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TOMBE

 Il luogo di sepoltura
A partire dall’epoca arcaica vigeva una norma sulle sepolture: dovevano essere collocate al di fuori
delle mura della città. Molto spesso le necropoli si trovavano subito dinanzi alle porte della città, un
esempio è la necropoli del ceramico ( Atene), situata dinanzi al alla porta sacra e al Dipylon. A
Sparta, invece in assenza di mura, il contesto insediativo e sepolcrale erano insieme.
Erano esenti dalla norma solo alcune tombe degli eroi, spesso era una sepoltura a carattere
simbolico, un cenotafio, cioè una tomba priva i cadavere, dove venivano svolti sacrifici rituali.

 Rituali funerari
Sappiamo molto poco. Non è stato mai ritrovato uno scritto dedicato al culto funerario, ma solo
rappresentazioni a carattere figurato nella pittura vascolare, ma ci sono problemi interpretativi. Es.
lekythoi a fondo bianco del V secolo, che presentano scene a carattere funerario.
Rituale di passaggio: serviva a superare l contaminazione che subiscono i vivi nell’entrare in
contatto con il defunto. La salma veniva lavata, cosparsa di olii ed esposta nell’abiazione, figure
femminili intonavano lamenti funebri di rito, dopo l’esposizione della salma, il defunto era condoto
in processione su un carro fino al luogo della sepoltura. (clan aristocratici:occasione per la
rappresentazione del proprio rango).
Inoltre spesso parte del rituale: gare sportive e giochi funebri.
La complessità dei riti si riflette sulle tombe: di forma allungata, al loro interno è stato rinvenuto
una grande quantità di vasellame bruciato (probabilmente anche materiale organico, disintegrato dal
tempo: tappeti, stoffe, alimenti). Altra tappa del rituale: libagioni (spargimento di vino), che
potevano continuare in maniera ricorrente nel post-funerale.

 Sepolture e comunità
Emanazione di leggi contro l’ostentazione della ricchezza da parte delle famiglie aristocratiche in
occasione delle cerimonie funebri (già in epoca arcaica).
Sepolture pubbliche: a partire dal V secolo, indirizzate soprattutto ai caduti di guerra, oppure, come
a Roma, desinate a cittadini che si erano adoperati per il bene pubblico, in epoca imperiale invece
era indirizzata esclusivamente ai membri della casa imperiale.

 Inumazione ed incinerazione
Grande varietà di sepolture: alterarsi tra cremazione e sepoltura del corpo.
Da sottolineare che i cittadini al margine della società, raramente potevano usufruire della
cremazione, molto più dispendiosa (legna da ardere) della inumazione.
Differenza tra cremazione primaria e secondaria: nel primo caso la salma subisce un’immediata
incinerazione al di sopra della fossa sepolcrale, nel secondo caso invece, la cremazione avviene su
di un rogo e successivamente vengono sepolti i resti nell’urna. (prevale nel mondo antico la prima
tipologia).
*Attica, epoca sub-micenea e proto geometrica cambiamento radicale: cremazione forma di
sepoltura più diffusa.
Dall’inizio dell’epoca geometrica, l’inumazione acquisì di nuovo importanza, senza sostituirsi.
In Etruria: operazione tra meridione con inumazione, settentrione con cremazione.
Roma: tipicamente romano la cremazione (epoca repubblicana e imperiale), durante l’epoca
adrianea, coloro che potevano permetterselo, si fecero inumare insieme ai famigliari all’interno di
sarcofagi di marmo decorati a rilievo.
I primi cristiani seppellivano i defunti nelle catacombe, con il solo rito inumatorio.
Caso caratteristico Egitto: mummificazione.

 Tipi di tombe
Distinzione tra sepolture plurime e singole.
Micene: sepoltura all’interno di grandi tombe collettive, ruolo rilevante, monumentali tombe a
Tholos ( a falsa cupola).
Una tipologia diffusa in diverse aree del bacino del Mediterraneo e in tutte le epoche dell’antichità:
camera sotterranea scavata nella roccia, dotata di accesso a forma di scala (dromos) e utilizzata per
le sepolture plurime (con sfarzose architetture con pitture parietali, indirizzate ai clan aristocratici).
Le sepolture singole erano di forme diverse tra loro, fosse, cassoni, sarcofagi.
Molto diffusa in epoca romana, la pratica poco dispendiosa di coprire la salma semplicemente di
tegole e terra.
I bambini erano spesso sepolti in anfore e vasi di grandi dimensione.

 Segnacoli funerari
In epoca geometrica, fungevano da contrassegno per le sepolture, segnacoli in pietra e vasi in
terracotta (prima dell’avvento della scultura monumentale). In alcuni casi erano di grandi
dimensioni: es. anfora di Dipylon. E’ stato possibile distinguere sepolture maschili, contrassegnate
da crateri da quelle femminili contrassegnate con anfore, grazie alle rappresentazione figurate:
prothesis o ekphorà.
VI secolo: segnacoli di pietra, forma più ambiziosa, a questo scopo furono utilizzate statue: kuros e
korai e sottili stele decorate a rilievo.
Alla fine del VI secolo in Attica questo uso si interruppe, forse in relazione alle leggi contro lo
sfarzo della ricchezza nei riti.
Tra il 430 420, ad Atene riprende questa usanza: opzione maggiormente fastosa sono rilievi funerai
in marmo, rappresentate diverse figure. Oppure i erano vasi in marmo di dimensioni monumentali
(lekythoi) .
Nel IV secolo furono lavorate quasi a tutto tondo, con gli elementi architettonici che prendono man
mano le sembianze di piccoli templi (ad Atene interrotta per leggi anti sfarzo).

 Edifici funerari
Già in epoca protostorica è l’evoluzione del segnacolo, l’equivalente monumentalizzato.
Sin dall’età del bronzo le sepolture di rilievo furono contrassegnate da accumuli di terra a forma
circolare (tumuli), compare in epoca arcaica ad Atene, Asia minore, Etruria. Piu tardi in epoca
ellenistica conobbe una nuova popolarità, Macedonia.
A Roma (vedi piramide di Cestia), dal I secolo furono costruite tombe a tumulo al di sopra di
strutture in pietra di forma cilindrica vedi mausoleo di Augusto e Adriano (poi trasformato in
Castel Sant’Angelo).
Edifici funerari di valenza monumentale sono noti in tutto il mondo ellenistico.
Le succitate, furono realizzate in blocchi di pietra i superficie, dove invece il terreno era di natura
rocciosa, si preferì costruire camere sotterranee (ipogei) o tombe rupestri con facciate monumentali.
Anche gli edifici funerari romani erano allineati al di fuori delle porte urbiche. La tomba
rappresentava uno strumento per l’attestazione del rango, della ricchezza e della fama.
Oltre al tumulo erano anche predilette le costruzioni ad edicola in più piani, altari monumentali ed
edifici a forma di templi.
Altri casi : Colombari, cioè si disponevano le urne all’interno di edifici funerari che ospitavano
diverse centinaia di sepolture.
Edifici funerari del I secolo romani: accanita concorrenza tra famiglie per un posto più vicino
possibile alla porta urbica  nascita delle vie sepolcrali dove fittamente sono distribuite, vedi
Pompei.

 Corredi
Testimonianza ella complessità dei riti funerari.
Si possono distinguere 4 tipologie di suppellettili:
- Oggetti di vestiario e altri apparati
- Corredo in senso stretto: equipaggiamento per il defunto (riproducono in miniatura
suppellettili della vita quotidiana)
- Oggetti utilizzati nel corso della cerimonia: lekythoi e unguentari, vasi utilizzati nelle
libagioni, lucerne.
- Oggetti deposti in occasione di riti sacrificali successivi.

Predominano vasellame in terracotta di tutti i tipi, dimensioni e varietà decorative, dall’anfora


dipinta fino alla semplice ciotola.
Materiale organico, deteriorato, documentato solo in casi eccezionali di conservazione.
Oggetti di ferro, molto corrosi, irriconoscibili.
Oggetti di bronzo, solo ricoperti di patina verdastra.
Oggetti oro, meglio conservati, quasi assenti causa tombaroli.
Monete, tombaroli, spesso erano poste al di sotto della lingua del defunto, simbolico per il viaggio
del defunto attraverso il fiume dello Stige.
Statuine, metallo pietra o terracotta (esempi precoci: idoli cicladici).
Epoca romana: oggetti in vetro, soprattutto vasellame.
Oggetti in osso o avorio, ambra, conchiglia, gemme, cammei o gioielli di altro tipo.

 Analisi dei contesti funerari: metodi e prospettive

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