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Immacolata 2017

Dal libro della Gènesi (Gen 3,9-15.20)


[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse:
«Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e
mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero
di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto
accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai
fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio
disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali
selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò
inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le
insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret,
a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine
si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A
queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai
un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio
dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla
casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà
questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e
la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà
chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito
anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a
Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E
l’angelo si allontanò da lei.

«Dove sei?»
E’ lo stupore di Dio nel percepire lo smarrimento di questo suo figlio, fresco di creazione che si
è smarrito dentro il Paradiso. E’ il dolore di Dio che sentiamo nella nostra anima per quella
antica ferita che è diventata la nostra nostalgia che ci richiama ad una purezza perduta. Non
quella fisica, ma il recupero della limpidezza di tutto il nostro essere. Il Signore desidera risanare
ogni trasparenza e finalmente il «dove sei» si placa quando giunge fino a Maria.

Maria rappresenta l’adesione al disegno di salvezza senza più colpa, senza pena, senza dolore e
morte. Maria rappresenta la Chiesa che avvolge l’umanità nella totalità. In Maria viene anticipata
l’estinzione del peccato originale che non corrode più le nostre membra interiori ed esteriori.
Maria è quel «sì» che ancora non sappiamo dire ma che in Lei è proclamato anche da ciascuno
di noi. Oggi il nostro cuore passa dall’antico giardino, corrotto dallo smarrimento di Adamo ed
Eva, al terreno nuovo in cui viene riseminata la fede. Maria, è il Nuovo Eden dove rifiorisce
l’armonia di amicizia e comunione tra l’uomo e il suo Dio.

Oggi davvero può sparire la vergogna di Adamo, quel nascondimento da Dio, dagli altri da se
stessi, quel dover per forza cercare un nemico, un colpevole, un responsabile.
Anche io e te non siamo più costretti ad essere nemici, a doverci condannare. Anzi possiamo
ritrovare nella fede una comunione finalmente libera dalla paura di accoglierci.
Infatti il peccato nasce dal terrore e dalla paura nei nostri cuori. Per paura ci nascondiamo, per
paura aggrediamo, per paura uccidiamo. E Maria ha un’altra voce da proporci, quella che non
riusciamo ad ascoltare: Non temere! Se finalmente non avremo paura, se non ci sentiremo più
minacciato, giudicati, allora il nuovo giardino è stato creato, seminato, curato anche in me e già
mostra i primi frutti. Maria Immacolata ne è la primizia, il frutto trainante a motivo della sua fede.
Ma tutti noi saremo agganciati allo stesso albero, tutti appartenenti ad una storia in cui non
dovremo nasconderci mai più da Dio.

«Non temere» mai più Adamo, «non ti impaurire Eva», perché il Signore ha già perdonato il tuo
peccato. Anche tu, parrocchiano di Santa Maria della Consolazione puoi vivere senza il terrore
delle cose che ti accadranno, perché le tue giornate saranno protette dall’Ombra dello Spirito.
Sei destinato a fare cose grandi con l’energia della fede che Io, tuo Signore, ti offro. La tua vita
sarà sempre un giardino laddove seminerai anche tu fiducia in Me.

Oggi è giorno della Immacolata, anche per ciascuno di noi, quel figlio del terzo millennio,
logorato da secoli di smarrimento. Dio ci dice: «Vieni da me, riposati nella mia Grazia perché ho
pensato di regalarti grandi cose. Tu non aver paura dei miei passi, ma separati insieme a Me dal
tuo male. Figlio mio schiaccia la testa della tua mediocrità che ti insegue ed insidia le tue scelte.
Vivi accanto al tuo Creatore con il cuore rivolto al cielo, cercando quella porta del giardino felice
che è già spalancata su di te. Sii felice e non dimenticare che «nulla è impossibile a Dio»

Sia lodato Gesù Cristo

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