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Seme dell'amore
Titolo: Il bacio
Data: 1897
Dimensioni: 99 × 81 cm
Il bacio è un dipinto a olio su tela appratente al Fregio della Vita. Cinque anni prima della stesura de Il bacio,
Munch eseguì un'altra tela sul medesimo soggetto: si tratta de Il bacio con la finestra. Osservando il quadro,
siamo immediatamente catturati dalla coppia che si sta baciando che sembra essere circondata da una
vorticosa oscurità, con solo il raggio di luce della piccola finestra che illumina il loro abbraccio. Il dipinto è
realizzato con ampie pennellate sulla tela, che creano l'immagine di volti vorticosi che si fondono in uno
solo. È praticamente impossibile separare le due figure, soprattutto dove i loro volti si incontrano e
diventano un tutt'uno nel dipinto. Sebbene questo dipinto sia estremamente romantico, sia nel tempo che
nel soggetto, c'è un clima tenebroso, quasi di segretezza, esaltato dall'uso dell'oscurità nell'immagine. Il
Museo d'Arte Moderna, ha dichiarato che l’atmosfera cupa è dovuta all’ambivalenza di Munch di fronte alle
questioni di cuore e di romanticismo. Lo storico dell'arte Reinhold Heller riteneva che la raffigurazione degli
amanti ritraesse, con la fusione dei volti, non solo la loro unità ma anche una minacciosa "perdita di
individualità, una perdita della propria esistenza e della propria identità all’interno del mondo" con
allusione alla morte.
Questo dipinto cattura un momento di intimità tra due nudi, la donna che trascina l'uomo verso di lei in un abbraccio d'amore, le bocche chiuse in
un bacio appassionato, ed è un esempio del tema di Munch della femme fatale come creatura dominante, che prende il controllo per alimentare il
suo appetito sessuale.
Data: 1899-1990
Danza della vita di Edvard Munch costituisce una tra le tante rappresentazioni di uno dei conflitti interni
dell’artista. L’opera è ambientata durante la notte di San Giovanni, considerata tradizionalmente in
Norvegia come la notte delle streghe e festeggiata con feste e balli nei prati. Lo scenario adottato
dall’artista è tipico di tutti i dipinti che costituivano il Fregio della vita: la scena è ambientata in un enorme
prato verde che scende verso il mare, nel quale si riflette la luna. Il tema affrontato nel dipinto si intreccia
con le vicende biografiche di Munch: i personaggi che occupano il centro della tela personificano Tulla
Larsen e Gunar Heiberg, il pittore di mediocre talento che la donna sposò dopo essere stata lasciata da
Munch. La figura di Tulla appare moltiplicata tre volte: la fanciulla in abito bianco, che occupa la parte
Edvard Munch morì nel 1944 e migliaia di suoi dipinti furono donati al governo norvegese ed esposti in musei ed edifici pubblici. Il Paese costruì il
Museo d'arte di Munch per commemorare il suo lavoro. Edvard Munch è nato in Norvegia nel 1863. Conosciuto come pittore espressionista, il
norvegese ha ritratto nelle sue opere d'arte molta angoscia mentale. Il suo stesso padre soffriva di una malattia mentale e questo ha influenzato il
modo in cui è stato cresciuto e i "messaggi" più profondi che i suoi dipinti ritraevano. I suoi quadri erano per lo più cupi e solitari e Munch era
spesso paragonato a Vincent Van Gogh.
Angoscia
Titolo: Edera rossa
Data: 1898–1900
Inizialmente appare una scena idealizzata e romantica, con una casa centrale piacevolmente grande e di
disarmante brillantezza, ulteriormente ravvivata dall'essere rivestita nell'omonima pianta rossa rampicante.
In mezzo all'erba si trova un sentiero battuto circondato da una bianca staccionata. Eppure, l’avversione e
la ripugnanza di Edvard Munch diventa pian piano evidente nei vari elementi del dipinto e colpisce l'occhio
e la mente dell’osservatore trasmettendogli un senso di malcontento. La figura in primo piano, presentata
dall'alto del collo con occhi enormi e fissi, ha uno sguardo allucinato e confuso, mentre esce dalla scena. Il
suo viso verde contrasta con il rosso vibrante e bianco del dipinto, così come dall'ambientazione
apparentemente felice dalla quale sembra voler fuggire. È possibile notare molti altri dettagli: l'arbusto
davanti alla casa, le pareti chiare dell’edificio che si scontrano con il rosso vivo dell’edera che sembra
inghiotte l'edificio. La casa sembra non avere una porta. Si possono notare le finestre a forma di bara al
Morte
Titolo: Morte nella stanza della malata
Data: 1895
L' artista vuole ritrarre non la fanciulla malata ma la reazione degli altri membri della famiglia quando si
trovano faccia a faccia con la morte. In questo quadro la vera protagonista non è pero Sophie, raffigurata
dal pittore seduta su una sedia con lo schienale alto, ma la sensazione di dolore che provano i parenti
davanti alla morte di un familiare. Le persone non comunicano fra loro, ma seguono il filo dei loro pensieri,
come se stessero cercando di evadere dal mondo esterno che li circonda. Del padre, che era un dottore, è
visibile la faccia, e le sue mani sono congiunte in una preghiera. In primo piano vediamo le altre due sorelle
del pittore, Laura e Ingres: la prima è seduta con le mani in grembo, mentre la seconda è in piedi e osserva
lo spettatore. Nel dipinto è presente anche Munch, che si ritrae intento a scrutare la sorellina, mentre, la
figura sulla sinistra che si sta allontanando dalla sala, è il fratello Peter Andreas. Il dipinto raffigura un
ricordo, quindi tutti i dettagli non necessari sono omessi e non sono stati riportati, per questo l’ambiente
dove si muovono i personaggi è completamente spoglio. I protagonisti non hanno l’età che avevano al
momento dell’evento, ma quella dell’anno in cui venne concepito il quadro. Lo stesso Munch, che all’epoca
della scomparsa della sorella aveva 14 anni, si raffigura infatti come uomo adulto. La disposizione delle
figure diviene un simbolo di dolore intorpidito.
Munch dipinse molti dei suoi quadri dalla spiaggia di Aasgaardstrand in un fiordo di Oslo, dove aveva trascorso gran parte delle sue estati dalla metà alla fine degli anni Ottanta del XIX secolo.
Munch era tornato in Norvegia a seguito di un esaurimento nervoso dovuto all'estrema ansia e al ricovero in ospedale. Tornato in Norvegia, si innamorò del mare e in particolare delle spiagge rocciose che separavano le aree forestali dal mare. È questo scenario che Munch ha utilizzato in molte delle sue opere, tra cui Notte stellata. Uno degli elementi più dominanti di Munch è la forma dei tigli che si fondono a formare un unico contorno. Gli alberi che sono inclusi nei dipinti si possono vedere ancora oggi negli stessi luoghi, con il loro spettrale e intrigante riflesso di luce. L'immaginario di Munch è molto letterale in molte delle sue opere, proprio come in questa.
La Notte stellata di Munch è molto spesso paragonata al dipinto di Vincent Van Gogh che ha lo stesso nome. La Notte stellata di Van Gogh è una concezione significativamente diversa. C'è una differenza di tre anni tra le due opere. Cielo, terra e acqua appaiono nella Notte stellata di Munch, che interagiscono tutti perfettamente tra loro, dove uno si muove senza soluzione di continuità nell'altro. La rappresentazione della natura di Munch suggerisce i temi dell'amore e della vita che esistono e che sono dimostrati in tutte le opere di Munch.
Munch era un essere umano tormentato, che usava la sua arte per trovare la pace interiore. Dipingeva di problemi e prove della vita, ma in contrasto con la bellezza del mondo. Munch era un artista molto influente all'epoca, e certamente ha fatto la sua parte nel plasmare l'arte all'inizio del 1900. Munch era un individuo di talento che aveva problemi di salute. Era un famoso pittore e stampatore norvegese vissuto tra il 1864 e il 1944. È particolarmente noto per l'emozione e la psicologia che metteva nei suoi dipinti, oltre che per il suo simbolismo. Si dice che queste componenti abbiano influenzato l'espressionismo tedesco nella prima parte del ventesimo secolo. La pittura della Notte Stellata di Munch non fa eccezione.