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RIassunti libro fisica quinta

liceo
Fisica
Università di Torino
4 pag.

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FISICA

CAPITOLO 1

Elettrizzazione per strofinio: si ottiene strofinando un oggetto elettrizzato ad un corpo non


elettrizzato (la parola elettricità deriva dal greco elektron, che vuol dire ambra).
Due corpi elettrizzati possono attrarsi (se hanno cariche diverse) o respingersi (se hanno
la stessa carica). La carica può essere positiva o negativa: nel primo caso si avrà una
mancanza di elettroni, nel secondo un eccesso di questi ultimi.
Nei corpi isolanti le cariche sono ferme e non possono muoversi, nei corpi conduttori le
cariche si muovono liberamente.

Elettrizzazione per contatto: facendo toccare un corpo carico (tenendolo per un manico
isolante) e un corpo neutro si nota che quest’ultimo assumerà la stessa carica del primo:
tutti i corpi conduttori possono essere elettrizzati in questo modo.

Elettrizzazione per induzione: prendendo un corpo neutro e avvicinandolo ad uno carico si


avrà una ridistribuzione della carica nel primo oggetto. A questo punto toccando il primo
corpo da un lato questo si perderà la carica presente in quella parte, caricandosi di
conseguenza della carica opposta.
L’elettroforo di Volta è costituito da un piatto metallico collegato ad un manico isolante ed
appoggiato su un supporto isolante, elettrizzato per strofinio. Il lato del piatto metallico a
contatto con il supporto avrà carica opposta a quella del piano. Toccando l’altro lato del
piatto con un dito sarà possibile elettrizzare l’oggetto poiché le cariche di quel lato
verranno scaricate a terra.

La carica elettrica: si misura attraverso l’elettroscopio, esso è uno strumento formato da


un’asta metallica verticale con alla base due foglie conduttrici molto sottili. Il tutto è
contenuto in uno strumento di vetro. Toccando l’asta con un corpo elettrizzato quest’ultimo
scaricherà parte della sua carica sullo strumento, facendo divaricare le foglie. Misurando lo
spostamento delle due foglie si potrà valutare la carica del corpo.
La carica elettrica è misurata nel Sistema Internazionale in Coulomb (C).
In un sistema chiuso la somma algebrica delle cariche rimane invariata, qualunque siano i
fenomeni in atto (se si carica un corpo l’altro si scarica in egual quantità).

La legge di Coulomb: descrive la forza che si esercita tra due cariche. Il valore della forza
elettrica è direttamente proporzionale alle due cariche mentre è inversamente
proporzionale al quadrato della loro distanza.

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CAPITOLO 2

Il campo elettrico: una carica inserita in uno spazio lo cambia, influenzando altre cariche. Il
campo elettrico è una forza vettoriale, formata quindi da intensità, direzione e verso.
L’intensità del campo elettrico è direttamente proporzionale alla carica mentre è
inversamente proporzionale alla distanza; il verso del campo elettrico sarà entrante se se
la carica è negativa, mentre sarà uscente se la carica è positiva. Il campo elettrico
generato da una carica puntiforme si esprime con la formula
L’unità di misura del campo è il Newton/Coulomb (N/C)
Due cariche puntiformi di segni opposti si attraggono, mentre due cariche di segni uguali si
respingono.

CAPITOLO 3

L’energia potenziale elettrica: l’energia potenziale elettrica (U) non è mai nulla. L’energia
potenziale della forza di Coulomb è data dalla formula
Il potenziale elettrico è dato dal rapporto tra l’energia
potenziale e la carica di prova posta in esso. La sua formula è
e la sua unità di misura è il volt (V), chiamata nel Sistema

Periodico Joule/Coulomb (J/C). Un esempio pratico dell’applicazione del potenziale


elettrico è l’elettrocardiogramma.
Si chiama superficie equipotenziale l’insieme dei punti in cui il potenziale elettrico ha lo
stesso valore.

CAPITOLO 4

Il modello atomico di Thompson: è detto a “panettone”, venne teorizzato alla fine


dell’Ottocento. L’atomo è formato da una massa di carica positiva con all’interno elettroni
sparsi.

Il modello atomico di Rutherford: egli fece degli esperimenti per confutare le teorie di
Thompson. Lanciò contro una lamina d’oro delle particelle alfa di carica positiva;
osservando l’angolo di diffusione di queste ultime egli notò che prendevano direzioni
diverse. Secondo Rutherford l’atomo è costituito da un nucleo piccolo di carica positiva e
contenuto in una sfera più grande con elettroni sparsi. Questo modello fu chiamato anche
modello “planetario”, poiché ricordava la forma del sistema solare.

Il modello atomico di Bohr: egli fu un allievo di Rutherford, capì che se gli elettroni
girassero intorno al nucleo si scaricherebbero di energia e finirebbero col cadere su di
esso. Egli introdusse quindi alcune ipotesi sostenendo che le leggi della meccanica non
valessero sull’atomo.
1) Il raggio delle orbite attorno al nucleo può avere solo un certo numero di elettroni
2) Gli elettroni che percorrono queste orbite non irraggiano

CAPITOLO 5

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Equilibrio elettrostatico: è la condizione in cui le cariche presenti in un corpo conduttore
sono ferme.
Le cariche in eccesso nei conduttori si trovano sulla superficie esterna: un esempio di
questa affermazione è il pozzo di Faraday.
La densità della carica sulla superficie è maggiore nelle zone più incurvate:
essa segue la legge

In prossimità delle punte di un conduttore carico il campo elettrico è molto intenso, questo
fenomeno è detto potere delle punte.
Un conduttore collegato elettricamente con il terreno si dice messo a terra. Esso avrà
potenziale pari a 0.

La capacità di un conduttore è la capacità di immagazzinare carica:


essa è indicata dalla formula
dove C sta per la capacità di un
conduttore, Q sta per il potenziale del conduttore la carica sul conduttore e V rappresenta
il potenziale del conduttore.

Il condensatore è formato da due lastre metalliche parallele, chiamate armature: una di


esse è messa a terra. Questo strumento permette di creare una differenza di potenziale.
La capacità di un condensatore è quindi espressa dalla formula

I condensatori possono essere posti in serie o in parallelo: i primi avranno una capacità
equivalente che pari alla somma delle capacità dei singoli condensatori, mentre i secondi
avranno ai loro estremi la stessa differenza di potenziale.

CAPITOLO 6

La corrente elettrica è un moto ordinato di cariche elettriche. Per far muovere le cariche
elettriche è necessaria una differenza di potenziale.

L’intensità di corrente elettrica (i) è il rapporto tra la quantità di carica che attraversa una
sezione del conduttore e l’intervallo di tempo impiegato. Essa segue la legge
Nel Sistema Internazionale l’intensità di corrente elettrica si misura in
Coulomb/Secondi (C/S), questa unità è chiamata anche Ampère (A).
Il verso della corrente è dato dal movimento delle cariche positive. Un dispositivo capace
di mantenere ai suoi capi una differenza di potenziale si chiama generatore (o pila,
batteria ecc.)

Si chiama circuito elettrico un insieme di conduttori connessi e collegati ad un generatore:


esso si dice chiuso quando la catena di conduttori non è interrotta e l’energia è libera di
passare; si dice invece aperto quando essa è interrotta e non passa la corrente.
Il circuito può avere collegamenti in serie, quando i conduttori sono collegati in
successione tra loro e vi passa quindi la stessa corrente elettrica (albero di natale) e in
parallelo, quando hanno le prime e le ultime estremità connesse tra loro e si crea quindi la
stessa differenza di potenziale (impianto di una casa).

La prima legge di Ohm: essa afferma che nei conduttori l’intensità di corrente (i) è
direttamente proporzionale alla differenza di potenziale (V) applicata ai loro capi. La
formula è

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Il resistore: è un componente elettrico che segue la prima legge di Ohm. La resistenza
dipende dalla forma e dal materiale di cui è composto il resistore. I resistori possono
essere collegati in serie o in parallelo. La resistenza totale dei resistori posti in parallelo
sarà pari alla somma delle resistenze dei singoli resistori, mentre se i resistori sono posti in
parallelo l’inverso della resistenza totale equivarrà alla somma degli inversi delle
resistenze dei singoli resistori.
Risolvere un circuito significa determinare il valore e il verso di tutte le correnti in esso
circolanti.

Prima legge di Kirchhoff: essa afferma che la somma delle intensità di corrente entranti in
un nodo è pari alla somma di quelle uscenti. (un nodo è un punto in cui convergono tre o
più fili conduttori).

Seconda legge di Kirchhoff: la somma algebrica delle differenze di potenziale che si


incontrano percorrendo una maglia è uguale a zero. (una maglia è fatta da più rami che
connettono più nodi).

Effetto Joule: è la trasformazione di energia elettrica in calore

Potenza dissipata: la potenza dissipata da un resistore è la capacità con cui l’energia


elettrica è trasformata in energia cinetica del resistore. La sua formula è

Il kilowattora: è l’energia assorbita in un’ora da un dispositivo che dissipa la potenza di


1000 W.

La forza elettromotrice: è il rapporto tra il lavoro (W) che esso compie per spostare una
carica al suo interno. La formula è

CAPITOLO 7

I conduttori metallici: gli atomi sono inquadrati in un reticolo cristallino, formato da nuclei e
elettroni. Gli elettroni vagano all’interno del materiale (mare di Fermi). Si imprime un verso
e una direzione agli elettroni che permettono il passaggio di corrente, si verifica in questo
modo l’innalzamento della temperatura (effetto Joule).

La seconda legge di Ohm: afferma che la resistenza di un filo conduttore è direttamente


proporzionale alla sua lunghezza e inversamente alla sua area trasversale.
La formula è

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