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José Francisco Muñoz Núñez

“Trasmissione” del peccato


Il tema del peccato originale negli ultimi anni o decenni ha provocato
in molte persone, troppe confusioni, critiche e persino derisioni per pensare
che noi crediamo in un mito o in un racconto (di bambini) che non ha
sostentamento razionale (o sostentamento scientifico-storico). Pensano che
da un mito la nostra religione cattolica spieghi un aspetto reale della vita
della persona.
La Chiesa (la teologia in sé) deve saper adattarsi a questo tempo nel
suo linguaggio e nel suo dialogo con le scienze e la cultura postmoderna
affinché sia compreso questo dogma e altri punti centrali della nostra fede
in tutta la sua grandezza. Parlare del peccato originale è fondamentale per
conoscere altre verità che accompagnano o che sono dietro questo dogma, e
che possono anche aiutare a spiegarlo meglio. Ad esempio, a volte vengono
messi da parte temi importanti come il piano salvifico di Dio per l'uomo; la
lotta che esiste tra il bene e il male nel cuore della persona umana; il
bisogno che abbiamo della grazia per poter superare le nostre debolezze e
limitazioni per il fatto di essere creature; la libertà che ha bisogno di essere
rafforzata di fronte al peccato; l'amore misericordioso che si compatisce
delle sue creature, ecc. Tante cose che devono essere conosciute per
approfondire e comprendere meglio il dogma del peccato originale.
In questi testi che ho letto, mi è piaciuta molto la spiegazione chiara
e precisa di P. Maurizio Flick. Dice che il dogma del peccato originale
consiste essenzialmente nel fatto che l'uomo nasce in uno stato
caratterizzato da tre elementi: privazione della grazia, corruzione della
volontà e dipendenza dal peccato personale antecedente. Credo che questi
siano i punti centrali su cui deve essere avviata una spiegazione più chiara e
precisa. Il quid del peccato originale trova la sua dimostrazione valida nella
nostra condizione criaturale, nella presenza reale che sperimentiamo della
concupiscenza, che è la nostra tendenza verso il peccato, e anche nella
necessità (dimostrabile anche nella vita quotidiana) che abbiamo della
grazia come forza santificante che proviene da Dio.
Concordo sul fatto che non possiamo considerare il peccato originale
come qualcosa che viene trasmesso geneticamente o come una sorta di
marchio per il primo peccato. Formulare questo dogma fu il modo di
rispondere del Magistero ecclesiastico ai diversi problemi teologici che si
sono presentati nel tempo. Spetta a noi spiegarlo con chiarezza secondo il
linguaggio della nostra epoca. E rimane una domanda nella mia mente:
Quali sono le cose che dobbiamo evitare oggi per spiegare il dogma del
peccato originale? Quali sono i rischi che possono esistere se questo dogma
non viene spiegato bene?

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