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(È) gradevole, 

quando nel vasto mare i venti sconvolgono le distese marine,

da terra guardare il grande affanno di un altro;

non perché sia una piacevole gioia il fatto che qualcuno sia travagliato,

ma perché è gradevole vedere da quali mali tu stesso sia libero.

(È) gradevole anche vedere grandi contrasti di guerra

disposti attraverso i campi di battglia senza tua parte di pericolo.

Ma nulla è più piacevole che occupare i ben protetti

spazi sereni innalzati dall'insegnamento dei sapienti,

donde tu possa guardare dall'alto gli altri e vederli qua e là

errare e cercare vagando la via della vita,

gareggiare in ingegno, contendere in nobiltà,

notte e giorno sforzarsi con straordinaria fatica

per emergere alle più grandi ricchezze e per impadronirsi del potere.

O infelici menti degli uomini, o animi ciechi!

In quali tenebre di vita e in quanto grandi pericoli

si trascorre questa esistenza, qualunque essa sia! Non vedere

che null'altro la natura pretende per sé, se non che

separato dal corpo il dolore sia assente, che goda nell'animo

di una piacevole sensazione, lontana dalla preoccupazione e dalla paura?

Perciò vediamo che per la natura del corpo poche cose

sono necessarie complessivamente le quali possano togliere il dolore,

tanto che possono anche fornire molti piaceri.

(È) più gradevole talvolta, né la natura stessa lo richiede,

se non ci sono nei palazzi statue d'oro di giovani

che sostengono fiaccole accese con la mano destra,

affiché si forniscano luci ai banchetti notturni,

né la casa rifulge d'argento e risplende d'oro

né le cetre fanno riecheggiare le sale laqueate e dorate,

mentre tuttavia tra sé sdraiati nell'erba molle
presso un rivo d'acqua sotto i rami di un alto albero

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