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Francesco Lamendola

Dèi o alieni? Lo strano caso di Salvador Freixedo


Strana figura e strana storia, quella di Salvador Freixedo: un nome che oggi, probabilmente, non
dirà niente al vasto pubblico, ma che a nel secolo scorso ha conosciuto un periodo di vastissima
notorietà. Spagnolo della Galizia, classe 1923, Freixedo ci ha lasciati nell’ottobre del 2019, dopo
una vita molto lunga e una carriera a dir poco sorprendente. Fornito di ottimi studi umanistici,
filosofia, teologia, psicologia, si era fatto prete e per la bellezza di trenta anni era stato un gesuita. I
suoi studi, però, nel corso degli anni ’70 lo portarono a formulare teorie che non si accordavano
assolutamente con la dottrina cattolica; ma fin dagli anni ‘50 aveva manifestato un temperamento
indocile e una forte propensione a confondere sacerdozio e impegno sociale, precorrendo, in questo,
la teologia della liberazione, tanto che alla fine venne espulso dall’ordine di Sant’Ignazio e ridotto
allo stato laicale. Non solo: nel 1970, mentre si trovava in Venezuela, venne anche incarcerato e poi
espulso per le sue idee circa la famiglia, l’amore e il sesso: il Venezuela di allora era infatti ben
diverso da quello di oggi e la Chiesa era in grado di esercitare forti pressioni affinché il governo
perseguitasse i sacerdoti che erano di pubblico scandalo. A partire dal 1970 la sua produzione
letteraria divenne frenetica; viaggiando in continuazione da un Paese all’altro dell’America Latina,
specialmente a Cuba e Portorico, si dedicò sempre più alle ricerche in campo parapsicologico e
ufologico, intervistò molte persone che avevano avuto delle esperienze particolari e raccolse un
vastissimo materiale documentario, che poi riversava nei suoi libri e nelle sue pubbliche conferenze.
Nel frattempo, si era sposato e aveva interamente rinnegato la dottrina cattolica, facendosi
propagatore di una teoria storico-scientifica che presenta notevoli analogie con quelle di autori quali
Erich Von Däniken, Raymond Drake, e più tardi Corrado Malanga, Mauro Biglino, Zecharia
Sitchin, Mario Pincherle. Riassunta in sintesi estrema, la teoria sostiene che esiste una stretta
connessione fra le entità aliene e la nascita delle religioni: queste ultime sono il frutto dell’incontro
fra gli alieni e gli uomini, ai quali i primi hanno trasmesso alcune conoscenze tecnologiche e fornito
assistenza in particolari circostanze, facendosi in cambio adorare come dèi. In realtà non si tratta di
divinità, ma di esseri intra-dimensionali, che abitano in uno spazio diverso dal nostro e che talvolta
coincide con esso. Sono creature mortali come gli uomini, ma formate da un corpo sottile, per cui
possono spostarsi velocemente da un luogo all’altro, apparire o scomparire allo sguardo,
materializzarsi o smaterializzarsi e anche trasformarsi, apparendo come esseri divini. Non sono di
natura benevola, anzi perseguono fini che collidono irrimediabilmente con quelli dell’uomo: hanno
bisogno di prelevare dagli uomini energia, specialmente sotto forma di sangue, e per questo hanno
insegnato i sacrifici umani. Inoltre le apparizioni degli dèi, comprese quelle mariane, altro non sono
che manifestazioni di tali esseri aventi lo scopo di provocare turbamento, paura, angoscia e
tristezza, perché da tali sentimenti negativi si genera un campo vibrazionale a bassa frequenza, che
per essi è paragonabile a un alimento, indispensabile per la loro sopravvivenza. Gli avvistamenti di
astronavi aliene sono fatti veridici e anche i rapimenti di esseri umani, temporanei o definitivi; il più
delle volte le persone sono portate via contro la loro volontà e provano ansia, terrore e disperazione,
il che dimostra, una volta di più, l’atteggiamento tutt’altro che amichevole di quelle creature nei
nostri confronti. In breve, tutte le religioni hanno questa origine: sono delle grandi imposture nate
dalla perfidia e dalla crudeltà di esseri alieni che si spacciano per dèi, e il cristianesimo e l’ebraismo
non fanno eccezione. Non esiste un Dio creatore e signore dell’universo; il Dio di Abramo e, poi, di
Gesù Cristo, è uno dei tanti “dèi”, cioè delle tante creature aliene, e nemmeno il più importante, ma
semplicemente quello che è riuscito ad imporsi. La lotta fra gli “dèi” non è ancora finita: esistono
diverse razze e con differenti costituzioni fisiche e necessità energetiche; il racconto biblico della
caduta di Lucifero è un’eco di tali lotte. La salvezza per gli umani consiste nel rendersi conto di tale
inganno, emanciparsi da tutti gli dèi, o pretesi tali, e prendere nelle loro mani il proprio destino,

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senza più aspettarsi la salvezza dall’alto dei cieli, ma adoperandosi per realizzarla sulla Terra, da
soli. Qui c’è una fusione di elementi che rimandano a Nietzsche, con l’annuncio della morte di Dio
e la necessità di compiere un balzo evolutivo affinché gli uomini si oltrepassino ontologicamente, e
di altri che rimandano alla teologia della liberazione, col richiamo alla giustizia e la denuncia nei
confronti di una società iniqua e una chiesa ipocrita e ridotta a strumento di potere.
Affinché il lettore possa farsi un’idea dello stile e del modo di procedere di questo ex gesuita
divenuto implacabilmente nemico del cristianesimo, come del resto di tutte le religioni rivelate,
riportiamo un paio di passaggi tratti da alcune delle sue opere, avvertendolo che la bibliografia
completa comprende non meno di venti titoli e che sono visionabili, sui canali Youtube,
innumerevoli conferenze da lui tenute in giro per il mondo, quasi tutte in lingua spagnola. Noi
attingeremo all’edizione spagnola dell’opera Espacio y Tiempo, 1992, tradotta in italiano nella
collana I libri dell’ignoto di Hobby & Work, 1993, iniziando da Contattati dagli UFO! (pp. 74-75):

Il famoso e venerato padre Pio da Pietrelcina , era negli anni sessanta un riservato frate
cappuccino e avrebbe potuto occultare i suoi “contatti” mistici con una certa facilità, perché
conduceva vita ritirata e isolata. Tuttavia, l’”esperienza” avuta non gli consentì di passare
inosservato, perché le piaghe delle sue mani e delle costole lo tradivano vistosamente. Doveva
officiare la messa indossando un paio di guanti che assorbissero il sangue che usciva dalle piaghe,
e questo fece sì che i fedeli accorressero in massa anche solo per vedere le sue mani sanguinanti.
Benché questa affermazione possa sembrare blasfema agli occhi di taluni, il contattato religioso, e
cioè il “mistico”, è un manipolato e a volte, un manipolatore. Le entità che gli appaiono (che
probabilmente non sono chi affermano di essere) lo usano e i propri fini, che sono diversi da quelli
che dichiarano. In questo senso il contattato è un manipolato, un ingannato, una vittima.
Ma è anche un manipolatore, perché, possedendo certe qualità straordinarie che le entità gli
conferiscono, attrae la gente comune, che accorre in massa, affascinata dalla straordinarietà del
“miracolo”. In sintesi, il contattato religioso è un manipolato incosciente e un manipolatore
cosciente, sia pure in buona fede. Egli cerca di diffondere le idee in cui crede, perché ritiene che
rappresentino la verità, e non sa che invece è stato terribilmente ingannato.
Ho scritto nel mio libro “Difendiamoci dagli dei”: «Siamo giunti alla conclusione che un mistico in
estasi (a qualunque religione appartenga), con la sofferenza e la felicità mescolate a confondere i
tratti e le espressioni del volto, costituisca il momento culminante della relazione tra un’entità
extraumana e un mortale. Il “dio” tormenta l’essere umano che gli si è consegnato e quest’ultimo
gli offre felice il suo dolore, mentre il “dio” gli procura una sorta di orgasmo psichico affinché il
povero mortale continui a produrre le vibrazioni che tanto piacciono al “dio”».

E sempre sul tema della manipolazione pseudo religiosa da parte degli “dei”, che possono assumere
l’aspetto di anime sante, della Vergine Maria o di Gesù, ne Le apparizioni mariane (cit., pp. 71-72):

Il lettore che non conosca il fenomeno UFO potrà giudicare inverosimile il nostro tentativo di
stabilire una certa relazione tra quest’ultimo e le apparizioni mariane, quando a prima vista essi
non presentino alcun tipo di legame. In realtà non è così, e dopo molti anni di studi su entrambi i
fenomeni, siamo giunti alla conclusione che essi siano non solo in relazione l’uno con l’altro, ma
addirittura che facciano parte di uno stesso fenomeno, che si manifesta sotto due aspetti differenti.
Anche noi all’inizio avemmo molte perplessità circa quest’ultima considerazione, e ritenevamo
effettivamente che si trattasse di due manifestazioni del tutto differenti, Tuttavia, dopo un certo
periodo di studio, e confrontando alcune circostanze che si verificavamo in ambedue i casi, ci
siamo ricreduti e ora concordiamo con l’ipotesi che ritiene unica la causa, pur generando poi
fenomeni assolutamente diversi.
Come abbiamo potuto notare scorrendo l’elenco delle apparizioni (…), la maggior parte dei
beneficiari – o delle vittime, a seconda di come si giudicano questi eventi – delle apparizioni erano
bambini. Nel fenomeno UFO, e in particolare riguardo ai rapimenti di testimoni, ci imbattiamo

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nella stessa situazione. Se si considerano le persone scomparse senza spiegazione alcuna, e la cui
sparizione si possa per svariati motivi attribuire agli UFO, scopriamo che si tratta per lo più di
bambini. Inoltre, i messaggi della Vergine ai testimoni comprendevano dei segreti che non
avrebbero dovuto essere comunicati a nessuno, a meno che non fosse stata data qualche
indicazione precisa in merito. Anche i messaggi degli extraterrestri ai contattati contengono spesso
parti che non devono essere divulgate finché non giunga una espressa istruzione in tal senso.
Considerando il contenuto generale dei messaggi, si nota una evidente preponderanza di contenuti
apocalittici in ambedue i fenomeni, ci riferiamo esplicitamente alle profezie di cataclismi tellurici o
di una più o meno prossima fine del mondo. Nel caso degli extraterrestri, il castigo è generalmente
da imputare al male che abbiamo fatto al nostro pianeta e alla dilagante degenerazione morale; nel
caso delle apparizioni marine la causa è la nostra inosservanza di certi doveri e la riottosità ad
obbedire ai comandamenti di Dio. In ambedue i casi, secondo i nostri visitatori, mariani o cosmici,
il futuro sarà estremamente negativo per la razza umana, attesa da molte e gravi calamità contro
cui nulla potrà fare. In alcune circostanze, gli extraterrestri chiedono ai loro contattati di
prepararsi, perché da lì a non molto essi trasporteranno su altri pianeti i “prescelti”; è a questo
scopo che talvolta ordinano loro di costruire congegni o navi spaziali (fornendo i progetti) che
serviranno per effettuare il futuro trasloco. Nel caso delle apparizioni mariane, la Vergine ha più
volte ripetuto ad alcuni testimoni che lei stessa e i suoi angeli provvederanno affinché, durante il
periodo delle catastrofi, non succeda niente di male a loro e ai “prescelti” che sono stati fedeli a
Dio.

Che dire delle teorie di Salvador Freixedo? Dal punto di vista filosofico e teologico, la sostanza è
poca o nulla: affermando l’identità degli dèi con gli alieni, lascia da parte, o meglio, sposta ad
infinitum, la questione del vero e unico Dio, del Dio creatore e provvidente; e anche se non ci crede,
non tenta nemmeno di dare una spiegazione al bisogno di quel Dio che esiste nell’anima umana, e
non di un dio qualsiasi. Nella sua prospettiva, non c’è alcuna differenza fra il Dio di Gesù e i crudeli
dèi assetati di sangue che esigevano vittime umane; eppure delle differenze ci sono, e questo è il
minimo che si possa dire. Inoltre, il bisogno di trascendenza che si riscontra nelle profondità della
coscienza non troverebbe una spiegazione adeguata nella teoria degli dèi quali esseri intra-
dimensionali: questi ultimi possono incutere paura, oppure, ingannando gli umani, presentarsi in
vesti benevole, ma in nessun caso possono costituire la risposta, e tanto meno la causa, di quel
desiderio di Dio che erompe dalle profondità dell’anima: Come la cerva anela ai rivi delle acque,
così l’anima mia anela a Te, o Dio. Ha sete di Te l’anima mia… Ad ogni modo, è abbastanza strano
che un uomo giunga a formulare queste teorie dopo essere stato sacerdote per trent’anni, all’interno
di uno degli ordini religiosi più colti, e per trent’anni ha celebrato il Sacrificio Eucaristico. Si è
portati a credere che la fede di padre Freixedo doveva essere piuttosto insolita: a conferma della
grave inquietudine che ribolliva nell’ordine dei gesuiti almeno dagli anni ’50 del 1900 e che ha
prodotto svariate figure anomale, sia pure in altre forme e con prospettive assai diverse. Dalla
Nouvelle théologie a Henri de Lubac e da Teilhard de Chardin al fatale Karl Rahner, poi a padre
Arrupe e al cardinale Martini: tanto sul terreno speculativo che su quello pratico, troviamo i gesuiti
sempre più impegnati a scuotere la Chiesa dalle fondamenta e a interpretare il Magistero a modo
loro, come se si ritenessero in diritto e in dovere di fare una rivoluzione copernicana della fede. Dal
punto di vista storico-antropologico ciò che sostiene Freixedo è a suo modo affascinante, ma tutta la
sua costruzione si regge su basi molto fragili e sulla accentuazione di certi aspetti, unita alla poca
attenzione rivolta ad altri, il che è tipico delle teorie pseudo scientifiche. Nelle apparizioni mariane,
in particolare, non consta alcun rapimento dei veggenti, a differenza di ciò che accade in alcuni casi
di incontri ravvicinati del quarto tipo. Inoltre, possibile che egli non veda alcuna differenza
sostanziale fra i rapimenti mistici di padre Pio e i deliri di un Claude Vorilhon, fondatore del
movimento raeliano; o fra i messaggi Fatima e quelli di George Adamski? Quanto alla negatività dei
sentimenti suscitati dalle apparizioni, ci sembra che la vita di suor Lucia attesti il contrario. Certo è
doloroso per il veggente capire quanto l’umanità si è allontanata da Dio, ma non c’è amarezza in lui...

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