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26 giugno 2022 - 22:14 > Versione online

Fermignano modello europeo di


inclusione sociale

3' di lettura26/06/2022
- È per la sua capacità di accoglienza e integrazione, che Fermignano divrerrà case
history da indagare e replicare in Europa.

Unico comune italiano a vincere il bando PISTE (Promoting the participation of


migrants in the design and implementation of integration policies), che vede
l'Università di Urbino Carlo Bo capofila di un articolato partenariato internazionale,
con il coordinamento scientifico del professor Eduardo Barberis (Dipartimento di
Economia Società e Politica). Esempio virtuoso di integrazione, per due anni luogo di
sperimentazione di buone pratiche per l’inclusione sociale, Fermignano ha scelto di
presentare il progetto all'interno dell'evento 'Popoli in Festa', il festival che celebra
l'integrazione dei popoli e delle culture del pianeta. Incontri, performance, arti, spettacoli,
musiche, danze, culture, artigianato, tradizioni gastronomiche, assaggi golosi e autentici,
compongono il mosaico etnico attorno al quale si animerà il Festival giunto alla sua 4°
edizione e che riunisce a Fermignano circa sette gruppi nativi diversi del pianeta da:
Albania, Benin, Italia, Marocco, Nigeria, Senegal, Pakistan, Ucraina.
Ad aprire i lavori del convegno Monica Scaramucci, Assessora alle Politiche Educative

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ed Eventi con Othmane Yassine, Consigliere con delega su Politiche Europee e


Inclusione Sociale, che ha seguito in prima linea il progetto 'Piste', Ubaldo Ragnoni,
Assessore alla Cultura e Alba Angelucci, che si occupa del coordinamento delle azioni
svolte su Fermignano.
“Per me si tratta di un grande risultato dopo un lavoro durato sei anni - ha dichirato il
consigliere Othmane Yassine - ringrazio il docente Eduardo Barberis del l'Università di
Urbino , con la quale Fermignano collabora da tempo, prima con la Carta dei Sindaci
sull'inclusione sociale poi con una serie di attività dirette all'integrazione. Alba Angelucci
è la persona che ha praticamente portato avanti il progetto sull'inclusione sociale, che
rappresenta un elemento fondamentale per il benessere sociale, anche per una
comunità piccola come la nostra. Lavoreremo in questi due anni incontrando le
associazioni e le diverse etnie presenti qui e poi a metà ottobre incontremo tutti i partner
europei coinvolti nel progetto. L'obiettivo è quello di far vivere alle future generazioni la
diversità in modo molto diverso, un valore aggiunto piuttosto che un attacco alla propria
sfera identitaria”.
“La commissione europea - ha dichiarato il professore Eduardo Barberis - ha deciso di
finaziare il progetto proprio per il coinvolgimento di piccoli e medi comuni e per l'entità,
ad esempio Fermignano vanta, in qualità di ente capofila con Gradara, la Carta dei
sindaci sull'inclusione sociale nell'area euro-mediterranea, che coinvolge altri 42 comuni
europei”.
Il progetto è risultato vincitore di una agguerrita call competitiva europea per
progetti sul fondo Asylum, Migration and Integration (AMIF) dell’Unione Europea. La
Commissione Europea ha finanziato il progetto per oltre 600mila euro, con
l’obiettivo di analizzare, sostenere e migliorare le politiche di integrazione degli immigrati
nei piccoli comuni europei. Durerà due anni e coinvolgerà, oltre ai ricercatori del DESP
di Urbino, le università di Anversa (Belgio) ed Erfurt (Germania), la ONG
Humanrights360 (Grecia) e i Comuni di Fermignano (Italia), Ninove (Belgio), Bebra
(Germania) e Voio (Grecia).
“Il progetto - ha concluso il prof Barberis - ha l'obiettivo di costruire nuovi modelli di
partecipazione attraverso esperienze, scambi ed esperimenti. L'ambizione è quella di
arrivare ad un libro bianco, una sorta di manuale sull'integrazione per sperimentare
iniziative e buone pratiche attraverso il confronto fra comuni portatori di istanze e
problemi. Altro esito importante sarà quello di acquisire le linee guida e gli strumenti che
serviranno per realizzare programmi mirati di integrazione e inclusione. Si darà vita a
una policy che sarà occasione di confronto sull'integrazione”.

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