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CULTURA CINESE I (MED)

A.A. 2020-2021
Prof. Bertulessi
28.10.20
Daodejing 道德经 e Yin e Yang 阴阳 (1)

1 道生一 1 Il Tao generò l’Uno

2 一生二 2 L’Uno generò il Due,


3 Il Due generò il Tre
3 二生三
4 Il Tre generò le diecimila creature.
4 三生万物
5 Le creature voltano le spalle allo yin e volgono il
5 万物负阴而抱阳
volto allo yang
6 冲气以为和 6 Il ch’i infuso le rende armoniose.

(Stanza 42, Trad. Tomassini)


Yin e Yang 阴阳 (2)

«Gli esegeti hanno fornito varie interpretazioni alle categorie «Uno» (yi 一), «Due»
(er 二) e «Tre» (san 三).

Nel commentario di Heshanggong esse indicano, nell’ordine, ciò che in origine il Dao
produce come elemento unitario indifferenziato, cui fanno seguito le due polarità
opposte ma complementari dell’essere (yin 陰 e yang 陽), che danno vita alla Triade
«Cielo-Terra-Uomo» (Tian-Di-Ren 天地人) a seguito dell’incontro dei soffi d’energia
vitale (qi 氣).»

(Andreini 2018)
Zhuangzi

庄子
Zhuangzi 庄子 (1)

Opera attribuita a Zhuang Zhou 庄周


→ Vissuto tra IV e III secolo a.C.

→ Erudito stato di Song (Henan)

N.B. In gran parte frutto del lavoro di Guo Xiang 郭象


(III-IV sec. d.C.).
Zhuangzi 庄子 (2)

庄子钓于濮水,楚王使大夫二人往先焉,曰:“愿以境内累矣!”庄子持竿不顾,曰:
“吾闻楚有神龟,死已三千岁矣,王巾笥而藏之庙堂之上。此龟者,宁其死为留骨而贵
乎,宁其生而曳尾于涂中乎?”二大夫曰:“宁生而曳尾涂中。”庄子曰:“往矣!吾
将曳尾于涂中。

Chuang-tzu stava pescando nel fiume P’u, quando il re di Ch’u incaricò due
dignitari di portargli un messaggio che diceva – Vorrei che ti assumessi il fastidio di
ciò che sta all’interno del mio territorio.
Chuang-tzu resse la canna senza volgere lo sguardo – Ho inteso – disse – che a
Ch’u c’è una tartaruga sovrannaturale morta tremila anni fa, che il re conserva
nella sala del tempio ancestrale avvolta in un drappo dentro un forziere. Quella
avrebbe preferito morire e lasciare le sue ossa affinché fossero tenute in pregio o
avrebbe preferito vivere e trascinare la coda nel fango?
– Avrebbe preferito vivere e trascinare la coda nel fango – risposero i due dignitari.
– Andatevene – replicò Chuang-tzu. – Voglio trascinare la coda nel fango.
(Chuang-tzu [Zhuangzi], XVII, trad. Tomassini 1977)
https://ctext.org/zhuangzi/floods-of-autumn/ens
Zhuangzi 庄子 (3)

33 capitoli, suddivisi in tre sezioni:

• Neipian 内篇 (‘sezione interna’, cap. 1-7)


→ autentica attribuita a Zhuang Zhou.

• Waipian 外篇 (‘sezione esterna’, cap. 8-22)


• Zapian 杂篇, (‘varia’, cap. 23-33)
Zhuangzi 庄子 (4)

«Zhuangzi è l’opera più avvincente non solo della filosofia daoista, ma di


tutta la letteratura cinese, per lo stile brillante, per la profondità del
pensiero, paradossale e talvolta cinico, per la fantasia illimitata. Essa
consiste in una serie di piccoli trattati, di apologhi, di favole, di aneddoti, di
detti memorabili che servono all’autore per esporre in maniera viva e
divertente le sue tesi.»

(Bertuccioli 2013)
Zhuangzi 庄子 (5)

• Raccolta di storie fantastiche, leggende, favole, storie paradossali…

• Testo ricco di metafore, allusioni e citazioni, dialoghi.

• Personaggi storici, eruditi, letterati, filosofi: tesi assurde,


paradossali.

• Ironia.

• Ritiro vita pubblica → eremita.

• Disimpegno (politico), distacco, indifferenza.

• Libertà, spontaneità, armonia con la natura.


Zhuangzi e il Dao 道 (1)

夫道,有情有信,无为无形;可传而不可受,可得而不可见;自本自根,
未有天地,自古以固存; […]

Il Tao è realtà e sincerità, non ha azione né forma. Può essere


trasmesso ma non ricevuto, Può essere afferrato ma non visto. In sé
ha fondamento e radici, quando ancora non v’erano Cielo e Terra,
esso esisteva dall’antichità.

(Zhuangzi, VI, Trad. Tomassini 1977)


https://ctext.org/zhuangzi/great-and-most-honoured-master/zhs
Zhuangzi e il Dao 道 (2)

«il Dao è il corso naturale delle cose, il corso spontaneo delle cose, che bisogna lasciar
agire; il solo essere a staccarsene è l’uomo, con la sua pretesa di sovrapporvi le proprie
parole e le proprie azioni. La condizione primaria per la ricerca del Dao è di rendersi
disponibili, di mettersi in libertà, in modo da captare la lieve melodia che ci giunge
dall’origine e che non è mai cessata, malgrado i rumori parassiti di ogni genere che le si
sovrappongono; essi consistono nell’attivismo, nella convinzione di giocare un ruolo
ben definito nell’universo e, più generalmente, nella fiducia riposta nel linguaggio, che
rappresenta il maggior ostacolo nel cammino del Dao per la semplice ragione che non è
naturale”.

(Cheng 2000, 104)


‘Lasciar vivere e lasciar fare’

闻在宥天下,不闻治天下也。在之也者,恐天下之淫其性也;宥之也者,恐天下
之迁其德也。天下不淫其性,不迁其德,有治天下者哉!

Ho inteso dire che il mondo lo si lascia vivere e lo si lascia fare, non


che lo si governa. Lasciar vivere significa temere che il mondo
corrompa la sua natura, lasciar fare significa temere che il mondo
alteri le sue virtù. Quando il mondo non corrompe la sua natura ne
altera le sue virtù, si ha il governo del mondo.

(Zhuangzi, XI, trad. Tomassini 1977)


https://ctext.org/zhuangzi/letting-be-and-exercising-forbearance/zhs
‘La sindattilia’

彼正正者,不失其性命之情。故合者不为骈,而枝者不为跂;长者不为有馀,短
者不为不足。是故凫胫虽短,续之则忧;鹤胫虽长,断之则悲。故性长非所断,
性短非所续,无所去忧也。

Quelli che colgono questo modello non perdono le qualità naturali della vita, per cui
ciò che è unito non è attaccato, ciò che sovrabbonda non è un sesto dito, ciò che è
lungo non è d'avanzo, ciò che è corto non è di manco. Così, se allunghi le gambe
all'anatra, per quanto corte siano, quella se ne addolora; se accorci le gambe alla
gru, per quanto lunghe siano, quella ne soffre. Perciò non si toglie a quel che per
natura è lungo, né si aggiunge a quel che per natura è corto, altrimenti non v’è
modo di evitare le sofferenze.

(Zhuangzi, VIII, Trad. Tomassini 1977)


https://ctext.org/zhuangzi/webbed-toes/ens
‘I maestri nobili e venerabili’

古之真人,不知说生,不知恶死;其出不欣,其入不距;翛然而往,翛然而来而已矣。不忘其所始
,不求其所终;受而喜之,忘而复之。是之谓不以心捐道,不以人助天。是之谓真人。若然者,其
心志,其容寂,其颡頯,凄然似秋,暖然似春,喜怒通四时,与物有宜,而莫知其极。

Gli uomini veri dell'antichità non conoscevano la gioia per la vita e l'orrore per la morte.
Uscivano alla vita senza rallegrarsene, entravano nella morte senza resistere erano pronti a venire e
pronti ad andare, null'altro. Non dimenticavano il loro inizio, non investigavano la loro fine. Accettavano
rallegrandosi e restituivano senza pensarci. Questo significa non sopprimere il Tao con il proprio
cuore, non aiutare il Cielo con la propria umanità. Costoro io chiamo uomini veri.
Essendo tali, il loro cuore era tranquillo, il loro comportamento calmo, la loro fronte liscia.
Nell'algore somigliavano all'autunno, nel calore alla primavera, nella contentezza e nella scontentezza
partecipavano delle quattro stagioni. Davano alle creature ciò che giusto e nessuno conosceva il loro
culmine.
(Zhuangzi, VI, Trad. Tomassini 1977)
https://ctext.org/zhuangzi/great-and-most-honoured-master/zhs
‘Lie Yukou’

庄子将死,弟子欲厚葬之。庄子曰:“吾以天地为棺椁,以日月为连璧,星辰为
珠玑,万物为赍送。吾葬具岂不备邪?何以加此!”弟子曰:“吾恐乌鸢之食夫
子也。”庄子曰:“在上为乌鸢食,在下为蝼蚁食,夺彼与此,何其偏也!”

Chuang-tzu stava per morire. I suoi discepoli volevano fargli un funerale


sontuoso, ma Chuang-tzu disse: - Ho il Cielo e la Terra come bara e
sarcofago, il sole e la luna come pi congiunti, le stelle e gli astri come perle,
le diecimila creature come dolenti. Come non sarebbe perfetto il mio
funerale? Che ci volete aggiungere?
Nota: ‘il sole e la luna come pi congunti’ in Bertuccioli trad. come ‘il sole e la luna come
lampade’

(Zhuangzi, XXXII, Trad. Tomassini 1977)


https://ctext.org/zhuangzi/lie-yu-kou/ens
Zhuangzi e la farfalla

昔者庄周梦为胡蝶,栩栩然胡蝶也,自喻适志与!不知周也。俄然觉,则蘧蘧然
周也。不知周之梦为胡蝶与,胡蝶之梦为周与?[…]

Una volta Chuang Chou sognò di essere una farfalla: era una farfalla
perfettamente felice, che si dilettava di seguire il proprio capriccio. Non
sapeva d’essere Chou. Improvvisamente si destò e allora fu Chou, gravato
dalla forma. Non sapeva se era Chou che aveva sognato d’essere una
farfalla o una farfalla che sognava d’essere Chou. […]

(Zhuangzi, II, Trad. Tomassini 1977)


https://ctext.org/zhuangzi/adjustment-of-controversies/ens
«Lo scopo è di strappare il lettore dal luogo comune, dal riposo
convenzionale; prendere per assurdo quello che è dato comunemente per
ovvio. Guardare la quotidianità con gli occhi innocenti dell’estraniato: il
grande strumento anarchico della letteratura. Ma c’è pure lo scherzo,
l’ammiccare scanzonato: per esempio, quando vengono messi in ridicolo
Confucio e i suoi discepoli, attribuendo loro opinioni esattamente opposte a
quelle in realtà professate.

Il lettore è preso continuamente in contropiede, ma per arrendersi infine


alla grande bellezza e alla grande verità»
(Masi 2009, 43)
Riferimenti bibliografici

• Cheng A. 2000. Storia del pensiero cinese, Vol. I. Einaudi.

• Lavagnino A.C., Pozzi S. 2013. Cultura cinese. Segno, scrittura e


civiltà. Carocci.

• Laozi. 2018. Daodejing. Il canone della Via e della Virtù. A cura di


Attilio Andreini. Einaudi.

• Tomassini F. (a cura di). 1977. Testi taoisti. Unione tipografico-


editrice torinese.

• Masi E. 2009. Cento capolavori della letteratura cinese. Quodlibet.

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