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NOMI E COGNOMI
1
«Ah! Non avevo fatto caso», rispose la mora con una voce che
resuscitava i morti.
2
libro e il fumo denso che hanno solo i cannoni si espandeva su tutta
la spiaggia. Proprio un bel cannone signorina.
20/07/2004
3
caserma si era trasferita alla vecchia scuola superiore, un palazzo
decadente che si affacciava sul mare aperto. Uscivo raramente sul
balcone perché era pericolante ma la vista era spettacolare.
Non c’era molto da fare, la prima persona arrivò verso le dieci. Era
una signora grassa e logorroica che voleva denunciare lo
smarrimento del suo passaporto. Sbrigai con noia la procedura, la
signora firmò il verbale dopo mille chiacchiere e finalmente se n’è
andò. La porta venne bussata subito dopo. Mi serviva un attimo per
fare un sorso di caffè e un tiro di sigaretta. Feci due tiri vicino alla
finestra poi la spensi, tornai al mio posto.
«Avanti!».
Entrò lei. I suoi capelli erano lunghi, legati in alto e rasati da un lato,
si intravedevano alcuni rasta spuntare dalla sua coda di cavallo e
aveva un piercing al naso. Aveva un’aria severa e sfatta, che tuttavia
la rendeva irresistibile. Buongiorno principessa, pensai con ironia.
Era visibilmente infastidita di trovarsi in questura, di essere in
quell’ufficio insieme a uno sbirro. Non so se mi aveva riconosciuto,
non mostrò nessuna reazione quando mi vide. Disse subito:
4
dimenarsi per i guai che avrebbe dovuto passare, fare un ghigno per
ogni cosa che si sarebbe inventata e poi, e poi? E poi … sì,
scoparmela. Sbatterla sulla scrivania, sul mio letto, sull’asfalto, su
quella spiaggia dove la vidi, sulla sabbia, in mare, volevo scoparla
ovunque!