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LE CITTA’

Nella cultura greca il livello più avanzato di città: Polis(-necropoli, lungo le strade che uscivano
dalla città, -chora, cioè i terreni, -agorà, la piazza, -acropoli, la parte più alta della polis, costruita
per ragioni difensive).
 Tipi di città greche e romane
- Città cresciuta: Sulla formazione naturale del terreno, è un ampliamento progressivo di città
esistenti. Es. Atene e Roma.
- Città pianificata: costruita ex novo, per trovare città di questo tipo dobbiamo risalire alle fasi di vita
più arcaiche o a fondazioni coloniali.
Ippodamo da Mileto(V secolo), a lui fu attribuito, nell’antichità, lo sviluppo di città ad impianto
ortogonale, cioè una struttura a griglia, con le strade che si intersecano ad angolo retto,
delimitando ordinatamente isolati residenziali di forma quadrangolare, ci sono due assi principali
(il decumano massimo ed il cardo massimo) che si incontrano in un punto considerato il centro
ideale, dove in genere veniva costruito il foro. Furono attribuite a lui la ricostruzione di Rodi e
Mileto, ma non fu l’inventore dell’impianto ortogonale, dati molti esempi antichi, comunque a lui
si deve lo sviluppo di una visione teorica sulla suddivisione non solo urbanistica, quindi degli
spazi cittadini in sacro e residenziale, ma anche sociale, abitanti divisi in classi.
Roma: non fu mai abbandonato il modello dell’accrescimento progressivo, il modello pianificato
fu applicato perlopiù alle sue colonie. (approfondisci su treccani).

 Elementi costitutivi delle città greche e romane

-AGORA’, FORO
Centro della vita pubblica, una piazza aperta dalle molteplici funzioni, raduni popolari, feste
religiose, amministrazione giustizia e commerci.
Per la categoria delle “città cresciute”, i miglior esempio è Atene, la sua agorà fu costruita nel VI
secolo e ampliata continuamente fino all’epoca imperiale romana. Con la crescente complessità
della vita pubblica, molte attività prima concentrate nell’agorà furono pian piano spostate in luoghi
costruiti appositamente: teatro, sedi per l’assemblee, stadio per i giochi atletici. L’agorà divenne in
senso stretto il centro pubblico-politico della città con edifici amministrativi dei funzionari pubblici
e con i grandi portici (luogo di rappresentanza).
Invece per quanto riguarda le città pianificate, nella loro costruzione veniva lasciato al centro lo
spazio per la piazza, in molti casi di forma rettangolare.

-ACROPOLI
Spesso a sua volta recintata, nonostante collocata all’interno delle cinte murare della città. Le sue
caratteristiche formali variano molto di città in città, in base anche alla morfologia del territorio.
Es. Atene, si trova in mezzo alla città. Altre città soprattutto il Italia meridionale, l’acropoli è situata
in luoghi pianeggianti.

-SANTUARI
Le polis sono caratterizzate da una moltitudine di luoghi di culto. Si distingue tra questi il
santuario poliadico,sotto la cui protezione è posta l’intera comunità. Questi si trovano spesso
nell’area urbana ma come nel caso di Atene, anche sull’acropoli (montagna sacra). Comunque di
norma il santuario è separato dall’agorà. (l’unione tra centro politico e religioso fu istituita solo dai
romani).

-LUOGHI DI CULTURA COMUNITARIA


Dislocazione delle varie funzioni urbane (dapprima concentrate nell’agorà), fondazione ginnasi,
palestre, quasi sempre ai margini della città, e teatri.

-ZONE ABITATIVE
Con la differenziazione del lavoro, concentrazione di abitanti in base ai loro mestiei, vedi quartieri
di vasai ad Atene. D’altra, anche ad Atene, come in altre città i ceti differenti vivevano uno accanto
all’altro.
Per quanto riguarda le citta cresciute, le zone abitative erano suddivise in appezzamenti irregolari e
non erano poi così diverse per dimensioni da ceto a ceto.
Al contrario, nelle città pianificate, furono definite parcelle di terreno omogenee, a riprova di
un’uguaglianza sociale per le nuove comunità cittadine (più avanti ci fu qualche differenziazione).
Per quanto riguarda la struttura e l’architettura delle abitazioni, non presentavano differenziazioni
sociali , infatti il rango trovava auto rappresentazione soprattutto in ambito pubblico, più che
privato.
Solo dal V secolo e in maniera più incisiva nell’epoca ellenistica, il maggior benessere di alcune
classi, si espresse nella costruzione di ricchissime dimore. Il culmine dell’architettura abitativa è
rappresentata da quartieri palaziali delle città regie, destinati ad ospitare sovrani e le loro corti. (vedi
il palazzo di Alessandria).
Gli sviluppi successivi sono ben documentati da alcune città romane, anzitutto Pompei, conservata
in maniera eccezionale dall’eruzione del Vesuvio. Sono qui documentati le fasi dal IV secolo fino
alla ricostruzione dopo il terremoto 62 a.C., nel campo residenziale: dalla grande abitazione
monofamiliare ( per famiglie illustri), al piccolo appartamento in affitto, fino alla taberna
monolocale.

-MURA CITTADINE
All’inizio non vi erano, le prime cinte comparvero intorno al IX a.C., per proteggersi dai pirati, fino
a diventare prerogativa di tutte e città greche. Nel corso dell’età imperiale, la sicurezza del’impero
rese superflue le mura, molte città le utilizzarono ancora come simbolo ed espressione di un’identità
urbana.

-SUBURBIO
Nel corso del tempo, la maggior parte delle città l’insediamento abitativo si ingrandì oltre i confini
marcati dalle mura: si generò così una cinta suburbana.

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