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CRITICA DEL GIUDIZIO

Studia il sentimento,facoltà mediante cui l’uomo fa esperienza di quella finalità del reale che la
Critica della Ragion pura escludeva sul piano fenomenico e la Critica della Ragion pratica postulava
a livello noumenico. Il sentimento rappresenta un’esigenza umana e non ha valore conoscitivo o
teoretico. Il sentimento permette l’incontro tra i due mondi.

GIUDIZI DETERMINANTI
giudizi conoscitivi e scientifici della Critica della Ragion pura.

GIUDIZI RIFLETTENTI o SENTIMENTALI PURI


Interpretano la natura attraverso le NOSTRE ESIGENZE UNIVERSALI DI FINALITÀ E
DI ARMONIA;derivano a priori dalla nostra mente.
Per “Giudizio” s’intende la facoltà dei giudizi riflettenti,facoltà media tra l’intelletto e la ragione,tra
la conoscenza e la morale.
I giudizi riflettenti sono i:
-giudizio estetico:viviamo intuitivamente (immediatamente) la finalità della natura (avvertiamo un
paesaggio bello in sintonia con le nostre esigenze spirituali);la finalità esprime il venir incontro
dell’oggetto alle aspettative estetiche del soggetto→ finalità soggettiva o formale
-giudizio teleologico:pensiamo concettualmente la finalità (“lo scheletro è stato prodotto per
reggere l’animale”);il fine esprime un carattere proprio dell’oggetto → finalità oggettiva o reale

Critica del Giudizio estetico


“Estetica” come dottrina dell’arte e della bellezza.

DEFINIZIONI DI BELLEZZA
-secondo la qualità:DISINTERESSE:una cosa è bella perché è bella,non perché obbedisce a
interessi esterni
-quantità:il bello piace UNIVERSALMENTE,SENZA CONCETTO;le cose che diciamo belle sono
tali perché VISSUTE SPONTANEAMENTE come belle e non perché giudicate tali attraverso un
RAGIONAMENTO
-relazione:la bellezza è percepita come FINALITÀ (ARMONIA) SENZA SCOPO;NON RISULTA
IMPRIGIONABILE IN SCHEMI CONOSCITIVI
-modalità:il bello è qualcosa che ognuno percepisce intuitivamente,ma che nessuno riesce a
spiegare intellettualmente;nessuno riesce a giustificare tale emozione intellettualmente.
NON VI SONO PRINCIPI RAZIONALI DEL GUSTO O IDEALI RIGIDI DI BELLEZZA.
L’UNIVERSALITÀ ESTETICA È STABILITA SU BASE SENTIMENTALE

PIACEVOLE
ciò che piace ai sensi;il piacevole dà luogo ai giudizi estetici empirici

PIACERE ESTETICO
è il sentimento provocato dalla forma della cosa che diciamo bella.Si concretizza nei giudizi
estetici puri

BELLEZZA LIBERA
appresa senza alcun concetto

BELLEZZA ADERENTE
riferimento a un determinato modello o concetto

DEDUZIONE DEI GIUDICI ESTETICI PURI


Il giudizio estetico nasce da uno spontaneo rapporto dell’immaginazione con
l’intelletto:l’immagine della cosa appare rispondente alle esigenze dell’intelletto generando un
senso di armonia. IL GIUDIZIO DI GUSTO NON SI BASA SOPRA CONCETTI, MA SU
QUELLA FACOLTÀ DEL GIUDIZIO ,TRAMITE CUI VIENE INTUITA LA FINALITÀ
SOGGETTIVA DELLA NATURA,CHE È COMUNE A OGNI UOMO.

RIVOLUZIONE COPERNICANA ESTETICA


il bello non è una proprietà oggettiva o ontologica delle cose,ma il FRUTTO DI UN
INCONTRO DEL NOSTRO SPIRITO CON ESSE,cioè QUALCOSA CHE NASCE SOLO
PER LA MENTE E IN RAPPORTO ALLA MENTE→ L’ARMONIA CHE COSTITUISCE LA
FORMA DELL’OGGETTO BELLO NON È UNA QUALITÀ DELLA COSA
STESSA,CONSISTENDO UNICAMENTE NELLA VISSUTA ARMONIA INTERIORE DEL
SOGGETTO,CHE EGLI,INCONSAPEVOLMENTE,PROIETTA NELL’OGGETTO

SUBLIME
valore estetico prodotto da qualcosa di smisurato o di incommensurabile
-sublime matematico:nasce in presenza di qualcosa di smisuratamente grande.PROVIAMO UN
DISPIACERE,PERCHé LA NOSTRA IMMAGINAZIONE NON RIESCE AD
ABBRACCIARNE LE INCOMMENSURABILI GRANDEZZE,UN PIACERE PERCHè LA
NOSTRA RAGIONE è PORTATA AD ELEVARSI ALL’IDEA DI INFINITO.
SCOPRENDOCI PORTATORI DELL’IDEA DI INFINITO,CHE ATTESTA LA NOSTRA
ESSENZA DI ESSERI SUPERIORI ALLA NATURA,TRASFORMIAMO L’INIZIO SENSO
DELLA NOSTRA PICCOLEZZA FISICA IN UNA FINALE CONSAPEVOLEZZA DELLA
NOSTRA GRANDEZZA SPIRITUALE:CONVERTIAMO L’INIZIALE STIMA PER
L’OGGETTO IN UNA FINALE STIMA PER IL SOGGETTO-ENTE SOVRASENSIBILE →
IL VERO SUBLIME STA IN NOI MEDESIMI
-sublime dinamico:strapotenti forze naturali
Le due forme del sublime presuppongono una levatura d’animo senza la quale il sublime si riduce
semplicemente a terribile.
A differenza del bello,il sublime nasce dalla rappresentazione dell’informe e si nutre del contrasto
tra immaginazione sensibile e ragione,provocando fremito e commozione

BELLO ARTISTICO
la natura è bella quando ha l’apparenza dell’arte e l’arte è bella quando ha l’apparenza della
natura

PREROGATIVE DEL GENIO


-creatività
-opere esemplari che fungono da modello per gli altri
-impossibilità di mostrare scientificamente come compie la sua produzione

GIUDIZIO TELEOLOGICO
l’interiorità esige credere che la natura,in virtù della sapienza ordinatrice di un Dio ,sia
organizzata in modo tale da rendere possibile la libertà e la moralità,e sia TUTTA QUANTA
FINALISTICAMENTE PREDISPOSTA ALLA NOSTRA SPECIE,poiché SENZA
L’UOMO,un ESSERE RAGIONEVOLE,LA CREAZIONE SAREBBE UN SEMPLICE
DESERTO
La finalità non è un dato verificabile ,ma soltanto un nostro modo di vedere il reale e svolge il ruolo
di principio euristico per la ricerca di leggi particolari della natura.

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