Il tema del peccato originale negli ultimi anni o decenni ha provocato in molte persone, troppe confusioni, critiche e persino derisioni per pensare che noi crediamo in un mito o in un racconto (di bambini) che non ha sostentamento razionale (o sostentamento scientifico-storico). Pensano che da un mito la nostra religione cattolica spieghi un aspetto reale della vita della persona. La Chiesa (la teologia in sé) deve saper adattarsi a questo tempo nel suo linguaggio e nel suo dialogo con le scienze e la cultura postmoderna affinché sia compreso questo dogma e altri punti centrali della nostra fede in tutta la sua grandezza. Parlare del peccato originale è fondamentale per conoscere altre verità che accompagnano o che sono dietro questo dogma, e che possono anche aiutare a spiegarlo meglio. Ad esempio, a volte vengono messi da parte temi importanti come il piano salvifico di Dio per l'uomo; la lotta che esiste tra il bene e il male nel cuore della persona umana; il bisogno che abbiamo della grazia per poter superare le nostre debolezze e limitazioni per il fatto di essere creature; la libertà che ha bisogno di essere rafforzata di fronte al peccato; l'amore misericordioso che si compatisce delle sue creature, ecc. Tante cose che devono essere conosciute per approfondire e comprendere meglio il dogma del peccato originale. In questi testi che ho letto, mi è piaciuta molto la spiegazione chiara e precisa di P. Maurizio Flick. Dice che il dogma del peccato originale consiste essenzialmente nel fatto che l'uomo nasce in uno stato caratterizzato da tre elementi: privazione della grazia, corruzione della volontà e dipendenza dal peccato personale antecedente. Credo che questi siano i punti centrali su cui deve essere avviata una spiegazione più chiara e precisa. Il quid del peccato originale trova la sua dimostrazione valida nella nostra condizione criaturale, nella presenza reale che sperimentiamo della concupiscenza, che è la nostra tendenza verso il peccato, e anche nella necessità (dimostrabile anche nella vita quotidiana) che abbiamo della grazia come forza santificante che proviene da Dio. Concordo sul fatto che non possiamo considerare il peccato originale come qualcosa che viene trasmesso geneticamente o come una sorta di marchio per il primo peccato. Formulare questo dogma fu il modo di rispondere del Magistero ecclesiastico ai diversi problemi teologici che si sono presentati nel tempo. Spetta a noi spiegarlo con chiarezza secondo il linguaggio della nostra epoca. E rimane una domanda nella mia mente: Quali sono le cose che dobbiamo evitare oggi per spiegare il dogma del peccato originale? Quali sono i rischi che possono esistere se questo dogma non viene spiegato bene?