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TRIBUNALE di _____

Sezione _____ civile

n. ruolo generale ____


n. ruolo sezione: _____

(attore)

contro

(convenuto)

CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO

Giudice relatore:
Consulente Tecnico d’Ufficio:
Consulente Tecnico di parte:
1 IL QUESITO Pag
2 LA DOCUMENTAZIONE ESAMINATA Pag
3 LO SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI Pag
PERITALI
4 FATTI E CONTESTO GIURIDICO Pag
5 RISPOSTA AL QUESITO PERITALE E Pag
RELAZIONE DA TRASMETTERE ALLE
PARTI COSTITUITE
5.1 RELA RLEAZIONE Pag
5.2 Pag
.
6 LE OSSERVAZIONI DEI CT DELLE PARTI Pag
.
RIFERITE AL PRIMO ELABORATO DEL
C.T.U.
7 RELAZIONE FINALE CON Pag
OSSERVAZIONI DELLE PARTI E
VALUTAZIONE DELLE STESSE
Dica il C.T.U., esaminati gli atti e i documenti prodotti, e, sull’accordo delle
parti, ogni altro documento utile all’espletamento dell’incarico, previa
riclassificazione dei bilanci prodotti secondo i corretti principi della scienza
ragionieristica e contabile, quando si sia verificata la perdita del capitale
sociale.
In caso di risposta positiva al quesito sopra formulato, il C.T.U. provveda a
descrivere ed esaminare da tale momento la gestione sociale, comprese le
nuove operazioni sociali poste in essere dagli amministratori, verificandone la
correttezza alla luce della necessaria gestione liquidatoria.
All’esito dell’esame di cui al punto precedente dica a quanto ammontino le
perdite accumulate dalla società a causa della prosecuzione dell’attività dopo
tale momento, tenendo conto anche delle risultanze dello stato passivo.
Esperisca il tentativo di conciliazione tra le parti, dando conto in caso di esito
infruttifero del tentativo medesimo, della posizione assunta da ciascuna delle
parti.

Porre attenzione alla formulazione definitiva del quesito


 Problemi di interpretazione del quesito: istanza al Giudice Istruttore ex art.
92 disp. att. c.p.c.. Se nel corso delle operazioni peritali emergono dubbi
sull’interpretazione del quesito il consulente deve informarne il Giudice,
salvo che la parte interessata vi provveda con ricorso. Il ricorso della parte
non sospende le indagini del consulente. Per questo motivo è opportuno, nel
corso della prima seduta di operazioni peritali, dare ampia lettura del
quesito.
 La Relazione di consulenza deve attenersi strettamente ai quesiti peritali.
 Elencare analiticamente tutti i documenti agli atti di causa: fascicoli di parte e
verbali delle udienze tenutesi avanti il Giudice Istruttore.
 Elencare la documentazione non prodotta in causa nel rispetto dei termini
perentori fissati dal Giudice Istruttore ex artt. 183 e 184 c.p.c., eventualmente
acquisita/esaminata con il consenso di tutte le parti per l’esame contabile (art.
198, 2° comma, c.p.c.).
 Elencare altri documenti non prodotti in causa ma ritenuti acquisibili secondo
taluni orientamenti giurisprudenziali (documenti provenienti da pubbliche
amministrazioni).
 Indicazione degli estremi delle riunioni peritali (date, presenze ecc.).
 Indicazione di eventuali situazioni rilevanti emerse in sede di contradittorio.
 Indicazione di eventuali istanze formulate al Giudice e di eventuali
provvedimenti del Giudice medesimo (es. di proroga dei termini, di
precisazione del quesito peritale o di altra natura).
 Indicazione delle memorie depositate dalle parti.
 Indicazione delle osservazioni e delle istanze formulate dalle parti, le quali
devono essere state verbalizzate nel corso delle riunioni peritali.
 Allegare originale dei verbali delle riunioni peritali.
 Puntuale e sintetica relazione dei fatti di causa e delle domande delle parti per
circoscrivere il contesto della vicenda.
 Esporre una breve sintesi del contesto giuridico.
 Richiamare le norme di legge e regolamentari, i Principi contabili, i
provvedimenti amministrativi (Istruzioni Banca d’Italia, delibere del
CICR…) di riferimento per l’evasione del quesito.
 Il C.T.U., in linea di massima, non deve entrare in valutazioni giuridiche.
Spesso, tuttavia, il confine tra valutazione giuridica e valutazione tecnica è
molto labile e soprattutto in C.T.U. complesse le problematiche sono
connesse.
 Verificare che:
- non possono prescindere dal contenuto e dalla portata delle disposizioni
del codice civile che regolano la formazione del bilancio (2423 c.c. e ss.);
- non possono prescindere dalle indicazioni fornite dai Principi contabili che
regolano la formazione del bilancio;
- devono tenere conto della prova del nesso causale tra fatto illecito e
danno, come prospettata dall’attore;
- devono valutare la prova dell’esistenza del danno sempre come prospettata
dall’attore;
- per parte convenuta, riguardano le opposizioni e contestazioni agli
argomenti attorei.
 E’ fondamentale, in linea di massima, la lettura dei verbali delle udienze e il
richiamo nella relazione del C.T.U. delle dichiarazioni rilasciate dai testi e
assunte a verbale dal Giudice Istruttore.
 Questo capitolo costituisce il cuore della C.T.U. ed è normalmente il più
ampio. Può essere ovviamente suddiviso in paragrafi e sottoparagrafi oppure
essere articolato in diversi Capitoli.
Non risultano regole codificate nella stesura dell’elaborato di C.T.U. e pertanto
nella redazione dell’elaborato non occorre assolvere ad alcuno schema
preordinato.
Dal 30 giugno 2014, il deposito di atti processuali e perizie da parte di avvocati
e C.T.U. deve avvenire esclusivamente per via telematica, in base a quanto
disposto dal D.L. 179/2012 in materia di informatizzazione del procedimento
giudiziario civile.
E’ buona prassi tuttavia consegnare al magistrato una copia cartacea (di
cortesia) con la trascrizione originale della relazione di consulenza tecnica su
supporto informatico in formato word e pdf (CD-Rom, pendrive) al fine di
consentire al magistrato di estrapolare parti della relazione.
In tale capitolo devono essere riportate le valutazioni e le conclusioni cui
approda il C.T.U. che debbono essere adeguatamente motivate.
 L’art. 195 c.p.c. dispone che la Relazione “provvisoria” debba essere
trasmessa dal consulente alle parti costituite nel termine stabilito dal Giudice
con ordinanza resa all’udienza di cui all’art. 193 (giuramento del consulente).
Con la medesima ordinanza il Giudice fissa il termine entro il quale le parti
devono trasmettere al consulente le proprie osservazioni sulla relazione e il
termine, anteriore alla successiva udienza, entro il quale il consulente deve
depositare in cancelleria la relazione, le osservazioni delle parti e una
sintetica valutazione delle stesse.
 Il presente capitolo raccoglie una puntuale sintesi delle osservazioni proposte
dai consulenti delle parti e le ragioni che le motivano.
 La valutazione delle osservazioni delle parti, da parte del C.T.U., come
previsto dallo stesso articolo 195 c.p.c. è oggetto del successivo capitolo.
.
Si tratta della sintesi conclusiva che tiene conto del lavoro svolto dal C.T.U.,
delle osservazioni della parti e delle valutazioni finali delle stesse.
Per fornire al Giudice un quadro delle conclusioni cui approda il C.T.U. è
opportuno riepilogare, in via di estrema sintesi, le risposte al quesito, le cui
motivazioni logico sistematiche sono state già espresse nel Capitolo centrale.
Questo Capitolo può essere utile per il Giudice innanzitutto per avere una
visione sintetica d’insieme delle conclusioni e, soprattutto, in presenza di
quesiti molto articolati, può fornire un quadro sinottico delle conclusioni cui il
C.T.U. è giunto.
Al capitolo precedente si è esposta la sintesi delle osservazioni svolte dal
C.T.U..
Nel presente capitolo conclusivo vengono confrontate:
- le risposte al quesito fornite dal C.T.U.
- le osservazioni proposte dai C.T.P.
- le valutazioni del C.T.U. in merito
- le risposte conclusive.
Nel caso in cui il C.T.U. abbia ritenuto di non condividere le osservazioni del
C.T.P., al fine di consentire al Giudice il necessario riscontro sull’iter logico
adottato dal C.T.U., questi deve prendere debita posizione in merito alle
osservazioni dei C.T.P., indicando le ragioni per le quali ha ritenuto di non
condividerle.

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