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L’Italia e i rumori

di Luigi Barzini

(In Italia) il baccano è assordante. La gente chiacchiera, fischia, bestemmia,

canta, impreca, grida, urla, piange, si chiama, conduce a gran voce complicate
discussioni o trattative delicate.

Le madri gridano parole tenere ai loro figlioletti e invitano gli astanti ad


ammirare e ad osservare il fascino o la testardaggine dei loro tesori. Altre madri
chiamano gli ultimi piani, con un volume di voce che raggiunge la provincia più
vicina.

Le campane fanno cadere profonde note bronzee dalla sommità del sovrastante
campanile, soffocando ogni altro suono. Allora ogni conversazione cessa.

Qualcuno, nel vicinato, si sta sempre esercitando con la cornetta o con il


trombone. A volte lo stesso motivetto popolare o la stessa famosa aria d’opera
sembrano giungere, si direbbe, da ogni parte, dalle radio in ogni negozio, dalle
finestre aperte degli appartamenti, di sotto i tavolini dei caffè, dalle tasche degli
avventori, dall’addome delle massaie di passaggio.

Vespe, automobili, motociclette, autocarri passano con motori ruggenti. L’aria in


effetti così piena di frastuono che in genere si deve parlare a voce molto alta per
essere capiti, accrescendo di conseguenza lo strepito generale. Gli altoparlanti
degli aeroporti sono messi al massimo, così forti che non emanano più parole ma
boati infernali, assolutamente incomprensibili.
Gli innamorati in tutto questo baccano, sono spesso costretti a bisbigliarsi “Ti
amo” nello stesso tono di voce degli strilloni che vendono i giornali della sera.
Risulta che italiani sul letto di morte, in camere che danno su piazze o vie
particolarmente rumorose, hanno rinunciato esprimere loro ultime volontà o a
dare gli estremi consigli ai parenti in lacrime, essendo troppo deboli per farsi
sentire.

Si tratta, quasi sempre, di uno strepito gaio e felice, intensificato dalle strade
strette, dalle mura di pietra, non attutito dalla fronda degli alberi che mancano.
Continua dall’alba fino alle ore piccole della notte, quando gli ultimi nottambuli
si fermano sotto la finestra della tua camera da letto per discutere una delicata
questione politica o la personalità di un comune amico, parlando
contemporaneamente e con tutto il fiato che hanno in corpo.

Luigi Barzini (Orvieto, 7 febbraio 1874 – Milano, 6 settembre 1947) è stato un


giornalista e scrittore italiano.
Luigi Barzini, Gli italiani

Mondadori, Milano.

Presso da: https://affrescodellalinguaitaliana.com/italia-rumori/

Attività: Leggi il testo e rispondi alle seguenti domande:

1. Quali sono le diverse fonti dei rumori che si fanno ascoltare nelle città
italiane?
2. C’è qualche differenza tra il volume adoperato per chiacchierare su assunti
privati che quello adoperato nelle discussioni?
3. Cosa succede nel caso delle madri e dei bambini? Quali sono i sinonimi
che ha scelto l’autore per riferirsi a essi?
4. In quale momento cessano le chiacchiere?
5. Ci sono molti musicisti in Italia? Quali sono gli strumenti che suonano? E
quale il tipo di musica?
6. Cosa si deve fare per essere capito e udito nelle strade italiane, in mezzo ai
rumori delle vespe e delle macchine ruggenti?
7. Come vengono descritti i suoni negli aeroporti?
8. Come fanno gli innamorati per esprimere i loro sentimenti?
9. Cosa succede con quelli che stanno sul letto di morte?
10. Quanto tempo dura questo baccano?
11. Avendo letto queste righe, cosa pensi riguardo i rumori dell’Italia? Ti
piacerebbe comunque andarci? Pensi che sia simile al tuo paese? Avevi
mai sentito parlare di questa caratteristica dell’Italia?

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