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Due frasi risuonano forte questa domenica.

«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te»


«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Una cosa è molto importante, la risposta di Maria non è forzata. Al


contrario, è una risposta totalmente libera. Anche se lei si dice serva
del Signore, non è perché è una schiava che va contro la sua volontà.
È la risposta di una giovane donna piena di fede che accetta con piena
libertà di collaborare al disegno salvifico del suo popolo Israele. Per
mezzo di essa, il piano di salvezza iniziato in Israele arriva al suo
pieno compimento. La promessa diventa realtà.

Maria riconosce Dio come l'autore principale dell'opera di salvezza.


Attraverso di essa, Dio vuole agire affinché sia la mediatrice
dell'intervento divino in mezzo al suo popolo. Come lo furono
Abramo, Mosè, e molti altri personaggi che appaiono nell'Antico
Testamento.

Dio non usa gli esseri umani come giocattoli o marionette. Egli
chiede la sua libera cooperazione nel suo progetto di salvezza. La
grazia viene da Dio come un dono, ma si realizza in pienezza quando
l'uomo collabora. Il Signore ha voluto la libera cooperazione di
Maria. Non le fu imposta una maternità fisica, lei accettò la grazia
che il Signore le aveva dato fin dal suo concepimento. Lei mise corpo
e anima al servizio di Dio e del suo piano redentore. In essa vediamo
la ricettività del vero credente. Di conseguenza, i due elementi sono
necessari all'opera di Dio nel nostro mondo (in una famiglia e nella
vita personale): la grazia libera di Dio e il libero consenso umano.

Maria, per il suo «sì» materno ha cambiato la storia dell'umanità. Il


suo «sì» ha una ripercussione universale ed ecclesiale. Lei diventa
Madre di una nuova umanità e della Chiesa. Per Lei, l'umanità si è
aperta alla venuta del Salvatore.

Ora la domanda si rivolge a noi:


Noi cooperiamo alla grazia che il Signore ci dona?
Se Lui ci dà sempre la Sua grazia, perché mettiamo tanti ostacoli per
dire di sì al Signore?
Credo che la risposta possa essere la paura e la superbia di credere
che non abbiamo bisogno di Dio.
O forse non conosciamo il Signore e quindi non lo amiamo.

Dire sì al Signore compromette la vita. E forse pochi vogliono farlo


davvero.

Il Signore ci dia la forza e il coraggio di dirgli: ecco, il tuo servo o


serva, avvenga per me secondo la tua parola...

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