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Il “Tesoretto” di Brunetto Latini. Si rifletta sulla lingua.

Quali sono le spie linguistiche che denunciano


l’uso del volgare settentrionale.

Una volta caduto l’Impero Roma d’Occidente il latino si era evoluto in diverse forme tanto da creare nuove
lingue che si differenziavano a volte anche in modo evidente.

Nell’Italia settentrionale, l’istituzione dei Comuni e l’ascesa di una nuovo ceto borghese, portò alla
necessità di elaborare un nuovo linguaggio, scritto e parlato, per il cui apprendimento non bisognava
impiegare anni di studio.

Brunetto Latini parte proprio da questo assunto cercando di comporre un poemetto che fosse quanto più
“didascalico” possibile, cercando di coinvolgere il lettore offrendo nuova conoscenze ad una sorta di
immagazzinamento dei fatti, da parte di chi legge, molto più immediato.

Fino ad allora la poesia didattica in volgare si era concentrata su temi riguardanti il sentire religioso o il
giusto comportamento, Brunetto aggiunge a questo nuova terminologia colta e spesso mai usata fino ad
allora, inserendo un lessico specifico all’interno del volgare fiorentino.

Anche l’andamento espositivo, che passa naturalmente dall’io (protagonista) al tu/voi (lettori) è ad uso di
questa divulgazione, dove però chi ascolta non è semplice lettore ma è parte integrante dell’interlocuzione.
In sostanza Brunetto diffonde la conoscenza quasi spiegando i modi in cui lui stesso è riuscito ad acquisirla,
e quindi più simile a quelli usati dai predicatori.

Il brano proposto, che coincide con l’inizio dell’opera, si apre con una dedica a un nobile lettore, un patrono
coì nobile che il lettore comune possa supporre che si tratti di una persona insigne, superiore ad
Alessandro, Achille, Ettore, Lancillotto, Tristano, Cicerone, Seneca e Catone.

Brunetto si presenta a questo personaggio offrendogli il suo ricco “tesoro” che vale oro e argento,
pregandolo di custodirlo.

In realtà, come il lettore avrà modo di scoprire nel resto dell’opera, questa introduzione può essere
considerata come una sorta di scherzo che si chiarirà solo durante la lettura stessa, durante la quale si
scoprirà la volontà di Brunetto di parlare a tutti.

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