
Questo comprende solide fondamenta in un ambiente che offre il suo appoggio,
l'informazione, le attitudini e le possibilità per fare scelte sane. 
Le persone non possono realizzare le loro possibilità di raggiungere una salute ottimale
se non si fanno carico degli elementi che determinano il loro stato di salute. 

MEDIATE
Il settore sanitario, da solo, non potrebbe offrire queste condizioni preliminari e
prospettive veramente favorevoli alla Salute: la promozione della salute esige un'azione
concentrata fra le varie parti.
La promozione della salute richiede azioni coordinate tra tutti gli attori interessati
(governi, settori economici, della salute privata, ong, volontariato, media, industrie,
autorità locali), cercando di mediare tra gli interessi contrapposti nella società perché la
salute sia sempre considerata da tutti i settori della società stessa.

CARTA DI OTTAWA
A queste tre strategie fondamentali per la promozione della salute sottendono 5 campi
di azione prioritari:
• Creare sane politiche pubbliche (orientando alla promozione della salute le
politiche sociali, agricole, dei trasporti, della pianificazione urbana)
• Creare ambienti favorevoli alla salute (scuole, contesti lavorativi)
10

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


• Rafforzare l'azione collettiva a favore della salute (processi di partecipazione dei
cittadini alla formulazione, implementazione e valutazione di politiche che
influiscano sulla promozione della salute)
• Sviluppare capacità individuali (per affrontare al meglio le decisioni inerenti la salute
a livello del singolo e della comunità)
• Riorientare i servizi sanitari (non solo cura ma anche promozione della salute)

AZIENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE


Programma di azione per le persone, il pianeta e la prosperità
Sottoscritto il 25 settembre 2015 dai governi di 193 paesi membri delle Nazioni Unite,
è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, inquadrati all'interno di
un programma di azione più vasto 
da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale ed istituzionale entro il 2030
Rappresenta una buona base comune da cui partire per costruire un mondo diverso e
dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo più sostenibile
Gli obiettivi prefissati hanno validità globale, riguardano tutti i Paesi e le componenti
delle società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori
dell'informazione e cultura

La 9° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, dal titolo “Promoting


health in the Sustainable Development Goals: Health for all and all for health,”, è stata
l’occasione per  riaffermare l'importanza della promozione della salute, quale strategia
per migliorare e rendere più equa la salute, celebrando i 30 anni della Carta di Ottawa e
integrando gli Obiettivi dell’Agenda 2030.
La Conferenza ha prodotto due documenti ufficiali, che riconoscono entrambi il ruolo
fondamentale che svolgono le città nel promuovere la salute e lo sviluppo sostenibile: la
Dichiarazione di Shanghai sulla Promozione della Salute ed il Consenso di Shanghai per
le Città Sane.
La Dichiarazione di Shanghai sulla promozione della salute, che si impegna a fare scelte
politiche coraggiose per la salute, sottolineando i legami tra la salute e il benessere e
l'Agenda 2030.
«Riaffermiamo che la salute è un diritto universale, e una risorsa essenziale per la vita di
tutti i giorni, un obiettivo sociale condiviso e un obiettivo per tutti i paesi. Gli obiettivi di
sviluppo sostenibile delle nazioni unite stabiliscono il dovere di investire in salute,
assicurare copertura sanitaria universale e ridurre le diseguaglianze tra le persone.
Siamo determinati a non lasciare indietro nessuno. Promuoveremo salute attraverso
l’azione su tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile».
Il Consenso di Shanghai per le Città Sane prevede l'impegno di oltre 100 sindaci a
promuovere la salute, attraverso una migliore gestione degli ambienti urbani.
«La salute si sviluppa nei contesti di vita quotidiana – nei quartieri e nelle comunità in cui
le persone vivono, lavorano, amano, fanno acquisti e si divertono»
L’OMS il 18 maggio 2020 ha pubblicato un Manifesto con l’intento di stimolare
riflessioni circa le lezioni apprese dalla Pandemia di Covid 19 e promuovere azioni non
solo di ripresa ma anche di incentivo alla protezione della salute individuale e del
pianeta.
Il documento si sofferma sulle modalità di ripresa delle persone e delle comunità,
partendo dal benessere fisico e dell’ambiente in cui viviamo in quanto possono giocare
un ruolo fondamentale per la protezione e mitigazione di shock come quelli ad esempio
creati dal diffondersi del Coronavirus; il quale ha causato la perdita di milioni di vite,
11

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


occupazione, reddito e danni ai mezzi di sussistenza, alla salute ed allo sviluppo
sostenibile.
Le riflessioni scaturiscono da alcuni assunti essenziali:
• Le società hanno dovuto imparare a proteggersi e riprendersi il più rapidamente
possibile
• La diffusione dell'infezione non è andata a pari passo con i sistemi di sorveglianza e
risposta nazionali ed internazionali, non abbastanza forti o veloci da arrestare
completamente la trasmissione
• Le enormi disuguaglianze hanno significato che le morti e la perdita di mezzi di
sussistenza sono state fortemente guidate dallo stato socioeconomico, spesso
aggravato dal genere e dallo status di minoranza
• Il tentativo di risparmiare denaro trascurando la protezione dell'ambiente, la
preparazione alle emergenze, i sistemi sanitari e le reti di sicurezza sociale si è
dimostrato una falsa economia e il conto viene ora pagato molte volte
Ma anche...:
• Nelle avversità, la crisi ha anche scaturito aspetti positivi nelle nostre società, dalla
solidarietà tra i vicini, al coraggio degli operatori della salute e di altri attori del
sociale che hanno affrontato rischi per la propria salute per servire le loro comunità.
Le misure di "blocco" che sono state necessarie per controllare la diffusione della
malattia hanno rallentato l'attività economica, ma in alcuni luoghi i livelli di
inquinamento sono scesi a tal punto che le persone hanno respirato aria pulita, o
hanno visto cieli azzurri e acque limpide, o sono state in grado di camminare e
andare in bicicletta in sicurezza per la prima volta nella loro vita. L'uso della
tecnologia digitale ha accelerato nuovi modi di lavorare e di connettersi, dalla
riduzione del tempo speso per il pendolarismo, a modalità di studio più flessibili, allo
svolgimento di consultazioni mediche a distanza, al trascorrere più tempo con le
nostre famiglie
Le prescrizioni:
1. Proteggere e salvaguardare la natura, in quanto fonte della salute umana
2. Investire in servizi essenziali, dall'acqua e servizi igienico-sanitari all'energia pulita
nelle strutture sanitarie
3. Assicurare una rapida transizione energetica sana
4. Promuovere sistemi alimentari sani e sostenibili
5. Costruire città sane e vivibili
6. Non usare i soldi dei contribuenti per finanziare l'inquinamento

12

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


PREVENZIONE - PROMOZIONE
Il concetto di prevenzione è strettamente correlato a quello di promozione della salute:
obiettivo di conservare lo stato di salute dell’individuo.
Esiste una differenza tra gli interventi di prevenzione e quelli di promozione della
salute: i primi sono finalizzati alla prevenzione di patologie specifiche e definite, mentre
i secondi vogliono rafforzare le risorse manifeste e potenziali degli individui, in modo
che possano influire sui comportamenti individuali ed avere un maggiore controllo sulla
propria salute e migliorarla.

EDUCAZIONE ALLA PROMOZIONE DELLA


PREVENZIONE
SALUTE SALUTE
- Mira alla modi ca dei
comportamenti
- È orientata al
- Mira ad evitare individuali, non modi ca
cambiamento delle
l’insorgenza delle i contesto.
regole del contesto.
malattie e/o rallentarne - È uno strumento per
- Necessaria del
l’evoluzione. promuovere salute.
coinvolgimento di più
- Tipico del sistema - Necessita di un
soggetti (istituzioni,
sanitario. facilitatore, non
sanità, scuola, ecc…)
necessariamente
sanitario.

PREVENZIONE

13

fi

fi

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Si intende l’insieme di misure di profilassi mediche ma anche di tipo sociale o
economico rivolte ad evitare l’insorgenza di una malattia in una popolazione sana o ad
limitare la progressione e la gravità di una malattia, adottate allo scopo finale di
eliminarla.
Rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), tra le prestazioni e i servivi che il SSN è
tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di
partecipazione.
Parte integrante della medicina di sanità pubblica con lo scopo di prevenire le malattie,
di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della
società.
L’OMS ha definito 3 livelli di prevenzione della malattia dell’uomo:
1. Prevenzione primaria
2. Prevenzione secondaria
3. Prevenzione terziaria
Prevenzione primaria
- Agisce sul soggetto sano;
- Si propone di mantenere le condizioni di benessere ed evitare l’insorgenza di
malattie;
- Potenziamento dei fattori utili alla salute (salutogenesi) + allontanamento e correzione
dei fattori causanti malattie —> riduzione del rischio.
Esempi: malattie infettive —> vaccinazioni, disinfezione, controlli degli alimenti, ecc
infortuni—> utilizzo DPI, norme antincendio, ecc..
Malattie croniche—> educazione alimentare

Prevenzione secondaria
- Agisce su soggetti già malati ad uno stadio iniziale;
- Diagnosi precoce di malattia in fase asintomatica —> guarigione o limitazione della
progressione della patologia —> azione tempestiva.
Come? Screening: test rapidi, innocui, poco costosi, di semplice e valida esecuzione.
Presupposti: diagnosi e trattamento efficaci e accettabili, malattia grave, alta prevalenza
nella popolazione, lungo periodo di latenza.
- Mammografia: prevenzione tumore al seno
- Ricerca sangue occulto nelle feci: prevenzione tumore al colon retto
- Pap test/ HPV test: prevenzione tumore cervice uterina

Prevenzione terziaria
- Agisce sui soggetti malati;
- Azioni a volte di contenimento e controllo degli esiti complessi di una patologia
(complicanze);
- Misure riabilitative ed assistenziali volte al reinserimento familiare, social e lavorativo
del malato —> aumento della qualità della vita.
Esempi: riabilitazione psicomotoria, supporto psicologico.
14

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica

La prevenzione si suddivide anche in:


- Individuale
- Collettiva

Prevenzione individuale
Tutte quelle azioni che permettono al singolo individuo di non ammalarsi:
1. DPI, prodotti che hanno funzione di salvaguardare la persona che l’indossi o
comunque che li porti con se da rischi per la salute e la sicurezza (ambito lavorativo,
sportivo, domestico, ricreativo).
2. Vaccinazioni.

Prevenzione collettiva
1. Sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, tra cui
programmi vaccinali.
2. Tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati.
3. Sorveglianza, prevenzione e tutela della salute negli ambienti di lavoro.
4. Salute animale e igiene urbana veterinaria.
5. Sicurezza alimentare, tutela della salute dei consumatori.
6. Sorveglianza e prevenzione delle malattie croniche, inclusi la promozione di stili di
vita sani ed i programmi organizzati di screening.
7. Sorveglianza e prevenzione nutrizionale.

Obiettivi della prevenzione collettiva sulle malattie infettive: EVITARE


- EPIDEMIA: diffusione di una malattia infettiva su un territorio più o meno vasto ed in
uno specifico periodo di tempo, con un grande numero di individui colpiti (ex:
influenza);
- ENDEMIA: diffusione di una malattia costantemente presente in una data
popolazione o area geografica (ex: malaria);
- PANDEMIA: epidemia ad estesissima e rapida diffusione in più territori (nazioni,
continenti - ex: Covid 19).

VACCINAZIONI
Vaccinazione: preparato biologico ad elevato potere antigienico, somministrato per
indurre uno stato di immunità attiva nei confronti di determinati agenti patogeni per
prevenire l’insorgenza di una malattia infettiva.
Rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica
per la prevenzione primaria delle malattie infettive. Il successo delle vaccinazioni ha
creato però problemi nella loro accettazione —> la diminuzione della frequenza delle
malattie infettive ha portato ad una diminuzione della percezione della loro gravità.
Tale pratica comporta benefici non solo per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma
anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati (herd
immunity), fungendo quindi da prevenzione collettiva.
Gli obiettivi di una strategia vaccinare sono 3:
1. Controllo
2. Eliminazione
3. Eradicazione di una malattia infettiva e non solo.

15



A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Controllo:
Riduzione del numero di casi e/ o delle sue complicanze (ex: vaccinazione
antinfluenzale somministrata agli anziani e nei soggetti a maggior rischio).
Eliminazione:
Interruzione della trasmissione endemica di una malattia in una determinata area
geografica, con assenza di casi autoctoni di malattia. Rimarrebbe sempre il rischio di
reintroduzione di malattia da altri aree dove questa è ancora presente oppure di
contrarre la malattia durante un viaggio all’estero (ex: poliomielite, l’Europa è polio-free
dal 2002).
Eradicazione:
Definitiva scompare dell’agente causale e della malattia a livello globale. Solo con
l’eradicazione non c’è più bisogno di vaccinare perché non c’è più ne la malattia ne
l’agente patogeno (traguardo finora raggiunto solo per il vaiolo nel 1980).

INFERMIERI: PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE


IN QUALE SCENARIO VA AD INSERIRSI LA SPECIALITÀ INFERMIERISTICA?

L’operato dell’infermiere si applica:


- dalla prevenzione: interventi centrati sulla rimozione/evitamento delle cause di
malattia;
- Alle attività di promozione della salute: aiutando le persone ad acquisire un maggior
controllo sulla propria salute e migliorarla.

La prevenzione delle malattie e l’educazione sanitaria, insieme all’assistenza dei malati


e dei disabili, sono le principali funzioni dell’infermiere (DM 739/94), promuove,
attraverso l’educazione, stili di vita sani e la diffusione di una cultura della salute.

Articolo 6 (Codice deontologico):


L’infermiere riconosce la salute come bene fondamentale della persona e interesse
della collettività e si impegna a tutelarla con attività di prevenzione, cura, riabilitazione e
palliazione.

Articolo 19
L’infermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e
della tutela ambientale, anche attraverso l’informazione e l’educazione. A tal fine attiva e
sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori.

Profilo professionale
Assistenza infermieristica preventiva.
Infatti la prevenzione delle malattie è una delle principali funzioni dell’infermiere
insieme all’educazione sanitaria.
L’infermiere nella prevenzione, svolge un ruolo di primaria importanza: può intervenire
in tutte le strategie di prevenzione codificate già nel 1982 dall’OMS e riportate nel testo
del 1999:
- Strategia di popolazione: in altre parole modificare lo stile di vita e i fattori ambientali
responsabili dell’elevata incidenza dell’aumento delle patologie nella popolazione
generale;
- Strategia di prevenzione secondaria;
- Strategia su pazienti ad alto rischio.
16

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


L’infermiere svolge un ruolo che può diversificarsi in tre funzioni:
1. Funzione di educatore alla salute: l’infermiere deve, sia in prevenzione primaria che
in quella secondaria, promuovere un corretto stile di vita,
2. Funzione tecnica: l’infermiere collabora con il medico per l’esecuzione di manovre di
screening e di indagini che consentono di definite il profilo di rischio di ciascun
paziente,
3. Funzione di supporto psicologico: ansietà e depressione, irritabilità e aggressività
che portano alla negazione della malattia o al contrario a sentirsi inutile, di peso,
ormai invalido e dipendente dal medico, dai farmaci e dai familiari, provocano gravi
conflitti interiori e difficoltà nel reinserimento familiare e sociale.

Prevenzione primaria
Il personale infermieristico può rendere meglio consapevole il cittadino-paziente
circa i rischi derivanti da comportamenti inadeguati o da situazioni ed eventi
particolarmente pericolosi per la salute, nonché fornire informazioni per attuare
misure protettive semplici ed efficaci (vaccinazioni, attività fisica, alimentazione sana).

Prevenzione secondaria
Assume un ruolo coadiuvante e, in modo particolare, nel migliorare le competenze
dei pazienti circa la comprensione delle modalità di diagnosi precoce.

Prevenzione terziaria
Ruolo fondamentale, attivo e di raccordo nelle attività sanitarie e sociali volte ad
impedire le riprese evolutive di malattie stabilizzate ed a contrastare la progressione
e le complicazioni croniche, nonché a correggere ed a limitare il danno invalidante
provocato dalle malattie a lungo decorso.

Insieme agli alti attori del sistema sanitario e degli attori che si occupano di salute
pubblica, il personale infermieristico costituisce un importante determinante per la
salute e il benessere del cittadino-paziente. L’infermiere ha infatti la possibilità di
migliorare il livello di competenze del paziente necessarie non solo per migliorare la
gestione della malattia e per garantire un’aderenza terapeutico ottimale, ma anche
per l’adozione di stili di vita sani (funzione di educazione alla salute).
Il personale del settore infermieristico ha pertanto l’opportunità di contribuire in
modo significativo a rafforzare la volta dei cittadini di giocare un ruolo attivo nella
gestione della propria salute e le reali competenze necessarie per raggiungere
questo scopo.

I SISTEMI DI SORVEGLIANZA

Prima del 1950: attenta osservazione di persone esposte ad una malattia


trasmissibile in modo da poterne individuare sintomi precoci e poter istruire
l’isolamento o altre misure di controllo.
Dal 1950: controllo continuo del manifestarsi delle malattie nelle popolazioni al fine
di introdurre misure di controllo e di prevenzione delle stesse.

OMS-1968
Funzione essenziale della sanità pubblica basata sulla raccolta sistematica di dati
sanitari, aggregazione e analisi dei dati raccolti e diffusione dei risultati, finalizzata a
dormire informazioni e dati utili per pianificare, implementare e valutare gli interventi
da intraprendere o intrapresi per contenere e prevenire le malattie.

17



A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione dei dati di tipo sistematico.

I sistemi di sorveglianza sono raccolte di informazioni specifiche, adottati dalle


aziende sanitarie per conoscere i bisogni di salute della popolazione per poi
decidere quali interventi attuare sui temi per la salute.
Sono fondamentali per identificare le esigenze di salute della popolazione e le
priorità sulle quali è necessario intervenire, mettendo in campo politiche di controllo
e di intervento per la prevenzione e promozione della salute.

Un sistema di sorveglianza permette:


- Di fornire stime di frequenza delle malattie croniche e dei fattori di rischio,
- Di contribuire alla conoscenza della storia naturale della malattia e alle sue
manifestazioni,
- Di descrivere i trend e segnalare l’insorgenza di nuove epidemie,
- Di facilitare la ricerca epidemiologica e di laboratorio,
- Di descrivere i cambiamenti nelle pratiche cliniche, valutandone l’impatto in termini di
costi-benefici,
- Di monitorare i cambiamenti degli agenti infettivi,
- Di valutare l’efficacia di misure di prevenzione già adottare, ed a seguito di interventi
e politiche.
Caratteristiche unica dei sistemi di sorveglianza è la continuità nella raccolta dati.

Le malattie trasmissibili sono state le prime ad essere sottoposto a sorveglianza, ma nel


tempo questa è stata applicata ad un’ampia varietà di condizioni che possono costituire
il profilo di salute di una persona. Le sorveglianze orientate alla prevenzione hanno
come oggetto di rivelazione i cambiamenti e gli andamenti dei fattori di rischio
comportamentali e legati soprattutto agli stili di vita.
Le finalità di queste sorveglianze è quindi quella di migliorare la conoscenza dei profili
di salute e fattori di rischio per poter realizzare attività di prevenzione e promozione
della salute in gruppi specifici.

I sistemi di sorveglianza nella AUSL di Piacenza


- Okkio alla salute: sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini e i fattori di
rischio correlati; il target sono i bambini delle scuole primarie con campionamento a
livello regionale; ha una frequenza di ogni 2 anni.
Obiettivo principale è descrivere l’evoluzione nel tempo:
- Dello stato ponderale
- Delle abitudini alimentari
- Dei livelli di attività fisica svolta dai bambini
- Delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione l’esercizio fisico
Al fine di orientare la realizzazione di iniziative utili ed efficaci per il miglioramento delle
condizioni di vita e di salute dei bambini delle scuole primarie.
La raccolta dei dati prevede:
- La somministrazione di un questionario ai genitori (online) per raccogliere
informazioni sulle abitudini alimentari, livelli di attività fisica e sedentarietà
all’interno della famiglia;
- La rilevazione, in classe, dello stato ponderale (peso e altezza) degli alunni da
parte di operatori sanitari;

18

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- La compilazione di un questionario da parte dei dirigenti scolastici per la raccolta
di informazioni in merito all’ambiente scolastico.

- HBSC (health behavior in school aged children): lo studio è multicentrico


internazionale svolto in collaborazione con l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità per l’Europa. Nel 1982, è stato promosso da Inghilterra,
Finlandia e Norvegia e oggi conta 43 paesi partecipanti. La ricerca vuole aumentare la
comprensione sui fattori e sui processi che possono influire sulla salute degli
adolescenti. L’Italia è entrata a far parte di questo studio nel 2000 partecipando
all’indagine 2001/2002.
La finalità è la sorveglianza sullo stato di salite dei giovani e il loro contesto sociale
(abitudini alimentari, attività fisica, consumo di alcool e tabacco, bullismo, ecc…) e la
valutazione dell’impatto della pandemia sulla vita quotidiana e sul sistema scolastico. Il
target sono i ragazzi in eta scolare (11-17 anni), ovvero la fascia dell’adolescenza,
determinata da forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale, ma anche il periodo
in cui vengono prese decisioni riguardanti la salute e la carriera scolastica. Lo studio ha
una frequenza di 4 anni.
L’obiettivo principale è quello di aumentare la comprensione sulla salute e sul
benessere degli adolescenti e di utilizzare i risultati ottenuti dall’indagine per orientare
le pratiche di promozione di salute e le politiche rivolte ai giovani sia a livello nazionale
che internazionale. La partecipazione dei singoli studenti è su base volontaria, ed i
genitori possono esprimere il diniego alla somministrazione del questionario al proprio
figlio.
Aree tematiche:
- Comportamenti correlati alla salute (alimentazione, attività fisica, ecc…)
- Risorse individuali e sociali (autostima, senso di efficacia, composizione del
nucleo familiare, ecc…)
- Conseguenze in termini di salute (qualità della vita, presenza di malattie croniche,
stress, ecc…)
- Fattori socio-culturali (situazione socio-economica, ambiente di vita, ecc…)
- Indagine socio-affettiva
- Effetti della pandemia Covid19 sui comportamenti e percezione di salute, sul
contesto familiare e sociale
La raccolta dati prevede la somministrazione di tre questionari (online):
- “Scheda scuola”, a cura del dirigente scolastico, in cui si vanno ad indagare
aspetti strutturali e organizzativi riferiti all’ambiente scolastico;
- “Scheda classe”, a cura dell’insegnante referente per la classe campionata, dove
vengono inseriti i rifiuti della somministrazione del questionario, le assenze e gli
aspetti organizzativi della classe;
- “Scheda alunno”, compilata dagli studenti, in classe, in maniera totalmente
anonima e personale.

- GYTS (global youth tobacco survey): ha come finalità un’indagine a livello globale
sull’uso del tabacco tra i giovani, con target di ragazzi e ragazze tra i 13 e i 15 anni.
Anche questo studio ha cadenza di 4 anni.
La raccolta dei dati prevede la somministrazione di due questionari (online):
- Agli alunni, somministrazione di un questionario online, a scuola, in maniera
anonima,
- Un questionario di poche domande relative all’ambiente scolastico rivolto al
personale docente.
I questionari sono elaborati da un’equipe multidisciplinare internazionale. La
partecipazione dei singoli studenti è su base volontaria, ed i genitori possono esprimere
il diniego alla somministrazione del questionario al proprio figlio.
19

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Le aree indagate dalla sorveglianza GYTS sono:
- La prevalenza dell’abitudine al fumo di sigaretta e di altri prodotti del tabacco tra
i giovani;
- Le conoscenze e attitudini dei ragazzi verso il fumo di sigaretta;
- Il ruolo dei media e della pubblicità sull’uso di sigarette da parte dei giovani;
- L’accessibilità dei prodotti del tabacco;
- l’informazione scolastica sul tabacco;
- L’esposizione al fumo passivo;
- La cessazione dell’abitudine al fumo.

- Passi: la sorveglianza passi si caratterizza come una sorveglianza in sanità pubblica


che raccoglie, attraverso la rilevazione sistematica e continua (interviste telefoniche)
informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di
rischio comportamentali, connessi all’insorgenza delle malattie croniche non
trasmissibili e sul grado di conoscenza e adesione ai programmi di intervento che il
paese sta realizzando per la loro prevenzione. È effettuata su un campione
provinciale.
Temi indagati:
- Il fumo,
- L’inattività fisica,
- L’eccesso ponderale,
- Il consumo di alcol,
- La dieta povera di frutta e verdura,
- Il controllo del rischio cardiovascolare,
- L’adesione agli screening oncologici,
- L’adozione di misure di sicurezza per prevenzione degli incidenti stradali, o in
ambienti di vita e di lavoro,
- La copertura vaccinale antinfluenzale,
- Lo stato di benessere fisico e psicologico.

- Passi d’argento: sorveglianza avente per target la popolazione con più di 64 anni del
nostro paese. Prende in considerazione alcuni aspetti di salute e di malattia, la cui
raccolta di dati produce informazioni per gli amministratori, per chi opera nel sistema
sanitario, per gli ultra 64enni stessi e per le loro famiglie, in maniera tale da offrire a
tutti un’opportunità per fare meglio proteggendo e promuovendo la salute,
prevenendo le malattie e migliorando l’assistenza per questo gruppo di popolazione.
Temi indagati:
- Lo stato di benessere fisico e psicologico,
- Le cadute,
- L’autonomia nelle attività quotidiane,
- Le attività sociali,
- L’attività fisica,
- Il consumo di alcol,
- Il fumo,
- Eventuali ricoveri ospedalieri,
- L’assunzione di famaci.

20

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Passi: progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia.
Avviata nel 2006 con l’obiettivo di effettuare un monitoraggio sullo stato di salute della
popolazione adulta italiana. Entra a regime nel 2008.
Sistema di sorveglianza gestito dalle ASL che lo portano avanti in ogni fase, dalla
rilevazione all’utilizzo dei risultati, esiste una stretta collaborazione tra ASL e MMG, i
quali fungono da punto di riferimento per i soggetti reclutati.

Queste sorveglianze sono strumenti importanti, perché ci permettono di conoscere i


bisogni di salute sia quelli percepiti sia da quelli oggettivi, e pertanto di permettono di
capire se e come PIANIFICARE/PROGRAMMARE interventi di prevenzione e/o
promozione della salute.

Conoscenza dei profili di salute e fattori di rischio comportamentali nella popolazione


—> programmazione sanitaria.

DOVE E COME POSSIAMO INTERVENIRE PER METTERE IN ATTO INTERVENTI DI


PROMOZIONE DELLA SALUTE?
L’OMS sottolinea che i requisiti e le potenzialità della salute non possono essere
garantiti dal solo settore sanitario, ma che la promozione della salute impone il
coordinamento delle azioni di vari organismi (sanitari, sociali, economici, aziende,
imprese, scuole, volontariato, industria, mezzi di comunicazione…)

IMPEGNO ALLA SALUTE


Responsabilità individuale e collettiva.
Alcune realtà sociali sono particolarmente adatte a svolgere un’efficace azione di
promozione della salute, in quanto offrono vantaggi che derivano dalla facile
accessibilità a gran parte della popolazione.

Healthy settings
Ambienti di promozione della salute - luoghi in cui i fattori ambientali, organizzativi e
personali interagiscono con le attività quotidiane delle persone al fine di influenzare la
loro salute e il loro benessere.
Per healthy setting si intende un approccio integrato e multidisciplinare alla promozione
della salute, individuato dall’OMS, al fine di massimizzare gli effetti di azioni trasversali
che richiamino la responsabilità di diverse componenti del contesto sociale.

Principi: partecipazione alla comunità, partnership, empowerment, equità.

Programma “Scuole che promuovono salute”


HPS - Health Promoting Schools
Programma che svolge attività di promozione della salute con azioni concentrate al fine
di individuare le esigenze e lo sviluppo di abilità e competenze di tutta la comunità
scolastica.
Luogo dove viene implementato un piano strutturato e sistematico per la salute, il
benessere e lo sviluppo del capitale sociale di tutti gli alunni e del personale docente e
non docente.

21




A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Scuole che promuovono salute
Una scuola che promuove salute è una scuola che:
- Rinforza costantemente la sua capacità come ambiente salutare per vivere,
apprendere e lavorare,
- Attua un piano strutturato e sistematico per la salute e il benessere di tutti gli studenti,
degli insegnanti e del personale non docente,
- Riconosce che tutti gli aspetti di una comunità scolastica possono avere un effetto
sulla salute e il benessere degli studenti e che apprendimento e salute sono legati,
- Riconosce i valore e principi della promozione della salute.
Una scuola che promuove la salute orienta:
- L’organizzazione della comunità scolastica nel suo insieme, non solo i curricula, vero la
promozione di stili di vita sani,
- Contribuisce a creare un contesto favorevole affinché gli studenti sviluppino
conoscenze, competenze e abitudini necessarie per vivere in modo salutare anche in
età adulta.
Evidenze alla base dell’implementazione di questa progettazione:
- Giovani sani: maggiori probabilità di imparare in modo più efficace,
- La promozione della salute può aiutare le scuole a realizzare i propri obiettivi sociali e
migliorare il livello di istruzione,
- Maggiori possibilità per gli studenti di godere di buona salute,
- Stimolazione di benessere scolastico e creazioni di legami con la scuola e gli adulti
significativi: minore propensione allo sviluppo di comportamenti a rischio,
- La promozione della salute nelle scuole favorisce la salute dell’intera comunità
scolastica.

Scuola
Terreno particolarmente fertile, poiché è in questo contesto che si formano i nuovi
cittadini,.
Salute ed istruzione sono strettamente collegate, entrambi i settori hanno l’obiettivo di
fornire agli attori attivi nel contesto scolastico l’opportunità di acquisire una maggiore
capacità di gestire la propria salute lungo tutto i corso della vita (empowerment).
Luogo privilegiato in cui:
- Integrare educazione, formazione e informazione,
- Promuovere una crescita responsabile e consapevole attraverso l’adozione di stili di
vita sani e il rifiuto di qualunque forma di dipendenza in una logica di ricerca di un
benessere psicofisico ed affettivo.
Sulla base dell’assunto che i comportamenti non salutari si instaurano precocemente.
Numerose evidenze scientifiche evidenziano che le competenze cognitive, socio-
emozionali e fisiche di un individuo si formano a partire dalla nascita e nei primi anni.
Caratterizzano l’intero corso della vita e si ripercuotono anche sullo sviluppo delle
generazioni successive.
La promozione della salute nel contesto scolastico può essere definita come l’insieme
delle azioni e delle attività intraprese per migliorare e/o proteggere la salute e il
benessere di tutta la comunità scolastica e comprende le politiche per una scuola
sana, tutela dell’ambiente fisico e sociale, i legami con la comunità e la società civile.
Nei contesti educativi le strategie di promozione della salute devono quindi riferirsi:
- Al modo in cui ciascuna persona sviluppa tutto il suo potenziale,
- Le abilità e le competenze che serviranno a svolgere in modo soddisfacente le attività
che gli vengono richieste nel corso della vita, mantenendo un grado elevato di
partecipazione e coinvolgimento nella vita sociale e attiva.
22


A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Riscontri positivi su specifici temi di salute:
1. Sana alimentazione
2. Attività fisica
3. Salute mentale
4. Igiene
5. Stili di vita
6. Inclusione, contrasto alle diseguaglianze sociali

Cosa promuovere nelle scuole: le Life skills


Abilità e capacità che ci permettono di acquisire un comportamento versatile e positivo,
grazie al quale possiamo affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita
quotidiana.
La mancanza di tali skills socio-emotive potrebbe causare, in particolare nei giovani,
l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress.

Luoghi di lavoro
Un altro luogo molto importante sono le AZIENDE:
- Luogo strategico dove la popolazione adulta è organizzata e raggruppata, dove
passa gran parte della propria giornata e può essere facilmente raggiunta,
- Interventi di promozione della salute nelle aziende possono costituire un
investimento fruttuoso, sia per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative, sia
per prevenire la comparsa di malattie professionali.

Luoghi di lavoro che promuovono salute


WHP - Workplace Health Promotion
OMS: strategia efficace nell’ambito delle politiche di promozione della salute.
Evidenze: effetti benefici in termini di salute dei lavoratori e di diminuzione delle
assenze dal lavoro. Tale progettazione garantisce l’integrazione della salute
occupazionale con la promozione della salute ed il benessere organizzativo e
psicosociale.

VANTAGGI:
- La maggior parte della popolazione adulta passa gran parte del suo tempo a lavoro,
- Gli indici di partecipazione ai programmi di promozioni della salute nei luoghi di
lavoro sono più alti che in altri ambiti,
- In un posto di lavoro sono presenti tutte le categorie sociali,
- I lavoratori realizzano ansime obiettivi, che forse, da soli non raggiungerebbero,
- Le aziende hanno una ricaduta positiva sulla produttività e sulla loro immagine.

Il benessere psicofisico dei lavoratori è il risultato di 3 aree di intervento integrate:


1. Rendere facili i comportamenti salutari,
2. Predisporre l’ambiente di lavoro in funzione ad una praticabilità dei comportamenti
salutari,
3. Adottare una politica aziendale dell’organizzazione a supporto della promozione
della salute e sicurezza.
Coinvolgimento attico dei datori di lavoro e dell’organizzazione aziendale.

23


A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica

Prevenire o modificare quei comportamenti nocivi che costituiscono i principali fattori di


rischio per le malattie croniche non trasmissibili più frequenti:
- Malattie cardiovascolari
- Tumori
- Malattie respiratorie
- Diabete
- Sicurezza sul luogo di lavoro (prevenzione infortuni)

Interventi di promozione di primo livello:


- Realizzazione di una bacheca della salute aziendale, con poster, manifesti e altri
materiali illustrativi,
- Messa a disposizione dei lavoratori di materiali informativi in tema di promozione
della salute (sani stili di vita, vaccinazioni, ecc…),
- Incontro di presentazione del progetto con le figure aziendali della prevenzione.

Interventi di promozione di secondo livello:


- Individuazione di strategie aziendali quali modifiche ai menu dei pasti della mensa
aziendale o forniti all’azienda e/o distributori automatici contenenti alimenti salutari
come frutta o verdura,
- Regolamentazione aziendale per il rispetto del divieto di fumo,
- Realizzazione di programmi di informazione/formazione dei dirigenti, preposti, RLS
con riferimento al ruolo di promotori,
- Realizzazione di programmi di informazione/formazione dei lavoratori che prevedano
al loro interno anche i temi prescelti,
- Convenzione con palestre, piscine, ecc…per favorire l’attività fisica.

Piano della prevenzione 2021-2025


6 agosto 2020: adozione, con Intesa in Conferenza Stato-Regioni, del piano nazionale
della prevenzione, strumento fondamentale di pianificazione centrale degli interventi di
prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio.
Garanzia della salute individuale e collettiva, della sostenibilità del SSN, attraverso azioni
basate su evidenze di efficacia, equità e sostenibilità che accompagnano il cittadino in
tutte le fasi della vita, nei luoghi in cui vive e lavora.
A seguito del Piano Nazionale della Prevenzione, ogni regione viene chiamata ad
adottarlo ed a predisporre e approvare un proprio piano locale, declinando contenuti,
obiettivi, linee di azione e indicatori del Piano Nazionale all’interno dei contesti regionali
e locali.
Struttura:
- N. 10 Programmi Predefiniti (PP), con caratteristiche uguali per tutte le regioni,
monitorati attraverso indicatori e valori attesi predefiniti,
- Programmi Liberi (PL), da sviluppare sulla base di specifiche peculiarità regionali.

PP 01:
Prevede di strutturare tra scuola e salute un percorso congiunto e continuativo che
includa formalmente la promozione della salute, il benessere e la cultura della sicurezza
e della legalità all’interno del sistema educativo di istruzione e formazione con una
visione integrata, continuativa e a medio/lungo termine, secondo i principi dell’azione

24

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


intersettoriale e della pianificazione partecipata, in coerenza con le norme e i
programmi nazionali.

PP 03:
Sostiene la promozione della salute negli ambienti di lavoro, secondo il modello
Workplace Health Promotion, raccomandato dall’OMS, presidiando specificatamente la
prevenzione dei fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche e
degenerative e la promozione dell’invecchiamento attivo e in buona salute mediante
cambiamenti organizzatici che incoraggino e facilitano l’adozione di stili di vita salutari.

STRUMENTI DI RICERCA PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN SANITÀ


PUBBLICA

Identificazione dei bisogni


Per la realizzazione di un intervento di prevenzione/prevenzione della salute è
necessario che ci sia la presenza di un bisogno di salute.
Il termine bisogno denota una mancanza di determinare risorse materiali o non
materiali, oggettivamente o soggettivamente necessarie ad un certo soggetto
(individuale o collettivo) per raggiungere uno stato di maggiore benessere o efficienza
o funzionalità.

I bisogni non sono desideri.


Bisogno: qualcosa la cui assenza causa una disfunzione in un organismo, un
funzionamento insoddisfacente.
Un bisogno insoddisfatto rischia di sfociare in una patologia.
Il bisogno può essere:
- Oggettivo: bisogno riconosciuto da un esperto attraverso un criterio oggettivo, ma
che non può essere riconosciuto e ritenuto valido dalla popolazione target.
- Percepito: bisogno realmente avvertito dalla popolazione.
Desiderio: qualcosa la cui mancanza cosciente crea un malcontento,
un’insoddisfazione.
Un desiderio insoddisfatto produce al più un sentimento di scontentezza.
I bisogni vanno sempre riferiti a persone e a gruppi (target) specifici.

Bisogno oggettivo
Ci sono dati che ci segnalano un effettivo problema di salute e/o una situazione a rischio
per la popolazione.
Dati epidemiologici:
- Registro tumori
Il registro tumore generale di popolazione, raccoglie tutti i casi incidenti di tumori
maligni (in alcuni casi anche benigni) della popolazione di una determinata provincia.
I dati effettivamente raccolti oltre a garantire il calcolo dell’incidenza, rispondono ad
esigenze di approfondimento epidemiologico che sempre più richieste sono dalle
istituzioni o dai cittadini.
Tipologie:
1. Generali di popolazione: raccolgono informazioni su tutti i casi di neoplasia maligna,
si riferiscono ad una specifica popolazione delimitata ad una certa area.

25

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


2. Specializzati: raccolgono informazioni solo su uno specifico sottoinsieme di
neoplasie (ex: RT infantili, mesoteliomi).
3. Di patologia: si riferiscono ad una specifica sede ex: mammella, collo dell’utero.

- Registro cause di morte


Raccoglie tutti i decessi su base annuale per comune di residenza.
La fonte primaria del dato relativo alle cause di decesso è rappresentata dalla scheda di
morte predisposta dall’ISTAT che deve essere compilata dal medico curante o dal
medico che ha prestato assistenza al paziente e/o ne ha constatato il decesso.
Questa scheda, secondo il regolamento di Polizia mortuaria del 1990, è in duplice copia
e deve essere inviata al comune di decesso, all’ISTAT e all’ASL di decesso.

Bisogno percepito
Come fare a capire qual è il bisogno percepito dalla popolazione?
Con la ricerca:
- Qualitativa: permette di raccogliere informazioni dettagliate sull’argomento di
interesse. È un tipo di ricerca empatica, empirica, esplorativa e diretta. Serve a
capire i motivi, le motivazioni, i pareri e le tendenze.
Tipo di ricerca che mira a raccogliere dati in forma non numerica. Solitamente restituisce
informazioni più approfondite rispetto a quelle ottenute tramite ricerche quantitative, in
quanto mira a individuare ragioni, opinioni e motivazioni profonde.
La metodologia della ricerca qualitativa si concentra su opinioni, percezioni, ragioni,
motivazioni e valori dei partecipanti, per capire come mai le persone agiscono in un
certo modo. I dati raccolti sono di tipo sociale e comportamentale, che aggiungono ai
dati di tipo quantitativo, informazione di tipo soggettivo.
- Metodologia che permette di descrivere un fenomeno che non abbia natura
numerica,
- Si utilizza per indagare su temi complessi, emergenti o delicati come: sessualità,
religione, razzismo, ecc…
- In educazione sanitaria è utile per conoscere aspetti non misurabili (ex: che tipo di
merenda hanno i bambini per andare a scuola).
La raccolta di informazioni può avvenire in vari modi:
1. Gruppo di discussione (focus group)
Intervista effettuata ad un piccolo gruppo di persone, su un ambito di indagine
specifico. Si basa sull’interazione, scambi di idee, racconti di esperienze e confronto tra i
diversi punti di vista. Il gruppo viene gestito e condotto da un intervistatore/moderatore
e l’utilità sta nell’esplorare in modo approfondito le opinioni, gli atteggiamenti o i
comportamenti di una cera collettività e approfondire gli atteggiamenti sottostanti al
pensiero e al comportamento umano.
Il focus group segue 6 fasi:
1. Definizione del problema di ricerca (bisogno informativo, argomenti di
studio)
2. Costruzione della scaletta di intervista (numero di domande in relazione al
tempo a disposizione, circoscritte allo specifico argomento)
3. Scelta dei partecipanti (caratteristiche socioculturali, gruppi omogenei o
eterogenei in base all’argomento, evitare situazioni di conflitto)
4. Conduzione delle sezioni (compito del moderatore di introdurre il tema,
guidare e pilotare i partecipanti evitando la divagazione o il
fraintendimento delle domande)

26

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


5. Analisi ed interpretazione dei dati (moderatore-relatore-osservatore,
confronto sull’andamento dell’intervista, formulazione e interpretazione
del contesto)
6. Diffusione dei risultati (documento riassuntivo condivisibile)

2. Documenti (revisione della letteratura)


Rassegna di articoli accademici, libri, dissertazioni e materiale pubblicato. La revisione
fornisce un riassunto, una descrizione e una valutazione critica di un argomento, un
problema o un’area di ricerca. Serve a studiar quello che gli altri hanno scritto a
proposito della ricerca e della tematica particolare presa in esame. L’obiettivo è quello
di riassumere dati provenienti da strumenti di ricerca primari, relativa ad un dato
argomento e con particolare attenzione alle fonti, che devono esser altamente
referenziale, per individuare, evidenziare e valutare tutte le prove pertinenti a una
specifica questione scientifica.
3. Intervista qualitativa
È una conversazione provocata dall’intervistatore, rivolta a soggetti scelti sulla base di
un piano di rilevazione e in un numero consistente, avente finalità di tipo conoscitivo,
guidata dal moderatore, sulla base di uno schema flessibile e non standardizzato di
interrogazione. Si tratta di conversazioni, durante il quale il ricercatore cerca di
raccogliere informazioni il più possibile dettagliate e approfondite sul tema della
ricerca.
- Rivolta a soggetti scelti in numero consistente, selezionati secondo un piano di
rilevazione,
- Ha una finalità di tipo conoscitivo
- Guidata dall’intervistatore
- Schema di interrogazione più o meno flessibile/standardizzato
- Assenza di campione rappresentativo
- Rispetto delle libertà dell’intervistato nell’esprimere le proprie opinioni

INTERVISTA STRUTTURATA:
Si pongono a tutti le stesse domande aperte, nella stessa formulazione e frequenza;
rappresenta una sorta di tecnica ibrida tra qualitativo e quantitativo; utilizzata quando il
disegno di ricerca prevede un numero considerevole di interviste.

INTERVISTA SEMI STRUTTURATA:


L’intervistatore ha una traccia delle domande che deve toccare nel corso dell’intervista,
comprende un elenco di argomenti o una serie di domande di carattere generale; la
conduzione può variare sulla base della singola situazione o alle risposte
dell’intervistato (possono svilupparsi argomenti che nascono spontaneamente nel corso
dell’intervista); libertà di movimento; viene utilizzata quando il disegno di ricerca
prevede un numero medio di interviste.

INTERVISTA NON STRUTTURATA:


Il contenuto delle domande non è prestabilito e può variare da soggetto a soggetto;
l’intervistatore ha il compito di introdurre i temi del colloquio lasciando che l’intervistato
sponda liberamente i suoi punti di vista; reindirizzare la conversazione qualora dovesse
orientarsi su temi irrilevanti; viene chiamata intervista “in profondità” o “libera”; viene
utilizzata quando il disegno di ricerca prevede un numero limitato di interviste.

27

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- Quantitativa: serve a quantificare, utilizza dati numerici o comunque dati che
possono poi essere facilmente trasformati in statistiche, e misura il
comportamento, le opinioni, le attitudini di un campione molto vasto.
L’obiettivo di questa tipologia di ricerca è di quantificare un fenomeno e di avere dei
dati che permettano di predisporre una scala di priorità delle decisioni da adottare.
È necessario avere ben chiaro e predefinire cosa si vuol misurare, perché la flessibilità e
la possibilità di aggiustamenti in itinere sono impossibili.

I dati hanno forma numerica e la loro elaborazione è effettuata da programmi statistici; è


necessario avere un campione rappresentativo della popolazione.
Lo strumento di rilevazione più importante è il questionario.

Questionario
Strumento di misurazione attuato alla raccolta di informazioni su variabili quantitative
oggetto di indagine. Propone domande e risposte già predefinire che possono essere
lette dall’intervistato o dall’intervistatore (intervista guidata).
Insieme strutturato di domande e relative categorie di risposta definite a priori da chi lo
costruisce. Le domande sono chiuse, a cui viene chiesto di individuare tra le risposte
presentate quella che più si avvicina alla propria posizione.
- Insieme strutturato di domande che consente una raccolta immediata e coesa di
informazioni,
- Ha un’ampia diffusione nelle indagini statistiche,
- Utilizzato all’interno dell’inchiesta campionaria (modo di rilevare informazioni
interrogando individui oggetto della ricerca, target, apparteniti ad un campione
rappresentativo mediante procedura standardizzata).
Il questionario consente la raccolta di:
1. Fatti e conoscenze,
2. Comportamenti e atteggiamenti,
3. Opinioni e motivazioni,
4. Percezioni.
In promozione della salute, queste variabili sono di importanza fondamentale.

Intervista diretta (face to face): utilizzata soprattutto con le persone anziane.


Intervista telefonica (CATI): maggiore tempestività di raccolta delle informazioni.
Questionari autocompilati (postali): costi minori.
Intervista sul web (CAW): simile al precedente, il questionario è online.

QUALI TIPI DI DATI?


Dati quantitativi
Da utilizzare:
1. Su un ampio campione rappresentativo della popolazione
2. Per verificare delle ipotesi
3. Per ricavare dati che siano generalizzatili nella popolazione

28



A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Dati qualitativi
Da utilizzare:
1. Su un campione ristretto e selezionato
2. Finalità esplorativa di un tema/argomento
3. Per approfondire credenze, rappresentazioni dell’esperienza e del vissuto dei
soggetti

PROGETTAZIONE DI UN INTERVENTO DI EDUCAZIONE SANITARIA -


PROMOZIONE DELLA SALUTE

Identificazione di un bisogno di salute


Come?
Dati, statistiche, ecc… —> OGGETTIVO il bisogno c’è
Richieste della popolazione, cittadini, ecc… —-> PERCEPITO
Se c’è bisogno di salute, che sia oggettivo o percepito, è un punto di partenza per un
intervento di prevenzione o promozione della salute.

La pianificazione costituisce il fondamento di un progetto e la sua struttura. Maggiore


sarà il tempo e l’accuratezza dedicati alla programmazione e maggiori saranno le
probabilità che l’intervento in questione abbia successo. Una pianificazione accurata è il
presupposto fondamentale per l’ottenimento di risultati significativi.

Perché pianificare?
Una pianificazione efficace aiuta a:
- Comprendere meglio il problema di salute che si vuole affrontare,
- Creare un processo di sviluppo logico e sequenziale,
- Identificare le strategie necessarie per realizzare e sostenere i cambiamenti
desiderati,
- Riconoscere e definire le priorità,
- Assegnare le responsabilità,
- Organizzare un programma di comunicazione che supporti obiettivi chiari e definiti,
- Valutare i progressi effettuati,
- Riconoscere e riparare gli errori.

Come pianificare
IDENTIFICAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO (GRUPPO PILOTA)
Le fasi possono essere principalmente riassunte:
1. Conoscenza del problema: la realizzazione dell’intervento richiede un’analisi
dettagliata e puntuale del problema sul quale dei vuole intervenire. Sarà quindi
necessario effettuare una iniziale e quanto più meticolosa possibile raccolta di
informazioni utili a:
- Descrivere la situazione iniziale,
- Quale sia l’impatto sociale (effetto sociale che ogni intervento genera sulla
collettività o su specifiche categorie di soggetti beneficiari),
- Identificare i bisogni
- Quali le possibilità di intervento.
29


A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


La raccolta può essere effettuata su dati/informazioni disponibili e consultazione di
banche dati, i quali consentono di ottenere importanti informazioni sul problema
oggetto di intervento e circa l’eventuale attuazione di azioni uguali o simili a quello che
si sta progettando.
Raccolta dei dati disponibili:
Più conoscenze si hanno, maggiore sarà la possibilità di pianificare un programma.
Questo punto coincide con l’acquisizione di nozioni concernenti:
- Popolazione interessata (età, sesso, livello socio economico, livello di istruzione,
occupazione, comportamenti).
- Mortalità (misura del numero dei deceduti per una specifica causa in un dato
periodo di tempo).
- Incidenza (misura la proporzione di nuovi eventi che si verificano in una
popolazione in un determinato lasso di tempo).
- Prevalenza del fenomeno (insieme di tutti i casi esistenti in un determinato
momento ed in una determinata popolazione).
- Sorveglianze per la salute.
- Misure preventive già in atto e interventi attuati.
Dove trovo i dati?
Anagrafiche comunali, popolazione scolastica, registi, dati delle sorveglianze, fonti di
dati statistici come ospedali, ASL, ISTAT, motori di ricerca e banche dati per la salute
pubblica, biblioteche e articoli.

2. Definizione degli obiettivi: tappa fondamentale nella costruzione dell’intervento,


bisogna rispondere alla domanda “Cosa vogliamo ottenere con il nostro
intervento?”
Bisogna identificare con chiarezza il punto verso cui indirizzare la propria azione e
l’intervento che si vuole raggiungere, avendo ben chiaro lo scopo. Questo agevola tutte
le altre decisioni riguardanti cosa è necessario fare e come è opportuno farlo.
Obiettivo generale/finalità preventiva: rappresenta in termini generici la finalità ultima
del progetto.
Obiettivo educativo/comportamentale: ciò che il destinatario deve essere in grado di
realizzare al termine dell’apprendimento (cambiamento in termini di conoscenza e
comportamento).
Obiettivo organizzativo/ambientale: ciò che l’operatore deve modificare nel contesto
organizzativo/strutturale.
Quale tipo di intervento può concretamente contribuire al conseguimento
dell’obiettivo? Gli obiettivi dovrebbero essere SMART:
Specifici - comprensibili e pertinenti rispetto al cambiamento desiderato/finalità
educativa
Misurabili - indicando il risultato atteso e la misurazione del suo raggiungimento
Appropriati - realistici, ragionevoli e sostenibili operativamente
Rilevanti - in grado di risolvere il problema individuato
Temporizzati - viene eliminato un tempo specifico per il raggiungimento del risultato
Da ogni obiettivo generale, è bene far derivare degli obiettivi specifici (chiari e non
ambigui).
Per costruire ciascun obiettivo specifico vi può essere utile rispondere alle seguenti
domande:
- Cosa? Cosa deve essere fatto?
- Perche? Ragioni specifiche, benefici che si possono ottenere dal raggiungimento
dell’obiettivo.
30

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- Chi? Chi è il soggetto dell’azione specifica, chi è coinvolto?
- Dove? Qual è il setting, il contesto, il luogo in cui si realizza l’azione.
- Con cosa? Risorse e vincoli.
Gli obiettivi devono essere misurabili. Se un obiettivo non è misurabile sarà impossibile
verificare se il gruppo di progetto sta procedendo nella giusta direzione o meno.

3. Definizione della popolazione target: importante identificare con precisione chi


sono i destinatari a cui vogliamo rivolgere l’intervento. Destinare l’intervento ad una
categoria rispetto ad un’altra può influenzare pesantemente il successo dell’intero
programma.
Può essere utile suddividere la popolazione generale in specifici sottogruppi sulla base
di caratteristiche comuni ai diversi soggetti.
Esempio: soggetti che assumono la terapia, ragazzi che frequentano il terzo anno di una
scuola secondaria di secondo grado, donne con ereditarietà di K mammario.
Suddividere la popolazione target in specifici sottogruppi sulla base di caratteristiche
comuni può essere d’aiuto nella realizzazione del progetto, in quanto permette di
differenziare ad hoc le singole fasi di progettazione. È opportuno tenere presente che
una data popolazione può differire al suo interno nelle modalità di accesso alle
informazioni, nelle fonti che considera attendibili e nelle modalità in cui preferisce
conoscere o imparare.
Una buona identificazione dei destinatari è essenziale per ottenere il cambiamento che
il nostro progetto si prefigge.

4. Identificazione delle risorse e degli strumenti a propria disposizione:


Risorse umane
Rappresentate da:
- Noi stessi, con le nostre capacità, energie e conoscenze;
- I nostri collaboratori (colleghi, persone di segreteria, tecnici, personale logistico,
volontari, personale esterno qualificato proveniente del territorio e/o con
conoscenze specifiche inerenti all’obiettivo identificato);
- I destinatari dell’intervento (con la loro predisposizione a ricevere l’intervento
stesso);
- Le persone vicino all’utenza e in grado di influenzarla (parenti, amici, colleghi).
Risorse materiali
- Risorse finanziarie (enti promotori, istituzioni),
- Servizi e strutture esistenti,
- Attrezzature, computer, materiale didattico,
- Informazioni raccolte riguardanti il problema, i bisogni, la popolazione target, i
media,
- Piani programmatori (nazionali, regionali, locali) e linee guida,
- Tempo a disposizione per il completamento del programma.
Strumenti
Gli interventi di educazione sanitaria si basano sulla relazione e comunicazione,
prevedendo il trasferimento ed apprendimento di specifici messaggi a sostegno della
salute ad un determinato segmento di popolazione.
Per raggiungere i destinatari in maniera efficace ed efficiente è fondamentale
identificare le situazioni in cui il pubblico è più ricettivo al messaggio ed in grado di
percepirlo meglio.

31



A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


Si devono quindi considerare e studiare:
- Luoghi dove il programma può raggiungere la popolazione target,
- Situazioni in cui i membri della popolazione target risultano più attenti e aperti
agli sforzi comunicativi,
- Luoghi dove i destinatari possono agire sui messaggi,
- Luoghi e situazioni in cui la presentazione del messaggio può risultare
maggiormente credibile.

5. Redazione del protocollo di lavoro per la realizzazione del progetto: tutti gli
elementi raccolti ci rendono in grado di pianificare e realizzare il progetto a cui ci
siamo dedicati.
Sarà necessario raccoglierli in una scheda che costituirà la traccia e il punto di
riferimento futuro per l’intero intervento.
Questa sarà quindi utilizzata per:
- Definire il gruppo di lavoro;
- Definire gli obiettivi del programma;
- Esplicitare le modalità di intervento (metodologia, azioni, ecc…);
- Precisare i tempi (cronoprogramma, diagramma di Gant);
- Definire le risorse necessarie;
- Valutare l’intervento;
- Attuare un piano di comunicazione adeguato.
*Cronoprogramma —> tabella di pianificazione che permette di tradurre gli obiettivi in
azioni:
- Chiarendo e precisando gli obiettivi operativi del progetto;
- Definendo le strategie;
- Suddividendo in tappe il progetto.

6. Valutazione dell’intervento: la valutazione è importantissima per capire se stiamo


seguendo la direzione che ci siamo prefissati (raggiungimento obiettivo).
Valutazione —> attribuzione da parte di qualcuno (chi) di un giudizio di valore a qualcosa
(cosa) mediante scale qualitative o quantitative, utilizzando tecniche e strumenti diversi
(come).
La valutazione inizia con l’analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi e viaggia
progressivamente alla realizzazione delle attività.
In sostanza: misurare per dare un valore ai nostri interventi.
La valutazione permette di:
- Determinare l’efficacia e l’impatto di un progetto,
- Rimodulare strategie e azioni,
- Legittimare l’utilizzo delle risorse,
- Documentare e valorizzare il progetto,
- Confrontare esperienze simili,
- Utilizzare i dati per ulteriori iniziative.
Tipologie di valutazione:
- Di contesto: analisi dei bisogni, coinvolgimento degli attori,
- Di processo: verifica e monitoraggio delle attività,

32

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


- Di risultato:
- Efficacia —> capacità di provocare i cambiamenti attesi.
- Efficienza—> rapporto costi/benefici.
La valutazione di un processo ci permette di esprimere quelli che sono gli indicatori
relativi ad esso, pertanto quelle misure sintetiche, in genere espresse in forma
quantitativa, coincidenti con una variabile o composta da più variabili, in grado di
riassumere l’andamento del fenomeno cui è riferito.

PIANO DI COMUNICAZIONE
Quando ci si riferisce alla comunicazione in ambito sanitario si parla di:
1. COMUNICAZIONE SANITARIA: si riferisce all’attività di comunicazione delle aziende
sanitarie verso la collettività, ed è incentrata principalmente sui servizi, sulle
prestazioni e sulla comunicazione di crisi e di emergenza.
2. COMUNICAZIONE PER LA SALUTE: i cui ambiti di intervento riguardano tutti i fattori
che influiscono sulla salute, i cosiddetti “determinanti di salute” e che possono
essere distinti in ambientali, sociali, economici, relativi agli stili di vita (alimentazione,
fumo, alcol, attività fisica, ecc…) e all’accesso ai servizi, non solo sanitari, ma anche
sociali, scolastici, ricreativi e di trasporto.
Comunicare la salute vuol dire fari circolare, all’interno della comunità, informazioni sui
problemi di salute socialmente rilevanti e attivar flussi di comunicazione tra i cittadini, le
istituzioni pubbliche e il sistema dei media.
L’obiettivo è informare, influenzare e motivare gli individui, le istituzioni e la società nel
suo complesso su temi inerenti la salute.
La comunicazione per la salute, oggi, è un’attività complessa e ben diversa da quella che
all’inizio del secolo inaugurava la comunicazione di pubblica utilità attraverso grandi
affissioni che miravano a prevenire malattie (vaiolo, colera, ecc…) in una popolazione
poco istruita e poco esposta alla comunicazione di massa.
Non esiste un mezzo in assoluto più adatto dell’altro nella realizzazione di un progetto di
comunicazione. Ciascuno ha i propri punti di forza e di debolezza ed è più o meno
adatto ad un progetto comunicativo.
La scelta dello strumento di comunicazione dipende infatti:
- Dall’obiettivo del progetto comunicativo (se si punta a cambiare le conoscenze
dell’audience occorrerà per esempio veicolare il messaggio attraverso un mezzo
che consenta di contenere sufficienti informazioni)
- Dai destinatari (non si può non tenere conto della familiarità dell’audience con un
mezzo di comunicazione)
- Dalle responsabilità economiche (esistono mezzi più costosi e altri più economici)
- Dalle risorse umane (le competenze tecniche richieste dai diversi mezzi sono un
esempio)
- Dai tempi

LINGUAGGI
Quale linguaggio (o stile comunicativo) è opportuno usare nelle campagne sociali?
Naturalmente non esiste una risposta univoca.
La scelta del linguaggio è funzionale alla strategia che a sua volta dipende dagli
obiettivi e dal target da raggiungere.
La pubblicità commerciale lavora prevalentemente nell’area dei desideri e dei sogni,
adottando l’arma della seduzione.
La pubblicità sociale fa leva sulle idee e sui valori delle persone.
E meglio quindi utilizzare toni drammatici o rassicuranti? Servono di più le campagne
che propongono il problema o quelle che presentano i risultati già ottenuti? Il
33

A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


linguaggio didattico è utile a capire i problemi ma anche a far comprendere le possibili
soluzioni?

CANALI
Costituiti da vie attraverso le quali avviene il trasferimento del messaggio.
La scelta dei canali da utilizzare è interdipendente rispetto alle altre scelte effettuate in
fase di pianificazione.
Durante la pianificazione di un intervento sanitario bisognerebbe considerare la
possibilità di una pianificazione su più canali. Una strategia di questo tipo permette di
raggiungere più facilmente la popolazione target e favorire il rinforzo del messaggio.
Canali interpersonali:
Figure che si trovano a stretto contatto con la popolazione target, sono canali difficili da
raggiungere ma maggiormente credibili e influenti, capaci di portare a modificazione di
attitudini, competenze e comportamenti (MMG, familiari, genitori, amici e colleghi).
Canali di gruppo:
Garantiscono la possibilità di arrivare ai soggetti attraverso gruppi che condividono
caratteristiche comuni. L’influenza è maggiore nel caso in cui il gruppo ha tua familiarità
con il messaggio da veicolare (mense, attività di classe, discussioni scolastiche, ritrovi,
club…).
Comunità locali:
In grado di fornire materiale inerente la promozione della salute attraverso la
distribuzione di materiale ed organizzazione di eventi.
Mass media: efficaci nell’accrescere la consapevolezza nei soggetti, stimolare la
popolazione target a chiedere informazioni e servizi, aumentare le conoscenze, favorire
la disponibilità al cambiamento, modificare le attitudini ed il comportamento stesso.
Media digitali e interattivi:
Permettono ai comunicatori di inviare messaggi specifici e ricever feedback positivi o
negativi in tempi brevi. Possono essere utilizzati anche nell’ambito di comunicazioni di
massa.

PARTNERSHIP
Valutare la possibilità di creare una partnership con enti e organizzazioni può rendere
più efficace ed efficiente un intervento.
Possibili vantaggi:
- Accesso ad un pubblico più ampio,
- Aumento del numero di messaggi da veicolare,
- Incremento delle risorse,
- Aumento delle competenze,
- Supporto aggiuntivo per alcune attività,
- Maggior credibilità nel caso in cui il partner venisse considerato come fonte
attendibile,
- Eventuale sponsorship di attività/eventi.

Possibili svantaggi:
- Perdita di tempo,
- Modificazioni del programma,
- Perdita del controllo del programma.

34


A.A. 2022-2023 Università degli Studi di Parma Infermieristica


La possibilità di ottenere una modificazione duratura dei comportamenti più complessi
è garantita esclusivamente da interventi di tipo multidisciplinare e a lungo termine.

35

Potrebbero piacerti anche