Sei sulla pagina 1di 3

MADRIGALI

1. Non si levav'ancor l'alba novella Torquato Tasso Non si levavancor lalba novella n spiegavan le piume glaugelli al novo lume, ma fiammeggiava lamorosa stella, quandi duo vaghi e leggiadrettamanti, chuna felice notte aggiunsinsieme, comacanto si volgin vari giri, divise il novo raggio e i dolci pianti nellaccoglienzestreme mescolavan con baci e con sospiri mille ardenti pensier, mille desiri. Mille voglie non paghe in quelle luci vaghe, scopria questalma innamorata e quella. E dicea luna sospirandallora: anima, a dio, con languide parole. E laltra: vita, a dio, le rispondea, a dio, rimanti. E non partiansi ancora inanzi al novo sole, e inanzi a lalba che nel ciel sorgea, e questa e quella impallidir vedea le bellissime rose ne le labramorose, e glocchi scintillar come facella e come dalma che si parte svella, fu la partenza loro: a dio che parte moro, dolce languir, dolce partita e fella. 2. Bevea Fillide mia Girolamo Casoni Bevea Fillide mia e nel ber dolcemente baci al dolce liquor porgea sovente. Tutto quel che rimase lieta mi diede poi misto con baci suoi: io il bevo e non so come bevo Amore, che dolcementanchei mi bacia il core. 3. Dolcissimi legami di parole amorose Torquato Tasso Dolcissimi legami di parole amorose, che mi leg da scherze non mi scioglie. Cos egli dunque scherze cos coglie? Cos lalme legate sono ne le catene insidiose? Almen chi s mallaccia mi legancor fra quelle dolci braccia. 4. Non giacinti o narcisi Girolamo Casoni Non giacinti o narcisi, ma piccioletti fior siamo, chAmore manda voi, di belt candido fiore. O se l sol de vostrocchi, pur un poco ne tocchi, saran vil alghe poi e narcisi e giacinta fronte a noi. 5. Intorno a due vermiglie e vaghe labra Intorno a due vermiglie e vaghe labra, di cui rose pi belle non ha la primavera, volan soavi baci a schiera schiera. E son pi cha le stelle in ciel puro e sereno, pi cha le gemme de la terra in seno. Motti sonori od amorosi o casti, tra tanti un mi negasti, spietatun bacio solo, tu che non spieghi a volo, Amor, insidiando a baci s comaugei rapaci, che sol imaginandhan gi rapita questalme questa vita. Tendi linsidie tendi ed unalmen tra millardito prendi. 6. Non sono in queste rive Torquato Tasso Non son in queste rive fiori cos vermigli come le labra de la donna mia. N l suon de laure estive, tra fonti e rose e gigli, fan del suo canto pi dolce armonia. Canto che mardi e piaci, tinterrompano solo i nostri baci. 7. Tutte le bocche belle Filippo Alberti

Tutte le bocche belle, in questo nero volto ai baci sfida la mia nemica infida. Restanvi i baci impressi quasi amorose stelle nel vago oscuro velo, onde samantil cielo. O perch non possio cangiarmin lui? chintorno a glocchi miei per mille baci mille stellavrei. 8. Donna, nel mio ritorno il mio pensiero Torquato Tasso Donna, nel mio ritorno il mio pensiero, a cui nulla pon freno, precorre dovil ciel pi sereno e se ne vien a far con voi soggiorno, n da voi si diparte giamai la notte il giorno, perch lannoia ciascunaltra parte, onde sol per virt del pensier mio mentre ne vengo a voi con voi son io. 9. Quellombresser vorrei Girolamo Casoni Quellombresser vorrei che l d vi segue leggiadrette bella, che sor son servo, i sarei vostrancella. E quando parte il sole, masconderei sotto quei bianchi panni: lasso, ben ne glaffanni, ombrignuda duom vivo, Amor, mi fai, ma non mi giungi a la mia donna mai. 10. S'andasse amor a caccia Torquato Tasso Sandasse Amor a caccia, Grechin a lassavria per suo diletto e de le damme seguiria la traccia, ch vago pargoletto questo come quello e leggiadrette bello. Vezzosetto Grechino, se pur vol tuo destino chegli sia cacciatore, prendi costei mentrella fugge Amore. 11. Mentr'io miravo fiso Torquato Tasso

Mentrio mirava fiso de la mia donna glocchardenti e belli, due vaghi spiritelli fiammeggiando nuscir a limproviso, e leggiadretti e snelli, facendo mille scherze mille giri, mille fughe dintorno e mille aguati dentral sen adorno, mi trassero dal cor mille sospiri, onde con dolced amorosi lai, piet, piet, gridai. 12. Se tu mi lassi, perfida tuo danno Torquato Tasso Se tu mi lassi, perfida, tuo danno: non ti pensar che sia misera senza te la vita mia. Misero ben sarei se miseria stimasse e non ventura perder chi non mi cura e ricovrar quel che di me perdei. Misera e tu, che per novellamore perdi quel fido core, chera pi tuo che tu di te non sei. Ma l tuo gi non perdio, perch non fu mai mio. 13. Ecco mormorar londe Torquato Tasso Ecco mormorar londe e tremolar le fronde a laura matutina e glarborscelli. E sovra i verdi rami i vaghi augelli cantar soavemente e rider loriente, ecco gi lalba appare e si specchia nel mare e rasserena il cielo e imperla il dolce gelo e glalti monti indora. O bella e vaga aurora, laura tua messaggera e tu de laura, chognarso cor ristaura. 14. La bocca onde lasprissime parole Enzo Bentivoglio La bocca onde lasprissime parole solean uscir chir mi facean dolente vie pi di quante mai fur sotto il sole,

or nutre lalma mia soavemente dodor di fresche rose e di viole, cui cede ognaltro che lArabia sente e dambrosia e di nettare si pasce, ch tra le perle i bei rubini nasce. 15. Dolcemente dormiva la mia Clori Torquato Tasso Dolcemente dormiva la mia Clori e intornal suo bel volto givan scherzandi pargolettamori. Miravio da me tolto, con gran diletto lei, quando dir mi sentei: stolto, che fai? tempo perduto non sacquista mai. Allor io mi chinai cos pian piano e baciandole il viso, provai quanta dolcezzha il paradiso. 16. Crudel, perch mi fuggi Giovanni Battista Guarini Crudel, perch mi fuggi shai della morte mia tanto desio? tu sei pur il cor mio. Credi tu per fuggire, crudel, farmi morire? Ah! non si p morir senza dolore e doler non si p chi non ha core. 17. Questo specchio ti dono Girolamo Casoni Questo specchio ti dono, rosa tu damor che let consente, chio colga il tuo bel fior primo ridente. Se ci non voi, te mira, cara fanciullivi due volte poi, o caduconor tuoi, vermiglia in sul matin, belle gentile, di sera ti vedrai pallida e vile. 18. Non m grave l morire Bartolomeo Gottifredi Non m grave l morire, donna, per acquetar vostro desire, anzi il viver mannoia, sapendesser voler vostro chio moia. Ben morrei pi contento, sio fossi inanzi a voi di vita spento,

e vi vedessa sorte lagrimar per piet de la mia morte. 19. Ti spont lali, Amor, la donna mia Filippo Alberti Ti spont lali, Amor, la donna mia, acci tu gissi solo nei suoi begloccha volo. Mira se queste sono piume de lali tue, chio nebbin dono: o perch piangi, stolto? prendi le piume tue, ma taci pria e glocchasciughe l volto. Ah, tel credevi, Amore! se voi le piume tue, rendimi il core. 20. Cantai un tempo e se fu dolce il canto Pietro Bembo Cantai un tempo e se fu dolce il canto, questo mi tacer, chaltril sentiva. Or ben giontogni mia festa a riva ed ogni mio piacer rivolto in pianto. O fortunato chi raffrena in tanto il suo desio: che riposato viva! Di riposo e di pacil mio mi priva: cos va chin altrui pon fede tanto.

Potrebbero piacerti anche