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STORIA GRECA – MANUALE

***PARTE PRIMA: DALLE ORIGINI ALL'VIII SECOLO***

I) LA CIVILTA' DELL'EGEO E L'ETA' BUIA


A) La Civiltà Minoica
B) La Civiltà Micenea
C) L'espansione Micenea
D) La crisi della civiltà micenea
E) L'età buia

II) LE POLIS
A) Il mondo omerico
B) La nascita della polis
C) Stati Etnici, Stati Federali, anfizionie
D) La Colonizzazione Arcaica
E) Le aree della colonizzazione

***PARTE SECONDA: L'ETA' ARCAICA***

I) SVILUPPI DI ETA' ARCAICA


A) La Riforma Oplitica
B) Le Legislazioni Arcaiche
C) Sparta e la Lega Peloponnesiaca
D) Lo Stato Spartano
E) La Beozia e la Tessaglia
F) La Nascita della moneta

II) LA TIRANNIDE
A) Caratteristiche Generali
B) Le Tirannidi Istmiche e Peloponnesiache
C) La Tirannide in Asia Minore
D) L'Occidente

III) ATENE IN ETA' ARCAICA


A) Caratteristiche Generali
B) Solone
C) Pisistrato
D) La Caduta della Tirannide
E) La Riforma di Clistene
F) La Fine del VI secolo

IV) GRECI E PERSIANI


A) La Nascita dell'Impero Persiano
B) I Greci d'Asia e l'Impero Persiano
C) La rivolta Ionica

***PARTE TERZA: IL V SECOLO***

I) LE GUERRE GRECO-PERSIANE
A) Il primo conflitto Greco-Persiano (Maratona)
B) Dopo Maratona
C) La Lega Ellenica
D) Il Secondo Conflitto Greco-Persiano (Termopili – Artemisio - Salamina)
E) La Vittoria dei Greci (Platea e Micale)
F) L'Occidente
II) L'EGEMONIA ATENIESE
A) La Nascita della Lega Delio-Attica
B) Da Temistocle a Cimone
C) La riforma di Efialte
D) L'Occidente

III) L'ETA' DI PERICLE


A) La Prima Fase della politica Periclea
B) La Democrazia Assistenziale
C) La Pace di Callia
D) L'Impero Ateniese
E) Gli Anni Trenta
F) L'Occidente

IV) LA GUERRA DEL PELOPONNESO


A) Le Cause del Conflitto
B) La Strategia Periclea
C) Dopo Pericle
D) La Pace di Nicia
E) Dalla Pace di Nicia alla spedizione in Sicilia
F) La Grande Spedizione in Sicilia
G) La Guerra Deceleico-Ionica
H) La Sconfitta di Atene

V) LA FINE DEL V SECOLO


A) I Trenta Tiranni e restaurazione della democrazia ateniese
B) Lo Sviluppo del mercenariato e la spedizione dei Diecimila
C) Sparta e la Persia
D) L'Occidente: I Cartaginesi in Sicilia

***PARTE QUARTA: IL IV SECOLO***

I) L'EGEMONIA SPARTANA
A) Sparta, il nuovo imperialismo e gli alleati
B) La Guerra Corinzia
C) La Pace del Re
D) Dionisio e l'Occidente
E) Dionisio II e la fine della Dynasteia

II) DALL'EGEMONIA SPARTANA ALL'EGEMONIA TEBANA


A) Tebe e lo scontro con Sparta
B) La Seconda Lega Marittima Ateniese e le paci comuni
C) L'egemonia tebana: da Leuttra a Mantinea

III) L'ASCESA DELLA MACEDONIA


A) La Macedonia prima di Filippo II
B) La Macedonia sotto Filippo II
C) La Terza Guerra Sacra (356-346)
D) Dalla pace di Filocrate alla morte di Filippo (346-336)
E) Timoleonte e la Sicilia
F) La Magna Grecia da Archita di Taranto ad Alessandro il Molosso

IV) ALESSANDRO MAGNO


A) L'ascesa al trono
B) La Spedizione in Asia
C) Dall'Egitto a Gaugamela
D) Alessandro monarca orientale
E) Alessandro in Asia centrale
F) La campagna indiana
G) Gli ultimi anni
H) L'Atene di Licurgo e la guerra Lamiaca

***PARTE QUINTA: L'ETA' ELLENISTICA***

I) DALL'IMPERO DI ALESSANDRO AI REGNI ELLENISTICI


A) L'età dei Diadochi: lo scontro per l'eredità di Alessandro
B) La Nascita delle Monarchie Ellenistiche
C) I regni ellenistici: caratteri generali

II) IL MONDO ELLENISTICO


A) Il Regno di Macedonia
B) L'Egitto dei Tolomei
C) Il regno dei Seleucidi
D) Il Regno di Pergamo
E) Monarchie minori: il Regno di Bitinia
F) Il Regno del Ponto
G) Il Regno Greco-Battriano
H) L'Occidente: Siracusa

III) POLIS E STATI FEDERALI


A) La Crisi della Polis
B) Il declino di Atene
C) Sparta e i re riformatori
D) La Lega Etolica
E) La Lega Achea

IV) I GRECI E ROMA


A) Pirro
B) Ierone II di Siracusa
C) La Prima Guerra Macedonica
D) La Seconda Guerra Macedonica
E) La Guerra Romano-Siriaca
F) La Terza Guerra Macedonica
G) La fine della Libertà greca (146 A.C.)
***PARTE PRIMA: DALLE ORIGINI ALL'VIII SECOLO***

I) LA CIVILTA' DELL'EGEO E L'ETA' BUIA

A) La Civiltà Minoica

*Nella fase più antica della storia del mondo greco, sono le isole dell'Egeo e non la Grecia
continentale ad essere la culla di nuove civiltà.
*Una delle prime è la Civiltà Cicladica, nata nell'arcipelago delle Cicladi nell'Egeo centrale durante
la prima età del Bronzo (3500-2000 a.c.)
*La civiltà di maggior rilievo è quella che fiorisce a Creta e che prende il nome da un leggendario re
della sua tradizione, Minosse, e perciò chiamata Civiltà Minoica.
*Intorno alla fine del terzo millennio in varie località di Creta (Cnosso, Festo, Mallia, ecc..)
iniziarono a sorgere i primi palazzi, attorno ai quali sorsero i primi agglomerati urbani. Iniziò così la
cosiddetta fase Protopalaziale, che durò fino al 1700 a.c.
*L'apogeo della civiltà minoica fu compreso tra il 1700 e il XV secolo, la cosiddetta fase
Neopalaziale.
*Per cause non ben note i palazzi venero distrutti e quindi ricostruiti e ampliati, diventano
strutture monumentali che sorsero un po' ovunque nell'isola.
*In questa fase si nota un'omogeneità culturale, quasi tutti i palazzi sono basati su quello di
Cnosso, indicandone probabilmente l'egemonia politica esercitata sull'isola.
*Le funzioni dei palazzi erano molteplici: Residenza del sovrano e del potere politico, ruolo di
rilievo in campo economico e sacrale, destinazione culturale.
*Nei palazzi si trovano tracce di scrittura a fini amministrativi e di contabilità: sono stati infatti
trovati due sistemi di scrittura nella civiltà Minoica.
*Dal periodo protopalaziale viene una scrittura sillabica costituita da ideogrammi e
convenzionalmente chiamata geroglifica, accanto alla quale si sviluppa un altro sistema sillabico
chiamato Lineare A.
*Entrambe queste scritture esprimono una lingua non greca di origini indecifrate, forse anatoliche
*La civiltà cretese era molto prospera: c'era un grande artigianato specializzato in ceramica,
oreficeria, metallurgia, pietra, avorio
*La attenzione per gli aspetti militari era scarsa: i palazzi non avevano fortificazioni e rare erano le
rappresentazioni guerresche.
*Altre cose a noi ignote sono le conoscenze sulla monarchia, di cui mancano testimonianze
iconografiche, e la ricostruzione delle credenze religiose.
*Le scene connesse al culto hanno un grande ruolo nelle rappresentazioni artistiche, fornendo
preziose indicazioni su cerimonie, sacrifici e altri rituali, tra cui la tauromachia, ma non sappiamo
nulla del loro Pantheon.
*A caratterizzare la civiltà minoica, soprattutto nel periodo palaziale, è anche la sua diffusione
dell'Egeo: produzioni cretesi furono trovati nella Grecia Continentale, nelle Cicladi, nelle Coste
dell'Asia minore (dalle quali non è da escludere la presenza di insediamenti fissi). Inoltre, ci sono
rapporti documentati con l'Egitto.
*Alcune fonti parlano di una dominazione cretese nelle Cicladi, si sostiene l'esistenza di un vero e
proprio impero marittimo di grandi dimensioni nell'Egeo centro-orientale, ma non ci sono
riscontri sicuri.
*Il declino di Creta fu rapido, verso la metà del XV secolo tutti i palazzi dell'isola (Cnosso escluso)
subirono una violenta distruzione e non furono più ricostruiti.
*L'ipotesi di una violenta eruzione vulcanica non era credibile e perciò è più probabile pensare ad
un’invasione di creta da parte di invasori provenienti dal continente: i Micenei.
B) La Civiltà Micenea

*Intorno al 2000 a.c. Si insediarono in Grecia gruppi indoeuropei che si possono considerare gli
antenati dei Greci.
*La fusione con le culture e popoli preesistenti portò per esempio alla nascita della civiltà minoica
e in particolare ad un'importante civiltà sorta dal XVI al XII secolo.
*Questa civiltà, scoperta nel 1876 dall'archeologo dilettante Heinrich Schliemann a Micene, nel
Peloponneso, venne definita appunto Civiltà Micenea.
*Schliemann aveva scoperto infatti un enorme palazzo fortificato, ma resti di palazzi simili risalenti
alla stessa epoca sono stati trovato in altri luoghi del Peloponneso, in Attica e in Tessaglia.
*Ovunque, assieme ai palazzi, vennero rinvenute sepolture monumentali a fossa o a cupola
(tombe a tholos)
*A partire dalla metà del XV secolo anche Creta si diffuse questa nuova civiltà, che imposero il
proprio dominio sull'isola a partire dal Palazzo di Cnosso.
*La nostra conoscenza non si basa solo sui ritrovati archeologici: i dati più significativi vengono da
una collezione di più di 4600 tavolette di argilla iscritte, trovate in vari palazzi e redatte durante il
XIII secolo con una scrittura sillabica basata sulla lineare A, chiamata Lineare B.
*Decifrata nel 1952 da Micheal Ventris, la Lineare B fu riconosciuta come una forma arcaica di
Greco.
*Una volta tradotte, le tavolette si rivelarono un'imponente collezione di documenti d'archivio:
inventari di persone, oggetti e derrate agricole, elenchi di offerte, tributi, affitti e terreni: tutto ciò
ci da una precisa fonte d'informazioni preziose della società micenea.
*Si scoprì che i palazzi era il centro politico, amministrativo e religioso di una serie di Stati
territoriali indipendenti, più o meno estesi e tutti retti da un potere monarchico.
*La struttura politico sociale di questi regni è stata in parte ricostruita: al vertice c'era il sovrano, il
wanax, che però non era un monarca assoluto ed era quindi affiancato da un’aristocrazia di
dignitari, nella quale di distingue il lawagetas, probabilmente il capo dell'esercito, e gli altri capi
militari, gli hequetai.
*Esisteva poi una casta di notabili che detenevano grandi appezzamenti di terreno, i telestai, poi
numerosi funzionari della burocrazia palaziale e dell'amministrazione locale come i Korete e i
Porokorete.
*Attorno al palazzo gravitavano anche gli artigiani e gli operai alla sua dipendenza ed infine gli
schiavi, doero, che potevano essere di proprietà di privati o di una divinità (schiavitù sacra)
*Due termini in particolare, trovati sulle tavolette, ebbero una grande importanza nella storia
greca: damo e qasireu.
*Damo corrisponde al greco Domos e significa popolo, ovvero un distretto territoriale e la
comunità che lo abita.
*Qasireu invece ha origini più dubbie e forse indica il capo di un distretto o di una corporazione
artigianale.
*Grazie alle tavolette, in particolare a quelle più importanti di Pilo e Cnosso, sappiamo molto sulle
attività economiche su cui veniva esercitata la burocrazia palaziale: agricoltura (si coltivavano
cereali, vite e olivo, la triade mediterranea), allevamento (ovino), produzione laniera, attività
artigianali e manifatturiere come l'industria tessile (lana e lino), la lavorazione dei metalli (bronzo
in particolare) e la produzione di oli profumati.
*Non mancano inoltre registrazioni sull'equipaggiamento militare e sulla struttura religiosa, che
veniva celebrata in zone apposite dei palazzi dedicate alla cultura.
*Interessante è che nel pantheon miceneo, oltre a divinità originali, compaiono divinità che
continueranno anche nelle epoche successive (Zeus, Hera, Poseidone, Dioniso, ecc.…) anche se non
sappiamo se avessero le stesse caratteristiche delle loro controparti greche.
*Sicuramente diversa dalla religione greca era la presenza di sacrifici umani alle divinità.
*Caratteristica di quest'epoca è anche l'esistenza di una rete di intensi rapporti con le altre regioni
del Mediterraneo.

C) L'espansione Micenea

*I Micenei, in cerca di metalli e materie prime assai scarse nella Grecia continentale, si mossero in
lungo e in largo con le loro navi.
*Ciò è dimostrato dall'ampia diffusione dei loro manufatti un po' ovunque nel Mediterraneo.
*Nel Mediterraneo Occidentale numerosi siti con materiale miceneo si trovarono nell'Italia
Meridionale Ionica, in Sicilia Orientale, nelle Eolie e in Sardegna e, probabilmente per diffusione
indiretta, anche in Italia Centrale e nella Penisola Iberica.
*Ancor più diffusi furono nel Mediterraneo Orientale: Cipro, Rodi, la costa centro meridionale
dell'Asia Minore (dove sicuramente c'erano avamposti commerciali se non vere e proprie colonie)
*Ben documentati sono anche i rapporti con l'Egitto e con l'Impero Ittita, che si estendeva
nell'Anatolia interna (rapporti non sempre pacifici)
*L'espansione in Asia Minore si collega alla celebre epica sulla Guerra di Troia, combattuta da una
coalizione di Achei (ovvero i Micenei con un nome con cui erano noti agli altri popoli) condotta
contro una potente città dell'Anatolia nord-occidentale, vicino agli stretti.
*Troia venne assediata per dieci anni e poi distrutta in un periodo compreso (secondo le fonti) tra
la prima metà del XIII secolo e gli inizi del XII.
*La storicità del conflitto è ignota, si sa che Troia fu distrutta da un grande terremoto verso il 1300
e poi ricostruita in forma ridotta (Troia Settima), che venne poi probabilmente distrutta da mano
umana
*Le mire espansionistiche micenee non durarono poiché verso la fine del XIII secolo iniziò il loro
lento ma inarrestabile declino.

D) La crisi della civiltà micenea

*La fine del XIII secolo fu una fase traumatica per il mondo miceneo (Periodo Miceneo IIIB): molti
palazzi furono distrutti ed abbandonati.
*Nel Periodo Miceneo IIIC ci furono alcuni segni di ripresa ed alcuni palazzi furono ricostruiti ma la
crisi del sistema palaziale erano irreversibili e tra la fine del XII secolo e la prima metà del XI gli
stati micenei si dissolsero totalmente e la loro cultura sparì.
*Le spiegazioni di questo rapido declino sono molte: Catastrofi naturali (terremoti) che distrussero
i palazzi e causarono prolungate carestie, Forti cambiamenti climatici che portarono forte siccità
distruggendo le coltivazioni, Rivolte dinastiche e rivolte interne agli stati oppure una possibile
invasione estera.
*Secondo alcuni testi trovati a Pilo si desume una situazione di emergenza militare, provocata forse
dai cosiddetti Popoli del Mare, una coalizione di popoli che è attestato causò gravi danni in tutto il
mediterraneo, sia in Egitto che nell'Impero Ittita, talmente tanto da forse causarne la caduta alla
fine del XIII secolo. Questi popoli distrussero i traffici commerciali con l'Oriente, di fondamentale
importanza per la politica palaziale.
*Un’ipotesi un po' meno accreditata è l'invasione da nord di un popolo di lingua greca stanziato in
Grecia nord-occidentale, i Dori.
*Non ci sono però tracce di una significativa invasione straniera, quindi, è possibile pensare che
alcuni gruppi di Dori vivessero già nelle comunità micenee in una condizione subalterna e che
abbiano preso posto della classe dominante dopo il crollo del potere palaziale.
*Probabile è una concomitanza di più fattori.

E) L'età buia

*Con il termine età buia o medioevo greco si indicano i secoli compresi tra il XII e il VIII, il periodo
meno documentato della storia greca. La totale assenza di fonti scritte è uno degli indicatori di
questo generale fase di regresso, decadenza e generale povertà, anche se le fonti evidenziano
come nei vari secoli e nelle varie regioni le differenze erano molto grandi.
*La dissoluzione dei centri palaziali ha come conseguenza la scomparsa della scrittura, che
sopravvive solo a Cipro, dove si sviluppa un nuovo sistema sillabico, il sillabario cipriota, che durerà
fino al III secolo.
*Gravi cambiamenti sono la drastica diminuzione della popolazione, che vive racchiusa in piccoli
centri abitati senza stratificazione sociale, in case piccole e malfatte.
*I capi della comunità, i basileus, non hanno un apparato burocratico né eccedenze da distribuire.
Anche il potere è limitato e instabile.
*La pastorizia soppianta l'agricoltura come principale base produttiva.
*Cambiano anche gli usi funerari (incinerazione invece che seppellimento) e cambia anche la
tecnologia, con nuovi tipi di decorazioni di ceramica (protogeometrico) e con l'introduzione del
Ferro, di cui la Grecia è ricca (mancano i commerci di rame e stagno con l'oriente)
*La situazione non è la stessa ovunque e in alcuni siti come Atene, Argo e Cnosso c'è comunque
uno sviluppo e si mantengono ancora i contatti con l'Oriente
*Importante è un piccolo insediamento dell'isola di Eubea, Lefkandi, dove in un enorme necropoli
è stata individuato un gigantesco edificio di ben 45 metri, da cui si raccolsero importanti dati sulle
tombe e sulla cultura dell'epoca
*Nell'età buia si colloca un altro fenomeno importante, ovvero la migrazione greca in Asia Minore
dove, a causa del vuoto di potere lasciato dal crollo dell'Impero Ittita verso la fine del XIII secolo.
Questo processo iniziò nel XI secolo e si prolungò fino al VIII secolo, la cosiddetta (anche se
impropriamente) prima colonizzazione.
*La costa asiatica venne occupata ovunque e qui nacquero tre diverse realtà regionali: L'Eolide, la
Ionia e la Doride, che svilupparono ciascuna una propria identità culturale e linguistica, in
particolare la Ionia, che sarà la sede della Dodecapoli, una serie di città che saranno il luogo
privilegiato dell'incontro tra Oriente ed Occidente, tanto che in Oriente tutti i Greci saranno noti
col nome di Ioni
*Dal IX secolo ci sono segni di graduale e diffusa ripresa: gli insediamenti sono più numerosi e più
stabili, i contatti con l'oriente riprendono, nelle necropoli si notano maggiore presenza di oggetti di
lusso e vi sono tracce del ritorno dell'agricoltura.
*Questo periodo fu noto col nome di rinascimento greco.

II) LE POLIS

A) Il mondo omerico

*Nella fase iniziale dell'Età Arcaica si dispone finalmente di fonti letterarie, una di metà VIII secolo
e una di fine VIII secolo, le due più antiche opere della letteratura occidentale, attribuite a un
poeta della Ionia Asiatica chiamato Omero (anche se forse erano due o più autori diversi): L'Iliade
che racconta la Guerra di Troia e le gesta eroiche dei suoi condottieri e l'Odissea che racconta
dell'epico viaggio del veterano di Troia Ulisse/Odisseo verso casa a Itaca.
*La loro utilizzazione ai fini della ricerca storia non è facile, soprattutto individuare il contesto
cronologico di riferimento del mondo descritto nei poemi: di sicuro non è epoca micenea, ma ci
sono elementi da varie epoche e non è chiaro.
*Uno degli elementi più coerenti e complete nelle descrizioni di Omero sono le istituzioni
politiche: al vertice delle comunità vi è una figura monarchica, il Basileus, che però non è un
sovrano assoluto ma spartisce il potere con gli altri nobili aristocratici che li consulta in un consiglio
(Boulè) di cui fanno parte i Gherontes, ovvero i capi delle famiglie nobiliari. Esisteva inoltre
l'assemblea (Agorà) attraverso la quale il sovrano interrogava l'opinione pubblica del popolo, anche
se esso poteva solo approvare o non approvare le proposte ma il re aveva comunque l'ultima
parola.
*Il Basilueus aveva anche funzioni militari e religiose e assieme al resto dei Gherontes si occupava
dell'amministrazione della giustizia, secondo norme consuetudinarie (Themistes) poiché non
esistevano norme scritte
*Verosimilmente è possibile che il modello descritto da Omero sia non lontano da quello del
periodo in cui vennero composti i poemi, ovvero tra la fine del IX e gli inizi del VIII secolo.

B) La nascita della polis

*Indubbiamente il VIII secolo, il rinascimento greco, ebbe un ritorno dell'agricoltura sulla


pastorizia.
*Vi fu quindi un forte incremento demografico e un aumento degli insediamenti. Di particolare
rilievo è la nascita del Tempio.
*I primi luoghi di culto erano all'aperto mentre il Tempio è un luogo monumentale, dove oltre alle
offerte vi sono altri scopi: famosi sono i templi di Artemide a Sparta, di Era a Samo e di Zeus ad
Olimpia.
*Di particolare rilievo fu il tempio ad Olimpia, sede di culto sin dal XI secolo, che divenne un centro
religioso di grande prestigio, dove a partire dal 776 si iniziarono a celebrare i giochi olimpici
*Il VIII secolo è anche l'epoca in cui i greci tornarono ad usare la scrittura, scomparsa con la caduta
dei micenei. Compare infatti all'inizio del secolo l'invenzione dell'alfabeto greco, che deriva da
quello fenicio ma con l'aggiunta di segni per le vocali.
*Varie sono le motivazioni alla base dell'adozione di questo strumento: di sicuro ci sono le
transazioni commerciali e i mercanti sono stati i principali artefici della sua ampia e rapida
diffusione nelle varie regioni del mondo greco.
*In questo periodo di grandi cambiamenti si inserisce la nascita di un nuovo modello di comunità
statale, tratto distintivo del mondo greco, la Polis (tradotta non propriamente in città stato) che
non è solo un insediamento urbano ma anche una comunità autonoma: essa è costituita da un
centro urbano e il territorio circostante (chora) ma è soprattutto una comunità politica autonoma
che si identifica con i suoi cittadini.
*Si sa poco sui primi anni della politica della polis: secondo una tesi diffusa vi fu un periodo
monarchico seguito da una fase aristocratica, ma spesso le due fasi convivevano.
*Una delle caratteristiche peculiari della Grecia Arcaica, dal VIII secolo in poi è la sua fisionomia: la
frammentazione in una grande molteplicità di comunità statali, spesso di piccole dimensioni,
tutte gelose della propria identità ed autonomia
*Benché divisi in tante comunità statali autonome, i Greci hanno sempre e comunque la coscienza
di appartenere a un popolo unico, con lingue, usanze e credenze comuni: fanno parte della stessa
etnia, quella degli Hellenes, Elleni.
*Col tempo questo termine si è diffuso e nel VII secolo ha iniziato ad indicare tutti i greci, sia dalla
madrepatria che dai territori coloniali.

C) Stati Etnici, Stati Federali, anfizionie


*La polis è la forma dominante nella Grecia coloniale, mentre nella madrepatria convivono altre
forme di organizzazione statale.
*Nella Grecia settentrionale, più arretrata e poco urbanizzata, esistono delle formazioni statali
definite Stati Etnici, stati tribali ovvero forme di cooperazione soprattutto militari o culturali tra
comunità di villaggio autonome ma unite dalla stessa appartenenza etnica.
*Una fusione più forte si ha quando lo Stato Etnico divine Stato Federale (Koinon),
un’organizzazione politico-territoriale dove le funzioni di governo sono ripartite tra un livello
centrale e varie entità locali. Esiste quindi un apparato territoriale centralizzato che riguarda la
politica estera all'interno della Koinon.
*Al loro interno esiste anche un’assemblea e un consiglio formato da rappresentanti delle varie
comunità. Altra caratteristica di queste confederazioni è la doppia cittadinanza; quella urbana e
quella federale.
*Questo modello federale si diffuse molto nei secoli successivi
*Un’altra aggregazione, costituita solo su legami culturali è la Anfizionia, una lega sacra costituita
da popoli o città, prevalentemente vicine, che hanno il loro centro in un santuario comune
*Ci sono rimaste poche testimonianze sulle anfizionie, conosciamo quelle di Onchesto e Calauria,
ma quella più importante è l'Anfizionia Delfica, costituita in Grecia Centrale attorno al santuario di
Apollo di Delfi, nella Focide, un sito culturale già attivo nell'età buia e sede di un famoso oracolo
frequentato da tutti i mediterranei.
*L'oracolo di Delfi è uno dei più famosi del mondo e la sua sacerdotessa, la Pizia, viene pagata
profumatamente con tasse dette pelanos per l'opportunità di udire i suoi riscontri, sulla base di
una lunga lista d'attesa.
*Di questa anfizionia sappiamo bene della sua organizzazione: costituita da 12 popoli, è governata
da un sinedrio con due delegati per ciascuna comunità che si riunisce due volte all'anno per
amministrare il santuario e organizzare i giochi pitici, giochi quadriennali che sono accompagnati
da una tregua nazionale.
*Il ruolo del santuario non è solo sacrale e grazie all'influenza dell'oracolo ha grandi influenze
anche sulla politica interstatale

D) La Colonizzazione Arcaica

*Nel VIII secolo, in concomitanza con la nascita delle polis, gruppi di Grecia sia della madrepatria
che dell'Asia Minore iniziarono a stanziarsi prima nelle regioni del Mediterraneo poi in quelle del
Mar Nero
*Questa colonizzazione è ben diversa da quella moderna: in primis i nuovi insediamenti (apoikiai)
sono sin dall'inizio comunità autonome completamente indipendenti dalla madrepatria, con la
quale hanno solo rapporti economici e/o culturali
*Le cause di questo fenomeno sono molteplici, in primis vi è una cronica scarsità di terra
coltivabile nella Grecia; infatti, gli insediamenti spesso sono localizzati vicino a vaste pianure
coltivabili, vi sono anche esigenze commerciali, come la vicinanza a giacimenti di materie prime o
in punti di controllo delle rotte marittime.
Esistono anche cause militari, come la pressione che i Lidi fanno sulle città della Ionia in Asia
Minore
*Le spedizioni coloniale sono organizzate dalla comunità stesse: il gruppo di coloni è
numericamente scarso, composto da pochi uomini e guidato da un capo aristocratico, l'Ecista
(Fondatore) che sceglie la meta grazie al suggerimento dell'oracolo delfico e che una volta giunto
gestirà la fondazione del sito, gestendone la divisione delle terre e mantenendo a vita una
posizione dominante.
*La tensione nelle colonie è spesso presente e perciò non sono rari i casi di subcolonizzazione fatti
da reietti di colonie
*Anche il rapporto con gli indigeni è spesso complesso: talvolta è di cooperazione, con alleanze
matrimoniali spesso tra le élite dei due popoli.
*Molto più frequenti però sono le colonie create dopo conquiste militari e i popoli sconfitti sono
costretti a spostarsi o vengono assoggettati e ridotti alla condizione di servi agricoli
*Il fatto che certe aree mediterranee, ad esempio, l’Egitto non siano mai state toccate dai greci
significa che essi colonizzavano solo aree con popoli deboli che erano in grado di sconfiggere da
soli. In altre zone crearono al massimo insediamenti commerciali gestite dalle genti indigene.

E) Le aree della colonizzazione

*L'Occidente italico è una delle mete più antiche della colonizzazione greca:
-Calcide ed Eretra / 770-760 / Isola di Ischia, Cuma (Campania)
-Calcide / 734 / Nasso, Catania, Messina (Sicilia)
-Corinto / 733 / Siracusa (Sicilia)
-Sparta / VIII sec / Taranto (Puglia)
*In Oriente, nelle regioni a est, si sviluppa comunque una buona colonizzazione:
-Costa meridionale della Tracia
-Propontide
-Accesso al Mar Nero
-Megara fonda Bisanzio
*In poco più di un secolo i confini del mondo greco si sono enormemente ampliati, dall'Italia
Occidentale fino quasi al Caucaso sono sorti più di 150 insediamenti, da cui la cultura greca si è
diffusa nelle regioni circostanti

***PARTE SECONDA: L'ETA' ARCAICA***

I) SVILUPPI DI ETA' ARCAICA

A) La Riforma Oplitica

*Tra le innovazioni dell'età arcaica, la più importante e quella che avrà più portata in campo sociale
e politico è l'introduzione di una nuova tattica militare basata sull'impiego della fanteria, gli Opliti.
*Questi soldati erano caratterizzati da un pesante e uniforme armamento, con un elmo, un
corsetto di bronzo, una lancia, una spada corta e un grande scudo di legno rinforzato da bronzo
(Hoplon)
*Poco adatto per gli scontro individuali, questo armamento, soprattutto lo scudo, era perfetto per
essere usato nella Falange, la formazione tipica degli Opliti: schierati l'uno accanto all'altro su più
file, con lo scudo che proteggeva anche il compagno a sinistra, i soldati si muovevano in maniera
coordinata, proteggendosi con scudi e lance.
*Disciplina e autocontrollo erano le doti fondamentali degli Opliti e la falange divenne lo
strumento bellico più diffuso nei tre secoli successivi.
*Questa tattica si sviluppò nel corso dei secoli, ma a quanto pare non era ancora in uso nel VIII
secolo: i resoconti della Guerra Lelantina, scoppiata tra Calcide ed Eretria e vari alleati mostrano
ancora una netta predominanza della cavalleria aristocratica.
*L'affermazione della falange oplitica però viene attestata già nella prima metà del VII secolo,
come dimostrato dalla presenza di scudi oplitici nei templi e le loro raffigurazioni sui vasi corinti.
Inoltre, esiste la testimonianza di un poeta spartano di metà VII secolo, Tirteo.
*L'avvento degli opliti ebbe grandi conseguenze per l'evoluzione della polis: prima di tutto la
falange aveva bisogno di grandi numeri e per questo l'attività militare cessò di essere una
prerogativa esclusiva di una cerchia di aristocratici e si aprì a tutti coloro che potevano
permettersi l'equipaggiamento (piccoli e medi proprietari terrieri). Questo a sua volta portò alle
condizioni per l'estensione dei pieni diritti politici a una parte maggiore della cittadinanza, che
lottava per difendere il proprio regno.
*Importante fu anche il rafforzamento della coesione dei membri della comunità grazie
all'addestramento collettivo che porto, dal VII secolo, alla nascita del ginnasio, che divenne uno
degli elementi caratteristici delle città greche.

B) Le Legislazioni Arcaiche

*A contribuire all'evoluzione della polis vi fu anche il processo di codificazione delle leggi che
iniziò a partire dal VII secolo.
*Discusso è il luogo da cui iniziò questo fenomeno, se Creta o la Grecia coloniale.
*La tradizione assegna a una polis della Magna-Grecia, Locri Epizefiri, la più antica legislazione
scritta, composta nel 660 dal misterioso Zaleuco.
*Un po' più certa è l'esistenza di Caronda di Catania, che tra fine VII secolo e inizio VI secolo creò
delle leggi che furono adottate a Catania e in molte polis della Sicilia e Magna Grecia.
*La più antica legge a noi nota proviene da Dreros, sull'isola di Creta, a metà del VII secolo.
*Molteplici sono i settori su cui intervenirono queste prime leggi: reati di sangue, questione
ereditarie, proprietà fondiarie, diritti contrattuali e di condotta morale.
*Presa di mira fu l'ostentazione del lusso e della ricchezza per non agitare le tensioni sociali tra
aristocratici e poveri.
*Indubbiamente queste prime leggi scritte rappresentano un notevole affermazione dell'autorità
dello Stato nelle Polis, volte a sottrarre l’amministrazione della giustizia all'arbitrio dei potenti ed
assicurare una situazione di certezza per tutti i membri della comunità.

C) Sparta e la Lega Peloponnesiaca

*Situata all'interno della Laconia, un’ampia regione del Peloponneso sudorientale, Sparta sorse in
seguito all'unione di alcuni villaggi sparsi nella pianura del fiume Eurota.
*Sin dall'età arcaica si distinse sia per la potenza militare che per la particolarità delle sue
istituzioni.
*A fare della polis un'efficiente macchina da guerra e darle stabilità politica e buon governo
(eunomia) si dice che fu un leggendario legislatore, Licurgo, la cui esistenza è dubbia e che
l'ordinamento attribuitogli fu in realtà il risultato di una lunga evoluzione di almeno due secoli
*Nelle prime fasi della storia di Sparta è la guerra la caratteristica dominante: dalla seconda metà
del VIII secolo la polis inizia la sua espansione contro la vicina Messenia con la ventennale Prima
Guerra Messenica (743-724) che si conclude con la vittoria di Sparta, che sottomette il nemico,
conquistandone le terre e riducendo gli abitanti in una situazione di schiavitù.
*I Messeni si ribellarono nel 669/668 ed assieme all'eterna rivale di Sparta, Argo sconfissero
Sparta, dando inizio alla Seconda Guerra Messenica, che però fu vinta nuovamente da Sparta che
ottenne immensi territori, garantendo terre fertili in abbondanza per tutti i suoi cittadini ma
iniziando a creare un problema ovvero la ridotta quantità di spartani per tenere sotto controllo le
popolazioni sottomesse al suo interno, tra cui gli Iloti della Laconia.
*Alla prima metà del VII secolo vi fu una importante riforma legislativa, fatta dal già menzionato
Licurgo, la cosiddetta Grande Rhetra.
*Il testo è una sorta di Costituzione che sancisce il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni
politiche ed è quindi il risultato di profonde trasformazioni legate all'introduzione dell'oplitismo.
*Il corpo civico viene riorganizzato in tre tribù e cinque suddivisioni territoriali, le obai e i poteri
sono ripartiti tra due organismi: un consiglio ristretto di aristocratici, la Gherousia, di cui fanno
parte i Due Re e l'assemblea, l'Apella, che viene convocata periodicamente e ha la possibilità di
approvare o respingere le proposte dell'altro organismo ma non può fare proposte alternative.
*Posteriore alla rhetra è la creazione della magistratura degli Efori, che acquisiranno sempre più
potere a scapito dei re.
*Nel VII secolo Sparta è ancora una polis ancora aperta agli scambi con l'esterno e non nega il lusso
aristocratico come altre città greche.
*Le forti tensioni interne e la costante minaccia delle popolazioni sottomesse la modificarono
trasformandola in una comunità austera e militarizzata. Questa trasformazione si dice sia stata
fatta dall'Eforo Chilone nel 556/555
*Di certo è che a partire dal VI secolo Sparta diventa uno Stato-caserma in cui i cittadini sono
soldati a tempo pieno, il lusso è bandito e i contatti con l'esterno sono ridotti al minimo e gli
stranieri in città sono ridotti al minimo e spesso cacciati.
*Intorno alla metà del VI secolo inizia una nuova fase per la politica estera Spartana in seguito alla
vittoria su Argo, dopo la quale la polis riesce ad affermare la sua egemonia sul Peloponneso con
nuovi metodi: stipulando una serie di trattati bilaterali con gli altri stati della regione in modo da
isolare la rivale
*Nasce così la Lega Peloponnesiaca, comprende gran parte delle comunità del Peloponneso
(escluse Argo e l'Acacia) e costituisce il più antico esempio di alleanza militare tra più polis con la
presenza di uno Stato egemone: nasce così una Symmachia.
*Importante è la posizione egemone di Sparta: le altre polis sono libere nella politica interna ma
riconoscono la guida di Sparta in quella esterna, accettando di avere gli stessi amici e gli stessi
nemici.
*In questo modo Sparta ottenne l'esercito più forte della Grecia, potendo così svolgere un ruolo di
primo piano anche fuori dal Peloponneso

D) Lo Stato Spartano

*L'organizzazione dello stato spartano appare del tutto particolare, sia per lo strano sistema
educativo che per lo stile di vita austero e soprattutto per le istituzioni politiche, che nemmeno gli
antichi seppero ben classificare.
*La classe più importante erano gli Spartiati, detti anche homoioi (uomini uguali), ovvero gli unici
abitanti in possesso dei diritti politici.
*Essi erano però una netta minoranza sulla popolazione complessiva.
*Questa ristretta casta di privilegiati aveva grandi obblighi: essi erano infatti liberi da ogni
preoccupazione economica (la loro terra veniva coltivata dai servi e gli erano vietati il commercio e
l'artigianato) e dovevano quindi dedicarsi esclusivamente all'attività militare.
*Lo stato imponeva loro un impegnativo percorso educativo detto agoghè, che iniziava strappando
i bambini alle famiglie a 8 anni e lanciandoli in un difficile addestramento militare gestito dalla
polis fino ai 30 anni di età.
*Una volta completato l'addestramento, lo Spartiato ha altri obblighi oltre alla guerra, tra cui il
partecipare ai sissizi, pasti comuni per rafforzare la comunità la cui assenza prevede la perdita dei
diritti politici e deve inoltre pagare una quota issa mensile coi prodotti delle sue terre.
*Questo causò un loro rapido declino nel V secolo.
*Tutti i cittadini di pieno diritto fanno parte dell'Apella, che ha un potere politico limitato, può solo
approvare o respingere le proposte ma non avanzarne di proprie.
*Molto più significativo è il ruolo del consiglio ristretto, la Gherousia, formato dai due re e da 28
membri eletti a vita dagli spartiati di almeno 60 anni.
*I re sono particolari poiché regnano in coppia, appartenendo a due famiglie, gli Agiadi e gli
Euripontidi, che vantano discendenze da Eracle. Essi hanno competenze militari e religiose.
*Più ampi sono i poteri dati agli Efori, 5 eletti dall'apella annualmente e che vigilano
sull'osservanza delle leggi e sul controllo del comportamento dei cittadini e degli stessi re.
*Molte più numerose degli Spartiati sono le altre componenti della società spartana: i Perieci
ovvero uomini di condizione libera ma senza lo status di cittadini, che godono di una notevole
autonomia a livello locale e possono accedere ad attività commerciali e artigianali vietate agli
spartiati e anche militando nella falange oplitica.
*Ma la componente maggiore è quella degli Iloti, soggetti non liberi discendenti dalle popolazioni
locali sottomesse della Laconia.
*La loro condizione è diversa dalla schiavitù vera e propria: gli Iloti non sono di privati ma di
proprietà della polis e diversamente dagli schiavi possono vivere con i loro gruppi familiari e
possono avere patrimoni personali.
*Essi però devono lavorare le terre agli Spartiati e versare la metà del proprio raccolto.
*Era per il timore delle loro rivolte che la polis si militarizzò

E) La Beozia e la Tessaglia

*La Beozia, in Grecia centro-settentrionale, è caratterizzata dalla presenza di molte poleis tra cui
Orcomeno e Tebe, sempre in stato di conflitto.
*Queste poleis si uniscono per fermare un’invasione Tessala nel VI secolo e da ciò nasce lo Stato
federale, di cui Tebe mantiene una posizione di Egemonia
*La Tessaglia invece rimane caratterizzata per molto tempo da un’organizzazione tribale: le ampie
pianure agricole permettono lo sviluppo di estese concentrazioni fondiarie e quindi casate nobiliari
che detengono il potere nelle rispettive aree con uno stile di vita principesco, disponendo inoltre di
milizie private e di schiavi (simili agli iloti) per le terre.
*È verso la fine del VI secolo che per la Tessaglia inizia una fase di notevole potenza.
*Tra la fine del VI secolo e gli inizi del V secolo si collocava altresì, con ogni probabilità, la nascita di
un’organizzazione federale.
*Ne è artefice Aleva, della dinastia degli Alevadi di Larissa: il territorio venne diviso in quattro
distretti, le tetradi, che servivano come base per il reclutamento degli opliti per l'esercito federale,
al capo del quale stava il magistrato supremo del Koinon, il Tagos, che è quasi una figura
monarchica, con immensi poteri vitalizi.

F) La Nascita della moneta

*Tra le numerose innovazioni dell'età arcaica vi è anche la nascita e la diffusione della moneta
coniata, che cambiò per sempre la circolazione dei beni, precedentemente basata sul bratto o
sull'uso di beni di pregio come lingotti di vari metalli.
*Stando allo storico Erodoto, l'adozione della moneta si verificò per la prima volta in Lidia, in Asia
Minore tra il VII e il VI secolo, sotto la dinastia dei Marmnadi e si trasferì alle vicine città greche
della Ionia
*Il più antico ripostiglio di monete conosciute è infatti stato rinvenuto nell'Artemision di Efeso ed è
datato alla seconda metà del VII secolo
*Agli inizi del VI secolo la novità si sposta dall'Asia Minora alla madrepatria, iniziando dall'isola di
Egina fino a Corinto ed Atene.
*Il resto della Grecia e la Magna Grecia ne vede la diffusione solo dalla seconda metà del VI secolo.
*Nella maggior parte delle poleis si usa l'argento per coniare le monete, mentre a sparta si usa una
moneta convenzionale di ferro che, priva di un valore intrinseco, si poteva usare solo a Sparta.
*Vari sono i fattori alla base dell'adozione della moneta: viene escluso lo scopo per facilitare gli
scambi mercantili poiché è stato dimostrato che il nuovo strumento ebbe un ruolo poco rilevante
sia nei commerci locali che in quelli a distanza.
*I motivi della sua istituzione vanno cercanti maggiormente all'interno delle comunità statali

II) LA TIRANNIDE

A) Caratteristiche Generali

*A partire dal VII secolo, in molte poleis sia della madrepatria Grecia che delle isole che nelle
colonie, comparve lo stesso fenomeno: in una situazione di forti contrasti sociali, l'aristocrazia
viene esautorata da un ambizioso leader politico che, con la forza o con l'inganno, instaura un
regime autocratico e spesso inizia una propria dinastia.
*Indicato con la parola di origine microasiatica Tyrannos (il cui significato neutro significa signore)
a partire dal VI secolo questo termine acquisirà una connotazione negativa, indicando chi governa
senza il consenso dei membri della comunità.
*Indubbio è il suo ruolo importante nell'evoluzione delle polis.
*Tutte le tirannidi hanno elementi in comune: in primo luogo la provenienza sociale dei Tiranni,
che sono tutti di origine aristocratica (e non come si crede rappresentanti di nuove classi
emergenti) che spesso riescono a sfruttare una carica magistratuale o militare per inserirsi al
potere
*Di origine e mentalità aristocratica, il tiranno è però in conflitto con essa (ed è da loro che nasce
quindi la visione negativa della tirannide) e perciò la ricerca dell'appoggio popolare è
fondamentale per conquistare e mantenere il potere.
*I tiranni concedono spesso redistribuzioni di terre, prestiti ai bisognosi o l'allargamento della
cittadinanza a certi gruppi, ma non concedono al popolo la partecipazione al governo.
*Nell'opera dei tiranni si nota anche l'impulso positivo dato al commercio, all'artigianato, alle arti
e alla cultura, l'intensa attività nel campo dei lavori pubblici (santuari, fontane, acquedotti),
l'istituzione di nuovi sistemi fiscali e la vivace politica estera.
*In genere la tirannide è un fenomeno che dura poco e che si esaurisce presto con sollevazioni
interne o interventi esterni, ma il generale ritorno delle élite aristocratiche troverà una situazione
diversa, con il loro potere gravemente intaccato e lo Stato molto rafforzato, grazie anche alla
mobilità sociale, creando le basi della futura democrazia.

B) Le Tirannidi Istmiche e Peloponnesiache

*Tucidide afferma che c'è una correlazione tra il sorgere delle tirannidi e l'incremento della
ricchezza in Grecia ed usa come esempio la tirannide più antica, quella dei Cipselidi a Corinto
(658/657) che porta in città un notevole sviluppo economico, progressi nella marineria e una forte
espansione di commercio ed artigianato
*Cipselo, capo dell'esercito, salì al potere grazie al supporto popolare approfittando di una grave
sconfitta navale subita dalla polis.
*Il suo regno fu molto positivo, mentre le politiche del figlio Periandro non vennero apprezzate
poiché miravano a danneggiare la ricchezza e il lusso della casta aristocratica
*La dinastia fini con il successore, che dopo tre anni venne sottomesso da una sollevazione aiutata
da Sparta, dando inizio ad una fase oligarchica che portò alla fine del periodo di massima
prosperità di Corinto. Inglobata nella sfera d'influenza Spartana.
*Un po' più duratura fu la Tirannide degli Ortagoridi a Sicione, che durò circa 30 anni. Importante
è il ruolo di Cistene, che a livello internazionale fu uno dei più grandi combattenti della prima
guerra sacra per il controllo del tempio di Delfi (VI secolo) contro Cirra.
*Più effimera ancora fu l'esperienza di Megara, mentre sappiamo poco di altre tirannidi nel
Peloponneso.

C) La Tirannide in Asia Minore

*La Grecia d'Asia è la regione dove si ritenga sia comparsa per prima la tirannide, anche se in realtà
apparve in epoca più tarda rispetto alla madrepatria.
*Il più antico tiranno asiatico noto fu Trasibulo di Mileto.
*Altre tirannidi note sono quelle di Mitilene, sull'isola di Lesbo e quella di Samo.

D) L'Occidente

*Anche la Grecia coloniale, soprattutto quella Italica e la Sicilia, fu interessata dalla tirannide
(sebbene in ritardo rispetto alla madrepatria). Caratteristica peculiare è che diversamente dalla
madrepatria, la tirannide non terminò dopo l'età arcaica, soprattutto per le difficoltà coloniali
come i costanti contrasti con le popolazioni vicine e le tensioni sociali nelle colonie.
*Una delle più antiche è quella di Panezio di Lentini e quella di Gela.
*La tirannide in Magna Grecia fu ancora più tarda di quella sicula

III) ATENE IN ETA' ARCAICA

A) Caratteristiche Generali

*Come altre poleis del VII secolo, Atene si caratterizza per la debolezza dell'organizzazione statale e
il predominio delle famiglie aristocratiche, ulteriormente accentuate dalla situazione geografica: la
vastità del territorio (2600 Kmq) e la sua diversità favoriscono l'esistenza di una serie di distinti
potentati locali con a capo grandi casate nobiliari.
*Prerogativa esclusiva del ceto dominante sono le magistrature della polis, soprattutto il collegio
dei nove Arconti, uno dei quali l'Eponimo, dal nome all'anno in corso.
*Esiste poi un organismo di circa 300 membri derivato dall'antico consiglio del re e di cui fanno
parte a vita gli ex-arconti, l'Areopago.
*La forza di questi potentati emerge con chiarezza nel 636 quando Atene subisce per la prima volta
il tentativo d'instaurazione di una tirannide da parte di Cilone, supportato dal tiranno di Megara,
ma viene fermato dalle famiglie aristocratiche, in particolare la potente famiglia degli Alcmeonidi.
*Connessa alle tensioni tra gruppi nobiliari iniziato dopo Cilone, è significativa la comparsa, attorno
a fine VII secolo, di un codice di leggi scritte da un misterioso legislatore: Dracone tra 624 e 620.
*Il Codice Draconiano è noto soprattutto per l'eccezionale severità ma il suo scopo era di mitigare
gli usi vigenti e rafforzare l'autorità della polis a scapito dell'iniziativa dei privati: vengono stabilite
ad esempio precise modalità per punire i delitti, distinguendo l'omicidio volontario e involontario e
limitando l'ingerenza della vendetta privata da parte dei gruppi familiari
*L'Atene di questo periodo è afflitta da gravi problemi sociali a causa dell'eccessiva concentrazione
di terre e ricchezze nelle mani di poche famiglie: gran parte della popolazione si trova in difficoltà e
diffusa è la pratica della schiavitù per i debitori insolventi.
*Esiste anche una situazione di servitù ereditaria della terra, gli hektemoroi.
*Per evitare che una situazione simile innesti una tirannia, come nelle altre poleis, intervenne il
celebre legislatore Solone
B) Solone

*Membro del ceto dominante (anche se alcune fonti dicono che appartiene alla classe media)
Solone ricoprì un ruolo di rilievo nella politica ateniese
*In primo luogo, grazie a Solone Atene ottenne il possesso dell'isola di Salamina dopo un lungo
conflitto con Megara agli inizi del VI secolo.
*Solone è anche legato ad una complessa crisi internazionale: la Prima Guerra Sacra,
fondamentale per i rapporti tra Atene e il Santuario delfico.
*Poiché gli abitanti di Cirra commettevano soprusi contro il santuario delfico e i suoi pellegrini,
Solone creò una coalizione tra Ateniesi, Tessali e altri, che mosse guerra ai Cirrei
*Oltre alla protezione di Delfi, Atene entrò in guerra poiché la pirateria dei Cirrei era un grave
elemento di disturbo per i loro commerci nel golfo di Corinto.
*Sconfitti i Cirrei, Atene stabilì stretti rapporti con la nuova classe sacerdotale delfica.
*In virtù di queste vittorie, Solone nel 594/593 venne eletto Arconte con lo scopo di emanare
nuove leggi e pacificare i contrasti sociali.
*Il suo intento primario non era di danneggiare la classe aristocratica ma limitarne gli eccessi e la
conflittualità per realizzare un buon governo (eunomia).
*Il primo provvedimento, la Seisachtheia, cerca di porre rimedio al disagio sociale, non solo
cancellando i debiti ma impedendo in futuro di usare persone fisiche come garanzie (abolisce
schiavitù per debiti). Abolisce anche i vincoli che legavano i servi terrieri alla terra.
*Ciò però crea comunque malcontento perché Solone rifiuta di eseguire una redistribuzione di
terre tra i cittadini.
*Solone, quindi, non è un riformatore democratico, anzi è noto per l'introduzione delle classi di
censo: i cittadini ateniesi sono infatti divisi in quattro classi sulla base del reddito agricolo di cui
ciascuno dispone: Pentacosiomedimni, Cavalieri, Zeugiti e i Teti (esponenti dei ceti meno abbienti)
*Lo scopo è di graduare la partecipazione alla politica sulla base del censo: solo le prime due classi
possono diventare Arconti, gli Zeugiti ovvero i piccoli e medi proprietari partecipano alla falange
oplitica e possono diventare magistrati minori. Infine, i Teti non possono avere cariche politiche ma
possono partecipare all'Assemblea e di far parte del nuovo Tribunale Popolare (eliea), dove i
cittadini si possono appellare contro le sentenze dei magistrati
*L'opera di Solone si traduce anche nella stesura di una cospicua serie di leggi in svariati campi:
diritto di famiglia, leggi contro il lusso e leggi per favorire l'artigianato al fine di assicurare lavoro ai
contadini senza terra, obbligo di insegnare ai giovani un mestiere e cittadinanza agli stranieri che
vogliono aprire nuove attività in città
*Convinto che la tirannide fosse un male per la polis, Solone la evitò e depose il potere una volta
finito il suo mandato
*A giudicare dalle forti tensioni tra i gruppi aristocratici, i suoi lavori per eliminare le tensioni
fallirono.

C) Pisistrato

*Il periodo successivo a Solone non fu tranquillo per Atene: nel 589 e nel 583 per ben due volte
l'elezione dell'arconte venne impedita da gravi contrasti tra famiglie aristocratiche.
*Questa grave situazione porta, nel 581/580 a.C. All'insolita soluzione di assegnare la suprema
carica a un collegio di 10 membri, composto da 5 esponenti di famiglie aristocratiche, 3 contadini e
2 artigiani
*La lotta politica però non dà tregua e oramai nella polis si scontrano tre raggruppamenti di
famiglie nobiliari (ghene) costituite su base territoriale: gli abitanti della pianura, Pediesis, guidati
da Licurgo della famiglia Butadi, quelli della costa, Paralioli sotto la guida dell'alcmenoide Megacle
e gli abitanti dei monti nord-orientali, i Diakrioi guidati da un parente di Solone, Pisistrato.
*La sua prima ascesa al vertice della polis avvenne nel 561/560: grazie al prestigio ottenuto in una
vittoria contro Megara, Pisistrato si fa dare dall'assemblea 300 soldati, con cui occupa l'Acropoli,
ma un’alleanza tra Megacle e Licurgo lo depone e lo costringe fuori città.
*Presto però Megacle rompe con Licurgo e preferisce aiutare l'ex-rivale e lo aiuta a tornare in città,
su un carro accompagnato da una donna vestita da Atena, per darsi una missione divina.
*Presto l'intesa si rompe e Megacle costringe il tiranno all'esilio.
*Pisistrato, stabilitosi ad Eretria, torna in patria nel 546 a capo di milizie Eretriesi e Tebane e
riconquista il potere, stavolta mantenendolo ininterrottamente fino alla sua morte nel 528/527.
*Pisistrato è noto per aver dato ad Atene un periodo di pace e stabilità interna: in primis manca la
conflittualità tra aristocratici, che Pisistrato riesce a tenere buoni usando moderazione e
conciliazione, accattivandosene il consenso. Solo gli Alcmeonidi scelgono l'esilio.
*Funzionante è anche la sua politica verso i meno abbienti: concede prestiti agli agricoltori più
poveri ed affida a funzionari itineranti (giudici dei demi) il compito di amministrare la giustizia
nelle campagne allo scopo di sottrarre la popolazione contadina al controllo delle aristocrazie locali
e di affermare l'autorità della polis.
*Il tiranno dà anche un grande impulso alle attività economiche: conia le prima dracme ateniesi
(con civetta ed Atena sui due lati) e un forte sviluppo al settore artigianale.
*Come altri tiranni Pisistrato creò una fiscalità pubblica istituendo una decima sui raccolti con cui
crea nuovi edifici monumentali: il tempio di Atena sull'Acropoli e quello di Apollo nell'agorà
*In politica estera fece divenire Atene molto influente in campo internazionale: dedica la sua
attenzione all'Egeo Centrale e la regione dell'Ellesponto.
*Atene viene così a disporre di preziose basi d'appoggio per i commerci con la regione del Mar
Nero.
*Assai attivo anche in campo culturale: nel suo periodo viene realizzata ad Atene la prima
edizione dei poemi omerici.
*Nel campo religioso vieta i culti locali controllati dalle famiglie nobiliari a favore di quelli cittadini
di Atena e Dioniso per affermare l'unità della polis.
*In generale il tiranno favorì la crescita della prosperità cittadina e l'incremento della popolazione
urbana, meno legata ai vincoli di clientela

D) La Caduta della Tirannide

*Il Periodo successivo alla morte di Pisistrato (528/527) fu caratterizzato da una sostanziale
continuità della fase precedente, lasciando al potere i figli Ippia e Ipparco.
*I Tiranni mantennero buoni rapporti con le famiglie aristocratiche e si dedicarono all'edilizia
pubblica realizzando vari edifici sacrali. In politica estera i due strinsero un lungo patto con Platea.
*Tutto cambiò nel 514 quando due giovani aristocratici (Armodio e Aristogitone) uccisero Ipparco
durante la festività delle Panatenee.
*I due vennero messi a morte e anche se in realtà l'assassino fu commesso per dispute amorose,
ebbe gravi conseguenze in campo politico, con un grave indurimento della tirannide verso le
famiglie aristocratiche, a tratti oppressivo e Vileno che costrinse molti (tra cui gli Alcmeonidi)
all'esilio.
*In esilio gli Alcmeonidi, guidati da Clistene, tentarono subito di rovesciare Ippia con la forza nel
513 ma fallirono, perciò tentarono una nuova strategia, ovvero sfruttare gli stretti rapporti che li
legavano al santuario di Delfi per convincere Sparta ad aiutarli.
*Nel 511/510 a.C. Gli spartani posero sotto assedio l'Acropoli e così Ippia si arrese e si esiliò in Asia
Minore, ma la pace non era giunta: subito Clistene si scontrò con un’altra nobile famiglia guidata da
Isagora per il potere.
*Isagora vinse ed ottenne l'arcontato nel 508, supportato dal ceto aristocratico, e perciò Clistene
fece la rivoluzionaria scelta di allearsi con il demos, ovvero i non aristocratici.
*Con il loro appoggio il leader alcmeonideo riesce a far approvare una riforma che ridimensiona
fortemente il potere delle famiglie aristocratiche e si può considerare l'evento che segna la nascita
della democrazia greca (e ateniese in generale)
*Isagora non si dà per vinto e con gli Spartani tenta di sottomettere Atene, scacciando Clistene e i
suoi sostenitori e lasciando Atene nelle mani del re spartano Cleomene che si appresta a rimettere
Isagora al potere e a distruggere la riforma di Clistene, ma a quel punto avviene qualcosa di
inaspettato: il demos in armi si ribella per difendere le libertà ottenute facendo fuggire Cleomene
e Isagora, arroccati nell'acropoli e poi costretti alla resa.
*Clistene torna trionfante in città.

E) La Riforma di Clistene

*La riforma di Clistene è epocale, la prima forma di democrazia nel mondo, ma le nostre fonti non
sono esaurienti a suo riguardo.
*Certo è che Clistene introdusse una nuova amministrazione territoriale e amministrativa
nell'Attica, finalizzata allo scopo di assicurare uguali diritti politici a tutti i cittadini (Isonomia, è
ancora presto per il termine democrazia) e limitare le grandi famiglie aristocratiche.
*Alla base di questa organizzazione c'è una divisione cittadina in dieci tribù territoriali, battezzate
con nomi di eroi locali e la divisione dell'intero territorio Attico in tre aree: centro urbano (asty),
costa (paralia) e interno (mesogaia) divise in dieci circoscrizioni (trittie)
*In ciascuna Tribù vennero inserite a 3 a 3 queste trittie in modo da creare le tribù con una trittia
urbana, una costiera e una interna.
*Questo complesso sistema fu creato per scardinare i poteri locali e il peso delle casate
aristocratiche che non possono sfruttare il proprio potere locale e seguito clientelare.
*Le Tritte vengono inoltre divise in 140 Demi, piccoli distretti (già esistenti prima della riforma) che
ora hanno una nuova funzione: costituiscono le unità amministrative della polis.
*L'iscrizione in un demo è la condizione necessaria per l'inserimento nella comunità civica.
*I demi hanno una propria assemblea, che amministra gli affari locali, e un proprio magistrati, il
demarco (antenato del sindaco)
*Altra importante novità è l'istituzione della Boulè, un’assemblea di 500 membri, 50 per ciascuna
delle dieci tribù, che ha il compito di gestire gli affari e di aiutare i lavori dell'assemblea secondo un
calendario che dà a ciascuna tribù la funzione di presidenza per una volta durante un anno (ogni 36
gg)
*La creazione della Boulè è l'aspetto politicamente più significativo della riforma. In questo
organismo non si può essere membri più di due volte nella vita, permettendo a sempre più
cittadini nuovi di partecipare in politica.
*Questo nuovo organo ebbe come conseguenza una più frequente e regolare periodicità delle
riunioni dell'Assemblea.
*Clistene introdusse anche la procedura dell'Ostracismo, nata principalmente per impedire il
ritorno della tirannide.
*Essa presto si trasformò nel mezzo col quale il popolo poteva tenere sotto controllo l'aristocrazia
*L'ostracismo non danneggiava i beni o l'onore dell'ostracizzato, semplicemente inibiva la sua
capacità politica per dieci anni
*Per abolirne l'abuso, l'ostracismo aveva una procedura specifica: all'inizio di ogni anno (verso
gennaio), l'assemblea del popolo decideva se nell'anno in corso ci fosse qualcuno su cui si doveva
iniziare il processo di ostracizzazione. Per farlo il popolo, diviso in tribù, doveva scrivere su
frammenti di terracotta (ostraka) il nome dell'individuo.
*L'individuo il cui nome era scritto più volte negli ostraka, con un quorum di almeno 6000 votanti
(o 6000 voti al candidato) veniva ostracizzato.
*Con la riforma di Clistene il vecchio ordinamento aristocratico non viene del tutto smantellato:
nessun cambiamento caratterizza l'Areopago e l'accesso alle magistrature rimane esclusivo delle
prima classi soloniane.
*Indubbio è che la riforma, con le nuove possibilità di partecipazione alla vita politica che assicura
a tutti i cittadini, rappresenta la nascita della prima (anche se incompleta) democrazia.
*Curiosamente dal 508 non si hanno più notizie del suo ideatore Clistene.

F) La Fine del VI secolo

*La fase immediatamente successiva alla riforma di Clistene è movimentata per la neonata
democrazia ateniese: Sparta, infatti, vuole rimettere al potere Isagora per assorbire Atene nella
propria sfera d'influenza.
*Temendo l'invasione, Atene fa la dubbia scelta di cercare l'alleanza con un potere esterno:
l'Impero Persiano, sottomettendosi (dando terra e acqua) al Satrapo dell'Asia Minore, a Sardi, ma
tornati in patria gli ambasciatori sono arrestati per tradimento a causa del cambio di leadership
politica che non ratifica (rettifica) la sottomissione (e che avrà enormi conseguenze)
*Un doppio attacco portato dalla Lega Peloponnesiaca guidata dai re di Sparta da una parte e una
coalizione di Beoti e Calcidesi dall'altra mette in crisi Atene nel 506, ma il ritiro provocato da
dissensi interni degli Spartani cambia la situazione, permettendo ad Atene di sconfiggere gli altri
nemici, sottraendo un grande territorio ai Calcidesi nel quale verrà creata la prima Cleruchia, la
prima colonia con finalità militari che non è autonoma ma dipende dalla polis
*Con questa vittoria il sistema politico Ateniese si consolida e il suo prestigio accresce
enormemente.

IV) GRECI E PERSIANI

A) La Nascita dell'Impero Persiano

*Verso la metà del VI secolo il Medio Oriente è caratterizzato da un mutamento epocale: a


guidarlo è il re persiano Ciro il Grande, sotto la cui guida i persiani, una popolazione di lingua
indoeuropea stanziata nell'Iran sud-occidentale (La Persia dei Greci) intraprendono una vigorosa
espansione militare, assoggettando i vicini Medi per poi sottomettere i Lidi (nel 547 sottomettono
la loro capitale Sardi) e i Babilonesi (539) creando nel giro di un decennio un impero immenso, dal
mediterraneo all'Asia centrale
*Alla sua morte, nel 530, l'Impero passa al figlio Cambise, che sottomette l'Egitto nel 525.
*Dopo problemi dinastici, nel 522/521 sale al potere Dario I, iniziando la dinastia degli Achemenidi
che farà raggiungere all'impero la massima espansione, espandendosi a Oriente, Occidente e
costruendo una testa di ponte in Europa, conquistando la costa meridionale della Tracia tra 512 e
510.
*Con Dario l'impero assume il suo aspetto organizzativo definitivo, caratterizzato dall'equilibrio tra
il rigido dominio persiano e le varie autonomie locali: le città conquistate non vengono distrutte,
le tradizioni istituzionali e culturali vengono rispettate e le élite locali sono convolte nel governo
delle città.
*Gravosi restano però gli oneri; fornitura di manodopera per le opere pubbliche e contingenti
militari e il versamento di un tributo
*L'impero viene diviso in venti circoscrizioni denominate Satrapie, provincie multietniche
governate da funzionari nobili persiani con ampi poteri militari e civili, i Satrapi, che hanno stretti
rapporti con potere centrale, che controlla spesso il loro operato tramite ispettori itineranti detti
“gli occhi del re”
*L'elemento unificatore dell'impero è principalmente la figura carismatica del sovrano, definito
Gran Re dai Greci, che dispone di un potere assoluto datogli dalla divinità Ahura Mazda.

B) I Greci d'Asia e l'Impero Persiano

*La situazione politica della Grecia d'Asia Minore era parecchio complessa già prima della nascita
dell'Impero Persiano, da sempre minacciata dall'espansionismo dei Lidi, di cui il più pericoloso fu
Creso, re della Lidia
*Creso, tra 560 e 546, iniziò le ostilità contro i Greci, assoggettando le città greche dell'Asia
Minore, chiedendo a loro di versare un tributo, anche se per le città greche la situazione non era
tanto male sia perché le città mantenevano la propria autonomia, sia perché le due élite avevano
creato legati molto stretti
*La Lidia cercò poi di espandersi poi verso est, aggredendo Pteria, capoluogo della Cappadocia.
*I persiani reagirono con forza, costringendo Creso a ritirarsi nella capitale Sardi, che fu poi invasa
e fatta cadere dai persiani all'inseguimento
*La caduta di Creso iniziò i conflitti tra greci e persiani.
*Colui che fece cadere Creso fu Ciro il Grande, Gran Re di Persia della famiglia di Achemenidi.
*Ciro conquistò tutti i territori di Creso in Asia, comprese le città greche e quelle costiere che si
opposero furono assoggettate con la forza (le città stavano bene con la dominazione Lida)
*Il peggioramento per i greci non fu tanto il cambio di dominazione sotto Ciro, ma le cose
cambiarono con Dario, che riorganizzò il sistema amministrativo e fiscale, esigendo un forte tributo
fiscale da versare ai Satrapi e favorendo l'ascesa di tirannie filo-persiane un po' ovunque.
*Ma il fatto più grave fu che il fare parte di un impero grande come quello persiano fece perdere
importanza a livello economico e commerciale alle città ioniche, sfavorite anche dalla perdita del
loro principale partner commerciale, la Lidia.

C) La rivolta Ionica

*Secondo la Tradizione il responsabile delle rivolte ioniche fu Aristagora, tiranno di Mileto.


*Sull'isola di Nasso alcune ricche famiglie chiesero aiuto ad Aristagora per riconquistare il potere
perso durante una guerra civile.
*Aristagora, con il benestare del satrapo Artaferne e quindi del Gran Re, guidò una grande flotta
contro l'isola, ma l'assedio fallì dopo quattro mesi
*Le grandi spese sostenute nella battaglia fecero cadere in disgrazia Aristagora di fronte ai padroni
persiani ed egli, timoroso di venire destituito, abolì la tirannide, istituì un'apparente democrazia e
cercò di convincere le città ioniche a rivoltarsi ai padroni persiani.
*Buona parte delle città ioniche appoggiò la rivolta per il malcontento verso la dominazione
persiana e anche motivazioni economiche, che avevano provocato un declino del commercio
ionico. Ma non tutte le città si unirono alla rivolta
*Nell'inverno tra 499 e 498, Aristagora cercò degli alleati in Grecia per sostenere la ribellione. Gli
spartani rifiutavano mentre Atene, che temeva possibili tentativi di ritorno di Ippia favorito dai
persiani e che puntava ad alcune isole nell'Egeo, inviò 20 triremi, assieme a 5 altre navi offerte da
Eretria.
*Le operazioni si concentrarono sull'attacco al capoluogo Sardi, per eliminare l'inviato reale, il
satrapo Artaferne.
*L'attaccò però falli e l'acropoli di Sardi resistette. Solo la città inferiore venne distrutta da un vasto
incendio che distrusse anche il tempio di Cibele (che spingerà i persiani a distruggere molti templi
greci durante l'invasione per rappresaglia)
*L’arrivo, infine, di un grosso esercito persiano costrinse i greci a fuggire.
*La ribellione continuò in altri luoghi, a Creta, a Cipro e verso l'Ellesponto, ma dal 497 la
riconquista persiana fu implacabile.
*Uno dei migliori uomini di re Dario, Istieo fu mandato a Mileto, ma qui pare divenne uno dei
responsabili della rivolta cittadina, ma fu sconfitto.
*Mileto fu attaccata dai persiani sia via terra che via mare e la flotta ionica si sfaldò per via delle
divisioni interne.
*La riconquista persiana venne arginata dai ribelli e perciò il Gran Re decise di decapitare la
ribellione attaccando direttamente Mileto
*Mileto cadde 6 anni dopo l'inizio della rivolta 493 a.C. E il castigo persiano fu durissimo: le mura
furono rase al suolo e il tempio di Apollo saccheggiato.
*Artaferne non aumentò però i tributi e la pressione fiscale non aumentò, garantendo la stabilità e
la pace negli anni successivi, grazie anche ad altre manovre come un nuovo catasto che definiva
più equamente gli oneri finanziari. Inoltre, i tiranni promossi dai persiani vennero fatti cadere.

***PARTE TERZA: IL V SECOLO***

I) LE GUERRE GRECO-PERSIANE

A) Il primo conflitto Greco-Persiano (Maratona)

*Anche se la repressione era stata repressa, coloro che l'avevano supportata, Atene ed Eretria,
erano ancora impuniti. Inoltre, Atene nel 507 a.C. Si era virtualmente sottomessa al Gran Re
offrendo terra ed acqua, anche se l'assemblea popolare non aveva ratificato la cosa; quindi, ciò
poteva essere vista come una traditrice
*Mardonio, genero di Dario, fu inviato nel 493-492 a.C. a capo di una spedizione il cui compito
principale era ristabilire la dominazione persiana in Tracia e Macedonia, coinvolte nelle rivolte. Egli
inoltre ristabilì la pace in molte città ioniche e assunse il controllo dell'Ellesponto, concentrandovi
truppe e navi.
*La tesi che questa era la base per un attacco alla Grecia era solo propaganda ateniese costruita
sulla base delle invasioni successive, Mardonio infatti tornò a casa dopo aver completato la propria
missione in Macedonia e Tracia, senza toccare l'Ellade
*Le guerre persiane influenzarono pesantemente l'evoluzione politica di Atene, a partire dalla
salita al potere di Temistocle al suo esilio.
*Temistocle assunse la carica di Arconte eponimo (la carica suprema di Atene, quella che dava il
nome all'anno in corso) nell'anno 493-492 a.C.
*Anche se Atene era ufficialmente portata verso la mediazione o comunque l'evitare tensioni con
la Persia, Temistocle era fondamentalmente antipersiano
*L'importanza di Temistocle fu l'aver richiamato l'attenzione sull'importanza della flotta.
*L'arcontato di Temistocle fu l'atto di nascita della potenza marittima ateniese e uno dei suoi
maggiori lasciti fu l'ampiamento del Pireo (che comprendeva tre porti naturali)
*Temistocle fu però sconfitto dagli oppositori, che portò al potere Milziade, capo di un
orientamento totalmente antipersiano, senza compromessi che puntava su una strategia militare
difensiva basata sulla falange oplitica.
*Il riarmo navale fu interrotto e riprese solo nel 483 a.C.
*La prima invasione persiana in terra greca non fu una sorpresa e fu preparata a lungo.
*Secondo Erodoto, il Gran Re Dario la preparò sin dall'attacco ionico-ateniese a Sardi del 498,
ordinando che gli fosse ricordato ogni giorno da un servo.
*Secondo Erodoto Dario aveva varie motivazioni: Vendicare la distruzione del tempio di Kybele
operata dai greci, distruggendo i loro templi, Vendicare il tradimento di una città virtualmente a lui
sottomessa
*Secondo Erodoto, sempre in tema pro-ateniese, l'attacco punitivo verso Atene ed Eretria era in
realtà votato a conquistare tutta la Grecia
*Però la semplice distruzione di Atene, al ritiro dei persiani, avrebbe generato un vuoto di potere
in Grecia che avrebbe potuto favorire la pericolosa Sparta.
*I Persiani si erano dunque allineati con Ippia, tiranno scacciato da Atene e volevano sfruttarlo per
ripristinare una tirannide filo persiana ad Atene e da essa influenzare la Grecia, in modo da
mettere Sparta in minoranza
*Dario inviò messaggeri in tutta l'Ellade per pretendere dalle varie città la cessione simbolica di
terra ed acqua (sottomissione), nel tentativo di isolare Atene.
*Molte di queste città accettarono, tra cui Egina, la cui posizione era molto pericolosa per Atene.
*A sorpresa intervenne Sparta che impose il proprio potere ad Egina, togliendo al Gran Re una
posizione importante. Questo era un segno che tra Atene e Sparta esistevano già degli accordi
*La Spedizione contro Atene del 490 a.C. Fu affidata a Dati al genero del gran re Artaferne.
*Partita a fine primavera la flotta persiana, invece che puntare l'Ellesponto decisero di attraversare
l'Egeo, puntando su Nasso che venne sottomessa e i templi dati alle fiamme (dopo il fallimento di
Aristagora anni prima)
*La flotta proseguì poi attaccando isole minori ed infine attaccò Eretria che, abbandonata da
Atene, cadde dopo una settimana, i suoi templi bruciati e gli abitanti deportati.
*La flotta proseguì ancora e verso gli inizi di settembre gettò l'ancora di fronte a Maratona (Attica
nord-orientale)
*Cogliere Atene di sorpresa non era possibile a stagione così avanzata la mossa di Artaferne e Dati
era chiaramente un gesto intimidatorio: si volevano logorare gli ateniesi, tra minacce e promesse,
per dividere la città e far salire la fazione filo persiana/filo tirannica, permettendo così la
reinstallazione del Tiranno da loro auspicata.
*La piana di Maratona era l'ideale per la potente cavalleria persiana, perciò, i persiani potevano
attendere la resa di Atene o aspettare l'uscita dell'esercito per permettere ai filotirannici di
prendere il potere nella città sguarnita di truppe.
*Atene si era preparata da tempo all'arrivo dei persiani ed infatti quando giunse la flotta l'esercito
si diresse subito verso Maratona.
*La decisione fu presa dall'Assemblea del popolo e dal Consiglio di Guerra dei Dieci Strateghi,
organo fondato circa dieci anni prima.
*Capo di questi strateghi era Milziade, che ordinò la liberazione degli schiavi per rafforzare la
falange e SI DICE che mandò un corridore di nome Filippide a chiedere aiuto a Sparta
*Non si sa per quanto i due contendenti si fronteggiarono, ma fu stranamente Milziade a prendere
l'iniziativa anche se i rinforzi spartani non erano ancora giunti poiché erano nel sacro periodo di
non belligeranza delle Carnee sacre ad Apollo.
*La versione di Erodoto rende Atene molto eroica, mentre una tradizione secondaria ionica
racconta che alcuni schiavi ionici fuggirono dal campo persiano e informarono i greci che i persiani
stavano caricando le truppe sulle navi per attaccare Atene dal mare.
*Approfittando della debolezza delle linee nemiche Milziade attaccò con gli opliti, dando inizio ad
una lunga battaglia che fu vinta quando gli ateniesi e platesi sfondarono i persiani dai lati ed
aiutarono i compagni in difficoltà al centro.
*Furono però catturate solo sette navi mentre il resto della flotta fuggì illeso. Le stime che parlano
di 6400 soldati nemici sconfitti sono esagerate
*Gli spartani giunsero sul campo poco dopo la fine della battaglia.
*È probabile che i persiani non fuggirono terrorizzati, anzi per loro era stato solo un breve attacco
alla loro retroguardia, il grosso della flotta era già in mare pronta ad attaccare Atene.
*Se Dati e Artaferne rinunciarono all'attacco fu solo perché la fazione filo tirannica non era
riuscita ad imporsi all'interno delle mura cittadine
*Tra le famiglie filo tiranniche fu inclusa la famiglia degli Alcmenoidi, la famiglia di Pericle

B) Dopo Maratona

*Ad Atene il periodo tra le due guerre fu vissuto in maniere contrastanti: creò un senso di orgoglio
ma anche una forte tensione per un possibile ritorno dei persiani.
*Milziade, trionfatore di Maratona, cercò di approfittarne per potenziare la sua posizione nella
Polis e nel 489 a.C. Si fece approvare dall'Assemblea del popolo l'impresa di una spedizione contro
alcune isole dell'arcipelago delle Cicladi, per poter presidiare la rotta dell'Egeo in vista di avanzate
persiane, ma anche per poter espandere a sud-est l'influenza ateniese e ottenere soldi per le casse
statali.
*Dopo alcune isole minori, la flotta puntò su Paro, ma l'assedio durato 26 giorni fallì e Milziade fu
ferito in battaglia.
*Accusato dagli avversari e dalla famiglia degli Alcmenoidi, Milziade fu accusato di tradimento,
costretto a pagare 50 talenti di multa (il costo della spedizione) e morì per le ferite poco dopo. Il
figlio Cimone pagò la multa e divenne uno dei personaggi politici di Atene più importanti nel post-
guerra
*Il vincitore dei conflitti politici di Atene fu Temistocle, che fu eletto capo stratego dal 483 al 480
*Uno dei maggiori artefici della potenza navale ateniese, poté contare sull'elevato afflusso
d'argento ottenuto da nuove miniere scoperte nell'Attica (483-482), che non fu redistribuito al
popolo, ma investito per costruire triremi, secondo le stime 200 o 100 nuove navi vennero create.
(Erano navi molto più piccole e maneggevoli delle pentecontere)
*L'uso bellico delle triremi valorizzò il ruolo politico dei Teti, l'ultima classe censitaria, che
imbarcati come vogatori sulle navi ne ottennero gloria e rispetto dopo le vittorie
*La politica marittima di Temistocle avviò l'ascesa a potenza navale di Atene nell'età classica
*Temistocle inoltre riportò in auge l'Ostracismo
*Il primo ostracizzato fu Ipparco, uno dei capi dei Pipistratidi (488-487), poi Santippo (485-484)
*Anche se le cariche politiche rimanevano appannaggio dell'aristocrazia, l'influenza del popolo si
stava facendo via via più grande per modificarne le scelte politiche.
*Importantissimo è il ruolo che Temistocle ebbe in una riforma dell'Arcontato, che venne aperto ai
cavalieri e soprattutto modificò l'elezione degli arconti in una mediante sorteggio.
sia perché dal 487 l'elezione diretta era stata sostituita da un misto di elezione e sorteggio.
*L'arcontato (e l'Areopago) persero dunque pian piano di importanza, soprattutto l'arconte
dedicato alla guerra fu subordinato al consiglio dei Dieci Strateghi, eletti dall'assemblea del
popolo, che divennero rapidamente i funzionari più importanti dell'Atene come potenza navale.

C) La Lega Ellenica

*La sconfitta di Maratona non fece desistere Dario nei suoi piani contro Atene, ma la sua
spedizione fu bloccata nel 486 da numerose rivolte scoppiate in Babilonia e in Egitto, che fu
obbligato ad arginare.
*Nello stesso anno Dario morì e gli succedette il figlio Serse, che continuò le repressioni in Egitto
fino al 484, potendo quindi tornare a concentrarsi sulla Grecia nel 483.
*Erodoto descrive con grande ammirazione la vastità e l'efficienza dell'apparato bellico persiano.
*Basandosi in parte su racconti, in parte su tradizioni (voleva dimostrare che le navi persiane erano
molte più di quelle della guerra di Troia), Erodoto stimò 310 navi greche contro 1207 navi da guerra
persiane, supportate da 3000 navi da carico.
*L'entità della flotta non è quantificabile, ma di certo sappiamo che le stime sulle truppe di terra
erano esagerate: si parla di tre milioni di nemici alle Termopili e di quasi due milioni alla battaglia
decisiva.
*Una quantità simile di uomini avrebbe avuto una quantità di problemi logistici infiniti, perfino
100.000 avrebbero avuto grandi problemi (basti pensare che Alessandro Magno sottomise l'Asia
con circa 35.000 uomini)
*Serse scartò da subito l'idea degli attacchi a sorpresa e diede tempo ai greci di prepararsi,
inviando nel frattempo messaggeri con la tradizionale richiesta di terra ed acqua, mentre egli
stesso strutturò un efficiente rete di distribuzione degli approvvigionamenti alle truppe, creando
depositi lungo tutto il percorso, creando ponti sui fiumi e costruendo addirittura un canale.
*Il gesto che però restò nella storia fu la creazione del Ponte sull'Ellesponto, due ponti gemelli
formati da 360 e 314 navi legate saldamente tra loro, per permettere il passaggio di tutte le
truppe.
*Serse inviò emissari in tutte le città greche per chiederne la sottomissione e il dono di terra ed
acqua in vista della propria superiorità militare

*I Greci sapevano dell'invasione persiana già dal 484, ma a parte Atene che era scoperta, le altre
città non sentivano un pericolo imminente. In realtà i greci non temevano i persiani come una
minaccia alla loro cultura anzi in molti avrebbero preferito una dominazione straniera molto
lontana ad una guerra dall'esito incerto
*L'Oracolo di Delfi (timoroso di perdere le proprie ricchezze) disse senza mezzi termini di non
contrapporsi ai persiani
*Nell'autunno 481 circa 30 città si unirono in un convegno a Corinto, decise ad opporsi ai persiani.
*Il primo atto di questa neoformata Lega Ellenica fu una minaccia verso l'interno, minacciando
chiunque si sottomettesse ai persiani di pesanti tributi e di distruzione.
*Fu decisa una pace generale tra gli alleati della lega, in particolare tra Atene ed Egina.
*La Lega considerava Ellade tutto ciò che era colonizzato da greci, dall’Italia meridionale al Mar
Nero/Asia minore
*La paura fu però dominante e anzi alcuni, tra cui gli Argivi che volevano opporsi a Sparta, si
schierarono col Gran Re.
*Nel frattempo, la Persia, sfruttando la mediazione fenicia, iniziò a fare pressioni ai Greci siculi,
chiudendo in una morsa la Lega

C) Il Secondo Conflitto Greco-Persiano (Termopili – Artemisio - Salamina)

*Nella Primavera del 480 Serse si mosse verso la Grecia, attraversando l'Ellesponto e giungendo in
Tracia.
*La Lega si riunì nel 480 a.C. Sull'Istmo, con alcuni delegati della Tessaglia, che chiesero aiuto per
liberarsi da Serse.
*Non avendo le idee chiare, La Lega mandò 10000 opliti per proteggere un valico in Tessaglia, ma
furono aggirati e si ritirarono. La Tessaglia fu persa e la linea di difesa greca si spostò verso il
centro della Grecia.
*Le truppe terrestri decisero di fare resistenza al valico delle Termopili, mentre la flotta avrebbe
dovuto posizionarsi più o meno alla stessa altezza, a Capo Artemisio.
*Gli alleati decisero dunque di difendere Atene. Questa affermazione di Erodoto fu considerata
valida fino al 1959 quando fu ritrovata una grande iscrizione a Trezene, che parlava di una delibera
dell'assemblea su mozione di Temistocle (la lastra non fu però incisa nel V secolo ma a fine del IV o
più tardi, probabilmente fu riscritta come simbolo dei buoni rapporti tra Atene e Trezene)
*La lastra si discosta dal racconto di Erodoto, che affermò che gli ateniesi fuggirono da Atene solo
dopo il fallimento di Capo Artemisio: nella lastra, infatti, si dice che gli ateniesi fuggirono ben
prima delle battaglie delle Termopili e a Capo Artemisio

*Verso gli inizi di agosto 480 a.C. Serse mosse le truppe di terra e poco dopo partì la flotta. La
flotta greca, non pronta, arretro, lasciando via libera a quella persiana, che mise fondo vicino al
promontorio di Sepiade (Tessaglia). Qui, non riparata, fu investita da tre giorni di tempesta ed
Erodoto disse persero almeno 400 navi e innumerevoli navi da trasporto.
*Serse intanto aveva mosso in Tessaglia e si era accampato poco prima delle Termopili, uno stretto
valico che il contingente greco, guidato dal re spartano Leonida, aveva rafforzato ricostruendo un
vecchio muraglione diroccato.
*Questo contingente aveva poco più di 7000 uomini, tra cui 4000 del Peloponneso, 1000 beoti e
vari contingenti di locresi e focesi. Gli scopi di questo manipolo non erano chiari, forse erano solo
un’avanguardia o forse erano solo convinti di esserlo.
*All'avvicinarsi di Serse l'idea di ritirarsi venne seriamente discussa, ma la ferrea volontà di Leonida
la mantenne unità ed egli inviò messaggeri per sollecitare i rinforzi
*Serse attese quattro giorni prima di attaccare, convinto che la linea di difesa si sarebbe ritirata,
ma le mediazioni fallirono. Dopo aver ricevuto l'informazione che i rinforzi nemici erano in ritardo,
attaccò al quinto giorno.
*Le prime incursioni fallirono perciò Serse mandò il suo corpo speciale, gli Immortali, ma anche
essi fallirono: le Termopili erano larghe 20, massimo 30 metri e perciò gli enormi numeri di truppe
persiane non valsero nulla.
*Il secondo giorno proseguì uguale mentre al terzo giorno ci fu una svolta, provocata secondo
Erodoto da un traditore: Efialte, un uomo del luogo che in cambio di una lauta ricompensa rivelò a
Serse l'esistenza di un vecchio sentiero che avrebbe permesso ai persiani di aggirare gli spartani e
aggredirli alle spalle.
*Leonida sapeva di quel sentiero e aveva messo i focesi a difesa del sentiero, ma vennero
aggrediti di notte da un battaglione di 10000 persiani e fuggirono, lasciando aperta la via ai nemici.
*Alcuni focesi però avvertirono gli alleati dell'aggiramento. Il grosso dell'esercito, timoroso decise
di fuggire prima di venire circondato.
*Siccome questa versione è antieroica, Erodoto ne propone una seconda, nella quale l'esercito fu
congedato da Leonida stesso poiché avevano perso lo spirito combattivo. Solo 700 tespiesi
rimasero con loro.
*Secondo Erodoto, gli spartani rimasero sia per proteggere la loro gloria di guerrieri sia perché un
fantomatico oracolo aveva previsto che solo la morte di un re di Sparta avrebbe salvato la città
dalla distruzione.
*Serse attaccò con i due eserciti in tarda mattinata e Leonida, che fu tra i primi ad andargli
incontro, cadde per primo sotto il fuoco degli arcieri.
*Secondo Erodoto la battaglia delle Termopili e quelle dell'Artemisio si svolsero
contemporaneamente negli stessi tre giorni.
*Furono i greci i primi ad attaccare, ma si risolse con un nulla di fatto, seguita da una notte
tempestosa. Il secondo giorno entrambi i fronti ebbero perdite sostanziose ma non vi furono
progresso.
*Siccome la metà delle navi ateniesi era perduta, si decise di optare per la ritirata, che avvenne in
fretta e furia dopo la notizia della caduta delle Termopili.
*Nella Grecia centrale i focesi erano stati gli unici a non allearsi coi persiani, poiché i loro nemici
giurati tessali erano filo-persiani. La Focide venne devastata e data alle fiamme. Dopodiché
l'esercito si divise e una parte andò a Delfi, ma non fu distrutta
*Nel frattempo, l'evacuazione di Atene era in corso ma a differenza di quanto disse Erodoto era già
in corso prima della sconfitta delle Termopoli.
*Le navi tornate da Capo Artemisio si unirono al resto della flotta greca, compensando le perdite e
ricompattandosi, arrivando a 385.
*Nel frattempo, molte città del Peloponneso inviarono truppe, che si riunirono all'Istmo,
costruendo un muraglione di mattoni, pietra e assi.
*Quando i persiani giunsero in Attica, Atene era stata ormai evacuata.
*Serse distrusse santuari e templi, piegando la debole resistenza di chi era rimasto in città.
*La presa di Atene è un punto di riferimento cronologico delle guerre persiane, cadde nell'anno
dell'arconte Calliade (giugno 480-giugno 479)
*Atene fu distrutta alla fine di agosto o agli inizi di settembre 480.
*La caduta dell'acropoli gettò la flotta greca nel panico.
*Nonostante il caos, il comandante della flotta, lo spartano Euribiade, riuscì a mantenere la
situazione, a ignorare cosa volesse la maggioranza e a seguire le argomentazioni più valide, quelle
di Temistocle: una ritirata avrebbe potuto condurre allo sciogliere della flotta e la fine
dell'alleanza.
*Combattere in mare aperto sarebbe stato un errore come a Capo Artemisio, perciò, invece del
combattere nell'Istmo, si decise di combattere a Salamina.
*Combattere vicino alla propria città avrebbe dato un vantaggio psicologico agli ateniesi e gli spazi
ristretti avrebbero permesso di mitigare il vantaggio numerico nemico.
*La situazione prima della battaglia era tesa, si dice che Temistocle stesso inviò un messaggero al
Gran Re, istigandolo ad attaccare rapidamente prima che i greci si dividessero e tornassero alle
rispettive città.
*Non si sa se questa storia è vera, ma di certo il consiglio di guerra stava ancora discutendo sul da
farsi quando i persiani giunsero a fine settembre 480 e perciò, impossibilitati a fuggire,
combatterono.
*Il miglior punto di osservazione della battaglia fu quello di Serse, che aveva fatto mettere il trono
su un’altura che sovrastava Salamina e dettava le sue osservazioni agli scribi.
*I persiani, consapevoli della loro superiorità, cercarono prima di tutto di bloccare la fuga ai greci
poiché Serse voleva finire il prima possibile la campagna essendo già a fine settembre.
*Alla fine del primo e unico giorno, gran parte delle navi persiane era affondata e molti persiani,
non sapendo nuotare erano affogati.
*Erodoto esalta la disciplina dei greci, contrastata dalla disorganizzazione persiana, che ne causò
la sconfitta
*La fine della battaglia fu però segnata dalla discordia, Atene tacciò i corinzi di viltà e in generale
tutti litigarono per rivendicare la palma del migliore.

E) La Vittoria dei Greci (Platea e Micale)

*Nonostante i proclami di vittoria, l'esito della battaglia di Salamina apparì meno incerto del
previsto: sia i greci e i persiani avevano tutte le intenzioni di proseguire lo scontro.
*Secondo la storiografia greca, Serse si ritirò poiché temeva la distruzione sul ponte
dell'Ellesponto, mentre era più probabile che la ritirata rapida fu provocata dalla notizia di gravi
dissidi all'interno dell'Impero.
*L'esercito terrestre persiano era intatto, ma senza le navi era impossibile attaccare l'Istmo
fortificato e la stagione era comunque troppo avanzata.
*La flotta greca pensò di arrivare all'Ellesponto prima di Serse, ma il piano si bloccò poiché se al re
di Persia fosse stata chiusa la via per la ritirata, avrebbe combattuto con ancora più accanimento,
diventando pericoloso.
*Perciò lo si lasciò andare e ci si limitò a punire con forti tributi le isole accusate di medismo,
ovvero di aver appoggiato i persiani.
*Serse raggiunse il Bosforo dopo molte difficoltà e lasciò Mardonio a svernare in Tessaglia, dove si
preparò per l'offensiva nella primavera 479.
*Mardonio cercò di mediare con Atene grazie ad Alessandro re di Macedonia, offrendogli il
perdono per tutte le offese provocate al Gran Re, ma anche uno status di autonomia garantendo
loro libera espansione sul suolo greco, rendendosi disponibile anche a finanziare la ricostruzione
dei templi distrutti.
*Atene temporeggiò per mettere sotto pressione Sparta, e una volta garantita la sua fedeltà,
rifiutò l'offerta in nome della causa comune greca.
*Atene, priva di difese, doveva essere pronta a finire per sempre lo scontro, sfruttando un
avversario terrestre fortemente indebolito vista la mancanza di appoggio navale.
*Nel 479 la coalizione greca si mostrò nuovamente divisa, senza una chiara strategia.
*Siccome dal mare non si aspettavano altre manovre, ci si concentrò contro Mardonio, che si
trovava in Tessaglia.
*Ad Atene Temistocle non fu rieletto stratego, al suo posto, assieme al rivale Santippo, salì
Aristide. Anche il capo della flotta, Euribiade fu sostituito dal re spartano Leotichida.
*A Mardonio occorreva un rapido successo per tornare nelle grazie del re, perciò invase di nuovo
l'Attica, secondo Erodoto 10 mesi dopo la caduta di Atene, nel giugno 479 a.C.
*Inizialmente Mardonio attaccò nuovamente Atene, che fu di nuovo abbandonata, ma ancora si
rifiutò di accettare le offerte nemiche.
*Atene cercò di fare pressione su Sparta per mandare gli opliti, ma essi temporeggiarono.
*Nel frattempo, le città del Peloponneso continuarono a costruire febbrilmente il muro a difesa
dell'Istmo, che sarebbe stato insormontabile per Mardonio (l'assedio sarebbe stato impiegato
seriamente come tecnica di battaglia solo dal 350 in poi)
*L'avanzata delle truppe del Peloponneso (Sparta) bastò da sola a far ritirare Mardonio dall'Attica,
che si accampò nella filo persiana Tebe.
*Il comando supremo delle forze greche fu affidato a un novellino, il venticinquenne Pausania.
8000 ateniesi si unirono agli alleati greci sulla riva opposta a Tebe del fiume Asopo.
*Consapevoli della solennità del momento gli alleati pronunciarono il Giuramento di Platea,
documentato sia della tradizione letteraria, sia da un’iscrizione rinvenuta.
*Mardonio era di nuovo in Attica a fine giugno, ma lo scontro finale si fece attendere a lungo.
*Le due parti inizialmente cercarono di evitare lo scontro diretto e si impegnarono a spezzare le
linee di riferimento dell'avversario.
*Inizialmente le azioni di disturbo persiane ebbero la meglio: prima la cavalleria intercettò 500
carichi di cibo, poi riuscì ad avvelenare la fonte da cui sorgeva tutta l’acqua di cui si riforniva
l'esercito greco.
*Gli avversari si fronteggiavano da dieci giorni e già Pausania dovette arretrare: il centro delle
forze greche si ritirò presso il tempio di Era, alle porte di Platea
*Solo un manipolo di mille spartani, emulatori di Leonida, decisero di non indietreggiare,
ritenendolo un atto di viltà. Pausania perse ore per cercare di convincerli e si ritirarono solo
all'ultimo. Questo però divenne un vantaggio perché i persiani attaccarono troppo presto,
concentrando la cavalleria sui dissidenti spartani, che ressero il colpo e contrattaccarono.
*Pausania, nel momento del bisogno, dimostro una grande tempra morale, diventando per
Erodoto, l'uomo degno della gloria più alta nota ai greci.
*Il contrattacco greco e la morte di Mardonio decisero la battaglia, anche prima che il grosso degli
eserciti si scontrasse.
*Il bottino fu ingente e fu spartito tra i vincitori. I santuari di Delfi, Olimpia e dell'Istmo ottennero
la decima del bottino e con essa fu finanziata anche la celebre Colonna dei Serpenti di Delfi, sulla
quale era inciso un elenco delle 29 città ed isole della lega ellenica, prime tra tutte Sparta e Atene.
*La lista dei medizonti, gli amici dei medi e dei persiani, si aprì con Tebe.
*L'ira dei vincitori si abbatté contro i tebani: 10 giorni dopo Platea, la lega ellenica giunse a Tebe,
chiedendo i capi della fazione filopersiana. Tebe rifiutò e la Lega si preparò ad assediarla, ma alla
fine capitolò.

*Secondo Erodoto la battaglia navale di Micale avvenne contemporaneamente a quella di Platea.


*Si svolse nelle acque a est di Sarno, in Asia Minore e fu una grande offensiva greca, in risposta
alla nuova ritirata delle truppe persiane.
*La flotta greca era al largo di Delo dalla primavera 479 in attesa di istruzioni.
*Furono i messi cittadini di Sarno che cercarono di convincere Leotichida ad intervenire in Asia
minore promettendo una rivolta ionica contro i persiani in caso di supporto.
*Leotichida partì e i persiani, non pronti, si diressero verso il continente, mettendo le navi in
secca, riparate dall'esercito di terra dietro ad un muraglione.
*L'ammiraglio decise di attaccare le navi in secca, supportato dalle truppe terrestri.
*Sconfitti, i persiani fuggirono e i greci distrussero col fuoco le navi nemiche. Galvanizzata la ionia
insorse.
*La sconfitta della flotta persiana riaprì la via per l'Ellesponto, ma creò un nuovo problema: l'Asia
minore, ora liberata, era impossibile da difendere da un eventuale ritorno di Serse.
*La distruzione del ponte persiano dell'Ellesponto, abbattuta da una tempesta nell'autunno 480
fece ritenere chiusa la questione asiatica ai greci, mentre Atene, che riteneva fondamentale
l'accesso al Mar Nero, continuò la battaglia invadendo ed assoggettando la persiana Sesto a fine
479.

F) L'Occidente

*Diversamente dalla madrepatria greca, in Occidente sono ancora i regimi tirannici ad avere una
parte di rilievo nei primi decenni del V secolo.
*Importante sul piano internazionale è la Tirannide di Gela, che dal 491 ha al comando Gelone,
che assoggetterà la potente Siracusa
*Grazie a lui la polis assurge al rango di grande potenza, creando un grosso apparato militare
navale e terrestre.
*Nel 480 Gelone ottiene il suo più grande successo: assieme al tiranno di Agrigento affronta infatti
un esercito di Cartaginesi, chiamati sull'isola dall'élite della appena conquistata Imera.
*La vittoria contro Cartagine di Imera darà un prestigio enorme al tiranno siracusano

II) L'EGEMONIA ATENIESE

A) La Nascita della Lega Delio-Attica

*Il Cambiamento di maggior rilievo innescato dai conflitti greco-persiani è sicuramente l'avvento
dell'egemonia ateniese, che caratterizzerà i successivi 50 anni, la “pentecontetia” dal 478 fino allo
scoppio della guerra del Peloponneso.
*Alla base dell'ascesa di Atene c'è il crescente disimpegno di Sparta alla testa della Lega Ellenica e il
malcontento per il comportamento autoritario del comandante spartano Pausania, che fanno di
Atene il principale interlocutore degli alleati che a gran voce richiedono che prenda la leadership
della Symmachia in chiave antipersiana.
*Il risultato è che nel 478/477 si forma una nuova Symmachia egemoniale, diversa dalla lega
ellenica (ma di cui è la continuazione) con molte più poleis (200 alla massima espansione) e un
centro federale, sede delle assemblee e della cassa comune che, come nelle anfizionie, è un
santuario, quello di Apollo a Delo.
*Da ciò nasce la denominazione di Lega Delio-Attica.
*Oltre alle città originali vi aderiscono man mano città dell'Asia Minore, dell'Ellesponto, le poleis
insulari, della Tracia, dalla Calcidica e dell'Eubea.
*L'alleanza, in teoria eterna, è stipulata secondo il patto di avere gli stessi amici e gli stessi nemici.
*Non sappiamo molto della sua organizzazione interna ma sono chiare le sue finalità: difendere le
polis alleate dalla minaccia persiana attraverso un forte apparato militare e una flotta permanente.
*Le polis hanno degli obblighi militari: devono fornire navi da guerra o se non ne sono in grado
devono versare un tributo annuale (phoros) destinato alla cassa comune, gestita ma magistrati
ateniese.

B) Da Temistocle a Cimone

*In relazione alla nascita della lega delio-attica, le fonti non parlano più di Temistocle.
*Subito dopo la fine del conflitto con i persiani ebbe ancora un ruolo politico di rilievo:
curiosamente però il grande promotore della politica navale ateniese non era d'accordo con il
prosieguo di una politica antipersiana, anzi egli voleva un’intesa coi persiani, che per lui non
rappresentavano più una minaccia, in modo che Atene potesse concentrarsi per contendere la
Grecia a Sparta.
*Ma Temistocle era solo in un governo che voleva l'intesa antipersiana con Sparta e fu ostracizzato
nel 471 ed esiliato ad Argo.
*Qui continuò ad agire in chiave antispartana, creando un regime democratico nella grande rivale
di Sparta, diffondendo un sentimento antispartano in tutta l'Elide, facendo adottare una
costituzione democratica di stampo ateniese per la prima volta ad un’altra polis.
*Braccato da Sparta, Temistocle fugge da Argo e dopo viaggi finisce in Asia Minore, dove viene
accolto a braccia aperte dal Gran Re Artaserse, successore di Serse, che lo eleva al rango di
consigliere personale e gli affida molte città.
*Ben diversa è la fine dell'altro filo-persiano, Pausania, che viene murato vivo per tradimento.
*L'eliminazione di Temistocle, risultata da un’alleanza tra gli Alcmeonidi e i Filaidi, la nuova figura
chiave della politica ateniese è Cimone, figlio di Milziade.
*Amico di Sparta, con una politica conservatrice in politica interna, è il protagonista di un’intensa
attività militare Ateniese.
*Uno dei suoi primi obiettivi è lo smantellamento delle residue postazioni persiane in Europa, già
dal 476/475.
*Non solo combatte verso i persiani ma verso altri nemici per il controllo delle rotte commerciali
*Già dal 470 Atene deve affrontare per la prima volta un problema che si diffonderà a lungo in
futuro: la defezione di una città alleata dalla lega.
*Per motivi non noti la più grande delle poleis insulari, Nasso, si dissocia dalla lega ma ben presto
sarà fatta capitolare dall'intervento militare di Atene.
*Dopo un periodo di calma tornano a farsi sentire i Persiani, concentrando forze terrestre e navali
in Asia Minore e a Cipro ed è proprio contro di loro che Cimone ottiene il suo successo più grande
affrontando i persiani in una duplice battaglia navale e terrestre alla foce del fiume Eurimedonte,
in Panfilia e vincendo, catturando anche moltissime navi.
*Questa vittoria da un duro colpo ai tentativi di riscossa persiana e assorbe molte città
microasiatiche nella sua symmachia
*A questa vittoria fa però da contrappasso nel 465 una nuova defezione dalla symmachia, l'isola di
Taso, che viene distrutta per punizione.
*La questione di Taso fa emergere per la prima volta un’opposizione interna alla leadership
cimoniana: Pericle, figlio di Santippo guida, infatti, una coalizione nobiliare definita democratico-
radicale, che ha un orientamento antispartano e vuole una democrazia più avanzata in politica
interna. *

C) La riforma di Efialte

*A favorire un mutamento in Atene interviene anche un grande modifica che avviene a Sparta.
*Nel 464/463 Sparta e la Laconia vengono colpiti da un devastante terremoto, che ha conseguenze
devastanti per la polis poiché sfruttando il caos gli Iloti della Laconia e della Messenia ne
approfittano per causare una rivolta che sfocia nella Terza Guerra Messenica, dove la potenza
spartana è messa a dura prova e si conclude solo dopo anni con un accordo.
*Nel 463/462 la vicenda ha implicazioni importanti per Atene che, avendo mandato 4000 opliti
guidati dallo stesso Cimone per aiutare gli Spartani, si li vedono rifiutati e congedati da Sparta.
*Nel frattempo, approfittando dell'assenza di Cimone, la componente democratico-radicale passa
all'offensiva, ottenendo il favore popolare e approvando una riforma, voluta da leader radicale
Pericle ed il suo alleato Efialte, che indebolisce fortemente il potere dei nobili aristocratici.
*Obiettivo della riforma è un caposaldo del potere di Cimone: il consiglio aristocratico
dell'Areopago , la cui autorità subisce un drastico ridimensionamento, mantenendo solo la
giurisdizione sui reati di sangue e su questioni sacrali.
*Competenze molto più rilevanti (sorveglianza delle leggi, controllo sui magistrati e reati contro lo
Stato) che erano alla base del potere dell'Areopago, vengono passate ad organismi democratici
come l'Assemblea, la Boulè dei 500 e il tribunale popolare, l'Eliea, costituito da 6000 giudici eletti
dai cittadini, che hanno competenze anche politiche e non solo giuridiche. Aumenta così la
partecipazione dei cittadini meno abbienti alla politica cittadina.
*I cambiamenti interni si riflettono anche nella politica estera: l'affronto subito dagli opliti ateniesi
verso Sparta fornisce ai nuovi leader la scusa per rompere l'alleanza con Sparta, creando nuove
alleanze con i Tessali e con l'eterna rivale di Sparta, Argo, iniziando così un contrasto tra le due
potenze che durerà per circa un secolo.
*Vano è il tentativo di Cimone per ridare i poteri all'Areopago, il sentimento antispartano è ormai
diffuso e Cimone viene ostracizzato nel 461.
*Il principale artefice della riforma, Efialte, non vive a lungo per vedere i risultati della sua opera:
verrà ucciso nello stesso anno, forse su ordine di Pericle stesso.

D) L'Occidente

*In Occidente, nel periodo successivo alle guerre greco-persiane, si accentua il ruolo dominante di
Siracusa dove, alla morte di Gelone nel 478, sale al potere il fratello Ierone, che fa raggiungere alla
polis il culmine della sua potenza.
*A differenza del fratello, Ierone rivolge la sua attenzione anche fuori dalla Sicilia: già nei primi anni
del suo governo punta verso l'estero, dove è particolarmente famoso il suo intervento contro
gli Etruschi per il controllo del basso Tirreno.
*Cuma, minacciata dal popolo laziale, chiese aiuto a Siracusa che inflisse una dura sconfitta agli
Etruschi, compromettendone per sempre il dominio sul tirreno.
*Il golfo di Napoli viene incluso nella sfera d'influenza di Siracusa, che fonda nel 470 la città di
Neapolis.
*Nel 471 Ierone riesce a sottomettere anche l'antica alleata Agrigento ma ormai la tirannide è agli
sgoccioli: morto Ierone nel 467 gli succede il fratello Trasibulo, che viene deposto da una
sollevazione popolare dopo soli 11 mesi di regno, facendo iniziare per Siracusa una fase di
istituzioni democratiche.

III) L'ETA' DI PERICLE

A) La Prima Fase della politica Periclea

*Il periodo che fa dalla fine degli anni '60 del V secolo fino allo scoppio della guerra del
Peloponneso nel 431 è di grande rilievo per Atene ed il suo protagonista indiscusso è Pericle, che
per 30 anni rimane il leader più influente di Atene, non detenendo cariche particolari ma solo
sfruttando il suo carisma e la sua influenza sul popolo, Il suo potere si può infatti quasi definire
monarchico.
*La rottura con Sparta e la Lega Peloponnesiaca ai accentua ulteriormente con l'alleanza tra Atene
e Megara, in guerra con i Corinzi, per poter controllare i collegamenti tra il Peloponneso e la Grecia
Centrale.
*I Corinzi invadono Megara nel 459, iniziando un conflitto che durerà fino al 446 (detto anche la
prima guerra del Peloponneso)
*Nel frattempo, però Atene non viene meno al suo ruolo antipersiano a capo della lega delio-
attica, inviando 200 navi in supporto al rivoltoso Egitto.
*L'esito della spedizione è poco felice e Atene perde molti uomini e navi. Questo convince gli
Ateniesi, valutando la loro vulnerabilità, a spostare la cassa federale da Delo al santuario di Atena
sull'Acropoli (454).
*Nel frattempo, i conflitti con il Peloponneso si allargano in Grecia Centrale ma qui gli Ateniesi
riescono a sottomettere gran parte della Beozia, sottomettendone il territorio e sciogliendone la
lega e assorbendo nella loro orbita egemonica molte regioni della Grecia Centrale.
*L'anno successivo Atene consegue un altro successo contro la sua storica rivale, la potente Egina,
che viene costretta alla resa e alla sottomissione nella lega delio-attica.
*La sconfitta in Egitto aveva però ridimensionato i piani espansionistici Ateniesi, che si concentrò
nella guerra contro i Persiani.
*Grazie alla mediazione di Cimone, che Pericle fece riportare in patria in anticipo dall'ostracismo, si
arrivò nel 452/451a stipulare una pace quinquennale con gli Spartani.

B) La Democrazia Assistenziale

*Nell'Atene Periclea si accentua ulteriormente l'evoluzione democratica in senso radicale avviata


da Efialte nel 462: nel 457 c'è una nuova riforma dell'arcontato, che diventa accessibile anche alla
terza classe, gli Zeugiti, cessando quindi di essere monopolio di solo aristocratici.
*Ma la novità più importante è l'introduzione del misthos: la retribuzione corrisposta dalla polis a
coloro che svolgono funzioni pubbliche, sia civili che militari.
*Gli effetti di questa rivoluzionaria innovazione sono di ampia portata: grazie alle paghe pubbliche
anche i cittadini non abbienti hanno la possibilità di partecipare attivamente alla gestione della
polis, che non è quindi più solo prerogativa di chi ha il privilegio di vivere di rendita.
*Lo stesso Pericle però nel 450 approva una legge che modifica in senso più restrittivo i requisiti
per l'accesso alla cittadinanza: si può essere ammessi solo se entrambi i genitori (e non solo il
padre) sono cittadini ateniesi a pieno diritto.
*Pericle attua un’altra ambiziosa iniziativa per ridistribuire le risorse pubbliche a vantaggio del
demos: a partire da metà secolo viene avviato un imponente programma di edilizia pubblica,
soprattutto nell'Acropoli, che grazie allo scultore Fidia, subisce una completa ristrutturazione, tra
cui il grandioso Partenone, costruito sulle rovine di un tempio distrutto dai persiani.
*I vantaggi per il demos sono molti: per decenni i nuovi lavori danno posto ad una grandissima
quantità di manodopera, assicurando a molti un buon reddito.
*Questa politica ha però costi elevatissimi: Atene, infatti, può farvi fronte solo usando una risorsa
che era stata istituita per un altro scopo: la cassa comune del tributo delle poleis alleate.

C) La Pace di Callia

*La Pace di Callia, tra Ateniesi e Persiani, stipulata nel 449/448, è uno degli eventi più discussi di
tutta la storia Grecia di cui è molto dubbia la storicità.
*Tutto nasce da un grande attacco Ateniese contro Cipro e i Persiani nel 451, alla guida di Cimone.
*L'assedio fallisce e Cimone viene ucciso in azione, ma nella ritirata riesce ad infliggere danni
immensi alla flotta persiana che gli tese un’imboscata nelle acque di Salamina.
*Proprio a causa di questa sconfitta i persiani iniziano trattative di pace con Atene, negoziate dal
nobile Callia, parente di Pericle.
*Il trattato, proposto dai persiani in difficoltà, è molto vantaggioso per i Greci: in cambio della
promessa che nessuno dei suoi territori (Cipro in primis) verrà più attaccato, il Gran Re riconosce
per la prima volta l'autonomia delle città greche d'Asia Minore e si impegna a mantenere truppe e
navi a una distanza prefissata dalle città Greche.
*Atene è così la padrona incontrastata dell'Egeo e, essendosi liberata dei persiani, può concentrarsi
contro Sparta per dominare la Grecia.
*Questa pace però ha conseguenze enormi nella symmachia poiché viene meno lo scopo per cui
venne creata: la difesa antipersiana
*L'alleanza viene scossa da forti turbolenze, ma Atene non vuole rinunciare ai vantaggi per
l'alleanza e così trasforma con la forza la symmachia in un dominio imperialistico, riducendo gli
alleati alla condizione di sudditi.
*La Grecia torna nel frattempo in crisi, con Sparta che occupa Delfi portando alla seconda guerra
sacra e una rivolta in Beozia che pone fine al breve dominio ateniese nell'area.
*La situazione si complica quando anche Megara si ribella ad Atene con il supporto di Sparta, ma
alla fine gli spartani si ritirano e Atene può reprimere la ribellione.
*Ormai sia gli Ateniesi che gli spartani ritengono che sia più conveniente cercare una via d'intesa
piuttosto che portare avanti una guerra dall'esisto incerto e nel 446/446 stipulano un trattato di
pace trentennale che pone fine alle ostilità e si impegnano a non farle riprendere, stabilendo
rigidamente le rispettive sfere di egemonia, stabilendo che solo le città neutrali sono libere di
scegliere a quale lega aderire.
*Atene però deve rinunciare a tutte le posizioni ottenute a partire dal 461.

D) L'Impero Ateniese

*Superata la crisi successiva alla pace di Callia, Atene detiene ormai saldamente il controllo della
sua lega, dove ormai è chiaro lo stato di sudditanza dei suoi membri nei confronti di Atene che,
dopo lo spostamento della cassa comune ad Atene, non hanno più un organismo federale per
esprimersi
*Sono dunque costretti a pagare ogni primavera un tributo che, non più usato per la guerra ai
Persiani, viene usato ad esclusivo vantaggio di Atene.
*Le defezioni dalla symmachia sono impossibili: i tentativi sono duramente repressi e le città
turbolente vengono controllate strettamente da magistrati, presidi armati e con l'appropriazione di
terre su cu cui vengono insediate colonie militarizzate (cleruchie) ateniesi
*Inoltre, la loro autonomia politica viene compromessa, favorendo governi e dominazioni
filoateniesi e sottraendo alle corti locali la giurisdizione di una serie di importanti reati, passata
all'Eliea.
*Atene invece non modifica gli ordinamenti istituzionali interni finché una città si dimostra fedele e
puntuale coi pagamenti.
*I vantaggi che la popolazione di Atene ricava dall'impero sono abbastanza notevoli, in particolare
il dominio sull'Egeo e la centralità nei commerci marittimi.
*Non manca però chi si oppone allo sfruttamento degli alleati della lega, una dura fazione
conservatrice capeggiata da Tucidide di Melesia, che però verrà facilmente ostracizzato nel
444/443.
*Risolti i problemi interni, Atene deve affrontare una grave minaccia: la rivolta della potente
alleata Samo. Un eventuale interessamento di Sparta alla vicenda potrebbe avere conseguenze
disastrose per Atene, ma non avvenendo, la flotta ateniese può piegare e punire la traditrice nel
440.

E) Gli Anni Trenta

*Dopo la rivolta di Samo, vi è un periodo relativamente tranquillo all'interno della Lega e Atene si
può concentrare nell'espandere la propria egemonia.
*Un primo bersaglio, una grande fonte di cereali, è l'area del Mar Morto. In seguito, Atene si
spingerà in Tracia occidentale, ledendo però ai rapporti con la Macedonia che, sentendosi
minacciata, passerà allo schieramento nemico.
*Anche negli anni 30 l'opposizione interna è molto forte e combatte usando le armi giuridiche
degli scandali e dei processi ma Pericle riesce comunque a mantenere inalterata la sua posizione di
leadership.

F) L'Occidente

*Per la Grecia Occidentale il periodo successivo alla fine delle tirannidi è molto turbolento: bande
mercenarie e signorotti dominano mentre la situazione politica nelle poleis è ricca di contrasti e
rivendicazioni.
*Note sono le vicissitudini della giovane democrazia siracusana, tra rischi di tirannidi e l'istituzione
di un procedimento simile all'ostracismo, il petalismo.
*I problemi maggiori vengono dal rapporto con gli indigeni siculi, radunati da Ducezio in una lega
delle comunità sicule che ha come centro la nuova città di Palikè. (453)
*I contrasti tra i due schieramenti sono aspri ma si concludono con la morte del condottiero
indigeno nel 440 a.C.
*Non meno movimentate risultano le vicende della Magna Grecia, soprattutto le poleis del litorale
ionico, dominate da oligarchie di stampo pitagorico molto chiuse alle rivendicazioni della
cittadinanza.
*In conflitti si risolvono con l'espulsione violenta dei pitagorici e a Crotone si instaura un flebile
regime democratico che entra presto in conflitto con Sibari, che chiama Atene a difenderla.
*I sibariti però caddero in una guerra civile, lasciando Atene da sola, che fondò una nuova città,
chiamata Turi.
*Nei piani ateniesi, Turi servirebbe per controllare i traffici marittimi occidentali, ma già nel 443 la
città finisce per sottrarsi all'influenza di Atene.

IV) LA GUERRA DEL PELOPONNESO


A) Le Cause del Conflitto

*La Guerra del Peloponneso è uno degli eventi più documentati della storia greca e la nostra
maggior fonte è il commento dello storico contemporaneo Tucidide (che si interrompe però al
411)
*Questa guerra fu combattuta nell'ultimo trentennio del V secolo tra Sparta ed Atene e coinvolse
quasi tutto il mondo greco.
*Tucidide distingue due tipi di motivazioni alla base di questa guerra: la causa vera, ovvero la
preoccupazione che la crescente espansione di Atene provocava negli spartani e la causa
dichiarata, ovvero una serie di piccoli contrasti che fecero scoppiare la tensione.
*La prima occasione di crisi fu una vicenda nel 433, un conflitto tra i Corinzi e i Corciresi, i quali
chiesero aiuto ad Atene.
*Questo peggiorò i rapporti tra Atene e Corinto, che divennero ancora più tesi con la questione di
una colonia corinzia della Calcidica, Potidea, che venne assediata da Atene per ben due anni.
*Nello stesso anno, 432, Atene esclude Megara dal commercio con i porti di Atene e di tutta la
Lega con il pretesto di punire Megara che aveva coltivato terre sacre, ma molto probabilmente era
per politiche commerciali: voleva privare gli stati peloponnesiaci di un importante canale di
approvvigionamento di materie prime.
*La mossa di Pericle crea gravissimi danni a Megara, la cui economia si basa quasi solo sul
commercio ed è chiaramente rappresenta una provocazione contro tutta la lega peloponnesiaca.
*Tra i Peloponnesiaci il partito favorevole alla guerra ha alla sua testa Corinto che prende sempre
più piede e solo Sparta ha delle riserve, sapendo di non avere abbastanza risorse e navali per un
conflitto così lungo e incerto, ma anche qui vince il partito favorevole alla guerra, guidato dall'eforo
Stenelaida che porta l'appello a votare per la guerra.
*Il conflitto poteva essere ancora evitato se gli Ateniesi avessero accettato delle richieste Spartane,
tra cui la revoca dell'assedio di Potidea e di Megara ma Atene non cede.
*Sono però i Peloponnesiaci che, respingendo a loro volta una proposta di pace di Pericle, danno
infine inizio al conflitto.

B) La Strategia Periclea

*Nel marzo del 431 una delle più strette alleate di Atene, Platea, viene aggredita da parte di Tebe.
L'attacco viene sventato e Platea, di testa sua, giustizia i nemici catturati. Questa è la scintilla che
fa scoppiare la guerra.
*La prima fase della Guerra del Peloponneso, che durerà dieci anni, viene chiamata Guerra
Archidamica, in nome del re spartano Archidamo protagonista delle invasioni spartane in Attica.
*I due grandi blocchi che si affrontano in questa guerra comprendo quasi tutta la Grecia
dell'epoca: con Sparta si schiera il grosso della Grecia meridionale e centrale (Peloponnesiaci,
Beoti, Megaresi, Locresi, Focesi, Corinti) mentre con Atene si schiera un esercito molto più grande
(Lega ateniese, Messeni, Tessali, Zacinto, Argivi, Achei)
*Pericle, eletto stratega nel 431 e 430 è ben consapevole della netta superiorità degli avversari
sulla terraferma, perciò, vuole evitare gli scontri di terra e concentrare tutto sul mare, destinando
alla flotta il compito di logorare il nemico e bloccarne i collegamenti commerciali.
*Seguendo questa strategia Pericle convince gli Ateniesi ad abbandonare tutto il territorio
dell'Attica ai nemici e concentrarsi tutti (anche gli abitanti delle campagne) all'interno del grande
circuito murario che racchiude la città e l congiunge col Pireo: Le Lunghe Mura. Così facendo Atene
godrà dei vantaggi di un’isola: sarà inattaccabile dalla terraferma e sul mare potrà contare sulla sua
potentissima flotta.
*Al di là dei gravi disagi per la popolazione, la strategia di Pericle all'inizio funziona: nel 431
l'esercito peloponnesiaco mette a ferro e fuoco l'attica ma senza conquistare nulla e se ne vanno
senza viveri, dando a Pericle l'occasione di fare raid navali (poco fruttuosi) sulle coste della
Megaride e del Peloponneso.
*L'anno successivo inizialmente si ripete lo stesso copione ma una violenta epidemia di peste
dall'Etiopia e l'Egitto passa in Asia Minore ed infine all'Atene sovrappopolata, falciando un terzo
della popolazione.
*Il malcontento verso Pericle cresce a vista d'occhio ma Atene non può fare a meno di lui e lo
rielegge stratego nel 429, ma morirà in autunno colpito dalla Peste.

C) Dopo Pericle

*Nel periodo successivo alla scomparsa di Pericle, nuovi fronti complicano ancora di più la guerra
per Atene.
*Nel 428 Mitilene e molte poleis dell'isola di Lesbo si staccano dalla symmachia e per assoggettarle
Atene fa ricorso per la prima volta ad un’imposta straordinaria, la eisphorà, e riesce a piegare i
Mitilesi l'anno dopo e l'assemblea decide per una punizione violentissima, con la morte di tutti gli
uomini e la schiavitù delle donne, sentenza che viene mitigata solo all'ultimo.
*Come sostenitore della linea dura si impone il demagogo Cleone, oppositore di Pericle, che gli
succede come leader del demos e come fautore di una politica bellica più aggressiva.
*Padrone di una conceria, Cleone è il tipico esponente di una nuova categoria di politici che non
appartiene alle tradizionali famiglie aristocratiche e che quindi sa far più leva sul popolo in
assemblea.
*Anche gli Spartani aumentano la brutalità della guerra e sottomettono Platea con la forza per
compiacere gli alleati Tebani.
*Sempre nel 427 è Atene stessa ad aprire un nuovo fronte, estendendo il conflitto verso la Sicilia,
per supportare le città calcidesi impegnate contro Siracusa.
*Lo scopo di questa avventura è colpire i rifornimenti cerealicoli che dalla Sicilia arrivano in
Peloponneso.
*L'impresa siciliana si rivela poco fruttuosa, ma al suo interno avviene un evento che influenzerà in
gran modo il prosieguo del conflitto
*Nel 425 Atene invia agli alleati siculi 40 triremi comandate da Sofocle ed Eurimedonte, con un
abile generale al seguito, Demostene.
*Durante la navigazione il generale convince i due strateghi ad occupare e fortificare il
promontorio di Pilo, per aizzare i messeni mentre la flotta prosegue verso al Sicilia.
*Sparta reagisce lasciando velocemente l'Attica, creando una base sull'isola di Sfacteria per
attaccare Pilo.
*Al ritorno della flotta gli Spartani si trovano isolati e senza possibilità di scappare dall'isola.
*Sparta, per proteggere i suoi soldati, si rende disponibile ad una tregua con Atene, ma qui le
posizioni intransigenti di Clone la fanno da padrone e i soldati Spartani vengono massacrati e
catturati ad agosto dello stesso anno.
*Gli ateniesi rifiutano le proposte di pace Spartane e accentuano le loro scelte imperialistiche,
facendo ricadere le ingenti spese sugli alleati ai quali per iniziativa di Cleone, vengono triplicati i
tributi.
*Il malcontento provocato da ciò presto avrà delle serie ripercussioni.

D) La Pace di Nicia

*Dopo Pilo la scelta bellica di Atene sembra dare i suoi frutti con l'occupazione, nel 424, dell'isola
di Citera, importante base commerciale Spartana.
*Artefice di questo successo è un rivale di Cleone, l'aristocratico Nicia, già più volte stratego e ora
leader di punta della fazione moderata.
*Nella stessa estate però le cose iniziano a prendere una piega diversa: Atene deve terminare la
sua impresa in Sicilia per via di una delibera di tutte le città sicule che dopo un congresso generale
decidono di risolvere i loro problemi interni senza richiedere potenze straniere.
*Inoltre, anche Sparta cambia strategia, puntando sulla Tracia occidentale, regione importante per
Atene per l'approvvigionamento di legname ed argento.
*Con l'appoggio del re macedone Perdicca e sotto la guida del generale Brasida, Sparta conquista
molte città dell'area, annettendole alla Symmachia ma mantenendone l'autonomia, e giunge infine
a sottomettere Anfipoli, sottraendo la ricca area mineraria del Pangeo ad Atene.
*Contemporaneo alla presa di Anfipoli c'è un grave sacco peloponnesiaco in Beozia, nel quale
muoiono mille opliti ateniesi e lo stratega Ippocrate.
*Ormai trattare con Sparta è l'unica scelta ragionevole e nel 423 si crea una tregua sulla quale si
buttano le basi per un trattato di pace, ma non si riesce a trovare l'accordo.
*Allo scadere della tregua le ostilità riprendono in Tracia, dove Atene nel 422 prepara una
controffensiva contro Anfipoli guidata da Cleone.
*Atene viene sconfitta e nella lotta muore Cleone, ma in campo spartano avviene la morte di
Brasida.
*La scomparsa dei due principali sostenitori della guerra spinge sia Atene che Sparta, entrambe in
crisi, a parlare seriamente di pace, che viene stipulata nell'aprile 421 da Nicia, ora leader più
influente di Atene e dal re spartano Pleistoanatte e nota al mondo come Pace di Nicia.
*Le due polis si accordano per un parziale ritorno alla situazione prebellica, con pesanti restituzioni
da entrambe le parti (Anfipoli torna ad Atene mentre Pilo e altre località del Peloponneso tornano
a Sparta)
*La prima parte del conflitto si chiude senza né vinti né vincitori, ma è comunque vantaggiosa per
Atene che ottiene il riconoscimento del suo impero da parte della polis nemica

E) Dalla Pace di Nicia alla spedizione in Sicilia

*La pace stipulata nel 421 si rivela subito assai fragile: vari alleati di Sparta, in primis Corinzi e Beoti
non sottoscrivono il trattato. Ne deriva uno stato di tensione tra Sparta e la sua Symmachia che
curiosamente porta Sparta a stipulare un’alleanza difensiva di 50 anni con Atene in chiave anti-
argiva
*Ad Atene però la fazione antispartana prende ben presto vigore. In contrapposizione a Nicia si
oppone un nuovo leader, imparentato agli Alcmeonidi: Alcibiade che, eletto stratego nel 420/419
impone una nuova svolta alla politica estera, stipulando un’alleanza difensiva con Argo in chiave
antispartana.
*Inizia così una fase in cui le due poleis si combattono su vari fronti, lasciando però ufficialmente in
vigore il trattato del 421.
*L'Alleanza tra Atene e Argo dura però poco: in un attacco congiunto verso il Peloponneso vengono
sconfitti da Sparta, che riafferma il suo ruolo egemonico nel Peloponneso, costringendo la rivale ad
un trattato che la allontana da Atene.
*Il fallimento dell'attacco nel Peloponneso non intacca il prestigio di Alcibiade che viene rieletto
stratego nel 417/416 assieme all'avversario Nicia che, nonostante la differenza delle vedute
politiche, non esitano a collaborare per mantenere il potere, come nel caso del demagogo Iperbolo
che vuole ripristinare l'ostracismo.
*Un accordo tra i due leader è alla base dell'attacco a Melo, isola neutrale nelle Cicladi, la cui
neutralità viene vista come un pericolo.
*Assediata e costretta alla resa l'anno dopo, Melo sperava nell'aiuto Spartano che però non giunse.

F) La Grande Spedizione in Sicilia

*Nello stesso periodo della campagna contro Melo, al Sicilia ritorna al centro dell'interesse di
Atene.
*La più importante città dell'elima, Segesta (nord-ovest della Sicilia) viene coinvolta in un difficile
conflitto con Selinunte, e stremata si rivolge nel 418 ad Atene.
*Inoltre, anche i Leontini invocano l'aiuto di Atene per recuperare la loro polis caduta in mano a
Siracusa.
*Le ambizioni ateniesi sono molto più grandi del decennio precedente e c'è l'idea di limitare il
potere di Siracusa per poter conquistare la Sicilia ed utilizzarla come base per la conquista di
Cartagine.
*Fautore di questa politica è Alcibiade e a nulla serve l'opposizione di Nicia: nel 415 Atene manda
un enorme flotta in Sicilia al comando di tre strateghi, tra cui Alcibiade e Nicia stessi.
*Secondo Tucidice, questa spedizione è stato il più grande errore ateniese dopo la morte di Pericle.
*La spedizione inizia male: prima della partenza in città vengono trovate danneggiate le Erme, le
effigi sacre di Ermes.
*Sicuramente era una macchinazione provocata dagli avversari politici di Alcibiade, che infatti
viene accusato del gesto.
*Alcibiade sfugge per il momento al giudizio quando nella primavera del 415 l'imponete flotta di
100 navi parte, giungendo in Sicilia e accampandosi a Catania.
*Qui però Alcibiade viene raggiunto da una nave ateniese che lo deve riportare in patria per
sostenere un altro giudizio alla luce di nuove testimonianze d'accusa. Egli però non vuole essere
processato e durante il viaggio fugge e arriva in Peloponneso, mettendosi al servizio della nemica
Sparta.
*La spedizione ateniese perde dunque il suo principale ispiratore, ma almeno all'inizio comincia
bene: le truppe di Siracusa vengono sconfitte nel 415 da Nicia ma egli non approfitta dell'occasione
per attaccare la città, che ha tempo di chiamare in suo soccorso Sparta, che invia truppe sotto la
guida del generale Gilippo.
*Nel 414 Atene mette d'assedio Siracusa ma Gilippo interviene bloccando l'assalto e facendo
chiudere la fase favorevole della conquista Ateniese.
*Nicia è costretto a chiedere aiuti ad Atene, che nel frattempo affronta altri problemi: nel 413 su
consiglio di Alcibiade Sparta ha conquistato il presidio di Decelea, a 20 chilometri da Atene, dal
quale può effettuare scorrerie molto più mirate che in passato e può compromettere in maniera
grave i rifornimenti e le risorse dell'Atene asserragliata.
*Atene riesce comunque a mandare in Sicilia 73 navi di supporto, guidate da Demostene, vincitore
di Pilo, ma il suo attacco marittimo notturno contro Siracusa fallisce.
*L'unica soluzione sarebbe la ritirata ma Nicia, spaventato dalla reazione del demos in città,
commette l'errore di ritardare la partenza della flotta, permettendo alla flotta Siracusana e
Peloponnesiaca di bloccargli la fuga dal porto, devastando le navi ateniesi racchiuse in un piccolo
spazio.
*La fuga via mare fallisce e così gli ateniesi tentano una tragica fuga via terra ma la fame, gli stenti
e gli attacchi Siracusani costringono prima Demostene nella retroguardia e poi Nicia ad arrendersi.
*I vincitori sono crudeli con gli sconfitti, giustiziando Demostene e Nicia e rinchiudendo gli
Ateniesi a morire di fame in cave di pietra.
*La disfatta per Atene è totale: più di 12.000 morti e costi finanziari altissimi.

G) La Guerra Deceleico-Ionica
*Usciti a pezzi dal disastro in Sicilia, Atene si trova ad affrontare in condizioni difficili la seconda
fase del conflitto, la cosiddetta Guerra Deceleica, iniziata con l'occupazione spartana di Decelea
nel 413.
*Piegata da una grande crisi finanziaria, con perdite di cittadini e navi elevatissime, Atene è senza
guida dopo la morte di Nicia e Demostene e il tradimento di Alcibiade.
*La città riesce comunque a reagire e istituisce una commissione di dieci anziani, i probouloi (tra
cui il famoso Sofocle) con il compito di far fronte all'emergenza, usando le ultime risorse per creare
una nuova flotta.
*Questa reazione viene bilanciata dall'apertura di un nuovo fronte in Asia Minore, la cosiddetta
Guerra Ionica: le città dell'Asia minore si ribellano ad Atene e chiedono aiuto a Sparta.
*In questo scenario rientrano per la prima volta in gioco i Persiani che vogliono approfittare della
crisi di Atene per ripristinare il loro predominio sulle città greche d'asia, a cui avevano rinunciato
dopo la pace di Callia.
*Il Gran Re, tramite il Satrapo di sardi Tissaferne, stipula un’alleanza con Sparta: in cambio della
sovranità sulle città dell'Asia Minore garantisce cospicui finanziamenti bellici a Sparta.
*La situazione si complica con Alcibiade che nell'inverno 412 ha un nuovo voltafaccia: dopo
essersi inimicato gli spartani avvia i contatti con i capi della flotta ateniese di stanza a Samo,
informandoli della possibilità di un accordo con Tissaferne e i persiani se Atene assume una
costituzione oligarchica.
*Le sue idee hanno grande effetto sulle eterie aristocratiche di stampo oligarchico che, sperando di
potersi alleare con i persiani, instaurano un clima di terrore, uccidendo i capi democratici e, alla
guida dell'oratore Antifonte, terrorizzano il demos a tal punto da fargli approvare, giugno 411, uno
storico cambio di regime che per la prima volta dopo più di un secolo rovina la stabilità
democratica di Atene.
*Questa nuova riforma elimina i pagamenti per le cariche pubbliche e sostituisce la Boulè dei 500
con un consiglio di 400 membri con pieni poteri, che deve redimere una lista di 5000 cittadini
fedeli, gli unici a cui sono riservati pieni diritti politici.
*La nuova situazione non dura a lungo: gli oligarchici non ottengono il supporto della flotta di
Samo, che al loro posto vogliono imporre Alcibiade e sono divisi da conflitti interni quando
Antifonte dà segni di voler avviare trattative con Sparta.
*Nella tarda estate del 411 il breve dominio dei Quattrocento giunge al termine e viene
restaurata la situazione prima del colpo di stato.
*Atene può così riprendere la guerra nel Peloponneso e nonostante nuove defezioni di poleis
alleate, tra 411 e 410 consegue importantissime vittorie navali contro i nemici, riprendendo il
controllo dell'area commerciale degli stretti ed alleggerendo così la crisi finanziaria.
*Gli ateniesi si illudono di poter nuovamente ricostruire il loro impero e quindi, sotto la guida del
nuovo leader radicale, il demagogo Cleofonte, rifiutano la nuova proposta di pace spartana.
*Tra 409 e 408, grazie alla rinnovata guida di Alcibiade, Atene recupera molti terrenti perduti
nell'area degli stretti e inizia trattative col satrapo di Frigia per avvicinarsi col re persiano.
*Nel 408 Alcibiade fa il suo ritorno trionfale ad Atene.

H) La Sconfitta di Atene

*Proprio quando Atene sembra andare alla riscossa, le sorti del conflitto cambiano ancora: non
solo Sparta consolida la sua alleanza con la Persia ma entra in campo uno spregiudicato
condottiero spartano, Lisandro, che nel 407 viene mandato come capo della flotta in Asia Minore,
dove stringe un forte rapporto col figlio del Gran re Dario II, Ciro, Satrapo dell'Asia Minore.
*Grazie ai finanziamenti privati ottenuti da questa amicizia, Sparta riorganizza la flotta e garantisce
agli equipaggi una paga più alta di quella ateniese.
*Con queste risorse, Lisandro si rivela subito un avversario terrificante per Atene, sconfiggendola
duramente in uno scontro navale nel 407 dalle parti di Samo.
*L'insuccesso si ripercuote su Alcibiade che viene travolto dal malcontento popolare e sostituito da
Conone. Fuggito in esilio presso il satrapo di Frigia, verrà fatto uccidere nel 404 su istigazione di
Lisandro.
*Nel 406 anche Lisandro viene sostituito da Callicratida poiché le leggi spartane non consentono
la reiterazione della carica.
*Anche se a causa di costui i rapporti con la Persia si raffreddano, l'offensiva spartana non si ferma
e per combatterlo Atene si affida a una misura straordinaria, reclutando gli schiavi per creare una
flotta di 110 navi.
*La flotta ateniese vince, perdendo però degli uomini, morti affogati.
*Gli strateghi vengono accusati di non averli salvati e sei di loro vengono messi a morte. Atene
vanifica così la vittoria, perdendo alcuni dei suoi migliori generali.
*Spinta dalla follia di Cleofonte, Atene rifiuta ancora la pace con Sparta dove, agli inizi del 405
torna al comando Lisandro, che decide di attaccare i rifornimenti cerealicoli di Atene nella regione
dell'Ellesponto.
*Qui si svolge la battaglia finale, dove la debole e senza guida flotta ateniese viene annientata da
quella di Lisandro a Egospotami.
*Atene ormai è sola: tutti gli alleati a parte Samo passano al nemico e la città si trova stretta in una
morsa, con l'esercito spartano alle porte e Lisandro che blocca i rifornimenti al Pireo.
*Fare pace sarebbe l'unica soluzione ma Cleofonte rifiuta ancora, istituendo la pena di morte per i
pacifisti.
*Ma ormai la mancanza di cibo e l'assedio costringono Atene alla resa e Teramane viene
incaricato di negoziare con gli spartani.
*Nonostante Tebani e Corinzi vogliano la distruzione di Atene, Sparta rinuncia ad infierire sulla
polis poiché la sua sopravvivenza impedirebbe ai suoi turbolenti alleati di divenire troppo forti.
*Il Trattato di pace è comunque devastante per Atene che deve rinunciare a tutti i suoi
possedimenti fuori dall'attica, sciogliere la sua lega e aderire alla Symmachia di Sparta,
consegnare la flotta e vedere distrutte le Lunghe Mura.
*Atene non ha alternative se non sottostare a questo trattato e alla fine di marzo 404 Lisandro fa il
suo ingresso trionfale nel Pireo, iniziando la distruzione delle lunghe mura.
*La Guerra del Peloponneso si conclude dunque dopo 27 anni con il crollo della potenza di Atene e
l'arrivo di un nuovo e non meno brutale dominio imperialistico, quello spartano

V) LA FINE DEL V SECOLO

A) I Trenta Tiranni e restaurazione della democrazia ateniese

*Dopo il crollo dell'impero ateniese appare chiaro che l'egemonia Spartana non è meno oppressiva
di quella Ateniese: sparta è ben poco rispettosa dell'autonomia delle poleis alleate, a cui impone
governi oligarchici (decarchie) affidate a dieci membri fedeli a sparta o presidi armati i cui costi
ricadono sulla popolazione cittadina.
*Questa politica, ideata da Lisandro, influenza anche Atene: anche se la democrazia non era
andata persa, la situazione fece sì che si ripetesse un colpo di stato oligarchico come nel 411.
*Capeggiati da Teramene e Crizia gli oligarchici riescono a realizzare, in maniera legale, il loro
colpo e ad aprile 404, grazie anche all'influsso di Lisandro, convincono il demos ad approvare
l'istituzione di una commissione di 30 membri col compito di restaurare la Costituzione degli
Antenati.
*Da questo momento tutto il potere fu gestito da questo nuovo organismo, che assunse il governo
de facto della polis.
*Rafforzati dalla presenza di guarnigioni spartane sull'Acropoli, i Trenta affossarono la democrazia
radicale, ridando i poteri perduti all'Areopago, togliendo molti poteri ai tribunali e riducendo a
3000 fedeli i diritti politici.
*Questi cosiddetti Trenta Tiranni instaurarono un regime brutale e oppressivo, che nel giro di
pochi mesi uccise più di 1500 persone sospettate di avere simpatie democratiche o ricchezze che i
trenta volevano. Anche Teramene stesso, che voleva un’oligarchia più moderata fu condannato e
ucciso.
*Oltre ai cittadini ateniesi, soffrirono anche i meteci, quei cittadini di condizione libera ma nati in
un’altra poleis che ad Atene non godevano di diritti politici e non potevano possedere terre ma che
potevano praticare il commercio e l'artigianato pagando una specie di tassa di residenza.
*La reazione alla brutalità dei Trenta giunse rapida, a partire dalla Beozia dove il leader
democratico Trasibulo, assieme a Tebe, attaccò gli oligarchici nel 403.
*Conquistato il Pireo, Trasibulo attaccò i Trenta e Crizia cadde sul campo. I Trenta furono sostituiti
dagli spartani con un comune regime oligarchico di decarchia, che chiesero aiuto a Lisandro, che
bloccò il Pireo con la flotta.
*Per Trasibulo la situazione era brutta, ma il re Spartano Pausania II, preoccupato dalla crescente
influenza di Lisandro e non approvando la politica imperialista, avviò con lui trattative segrete.
*In cambio di mantenere l'alleanza con Sparta, Trasibulo e i suoi poterono tornare ad Atene e
restaurare la democrazia.
*Inoltre, il trattato permetteva agli oligarchi e i filo-oligarchici la possibilità di andarsene in pace da
Atene e di stabilirsi nel vicino centro di Eleusi
*Per Atene era giunto il momento di ricostruire la democrazia, modificandone però alcuni tratti
per impedire, come nelle due volte precedenti, lo sfruttamento di strumenti legalmente legali per
instaurare tirannidi.
*All'assemblea fu lasciato il compito di emanare decreti, ma la possibilità di creare nuove leggi fu
affidato a un nuovo organo: un collegio di legislatori (nomoteti) formato da giudici dell'Eleia eletti
a sorte ogni volta che l'assemblea lo richiedeva.
*Venne inoltre esteso il sistema delle paghe pubbliche creato da Pericle al fine di incentivare la
partecipazione cittadina alle riunioni dell'Assemblea.
*I recenti risentimenti provocati dall'esperienza oligarchica non si erano però sopiti e molti
sospettati di essere filo-oligarchici pagarono con la vita, tra cui il famoso filosofo Socrate (399).

B) Lo Sviluppo del mercenariato e la spedizione dei Diecimila

*Una caratteristica importante nata dopo la Guerra del Peloponneso fu il forte sviluppo dell'uso
delle milizie mercenarie, che presto diventeranno la parte dominante degli eserciti greci.
*Con lo sviluppo di nuove tecniche belliche come l'imboscata o gli attacchi a sorpresa, l'attività
bellica diventa sempre più un’attività professionale che richiede molto tempo e impegno, che il
comune cittadino-soldato non può garantire.
*La diffusa proletarizzazione, provocata dalle grandi devastazioni che hanno distrutto le terre alle
cui questa gente dovrebbe tornare, lasciano ad una quantità enorme di persone la sola scelta
dell'attività militare come fonte di guadagno.
*Il cittadino soldato viene così via via sostituito dal soldato mercenario che combatte a
pagamento e che, nel IV secolo, diverrà un enorme costo per le poleis.
*L'importanza dei mercenari emerge già alla fine del V secolo con la famosa Spedizione dei
Diecimila, cha avrà un grande effetto sui futuri rapporti greco-persiani.
*La spedizione nasce durante una congiura nella famiglia achemenide: nel 404 il principe Ciro,
Satrapo dell'Asia, sfrutta i suoi rapporti con Sparta per creare un esercito mercenario con cui
spodestare il fratello Artaserse II, salito al trono dopo Dario II.
*La spedizione, partita da Sardi nel 401, viene ampiamente descritta nel libro Anabasi, composta
dallo storico ateniese Senofonte, che faceva parte della spedizione e che in seguitò la comandò.
*Dirigendosi verso l'interno, i diecimila si scontrarono con l'esercito del Gran Re dalle parti della
mesopotamica Cunassa: i greci ebbero la meglio, ma sul campo morì Ciro, finendo l'insurrezione e
trasformando l'avanzata in una difficile ma avventurosa fuga verso il Mar Nero e, una volta tornati
in patria, i diecimila vennero contattati da Sparta per tornare a combattere contro i Persiani.
*L'importanza di questa spedizione fu quella di aver dimostrato l'incredibile capacità bellica dei
greci ma anche di aver messo alla luce le debolezze dell'Impero Persiano, la cui conquista appare
per la prima volta fattibile ai Greci.

C) Sparta e la Persia

*Con la Spedizione dei 10.000 i rapporti tra Sparta e i Persiani sono destinati a cambiare: il
supporto dato da Sparta all'insurrezione di Ciro incrina infatti l'intesa nata in ambito anti-ateniese
tra le due parti.
*Con il nuovo ruolo egemonico, Sparta diventa la garante dell'autonomia delle città ioniche contro
i persiani ed infatti gli chiedono aiuto quando nel 400 il Satrapo Artaferne, sostituto di Ciro in Asia
Minore, inaugura una nuova politica pretendendo la loro sottomissione.
*Sparta inizia così una breve fase di contrato con Sparta, inviando 5000 uomini, ma i risultati di ben
due comandanti sono poco soddisfacenti e la situazione si sblocca solo nel 396 con l'arrivo del re
Agesilao, che con 8000 uomini sconfigge Tissaferne, che viene giustiziato dal gran re e sostituto da
Titrauste, che inizia dei trattati di pace con Sparta.
*Il trattato viene rifiutato, ma una serie di conflitti in madrepatria spinge gli Spartani a tornare e la
difesa dell'autonomia delle poleis microasiatiche non sarà più la loro priorità.

D) L'Occidente: I Cartaginesi in Sicilia

*Per il mondo greco d'occidente gli ultimi decenni del V secolo sono una fase piuttosto travagliata,
in cui gli scontri con popolazioni non greche assumono maggiore intensità e si verificano i primi
casi di decolonizzazione.
*In Magna Grecia la creazione di due nuovi gruppi di origine sannitica, i Campani e i Lucani
devasta le comunità greche, come nei casi di Cuma e Poseidonia che, sconfitte, oltre alla conquista
e occupazione subiscono anche la perdita dell'identità culturale: la lingua osca sostituisce il greco
e le istituzioni vengono sostituite da quelle italiche.
*Difficile è anche la situazione di Sicilia, che è oggetto dell'aggressione Cartaginese.
*Nel 410 Segesta convoca l'aiuto di Cartagine (come nel 416) per risolvere la guerra con Salinunte,
che sbarcano in Sicilia Occidentale nel 409 guidate da Annibale (nipote di quello del 480) e
assediano Salinunte.
*Una volta risolto il conflitto i cartaginesi se ne vanno, ma vengono richiamati sull'isola quando
Siracusa, guidata dal leader radicale Ermocrate, inizia incursioni anti-punica in Grecia Occidentale.
*Nel 406 Annibale guida la controffensiva Cartaginese, che conquista Agrigento, Gela e Camarina,
arrivando alle porte di Siracusa, dove Ermocrate è stato sostituito dal tiranno Dioniso, che riesce a
strappare un accordo col generale punico Imilcone, il cui esercito è devastato da una pestilenza.
*Si arriva così a un accordo nel 405 che sancisce il dominio cartaginese sulla Sicilia Occidentale in
cambio del riconoscimento della signoria Siracusana su quella orientale
***PARTE QUARTA: IL IV SECOLO***

I) L'EGEMONIA SPARTANA

A) Sparta, il nuovo imperialismo e gli alleati

*La vittoria di Sparta nella guerra del Peloponneso l'aveva resa l'unica potenza in grado di nutrire
mire egemoniche sul resto del mondo greco grazie al supporto persiano e al vuoto di potere
politico lasciato da Atene.
*Sparta, guidata da Lisandro, dopo il 404 iniziò una fase attivistica per trasformare la città nel
punto di riferimento del mondo greco, che durò per circa 9 anni, fino al 395 e sfruttò sia le
tecniche del vecchio imperialismo ateniese, sia novità.
*Nelle città vennero spesso imposti governi oligarchici di prescelti o presidi militari, soprattutto in
Asia Minore.
*La cosa non venne presa bene dalla Persia e l'irritazione di Artaserse II aumentò dopo l'appoggio
all'insurrezione di Ciro nel 401.
*Un’altra area in cui gli spartani cercarono di rafforzare la loro influenza fu quella della Grecia
centrale e dell'Egeo settentrionale e anche in Sicilia si avvicinarono a Dioniso di Siracusa in chiave
anti-cartaginese.
*Il piano di Lisando è chiaro: prendere con la forza lo spazio lasciato da Atene come egemone del
mondo greco, ma ciò è visto con preoccupazione sia nel mondo greco che in Persia.
*Queste tensioni scoppieranno nella Guerra di Corinto, il cui scopo era di limitare l'espansionismo
spartano.
*Sparta, infatti, era intervenuta in armi più volte in Asia minore per “difendere l'autonomia delle
città greche” e nel 400 si iniziò una guerra contro il Satrapo d'Asia Tissaferne, che dimostrò i limiti
logistici di Sparta nelle guerre di lunga e media durata fuori dal continente: per sopperire alla
mancanza di fondi e approvvigionamenti, infatti, Sparta deve depredare le città alleate.
*Quando il re Agesilao prese in comando delle truppe, nel 396, Sparta attaccò e sconfisse
direttamente Tissaferne a Sardi.
*il Gran Re inviò il satrapo sostituto Titrauste a trattare con Sparta, proponendogli l'indipendenza
delle città dell'Asia Minore se avessero offerto un tributo alla Persia, ma Sparta rifiutò e si preparò
ad attaccare la Cappadocia per separare l'Asia Minore dal centro dell'impero.

B) La Guerra Corinzia

*L'azione di Agesilao poteva mettere in crisi il potere persiano in Asia Minore, perciò, il Gran Re
decise di creare un’azione diversiva che impedisse ad Agesilao di proseguire la sua impresa.
*Il Gran Re inizialmente ad avvicinarsi ad Atene, nominando Conone ammiraglio della flotta
persiana nel 397.
*La sua seconda mossa fu di inviare Timocrate, un emissario carico di denari del re, per fomentare
la ribellione contro Sparta, alimentando il già presente malcontento verso la politica imperialistica
spartana, in particolare ai governanti di Tebe, Corinto e Argo.
*I risultati non tardarono a venire e nel 395 l'intervento dei Tebani in una semplice questione
territoriale tra Focesi e Locresi diede il via ad una lunga e difficile guerra per Sparta: la cosiddetta
Guerra Corinzia.
*Sparta si alleò con i focesi mentre Tebe supportò i focesi assieme ai Beoti, che inglobarono nel
loro piano vari alleati, tra cui Atene, Argo e Corinto.
*Nell'autunno 395 nell'attacco alla Beozia perse la vita Lisandro, ma le tendenze imperialiste era
ancora fortemente portate avanti da re Agesilao.
*Sparta seppe tenere testa ai nemici, sconfiggendoli a più riprese, mentre in ambito navale la
Persia si avvicinava sempre di più ad Atene, che, come detto, aveva posto Conone a capo della sua
flotta.
*La flotta ateniese-persiana riuscì infatti a sconfiggere Sparta e a cacciarla dall'Asia Minore.
Conone si impegnò a mantenere la libertà e l'autonomia delle poleis ioniche, a prima vista
inaugurando un nuovo periodo storico di alleanza tra Persia ed Atene.
*Per rafforzare Atene in chiave Anti-Spartana, il Gran Re fornì i mezzi finanziari con cui Atene
fortificò il Pireo e ricostruì le Grandi Mura.
*Un ulteriore colpo al potere Spartano avvenne nel 392 quando Corinto decise di fondersi con
Argo, creando un’entità sovra cittadina per poter resistere alle ingerenze spartane nel
Peloponneso. (Primo esempio delle tendenze a superare i limiti delle poleis tradizionali)
*Un’altra sconfitta per Sparta fu inflitta dalle truppe mercenarie Ateniesi, i Peltasti, equipaggiati in
modo più leggero ed agile, con lance corte, giavellotti e scudi piccoli (peltai) che inflissero un duro
colpo al predominio militare delle lente truppe oplitiche.

C) La Pace del Re

*Nel 392/391 Sparta convocò un congresso di città per poter aprire trattative di pace basate sul
principio di autonomia delle città greche, ma non vi furono risultati.
*Influente fu la posizione del Gran Re, che alla lunga cominciò a rendersi conto che trovare
un’intesa con Sparta fosse più conveniente per la Persia che stare con Atene, città dinamica nella
quale con Conone e Trasibulo stavano rinascendo spinte espansionistiche.
*Sparta, infatti, voleva essere la custode dello status quo e la custode del tradizionale principio
greco delle autonomie cittadine.
*Grazie alla nuova intesa con Sparta, Atene venne, già nel 387, stretta in una morsa dalla Persia,
che convocò a Sardi tutte le parti in causa per elencare le sue condizioni per ristabilire la pace.
*Questi termini prevedevano che tutta l'Asia continentale, con la sola esclusione di Cipro,
appartenesse al Gran Re mentre tutte le città greche dovevano essere autonome, singole poleis e
non organizzazioni statali di alcun tipo.
*Questa pace, detta Pace del Re, era un compromesso tra l'aspirazione persiana ad essere l'unica
signora dell'Asia e l'idea spartana di difesa della tradizionale autonomia cittadina.
*La Persia impose questa pace a tutte le città con la minaccia di distruzione per chi non
l'accettasse, ma in tutta la Grecia solo gli Spartani furono felici di questa situazione, avendo
ottenuto la nuova posizione di custodi della pace che speravano di sfruttare ciò per recuperare
l'egemonia perduta.

D) Dionisio e l'Occidente

*La storia della Sicilia è un caso a sé stante nella storia greca: qui, infatti, nacque una tirannide
tardiva che mise in crisi il sistema delle poleis molto prima che nel resto del mondo greco, creando
prima governi autocratici quasi monarchici e poi organizzazioni territoriali enormi.
*La Sicilia era dominata da una spaccatura tra la sua parte occidentale in mano ai Cartaginesi e
quella orientale in mano ai Greci.
*Negli anni dal 409 al 405 i Cartaginesi si espansero, attaccando ed annettendo Agrigento, Gela
ed altre città.
*Nel frattempo, a Siracusa un giovane politico, seguace di Ermocrate, Dionisio attacca le autorità
cittadine riguardo alla loro fallimentare conduzione della guerra ai cartaginesi e riesce a farsi
eleggere stratego e poi a farsi nominare dall'assemblea stratega unico, con pieni poteri.
*Dionisio dà in primo luogo appoggio all'eteria aristocratica da cui proviene, ma tiene anche conto
delle esigenze dei ceti popolari.
*Grazie ad una nuova epidemia scoppiata in campo nemico, Dionisio può stipulare una nuova
pace coi Cartaginesi nel 405, che però confermava una grande ingerenza Cartaginese nella
regione, confermando le conquiste puniche e la dipendenza tributaria ad essi di molte città.
*Dionisio si trovò di fatto a controllare solo il territorio siracusano, ma si sforzò comunque di
rafforzare la sua posizione e di ricostruire la sfera d'influenza siracusana nell'area attorno all'Etna.
*Per farlo però era necessario rompere la pace con Cartagine e per questo Dionisio ampliò il Porto
Grande, costruì fortezze, allestì una flotta e fabbricò armi e macchine belliche.
*La guerra iniziò del 397 e fu favorevole a Siracusa, che strinse i Cartaginesi in una piccola area a
nord-ovest dell'isola. La loro controffensiva poteva essere letale, ma una pestilenza li costrinse ad
indietreggiare e la pace del 392 diede a Dionisio il dominio su quasi tutta l'isola, tranne la piccola
parte nord-occidentale cartaginese.
*Una volta consolidata la posizione in Sicilia, egli avviò una politica espansionistica verso la
penisola italica, dove aveva come nemici i Reggini, alleati ai Messinesi.
*Questi ultimi si allearono con Dioniso e perciò Reggio, per fermare le ingerenze di Siracusa creò la
Lega Italiota nel 393, un’alleanza militare nata per difendere le polis della magna-Grecia sia da
Siracusa che dal pericolo degli indigeni Lucani. Caratteristica di questa symmachia è che la
posizione egemone variava spesso
*Dionisio però non ebbe problemi ad allearsi con i Lucani e nel 386 sconfisse la Lega, distruggendo
Reggio e creando così uno Stato Territoriale che andava dalla Sicilia a buona parte della Calabria.
*Questo stato era il primo esempio nel Mediterraneo di uno stato territoriale unico, che pian piano
sostituì la poleis classica: infatti all'esempio di Dionisio guardarono con rispetto molti personaggi
storici, tra cui Alessandro Magno
*Dionisio cercò di spingersi verso l'Adriatico e il Tirreno ma non funzionò molto anche perché nel
379 Cartagine tornò ad attaccare la Sicilia e a sconfiggere Dionisio nel 375, stipulando una nuova
pace che spostava di molto avanti i loro confini.
*Una quarta guerra anti-cartaginese venne iniziata da Dionisio nel 367, ma lo stesso anno il
tiranno morì.

E) Dionisio II e la fine della Dynasteia

*L'eredità di un personaggio come Dionisio era difficile da mantenere e nonostante ci provò al


meglio suo figlio Dionisio II, cercando un accordo con Cartagine, aiutando gli alleati contro i Lucani,
alleandosi coi Celti e supportando Sparta contro Tebe, ma la situazione politica interna era
complessa, divisa da sostenitori e nemici della tirannide, tra i quali spiccava Platone, che voleva un
governo aristocratico illuminato.
*Platone era stato chiamato da Dione, parente di Dionisio da un precedente matrimonio e che mal
vedeva la posizione di Dionisio II.
*La parte filotirannica vinse e sia Dione che Platone furono esiliati, ma il primo raccolse attorno a
sé vari esponenti filoplatonici che convinsero Atene e Corinto a supportare una azione militare per
finire la tirannide che nel 357 penetrò in città facendo sollevare il popolo contro Dionisio II, che in
quel momento era in Italia.
*Il potere rimase nelle mani di Dione, che però non seppe creare il governo illuminato che aveva
teorizzato con Platone e creò una dura ed opprimente tirannia che sfaldò velocemente lo stato
territoriale creato da Dionisio finché nel 354 il filosofo-tiranno non fu ucciso in una congiura, ma la
situazione continuò comunque a degenerare.
II) DALL'EGEMONIA SPARTANA ALL'EGEMONIA TEBANA

A) Tebe e lo scontro con Sparta

*La Pace del re era stato un tentativo di imporre alle città greche una politica dello status quo
all'ombra di una rinnovata egemonia persiana, che aveva il suo punto forte nella collaborazione
con Sparta.
*Gli Spartani, utilizzando in maniera strumentale il compito della difesa del principio
dell'autonomia cittadina cercarono di avvantaggiarsi della situazione imponendo lo scioglimento
di tutte le leghe che non fossero la lega peloponnesiaca, che era almeno formalmente fondata sul
principio di autonomia delle singole città.
*Ma furono le azioni di un contingente spartano, di ritorno dalla Calcidica nel 382 e guidato dallo
spartiato Febida, forse spinto da Agesilao, occupò la rocca di Cadmea vicino a Tebe e da lì favorì
l'ascesa di un governo oligarchico filo-spartano in città.
*Ciò suscitò talmente tanto scalpore in Grecia che le autorità stesse di Sparta diedero a Fabida una
multa.
*La situazione a Tebe rimase così per qualche tempo mentre Atene, preoccupata dall'ingerenza
spartana, accolse i Tebani in esilio, tra cui il politico Pelopida e lo aiutò nella sua ribellione
antioligarchica, infiltrandosi nottetempo in città ed uccidendo la fazione filo-spartana e cacciando
la guarnigione spartana.
*Il nuovo governo tebano si alleò con Atene, aiutandola quando Sparta, per punire il supporto di
Atene a Tebe, cercò di invadere il Pireo.
*Era chiaro che Sparta stava approfittando del rapporto con la Persia per conseguire i suoi scopi e
perciò dopo due falliti attacchi a Tebe, Sparta subì una dura sconfitta nel 375 da parte dei Tebani,
iniziando la sua lenta decadenza militare.

B) La Seconda Lega Marittima Ateniese e le paci comuni

*Atene, approfittando della debolezza di Sparta, si avvicinò ancora a Tebe e nel 377 e proclamò la
nascita di una nuova alleanza tra città.
*Per sfuggire alle clausole della pace dei re, la nuova alleanza si presentava come una serie di
accordi bilaterali tra Atene e le altre città.
*Alcuni di questi ricordi risalivano già agli anni 389-388 mentre molti nacquero dal 384 al 378. La
carta di fondazione di questa alleanza aveva però limiti bene precisi.
*Nella lega non potevano partecipare alcune città appartenenti alle terre del Gran Re poiché Atene
non voleva provocare la Persia.
*Inoltre, l'alleanza era solo difensiva e rispettosa dei principi stabiliti dalla pace del re: chiunque
avesse aderito avrebbe mantenuto la propria costituzione e libertà. Inoltre, non esistevano tributi
ma solo contribuzioni (syntaxeis)
*L'unica tendenza aggressiva della nuova lega era antispartana: volevano bloccare la sua politica
espansionistica e garantire la pace dei Greci.
*Questa paura fece ampliare velocemente la Lega, che da 15 soci fondatori giunse a 70-78 alleati e
grazie alla rinnovata flotta nel 376 colpirono duramente Sparta nella battaglia navale di Nasso.
*Questo diffuso sentimento antispartano preoccupò il Gran Re, che cercò di ripristinare la pace
inviando ambasciatori in tutte le città.
*Nel 375 e nel 371 le città greche si riunirono in congresso e ribadirono al Gran Re l'obiettivo della
pace comune e dell'indipendenza.
*Tebe però rifiutò la pace del 371, per bocca del suo leader Epaminonda.
*Questa presa di posizione preoccupò sia Sparta che Atene, i cui rapporti con Tebe si erano
raffreddati a tal punto che la città beota attaccò e distrusse l'alleata ateniese di Platea.

C) L'egemonia tebana: da Leuttra a Mantinea

*Tebe, che rifiutò la pace comune in nome di tutta la Beozia irritò molto le poleis greche, in
particolare Sparta che inviò una spedizione ad Atene.
*Lo scontro avvenne nella piana di Leuttra nel 371 e a sorpresa vinsero i Tebani che, nonostante
fossero inferiori numericamente riuscirono a vincere il re spartano Cleombroto grazie alla nuova
tattica della falange obliqua, che rappresentò un’innovazione militare importante del IV secolo.
*La sconfitta di Sparta diede un duro colpo al mito dell'invincibilità militare di Sparta e l'inizio del
suo irreversibile declino.
*Approfittando del momento Epaminonda cercò di sconfiggere alla base il potere spartano,
attaccando il Peloponneso e giunse fino in Messenia nel 370, dove creò la città di Messene,
raccogliendo gli schiavi iloti messeni e dividendo con estrazione le terre tra loro.
*La liberazione degli Iloti e la creazione di una nuova città furono un duro colpo per Sparta, che
distrussero uno dei pilastri su cui si reggeva la sua organizzazione statale.
*Con Sparta indebolita, in Peloponneso si aprì un periodo di instabilità e guerre civili, con la
cacciata delle élite spartane e l'instaurazione di governi democratici.
*Grazie ad Epaminonda nacque anche la Lega Arcadica, con capitale la neofondata Megalopoli.
*I successi tebani in Peloponneso iniziarono a preoccupare Atene, che per rinnovare la pace
comune strinse un’alleanza difensiva con Sparta nel 369 in funzione anti-tebana.
*Nel 370 inoltre la morte di Giasone di Fere creò un vuoto politico in Grecia del Nord che Tebe
cercò di sfruttare per conquistare un’area potente ed usarla come arma per conquistare Delfi.
*Per conquistare la Tessaglia Pelopida si infilò in questioni dinastiche macedoni per trovare un
nuovo alleato, ma se ciò inizialmente funzionò, un omicidio a corte mise un nuovo re, filoateniese
che mise in difficoltà Pelopida, che fu arrestato dal nuovo regnante della Tessaglia.
*La crisi per Tebe aveva avuto inizio, ma vi fu una ripresa quando Epaminonda, rieletto nel 367,
riuscì ad ottenere la liberazione di Pelopida. Comprendo che la resistenza ad oltranza alla pace era
impossibile, Tebe cercò l'accordo con la Persia.
*Nel 367 Pelopida andò a Susa e il Gran Re, preoccupato per le difficoltà di Sparta, diede a Tebe il
ruolo di garante della libertà che prima era di Sparta, ma i Greci non ratificarono (rettificarono) il
cambiamento.
*La persia allora aiutò finanziariamente Tebe per costruire una nuova flotta, a capo della quale
Epaminonda decise un terzo attacco in Peloponneso.
*Tebe cercò un’alleanza con la Lega Achea, aiutando a far salire un governo democratico, ma
quando questo fu rovesciato e gli oligarchici tornarono, l'alleanza tra Tebani e Achei si ruppe,
perdendone tutti i risultati.
*La crescente frammentazione del potere nel Peloponneso, la nascita di nuovi koinon federali un
po' ovunque rese praticamente impossibili i tentativi di rinnovare la pace comune nel 366.
*Tebe inviò di nuovo Pelopida in Tessaglia nel 364 ma nella battaglia di Cinoscefale perse la vita e
quindi nonostante Tebe vinse lo scontro, perse uno dei suoi leader principali.
*La situazione nel Peloponneso tra i vari Stati nati dopo la dissoluzione del potere spartano
degenerò e spaccò il mondo greco: Atene e Sparta si schierarono con Mantinea mentre con
Megalopoli si schierarono Tebani, Achei, Argivi e altri del Peloponneso.
*Come a Cinoscefale, i Beoti e gli alleati vinsero ma questa volta persero sul campo Epaminonda
(362).
*Senza i suoi due capi principali, Tebe non riuscì ad imporsi alla Grecia, ma il suo decennio di
conquiste aveva devastato la Grecia come mai prima d'ora: Sparta era a pezzi, Tebe non aveva i
mezzi né le capacità per sostituirla e anche Atene scivolava lentamente nel declino.
*In questo periodo di vuoto politico in Grecia, iniziarono a imporsi forze politiche che gravitavano
appena fuori dal mondo greco: i macedoni

III) L'ASCESA DELLA MACEDONIA

A) La Macedonia prima di Filippo II

*Il territorio governato dalla famiglia degli Argeadi comprendeva nel V secolo le pianure
settentrionali circondate da monti e i suoi abitanti apparivano ai greci delle coste come gli abitanti
delle montagne, i montanari (makednoi),
*Anche se i Greci contemporanei li consideravano dei barbari, oggi li consideriamo come una tribù
di origine Greco-Occidentale, mescolatasi forse con popolazioni illiriche, tracie o frigie.
*La dinastia degli Argeadi che li governava affermava di essere originaria di Argo e di discendere
dal bisnipote di Eracle, il fondatore di Argo.
*Questa presunta origine argiva permise ai Macedoni di venire riconosciuti come greci e quindi in
grado di essere ammessi ai Giochi Olimpici.
*La prima figura monarchica macedone che possiede definiti contorni storici è Aminta I, che nel
513 si sottomise ai Persiani.
*Suo figlio Alessandro I, nella prima metà del V secolo, anche se ufficialmente era alleato dei
Persiani aiutò il mondo greco, in particolare Atene, che gli concesse il titolo di benefattore del
popolo ateniese.
*Al suo lungo regno si devono anche importanti riforme, tra cui la creazione di una fanteria a piedi
costruita da contadini che affiancava i cavalieri nobili, con la quale conquistò vari territori e
soprattutto preziosissime miniere d'argento.
*Dopo il figlio Perdicca II, che cercò di mantenere l'equilibrio con Sparta ed Atene durante la
Guerra del Peloponneso, iniziò il regno del re Archelao (414-399) che segnò una grande apertura
culturale della Macedonia al mondo greco.
*Alla sua morte, avvenuta in un attentato, iniziò una crisi dinastica che, a parte una breve calma
col re Aminta III, proseguì per anni, in concomitanza col periodo di predominio di Tebe e
l'ingerenza di Pelopida negli affari Macedoni, che fece salire al trono prima Alessandro II e poi il
suo assassino Tolomeo di Aloro che regnò come reggente di uno dei figli di Aminta III, Perdicca III.
(365-359).

B) La Macedonia sotto Filippo II

*Filippo di Macedonia, il figlio più giovane di Aminta III, salì al trono nel 359 e si trovò una
situazione molto difficile, sia all'interno (pretendenti al trono) che all'esterno.
*La sua azione fu però estremamente decisa e con un preciso carattere espansionistico: conquistò
e sottomise la Lincestide e anche Anfipoli, non rispettando un passato accordo con Atene,
diffondendosi nell'area traco-macedone che interessava da molto alla città Attica.
*Questa politica di inimicizia con Atene iniziò per approfittare della grave situazione in cui si
trovava la città tra 357 e 355: Atene, infatti, era in preda alla più grave crisi della sua lega
marittima sin dalla sua fondazione.
*La crisi era iniziata quando tre delle sue isole Egee più importanti e anche Bisanzio si rifiutarono
di pagare le tasse della symmachia e volevano creare un koinon tutto loro.
*Gli insorti furono supportati dai satrapi dell'Asia minore, che volevano conquistare l'autonomia
dal Gran Re.
*La Guerra sociale tra alleati fu molto gravosa per Atene, che collezionò svariati insuccessi
soprattutto in Asia Minore, finendo costretta ad accettare il distacco dalla lega dei rivoltosi,
seguiti da altre isole, ad esempio Lesbo e risultando così spaventosamente indebolita.
*Il Gran Re intervenne, sedando la rivolta dei satrapi, ma questo mostrò ai greci la debolezza
interna dell'Impero Persiano

C) La Terza Guerra Sacra (356-346)

*Mentre Filippo si muoveva contro Atene, in Grecia Centrale scoppiò un conflitto per il controllo
dell'Anfizionia Delfica tra Focesi e Spartani uniti contri Beoti (Tebe) e Tessali che si estese
progressivamente
*Siccome la guerra si stava mettendo male, i Tessali chiamarono in loro soccorso i Macedoni:
quella che era nato come un conflitto egemonico tra poleis greche stava diventando molto di più,
invitando una potenza come la Macedonia ad infiltrarsi nel mondo politico greco.
*Filippo approfittò subito e colpì duramente i focesi, riuscendo ad espandere la propria influenza
alla Tessaglia mantenendo la carica di generale supremo anche dopo la guerra.
*Filippo poteva passare le Termopili per infliggere un duro colpo ad Atene e Sparta, ma decise di
aspettare e puntò all'Egeo settentrionale e all'area degli Stretti, ma la sua azione non diede grandi
risultati per via di una malattia, riuscendo solo ad attaccare la Lega Calcidica (349) per regolare
vecchi conti
*Atene, sotto la guida di Demostene, aveva capito il pericolo macedone e aveva inviato più di un
aiuto in Calcidica, ma niente era riuscito a fermare l'avanzata di Filippo, che grazie alla sua potente
Falange Macedone conquistò la Calcidica, incorporandola nel territorio macedone.
*Questa vittoria macedone aveva cambiato lo status quo greco e aveva dato inizio ad una nuova
fase diplomatica.
*Nel 346 Atene inviò a Pella (corte macedone) dei suoi ambasciatori per trattare il riconoscimento
della situazione attuale con la pace di Filocrate, ma prima che fosse ratificata Filippo attaccò e
devastò i focesi, occupando le Termopili e dando ai focesi un ultimatum per lasciare Delfi.
*Una volta disciolto il koinon focese, Filippo chiese ed ottenne che dei suoi rappresentanti
prendessero il posto di quelli focesi nell'amministrazione del tempio: la Macedonia era riuscita ad
infiltrarsi in uno dei centri nevralgici principali del mondo greco e da qui Filippo costruì il suo
progetto egemonico.
*La pace di Filocrate venne dunque accettata, come un periodo di stallo per prepararsi ai conflitti
futuri.

D) Dalla pace di Filocrate alla morte di Filippo (346-336)

*La nuova posizione raggiunta da Filippo in Grecia gli permetteva di proseguire una politica di
ampio respiro: ormai il re macedone aveva sostituito il Gran Re come nuovo garante e rinnovatore
della pace comune.
*L'unico problema continuava ad essere il rapporto con Atene.
*Proprio in quegli anni la Persia, guidata dal nuovo re Artaserse III, essendo riuscita a mettere fine
alle rivolte che ne minacciavano il potere centrale e tornò ad interessarsi al mondo greco,
promettendo aiuti antimacedoni ad Atene nel 344, ma l'Assemblea filomacedone li rifiutò.
*Filippo a sua volta aveva raggiunto un accordo con la Persia nel 343 e perciò puntò la sua
attenzione alla Tracia orientale e l'Area degli Stretti, attaccando il Bosforo, prima Perinto e poi
Bisanzio.
*Il re ottenne consensi in Tessaglia, nell'Epiro dove salì al potere il fratello della moglie Alessandro
il Molosso e in Eubea, dove fece nascere regimi oligarchici anti-ateniesi.
*Il piano di Filippo era chiaro: circondare e isolare Atene, occupandone aree sensibili come l'Eubea
o gli Stretti per costringerla a legarsi a lui, sfruttando anche gli ambienti ateniesi filomacedoni
*Ad Atene c'era però chi aveva capito la minaccia macedone: guidato da Demostene il demos
distrusse la stele che riportava l'iscrizione della pace di Filocrate.
*Demostene cercò di costruire una coalizione di città e federazioni greche antimacedoni, riuscendo
tra le varia a riportare in influenza ateniese l'Eubea e l'area degli Stretti.
*Dato che l'azione di Demostene stava rischiando di trascinarlo in una situazione di stallo, Filippo
cercò di usare l'Anfizionia Delfica per mettere in difficoltà Atene.
*Filippo cercò di mettere una contro l'altra Tebe e Atene ma fallì e Demostene cercò di avvicinarsi
alla città beotica. Flippo scese quindi in Grecia centrale con l'esercito macedone puntò a
conquistare Delfi.
*Inizialmente l'alleanza Ateniese-Tebana ebbe la meglio ma poi niente riuscì a fermare Filippo che
conquistò prima Locri e poi Delfi, costringendo gli alleati a fuggire in Beozia.
*Qui nel 338, a Cheronea avvenne lo scontro finale tra l'agosto e il settembre e l'esercito
macedone, guidato da Filippo e dal figlio Alessandro, sconfisse duramente gli avversari
dimostrando di essere molto più potente dal punto di vista militare.
*Con la sconfitta di Cheronea finiva ufficialmente l'epoca della polis classica, aprendo la via a
nuove formazioni territoriali e monarchie che si imporranno nei decenni successivi.
*Filippo trattò con grande moderazione le sconfitte, imponendo a Tebe una guarnigione macedone
in città, cosa ripetuta in molte città chiave della Grecia, mentre con Atene trattò molto con la
componente politica filomacedone, che aveva preso il potere dopo la fuga di Demostene.
*Atene dovette cedere parte della Tracia alla Macedonia e sciogliere la sua lega, ma in cambio
ebbe la promessa che nessun esercito macedone avrebbe oltrepassato i suoi confini.
*Filippo non cercò lo scontro ma la collaborazione con Atene poiché era convinto che solo
mantenendo un buon rapporto con la città di maggior prestigio culturale della Grecia poteva venire
riconosciuto come il legittimo rappresentante degli interessi panellenici nel mondo.
*In area peloponnesiaca Filippo agì in modo più duro, penetrando l'area con l'esercito, ma riuscì a
far alleare tutte le popolazioni principali del luogo (Argivi, Messeni, Arcadi).
*Nel 338 Filippo convocò a Corinto un congresso di tutte le poleis eccetto Sparta che rifiutò di
aderire, dove si proclamò la pace comune: si stabiliva prima di tutto la pace e l'autonomia di
ciascuna poleis e stato greco, fu poi creato un Consiglio Comune di tutti i Greci, i cui vari stati
membri erano presenti in base alla loro importanza e consistenza.
*Filippo non faceva parte del consiglio ma era il comandante generale di tutti gli eserciti greci e
macedoni e dichiarò massimo tradimento il servizio di qualunque greco in un esercito straniero.
*Il Re concluse questo congresso indicendo una nuova symmachia tra la Macedonia e le città
greche (Lega di Corinto)?
*Nel 337, l'anno successivo, Filippo propose e ottenne dal Consiglio di dichiarare guerra alla Persia
per punirla della distruzione dei templi greci avvenuta decenni prima durante le guerre persiane.
*L'esercito varcò l'Ellesponto nel 336 cogliendo la Persia in un periodo difficile dopo la morte di
Artaserse III e lo scontro per l'eredità tra Arsete e Dario III.
*Poco dopo l'inizio della spedizione le cose subirono una brusca svolta: Filippo venne assassinato
da una guardia reale a Ege durante il matrimonio della figlia con Alessandro il Molosso.
*Anche se pare che l'omicidio fosse a sfondo passionale, è molto probabile che fu frutto di una
congiura: Filippo aveva infatti sposato nel 337 la nobile macedone Cleopatra, scatenando le ire
della prima moglie Olimpiade, dell'Epiro, e rovinando i rapporti col figlio di lei Alessandro, la cui
eredità al trono venne messa in discussione.
*Non è strano pensare che dietro l'assassino di Filippo vi sia la mano di Olimpiade o di Alessandro
stesso.
*Con l'attentato di Ege morì l'uomo che più di chiunque aveva messo in crisi il sistema della poleis
“classica”, i cui principali modelli, ovvero Atene e Sparta avevano lasciato un vuoto enorme nel
corso del IV secolo, vuoto riempito dalla Macedonia.
*Ma che tipo di era la società macedone? Per gli studiosi la Macedonia era una società di carattere
feudale: aveva un’economia prevalentemente agricola e aveva, grazie al terreno montuoso, una
grande abbondanza di legno per costruire navi negli scarsi sbocchi marini che aveva.
*Il Re aveva un potere monarchico di tipo patriarcale, ma era limitato dal controllo esercitato sia
dai nobili che dall'assemblea dell'esercito, di estrazione popolare, anche se le limitazioni di questi
organi erano meno gravose di quanto si pensasse.

E) Timoleonte e la Sicilia

*In Sicilia dopo la lunga tirannide di Dionisio, proseguita da Dione e Dionisio II iniziò un periodo di
caos che spinse il tiranno di Siracusa, Iceta, a chiedere aiuto a Corinto, che inviò una spedizione
con a capo Timoleonte nel 345-344.
*Al suo arrivo sull'isola, Timoleonte trovò una situazione di frammentazione che aveva portato alla
nascita di tirannidi cittadine e che aveva dunque dato a Cartagine la possibilità di una nuova spinta
espansionistica.
*La spedizione corinzia, in realtà nata in chiave anti-tirannica per combattere Dioniso II, assunse
presto un carattere anti-cartaginese.
*Iceta, che nel frattempo aveva sconfitto Dionisio II, iniziò a vedere i Corinzi con ostilità.
*Timoleonte, ben accolto in alcune città sicule, creò una symmachia con la quale si scontrò con
Iceta, che si era allineato con la flotta cartaginese per assediare Ortigia, dove si era rifugiato
Dionisio II.
*Dopo il ritiro di Cartagine, Iceta trattò con Timoleonte, che si impadronì così di Siracusa,
dedicandosi ad un'attività riformatrice e legislatrice, creando nel 340 una symmachia di città sia
greche che indigene per poter ricostruire, su basi meno autoritarie il vecchio Stato Territoriale
Siracusano.
*Per i greci il problema principale rimasero i Cartaginesi, che nel 339 sbarcarono nuovamente in
Sicilia, costringendo Timoleonte a schierare la symmachia, che portò in maniera offensiva fin
dentro al territorio cartaginese, attaccando Agrigento e vincendo.
*Il carattere Corinzio e Siracusano dell'impresa scatenò le invidie dei tiranni locali, che ruppero con
Siracusa e riportarono i Cartaginesi sull'isola.
*Timoleonte però giocò d'astuzia e nel 338 fece una pace separata con i Cartaginesi, riconoscendo
nel fiume Alico il nuovo confine tra area punica e area greca (rinunciando ad alcune conquiste).
*Una volta sistemata la questione Punica, Timoleonte poté sottomettere i tiranni ribelli per poi
iniziare la sua politica di colonizzazione panellenica, chiamando coloni da tutto il mondo greco per
creare nuovi insediamenti e ripopolare quelli abbandonati.
*Timoleonte creò infine una symmachia di città libere, con una costituzione democratica, con
un’assemblea e un Boulè.

F) La Magna Grecia da Archita di Taranto ad Alessandro il Molosso

*Anche la Magna Grecia era in una brutta situazione: le città greche, riunite nella lega italiota,
erano in seria difficoltà contro le popolazioni italiche, in particolare i Lucani.
*La potenza più influente della lega era Taranto, guidata dal 367 da Archita, politico/filosofo di
stampo pitagorico.
*Ormai alle strette, nel 342 Taranto fu costretta a chiedere aiuto alla madrepatria, che rispose con
truppe Spartane alla guida del loro re, che però cadde in un conflitto contro i Lucani nel 338, che
avanzarono conquistando Eraclea, capitale federale della lega.
*Taranto chiese di nuovo aiuto alla madrepatria, ma qui, dopo la vittoria di Cheronea erano i
macedoni a dominare il nuovo ordinamento politico e perciò non si ebbe risposta fino al 333
quando in loro soccorso giunse Alessandro il Molosso, zio di Alessandro Magno e sposo di sua
sorella.
*Il Molosso si scontrò vittoriosamente con gli Italici, cacciando i Lucani da Eraclea, poi trasferì le
sue truppe nell'area tirrenica combattendo Sanniti e Lucani.
*Per proteggere i suoi domini in Italia meridionale, il Molosso strinse un accordo col possente
popolo dei Romani e puntò a concepire un allargamento del suo regno in Sicilia e in Africa.
*Queste sue propensioni imperialiste preoccuparono Taranto, che vedeva con enorme
preoccupazione i Romani e che quindi decise di trovare un’intesa con gli italici, sottraendo il suo
supporto al Molosso, che venne sconfitto nel 330 dai Lucani e assassinato.
*Taranto cercò di avvicinarsi sempre di più ai Lucani e gli altri italici, mentre i barbari più pericolosi
diventarono i Romani.

IV) ALESSANDRO MAGNO

A) L'ascesa al trono

*Il personaggio più famoso della storia greca è sicuramente Alessandro Magno, figura leggendaria
presa ad esempio da molti condottieri successivi.
*La ricostruzione della sua storia è però difficile poiché molte delle sue fonti sono posteriori di vari
anni e secoli e sono fortemente condizionate da numerosi particolari romanzeschi, ampliati dalla
stessa propaganda che egli fece delle proprie imprese.
*Nato nel 356 dall'epirota Olimpiade, quinta moglie di Filippo, Alessandro era destinato a
succedere al padre e fu educato dal filosofo Aristotele.
*Alessandro però rischiò di veder compromesso il suo diritto alla successione quando il padre
sposò la nobile macedone Cleopatra nel 337.
*I rapporti col figlio degenerarono e non è impensabile pensare ad implicazioni di Alessandro o di
sua madre Olimpiade nell'assassino di Filippo nel 336 a Ege.
*Alessandro, grazie all'appoggio di un autorevole esponente degli hetairoi, Antipatro, riuscì a
sbarazzarsi dei pretendenti e a farsi proclamare re dall'assemblea dell'esercito.
*I problemi che il giovane re deve affrontare iniziano presto: dopo essere stato riconosciuto tagos
dei Tessali e aver ottenuto il titolo di egemone dal sinedrio della Lega di Corinto deve subito
affrontare i barbari limitrofi, tornati turbolenti dopo la morte di Filippo, soprattutto i Triballi e gli
Illiri nel 335.
*In Grecia, nel frattempo, la falsa notizia della morte di Alessandro in Illiria spinge il nuovo re
persiano Dario III a convincere Tebe a ribellarsi ai governanti filomacedoni impostati dopo
Cheronea, istigando fermenti di rivolta in molte polis.
*La reazione di Alessandro è però rapida e nel giro di due settimane è già a Tebe, che viene
facilmente conquistata già ad ottobre.
*Con un abile mossa politica Alessandro lascia che sia il sinedrio della lega a decidere le sorti di
Tebe che viene perciò rasa al suolo, i suoi territori spartiti e i cittadini distrutti in schiavitù.
*Alessandro è invece più conciliante con le altre polis, soprattutto con Atene, alla quale chiede solo
la consegna di politici nemici, tra cui Demostene, e si accontenta del semplice esilio di un paio di
loro.
*Per ora Alessandro non ha niente da temere in Grecia e può continuare il piano del padre in
Persia.

B) La Spedizione in Asia
*Fin dal 336 un grosso contingente macedone, inviato da Filippo al comando del generale
Parmenione è attivo in Asia Minore, dove è da poco salito il giovane e inesperto Gran Re Dario III
dopo un periodo di turbolenza.
*La motivazione ufficialmente adottata è la stessa di Filippo: vendicare la distruzione dei templi
greci fatta da Serse all'epoca delle guerre persiane e di liberare le città dell'Asia Minore, dando
all'impresa un significato panellenico,
*Nella primavera del 334 l'avventura ha finalmente inizio e Alessandro lascia la Macedonia per non
farci mai più ritorno, lasciando il tutto al reggente Antipatro.
*Alessandro parte con circa 37.000 uomini di cui 14.000 sono macedoni: non è una vera e propria
spedizione panellenica, i greci sono presenti in gran numero solo nella flotta, il cui compito è
pattugliare l'Egeo contro la potente flotta persiana.
*La campagna presenta al suo interno un articolata corte che, oltre ai membri della cancelleria
regia, contiene indovini, naturalisti, artisti, poeti e storici. Alessandro da una grande importanza
agli aspetti propagandistici da trasmettere per dare un significato panellenico alla sua impresa
(prima di partire ad esempio visita la tomba di Achille a Troia)
*Inizialmente la reazione persiana è debole, Dario III lascia fare ai satrapi dell'Asia Minore, che
commettono l'errore di sottovalutare l'avversario.
*Ripresosi dai primi fallimentari scontri i Persiani schierano un grosso esercito nella troade
orientale e a maggio 334 Alessandro affronta la sua prima battaglia campale contro i persiani e
riesce a vincere.
*Una volta ottenuto il controllo sull'Asia Minore settentrionale, Alessandro si dirige a sud per
attaccare le città della costa e togliere quindi il supporto terrestre alla flotta persiana.
*A parte Mileto e Alicarnasso che vengono conquistate con la forza, il resto delle città greche
ioniche accettano con piacere Alessandro che elimina i governi oligarchici filo-persiani instaurando
dove può regimi democratici.
*Queste città non ottengono però l'autonomia e sono costrette a mantenere delle guarnigioni
macedoni al loro interno o a versare dei contributi per le spese di guerra: sono in una condizione
di sudditanza nei confronti di Alessandro.
*L'avanzata prosegue senza troppe difficoltà in Caria, Licia e Frigia e Alessandro si convince che
può conquistare l'intero impero persiano.
*A ostacolare i suoi piani ci prova il suo grande avversario Memnone di Rodi, consigliere del Gran
re, che nel 333 lancia un’energica offensiva sull'Egeo per tagliare i contatti tra Alessandro e
l'Europa, ma la sua pericolosa azione viene bloccata dalla sua morte improvvisa.
*A questo punto Dario III non può che intervenire direttamente con tutto l'esercito, compreso
l'élite della guardia reale e molti mercenari greci, che da Babilonia muove verso Alessandro, che ha
intanto conquistato la Cilicia.
*Lo scontro decisivo avviene nell'ottobre/novembre 333 ad Isso, in Siria Settentrionale, dove
Alessandro, nonostante in netta inferiorità numerica, riesce a sfruttare un abile manovra
d'aggiramento per attaccare il centro dello schieramento nemico dove si trova il Gran Re, che si dà
precipitosamente alla fuga.
*Con questo rapido successo Alessandro ottiene la cassa militare persiana e membri della famiglia
reale come preziosi ostaggi.

C) Dall'Egitto a Gaugamela

*Dopo Isso Alessandro non inseguì Dario III, che fuggì in Mesopotamia, ma decise di continuare a
sud verso l'Egitto per chiudere tutti i contatti terrestri della flotta persiana.
*Ben 8 mesi vengono persi contro Tiro, città fenicia che non accetta Alessandro.
*Nel luglio 332 la città finalmente cade e la sua punizione è brutale. Questo destino toccherà a
Gaza poco dopo.
*Del tutto tranquillo è l'ingresso di Alessandro in Egitto nell'inverno 332, che mal sopportava il
dominio achemenide.
*Alessandro viene accolto come un liberatore e una volta giunto a Memfi fa celebrare un rito al dio
Apis, dimostrando un grande rispetto per le credenze religiose locali, che lo aiuta a farsi
riconoscere come legittimo sovrano.
*Molto importante è la sosta agli inizi del 331 nella regione del delta occidentale del Nilo dove, in
una terra vergine di fronte all'isola di Faro fonda una città destinata a diventare un potente porto
commerciale: Alessandria d'Egitto (la prima di molte fondazioni omonime)
*Dopo i riti di fondazione e aver impostato il piano urbano, Alessandro riparte verso il deserto
libico, desideroso di vedere il potente oracolo del Tempio di Ammone, molto noto anche ai Greci:
il viaggio nel deserto è duro ma, stando alla leggenda, l'oracolo galvanizza Alessandro dicendogli
che è il figlio di Zeus ed è destinato a dominare il mondo.
*Tornato a Menfi, Alessandro organizza l'assetto amministrativo ed è pronto a dare la caccia a
Dario III, che sta cercando di trattare forti concessioni (pace, alleanza e tutto il territorio fino
all'Eufrate) per liberare la propria famiglia.
*Ma Alessandro rifiuta ogni compromesso e parte verso la Mesopotamia dove, nell'ottobre 331
nella piana di Gaugamela, a est del Tigri, si svolge la battaglia finale.
*Nonostante Alessandro abbia poco più di 50.000 uomini contro i 230.000 persiani, usando
un’accurata strategia evita l'accerchiamento e come in passato riesce ad aggirare l'esercito ed
attaccare il centro col gran re, che nuovamente fugge.
*Alessandro dopo la vittoria fa un altro atto di propaganda, promettendo di usare il bottino per
ricostruire Platea e invia parte del bottino alle poleis che lottarono a Salamina, anche le più piccole
come Crotone che inviò una sola nave.
*Alessandro, con la fuga di Dario III si fa nominare, ancora sul campo di battaglia, re dell'Asia.

D) Alessandro monarca orientale

*Dopo Gaugamela l'avanzata di Alessandro è inarrestabile e tutte le grandi città Persiane come
Babilonia e Susa e i loro tesori si arrendono a lui senza combattere, mentre Alessandro lascia i
rispettivi satrapi al potere.
*Nel 330 Alessandro arriva a Persepoli, dove distrugge il palazzo reale con un grande incendio per
vendicare i templi greci, per far capire al mondo greco che la sua missione di vendetta è
compiuta.
*Da lì a poco i contingenti delle polis verranno congedati e il ricorso alla propaganda pan ellenica
cesserà in quella che d'ora in poi sarò una vera e propria spedizione ai fini di conquista.
*Alessandro ora deve chiudere la questione con Dario III, che rifugiatosi nella Media, assieme ai
satrapi delle provincie orientali cerca di organizzare una resistenza ma quando Alessandro si
avvicina fugge ancora nella Battriana, il cui satrapo Besso, parente di Dario, depone il re e lo
uccide con onore prima che cada nelle mani del nemico.
*Nel luglio 330 Alessandro raggiunge il palazzo di Bresso, trovando solo il cadavere dell'avversario
che però riporta a Persepoli, dove lo seppellisce con tutti gli onori nelle tombe reali: Alessandro si
considera il legittimo erede al trono persiano.
*Nella fase immediatamente successiva, mentre Alessandro cerca di sottomettere le satrapie
orientali, inizia la rottura con la tradizione macedone: Bresso, infatti, si è autoproclamato re
Artaserse IV, sfruttando la parentela con Dario III.
*Per contrattaccare Alessandro decide di farsi accettare dai sudditi come il vero erede, assumendo
usanze, abbigliamenti e comportamenti dei sovrani achemenidi.
*Questo provoca malcontenti e addirittura vere e proprie congiure contro Alessandro come quella
del 330.

E) Alessandro in Asia centrale

*Malgrado le turbolenze di corte, la conquista delle provincie orientali procede spedita: Alessandro
punta la Battriana e nel farlo passa in varie regioni dell'Asia Centrale dove fonda moltissime
colonie, tra cui l'odierna Kandahar o Kabul, costruite in punti strategici per poter controllare
militarmente i territori turbolenti e facilitare gli scambi tra le aree commerciali del suo nuovo
impero.
*Queste città sono create da un nucleo di mercenari greci e soldati macedoni in pensione assieme
ad indigeni della zona.
*In Battriana le cose si fanno semplice poiché Besso fugge a nord in Sogdiana e i macedoni
possono occupare tranquillamente la regione.
*I nobili Sogdiani tolgono il loro supporto a Besso e si accordano con Alessandro, consegnandogli
l'avversario che viene torturato e condannato a morte da un congresso di nobili persiani.
*Alessandro, conquistate senza colpo ferire Battriana e Sogdiana raggiunge il fiume Isserte, e qui
fonda Alessandria Eschate, baluardo settentrionale del suo impero e difesa contro i nomadi delle
steppe del nord.
*La situazione non è semplice poiché alcuni nobili sogdiani, appoggiati dai barbari delle steppe,
scatenano una violenta rivolta che si estende in Battriana, che impiegherà Alessandro per due anni
a sedarla, unendo all'azione militare una forte azione politica, integrando fanti e cavalieri locali
nell'esercito e sposandosi nel 327 con Rossane, figlia di uno dei nobili sogdiani insorti, chiudendo
così la rivolta.
*Già nel 328 però i dissidi interni alla corte aumentano e significativo è l'omicidio di Clito, fraterno
amico di Alessandro, ucciso da Alessandro stesso durante una serata alcolica quando lui si mise a
decantare le doti di Filippo e criticando la deriva orientale della monarchia di Filippo.
*La rivolta scoppia quando Alessandro, per non differenziare il trattamento coi sudditi, impone la
pratica persiana della proscinesi, un particolare inchino, anche ai cortigiani greco-macedoni.
*Del diffuso malcontento si fa voce lo storico di corte Callistene e Alessandro decide a malincuore
di ritirare l'ordine ma per vendicarsi, all'ennesima congiura, accusa Callistene (innocente) di
esserne ispiratore e lo condanna a morte. Questo causa una rottura totale con Aristotele e gli altri
intellettuali greci che supportavano la sua impresa.

F) La campagna indiana

*Una volta pacificate le due terre ribelli, Alessandro non torna alle regioni dell'impero e alla fine
del 327 decide di proseguire a est verso la misteriosa India.
*Il suo obiettivo, come successore degli Achemenidi, è di ricostruire l'antico impero persiano, che
ai tempi di Dario I arrivava fino al fiume Indo.
*L'occasione gli viene data quando i sovrani di Tassile e altri regni indiani gli chiedono aiuto
*Impegnato da varie comunità della valle del Kabul che non vogliono sottomettersi, Alessandro
impiega mesi a raggiungere l'Indo e la città di Tassile.
*Qui però si scontra col potente dinasta del regno confinante, Poro, che non vuole sottomettersi e
nel 326 schierò un immenso esercito con tanto di elefanti da Guerra.
*Iniziò così l'ultima battaglia campale di Alessandro che, una volta superato il trauma degli elefanti,
ancora una volta riesce a chiudere vittoriosamente la battaglia grazie ad un abile manovra di
accerchiamento.
*Il trattamento che viene riservato all'avversario sconfitto non è punitivo: comprendendo che in
India aveva bisogno dei capi locali per garantire il controllo del paese, lascia che Poro rimanga al
potere quale suo vassallo.
*La vittoria è inoltre l'occasione di creare due nuove colonie militari: Nicea e Bucefala, in onore del
cavallo di Alessandro morto in battaglia.
*La campagna non è comunque conclusa: una volta scoperto che l'Indo non si collegava a sud con
il Nilo, decide di costruire una flotta per raggiungere il mare orientale.
*Fino a dove Alessandro volesse spingersi non si sa, ma è molto probabile che dopo aver scoperto
che il mondo non finiva in India come credevano i Greci, decise di raggiungere il Gange di cui
aveva appena scoperto l'esistenza.
*Quando l'esercito, ormai distrutto dalla marcia forzata sotto le piogge tropicali, si rifiuta di
proseguire, Alessandro non si comporta come un monarca orientale, prende nota e a malincuore,
dopo aver fatto ereggere dodici altari nel punto più lontano da lui raggiunto, il fiume Ifasi, si
rassegna a tornare indietro.
*Il sovrano però non rinuncia al suo progetto di navigare sui fiumi fino all'Oceano meridionale:
l'impresa, iniziata a novembre 326 è molto impegnativa poiché Alessandro deve affrontare la
resistenza dei popoli locali, rimanendo gravemente ferito e abbandonandosi a massacri violenti per
reprimere gli avversari.
*Nel 325 dopo vari mesi di navigazione l'armata arriva infine a Patala, nel Delta dell'Indo e quindi
all'Oceano: la lunga campagna di conquista e consolidamento del confine orientale può
considerarsi ormai conclusa.
*Ma anche il viaggio di ritorno divenne un’avventura quanto mai movimentata... Nel dicembre 325
finalmente Alessandro tornò nelle regioni centrali del suo impero.

G) Gli ultimi anni

*La situazione che Alessandro trovò di ritorno dall'India non era affatto tranquilla: in tutto l'impero
c'erano forti turbolenze, in molte regioni erano scoppiate rivolte e non pochi satrapi persiani
lasciati al governo avevano approfittato della sua assenza per commettere abusi e rafforzare il loro
potere creando milizie private.
*Persino un suo buon amico, Arpalo, messo a capo della tesoreria dell'impero a Babilonia iniziò a
comportarsi come un sovrano autonomo e a sperperare a suo piacimento il denaro che doveva
amministrare.
*La reazione di Alessandro fu energica e decisa: sostituì gli infedeli e costrinse i satrapi a sciogliere
gli eserciti. Al castigo sfuggì Arpalo, che fuggì in Europa con milizie mercenarie e 5000 talenti del
tesoro.
*Oltre alla repressione Alessandro si convinse che per governare l'Impero era necessaria una
nuova classe dirigente che comprendesse anche gli antichi dominatori persiani accanto ai
Macedoni.
*Nel 324 a Susa celebrò le nozze di 91 membri della sua corte con nobili persiani, approvò 10.000
unioni tra soldati macedoni e donne persiane ed infine si sposò egli stesso con due donne locali: la
figlia di Dario III e a figli del suo predecessore Artaserse III.
*Inoltre, riorganizzò l'esercito istituendo un nuovo corpo armato di 30.000 persiani equipaggiati e
addestrati alla macedone (epigonoi) e l'aggiunta di nobili persiani nel corpo scelto della cavalleria.
*Tra i macedoni la messa a rischio della loro posizione dominante nell'impero suscitò un
malcontento estremo che sfociò in un vero e proprio ammutinamento, che Alessandro represse nel
sangue, mettendo milizie persiane a capo dei corpi militari più importanti.
*Alessandro era ormai un monarca autocratico e ciò si dimostra nei rapporti con i connazionali e
le poleis: a questi anni risale il “decreto sugli esuli”, emesso nel 324 durante i giochi olimpici che
imponeva alle città di riammettere tutti gli esiliati e di restituire loro tutti i beni confiscati. Lo scopo
di questa riforma era assicurare la presenza in ogni città di sostenitori a lui grati su cui contare.
*Questo era una palese violazione dello statuto della Lega di Corinto e all'autonomia delle polis e
comportava crisi interne molto serie per le città.
*Oltretutto Alessandro impose anche la propria divinizzazione, iniziata dopo le cerimonie
pubbliche per la morte del suo caro amico Efestione nel 324.
*Ciò però non deriva da una tradizione persiana come si crede, anzi in greci era cosa comune
venerare eroi e condottieri, anche ancora in vita, come semi-dei divini.
*Non si sa come reagirono le poleis a ciò, ma sappiamo che molte, tra cui Atene, abbassarono il
capo e accettarono anche se a malincuore.
*Anche se è il sovrano più potente del mondo, Alessandro non si ferma e progetta di espandersi
nella misteriosa Arabia, ma nel 323 muore a Babilonia a soli 33 anni, non si sa se per una malattia
malarica o un avvelenamento.

H) L'Atene di Licurgo e la guerra Lamiaca

*Pochi periodi della storia Ateniese sono stati così tranquilli come dopo Cheronea: un periodo
caratterizzato da un lungo periodo di pace e una notevole prosperità finanziaria.
*Autore di ciò è l'oratore Licurgo, amministratore delle risorse pubbliche di Atene, un tempo
deciso antimacedone ora autore di una politica cauta e realista, sa che non può fare nulla contro i
Macedoni e quindi cerca di mantenere un rapporto pacifico.
*Non a caso quando il re Spartano Agide III si ribella ai Macedoni. Atene si mantiene neutrale.
*Licurgo poté così concentrarsi sui problemi interni alla polis: grazie alla sua amministrazione vi fu
un sensibile miglioramento della situazione delle finanze ateniesi, accompagnato da un’attività
edilizia estremamente intensa.
*Egli inoltre riorganizzò il servizio militare dei giovani ateniesi, l'efebia, al compimento dei 18 anni
diventavano obbligatori due anni di addestramento remunerato durante il quale le reclute, oltre
all'uso delle armi, venivano addestrate al vivere comune e ai valori patriottici della polis.
*La morte di Licurgo, nel 324 diede inizio ad una fase molto turbolenta per Atene.
*A movimentare la situazione e a ridare vigore ai fautori dello scontro militare, il cui capo era un
ex-collaboratore di Demostene, Iperide, fu la fuga di Arpalo dall'Asia con un ingente tesoro preso
dalla cassa di Babilonia, che venne accolto da Atene.
*Quando però i macedoni ne chiesero l'estradizione Atene lo imprigionò e gli sottrasse il denaro
(ma poi lo lasciò fuggire)
*La vicenda innescò un affare politico che coinvolse Demostene che, processato per essersi
appropriato del denaro di Arpalo, fu costretto all'esilio dal suo ex-alleato Iperide ormai in rotta con
lui.
*Alla morte di Alessandro nel 323 i fautori della guerra presero il potere: i filomacedoni furono
surclassati da Iperide e fu deciso che era il momento di ribellarsi alla potenza egemone cercando
alleati.
*Grazie a Demostene, richiamato in patria, Atene si alleò con vari popoli sia della Grecia Centrale
che del Peloponneso, sostituendo la lega di Corinto con una nuova coalizione con a capo Atene.
*Questa coalizione, guidata dall'ateniese Antifilo, prese di sorpresa Antipatro, reggente di
Macedonia e Grecia nominato da Alessandro, sconfiggendolo alle Termopili e a Platea e
costringendolo a fuggire nella fortezza di Lamia (da cui prende il nome la Guerra Lamiaca)
*La situazione si ribaltò nel 322 quando la flotta ateniese subì una dura disfatta da quella
macedone e poi Antipatro, liberato da ingenti truppe di supporto asiatiche, sconfisse l'esercito
alleato.
*Ad Atene la fazione filomacedone riprese potere ed iniziò le trattative con Antipatro.
*Le condizioni imposte dal vincitore furono però durissime: oltre ad imporre una guarnigione
macedone nel Pireo, vi fu un mutamento costituzionale: dopo un secolo di stabilità la democrazia
venne di nuovo abolita e sostituita da un regime oligarchico che dava diritti politici ai soli
possessori di un censo medio-alto.
*La città fu assicurata ad una élite filomacedone, tra cui Focione e l'oratore Demade mentre
Iperide venne giustiziato e Demostene, braccato, si suicidò.
*Atene, come il resto delle polis doveva ormai rassegnarsi alla nuova situazione secondaria.

***PARTE QUINTA: L'ETA' ELLENISTICA***

I) DALL'IMPERO DI ALESSANDRO AI REGNI ELLENISTICI

A) L'età dei Diadochi: lo scontro per l'eredità di Alessandro

*La morte di Alessandro, avvenuta all'improvviso a Babilonia nel giugno del 323 a.C. Lasciava
l'immenso impero in una situazione difficile.
*In primis mancava un erede diretto al trono: l'unico discendente era ancora in attesa di nascere
dalla prima moglie persiana Rossane.
*Era, inoltre, molto difficile dominare una così vasta area così grazie a Eumene di Cardia si
raggiunse una situazione di compromesso, il trono fu dato a Filippo III Arrideo, fratellastro
demente di Alessandro, in attesa della nascita del figlio naturale (se maschio)
*Accanto a lui venne creato un triumvirato che doveva reggere l'impero: Cratero doveva
sovraintendere come reggente la Persia, Perdicca amministrava i territori asiatici mentre
Antipatro era lo stratego d'Europa.
*I poteri furono inoltre divisi tra vari generali che erano nelle regioni non ancora ben pacificate da
Alessandro: Eumene in Cappadocia, Antigono Monoftalmo in Licia, Panfilia e parte della Figia,
Leonnato il resto della Frigia e Lisimaco la Tracia.
*Il primo a muoversi fu Perdicca che, volendo sposare la sorella di Alessandro, aveva attirato su di
sé l'ira degli altri, che si erano costituiti in una lega.
*Perdicca attaccò Antigono Monoftalmo (satrapo di Frigia) costringendolo a fuggire in Europa, ma
la sua espansione in Egitto gli costò la vita nl 321 a.C.
*Nello stesso anno Eumene di Cardia, divenuto comandante dell'esercito di Perdicca, aveva
sconfitto gli eserciti di Antipatro e Cratero (che morì in battaglia)
*La morte di due del triumvirato (Cratero e Perdicca) portò nel 321 a definire un nuovo assetto: a
Tolomeo andò l'Egitto, a Seleuco l'Asia Minore superiore (Dalla Mesopotamia all'Indo) ad
Antigono Monoftalmo l'Asia Minore, a Lisimaco la Tracia e al vecchio Antipatro la Macedonia.
*L'ultimo dei triumvirati, Antipatro, emise una condanna a morte contro Eumene di Cardia,
eseguita da Antigono Monoftalmo che aveva dunque ottenuto la sua satrapia e il comando
dell'esercito in Asia, aiutato da Cassandro, il figlio di Antipatro.
*Il rapporto tra Antigono e Antipatro si strinse ancora quando la figlia di Antipatro sposò Demetrio
Poliorcete, figlio di Antigono Monoftalmo.
*La situazione restò calma solo fino al 319 quando, alla morte di Antipatro, iniziò un nuovo scontro
tra i diadochi quando Antipatro designò come erede il suo generale Poliperconte invece che il
figlio Cassandro che, adirato, si alleò con Antigono e Tolomeo.
*Nei pressi di Ecbatana, in Asia si svolse una battaglia campale nel 319 che risolse male per
Poliperconte, mentre il conflitto tra i due si espanse anche nella famiglia reale: la regina madre
Olimpiade, Rossane e il piccolo Alessandro IV (erede di Alessandro) erano con Poliperconte
mentre altri come la nobile Euridice erano con Cassandro.
*Le poleis si unirono a Cassandro che aveva proposto l'instaurazione di regimi oligarchici di stampo
soloniano
*Nell'ambito dello scontro tra i due nella famiglia reale vi fu una tragedia nella famiglia reale
quando Cassandro, nel 317, fece condannare e uccidere Olimpiade, deportando Rossane e
Alessandro IV ad Anfipoli.
*Cassandro era ormai il vero vincitore del conflitto ma colui che si rafforzò di più era Antigono
Monoftalmo in Asia Minore
*Per fermare la sua espansione Lisimaco, Cassandro e Tolomeo, assieme a Poliperconte si unirono
a combatterlo nel 315 a.C.
*Antigono, accusando Cassandro di aver ucciso Olimpiade, si nominò nuovo reggente del re e
iniziò una battaglia senza quartiere con Cassandro.
*Nella prima fase di questa guerra Antigono Monoftalmo cercò di attaccare i suoi avversari sul
mediterraneo ma fallì e dovette trattare la pace nel 311, tornando allo status quo originale.:
Cassandro rimaneva stratego d'Europa fino alla maggiore età di Alessandro IV, Seleuco rimaneva
in Babilonia, Lisimaco e Tolomeo mantenevano i loro regni.
*Uno strappo a questo equilibrio iniziò nel 310 quando Cassandro fece assassinare Alessandro IV
e sua madre Rossane.
*Questo diede impulso ad Antigono Monoftalmo che non voleva rinunciare alle sue mire
egemoniche, e nel 307 cercò di crearsi punti di appoggio nel territorio greco, occupando il Pireo e
liberando Atene dal tiranno imposto da Cassandro, rinstaurando la democrazia.
*Nel 306 il figlio Demetrio Poliorcete conquistò Cipro e Salamina, conquistate poco tempo prima
da Tolomeo che voleva espandersi nell'Egeo.

B) La Nascita delle Monarchie Ellenistiche

*Con il termine Ellenismo si intende l'epoca iniziata dopo la morte di Alessandro, che si distingue
dal fatto che la cultura greca che si diffonde in un’area assai vasta, con un processo di osmosi e
mescolanza con altre culture, in special modo quelle orientali.
*In particolare, in campo delle credenze religiose e infatti in Grecia si diffondono vari culti di
origine orientale, soprattutto quello di Iside.
*La data del 306 a.C. può considerarsi epocale: segna infatti l'inizio formale delle monarchie
ellenistiche.
*Dopo la vittoria di Antigono e Demetrio a Salamina, infatti, il monoftalmo assunse il titolo di
basileus, datogli dagli ateniesi.
*Negli anni successivi anche Tolomeo, Cassandro, Lisimaco e Seleuco assunsero questo titolo.
*Il gesto del Monoftalmo, prima di tutti aveva dimostrato che non era più possibile ripristinare
l'impero di Alessandro, rimanevano solo i regni ellenistici.
*Negli anni tra 307 e 304, la Grecia fu al centro di una contesa tra Cassandro, che voleva imporre
governi oligarchici a lui fedeli e Demetrio Poliorcete, che invece era più propenso ad instaurare
democrazie cittadine e dare alle poleis più autonomie dal potere monarchico.
*Il conflitto tra i due fu piuttosto duro: inizialmente ebbe la meglio Cassandro, ma poi Demetrio
riprese in mano la situazione
*La sua azione militare fu accompagnata da una saggia politica di dialogo che permise a Demetrio
di ricostruire la lega ellenica nel 302.
*Ma i suoi successi preoccuparono gli altri diadochi: Lisimaco scese in campo per primo,
strappando la Tessaglia a Demetrio, che dovette correre in Asia ad aiutare il padre, che era sotto
l'attacco congiunto di Tolomeo e Seleuco.
*Nel 301, nello scontro finale a Ipso, l'esercito del Monoftalmo fu sconfitto e Antigono stesso
morì in battaglia.
*La morte di Antigono concluse per sempre il piano di restaurare l'impero di Alessandro e iniziò il
particolarismo statale che sarebbe esistito fino alla conquista romana.
*Il regno di Antigono venne spartito tra i vincitori: Lisimaco prese la Tracia, Seleuco la Soria e
Tolomeo la Siria interna, anche se non aveva combattuto e questo iniziò un decennale conflitto tra
Seleucidi e Tolomei.
*La scomparsa di Antigono non aveva tolto di scena Demetrio Poliorcete, anche se la sconfitta di
Ipso aveva diminuito molto la sua influenza nel mondo greco, che aveva invece stabilito forti
rapporti con Cassandro e Lisimaco, facendo crollare la lega ellenica.
*Negli anni successivi Demetrio Poliorcete riuscì però a tornare in politica sposandosi con le figlie
di Seleuco e Tolomeo.
*Demetrio si mosse poi contro Atene, scacciando l'ennesimo tiranno e ripristinando la democrazia.
*Ma a creare una nuova situazione di crisi fu nel 298 la morte di Cassandro, che creò aspri conflitti
nel mondo greco-macedone.
*il figlio ed erede di Cassandro, Filippo IV morì poco dopo e perciò gli successero i figli minori
Alessandro e Antipatro.
*La corte si divise quando la regina, che dimostrava da sempre preferenze per Alessandro, venne
uccisa dal fratello Antipatro.
*Alessandro per vendicarsi chiamò in aiuto Pirro re d'Epiro e Demetrio, ma venne ucciso da
quest'ultimo per un alterco. Antipatro fu invece costretto a fuggire e ripararsi da Lisimaco.
*In tal modo, non essendoci più eredi viventi di Cassandro, nel 293 Demetrio si fece proclamare
dall'esercito re di Macedonia e iniziò una politica che, ispirandosi a quella di Filippo II, voleva
riunire Grecia e Macedonia.
*Egli fondò una nuova capitale, Demetriade in Grecia centrale, scontrandosi con l'ira dei Beoti.
*Una volta divenuto Re di Macedonia egli, credendosi l'erede di Cassandro, iniziò a porre limiti alle
autonomie locali, imponendo alle città magistrati suoi alleati e installando guarnigioni reali.
*L'eccessivo rafforzamento della sua posizione spinse Lisimaco, Tolomeo e Seleuco (assieme a
Pirro) a stringere Demetrio in una morsa nel 290. Il Macedone cercò comunque di attaccare Pirro
ma il suo esercito lo abbandonò e fu costretto alla fuga.
*La disfatta fece perdere a Demetrio la Macedonia, che venne spartita tra Lisimaco e Pirro, mentre
Atene si liberò della sua guarnigione, anche se riuscì a mantenere alcuni territori in Attica e
Tessaglia.
*Ma il delicato equilibrio così formatisi durò poco, Pirro infatti, volendo la Macedonia tutta per sé,
convinse Demetrio ad attaccare Lisimaco in Asia (287). Inizialmente l'azione di Demetrio funzionò
e sia Sardi che Mileto caddero ma il contrattacco di Lisimaco lo fece fuggire verso est, dove provò il
timore di Seleuco, che lo attaccò, costringendolo alla resa nel 285.
*Demetrio passò così i suoi ultimi anni in prigionia, morendo nel 283 a 54 anni.
*La sua fine avvantaggiò Lisimaco, che costrinse Pirro a ritirarsi nell'Epiro, rimanendo dunque
l'unico padrone della Macedonia nel 284. (Al legittimo discendente di Demetrio Poliorcete,
Antigono Gonata, rimanevano pochissimi territori sparsi)
*L'eterogenea costruzione statale, resa ancora più difficile dall'imposizione fiscale e dalle forti
tensioni all'interno della famiglia reale ne portò presto alla fine.
*Partì una grande sollevazione contro il re cui prese parte anche Filetero, potente custode del
tesoro regio e fondatore degli Attalidi.
*Di questa sollevazione approfittò il re Seleuco, che nel febbraio 281 vinse la battaglia, dove morì
il vecchio Lisimaco.
*Il regno dell'ultimo generale di Alessandro cadeva dunque nelle mani del Seleuco, che già
dominava un enorme territorio dalla Siria all'Iran ma che a quanto pare puntasse anche alla
Macedonia.
*Il suo piano però venne bloccato quando il re venne ucciso nel settembre 281 da Tolomeo
Cerauno, figlio diseredato di Tolomeo I (che gli aveva preferito il fratellastro Tolomeo Filadelfo)
rifugiatosi nella corte seleucidica.
*Costui riuscì a sorpresa a divenire re della Macedonia perché non trovò nessuna resistenza se non
quella di Antigono Gonata, che venne però duramente sconfitto in uno scontro navale. Gonata
riuscì, inoltre, a stipulare una pace col figlio di Seleuco, Antioco I, ma morì nel 279 combattendo
un’invasione celta in Grecia.
*La macedonia si ritrovava, ancora una volta senza re e senza successori. Dopo un periodo di
lunghe lotte e caos fu Antigono Gonata a farsi dichiarare Basileus nel 276 grazie al successo
militare ottenuto contro i celti, e grazie alla sua opera la Macedonia ritornò alla prosperità in età
ellenistica.

C) I regni ellenistici: caratteri generali

*I nuovi Stati Ellenistici, sorti nel giro di un ventennio dalla dissoluzione dell'impero di Alessandro
presentano due caratteristiche che li rendono profondamente diversi dalla polis classica: in primo
luogo assumono la forma di monarchie orientale, “barbare”, in secondo hanno un grande
estensione territoriale.
*Tre sono i regni ellenistici principali: il Regno Seleucidico, erede dell'impero persiano, il Regno
Tolemaico che recupera strutture dell'Egitto faraonico e il Regno Antigonide, diretto discendente
della Macedonia di Filippo II.
*Un’altra caratteristica di questi regni è che la popolazione di origine greco-macedone è solo una
minoranza, ma ne rappresenta sempre l'élite dominante.
*È per questo che vi è una grande colonizzazione, col trasferimento di migliaia di greci in Oriente
per mantenere l'egemonia militare ma anche politico-culturale, soprattutto nell'impero
seleucidico, permettendo una grande diffusione in Oriente della cultura greca.
*I regni ellenistici rappresentano i primi esempi di monarchia assoluta, vale a dire dove il sovrano
è sciolto da ogni vincolo e ha in sé tutti i poteri, senza essere vincolato da leggi o da altri organismi.
*Centrale in questi nuovi stati è dunque la figura del Basileus, che diffonde il proprio potere grazie
all'apparato militare e ad un potente apparato burocratico.
*Fondamentale è anche la presenza della basilike chora, ovvero la “terra del re” che poteva
indicare tutto il regno, soggetto al pagamento di tribuiti al re oppure indicare dei terreni privati del
re: nei regni tolemaici e seleucidici il sovrano è infatti il più grande proprietario terriero,
*La centralità politica della basilike chora si riflette nei rapporti con le popolazioni indigene, i laoi,
che venivano organizzati in villaggi, che costituivano le unità fiscali da base del regno per la
riscossione dei tributi.
*Questi laoi vivevano spesso nelle terre del re in una condizione non dissimile da quella dei servi
della gleba medievali, una dipendenza collettiva di carattere fiscale.
*Per i Laoi inglobati nelle nuove urbanizzazioni la situazione era varia: poteva migliorare poiché
potevano diventerà paroikoi ovvero uomini liberi ma senza la piena cittadinanza, poteva rimanere
la stessa o poteva addirittura peggiorare, indebitandosi e divenendo schiavi.
*Uno dei maggiori problemi provocati dalla nascita di questi regni fu quello dei rapporti che i
nuovi poteri monarchici instaurarono con le poleis greche.
*Diversamente da quello che si crede l'età ellenistica non significò la fine della poleis classica ma le
città si trovarono in una situazione nuova, dove era più difficile proteggere la propria libertà ed
autonomia.
*Già Alessandro aveva impostato il problema ovvero l'incoerenza dei re ellenistici che per
propaganda si spacciano come difensori delle libertà ed autonomie cittadine ma che poi cercano di
imporre la loro egemonia, anche con la forza, imponendo
*Non bisogna però sopravvalutare la capacità dei re d'imporsi alle poleis, che spesso erano restie ai
loro ordini: Gli Stati Ellenistici erano infatti una fusione di territori molte poleis politicamente
disomogenee tra loro, tenute assieme dalla figura del sovrano.
*Per dominarli il re doveva usare quindi o la forza o un’accurata politica di relazioni con le élite
locali.
*Le poleis disponevano inoltre di una certa “liquidità” ovvero potevano cambiare fronte essendo
piccoli stati che mantenevano una certa indipendenza nella politica di potenza dei grandi Stati.

II) IL MONDO ELLENISTICO

A) Il Regno di Macedonia

*Antigono Gonata, figlio di Demetrio Poliorcete e nipote sia di Antigono Monoftalmo che
dell'Antipatro, fu colui che infine ascese al trono di Macedonia nel 276 a.C.
*Ormai però il regno macedone non poteva puntare in termini universali e doveva solo limitarsi a
governare il proprio territorio e a stabilizzarne la sfera d'influenza.
*A differenza dei regni di Siria e d'Egitto, il re era obbligato a rispettare ad alcune regole
consuetudinarie tipiche della monarchia macedone: senza dubbio i nobili macedoni riuscivano a
condizionare molto la vita dello stato, influendo sul sovrano come principali collaboratori.
*Dopo aver sconfitto i Celti nel 277 e Pirro nel 272, Antigono Gonata cercò di rafforzare la sua
presenza in Grecia favorendo tiranni suoi fedeli e installando guarnigioni in punti strategici.
*Iniziò inoltre una politica marittima volta a sottrarre ai Tolomei l'egemonia nel Mar Egeo.
*Questa nuova politica non poteva non inquietare Tolomeo Filadelfo d'Egitto che cercò in tutti i
modi di costituire una coalizione tra tutti coloro che in Grecia erano contrari alla restaurazione
macedone.
*Oltre all’Egitto nella coalizione parteciparono Sparta, guidata da Re Areo I e Atene, guidata da
Cremonide.
*La Guerra iniziò nel 267 a.C. E fu chiamata Guerra Cremonidea, ma le cose non andarono bene
per la coalizione: le truppe di Antigono Gonata sconfissero e uccisero il re Areo nel 265 e
assediarono Atene, che si arrese nel 262, iniziando un lungo periodo di sottomissione alla
Macedonia che durò fino al 229.
*Successivamente Antigono Gonata decise di mettere in difficoltà l'Egitto e si alleò al re Seleucide,
facendo sposare il figlio Demetrio con la sorella di Antioco II. Assieme sconfissero la flotta
tolemaica nel 255.
*Verso il 253 il potere macedone in Grecia, rafforzato con la caduta di Atene entrò in crisi quando
il viceré Alessandro si ribellò.
*Allo stesso tempo in Grecia centrale e nel Peloponneso acquistarono sempre più peso due entità
politiche, la Lega Etolica e la Lega Achea, quest'ultima appoggiò la ribellione del viceré.
*Questa ribellione durò però meno di un decennio e nel 245 era già finita e la Grecia era tornata al
controllo di Antigono Gonata.
*Essendo rimasti suoi alleati, gli Etoli ebbero il permesso di diffondersi nel Peloponneso,
preoccupando gli Achei.
*La reazione degli achei, circondati, spinse lo stratego acheo Arato di Sicione ad attaccare la
Macedonia direttamente, colpendo Corinto nel 243, assicurandosi la protezione internazionale del
nuovo re Tolemaico, Tolomeo III Evergete.
*Tagliato nuovamente fuori dall'Istmo e minacciato dagli Egizi, Antigono Gonata decise di
abbandonare ogni azione in Grecia fino alla sua morte nel 239 a.C. Anche se Atene era ancora
sotto il controllo macedone.
*Il successore, Demetrio II, cambiò alleanze, diventando alleato dell'Epiro e nemico della lega
etolica, iniziando nel 239 la guerra demetriaca contro la Lega Etolica, che nel frattempo aveva
stretto una pace ed alleanza con la Lega Achea.
*La guerra non ebbe grandi risultati per nessuno dei due.
*Nel frattempo, una crisi dinastica nell'Epiro lo fece lentamente scivolare nell'area d'influenza
Illirica, che si fece sempre più minacciosa. Contro di essi morì Demetrio II nel 229, lasciando un
figlio minorenne e caos alla corte.
*A governare fu un cugino di Demetrio II, Antigono III Dosone, che divenne tutore del re e
mantenne il titolo anche quando i Macedoni gli offrirono la corona nel 227.
*Nel frattempo, in Grecia la Tessaglia si ribellò agli Etoli/Macedoni e anche Atene si liberò, anche
se non aderì alla lega achea.
*Nel frattempo, la Lega Achea, sempre più forte, spinse il re Spartano Cleomene III a dichiararle
guerra per riconquistare l'egemonia perduta nel Peloponneso, iniziando nel 229 la Guerra
Cleomenica.
*Antigono III Dosone decise di rimanere fuori dalle questioni Greche, muovendosi per oscuri
motivi in Asia Minore, ma quando Cleomene, dopo aver ottenuto il potere a Sparta sconfisse gli
Achei nel 227 e 226, Arato propose al Dosone un’alleanza in cambio della restituzione di Corinto e
dintorni.
*Cercando di tornare ad espandersi nel Peloponneso, Dosone accettò e attaccò il re Cleone che si
ritirò a Sparta. Dosone, assieme ad Arato, creò una nuova alleanza ellenica, costituita non da città
ma da federazioni per poter circondare Sparta e la Lega Etolica, alleate e aiutate dai Tolemaici.
*In parte questa decisione fu anche suscitata dalla fine della prima guerra illirica (228) quando i
Romani sconfissero gli Illiri, integrandoli nel loro protettorato.
*Gli scontro tra la nuova lega ellenica e gli Spartani iniziò nel 223 ma non avvenne nulla di
importante fino al 222 quando in una battaglia navale prevalse il Dosone che costrinse alla fuga in
Egitto il re spartano.
*Per la prima volta Sparta venne conquistata da un popolo straniero, ma il Dosone la trattò con
benevolenza.
*Poco dopo Antigono III Dosone, colui che aveva risollevato le sorti della Macedonia, dovette
tornare in patria per combattere gli illiri, morendo nel 221, lasciando il trono al legittimo erede
Filippo V, diciassettenne.
*Sin dall'inizio del suo regno il giovane, affiancato da un consiglio di reggenza, dovette affrontare
una nuova guerra nel 220, la “Guerra Sociale” (o guerra degli alleati) iniziata come un confronto
tra Achei ed Etoli ma che si propagò all'intera Grecia e Macedonia quando si tirarono in mezzo i
rispettivi alleati.
*Questo scontro finì solo nel 217 grazie alla mediazione di Tolomeo IV e fu raggiunto perché
Filippo V riteneva più intelligente allearsi con gli Etoli vista la grande minaccia romana selle sponde
dell'adriatico.

B) L'Egitto dei Tolomei

*Dei regni ellenistici, l'Egitto dei Tolomei fu quello più compatto sotto l'aspetto etno-geografico.
*La tradizione politico-amministrativa che venne eredita era quella faraonica, anche se i greci
aggiunsero elementi di novità.
*Carattere essenziale del regno tolemaico era, sul piano amministrativo, la centralizzazione che
faceva capo alla figura del re, che considerava l'intero regno la sua “casa” inoltre aveva un ampio
patrimonio personale, “la terra del re” che veniva coltivata da affittuari.
*Accanto alla terra del re esisteva la “terra sacra” dei templi, la “terra cleruchia” assegnata ai
coloni militari, la terra data in dono come gratifica agli alti funzionari ed infine la terra privata.
*A rafforzare la figura del basileus c'era anche il culto del sovrano, erede dei Faraoni e quindi dio
vivente figlio di Amon-Ra.
*La compattezza del territorio egiziano e le ricche risorse agricole facevano sì che l'Egitto potesse
vivere in una sorta di isolamento, anche se dovevano stare in guardia dalle invasioni dall'Asia.
*Fu per questo che Tolomeo I, primo diadoco a cui non interessava ripristinare l'impero di
Alessandro, occupò nel 319 la Celesiria, territorio tra Egitto e Siria, fondamentale per potersi
difendere via terra da minacce asiatiche.
*Successivamente la Celesiria passò ad Antigono Monoftalmo e alla sua morte andò al re Seleuco,
ma Tolomeo gliela strappò.
*Il controllo della Celesiria fu alla base di sei lunghe guerre tra Egitto e Siria.
*Oltre al controllo della Celesiria per difendersi l'Egitto doveva disporre di solidi punti d'appoggio
nelle isole dell'Egeo e nell'Anatolia meridionale.
*Questo “espansionismo difensivo” lo portò a scontrarsi con Antigono Monoftalmo e il figlio
Demetrio per il dominio di Cipro e Rodi.
*Per supportare la flotta l’Egitto aveva bisogno di materie prime (legname e ferro in primis) che
mancavano in Egitto. Iniziò così il cosiddetto “mercantilismo tolemaico”, che alla conquista di
territori ricchi di materie prime, puntava sui mezzi economici.
*Era, dunque, soprattutto la vendita all'estero del grano che garantiva al paese la valuta in oro e
argento indispensabile per reclutare le truppe mercenarie.
*Il re, che teneva nelle mani, tramite la sua burocrazia, il mercantilismo di stato, si spinse fino a
vietare la circolazione di monete estere all'interno del paese, costringendo i mercanti a cambiare
le monete con quelle tolemaiche o a farle riconiare controllati da un funzionario regio.
*I Tolemaici sono dunque uno stato protezionista in campo economico, a cui affianca una politica
di espansione nell'Egeo.
*I primi conflitti con la Siria Seleucidica iniziarono nel 281 dopo l'assassino del re Seleuco, quando
Tolomeo II ne approfittò per attaccare la Siria, ma non ebbe risultati eccezionali.
*La guerra tra le due dinastie si interruppe con una pace nel 279 ma riprese già nel 274 con la
Prima Guerra di Siria.
*I dettagli su questa guerra ci sono ignoti, ma sappiamo che finì nel 271 senza grandi cambiamenti.
*Negli anni successivi la politica tolemaica pose al centro dei suoi interessi la Grecia e il Mar Egeo,
offrendo il suo aiuto alla coalizione antimacedone all'epoca della Guerra Cremonidea.
*In quegli stessi anni si diffusero in tutta la costa Ionica dell'Asia Minore, Da Efeso ad Alicarnasso.
*La morte del monarca Antioco I di Siria diede a Tolomeo II la scusa per riprendere le ostilità coi
Seleucidi nel 261, ma questa seconda guerra sfavorì Tolomeo, dando al successore Seleucide
Antioco II il controllo della Ionia e un grande vantaggio sull'Egitto.
*La perdita di potere dei Tolemaici colpì anche l'area ionica, che venne presa dagli Etoli e poi da
Rodi.
*La Guerra finì nel 253 con un trattato di pace che prevedeva però che Antioco II ripudiasse la
moglie per sposare Berenice, figlia di Tolomeo II
*Questo patto matrimoniale fu concluso per favorire una coesistenza pacifica tra i due imperi, ma
fu invece alla base del nuovo conflitto tra Egitto e Siria.
*I due sovrani morirono più o meno contemporaneamente nel 243: prima Tommaso II, al quale
successe Tolomeo III Evergete, poi Antioco II che però designò come successore Seleuco II, figlio
della moglie siriana ripudiata e non di quella egizia.
*L'Asia minore riconobbe come re Seleuco II mentre il resto dell'impero di schierò col figlio di
Berenice, che chiamò in suo supporto il fratello Tolomeo III, ma la guerra non concluse nulla
perché il re egizio dovette tornare presto a casa per risolvere dei disordini interni.
*La pace venne proclamata nel 241 quando, dopo l'assassino di Berenice e del figlio, Seleuco II
rimase l'unico vero re Seleucidico.
*Questa pace aveva comunque favorito l'Egitto che aveva nel frattempo conquistato nuovamente
alcune aree marittime ioniche e anche tratti di Ellesponto e Tracia.
*Seleuco II si poté ritenere comunque soddisfatto di aver ottenuto il trono, ma dovette presto
affrontare ribellioni interne e la minaccia del Regno di Pergamo
*Negli anni successivi Tolomeo III lasciò perdere gli affari asiatici e si concentrò su quelli greci,
supportando le città greche contro il dominio macedone, che minacciava l'egemonia tolemaica
nell'Egeo.
*Tolomeo III non fece però nessun intervento diretto poiché stava cercando un tacito accordo con
la Macedonia poiché era preoccupato della situazione in Siria.
*Qui, infatti, nel 225 era divenuto re Seleuco III che aveva iniziato la riconquista dell'Asia Minore
occupata dal regno di Pergamo. I Tolemaici temevano infatti che nella sua opera di riconquista
presto la Siria avrebbe attaccato la Celesiria.
*Il timore si rivelò fondato quando, dopo l'assassinio di Seleuco III nel 223 salì al trono Antioco III,
la cui priorità era proprio il recupero dell’area, che portò nel 219 alla quarta guerra di Celesiria tra
Egitto e Siria.
*Il nuovo re tolemaico Tolomeo IV Filopatore non riuscì a fermare i Seleucidi, che arrivarono a
minacciare lo stesso Egitto.
*Gli egiziani, temendo che il nemico arrivasse alla regione del Delta, decisero di rompere le dighe,
allagando il territorio e facendo ritirare Antioco.
*Questo però mostrò alle autorità tolemaiche che non avevano né mezzi e uomini per avere un
esercito sufficientemente forte a resistere ai Seleucidi e perciò fecero un arruolamento di 20.000
truppe indigene fornite di equipaggiamento oplitico.
*Allo scadere della tregua nel 218 Antioco III attaccò nuovamente la Celesiria ma il nuovo esercito
di Tolomeo IV lo sconfisse nel 217 a Rafia. Ma la vittoria causò conseguenze negative per gli
equilibri sociopolitici del regno tolemaico.
*L'arruolamento di egizi aveva danneggiato la superiorità della classe dirigente greco-macedone
iniziando un periodo di rivolte e sollevazioni, di resistenza passiva al fisco e di abbandono dei posti
di lavoro, fino al vero e proprio brigantaggio.
*In risposta ai nuovi problemi il basileus decise di accontentare la rinata “coscienza nazionale
egiziana” assumendo titoli e abbigliamenti sempre più locali e faraonici.
*Dopo il fallimento del 217 Antioco III decise di lasciare stare l'Egitto e si occupò prima della rivolta
del cugino Acheo (216-213) e poi una campagna di sei anni per riappacificare le provincie d'Oriente
(212-205)
*La ripresa di potere della Siria e della Macedonia di Filippo V fu accompagnata dall'Egitto, “il
grande ammalato” dove la crisi sociale era stata aggravata da una serie di sovrani più interessati al
lusso di corte che ai problemi del paese.
*La situazione si aggravò quando nel 204 salì a soli 6 anni il re Tolomeo IV Epifane: a quel punto
Antioco III e Filippo V iniziarono un patto segreto per spartirsi l'Egitto.
*Antioco attaccò la Celesiria conquistandola nel 200 a.C., a sua volta Filippo attaccò i possedimenti
tolemaici in Egeo e Asia Minore, cercando poi di marciare contro Pergamo, ma fallendo.
*Preoccupati per l'espansionismo macedone, i re di Rodi e di Pergamo chiesero aiuto al Senato
Romano, iniziando sempre nel 200 la Seconda Guerra di Macedonia, che cambiò gli equilibri del
mondo ellenistico per sempre.
*La guerra tra Tolemaici e Seleucidi terminò 30 anni dopo quando l'Egitto nel 170 fece l'errore di
attaccare la Siria per riprendere la Celesiria.
*La risposta di Antioco IV Epifane fu rapida, penetrò nel territorio egizio senza colpo ferire,
scatenando il caos nell'Egitto e il re venne deposto.
*Antioco fallì l'occupazione di Alessandria e tornò indietro, ma quando il re egiziano tornò al
potere Antioco Epifane riprese la guerra tornando in Egitto nel 168 ma dopo aver conquistato
Menfi ed essersi fatto nominare re d'Egitto, ad Alessandria fu raggiunto da un inviato romano che
portava ordini dal Senato che gli imponeva di ritirarsi dall'Egitto. Antioco non ebbe scelta se non
obbedire.
*Questo episodio dimostra la nuova realtà che ormai stava prendendo piede in epoca tardo-
ellenistica: i re godevano di una sovranità limitata, a prendere le decisioni era ora la nuova
potenza di Roma.

C) Il regno dei Seleucidi

*Il regno dei Seleucidi, che all'epoca di Seleuco I raggiunse la sua massima estensione, era quello
che aveva ereditato la maggior parte dell'Impero di Alessandro (e di quello persiano) e andava nel
312 dall'Asia Minore alla Mesopotamia, dalla Siria all'India.
*La sua caratteristica era l'estrema eterogeneità delle regioni che lo formavano, che rendeva
impossibile la conduzione di una politica economica comune. Il regno rimaneva unito in ambito
politico-militare grazie alla forza dei sovrani.
*L'enorme varietà etno-culturale veniva mantenuta unita dal grande ruolo che ricopriva la cultura
greca, diffusa grazie al grande impulso all'urbanizzazione dato da Alessandro Magno prima e dal
Seleucidi poi.
*In questo impero più che in altri si affermò infatti per secoli la cultura ellenistica.
*Altro elemento unificatore era la figura del sovrano, che aveva un culto di carattere divino.
*Quando Seleuco morì nel 281, ucciso da Cerauno, suo figlio Antioco I, satrapo dell'Asia Orientale
a est dell'Eufrate salì al trono in un’epoca non facile, con la Siria, cuore del regno, in rivolta e l'Asia
Minore dove la dinastia Bitinia, le città della lega del nord e Antigono Gonata cercavano di
prendere il regno.
*Antioco seppe allearsi con Antigono Gonata ma i Bitini fecero appello ai barbari Celti Galati. (277)
che Antioco faticò a scacciare.
*Alla fine degli scontri il re Seleucide fu subito trascinato nella prima guerra di Siria con l'Egitto
(274-271) col fallito tentativo di riprendere la Celesiria.
*Nel 266 la sua morte scatenò una crisi dinastica che finì nel 261 con la salita di Antioco II, che
iniziò presto una seconda guerra con l'Egitto che portò al recupero di gran parte dei territori persi
in passato.
*Ma Antioco II morì presto e la sua successione portò a una terza guerra con l'Egitto (vedi prima) e
alla fine salì al potere Seleuco II, figlio di Antioco II e della prima moglie Laodice.
*Il nuovo sovrano di trovò subito a contatto con due grossi problemi, da un lato l'instabilità delle
satrapie orientali, dall'altro la ribellione di Antioco Ierace in Asia Minore.
*Antioco Ierace, fratello di Seleuco II, era stato nominato viceré dell'Asia Minore ma al termine
della guerra non volle accettare l'ordine di deporre la carica.
*Nel 241 Seleuco II attaccò l'Asia Minore e Antioco Ierace non esitò a chiedere aiuto ai barbari
Galati, che sconfissero l'esercito regio nel 239.
*Il re ripiegò in Cilicia lasciando l'Asia minore al fratello che però, non riuscendo a trattenere le
ingerenze dei Galati li dirottò verso Pergamo, irritandone il re che nel 237 attaccò e sconfisse
Antioco Ierace, che fu costretto ad abbandonare definitivamente l'Asia Minore a Pergamo nel
227.
*Mentre Seleuco II era impegnato in queste guerre in Occidente, le satrapie orientali erano fuori
controllo: i Persiani riuscivano a controllarle poiché il loro centro politico si trovava in Perside,
mentre l'impero Seleucide aveva il centro spostato verso il Mediterraneo.
*Proprio dalla Perside e dall'India iniziò l'allontanamento dal dominio centrale, mentre a più
riprese (245 e 240) i Parti minacciarono più volte il regno a oriente, tanto che Seleuco II dovette
fare pace con il fratello Antioco per fermarli, ma la sua spedizione fu fermata per dare priorità a
fermare la minaccia di Pergamo ad occidente.
*Era chiaro che i Seleucidi tendevano a dare molta più importanza alla parte occidentale
dell'Impero rispetto a quella Orientale.
*Dopo Seleuco II e Seleuco III, assassinato, salì il ventenne Antioco III che affidò ad Acheo, l'eroe
che tra il 223 e 222 aveva scacciato i Pergameni dall'Asia Minore il controllo dell'Asia Minore
stessa.
*Presto Acheo si ribellò prendendo il potere in Asia Minore e Antioco III si dovette alleare con
Attalo di Pergamo nel 216 per sconfiggerlo nel 212.
*L'Asia minore fu reincorporata nel regno ma molti territori furono dati come ricompensa ad
Attalo.
*Una volta sistemata l'Asia, Antioco III iniziò una grande spedizione, l'Anabasi, per recuperare le
satrapie orientali, che erano in uno stato di anarchia.
*Antioco III nel giro di sei anni andò in Armenia, Media e in Battriana e al termine della spedizione
capì che la conquista militare era impossibile e che era molto più funzionale creare una rete di
alleanze coi re locali per rafforzare le frontiere orientali dell'Impero, minacciate dai Parti.
*Tornato in patria nel 205 Antioco III assunse il titolo di Gran Re, re supremo che domina su tutti
gli altri re, iniziando una riforma amministrativa dell'impero, abolendo le satrapie e sostituendole a
provincie più piccole dominate da strateghi fidati.
*Questo rafforzò il regno militarmente ma ormai non si poteva riportare l'Impero alla gloria del
tempo di Seleuco I, ormai la nuova potenza alla ribalta era Roma.

D) Il Regno di Pergamo

*Le origini del regno di Pergamo risalgono all'epoca dei diadochi quando Filetero, comandante di
Lisimaco a cui era stata affidata la rocca di Pergamo e 9000 talenti, lo tradì e nel 283 si schierò con
Seleuco, ottenendo in cambio di poter diventare il dinasta della città e dintorni.
*Egli usò il tesoro per creare un buon esercito e stringere alleanze con le poleis della costa.
*Alla sua morte nel 263 il successore Eumene I ruppe coi Seleucidi e assunse una posizione di
indipendenza, riuscendo a vincere un importante battaglia con Antioco I, aumentando
notevolmente il territorio di pergamo.
*Eumene I abilmente mantenne una posizione di neutralità nelle guerre tra Egitto e Siria tra il 260
e il 241, quando morì gli successe il nipote Attalo I.
*Come già detto, durante la “guerra fratricida” tra Seleuco II e Antioco Ierace, quest'ultimo chiamò
in campo i Galati che poi, divenuti ingestibili, vennero orientati ad attaccare Pergamo.
*Nel 236 Antioco I però le vinse ed assunse il titolo di Basileus, continuando negli anni successivi a
combattere i barbari in asia minore
*Nel 229 Attalo I attaccò Antioco Ierace e dopo ripetute vittorie nel 227 lo scacciò dall'Asia
Minore. Questo indicò la momentanea fine del dominio seleucide in Asia Minore.
*Questo espansionismo Pergameno preoccupò Seleuco II, ma la sua morte bloccò i suoi piani,
idem per il successore Seleuco III.
*Fu nel 222 il viceré Acheo attaccò Pergamo, sottraendogli tutto quello che aveva conquistato in
Asia Minore fino a farlo rinchiudere nella sola Pergamo.
*La ribellione di Acheo fece riappacificare il nuovo re seleucide Antioco III e Attalo I, che assieme
sconfissero Acheo nel 212 e in cambio dell'aiuto la Siria premise a Pergamo di recuperare parte
dei territori perduti.
*Negli anni successivi Attalo si allontanò da Antioco e si avvicinò, tramite l'alleanza con la Lega
Etolica, a Roma, al fianco della quale combatté la Prima Guerra di Macedonia, ottenendo buoni
territori nel 205.
*I frutti maggiori di questa alleanza vennero dopo la guerra tra Roma e la Siria, quando il re
Eumene II ottenne, con la Pace di Apamea (189-188) riuscì ad ottenere dal Senato Romano tutti i
territori dell'Asia Minore sottratti ai Seleucidi.
*Pergamo rimase il principale punto di riferimento romano in Oriente.
*I rapporti tra due, da sempre buoni, si incrinarono di nuovo nel 168 quando Roma si rifiutò di
aiutare Eumene II nella lotta contro i Galati ed inoltre gli sottrasse i frutti della vittoria dando alla
Galazia l'autonomia.
*La strategia di contenimento di Pergamo iniziata da Roma si fermò con Attalo II (156) che
ripristinò i rapporti tra le due. Succeduto da Attalo III, costui nel 133 lasciò il regno in eredità a
Roma.

E) Monarchie minori: il Regno di Bitinia

*La Bitinia era un piccolo stato, abitato da una popolazione di origine tracica che occupava una
lingua di terra tra il Mar Nero fino al fiume Sangario.
*Già in età persiana era governata da una dinastia locale, vassalla del Gran Re ma che aveva
sempre goduto di autonomia e indipendenza, cosa che continuò anche all'epoca di Alessandro
Magno.
*Secondo la tradizione fu il re Zipoites I nel 297 che si fece nominare basileus rifiutando di
sottomettersi a Lisimaco e poi si scontrò con Antioco I per dominare l'area degli stretti e ottenere
uno sbocco sul mare.
*Nel 277 il successore Nicomede I chiamò in soccorso i Galati e ottenne lo sbocco sul mare,
creando nel 260 la nuova capitale Nicomedia.
*Quest'area era di grande interesse per i Seleucidi, quindi venne stretta un’alleanza difensiva con
l'Egitto Tolemaico.
*Questa politica fu proseguita dal figlio Ziaelas mentre il nipote Prusia I strinse nuovi legami con
gli Antigonidi macedoni (202), sposando una sorella di Filippo V.
*Prusia appoggiò Filippo V nella prima guerra macedone, ma poi rimase neutrale nella seconda e
questo lo salvò dal disastrò (197).
*Nella terza guerra macedone (171-167) passò dalla neutralità al sostegno attivo di Roma,
entrando stabilmente nell'orbita politica romana finché nel 74, alla morte del re Nicomede IV, il
regno non venne lasciato in eredità a Roma.

F) Il Regno del Ponto

*La fondazione di questo regno fu agli inizi del III secolo grazie a Mitridate, un avventuriero di
origine persiana, che sfidò Seleuco I, ottenendo l'indipendenza.
*I rapporti tra i due regno migliorarono quando il nipote Mitridate II sposò la sorella di Seleuco II
nel periodo della terza guerra di Siria (246-241)
*Fu nell'epoca di Mitridate II che il regno del Ponto assunse una buona consistenza territoriale e
politica, che preoccuparono sia Rodi che Pergamo.
*Il nipote Farnace I (183) attaccò la Galazia e la Cappadocia, scatenando una coalizione guidata da
Eumene II del Ponto, che lo sconfisse e annullò le mire espansionistiche del Ponto in Asia Minore.
*Il successore Mitridate IV Filopatore strinse rapporti di amicizia col senato romano e rinunciò ad
ogni espansione territoriale, aiutando invece Roma nella III guerra punica (150), ricevendo in
cambio la Frigia.
*Il successore Mitridate V volle continuare la linea espansionistica ma nel 120 venne ucciso da una
congiura che lasciò campo libero a Roma, che gli sottrasse la Frigia.
*Questo atto di ingratitudine rimase profondamente nel cuore del successore Mitridate VI
Eupatore, che salì al trono del 112.
*Mitridate VI iniziò ad alimentare l'odio antiromano espandendosi nelle regioni attigue, ma
quando il suo alleato Nicomede III di Bitinia (107) invase la Cappadocia, iniziò un contrasto tra i
due, che fece imporre a Mitridate VI il figlio sul regno di Cappadocia.
*I contrasti tra i due re alleati irritò Roma, che impose a entrambi di ritirarsi, mettendo sul trono di
Cappadocia un re straniero, Ariobarzane.
*Mitridate VI chiese aiuto al re d'Armenia Tigrane per riprendere la Cappadocia per suo figlio e
questo spinse Roma ad inviare una missione in Oriente, guidata da M. Aquilio, che riconfermò
Ariobarzane e poi invase il Ponto, iniziando la prima Guerra Mitridatica (88-84).
*Il re del Ponto, sfruttando l'odio delle popolazioni per Roma ottené 300.000 uomini, con i quali
sconfisse Nicomede e poi M. Aquilio.
*Mitridate espande la sua influenza in Asia Minore, in Cappadocia, in Ponto e poi nell'area degli
stretti e si diffuse nell'Egeo, presentandosi alle città greche col volto benevolo del sovrano
filelleno, che lo accolsero con entusiasmo
*Nello stesso anno Atene guidò la ribellione contro l'oligarchia filoromana e chiese aiuto allo
stratego Archelao, uomo di Mitridate in Grecia.
*Per combatterlo Roma inviò Silla, che sconfisse Archelao e sottopose Atene ad un assedio,
saccheggiandola tra 87 e 86.
*Mitridate scese in campo con un grande esercito ma fu sconfitto da Silla a Cheronea.
*Durante la guerra il re del Ponto mostrò alle poleis greca il suo aspetto da despota, con grandi
prelievi forzati di denaro per continuare la lotta, dando inizio ad una lunga serie di rivolte in tutto il
suo regno.
*Resosi conto che la situazione era brutta, Mitridate trattò con Silla nel 85 e giunse ad una pace
per lui molto dura, che prevedeva la perdita di Bitinia e Cappadocia, ma poiché Mitridate si rifiutò
di abbandonarla la guerra si protrasse fino al 81.
*Nel 74, alla morte di Nicomede IV, egli lasciò la Bitinia in mano ai romani e sfruttando il caos
iniziato da ciò. Mitridate VI cercò di invaderla ma Roma rispose inviando Lucullo, che sconfisse
Mitridate in Bitinia e lo seguì in Ponto, scacciandolo.
*Mitridate fuggì da Tigrane in Armenia mentre il Ponto divenne provincia romana.
*Lucullo inseguì i due in Armenia e ne conquistò la capitale ma i due re fuggirono.
*Quando Lucullo venne richiamato a Roma, Mitridate attaccò il Ponto e lo riconquistò nel 67, ma
poco dopo Roma mandò in campo il suo nuovo condottiero, Pompeo, che nel 66 occupò
Cappadocia e Ponto, costringendo Mitridate VI alla fuga, quando morì nel 63 a.C.

G) Il Regno Greco-Battriano

*Alla morte di Alessandro Magno, i popoli orientali rimasero tutti tranquilli tranne quelli nel regno
di Battriana, nell'Iran Orientale, spingendo i coloni greci ad essere rimpatriati per la difficoltà
estrema di mantenere il confine dalle invasioni di nomadi delle steppe.
*Assorbita nell'egemonia Seleucida, la Battriana si dichiarò indipendente sotto il dominio del
satrapo Diodoto (239) mentre i Seleucidi erano impegnati nella Guerra di Laodice.
*Questo avvenne perché i Seleucidi erano sempre più concentrati sul fronte occidentale, lasciando
quello orientale senza controllo.
*Dopo il 230 Seleuco II cercò di attaccare i secessionisti, che sotto la guida di Diodoto II si
allearono coi parti per fermarlo, ma è noto che questa spedizione si fermò per via della minaccia
del Ponto a Occidente.
*Successivamente il successore Eutidemo si scontrò con Antioco III durante la sua Anabasi per
riprendersi l'Oriente (208-206) e alla fine si giunse ad un accordo che riconobbe l'autonomia di
Eutidemo in cambio di elefanti da guerra e grano per i Siriani.
*Dopo il periodo 180/170 la Battriana entrò in crisi, divisa in vari piccoli principati fu invasa a più
riprese dai Parti, dai popoli delle Steppe e dai popoli dell'Estremo Oriente e i suoi contatti con
l'Occidente divennero sempre più radi fino a svanire.

H) L'Occidente: Siracusa

*L'Ellenismo assunse in occidente caratteristiche particolari, ben visibili nel caso di Siracusa: qui
infatti già prima dell'epoca ellenistica erano nati uno stato territoriale guidato da re e una fusione
tra la cultura greca e quella locale.
*A Siracusa, nel 330 si era costituito un dominio oligarchico ma in quegli anni salì in prominenza
anche la figura dell'ufficiale Agatocle.
*Nominato stratego a pieni poteri per fermare Cartagine, Agatocle usò il potere della sua carica per
ottenere il supporto dei più poveri e nel 316 organizzò un colpo di Stato contro gli Oligarchici,
ottenendo il potere.
*Agatocle ripristinò la tradizionale politica egemonica attaccando Messina e conquistando entro il
313 l'egemonia su molte città della Sicilia Orientale.
*Il rinnovato attivismo di Siracusa preoccupò Cartagine, che sbarcò un grande esercito in Sicilia
tra 311 e 310, mettendo in crisi il siracusano e causando la rivolta di molte città sotto il suo
dominio.
*Per spezzare la morsa nemica, Agatocle decise di portare la guerra in Africa e attaccò Cartagine,
sconfiggendo Megalopoli, Tunisi e assediando Cartagine stessa.
*La prima vittoria contro Cartagine fu vinta e anche in Sicilia le truppe riuscirono a sconfiggere i
punici, ma per non si riuscì a dare il colpo di grazia.
*Nel 307 Agatocle lasciò il comando al figlio Arcagato e tornò in patria per sedare rivolte interne,
con il ritorno degli oligarchici guidati da Dinocrate.
*Approfittandone Cartagine lanciò un’offensiva che costrinse Arcagato al ritiro, venendo infine
ucciso dai suoi stessi soldati che si erano accordati con Cartagine.
*Tornato in patria, Agatocle punì gli insorti e vendicò duramente la morte del figlio sui soldati
traditori, poi decise di stringere un accordo con Cartagine per potersi sbarazzare di Dinocrate in
pace (304) sconfiggendo il suo esercito.
*Riacquistato il potere, Agatocle dovette inquadrare il regno nell'ambito del nuovo assetto
internazionale: abbandonato il “sogno africano” puntò la Magna Grecia.
*In breve, Siracusa divenne una potenza internazionale e perciò Agatocle decise di stipulare
un’alleanza con la potenza al momento dominante in Grecia: la Macedonia di Demetrio Poliorcete.

III) POLIS E STATI FEDERALI

A) La Crisi della Polis

*Contrariamente a quanto si crede, l'età ellenistica non è la fine della polis ma anzi la polis è
estremamente vitale, tanto che si propaga ulteriormente in seguito alla colonizzazione portata da
Alessandro Magno, distribuendo caratteristiche urbanistiche, culturali e istituzionali in gran parte
del mondo conosciuto.
*La crisi della polis è dunque intesa non in ambito del modello di comunità ma nel suo ruolo nei
rapporti interstatali.
*Le polis continuano a godere della loro tradizionale autonomia ma sono costrette a confrontarsi
con le grandi monarchie territoriali e sono costrette ad avere sempre meno peso nella politica
internazionale e devono rassegnarsi a gravitare nell'orbita delle nuove potenze.
*Alcuni casi fanno ovviamente eccezione come Rodi che, favorita dalla posizione geografica e dai
rapporti con l'Egitto tolemaico diventa ben presto uno dei principali centri commerciali del
mediterraneo orientale e grazie ai suoi affari può avere abbastanza denaro per dotarsi di una flotta
potente ed imporre la sua egemonia nelle Cicladi, riuscendo a mantenere buoni rapporti con le tre
potenze dell'epoca grazie anche alla preziosa amicizia coi Romani.
*Al declino internazionale delle polis si affianca lo sviluppo di un nuovo modello politico: lo Stato
Federale, che assicura una più forte capacità militare: esempi notevoli sono la Lega Achea e la Lega
Etolica.

B) Il declino di Atene

*Atene in epoca ellenistica ha una storia tormentata, costretta a subire l'egemonia delle grandi
potenze e a richiedere aiuti esteri per difendere o recuperare la propria autonomia.
*Atene, uscita sconfitta dalla Guerra Lamiaca nel 322 si vede imposta dai Macedoni una
costituzione oligarchica e un presidio nel Pireo.
*La breve libertà offerta dal Poliperconte nel 318 viene annullata da una nuova costituzione
oligarchica nel 317 voluta da Cassando, figlio di Antipatro.
*Questa volta a ridare la libertà ad Atene è la flotta di Demetrio Poliorcete nel 307, che reinstaura
la democrazia.
*Demetrio salva ancora Atene nel 303 da un tentativo di ritorno di Cassandro ma col tempo
l'orientamento cittadino cambia e si schiera con Cassandro che nel 295 impone Lacare, un
tiranno.
*Demetrio sconfigge Lacare e costringe Atene alla resa nel 294, sottoponendola a un presidio
macedone.
*Dopo la morte di Demetrio Atene finisce trascinata da Tolomeo II d'Egitto nel 267 contro la
Macedonia di Antigono Gonata, in una coalizione assieme a Sparta (Guerra Cremonidea)
*Sconfitta nel 262 gli Ateniesi sono costretti ad arrendersi ai Macedoni, che instaurano guarnigioni
dislocate in vari punti dell'Attica, limitandone pesantemente l'autonomia e imponendo
governatori e magistrati filomacedoni e persino vietandole di coniare la propria moneta.
*La dominazione macedone dura ininterrotta fino al 229 quando Atene riesce a ricomprare
l'indipendenza grazie al denaro, iniziando una fase di relativa tranquillità e prosperità, garantendosi
l'autonomia e ottenendo un trattamento di riguardo da parte di Roma.

C) Sparta e i re riformatori

*La Sparta ellenistica è travagliata da una grave crisi sociale e i cittadini a pieno diritto sono solo
700.
*Per porre fine a questa situazione il re Agide IV nel 244 si sbarazzò del collega Leonida II e cercò
di far approvare un ambizioso programma di riforme che prevedeva tra gli altri l'ampiamento del
corpo civico e la ridistribuzione delle terre, ma fallì quando i proprietari terrieri ricchi richiamarono
Leonida II, che fece uccidere Agide nel 241.
*A raccogliere la sua eredità fu Cleomene III, figlio di Leonida II, che divenne re nel 235 ed
iniziando una nuova politica espansionistica nel Peloponneso.
*Presto Cleomene si scontrò con la Lega Achea, iniziando la Guerra Cleomenica, che durò fino al
222., al termine della quale iniziò una radicale riforma della società spartana, attuando un vero e
proprio colpo di stato autocratico: eliminò gli Efori e l'eforato, restaurò il sistema educativo
spartano cauto in disuso, l'agoghè e i pasti comuni, confiscò le terre ai grandi proprietari,
rinfoltendo il corpo civico fino a 4000 unità, ricreando una discreta forza oplitica.
*La guerra con gli achei, nel frattempo, si risolse a suo favore e quindi Arato si alleò con la
Macedonia nel 225, creando così la nuova Lega ellenica, la Lega di Egion.
*Superato in potenza dal numero dell'esercito alleato, Cleomene III fu sconfitto nel 222 e Sparta fu
invasa per la prima volta da un esercito straniero.
*Abrogate le riforme di Cleomene, Sparta fu sottoposta a un governatore e guarnigioni macedoni
ed inoltre costretta a entrare nella nuova lega di Egion.
*Sconfitta ma non domata Sparta tornò in scena grazie al nuovo sovrano autarca Nabide che nel
207 riporta in auge le riforme di Cleomene in chiave più radicale, arrivando a liberare gli Iloti e
dando loro la cittadinanza, combattendo nuovamente con gli Achei e sottomettendo Argo nel 197,
ma l'intervento romano nel 195 la fece ritirare e la sua morte nel 192 segnò la fine di Sparta, che
venne inglobata nella lega achea.

D) La Lega Etolica

*Uno dei principali protagonisti della Grecia Ellenica fu uno Stato Federale nato in una regione
montuosa e arretrata della Grecia Centro-Occidentale, l'Etolia.
*Si sa poco dell'Etolia fino al IV secolo, la prima testimonianza del Koinon risale al 367 e si sa che
combatté accanto ad Atene contro la Macedonia nel 323.
*Il prestigio della lega crebbe nel 279 quando da soli fermarono una pericolosa avanzata Galata in
Grecia, iniziando la loro espansione, che in breve comprese gran parte della Grecia Centrale e
puntarono poi il Peloponneso, scontrandosi con la potente lega Achea, contro la quale subirono
una dura sconfitta nel 241.
*Anche sui mari gli etoli furono molto attivi, favorendo la pirateria e il brigantaggio legalizzati.
*Suo nemico giurato divenne presto la Macedonia e quando nel 239 Demetrio II appoggiò le mire
egemoniche dell'Epiro ai danni degli Etoli, essi si allearono con la Lega Achea, iniziando la
cosiddetta Guerra Demetriaca che durò fino al 229.
*Il conflitto continuò col figlio Antigono Dosone che riuscì ad allearsi con gli achei, creando una
nuova lega ellenica, la Lega di Egion nel 225.
*La guerra non cessò con Filippo V, ma la Guerra sociale non portò grandi risultati fino al 221.
*Le cose cambiarono quando entrarono in gioco i Romani, con i quali gli Etoli si allearono
combattendo assieme sia la prima che la seconda guerra macedone, ma ottenendo ben poco in
cambio.
*Delle istituzioni del Koinon Etolico sappiamo gli aspetti essenziali: c'era un’assemblea generale,
aperta a tutti i cittadini senza nessuna limitazione, che aveva competenze di politica estera e
interna, accompagnata da un consiglio di mille membri.

E) La Lega Achea

*Alla pari dell'Etolia, l'Acacia era una regione del Peloponneso settentrionale abbastanza
marginale prima dell'epoca ellenistica.
*Dopo un dominio di Demetrio Poliorcete, nel 280/281 quattro poleis dell'Acacia Occidentale
crearono un’organizzazione federale che in pochi anni si espanse a tutte le comunità della regione.
*Politico e condottiero della Lega Achea era Arato, che nel 243 riuscì a conquistare Corinto
cacciando la guarnigione macedone.
*Uno dei maggiori successi della Lega fu che al suo interno le comunità conquistate venivano
incorporate con pieni diritti, diventando potenze militari di tutto rispetto.
*Fiero antagonista dei Macedoni, Arato combatté assieme agli Etoli la Guerra Demetriaca nel 225
ma fu costretto ad allearsi ai macedoni per fermare il pericoloso espansionismo spartano fino al
222.
*Tra 220 e 217 combatterono di nuovo assieme ai Macedoni di Filippo V, questa volta contro gli
Etoli nella cosiddetta Guerra Sociale.
*Gli achei affrontarono la prima guerra macedonica assieme a Filippo V mentre durante la
seconda, nel 198, si schierarono coi Romani in cambio della cessione di Corinto.
*I rapporti con i romani non tardarono a degenerare e proprio gli Achei portarono i romani ad
annullare la libertà greca nel 146.

IV) I GRECI E ROMA

A) Pirro

*Ambizioso sovrano del regno periferico d'Epiro, Pirro svolse un ruolo di rilievo in tutto il mondo
greco nei primi decenni del III secolo.
*Inizialmente Pirro si legò all'Egitto Tolemaico per confermare il trono e poi cercò di espandersi in
macedonia, ma la complessità della lotta lo costrinse a ritirarsi (281)
*Pirro puntò così alla Magna Grecia intervenendo in soccorso di Taranto, minacciata da Roma, che
vuole estendere le sue mire egemoniche nell'Italia Meridionale.
*Attirato dall'idea di costruire un regno in Sicilia da lasciare al figlio, Pirro interviene in Italia nel
280, sconfiggendo i Romani ad Eraclea e trascinando assieme a sé Lucani, Sanniti e molte poleis
greche, arrivando a minacciare le porte di Roma, proponendogli un trattato di pace.
*I romani rifiutano la pace e attaccano ma vengono ancora sconfitti nel 279 grazie alla potenza
degli elefanti da guerra di Pirro.
*Sicuro di sé Pirro sospende la campagna romana e corre in soccorso dei Siracusani, assediati dai
Cartaginesi, sbarcando in Sicilia nel 278 e facendo ritirare i Cartaginesi.
*Pirro si impegna con vigore nella lotta contro i Cartaginesi tra il 278 e 277 cacciandoli da tutte le
città dell'isola e decise di portar la guerra in Africa, ma trovò la resistenza delle città sicule.
*Il malcontento verso di lui crebbe e Pirro decise di lasciare l'isola e di aiutare i suoi alleati della
Magna Grecia, minacciati dall'offensiva romana.
*Ma la battaglia questa volta fu diversa e lo scontro finale nel 275 presso la città di Maleventum
(chiamata poi Beneventum) vide una schiacciante vittoria dei Romani.
*Una volta rientrato in patria Pirro tornò a concentrare le mire espansionistiche verso la
Macedonia di Antigono Gonata ma morì contro di essa nel 272.
*Con la sua morte in Magna Grecia ogni resistenza antiromana venne meno: Taranto venne
sottomessa e dopo di lei l'intera Magna Grecia dovette sottomettersi a Roma.

B) Ierone II di Siracusa

*Dopo che la Magna Grecia è ormai caduta sotto il dominio romano, Siracusa poté godere di un
periodo di indipendenza grazie ad un abile sovrano: Ierone II.
*Divenuto Basileus grazie alla popolarità ottenuta dalla battaglia contro i Mamertini nel 269,
Ierone iniziò il suo lungo dominio di 92 anni, fino al 215.
*Quando i Romani intervenirono in Sicilia nel 264 durante la prima Guerra Punica contro
Cartagine, Ierone II si alleò ad essi ed infatti mantenne l'autonomia quando Roma conquistò la
Sicilia occidentale.
*Ierone (Gerone) II assicurò un periodo di stabilità e prosperità economica alla città, governando
come un re ellenistico guidato da fidati collaboratori (tra cui Archimede).
*Anche durante la seconda Guerra Punica (218) rimase fedele a Roma ma nel 214 la situazione
precipitò quando il nipote Geronimo rinnegò l'alleanza con Roma e si schierò coi Cartaginesi.
*Siracusa venne presto attaccata da Roma nel 212 ai comandi di Marco Claudio Marcello e al
termine dell'assedio nel 201 fu conquistata, saccheggiata ed annessa alla provincia greca di Sicilia.
C) La Prima Guerra Macedonica

*Nel 229 i Romani fecero un passo che cambiò per sempre le sorti del mondo greco: su richiesta
dei commercianti italici minacciati dalla pirateria illirica, intervennero contro l'Illiria,
trasformandola in un protettorato.
*Alleato di Roma fu Demetrio, re di Faro, il quale però pochi anni dopo prese il controllo dell'Illiria
iniziando nuove azioni piratesche che costrinsero i romani ad intervenire nel 219, facendo fuggire
Demetrio in Macedonia.
*Ivi Demetrio convinse Filippo V ad attaccare l'Illiria approfittando delle difficoltà romane durante
la seconda guerra punica, sconfitta duramente a Canne dai Cartaginesi di Annibale (215).
*Filippo V si alleò ai Cartaginesi in cambio dell'Illiria, iniziando così la Prima Guerra Macedonica.
*Per i romani, obbligati su due fronti, fu necessario trovare alleati in Grecia, alleati che trovò nella
Lega Eolica.
*Al fronte antimacedone si aggregarono altre polis del Peloponneso ostili alla lega achea (tra cui
sparta)
*Il conflitto durò a lungo ma non vi furono risultati significativi fino al 206 quando il sovrano
macedone riuscì ad ottenere una pace separata con gli Etoli, messi in difficoltà.
*Lasciati soli e con l'enorme minaccia Cartaginese alle porte, Roma avviò le trattative con la
macedonia, che portarono alla Pace di Fenice del 205.
*Questa pace lasciava inalterata la situazione prima del conflitto e confermava il protettorato
romano in Illiria, ma lasciava spazio a Roma che ora poteva intervenire nelle contese intestine dei
paesi greci per aiutare gli alleati.

D) La Seconda Guerra Macedonica

*Dopo la pace di Fenice, Filippo V si distingue per il suo attivismo, accordandosi col re di Siria
Antioco III per spartirsi l'Egitto (203-202)
*Inoltre, si caratterizza per una forte azione espansionistica nell'area degli stretti e in Asia Minore
con risultati alterni contro Pergamo e Rodi, che nel 201 chiedono aiuto a Roma.
*Nell'estate 200, dopo varie discussioni, il Senato romano approva l'inizio di un nuovo conflitto tra
Roma e la Macedonia.
*La prima fase della guerra è poco produttiva per i romani, ma nel 199 riescono a riportare sotto la
loro ala gli alleati etolici e nel 198 il console Tito Quinzio Flaminio riesce con un abile diplomazia
ad allontanare le città greche dall'orbita macedone, isolando Filippo, che si prepara per lo scontro
finale.
*La battaglia avviene in Tessaglia, a Cinoscefale, nel giugno 197 e tra alti e bassi i vincitori sono i
Romani.
*Le condizioni di Filippo sono assai dure: deve rinunciare a tutti i suoi possedimenti sia in Grecia
che in Asia Minore, consegnare la flotta e pagare una dura multa.
*La propagando romana di Flaminio in Grecia si rivela esatta e nel 196 il Senato riconosce la
libertà di tutti i popoli greci precedentemente sottomessi alla Macedonia, senza tributi nei
presidi militari, con il ritiro completo delle legioni entro il 194.
*La Grecia, anche se sotto il protettorato romano, inizia un periodo di rinnovata autonomia (ma
che purtroppo durerà poco)

E) La Guerra Romano-Siriaca

*Una volta ridimensionata la potenza macedone, la nuova minaccia per Roma è il regno di Siria.
*Antioco III, dopo aver strappato la Celesiria all'Egitto, inizia ad espandersi in Asia Minore e nella
regione degli stretti.
*A far scoppiare la crisi, dopo alcuni anni di “guerra fredda”, sono gli Etoli che nel 192 creano una
coalizione antiromana in cui convocano Antioco III, che si proclama difensore della libertà dei Greci
cavalcando il diffuso sentimento antiromano.
*Roma non può far altro che dichiarargli guerra: Antioco però si trova presto isolato perché,
contrariamente a quanto sperava, sia gli Achei che Filippo V rimangono fedeli a Roma.
*L'esito è scontato e Antioco III è sconfitto alle Termopili nel 191, ma non è finita: Roma, infatti, lo
insegue in Asia nel 190 e dopo la tentata pace proposta da Antioco III ma rifiutata, Roma vince a
Magnesia nel 189.
*Il trattato di Pace di Apamea del 188 è assai punitivo per la Siria, anche se non viene inglobata
direttamente e i territori a lei strappati vengono assegnati a Rodi (Caria e Licia) e Pergamo (asia
minore e tracia).

F) La Terza Guerra Macedonica

*Il nuovo assetto greco dato da Roma entra presto in nuove turbolenze, partite questa volta dal
Peloponneso dove gli Achei riprendono la politica espansionistica e dalla Macedonia dove Perseo,
successore di Filippo V nel 179 riprende le attività creando una fitta rete di alleanze e rapporti
matrimoniali, sia coi seleucidi, che coi rodi che con gli Achei, ottenendo una grande popolarità in
tutta la Grecia.
*A Roma Perseo viene visto come un pericoloso elemento destabilizzatore, ma invece che
dichiarargli subito guerra prepararono il terreno con una campagna diplomatica.
*Dopo aver appurato che i Greci sono restii ad allearsi con Perseo, Roma attacca nel 171.
*I primi anni del conflitto non ebbero grandi risultati e Roma si accorse di essere da sola poiché le
città greche non si schierarono nemmeno con essa.
*Nel 168 il nuovo comandante romano Lucio Emilio Paolo cambiò le carte in tavola e a Pidna, in
Macedonia, devastò l'esercito di Perseo.
*Al termine della guerra Roma prese una drastica decisione: per rendere inoffensiva la Macedonia
una volta per tutte divise la regione in quattro repubbliche autonome (merides) soggette a tributo
e con il divieto di avere relazioni reciproche.
*Roma punisce anche gli stati greci che si sono rifiutati di aiutarla: sottrae Caria e Licia a Rodi,
punisce gli Achei e anche nei confronti del regno Seleucide i romani hanno un atteggiamento duro
poiché impongono ai Siriani di rinunciare alla presa d'Alessandria e l'Egitto dopo i duri sforzi per
vincere la Sesta Guerra Siriana. (168)
*Gli equilibri del Mediterraneo sono ormai radicalmente cambiati e le grandi monarchie superstiti,
sempre più deboli, devono rassegnarsi a gravitare nell'orbita della potenza dominante.

G) La fine della Libertà greca (146 A.C.)


*Nel periodo successivo a Pidna la situazione in Grecia rimase tranquilla per un po', ma dalla
Macedonia sorsero le prime preoccupazioni per Roma: qui, infatti, un avventuriero di nome
Andrisco, che si spacciava per il figlio di Perseo nel 150 si impadronì della Macedonia e si
autoproclamò re.
*Già nel 148 venne sconfitto e i Romani decisero di porre la Macedonia sotto il loro diretto
controllo, trasformandola nel 147 in provincia assieme a Illiria ed Epiro.
*Presto lo stesso destino toccò alla Grecia dove, nonostante i divieti del Senato, la Lega Achea
attaccò Sparta, iniziando così la Guerra Acaica nel 146.
*I romani intervengono e distruggono gli achei, conquistando Corinto e radendola al suolo.
*Nel 146 una commissione di dieci Senatori sciolse la lega achea e tutti gli stati che combatterono
con essa vennero uniti alla Provincia di Macedonia.
*Solo le città neutrali come Atene, Sparta e quelle della Lega Etolica mantennero l'autonomia, ma
vennero instaurati regimi oligarchici filoromani che modificarono le istituzioni sul modello
romano.
*Conseguenze positive del dominio romano furono la fine della conflittualità tra gli Stati greci e
quindi un periodo di pace, ma questo venne accompagnato da crisi economiche e sociali.
*Dopo la Grecia è il Regno di Pergamo a diventare una provincia: questa volta a provocarne la fine
è lo stesso sovrano Attalo III che nel 133 muore senza eredi e lascia il regno in eredità ai Romani.
*Inutile è la resistenza del suo fratellastro Aristonico, che viene sconfitto nel 130 e il regno viene
ufficialmente annesso alla nuova Provincia d'Asia.
*Più a lungo sopravvive il Regno di Siria, però molto tormentato, con contrasti dinastici (I Giudei si
ribellano e formano stato proprio nel 143) e pericolose invasioni dei Parti.
*Contro di essi muore nel 130 Antioco VII, iniziando un 50ennio di anarchia totale, al punto che i
seleucidi stessi donano il regno nel 83 al re d'Armenia Tigrane.
*Nel 69 Lucullo sconfigge Tigrane e nel 63 Pompeo crea la Provincia di Siria.
*Ancora più lento è il declino dell'Egitto, diviso tra lotte intestine e rivolte della popolazione locale,
ma la dinastia Tolemaica riesce a sopravvivere grazie al vassallaggio coi Romani.
*La storia egizia finisce con Cleopatra VII, ambiziosa sovrana che nel 48 a.c. Si legò a Giulio Cesare
e successivamente a Marco Antonio nella speranza di ricostruire il potere del suo regno, ma la
sconfitta alla Battaglia di Azio nel 31 a.c. conclude l'indipendenza dell'ultimo regno ellenistico.

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