Coral is far more red than her lips' red; If snow be white, why then her breasts are dun; If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damasked, red and white,
But no such roses see I in her cheeks; And in some perfumes is there more delight Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound; I grant I never saw a goddess go; (My mistress, when she walks, treads on the ground).
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any she belied with false compare.
Gli occhi della mia donna non sono come il sole;
il corallo e' assai piu' rosso del rosso delle sue labbra; se la neve e' bianca, allora i suoi seni sono grigi; se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo. Ho visto rose variegate, rosse e bianche, ma tali rose non le vedo sulle sue guance; e in certi profumi c'e' maggiore delizia che nel fiato che la mia donna esala. Amo sentirla parlare, eppure so che la musica ha un suono molto piu' gradito. Ammetto di non aver mai visto camminare una dea, ma la mia donna camminando calca la terra. Eppure, per Dio, ritengo che la mia amata sia straordinaria come ogni altra donna falsamente cantata con immagini esagerate . SHALL I COMPARE THEE - SHAKESPEARE
Shall I compare thee to a summer's day?
Thou art more lovely and more temperate: Rough winds do shake the darling buds of May, And summer's lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimmed , And every fair from fair some-time declines, By chance, or nature's changing course untrimmed:
But thy eternal summer shall not fade,
Nor lose possession of that fair thou owest , Nor shall death brag thou wander'st in his shade, When in eternal lines to time thou growest,
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.
Ti dovrei paragonare ad un giorno d’estate?
Tu sei più amabile e più tranquillo Violenti venti scuotono i teneri germogli di maggio E la durata dell’estate ha una scadenza troppo breve
A volte troppo caldo l’occhio del cielo (il sole) splende
E spesso la sua pelle dorata diventa scura Ed ogni cosa bella dalla bellezza qualche volta diminuisce Spogliata per caso, o per il mutevole corso della natura
Ma la tua eterna estate non svanirà
Ne perderai possesso di quella bellezza che tu possiedi Né la morte si vanterà che vaghi nella sua ombra Quando nei miei eterni versi nel tempo cresci (Giacché nelle mie eterne righe vivrai per sempre)
Fino a quando gli uomini possono respirare o gli occhi possono vedere Fino a quando vive questo (sonetto) e questo dá vita a te.