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viverepesaro.it
PAESE :Italia
TYPE :Web Grand Public
6' di lettura05/07/2022
- «Comune di Pesaro, Uniurb e Univpm e le aziende del territorio fanno squadra per la
riapertura di Pesaro Studi». L’annuncio è del sindaco Matteo Ricci e dell’assessore
all’Innovazione Francesca Frenquellucci, durante la presentazione della nuova offerta
formativa che Università Politecnica delle Marche e Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo apriranno a partire dal prossimo settembre sui temi della sostenibilità e della
transizione energetica e digitale.
«Grande soddisfazione per aver riportato l’università a Pesaro, sapendo il valore degli
Atenei di Urbino e Ancona – spiega il sindaco -. Quello che sta succedendo è frutto della
caparbietà dell’assessore Frenquellucci, che ha creduto molto nel futuro del
decentramento universitario. Inizialmente ho dubitato, forse condizionato dalla nostra
precedente esperienza, che pesava troppo sull’Amministrazione comunale. Francesca
Frenuellucci è stata molto brava a spingere nella direzione giusta, insieme abbiamo
trovato la sostenibilità economica di un’operazione che non poteva gravare troppo sulle
casse del Comune. Tutto ciò è stato possibile grazie all’ Università di Ancona e Urbino,
Soddisfatta del risultato l’assessore Frenquellucci, «Sono già arrivate richieste da tutto il
mondo, come Asia e America. Il Comune si è già attivato con Erdis e Apa Hotels, che
hanno dato disponibilità ad accogliere i ragazzi che arrivano da fuori. Abbiamo investito,
lavorato e creduto molto in questo progetto che oggi si concretizza anche grazie ad un
corso innovativo, nato da una bella sinergia, che sta portando già i suoi ottimi frutti».
Il Rettore dell’ Università di Urbino Giorgio Calcagnini ha commentato: «Emozionante
quest’incontro: non è cosa da tutti i giorni vedere due Atenei abbastanza concorrenziali
decidere di lavorare insieme. Abbiamo deciso di presentare questa collaborazione
perché vogliamo evitare che i giovani vadano a studiare fuori regione. La loro
formazione è fondamentale per il futuro e la crescita del territorio».
«Due atenei insieme collaborano in maniera intelligente per attrarre – ha ribadito il
Rettore dell’ Università di Ancona Gian Luca Gregori – e proporre al territorio corsi
che nascono da esigenze e bisogni della comunità e delle imprese, senza di loro non
avremmo realizzato tutto questo. Il rapporto con la città di Pesaro è importante e
positivo. I due Atenei continuano una collaborazione iniziata con il corso di Scienze
Riabilitative delle Professioni Sanitarie, dando un concreto segnale di collaborazione».
«Grazie alle aziende, a due Magnifici Rettori, ad un sindaco lungimirante, credo che il
futuro della nostra provincia possa solo che essere di grandi speranze. La
collaborazione tra l’ Università di Ancona e quella di Urbino sia di grande
insegnamento ad alcuni comuni della provincia, che dovrebbero allargare le proprie
visioni in una di comunità», ha concluso il presidente della Provincia Giuseppe Paolini.
I corsi di studio
Il nuovo percorso formativo consiste di due nuovi corsi: una laurea triennale in
“Ingegneria per la sostenibilità industriale” e una laurea magistrale in ingegneria
energetica “Green industrial engineering” in lingua inglese.
Questi due corsi di laurea mirano a formare ingegneri con competenze specifiche nei
settori della sostenibilità industriale, della transizione energetica e digitale delle aziende
e del sistema energetico nazionale. Attualmente il mercato del lavoro sta sperimentando
una mancanza di figure ingegneristiche con competenza nel mondo della sostenibilità da
poter inserire all’interno di aziende private e pubbliche.
Il rapporto Unioncamere “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia
a medio termine (2021-2025)” riporta espressamente che “l’ecosostenibilità e la
digitalizzazione, già tra i principali driver del mercato del lavoro, nei prossimi anni
assumeranno un peso ancora più rilevante con l’impulso degli investimenti europei volti
alle transizioni green e digitale. Infatti, la risposta alla crisi viene vista come
un'opportunità per accelerare il Green Deal europeo, considerando la “sostenibilità
competitiva” come un fattore cruciale della resilienza. Si stima che tra il 2021 e il 2025 le
imprese e il comparto pubblico richiederanno il possesso di attitudine al risparmio
energetico e alla sostenibilità ambientale a 2,2-2,4 milioni di occupati, e per il 60% di
questi tale competenza sarà necessaria con importanza elevata”.
Si stima che un ulteriore impulso alla richiesta di queste figure professionali possa
arrivare a seguito del programma “RePower EU”, appena lanciato dalla Commissione
Europea.
L’importanza che le nuove figure professionali rivestono per il mondo industriale
nazionale ed internazionale è dimostrata anche dal forte coinvolgimento di molte
aziende della Provincia di Pesaro-Urbino che hanno anche contribuito alla definizione
del percorso di studi, tra queste: MEP, SCHNELL SPA, RENCO, ENERECO,
PROFILGLASS, RIVACOLD, TECHFEM, SAIPEM, BIESSE GROUP E HSD.
La laurea triennale in “Ingegneria per la sostenibilità industriale” mira a formare un
ingegnere con forti competenze di base dell’ingegneria e specifiche negli ambiti
dell’ingegneria elettrica, energetica e dei materiali oltreché al tradizionale ambito
dell’ingegneria meccanica. A queste competenze tipiche dell’ingegneria industriale se ne
aggiungono poi altre che rendono il futuro ingegnere consapevole degli aspetti
multidisciplinari legati alla progettazione di prodotti e processi; in particolare, le
competenze spazieranno in vari settori quali: digitalizzazione, la chimica dell’ambiente,
l’ecosostenibilità dei materiali, la sicurezza ambientale interna ed esterna alle aziende,
l’economia circolare.
La laurea magistrale in inglese in “Green industrial engineering” è una laurea in
ingegneria energetica che mira a formare ingegneri con competenze specialistiche sia
nei settori tradizionali dell'ingegneria energetica sia in quelli innovativi legati alla
transizione energetica e digitale. Il corso è suddiviso in due curricula: “Sustainable
Manufacturing”, rivolta alla sostenibilità e all'efficienza energetica negli usi finali, in
particolare industriali; “sustainable energy transition” rivolta all'impatto della transizione
energetica nei sistemi energetici complessivi dalla generazione (sia da fonti rinnovabili
che fossili), alla distribuzione, allo stoccaggio e alla domanda finale di energia in tutte le
sue forme (elettrica, termica, chimica…).
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