DOMENICA 5 GIUGNO 2011
R LA GAZZETTA SPORTIVA
CALCIOSCOMMESSE L’INCHIESTA
il commento x s
di FRANCO ARTURI
farturi@gazzetta.it
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
USCIAMONE
INSIEME
Non solo magistrati e poliziotti:
tutti devono contribuire alla «pulizia»
Se non lo sentiremo nostro, questo scandalo,
ne usciremo peggio di come ci siamo entrati.
Noi istituzioni, appassionati, giocatori,
dirigenti. Siamo soprattutto parti lese? Può
darsi, ma abbiamo un ruolo decisivo da
rivendicare: l’impegno a fronte di una vera
emergenza etica. Ogni volta che la legalità fa
un passo indietro, sulle tribune e in campo, si
apre un varco in cui la banda di turno può
infilarsi. E di occasioni perse, da anni a
questa parte, se ne contano purtroppo a
decine.
C’è un bene comune chiamato calcio da
preservare. Non possiamo affidare questo
compito in toto ai magistrati e ai poliziotti. E’
del tutto impensabile. Ciascuno deve
contribuire a tenere pulita casa propria. Una
sentenza timida, una lungaggine di giustizia
sportiva, un rifiuto di gesto distensivo, una
mancanza di fair play fanno alla lunga la
differenza fra un clima torbido e la
trasparenza a cui abbiamo diritto. Non ci
sono Stati Generali da convocare o cascate di
retorica da riversare sull’opinione pubblica.
Piuttosto piccoli passi da compiere tutti nella
stessa direzione. La frequenza con cui episodi
di malaffare escono dal calcio e inondano
l’opinione pubblica fa arrossire. Solo una
quantità ancora imprecisabile di partite
comprate e vendute poteva avere il potere di
mettere in secondo piano su tutte le prime
pagine i buchi neri della politica nazionale.
Un record alla rovescia. E’ ora che il calcio
s’inventi un colpo di reni a meno che non
abbia deciso semplicemente di gestire il
proprio declino. Prospettiva orrida prima che
malinconica.
Il riflesso condizionato di queste prime ore
non è rassicurante. Il motivo più gettonato
s’intitola «Noi non c’entriamo».
Comprensibile per chi si trova in prigione o
indagato. Deludente se diventa un coro
assordante. Non è vero che siamo disarmati
di fronte ai mascalzoni: anzi loro possono
operare solo in un sottobosco cresciuto sul
nostro disincanto. Il diserbante giusto si
chiama di volta in volta correttezza,
non-violenza, stadi decenti, senso civico e del
collettivo. Il primo punto all’ordine del giorno
dei signori del calcio, riuniti nella Lega, non è
la spartizione dei diritti tv. Se l’agenda dice
questo, è sbagliata. I magistrati di Cremona
ce lo ricordano in modo crudo. Troppe volte
ci siamo voltati dall’altra parte di fronte ai
piccoli misfatti. Certamente, lo stadio non è
una chiesa. Oppure un’aula di scuola o di
tribunale. Però non è nemmeno una
discarica. Se siamo tutti d’accordo sul punto,
è il momento della raccolta differenziata.
IN CARCERE
Gli assegni
Marco Paoloni,
R
27 anni, portiere
del Benevento ed
bolognesi
ex Cremonese:
avrebbe drogato
i compagni Trovati 450.000 euro
Erano anche
R
per Inter-Lecce
Giorgio
Buffone,
55 anni,
direttore
sportivo del
Ravenna Dati a garanzia per le scommesse sulle partite
truccate. Ma sono risultati tutti scoperti
ri titoli bancari a copertura delle due mesi (15 marzo-15 mag-
DAI NOSTRI INVIATI
ROBERTO PELUCCHI
SEQUESTRATI giocate effettuate». Nel caso spe- gio) e a una partita, precisando
LUIGI PERNA NELLO STUDIO cifico, secondo gli investigatori, che l’interesse preponderante,
R 5 RIPRODUZIONE RISERVATA DI GIANNONE, IL gli assegni da 450 mila euro do- legato alla necessità delle resti-
Gianfranco vevano servire a garanzia delle tuzione di una somma impor-
Parlato, 41, ex COMMERCIALISTA scommesse su due partite: la fa- tante di denaro, l’ha spinto ad
difensore (in A CREMONA dQuattro assegni per mosa Inter-Lecce 1-0, per la qua- esacerbare i toni nella discussio-
con la Reggiana) un totale di 450 mila euro. Sono
DI SIGNORI CHE le Paoloni aveva garantito l’Over ne con Paoloni. Non si sarebbe
e collaboratore stati trovati nello studio bologne- ORA SI AFFIDA A finendo nei guai, e l’incontro Ata- dunque trattato di minacce fina-
del Viareggio se di cui sono titolari Manlio Bru- lanta-Piacenza 3-0, per cui la lizzate all’estorsione. «Era mol-
ni e Francesco Giannone, i com-
UN DETECTIVE. LE combine sarebbe invece andata to provato dalla terribile espe-
mercialisti dell’ex bomber Giu- FIRME DI PAOLONI, a buon fine. rienza del carcere - ha detto al-
seppe Signori. A che cosa serviva- l’uscita dall’interrogatorio il
no? Secondo gli inquirenti che in-
ERODIANI E Assegni a vuoto Si trattava però suo avvocato Fausto Bruzzone -
dagano sulla maxi-inchiesta BELLAVISTA di assegni «cabriolet». Insom- e ha lealmente concorso alla
«Last Bet» erano la garanzia per ma scoperti. Per di più senza la buona amministrazione della
le scommesse sulle partite trucca- data e il beneficiario. Potrebbe giustizia, essendo una persona
R te. In calce le firme di Marco Pao- essere stato questo il motivo del- perbene. Inevitabilmente si è
Marco Pirani, loni, ex portiere della Cremone- le minacce che successivamen- anche parlato della posizione di
55 anni, medico se; Antonio Bellavista, ex gioca- te Francesco Giannone rivolse Signori».
odontoiatra tore del Bari; e Massimo Erodia- telefonicamente a Marco Paolo-
di Ancona, anche ni, il titolare delle ricevitorie di ni e che gli sono costate l’accusa Il bomber Il ruolo nel «gruppo»
lui in custodia Pescara considerato una delle fi- aggravante di «estorsione» con- dell’ex attaccante di Lazio, Bolo-
cautelare gure centrali della vicenda, assie- tenuta nell’ordinanza di custo- gna e Nazionale è ancora da defi-
me all’odontoiatra anconetano dia cautelare in carcere. Ieri nire. Ma la presenza degli asse-
Marco Pirani. Giannone è stato ascoltato per gni nello studio del commerciali-
ultimo nel corso degli interroga- sta Bruni fa supporre un suo
Prova maestra Sarebbe questa tori del gip Salvini al Tribunale coinvolgimento. Signori avreb-
la cosidetta «smoking gun», cioè di Cremona. Ha chiarito la sua be partecipato alle scommesse
la prova maestra per dimostrare posizione, assumendo un atteg- su più incontri. Tanto che la sua
l’esistenza di un’organizzazione giamento totalmente collabora- posizione giudiziaria sarebbe
(il «gruppo dei bolognesi») che tivo. E confermando sostanzial- molto compromessa. Signori,
nell’ordinanza del gip Guido Sal- mente i contenuti dell’impianto che si trova agli arresti domici-
vini viene definita «parte dell’as- accusatorio. Sulla falsariga del- liari, dovrebbe essere ascoltato
sociazione che sostiene economi- le deposizioni rese il giorno pri- mercoledì davanti al pubblico
camente e istiga moralmente a ma da Pirani ed Erodiani. ministero Roberto di Martino.
combinare le partite l’altra parte Secondo i suoi avvocati, De Ami-
dell’associazione, che ne costitui- Intermediario Ha ammesso il cis e Cairoli: «Nelle intercetta-
sce il braccio operativo». Il tutto suo ruolo di intermediazione, ri- zioni il suo nome viene tirato in
pretendendo «dagli intermedia- Il gip Guido Salvini RASTELLI ferito a un arco temporale di ballo da altri, non ci sono espres-

LA GIUSTIFICAZIONE DEL D.S.
Buffone: «L’ho fatto per
amore del Ravenna»
CREMONA «L’ho fatto per amore del Ravenna. Mi
sono fatto coinvolgere per aiutare la società». A
metà giornata Giorgio Buffone arriva scortato dalla
polizia penitenziaria, coprendosi il volto con il
faldone che contiene anche le accuse a suo carico.
Al gip Salvini confesserà di aver provato a truccare
alcune partite per salvare la società, sommersa dai
debiti. Tutte combine che si erano risolte con una
beffa, visto che non andarono in porto e il d.s.
ravennate non ci guadagnò soldi, stando a quanto
dichiarato dal suo avvocato Alfonso Vaccari.
Rapporti Al pari degli altri testimoni, Buffone ha
confermato nella sostanza l’impianto accusatorio
della Procura. Dichiarandosi però estraneo alla
combine di Atalanta-Piacenza, di cui non sarebbe
stato al corrente. Verrà riascoltato la prossima
settimana, per fornire ulteriori chiarimenti. Sempre
la prossima settimana sarà presentata anche
istanza di scarcerazione.
Nel corso del colloquio di ieri pomeriggio sono poi
emersi altri particolari sul ruolo di Ismet Mehmeti,
scommettitore albanese, che a quanto pare
gravitava nell’orbita della società. «Buffone lo
conosceva solo perché rappresentava una figura
potenzialmente interessata all’acquisto del
Ravenna e al futuro della squadra», ha spiegato
l’avvocato Vaccari. Al momento Mehmeti è tra le 9
persone agli arresti domiciliari.
lu.pe.
L’AGENDA
Interrogatori:
mercoledì
tocca a Beppe
Questo il calendario degli
interrogatori previsti nei prossimi
giorni.
Domani
Nel pomeriggio verranno
ascoltati i giocatori dell’Ascoli
Vittorio Micolucci e Vincenzo
Sommese.
Martedì
Sarà interrogato di nuovo Marco
Pirani, l’odontoiatra di Ancona
che già l’altro ieri ha fornito
informazioni ritenuti molto
interessanti dagli inquirenti.
Mercoledì
Alle ore 14 tocca a Beppe Signori,
che comparirà davanti al
pubblico ministero Roberto di
Martino. In calendario anche
Massimo Erodiani, il titolare delle
ricevitorie di Pescara
considerato una delle figure
centrali della vicenda.
Venerdì
Sarà la volta dell’ex portiere della
Cremonese, Marco Paoloni.
I SOLDI
SERVIVANO PER
L’OVER MANCATO
A SAN SIRO
E PER ATALANTA-
PIACENZA 3-0
PER CUI LA
COMBINE
SAREBBE ANDATA
A BUON FINE
sioni dirette di Signori». Perciò
sarà chiesta la revoca del provve-
dimento cautelare. Intanto i le-
gali hanno incaricato a un inve-
stigatore privato, l’ex poliziotto
Ugo Vittori, la corretta verifica
delle trascrizioni di tutte le inter-
cettazioni agli atti.
Atalanta Nel primo pomeriggio
c’era stata anche la deposizione
di Gianfranco Parlato. L’ex cal-
ciatore, rispondendo sulle inter-
cettazioni a proprio carico,
avrebbe fornito sostanziali con-
ferme riguardo alla partita so-
spetta Atalanta-Piacenza. La
sua deposizione, al pari di quel-
la di Giannone, è stata conside-
rata esauriente dal gip. Infatti i
due, per cui verrà presto presen-
tata istanza di scarcerazione,
non saranno riascoltati la prossi-
ma settimana.
DOMENICA 5 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA SPORTIVA R
s
IN CARCERE L’Atalanta trema
«La sua posizione
è molto critica»
R
Massimo
Erodiani, 36, ha
una tabaccheria e
due centri
scommesse a Per il pari col Padova tirate in ballo le 2 società
Pescara e Ancona
Percassi nomina il legale del caso Bosman
DAL NOSTRO INVIATO
5 RIPRODUZ ONE RISERVATA
CREMONA d«Situazione molto
R critica per l’Atalanta»: è la fra-
Antonio se, scandita pesando ciascuna
Bellavista, parola, che è arrivata da autore-
33 anni, ex voli fonti investigative durante
centrocampista il secondo giorno degli interro-
del Bari gatori di garanzia, quando ave-
(2000-2008) vano già vuotato il sacco l’ex cal-
ciatore Gianfranco Parlato e il
d.s. del Ravenna Giorgio Buffo-
ne. E subito si è intuito il brusco
«salto di qualità» rispetto al gior-
no precedente, quando si era ve-
nuti a sapere che la posizione di
Cristiano Doni si era fatta «più
R complicata». Infatti, l’indagato
Francesco in questa inchiesta è lui, il capi-
Giannone, tano nerazzurro, l’Atalanta è
46 anni, coinvolta soltanto di riflesso e
commercialista non attraverso il coinvolgimen-
calabrese che to di alcuni suoi dirigenti.
vive a Bologna
Quella sera a Padova Allora per-
ché tirarla in ballo direttamente
con quella frase così precisa e Cristiano Doni, 38 anni, è tornato all’Atalanta nell’estate del 2006 MAGNI
pesante? Perché alcune delle
persone interrogate hanno con- neppure dal pm Di Martino. Al- dor), Luigi Chiappero (difenso-
fermato l’impianto accusatorio l’uscita dall’interrogatorio il re della Juve per Calciopoli)
relativo a Doni, ma non soltan- suo legale Achille Macrelli non dello Studio Chiusano e Gian
to, qualcuno portando nuovi ha voluto commentare le dichia- Pietro Bianchi dello Studio Mo-
elementi a supporto dei già nu- razioni rese dall’assistito in me- relli l’incarico di assistere e tute-
merosi riscontri ottenuti in que- rito al rapporto tra Doni e il di- lare le proprie ragioni, i propri
sti mesi dagli investigatori. Ri- fensore del Piacenza, Gervaso- interessi e la propria immagine
scontri che restano segreti e ni, che secondo l’accusa avreb- in ogni più opportuna sede».
non sono contenuti nell’ordi- bero concordato il taroccamen- Anche se come società dovesse
nanza di 611 pagine, ma che to di Atalanta-Piacenza (finita restare fuori dall’inchiesta pe-
vengono considerati inattacca- 3-0, scommesse sull’Over). Sa- nale, ed è probabile, la posizio-
bili, ancora di più adesso dopo i rà un caso, ma subito dopo è ar- ne di Doni avrà un peso rilevan-
primi interrogatori. Inoltre, al- rivata la frase-macigno sull’Ata- tissimo sull’altro fronte, quello
cune delle persone finite in car- lanta. sportivo. Più prove e più riscon-
cere parlando di Padova-Atalan- tri si riusciranno a trovare in
ta (finita 1-1) avrebbero detto Paura Per il momento non sono questa fase e più possibilità ci
di sapere del coinvolgimento entrati nell’inchiesta altri gioca- saranno che l’Atalanta resti in-
delle società, come già indicato tori atalantini, oltre a Doni, e guaiata quando il procuratore
in modo sfumato nell’ordinan- neppure dirigenti. Ma tutto que- federale Stefano Palazzi decide-
za. Non è chiaro se sia una cono- sto non può rassicurare troppo rà gli eventuali provvedimenti.
scenza diretta oppure no, ma or- il presidente Antonio Percassi. E a livello sportivo le prove sul
mai per gli inquirenti «la situa- A tarda sera l’Atalanta ha infor- coinvolgimento diretto delle so-
zione è chiarissima». Nuove im- mato con un comunicato «di cietà per la partita Padova-Ata-
portanti indicazioni dovrebbe- aver affidato agli avvocati lanta potrebbero avere effetti
ro essere arrivate ieri da Parla- Jean-Louis Dupont (il legale devastanti.
to, che non sarà più ascoltato del caso Bosman e di Conta- ro.pe.
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R LA GAZZETTA SPORTIVA

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CALCIOSCOMMESSE LE INDAGINI
DALLA DEPOSIZIONE DI PIRANI SAREBBERO USCITI UNA CINQUANTINA DI CLUB TRA A, B E LEGA PRO
Si stringe il cerchio sulle tre gare di A
E’ escluso che tra
le squadre di alto
livello ci siano
Milan e Napoli
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CREMONA dLa Serie A non può
dormire sonni tranquilli. Ma i ri-
«Qui a Benevento
scommettono tutti
pure il presidente»
Intercettazioni: Paoloni parla della nuova squadra
L’ex compagno: «Sei andato in una bella banda»
MARCO IARIA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dA gennaio Marco Paoloni, il
portiere ex enfant prodige al
centro dell’inchiesta cremone-
se, passa in prestito al Beneven-
to e trova l’Eldorado. Lui, «acca-
nito scommettitore» secondo
l’ordinanza di arresto, racconta
all’ex compagno Riccardo Mu-
setti — guarda un po’, proprio
uno di quelli che qualche mese
prima aveva tentato di avvele-
nare — come si sta trovando
nella nuova squadra: «No, sì,
va beh, però come gruppo dico
io... pensano solo a fa’ una co-
sa... a scommettere e basta... E
gli ho detto "a me lasciatemi
perdere"... perché qua dentro
gli spogliatoi c’è marmista... raf-
fae... no marmista è il numero
uno... e il presidente pure... vie-
ne in ritiro con noi... in partita
con noi... tutte le volte pure in
ritiro... viene lì... ieri sera stava-
mo a giocare a carte, è venuto
lì... e parlavano di scommes-
se... che ce stanno due, tre che
sono amici così col presidente».
Musetti, divertito, risponde:
«Sei andato in una bella ban-
da». La conversazione, contenu-
ta nel nuovo faldone di intercet-
tazioni, è del 6 febbraio: da
quel momento i magistrati met-
teranno sotto la lente d’ingran-
dimento, a rischio combine,
quattro partite del Benevento
in Prima divisione.
Facciamo un abbraccio
Il 28 febbraio, al telefono, ci so-
no Massimo Erodiani, titolare
di una sala di scommesse, e
Gianfranco Parlato, collabora-
tore tecnico del Viareggio
(adesso sono entrambi in carce-
re). Si parla di un possibile pa-
reggio («l’abbraccio») per Albi-
noLeffe-Modena di B, poi finita
0-0 e descritta dai giornali co-
me «una gara senza emozioni».
E si cita Emanuele Chiaretti, at-
taccante dell’Atletico Roma,
nelle presunti vesti di informa-
tore.
ERODIANI: «Che è successo?».
PARLATO: «No, niente, niente,
mi ha chiamato adesso ho... ho
chiamato un attimo... Chiaro
scontri sulle tre partite sotto in-
chiesta per il calcio scommesse
sono ancora da verificare. E lo
stesso vale per il coinvolgimen-
to di cinque squadre, tra cui una
medio-grande. I nomi sono ve-
nuti fuori nelle circa 4 ore di de-
posizione dell’odontoiatra Pira-
ni davanti al gip Salvini.
Tanti nomi Nell’occasione sareb-
bero state una cinquantina — se
non di più — le squadre di A, B e
Lega Pro citate nell’interrogato-
(Emanuele Chiaretti dell’Atleti-
co Roma, ndr), giù... ok».
ERODIANI: «Eh...».
PARLATO: «... Un attimino
per... per sentirle che... e mi ha
detto che adesso aspettava la te-
lefonata di... degli Albi (Albino-
Leffe, ndr)».
ERODIANI: «Ah...».
PARLATO: «Per domani col Mo-
de (Modena, ndr)».
ERODIANI: «Eh...».
PARLATO: «Ok, può essere che
faccia una cosa tranquilla...».
ERODIANI: «Ah, un abbrac-
cio».
PARLATO: «Un abbraccio!».
ERODIANI: «Ah...».
PARLATO: «Mi ha detto poi ti
faccio sapere, ti faccio perché
sto chiamando eh... gli ho detto
guardi, ho fatto guarda che sta-
sera comunque ci sarebbe una
cosa da potersi muovere pri-
ma... e lui mi ha detto... guarda
adesso mi informo subito...
rio, spesso in modo colloquiale.
Sotto esame certamente la parti-
ta Inter-Lecce 1-0, legata alla
combine non riuscita (scommes-
se sull’Over) per cui aveva ga-
rantito l’ex portiere cremonese
Marco Paoloni. Non si è parlato
invece di Genoa-Roma 4-3 o Ca-
tania-Chievo 1-1. Così come è
escluso che tra le squadre di li-
vello grande o medio-grande si-
ano mai state nominate Milan,
Napoli e Lazio. Il cerchio dun-
que si stringe. Lo stesso vale per
adesso mi ha mandato un mes-
saggio, mi ha detto... se possia-
mo... se abbiamo da trovare,
posso andare tranquillo, che vo-
gliamo fare? Andiamo ma... for-
te forte? Lo dico a te».
«Mi vedo con quelli della Spal»
La vittoria mancata della Spal
contro la Cremonese (Prima di-
visone, 16 gennaio) produce
un danno di 90 mila euro per il
gruppo milanese. Un mese do-
po la polizia registra una telefo-
nata tra Erodiani e Parlato, che
tirano fuori i nomi dell’ex difen-
sore della Juventus Zamboni e
dell’ex fantasista dell’Udinese
Locatelli, entrambi alla Spal.
PARLATO: «Eccomi, allora sen-
ti la situazione è questa, lui con
loro della Spal si vede domani
sera».
ERODIANI: «Ah!».
PARLATO: Aspetta, aspetta, ti
dico tutto quanto ti dico, ha ap-
i nomi dei giocatori coinvolti: so-
no stati considerati solo quelli ci-
tati nelle ordinanze di custodia
cautelare. Resta da capire come
mai l’attenzione degli inquiren-
ti si sia soffermata proprio sulle
famose tre partite e sulle cinque
squadre su cui si cercano riscon-
tri. Tanto da escludere un altro
match, della scorsa stagione,
che sembrava dovesse essere og-
getto di indagine. Nel suo inter-
rogatorio di venerdì Marco Pira-
ni, l’odontoiatra di Ancona che
Marco Paoloni, 27 anni, nell’ultima stagione si è diviso tra la Cremonese e il Benevento, in Prima divisione IMAGE
Tra AlbinoLeffe
e Modena si studia
un pareggio
Parlato: «Può
essere che
faccia una cosa
tranquilla»
Erodiani: «Ah,
un abbraccio...»
Il gol vittoria di Pazzini in
Inter-Lecce del 20 marzo IPP
puntamento con Zamboni, Lo-
catelli domani sera così raccat-
tano un po’ di soldi in contanti
e di devono fare avere 20, per
gli accordi che hanno preso, ok
20, loro di contanti adesso lui
non ha un cazzo di niente per-
ché le tue (o due) giocate le
hanno perse, tranne una cosa
che adesso ti dico, eh, quindi,
lui domani sera si vede con lo-
ro... dopo l’allenamento».
Quegli strani incroci
Non mancano gli incroci nelle
carriere dei protagonisti di que-
sta vicenda. Nella stagione
2009-10, al Legnano (Seconda
divisione), si erano trovati Par-
lato, allenatore in seconda, Pi-
no Padula, collaboratore della
società, e Claudio Furlan, por-
tiere. Alcuni mesi dopo, Furlan
passa al Portogruaro, in B, e in
un’intercettazione Parlato ne
dà conto definendolo «il mio uo-
DOMENICA 5 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA SPORTIVA R #
stando ai documenti dell’inchie-
sta si vantava di avere rapporti
con personaggi di primo piano,
ha fatto menzione di fatti e circo-
stanze importanti, conferman-
do il quadro dell’accusa. Ma, co-
me detto, per ora non ci sono ri-
scontri certi sulle partite di A
truccate.
Ricerca E non ha fornito confer-
me Massimo Erodiani, titolare
di alcune ricevitorie di Pescara e
figura chiave assieme a Pirani.
Interrogato venerdì, dopo Pira-
ni, sulla questione ha detto di
non sapere. Entrambi saranno
riascoltati (martedì Pirani, mer-
coledì Erodiani).
mo».
PARLATO: «... E c’era il discor-
so che il mio uomo che è andato
li a Porto (Portogruaro), il nu-
mero uno».
ERODIANI: «Ah, quello mi sta-
vi dicendo?».
PARLATO: «È andato li, è anda-
to settimana prossima c’hanno
dentro il Livo (Livorno)».
ERODIANI: «Sì sì sì».
PARLATO: «E tra tre settimane
hanno dentro il Toro (Tori-
no)».
All’Over ci pensa lui
Paoloni, sempre lui: quanta in-
traprendenza. Qui chiama Ero-
diani per truccare Beneven-
to-Viareggio.
ERODIANI: «Ma ce la facciamo
a fare l'over poi?... Ma loro lo
fanno».
PAOLONI: «Sì, lo fanno loro...
poi ci penso io pure».
Anche perché gioca in porta.
MACALLI
«Più denunce
sulle anomalie»
Mario Macalli, presidente della
Lega Pro, interviene sullo
scandalo scommesse: «La
vicenda dimostra che chi ha
"operato" non ha un’etica
sportiva. Noi non possiamo fare
i poliziotti, teniamo in vita
campionati di grande profilo
sociale, ma nel rispetto delle
regole. Ora dobbiamo fare la
riforma, difendendo i diritti dei
presidenti e delle società, come
i finanziamenti derivanti dalle
leggi dello Stato come il
Decreto Melandri». Ancora sulle
scommesse: «Se ci arrivano
segnalazioni le trasferiamo alla
Procura Federale, anche la
maggior parte di quelle che ci
sono pervenute sono risultate
errate. Ho detto che il compito
della agenzie di fronte alle
anomalie è quello di andare alla
Procura della Repubblica. Mi
chiedo se lo hanno fatto. E la
giustizia sportiva deve incidere
di più».
 DOMENICA 5 GIUGNO 2011
R LA GAZZETTA SPORTIVA
CALCIOSCOMMESSE RETROSCENA
Che fine ha fatto
lo «zingaro»?
E’ in Slovacchia
Gegic fuggito a casa sua. Rogatoria per portarlo
in Italia: è la chiave per scoprire i segreti del clan
FRANCESCO CENITI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dChe fine ha fatto lo «zinga-
ro» Almir Gegic? Mentre a Cre-
mona l’inchiesta avanza a pas-
si spediti, il leader dell’organiz-
zazione che a detta degli inqui-
renti poteva mettere sul tavolo
anche 400mila euro cash per
alterare una partita di Serie A,
se ne sta beatamente a casa
sua. E non certo ai domiciliari.
Proprio così: l’ordinanza di cu-
stodia cautelare firmata merco-
ledì dal Gip Salvini si è fermata
alla dogana di Como, a pochi
chilometri da Chiasso dove Ge-
gic aveva appena terminato la
sua ennesima stagione da cal-
ciatore professionista. Le noti-
zie arrivate dall’Italia hanno
consigliato all’attaccante di
mettere più chilometri possibi-
li tra lui e l’imminente rogato-
ria, con la quale le autorità ita-
liane ne chiedono l’arresto. In-
somma, lo zingaro ha fatto le
valigie ed è partito. Destinazio-
ne Slovacchia.
Promessa A confermarlo è sta-
to lo stesso (ex) giocatore del
Chiasso: prima chiamando a
TeleTicino e poi al sito web Ti-
cinonews. A giudicare dalle pa-
role, l’umore non è stato incri-
nato dall’indagine di Cremo-
na. «In questo momento mi tro-
vo in Slovacchia, a casa mia,
ma tornerò presto in Svizzera
anche perché da voi sto benissi-
mo. Non ho sentito nessuno
IL RITRATTO CHI E’ L’UOMO ACCUSATO DI GESTIRE I CONTATTI CON I «BOLOGNESI»
Bellavista, il mediano recupera-soldi
Un suo gol regalò al
Bari il «Viareggio»
del 1997. Per tutti
era «Makelele»
ANDREA SCHIANCHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dChi è Antonio Bellavista da
Bitonto, 33 anni, ex capitano
del Bari, l’uomo che, il 22 mar-
zo 2011, dopo una combine an-
data storta, telefona a Paoloni e
gli dice: «Io sono il portavoce di
altra gente. Adesso tu mi porti
velocemente i 13 mila euro,
sennò vengo a casa tua»? Chi è
questo personaggio che si atteg-
gia a boss e, nel dialogo, aggiun-
ge: «Tu sarai alto pure 2 metri,
io sono 1 e 73, Ma forse non hai
capito, io voglio i soldi». Il tono
è quello di un capoclan. E infat-
ti di essere a capo di un gruppo
di malavitosi è accusato. Ora è
in carcere, proprio lui che dieci
giorni fa, nel pieno centro di Ba-
ri, è stato derubato di un Ro-
lex...
L’attaccante Almir Gegic, 31 anni, in azione con la maglia del Chiasso ANSA
della Procura italiana, però
molti amici mi hanno telefona-
to per sapere se era vera la sto-
ria dell’arresto». E sulle accuse
dei magistrati ha aggiunto:
«Non ho nulla a che fare con
quanto sta succedendo e non
conosco Beppe Signori. Avrei
combinato partite di A e B?
Questa cosa non è vera, non so
di cosa parlino». Sarà, resta da
capire come mai il signor Ge-
gic è scappato in fretta e furia
da Chiasso se davvero non ha
nulla a che fare con l’inchiesta
In recupero Lo chiamavano
Makelele: un mediano roccioso
che faticava, sudava e ringhia-
va agli avversari. Dal campo al-
la vita non cambia la missione
di Bellavista: prima recuperava
palloni, adesso recupera (o cer-
ca di recuperare) soldi. E, pro-
prio come accadeva quando in-
dossava la maglia e la fascia di
capitano del Bari, lui sta in mez-
zo, a centrocampo, smista il gio-
co, si preoccupa di coprire le
spalle ai compagni. «Teniamo
tutti famiglia... Vieni a sistema-
re con la brava gente con cui la-
voriamo noi... le cose qua a Bo-
logna... Vieni a sistemarle velo-
cemente, te la vedi con loro» di-
ce a Paoloni. Certo che sono lon-
tani i tempi in cui Bellavista era
l’eroe di Bari. Aveva 19 anni e
con un gol spettacolare regalò
la vittoria nella finale del Tor-
neo di Viareggio: 10 febbraio
1997, 1-0 contro il Torino, mi-
ca noccioline. Da quel giorno
cominciò un’onesta carriera da
mediano, tutta corsa e poca tec-
nica. Eugenio Fascetti lo lanciò
in prima squadra, lui si guada-
gnò la pagnotta e, pur non aven-
di Cremona. A leggere le carte
dell’ordinanza, invece, il ruolo
dello slovacco è di quelli pesan-
ti. Ecco perché gli uomini della
Mobile di Cremona faranno di
tutto per portarlo davanti ai
giudici. Custodirebbe lui, infat-
ti, i segreti legati alla Serie A e
potrebbe anche svelare quali si-
ano i giocatori corruttibili e for-
se da chi è composta la centra-
le che opera nel cuore di Mila-
no, ma che ha il cervello in To-
scana. Non solo, vista la gran-
de disponibilità economica mo-
Antonio Bellavista, 33 anni ANSA
do un carisma da prim’attore,
conquistò la fiducia di tutti.
Il golpe Nel 2007 accadde qual-
cosa di strano. Il Bari andava
maluccio, in Serie B, venne eso-
nerato l’allenatore Maran, arri-
vò Beppe Materazzi e Bellavi-
sta si mise sulle barricate. Ten-
tò un golpe: andò dai dirigenti
a chiedere la testa del nuovo
tecnico. Respinto con perdite:
finì anche fuori rosa e i tifosi lo
accusarono (preveggenti?) di
aver venduto la partita casalin-
ga contro il Pescara. E’ in quei
giorni che si rompe il legame
strata dagli zingari, gli stessi in-
quirenti si sono domandati nel-
l’ordinanza se quei soldi non si-
ano stati messi a sua disposizio-
ne dalla criminalità organizza-
ta (camorra e ’ndrangheta)
con lo scopo di ripulirli.
Professionista in stangate La fu-
ga in Slovacchia, tra l’altro,
conferma che non siamo da-
vanti a uno sprovveduto. Nelle
intercettazioni, gli altri indaga-
ti nominano il gruppo degli zin-
gari sempre con referenza.
Gente con pochi scrupoli che si
muove a colpo sicuro e non per-
dona eventuali sgarri. La man-
cata stangata su Inter-Lecce
(puntati molti soldi sull’over
dopo le indicazioni di Paoloni,
ma la gara finì 1-0) manda in
fibrillazione il clan dei bolo-
gnesi e il loro tramite Bellavi-
sta. Su quella partita c’era sta-
to in precedenza anche l’inte-
ressamento di Gegic e forse è
proprio questo il motivo per
cui da quel giorno Paoloni subi-
sce le minacce. Non solo, il
marchio degli zingari c’è an-
che su Atalanta-Piacenza, una
delle partite che secondo l’ac-
cusa metterebbe nei guai Doni
e i nerazzurri. E comunque il
modus operandi di Gegic è da
professionista: nell’ordinanza
si legge che quando lo slovac-
co è sicuro del tarocco, riversa
Il giocatore del
Chiasso: «Non
conosco Signori e
non ho alterato le
gare di A». Ma si
muoveva da leader
centinaia di migliaia di euro
sui siti asiatici, facendo crolla-
re le quote della partita su tut-
to il mercato, anticipando così
le altre organizzazioni. Al con-
trario, faceva retromarcia an-
che in presenza di un accordo
certo se la scommessa non era
giudicata appetibile per via del
guadagno esiguo. Lo zingaro,
però, non si riconosce in que-
sta descrizione e promette di
tornare a Chiasso. Un’evenien-
za che forse lui stesso banche-
rebbe a 100.
con il Bari: nel gennaio 2008
viene ceduto al Verona e la car-
riera inizia la discesa. Non gli
va meglio fuori dal campo: spo-
sato e padre di due figli, Bellavi-
sta perde la testa per una stu-
penda ragazza, lascia la fami-
glia e cerca di rifarsi una vita.
Il vizio Il problema sono i soldi.
Ce ne vogliono tanti, tantissi-
mi, per realizzare i sogni.
«Makelele» ha aperto una pizze-
ria, ha messo via un discreto pa-
trimonio, ha avviato un centro
sportivo a Bitonto che porta il
suo nome e raccoglie circa 300
bambini, e ha pure un negozio
di abbigliamento che, con
un’opera di sapiente trasformi-
smo imprenditoriale, ha fatto
diventare una tabaccheria con
annesso un centro-scommesse.
Perché il vizietto, Bellavista ce
l’ha sempre avuto. Però tutte
queste attività non gli bastano,
bisogna incrementare il fattura-
to, cercare altri affari, conosce-
re gente, avvicinare clienti. Ma
Bellavista è un mediano, mica
un fantasista: vista la situazio-
ne, il finale sembrava scritto.
x
AMICHEVOLE NEL MIRINO
HANNO
DETTO
Test in Nigeria:
la Fifa indaga
Sospetti sul 4-1 con l’Argentina
Prandelli
Guardando la
del 1˚ giugno: ci sono troppe
R anomalie dell’arbitro Chaibou
STEFANO BOLDRINI
foto di Paoloni in
manette, ho
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
provato una LONDRA dAnche un’amichevole internazionale
grande tristezza
pensando alla
di fine stagione, giocata in uno dei Paesi più vio-
lenti del mondo, può diventare terra fertile per le
moglie e alla figlia scommesse. La Fifa ha infatti aperto un’inchiesta
su Nigeria-Argentina, disputata il 1˚ giugno e
vinta 4-1 dalla nazionale africana. E’ stato un por-
tavoce della federazione mondiale del calcio a
confermare venerdì la notizia: «La gara è ogget-
to di investigazione da parte della Fifa». Sono
stati alcuni giornali inglesi — Daily Telegraph,
Guardian e Daily Mirror — a dare spazio per pri-
R mi alla vicenda. La federazione di Londra, impe-
Novellino gnata a smascherare un giro di bustarelle che
Ci vuole una pena avrebbero favorito l’assegnazione del Mondiale
severa, è ora di 2022 al Qatar, si era opposta nei giorni scorsi al
finirla, altrimenti voto Fifa e alla quarta rielezione di Sepp Blatter,
difeso a spada tratta dall’argentino Grondona.
cosa diciamo ai
bambini che
vogliono diventare La storia L’amichevole di mercoledì è finita nel
mirino della Fifa per una serie di anomalie. Si è
calciatori
giocato ad Abuja, la capitale della Nigeria. Le Su-
per Aquile hanno segnato il gol del 4-0 al 51’, con
Emenike. Risultato incredibile, ma nella squadra
sudamericana, che sta preparandosi alla Coppa
America, mancavano alcune stelle, Messi su tut-
ti. All’86’, si è improvvisamente scatenato il fini-
mondo online: un numero impressionante di
puntate sul quinto gol del match, per un giro tota-
R le di oltre un milione di euro. Al 90’ l’arbitro nige-
Minotti
d.s. Cesena
rino Ibrahim Chaibou ha concesso cinque minuti
di recupero: una scelta strana, sul 4-0 e in un’ami-
Ci sono terreni più chevole. La partita non si è però fermata al 95’.
facili dove tutto Chaibou ha lasciato proseguire e al 97’47" ha con-
può accadere. Noi
cesso un rigore discutibile all’Argentina. Il re-
dirigenti dobbiamo play ha mostrato che il presunto fallo di mano di
alzare il livello di un difensore nigeriano era inesistente. Boselli si
guardia
è incaricato di calciare il rigore: gol, 4-1 e triplice
fischio al 98’ abbondante. Un recupero lunghissi-
mo e ingiustificato che fa pensare male: si aspet-
tava la quinta rete?
Arbitro chiacchierato L’uomo-chiave di questa
storia è Chaibou. E’ lo stesso arbitro della partita
misteriosa tra Bahrain e Togo del 7 settembre
2010. In campo non avrebbe giocato il vero To-
go, ma una squadra che si era spacciata come
tale. La gara era stata organizzata da un peruvia-
no, Wilson Raj Perumal, sotto processo per aver
alterato alcune partite del campionato finlande-
se. Perumal, che è finito in carcere ad Helsinki,
ma ha evitato la galera a Singapore, ha una base
di lavoro a Londra, vicino allo stadio di Wem-
bley. Da qui gestisce i suoi affari, cominciati nel
lontano 1983. Possibile che dopo 28 anni il suo
business non sia stato ancora fermato?
IL PROGETTO PELLA-ALBERTINI
Anche l’Ue si mobiliterà
contro il gioco illegale
La Fifa che s’accorda con l’Interpol. L’Uefa che
crea una rete europea di «integrity officer» per
monitorare i campionati. E ora anche l’Unione
Europea mette al centro dello sport, purtroppo, la
battaglia contro le scommesse clandestine. Il 9
giugno, al Comitato delle Regioni Ue di Bruxelles (il
Senato), sarà approvato in commissione il progetto
«per sviluppare la dimensione europea dello sport»
che attua il «libro bianco». Autori, il parlamentare
italiano Pella e il vicepresidente Figc Albertini.
Obiettivi Quattro gli emendamenti per sottolineare
«l’urgenza di arginare la piaga delle scommesse
sportive illegali»; 1) intervento di governi e
parlamenti; 2) sostegno della Commissione
europea contro frodi e corruzione sportive; 3)
sistemi di allarme tempestivo per prevenire
contrastare la possibile ingerenza della criminalità
organizzata; 4) armonizzazione tra le legislazioni
degli Stati membri. Albertini propone anche un
fondo di solidarietà sociale e l’uso di proventi dal
gioco d’azzardo. Approvazione in seduta plenaria
l’11 ottobre, poi gli Stati non avranno più scuse nel
ritardare questa battaglia.
Fabio Licari

PRIMA DIVISIONE RITORNO SEMIFINALI (ore 16)
Caccia alla finale Salernitana:
molti tifosi
Sorrento e Taranto sono partiti
senza biglietti
serve un’impresa
Verona e Atletico Roma possono anche perdere
Più incertezza ad Alessandria e a Benevento
NICOLA BINDA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dAll’andata, domenica scor-
sa, erano in 50mila. Scenari co-
me quelli del Bentegodi di Ve-
rona e dell’Arechi di Salerno
erano di altissimo livello, ma
anche le cornici di Castellam-
mare e Taranto erano emozio-
nanti. Oggi gli spettatori saran-
no di meno, visto che gli stadi
del ritorno delle semifinali so-
no meno capienti (a parte il
Flaminio di Roma), ma la ten-
sione e la passione saranno ad
altissimi livelli. In palio c’è la
finale dei playoff, piatto forte
della giornata insieme al ritor-
no dei playout e all’andata del-
le finali di Seconda. Si gioca a
Sorrento, Alessandria, Bene-
vento e a Roma e, visto l’esito
dell’andata, non ci sono parti-
te dall’esito ormai scontato e
tutte hanno uno spartito diver-
so. Le otto squadre sono divise
in quattro livelli di difficoltà.
Vediamo quali.
Primo livello L’impresa più du-
ra spetta a Taranto e Sorrento.
La squadra di Dionigi deve an-
dare a vincere sul campo del-
l’Atletico con almeno due gol
di scarto, dopo il k.o. interno
dell’andata, sapendo che in
campionato fuori casa ha se-
gnato solo 9 reti e vinto appe-
na 2 volte. Anche gli uomini di
Simonelli devono battere il Ve-
rona con almeno due gol di
scarto (come in campionato: fi-
nì 2-0), ma almeno giocano
sul loro difficile campo in sinte-
tico, dove in campionato han-
no vinto più di tutti nel girone
A (13 successi), potendo con-
tare sull’attacco record della
categoria (61 gol, 37 in casa)
privo anche oggi, comunque,
del capocannoniere Paulinho.
Secondo livello Vincere: è l’im-
perativo di Salernitana e Bene-
vento, non importa come e
quanto. Solo così la squadra di
Breda (5 vittorie esterne in
campionato) può andare in fi-
nale, visto che il pari dell’anda-
ta la obbliga a fare il colpo ad
Alessandria, nella bolgia del
Moccagatta: per farcela, il tec-
IL REGOLAMENTO
Le semifinali dei playoff e i playout
non prevedono tempi supplementari:
ci saranno soltanto nelle finali
Ecco il meccanismo che regola
playoff e playout di Prima e
Seconda divisione: gli spareggi
sono necessari per determinare
un’altra promozione a girone e altre
due retrocessioni a girone (solo di
Prima divisione).
PLAYOFF Oggi in Prima divisione
c’è il ritorno delle semifinali: in caso
di parità di punteggio e di gol (quelli
segnati in trasferta valgono come
quelli segnati in casa), è qualificata
per la finale la squadra meglio
nico conta sulla varietà dei sui
uomini gol, visto che ben 18 so-
no i giocatori che ha mandato
a segno (record) e solo 4 volte
sono rimasti a secco. Idem la
formazione di Galderisi, che
perlomeno gioca in casa il der-
by con la Juve Stabia dopo
una settimana terribile per il
caso-Paoloni: in campionato i
successi interni sono stati 11 e
qui si gioca la semifinale che
Rai Sport 1 ha deciso di tra-
smettere in diretta.
Terzo livello Basta non perdere
invece ad Alessandria e Juve
Stabia, uscite con il sorriso dal-
la gara di andata. La squadra
di Sarri è riuscita a pareggiare
a Salerno e lo stesso deve fare
oggi (come minimo) davanti
ai suoi tifosi, dove in campio-
nato è caduta una sola volta e
ha incassato appena 10 gol (il
minimo della categoria). Quel-
la di Braglia (squalificato:
inammissibile il suo ricorso al-
la Disciplinare) deve invece re-
sistere sul campo del Beneven-
to, sapendo che in campionato
il rendimento esterno non è
stato particolarmente brillan-
te con ben 7 sconfitte: la rete
dell’andata di Molinari va
quindi difesa con i denti in un
derby incertissimo.
Quarto livello Atletico Roma e
Verona possono solo perderla,
questa finale: all’andata han-
no fatto benissimo il loro dove-
re e adesso serve un altro sfor-
zo. Gli uomini di Chiappara ri-
cevono il Taranto e giocano in
casa solo sulla carta, visto che
il seguito jonico sarà più consi-
stente dei tifosi locali, ma è
possibile anche perdere con
un gol di scarto per andare
avanti. Lo stesso vale per la
squadra di Mandorlini, che pe-
rò gioca in trasferta su un cam-
po molto temuto: la sconfitta
di misura può bastare, ma co-
noscendo il tecnico è impensa-
bile che vada a fare le barrica-
te (in campionato per l’Hellas
solo 6 sconfitte esterne, il mini-
mo dopo le 3 del Como) per
portare la sua squadra a gioca-
re la seconda finale dei playoff
consecutiva.
piazzata in classifica, ossia quello
che oggi gioca in casa. In Seconda
divisione invece c’è l’andata delle
finali: rispetto alle semifinali, l’unica
differenza è che in caso di parità
dopo la gara di ritorno, si giocano
due supplementari da 15’; se la
parità persiste, è promossa la
squadra meglio piazzata.
PLAYOUT Oggi in Prima divisione
c’è il ritorno: in caso di parità di
punteggio e di gol (quelli segnati in
trasferta valgono come quelli
Tecnici in casa
Dall’alto: Gianni Simonelli, 58
anni (Sorrento), Maurizio Sarri,
52 (Alessandria), Giuseppe
Galderisi, 48 (Benevento),
Roberto Chiappara, 37 (Atletico
Roma) SCOLPINI-BARTOLETTI
segnati in casa), si salva la squadra
meglio piazzata in classifica, ossia
quello che oggi gioca in casa.
LE DATE I playout finiscono oggi:
poi si andrà in campo soltanto per
le finali dei playoff. Domenica 12 c’è
l’andata di quelle di Prima divisione
e il ritorno di quelle di Seconda,
domenica 19 c’è il ritorno di quelle di
Prima.
VERDETTI Dopo il campionato e
dopo il playout di Seconda girone A,
ecco i primi verdetti. Promosse in
B: Gubbio e Nocerina; promosse in
Prima divisione: Tritium, Carpi e
Latina. Retrocesse in Seconda
divisione: Paganese e Cavese;
retrocessa in serie D: Sacilese.
GIRONE A
PLAYOFF
SORRENTO-VERONA (andata 0-2)
Senza Paulinho (rientra oggi dal Brasile),
Simonelli recupera Terra per il 4-4-2. Per
Mandorlini probabile conferma di Mancini
in attacco al fianco di Le Noci e Ferrari; la
squadra è in ritiro sotto scorta dei
carabinieri, al seguito circa 700 tifosi.
SORRENTO (4-4-2) Rossi; Vanin, Terra, Lo
Monaco, De Giosa; Erpen, Togni,
Nicodemo, Manco; Carlini, Pignalosa.
(Mancinelli, Angeli, Di Nunzio, Armellino,
Camorani, Corsetti, Bonvissuto). All.
Simonelli.
VERONA (4-3-3) Rafael; Cangi, Ceccarelli,
Maietta, Scaglia; Martina Rini, Esposito,
Hallfredsson; Mancini, Ferrari, Le Noci.
(Nicolas, Abbate, Anderson, Russo,
Garzon, Berrettoni, Pichlmann). All.
Mandorlini.
ARBITRO Irrati di Pistoia
(Palazzoni-Avellano).
ALESSANDRIA-SALERNITANA (1-1)
Tutto esaurito il Moccagatta. Sarri decide
all’ultimo se inserire Ciancio a destra o
Romeo, con inserimento di Ghinassi al
centro della difesa. Solo 800 biglietti
venduti ai tifosi ospiti, ma da Salerno
sono partiti molti di più (forze dell’ordine
all’erta): Breda opta per la formazione
dell’andata, ma Carrus è a rischio per un
guaio a un piede.
ALESSANDRIA (4-2-3-1) Servili; Romeo,
Ghinassi, Cammaroto, Bonomi;
Camillucci, Damonte; Negrini, Martini,
Croce; Scappini. (De Marco, Ciancio,
Menassi, Marchesetti, Cuneaz, Bondi,
Artico). All. Sarri.
SALERNITANA (3-4-3) Caglioni; Altobello,
Jefferson, Accursi; D’Alterio, Carrus,
Montervino, Pippa; Fabinho, Fava,
Ragusa. (Iuliano, Peccarisi, Carcuro,
Szatmari, Montella, Litteri, Aurelio). All.
Breda.
ARBITRO Viti di Campobasso
(Ernetti-Tozzi).
PLAYOUT
RAVENNA-ALTO ADIGE (0-1)
Leo Rossi recupera Lapadula e tutti gli
attaccanti, ma il clima è difficile dopo il
caso scommesse: per protesta nei
confronti della dirigenza gli ultras
lasceranno vuota la curva per tutta la
partita. Invece Traorè (squalificato) e
Campo sono gli assenti di Pellegrino.
RAVENNA (4-4-2) G. Rossi; Carnesalini,
Fasano, Gardella, Sabato; Rossetti,
Fonjock, Sciaccaluga, Cazzola; Gerbino
Polo, P. Rossi. (Pellegrino, Rosini, Grea,
Guitto, Lapadula, Rosso, Chianese). All. L.
Rossi.
ALTO ADIGE (4-3-3) Zomer; Kiem,
Cascone, Franchini, Martin; Furlan,
Odibe, Fink; Albanese, Marchi,
Fischnaller. (Mair, Mirri, Brugger, M.
Romano, A. Romano, El Kaddouri,
Baccolo). All. Pellegrino.
ARBITRO De Benedictis di Bari (Di Iorio-De
Franco).
PERGOCREMA-MONZA (0-1)
Maurizi recupera sia Marconi (unica
novità rispetto all’andata: rileva Scotto)
che Lolaico. Per Motta probabile ritorno
al 4-3-2-1 con Iacopino e Ricci dietro a
Ferrario; nulla da fare per Masini,
Chemali (operato in settimana alla spalla),
Stefano Seedorf (in Olanda per curarsi) e
D. Esposito.
PERGOCREMA (3-5-2) Russo; Ricci,
Panariello, Pambianchi; Ghidotti, Basile,
A. Profeta, Galli, Lolaico; Caccavallo,
Marconi. (Ingrassia, Romeo, Canzian,
Guerci, Mammetti, Criaco, Scotto). All.
Maurizi.
MONZA (4-3-2-1) Westerveld; Oualembo,
Cudini, Fiuzzi, Barjie; Gambadori, Prato,
Djokovic; Iacopino, Ricci; Ferrario.
(Marcandalli, Uggè, Tuia, Bugno, Campisi,
Russo, Alberti). All. Motta.
ARBITRO Gavillucci di Latina
(Colella-Mondin).
SERIE D (ore 16)
Anticipi: il Cuneo travolge il Mantova
Colpo in trasferta per il Sansepolcro
Oggi altre gare per scudetto e playoff
Due anticipi nel postcampionato di
serie D, oggi le altre gare: in ballo lo
scudetto e i playoff. Ecco il il
programma e gli arbitri (ore 16).
POULE SCUDETTO
TRIANGOLARE 1 Cuneo-Mantova 4-1
(ha riposato il Treviso); classifica:
Cuneo p. 4, Treviso 2, Mantova 1.
TRIANGOLARE 2 Perugia-Borgo a
Buggiano: Pezzuto di Lecce (riposa
Santarcangelo); classifica:
Santarcangelo p. 2; Perugia e Borgo
a Buggiano 1.
GIRONE B
Juve Stabia
senza Braglia
Il derby va
in diretta tv
PLAYOFF
BENEVENTO-JUVE STABIA (andata 0-1)
Galderisi è privo di Landaida
(squalificato) e ovviamente Paoloni (per
le note vicende del calcio scommesse);
venduti 6.000 biglietti, nonostante la
diretta di Rai Sport 1. Dall’altra parte
sono recuperati Fabbro, Ciotola, Dianda
e Pezzella, tuttavia Braglia non sarà in
panchina: respinto il ricorso avverso la
squalifica (in panchina va Isetto).
BENEVENTO (4-2-3-1) Baican; Pedrelli,
Siniscalchi, Signorini, Zito; Bianco,
Grauso; Pintori, Clemente, Mounard;
Evacuo. (Corradino, Palermo, Formiconi,
Vacca, Pacciardi, La Camera, Bueno).
All. Galderisi.
JUVE STABIA (3-4-3) Colombi; Maury,
Molinari, Scognamiglio; Dianda, Cazzola,
Danucci, Pezzella; Tarantino, Corona,
Albadoro. (Fumagalli, Fabbro, Rizza,
Mezavilla, Mbakogu, Raimondi, Ciotola).
All. Braglia.
ARBITRO Di Bello di Brindisi
(Tegoni-Pegorin).
ATLETICO ROMA-TARANTO (1-0)
È probabile il tutto esaurito al Flaminio,
nei 7.000 posti a disposizione. Chiappara
ha a disposizione l’intera rosa. Idem
Dionigi, che ritrova Coly e può contare
sul sostegno di oltre 3.000 tifosi.
ATLETICO ROMA (4-4-2) Ambrosi; Balzano,
Padella, Doudou, Angeletti; Babù,
Baronio, Miglietta, Franceschini; Ciofani,
Mazzeo. (Previti, Pelagias, Mazzarani,
Romondini, Franchini, E. Chiaretti,
Caputo). All. Chiappara.
TARANTO (3-4-3) Bremec; Sosa, Coly,
Prosperi; Antonazzo, Di Deo, Pensalfini,
Sabatino; Rantier, Girardi, Sy. (Faraon,
Panarelli, Branzani, Giorgino, L. Chiaretti,
Guazzo, Colombini). All. Dionigi.
ARBITRO Gallo di Barcellona Pozzo di
Gotto (Salvato-Fiorito).
PLAYOUT
COSENZA-VIAREGGIO (1-3)
Fernandez, Rizzo, Scarlato, Chianello,
Giacomini, Musca e Biancolino out: il
comitato «Cosenza c’è» ha raccolto
18mila euro e consegnati a Stefano Fiore
per la squadra, il neo sindaco Occhiuto
ha convocato in Comune vecchi e nuovi
imprenditori per tentare di salvare il
club. Nel Viareggio è Malacarne il
sostituto dello squalificato Castiglia: c’è
Bocalon, scatenato all’andata.
COSENZA (4-2-3-1) Marino; Aquilanti,
Cotroneo, Thackray, Maglione; Roselli, S.
Fiore; A. Fiore, Evola, Degano; Matteini.
(De Luca, Ungaro, Scarnato, Sommario,
Martucci, Viscardi, Essabr). All. De Rosa.
VIAREGGIO (4-4-2) Pinsoglio; Brighenti,
Fiale, Massoni, Bertolucci; Cristiani,
Pizza, Malacarne, Taormina; Bocalon,
Marolda. (Merlano, De Paola, Cosentini,
Calamai, D’Onofrio, Luppi, Martina). All.
Scienza.
ARBITRO Fabbri di Ravenna
(Calò-Abruzzese).
TERNANA-FOLIGNO (0-1)
Giordano ritrova Tozzi Borsoi in avanti e
recupera Nolè, però perde Giubilato: in
difesa i centrali sono Borghetti e
Fanucci. Invece Pagliari propone gli
stessi 11 di domenica con la variante di
Giovannini al posto di Merli Sala in
difesa. Almeno in 5mila per il derby.
TERNANA (4-3-3) Visi; Piva, Borghetti,
Fanucci, Imburgia; Cejas, D’Antoni,
Arrigoni; Nolè, Tozzi Borsoi, Sinigaglia.
(Cunzi, Quondamatteo, Grieco, Perney,
Lacheheb, Alessandro, Tavares). All.
Giordano.
FOLIGNO (4-4-1-1) Rossini; Iacoponi,
Cusaro, Giovannini, Bassoli; Sciaudone,
Castellazzi, Menchinella, Cavagna;
Coresi; Falcinelli. (Zandrini, Merli Sala,
Gregori, Papa, Fondi, La Mantia, Brunori
Sandri). All. Pagliari.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano
(Sani-Pedrini).
TRIANGOLARE 3 Ebolitana-Arzanese
Lazzeri di Arezzo (a Sarno, porte
chiuse; riposa Aprilia); classifica:
Arzanese e Ebolitana p. 3, Aprilia 0.
Le tre vincenti più la migliore
seconda vanno alle semifinali di
giovedì 9 giugno (sorteggio in Lega
martedì 7) con gara unica in campo
neutro; la finale è sabato 11.
PLAYOFF
TRIANGOLARE 1 Pontedera-
SandonàJesolo: Paolini di Ascoli
Piceno (riposa Bacoli); classifica:
DOMENICA 5 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA SPORTIVA R
SECONDA DIVISIONE
Ecco le finali:
tanti assenti
per il Prato
e la Pro Patria
GIRONE A
PRO PATRIA-FERALPI SALÒ
Novelli deve verificare le condizioni di
Benedetti (problemi muscolari): se non
recupera, c’è un ballottaggio tra
Polverini e Artuso; Andreoletti tra i
pali, Cortesi a centrocampo, e Janvier
in attacco, sono i candidati a sostituire
gli squalificati Anania, Calzi e Pacilli.
Rastelli dall’altra parte ha invece
problemi di abbondanza: da segnalare
il ritorno in panchina del centravanti
argentino Pablo Rossetti, a 8 mesi
dalla rottura dei legamenti del
ginocchio sinistro; un centinaio i tifosi
al seguito, con in testa Barbara Botti,
sindaco di Salò.
PRO PATRIA (4-2-3-1) Andreoletti;
Bertin, Nossa, Zanetti, Benedetti;
Bruccini, Cristiano; Janvier, Cortesi,
Dell’Acqua; Serafini. (Sala, Polverini,
Marchetti, Artuso, Nocciola, Elton,
Centrella). All. Novelli.
FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani;
Turato, Colicchio, Leonarduzzi, Savoia;
Sella, Muwana, Cortellini; Quarenghi,
Graziani, Bracaletti. (Gargallo, Ortolan,
Bonaccorsi, Scioli, Zanola, Meloni,
Rossetti). All. Rastelli.
ARBITRO Peretti di Verona
(Pentangelo-Di Vuolo).
GIRONE B
PRATO-CARRARESE
Bellini reinventa la difesa per far fronte
alle squalifiche di Sacenti, Lamma e De
Agostini; al loro posto giocano
rispettivamente Fogaroli a destra,
Ferri centrale e Varutti, match winner
contro L’Aquila, a sinistra. Nella
squadra di Monaco non recuperano
Vannucci e Orlandi, quindi il tecnico
dovrà fare a meno anche dello
squalificato Gaeta, capocannoniere del
girone. Diretta tv per la zona di
Carrara, attesi almeno 5mila
spettatori.
PRATO (4-3-1-2) Pazzagli; Fogaroli,
Ferri, Malomo, Varutti; Gori,
Corvesi, Zagaglioni; Pagliuca;
Varricchio, Vieri. (D’Oria, Silva
Reis, Tafi, Visibelli, Piantoni,
Taugourdeau, Schenetti). All. Bellini.
CARRARESE (4-3-2-1) Gazzoli; Mariotti,
Benassi, Anzalone, Duravia; Corrent,
Chadi, Conti; Vigiani, Pera; Merini.
(Vigorito, Buono, Trocar, Redomi, Cori,
Vita, Giovinco). All. Monaco.
ARBITRO Barbeno di Brescia
(Paiusco-Gava).
GIRONE C
AVELLINO-TRAPANI
Esauriti i 7.500 biglietti del Partenio,
che da mercoledì sera diverrà lo
stadio Adriano Lombardi dopo
un’amichevole tra vecchie glorie di
Avellino e Fiorentina con incasso pro
Sla. Vullo deve rinunciare a Caso,
squalificato: al suo posto gioca
Nocerino. Nella squadra di Boscaglia
tutti disponibili compreso Coco, che ha
smaltito i postumi di un infortunio; a
sinistra Madonia ha vinto il ballottaggio
con Ficarrotta.
AVELLINO (4-4-2) Cascella; Meola,
Puleo, Nocerino, Bruno; Millesi,
Acoglanis, D’Angelo, Comini; De
Angelis, Vicentin. (Celli, Ricci, Maisto,
Viscido, Peluso, Panatteri, Scandurra).
All. Vullo.
TRAPANI (4-4-2) Castelli; Priola,
Pagliarulo, Filippi, Daì; Barraco,
Pirrone, Domicolo, Madonia; Perrone,
Gambino. (Dolenti, Colletto, Calabrese,
Cianni, Ficarrotta, Lupo, Mastrolilli).
All. Boscaglia.
ARBITRO Bolano di Livorno
(Raparelli-Servilio).
SandonàJesolo e Bacoli p.1,
Pontedera 0.
TRIANGOLARE 2 Pomigliano-Rimini:
Baldicchi di Città di Castello (riposa
Saint Christophe); classifica:
Saint Christophe p. 3, Pomigliano e
Rimini 0.
TRIANGOLARE 3 Forza e Coraggio-
Sansepolcro 2-3 (ha riposato
Voghera); classifica: Voghera e
Sansepolcro p. 3,
Forza e Coraggio 0.
La terza giornata è in programma
mercoledì 8, poi il 10 c’è il sorteggio
in Lega tra le tre vincenti e la Turris
(qualificata quale finalista di Coppa
Italia) per gli accoppiamenti delle
semifinali che si giocano il 15 e 19
giugno. La finale chiude la stagione
domenica 26.