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CORSARO/GALLO
Greco Antico
Università degli Studi di Napoli L'Orientale
27 pag.
CIVILTA’ MICENEA
Intorno al 2000 a.C. si insediano in Grecia gruppi indoeuropei. La fusione con
le popolazioni preesistenti e gli apporti di altre culture danno vita a una
peculiare civiltà che fiorisce tra il XVI e il XII secolo e venne definita micenea.
Essi imposero il proprio dominio sull’isola di Creta intorno alla metà del secolo
XV e il palazzo di Cnosso diventa sede del potentato miceneo. La conoscenza
del mondo greco non deriva solo dalla documentazione archeologica ma
POLIS
MONDO OMERICO
Con la fase iniziale dell’età arcaica sorgono fonti letterarie che si collocano
l’una verso la metà dell’VIII sec. E l’altra circa 50 anni dopo: le due più antiche
opere della letteratura occidentale che la tradizione attribuisce ad Omero:
L’Iliade che racconta la Guerra di Troia e le gesta eroiche dei suoi condottieri, e
l’Odissea, in cui è raccontato l’epico viaggio dell’eroe che fa ritorno in patria,
ad Itaca, dopo il lungo conflitto. Uno degli elementi più coerenti e completi
nelle descrizioni di Omero sono le istituzioni politiche: al vertice della comunità
(polis) vi è una figura monarchica, il basileus, che però condivide il potere con
altri notabili aristocratici, a cui fa riferimento prima di prendere delle scelte
[consiglio (boulè) e l’assemblea (agorà)]. Il basileus ha inoltre funzioni militari,
religiose e giuridiche. L’epoca a cui risalgono le opere è abbastanza difficile da
stabilire, ma seguendo le diverse analogie con le società greche di età arcaica
sembra che possano essere state composte tra la fine del IX e gli inizi del VIII
secolo.
POLIS
L’VIII secolo (rinascimento greco) fu un periodo di grandi cambiamenti:
L’agricoltura riprese il sopravvento sulla pastorizia e questo favorì un fenomeno
di forte sviluppo demografico (testimoniato da un aumento delle sepolture)
Inoltre abbiamo la nascita del tempio, strutture monumentali, luoghi di culto,
dove si depositavano le offerte. Uno dei più importanti è quello di Olimpia,
dove si tennero anche i giochi olimpici sin dal 776 a.C.
Ritorna l’uso della scrittura, l’invenzione dell’alfabeto greco che deriva da
quello già in uso presso i Fenici con aggiunte di vocali. La scrittura riportò
Gli spartiati, gli abitanti in possesso dei diritti politici, chiamati anche homòioi,
un’esigua minoranza della popolazione, sono liberi da preoccupazione
economica, perché le loro terre sono coltivate dagli schiavi. L’unica loro
preoccupazione è quella di dedicarsi completamente all’attività militare,
attraverso un percorso educativo, l’agoghé (prevede che dagli 8 ai 30 anni i
ragazzi vengano educati dalla polis attraverso severi addestramenti militari;
debbano prendere parte ai sissizi, i pasti semplici con gli altri cittadini e, pena la
perdita dei diritti civili). Tutti i cittadini di pieno diritto fanno parte
dell’assemblea, l’apella, con limitato peso politico; il consiglio, la gherousia
(gherusia), formata da due re, appartenenti a due famiglie diverse, gli Agiadi e
gli Euripontìdi, e 28 membri tra gli spartiati over 60. Poi ci sono 5 èfori, eletti
annualmente, i quali vigilano sulle leggi e sul comportamento dei cittadini e dei
re.
Altri cittadini sono i pèrieci, privi dello status dei cittadini, ma comunque liberi
si occupano di artigianato, vietato agli spartiati; poi ci sono gli Iloti che
diversamente dagli schiavi possono vivere con i loro gruppi familiari e possono
ATENE
Atene del VII secolo si caratterizza per la debolezza dell’organizzazione statale
e per il predominio delle famiglie aristocratiche. I ceti dominanti formano le
magistrature della polis, tra cui il collegio di 9 arconti e l’Areòpago (300 arconti
usciti di carica). Tra le famiglie aristocratiche più importanti ricordiamo quella
degli Alcmeònidi. Atene nell’ultimo quarto del 7 secolo (624/623 o 621/620) è
interessata dall’emanazione di un codice di leggi scritte da un oscuro legislatore
Dracone. Questo codice ha l’intento di affermare l’autorità della polis e a
limitare quella privata dei gruppi familiari. Importante è infatti la legge
sull’omicidio, la quale stabiliva le punizioni per l’omicidio, distinto tra
volontario e involontario (per il quale è prevista la possibilità di perdono previo
consenso della famiglia). Un altro importante legislatore è Solone (successivo a
Dracone), il quale, dopo varie conquiste ateniesi è eletto arconte con l’incarico
di emanare nuove leggi e di pacificare i contrasti sociali (a causa dell’eccessiva
concentrazione di terre e ricchezze nelle mani di poche famiglie). Egli non
mette in discussione il predominio aristocratico, ma ne limita gli eccessi e
realizza un buon governo (eunomìa) in cui ogni cittadino ha i propri diritti e
doveri. Non fu un riformatore democratico, testimoniato dall’introduzione delle
classi di censo: i cittadini ateniesi sono divisi in 4 classi in base al proprio
reddito agricolo. Solo le prime due classi elevate (l’arcontato o i
pentacosiomedìmni) possono partecipare alla cosa pubblica: i zeugidi (piccoli e
medi proprietari terrieri come gli opliti) possono ricoprire magistrature minori:
i teti hanno solo diritto di intervenire all’assemblea e al tribunale popolare,
aperte a tutti. All’Areopago, Solone affianca un nuovo consiglio (boulè) di 400
membri, 100 per ciascuna classe. L’opera di Solone, tradotta in una serie di
leggi pubblicate su tavole rotanti di legno (axomes) investe anche il campo
familiare, artigianale ed economico. Al governo di Solone, susseguì un periodo
di contrasti sociali e politici. Un nuovo ed importante personaggio per Atene fu
Pisìstrato, il quale, con delle milizie, sconfigge l’esercito ateniese e si
impadronisce del potere che avrà fino alla morte.
Pisìstrato è noto per aver dato ad Atene un periodo di pace e stabilità interna: vi
è l’assenza di conflitti tra le classi aristocratiche, le quali appoggiano l’operato
del nuovo governatore. Funzionante è anche la sua politica verso i meno
Clistene operò una radicale trasformazione delle istituzioni ateniesi dando vita
alla prima esperienza democratica del mondo greco. Attraverso la sua riforma,
Clistene introduce una nuova organizzazione territoriale dell’Attica, finalizzata
ad assicurare uguali diritti di partecipazione a tutti i cittadini (isonomia) e di
ridimensionare il predominio delle grandi famiglie aristocratiche.
Il territorio venne diviso idealmente in 3 regioni (montagna, pianura e costa).
Le 3 aree vengono divise a loro volta in 10 circoscrizioni ciascuna, chiamate
trittìe, e assegnate alla tribù.
Con questo sistema, un gruppo nobiliare non può sfruttare il proprio potere
locale e la clientela, per acquistare una posizione di preminenza.
Le trittìe a loro volta erano divise in demi, un piccolo distretto che
contrassegnava la provenienza di ogni cittadino.
Ve ne furono 139.
Alle tribù era inoltre collegato il nuovo organo di governo, la Boulé dei
Cinquecento, che sostituì il vecchio organo creato da Solone, il Consiglio dei
Quattrocento.
La Boulé era composta da dieci pritanie, una per ogni tribù, ciascuna composta
da cinquanta membri, che duravano in carica a turno per 36 giorni ed erano
GRECI E PERSIANI
Ricordiamo che durante la prima colonizzazione dei popoli greci (nel IX secolo
a.C) dopo la caduta dei Micenei ci fu un primo spostamento verso le coste
dell’Asia Minore da parte di alcune popolazioni, che si distinsero in 3 fasce:
DORICA (zone più meridionali dell’Asia Minore e parte del Peloponneso),
IONICA (fascia centrale, che comprende le città di Mileto ed Efeso in Asia
Minore e di Atene in Grecia), EOLICA (comprende molta della Grecia
continentale). Verso la metà del VI sec, il medio oriente è interessato da un
mutamento epocale: una vigorosa espansione militare dei persiani (una
popolazione di lingua indoeuropea stanziata nella regione del Fars), iniziata dal
dinasta Ciro il Grande.
In poco più di un decennio si viene a domare un impero esteso tra il
Mediterraneo e l’Asia centrale, che dopo la morte di Ciro, si amplia
ulteriormente ad opera del figlio Cambise con l’annessione dell’Egitto.
L’espansionismo persiano prosegue ancora con il terzo sovrano, Dario I, il
fondatore della dinastia degli Achemènidi, e l’impero raggiunge la sua massima
espansione. L’impero viene suddiviso in 20 circoscrizioni, satràpie con a capo
governatori (satràpi) che hanno il compito di assicurare il versamento dei
tributi. Questi popoli sottomessi sono trattati con moderazione: nonostante
siano obbligati a fornire manodopera e versare un pesante tributo, questi non
subiscono distruzioni, viene tollerata la loro cultura, tradizione e religione. Si
evince infatti il carattere multietnico e sovranazionale del gigantesco impero
EGEMONIA TEBANA
Dopo la pace di àntalcida (pace del Re), Sparta si preoccupò di tenere divise le
polis greche. Si creò una lega marittima che aveva come scopo quello di
sconfiggere Sparta. Questa nuova alleanza si presentava come una serie di
accordi bilaterali tra Atene e varie città del mondo greco. Prevedeva che alla
lega non potessero partecipare le città persiane, e le polis aderenti alla lega
restavano libere, autonome e si sarebbe governato con la propria costituzione.
La lega ebbe fin da subito ampio consenso. Questa politica si rivelerà fruttuosa
quando nel 376 Atene vinse su Sparta la battaglia navale di Nasso. La
situazione che si era venuta a creare preoccupava molto l’impero persiano, che
spingeva le città greche a firmare un accordo che rinnovasse la pace del re. Nel
375 a.C. a Sparta si tenne un congresso in cui le città greche riaffermarono la
necessità del rispetto delle clausole della pace comune che era basata su due
principi: libertà e autonomia.
ALESSANDRO MAGNO
Fu una figura leggendaria e il modello di tutti i grandi condottieri per le
straordinarie conquiste da lui realizzate.
Nacque nel 365 a.C., figlio di Filippo e Olimpiade, educato da Aristotele, e fu
incoronato re alla morte del padre dall’assemblea dell’esercito. Il giovane
sovrano deve però fare i conti con i popoli che premono ai confini del regno,
come gli Illìri e i Tebani, i quali vengono sconfitti dopo essersi ribellati al