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Ripartiamo dai giovani di Massimo Lucchesi

La redazione del presente contributo è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione di Maurizio Vi-
scidi che ringrazio, dandogli appuntamento tra qualche anno, quando non solo sarà in grado di illustrarci
nuove metodologie di allenamento, ma potrà anche fornirci i dettagli dei progressi fatti dalle nostre naziona-
li giovanili, grazie alla serietà, alla passione, alla competenza, all’entusiasmo e alla voglia di migliorare che
si respira ai raduni degli azzurrini.

opo gli storici successi degli anni passa- Ad agosto dello scorso anno, con l’obiettivo

D ti (la nazionale Under 21 ha vinto cin-


que delle sette edizioni dei campionati
europei a cavallo tra gli anni 1992 e 2004), le
di rilanciare il movimento giovanile azzurro, è
stato chiamato Arrigo Sacchi che, nel ruolo di
coordinatore e affiancato dal suo vice Maurizio
rappresentative giovanili italiane hanno attraver- Viscidi, sta attuando una serie di riforme per ri-
sato un periodo piuttosto buio, illuminato dal proporre ai massimi livelli la competitività delle
raggiungimento di qualche traguardo parziale, nazionali giovanili nelle quali, come accaduto
come quello ottenuto dalla nazionale under 19 con successo in passato, si dovranno fare le ossa i
che si è classificata seconda nell’Europeo del futuri alfieri della nazionale maggiore.
2008 e ciò è valso la qualificazione dell’Under 20 Per approfondire il nuovo progetto e capire
ai mondiali del 2009, competizione dove gli az- ciò che è stato fatto a partire dallo scorso 4 ago-
zurrini di Francesco Rocca sono usciti in manie- sto, data nella quale è stato ufficializzato l’incari-
ra rocambolesca ai quarti di finale, superati per co ad Arrigo Sacchi e Maurizio Viscidi, ci siamo
3-2 dall’Ungheria negli ultimi minuti del secon- rivolti proprio al tecnico di Bassano del Grappa.
do tempo supplementare. “Sono molte le iniziative intraprese in questi
primi mesi, anche se l’obiettivo primario, quello
da dove siamo partiti, è stato stabilire un contat-
to diretto con i club. Nel corso di questi mesi
con Arrigo Sacchi abbiamo visionato i settori
giovanili di 17 società di A e B e altri verranno
visitati prossimamente. Oltre a muoverci sul ter-
ritorio sono stati organizzati tre incontri con i re-
sponsabili dei settori giovanili, con gli allenatori
di Primavera e Berretti e con i tecnici degli Allie-
vi Nazionali, nei quali la partecipazione è stata
massiccia (98% di adesioni, ndr) e che ci hanno
permesso di confrontarci, di migliorare i rappor-
ti di collaborazione, di esporre gli orientamenti e
le metodologie utilizzati nei raduni delle nazio-
nali giovanili e di divulgare i modelli attuati dal-
le principali scuole calcistiche.
Rispetto al recente passato è aumentata del
40% l’attività delle giovanili azzurre. Adesso le
varie categorie effettuano stage ogni quaranta
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giorni e possibilmente incontri amichevoli inter- verso un programma di videoanalisi specifico, il
nazionali con avversari di pari categoria. Questo sottoscritto e lo staff tecnico degli allenatori
è un aspetto imprescindibile per raggiungere estrapolano situazioni e preparano brevi clip su-
quei margini di miglioramento che possiamo gli aspetti collettivi o individuali da mostrare alla
conseguire e aumentare il bagaglio di esperienze squadra o al singolo.
e la qualità complessiva dei nostri ragazzi. Rite- Sempre a livello tecnico, in collaborazione
niamo che il confronto con altre scuole calcisti- con la sezione medica del Settore Tecnico, abbia-
che sia uno straordinario momento di crescita. mo stilato una batteria di test (resistenza-forza-
Naturalmente per raggiungere questo primo agilità) che ci consente di avere dei parametri di
obiettivo, come anticipato, non potevamo non riferimento su cui lavorare e poter effettuare va-
partire dal coinvolgere le lutazioni oggettive.
società, principalmente nel- Un tassello non meno
le persone del responsabile Modernità, efficienza, importante è quello relati-
del settore giovanile e dei competenza vo allo scouting. Abbiamo
tecnici. Al termine dei vari istituito la figura dell’osser-
stage siamo oggi in grado e passione per il rilancio vatore di zona e abbiamo
di fornire ai club un report due tecnici che si dedicano
dettagliato delle sedute del calcio giovanile esclusivamente all’Under
svolte e in molti casi anche 21. Attraverso la collabora-
il valore della frequenza zione di queste figure e dei
cardiaca, rilevata in teleme- tecnici federali, ogni setti-
tria, del lavoro degli atleti. mana, riusciamo a monito-
Inoltre per migliorare e ot- rare una cinquantina di
timizzare la collaborazione partite ed è attivo un soft-
con i tecnici dei club viene ware di archiviazione dei
loro fornito il prontuario dati che consente agli os-
delle esercitazioni effettuate servatori di accedervi via
in nazionale. internet e implementare in
Stabilire un contatto di- modalità elettronica il da-
retto con le società, cancel- tabase. È fondamentale
lare il centralismo, essere sul territorio e ‘scendere avere sotto controllo tutto il territorio e valutare il
in campo’ è ed è stato un primo passo fondamen- processo di crescita dei giovani per evitare di di-
tale. sperdere qualche potenziale talento. Sempre nel-
Un altro aspetto sul quale sono stati fatti im- l’ottica di collaborazione con le società, ci avvalia-
portanti passi avanti riguarda la ‘costruzione’ mo della competenza dei tecnici delle categorie
della squadra dei tecnici azzurri. L’obiettivo prin- Allievi e Giovanissimi Nazionali, ai quali abbiamo
cipale era quello di uniformare il modo di alle- chiesto al termine del girone di andata, e chiede-
nare e creare sinergia tra gli allenatori. Da un an- remo al termine del ritorno, di stilare la miglior
no all’altro, salendo di categoria, dev’essere ga- formazione del loro girone. Una sorta di “Top 11”
rantita continuità per non disperdere quanto fat- dei vari gironi che ci dà modo di avere ulteriori ri-
to. E proprio per adeguare il lavoro sul campo ferimenti su cui lavorare.
abbiamo redatto una serie di esercitazioni stan- Questa è l’attività svolta finora e che rappre-
dard che vengono utilizzate da tutti gli allenato- senta la base da migliorare. È chiaro infatti che
ri: ogni mese è prevista una riunione tecnica nel- non ci fermeremo e che dovremo innanzitutto af-
la quale analizziamo con i mister gli aspetti di finare e ottimizzare l’efficacia del lavoro quotidia-
squadra in base alle partite, l’andamento dei sin- no (dagli stage ai raduni tecnici, agli incontri con
goli e la situazione degli organici. tecnici e società ecc.) ed esser pronti a correggere
Inoltre, tutti gli allenamenti fatti a Covercia- la rotta qualora ve ne fosse bisogno. Stiamo inol- 7
no e le varie partite vengono filmati, poi, attra- tre studiando i modelli europei ed extraeuropei
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LO STAFF TECNICO DELLE NAZIONALI GIOVANILI

Coordinatore delle nazionali giovanili: ARRIGO SACCHI


Vicecoordinatore: MAURIZIO VISCIDI

Categoria Commissario Tecnico Preparatori Atletici:


Professor Biagio Moretti, Professor Luca Cop-
Under 21 CIRO FERRARA pari (con la collaborazione della struttura Co-
Vice ANGELO PERUZZI verciano Lab di metodologia dell’allenamento)

Under 20 FRANCESCO ROCCA Preparatori dei portieri:


Luciano Castellini, Andrea Pazzagli, Cristiano
Under 19 DANIELE ZORATTO Bergodi

Under 18 ALBERIGO EVANI Osservatori:


Sormani (Under 21), Di Biagio (Under 21),
Under 17 PASQUALE SALERNO Vanoli, Musicco, Schincaglia, Graziani, Reg-
gianini, Leccese
Under 16 ANTONIO ROCCA

per capire se possiamo ricavare metodologie e idee sul miglioramento delle qualità atletiche durante
per migliorare ciò che stiamo già facendo. i nostri raduni che avvengono per tre o quattro
Per concludere, ritengo strategico ed estrema- giorni ogni quaranta. Il nostro obiettivo è quello
mente importante il rapporto di collaborazione e di formare la squadra e far interagire tatticamen-
coinvolgimento che ci lega al Settore Giovanile e te i giocatori che, provenendo dai vari gironi, a
Scolastico (col quale condividiamo le problemati- volte neanche si conoscono.
che relative ai vari campionati, al fine di innalzar- Nelle società ci sono invece tutti i presupposti
ne il livello), al Settore Tecnico (col quale coope- per poter sviluppare le abilità e le qualità indivi-
riamo per ciò che concerne i programmi dei corsi duali. Ecco perché, come spieghiamo nei raduni
UEFA C e del quale ci avvaliamo relativamente alle con gli allenatori, è fondamentale lavorare col
strumentazioni e alle competenze del laboratorio pallone, privilegiare la tecnica e il trasferimento
di metodologia e di quello medico) e ai club. della gestualità (allenata e consolidata in forma
L’ottimale funzionamento di questo quadrila- analitica) su di un piano situazionale attraverso
tero è una condizione indispensabile per risolle- esercitazioni di possesso-palla, giochi di posizio-
vare le sorti del calcio giovanile azzurro.” ne, esercitazioni in spazi ridotti dove è frequente
il contatto con la sfera, dove si restringono gli
Concludiamo questo lungo approfondimento spazi e i tempi di giocata e dove l’attenzione e la
con mister Viscidi chiedendogli alcune indicazioni concentrazione sono elevate. Occorre che l’alle-
per ottimizzare il lavoro dei tecnici all’interno del natore sia in grado di sviluppare la cultura del
settore giovanile. gioco e del confronto. Così come concordano il
Settore Tecnico e quello Giovanile e Scolastico,
“Occorre innanzitutto precisare che le eserci- la palla è l’attrezzo fondamentale col quale il gio-
tazioni fatte delle nazionali e mostrate in questo catore deve sapersi relazionare. Avendo inoltre
contributo sono funzionali all’assemblaggio di poche ore settimanali a disposizione, è sempre
8 squadra. Non sarebbe utile e non avrebbe senso più indispensabile privilegiare le forme di lavoro
lavorare sull’affinamento tecnico del singolo o che prevedono l’uso del pallone.”
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NAZIONALE UNDER 19

Martedì 15 febbraio - Centro Tecnico di Coverciano - ore 15.00

Riscaldamento L’esercitazione vede contrappor- Esercitazione difensiva di reparto Nell’altro ver-


si due squadre, entrambe schierate col modulo 4- sante del campo Daniele Zoratto lavora anch’egli
3-3, portieri esclusi. Mentre una squadra muove con undici giocatori, sviluppando un’esercitazio-
la palla a 360° tra il reparto arretrato e quello ne per l’allenamento del reparto arretrato. L’eser-
avanzato, gli avversari si oppongono passivamente citazione, svolta inizialmente in forma analitica,
curando la contrapposizione difensiva e in parti- vede i quattro difensori, supportati dal portiere,
colare l’ordine, lo scaglionamento e i raddoppi. impegnati a muoversi in relazione alla risalita ver-
L’esercitazione, effettuata a un’intensità me- ticale del pallone.
dio-bassa, vede le due squadre alternarsi nelle fa-
si di possesso e non possesso e prevede delle fasi
di recupero dove i giocatori fanno stretching.

Fig. 3. Esercitazione difensiva del gruppo coordinato da Zoratto.

Quando la palla è in possesso di un attaccante


situato nella zona laterale, come mostra la Figura
3, all’interno dell’area di rigore i difendenti mar-
Fig. 1. Il riscaldamento a squadre contrapposte. cano gli avversari vicini col difensore centrale sul
lato forte che è posto in copertura lunga, presi-
Al termine della fase di riscaldamento l’eserci- diando la zona del corto. Nel caso di retropassag-
tazione prosegue con i giocatori divisi in due gio corto verso l’attaccante posto nei pressi del
gruppi. Un gruppo lavora con il preparatore dei vertice dell’area di rigore, i difensori “restano in
portieri Andrea Pazzagli mentre l’altro si allena posizione” e si orientano in funzione di palla-av-
agli ordini di Daniele Zoratto. versario-porta, mentre se la palla viene ceduta al
Esercitazione di possesso-palla Andrea Pazzagli centrocampista centrale (retropassaggio lungo) si-
in uno spazio di metri 25x25 fa eseguire un’eser- tuato sulla tre quarti campo, la linea sale e il pri-
citazione di possesso-palla. Gli undici giocatori mo riferimento, finché è in movimento, è la palla.
impegnati si dividono in due squadre con un jol- Dopo una prima fase analitica, l’esercitazione
ly (il portiere) che collabora coi possessori. viene svolta in forma di 4vs6 (situazionale). La
L’esercitazione è svolta a tocco libero. squadra in possesso-palla è schierata con un rife-
rimento centrale, due ali e tre centrocampisti.

Fig. 2. Esercitazione di possesso-palla del gruppo coordinato 9


da Pazzagli. Fig. 4. Esercitazione di possesso-palla 4vs6.
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In questa seconda fase il reparto difensivo, ol- Sviluppi offensivi Nella rimanente tre quarti
tre a risalire in maniera ordinata, deve saper sci- di campo Daniele Zoratto lavora sulla fase offen-
volare (su cambio-gioco), contrastare adeguata- siva in forma di partita-ombra 10vs0. La squa-
mente il centravanti e tamponare gli inserimenti dra, schierata con il modulo 4-3-3, è chiamata a
degli interni avversari. eseguire una serie di sviluppi per attaccare in am-
Al termine della proposta i gruppi si inverto- piezza e profondità (approfondiremo i movi-
no e Daniele Zoratto propone la medesima eser- menti collettivi del modulo 4-3-3 all’interno del-
citazione ai ragazzi che precedentemente erano la descrizione dell’allenamento della nazionale
impegnati, agli ordini di Pazzagli, nell’esercita- Under 18).
zione di possesso-palla in spazi ristretti. Dopo
aver lavorato sui movimenti difensivi del reparto
arretrato, Zoratto si concentra sugli sviluppi of-
fensivi.
Anche in questo ulteriore step della sessione il
gruppo complessivo dei ventidue giocatori viene
diviso in due.

Esercitazione di possesso-palla Andrea Pazza-


Fig. 6. Partita-ombra 10vs0.
gli, in uno spazio di m 18,50x18,50, propone
un’esercitazione di possesso palla. Gli undici
giocatori impegnati si schierano con tre gioca- Partita su campo ridotto La seduta è completa-
tori per squadra all’interno del settore di gioco. ta da una partita 11vs11 nello spazio compreso
La squadra in possesso ha l’obiettivo di mante- tra le due aree di rigore. Anche durante quest’ul-
nere la sfera e superare il tentativo di riconqui- tima fase dell’allenamento le squadre sono schie-
sta dei tre avversari. Per fare ciò si avvale della rate con il 4-3-3 e cercano di muoversi, sia in fa-
collaborazione di un jolly interno (il portiere) e se offensiva che difensiva, in maniera organica,
di due sponde poste sul perimetro come mostra ordinata e razionale, secondo quanto appreso
la Figura 5. precedentemente.

Fig. 5. Esercitazione di possesso-palla con jolly e due sponde. Fig. 7. Partita su campo ridotto 11vs11.

NAZIONALE UNDER 18

Lunedì 14 febbraio - Campo Benelli - AC Lido di Camaiore - ore 15.00

Esercitazione di riscaldamento Alberigo Eva- vi in funzione delle indicazioni del tecnico. La


ni dispone di venti giocatori (i portieri si ri- squadra è schierata con il modulo 4-3-3 ed è
10 scaldano col preparatore Castellini) che simu- impegnata, in rapporto alla posizione del pal-
lano, a coppie, una serie di movimenti difensi- lone indicata dal tecnico, in movimenti di sci-
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volamento orizzontale, raddoppi, coperture, ri- squadra esegue prima lo sviluppo da destra verso
salite, scalate ecc. sinistra e a seguire quello da sinistra verso destra.

Fig. 8. Riscaldamento agli ordini di mister Evani. Fig. 10. Il “ripasso” del modulo 4-3-3.

Esercitazione di possesso-palla All’interno di Negli schemi a seguire sono rappresentati alcu-


uno spazio di m 40x40, dove Evani ha prece- ni degli sviluppi di gioco praticati dalla squadra.
dentemente disposto cinque porticine formate
da birilli, si gioca un 9vs9 con due jolly che col-
laborano esclusivamente con la squadra in pos-
sesso-palla. Per ottenere il punto il possessore di
palla deve trasmettere la palla a un compagno
facendola passare all’interno della porticina.
Una delle cinque porticine è in posizione cen-
trale mentre le altre quattro sono più decentra-
te, prossime agli angoli dello spazio di gioco,
come mostra la Figura 9. Pur non essendoci
vincoli particolari, il gioco viene sviluppato
quasi esclusivamente palla a terra e i calciatori
giocano a uno o due tocchi. Sviluppo n. 1 - Il terzino destro verticalizza
per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azione
si sviluppa quindi sul versante opposto con il
servizio per l’ala che si accentra e serve l’interno
il quale a sua volta imbecca il terzino sinistro che
va al cross. In area a ricevere si proiettano il cen-
travanti, l’ala destra e l’interno destro.

Fig. 9. Esercitazione di possesso-palla

Sviluppi offensivi Mister Evani utilizza tutto il


rettangolo di gioco e schiera due squadre di un-
dici giocatori una di fronte all’altra. In maniera
alternata, azione dopo azione, le due squadre “ri-
passano” gli sviluppi del modulo 4-3-3. I gioca-
tori in fase difensiva eseguono una contrapposi-
zione soltanto passiva, l’azione ha sempre origine Sviluppo n. 2 - Il terzino destro verticalizza 11
dalla rimessa con le mani del portiere. Ogni per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azio-
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ne si sviluppa quindi sul versante opposto con
il servizio per l’ala che si accentra e serve il
centravanti il quale a sua volta imbecca il terzi-
no sinistro che va al cross. In area a ricevere si
proiettano il centravanti, l’ala destra e l’inter-
no destro.

Sviluppo n. 5 - Il terzino destro gioca interna-


mente sul mediano che a sua volta si appoggia sul
difensore centrale di destra. Costui gira palla verso
il compagno di reparto e contemporaneamente la
catena di sinistra effettua un cambio di posizione
interno-terzino-ala.
La palla, giunta all’interno, viene giocata in
verticale per il centravanti che di prima fa la spon-
Sviluppo n. 3 - Il terzino destro verticalizza da per l’ala venuta dentro. L’azione prosegue con
per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azione il servizio in profondità per il terzino sinistro che
si sviluppa quindi sul versante opposto con il va al cross.
servizio per l’ala che si accentra, conduce e serve
l’ala opposta che taglia in profondità e va alla
conclusione.

Sviluppo n. 6 - Dopo lo scorrimento di palla


effettuato dal reparto arretrato il terzino verti-
calizza per l’ala che si smarca internamente e
dopo un controllo orientato va a servire l’ala sul
Sviluppo n. 4 - Il terzino destro gioca interna- versante opposto. Quest’ultima serve di prima
mente sul mediano che a sua volta si appoggia l’interno a sostegno che immediatamente inne-
sul difensore centrale di destra. Costui gira palla sca il centravanti scattato in profondità.
verso il compagno di reparto e contemporanea-
mente la catena di sinistra effettua un cambio di Sviluppo n. 7 - (vedi schema successivo) Dopo
posizione interno-terzino-ala. lo scorrimento di palla effettuato dal reparto ar-
La palla, giunta all’interno, viene giocata in retrato, il terzino verticalizza per l’ala che si
verticale per il centravanti che di prima fa la smarca internamente e serve di prima l’interno a
sponda per l’ala venuta dentro. L’azione prose- sostegno: questi inesca immediatamente il cen-
12 gue con il servizio in profondità per l’ala opposta travanti scattato in fascia che va al cross per ala e
che va alla conclusione. interno del lato opposto.
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travanti-ala e l’assist di quest’ultima per l’ala op-
posta che taglia in profondità e va alla conclusio-
ne.

Sviluppo n. 7

Sviluppo n. 10 - Il terzino destro verticalizza


per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azione
si sviluppa quindi sul versante opposto col servi-
zio del mediano per l’ala che riceve nei pressi
della linea laterale e si accentra in guida. L’azione
prosegue con l’ala che gioca per il centravanti e si
propone per chiudere la combinazione. L’attac-
cante opta in questo caso per l’apertura verso il
terzino che si è inserito in fascia e va al cross.
Sviluppo n. 8 - Dopo lo scorrimento di palla
effettuato dal reparto arretrato, il terzino vertica-
lizza per l’ala che si smarca internamente e di
prima va a combinare col centrvanti di fronte a
lui. Dopo il successivo controllo orientato, l’ala
va a servire l’ala sul versante opposto che ha ta-
gliato in profondità.

Sviluppo n. 11 - Il terzino destro verticalizza


per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azione
si sviluppa quindi sul versante opposto col servi-
zio del mediano per l’interno opposto che, in-
crociando, ha scambiato la posizione con l’ala.
L’azione prosegue con la combinazione interno-
centravanti-interno e l’assist di quest’ultimo per
Sviluppo n. 9 - Il terzino destro verticalizza l’ala opposta che taglia in profondità e va alla
per l’ala che gioca a scarico sull’interno. L’azione conclusione.
si sviluppa quindi sul versante opposto con il
servizio del mediano per l’ala che riceve nei pres- Esercitazione trasversale (pressing e transizione
si della linea laterale e si accentra in guida. positiva) L’esercitazione si sviluppa in un’area 13
L’azione prosegue con la combinazione ala-cen- lunga sino alla tre quarti campo (metri 70x60
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circa), al cui interno sono schierate due squadre e I giocatori della squadra che inizia l’azione (con la
il portiere che difende l’unica porta (sul versante rimessa del portiere) hanno l’obiettvo di servire
opposto una linea di “cinesini” delimita la tre un giocatore oltre la linea dei “cinesini”, mentre i
quarti campo). L’azione ha inizio dal portiere che difendenti sono impegnati a pressare e rubare pal-
può liberamente servire uno dei giocatori del re- la per poi concludere (transizione positiva) senza
parto arretrato mentre gli avversari si dispongono pressione. L’esercitazione viene eseguita a buon
raccolti, con la prima linea all’altezza della tre ritmo ed è apprezzabile l’attenzione al pressing da
quarti offensiva, e pronti a far scattare il pressing. parte di tutti i giocatori, attaccanti compresi.

Fig. 11. Esercitazione trasversale.

Italia - Inghilterra 1-0


Un rigore nel finale dell’attaccante
Federico Macheda regala alla squadra
di Ferrara una prestigiosa vittoria
in amichevole.

L’autore

Massimo Lucchesi
Nato a Viareggio il 25 gennaio 1968. Allenatore di base. Autore di numerosi libri e DVD inerenti gli aspet-
ti tecnico-tattici del gioco del calcio tradotti e pubblicati anche in inglese, tedesco, russo, greco e croato.
Editore e direttore del sito www.allenatore.net e della omonima casa editrice. Ha partecipato come relatore
14 a numerosi seminari, prevalentemente all’estero

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