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Università degli studi di Cagliari

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Laurea Magistrale in

“Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche diagnostiche”

Tirocinio

La formazione in sanità: prospettiva storica, articolazione


attuale e nuove sfide nel contesto dell’emergenza sanitaria da
Covid-19

ANNO DI CORSO 2020/2021

STUDENTE
DI DIO COSIMO

Anno Accademico 2020/2021


La formazione in sanità: prospettiva storica, articolazione
attuale e nuove sfide nel contesto dell’emergenza sanitaria da
Covid-19

“Knowing is not enough;


we must apply.
Willing is not enough;
we must do”.
“Non basta sapere, si deve anche applicare;
non è abbastanza volere, si deve anche fare”.
Johann Wolfgang  von Goethe

I. INTRODUZIONE: LA FORMAZIONE IN SANITÀ


La Formazione comprende quell’insieme di attività didattiche che hanno
l’obiettivo di preparare una persona a svolgere un’attività professionale,
accompagnandone l’apprendimento durante tutto l’arco della vita (lifelong
learning). Essa implica non solo l'acquisizione di competenze e abilità legate ad
una determinata area professionale, ma anche uno sviluppo intellettuale,
culturale e comportamentale dell'individuo coinvolto nel processo di
apprendimento. In questo si distingue dall’addestramento, mero apprendimento
automatico e nozionistico di competenze. Pertanto, trattare la formazione
significa anche considerare l’insieme complessivo di eventi e fatti che esercitano
un'influenza sull'individuo.
La formazione di base o prima formazione rappresenta quel processo di
apprendimento nel periodo che precede l’ingresso nel mondo del lavoro e si
pone, nel settore sanitario, l’obiettivo di fornire allo studente un’adeguata
padronanza dei metodi e dei contenuti scientifici generali, permettendogli inoltre
il conseguimento del titolo abilitante all’esercizio di una professione. La
formazione continua costituisce invece l’attività di qualificazione specifica per i
diversi profili professionali, attraverso la partecipazione ad eventi formativi
organizzati da istituzioni pubbliche o private accreditate. Il suo obiettivo è
rendere i professionisti capaci di svolgere prestazioni efficaci ed efficienti,
promuovendo tutte le risorse dell’uomo. La formazione continua è a sua volta
costituita da Aggiornamento professionale e Formazione permanente (Art.16/bis
D. Lgs. 229/99, Terza riforma sanitaria). Il primo si definisce come quella
pratica atta a adeguare le conoscenze professionali nel corso di tutta l’attività
lavorativa, mentre la Formazione permanente rappresenta l'insieme delle attività
rivolte a ottimizzare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali
ed i comportamenti degli operatori sanitari, nell’ottica di garantire efficacia,
appropriatezza, sicurezza ed efficienza nell’attività assistenziale.
Per far fronte al bisogno formativo sempre più specialistico, le aziende
ospedaliere hanno progressivamente istituito degli specifici uffici, com’è il caso
dell’AO Brotzu, ove l’Ufficio Formazione ha come obiettivi la promozione ed il
coordinamento dell’attività educativa per mantenere, sviluppare e incrementare
le conoscenze, le competenze e le abilità degli operatori. Tale ufficio si occupa
anche della gestione delle varie fasi in cui si articola il processo formativo (di
seguito esposte), dell’elaborazione di documenti relativi alla Formazione
Aziendale (come il regolamento e il Piano della Formazione) e della gestione del
budget relativo, oltre che di pratiche relative alla divulgazione sui programmi
formativi e alle relazioni con il Comitato Tecnico-Scientifico.
La partecipazione alle iniziative di formazione continua costituisce un requisito
indispensabile per la pratica professionale in ambito sanitario, secondo quanto
previsto dall’ordinamento giuridico vigente (D. Lgs. 502 del 30 Dicembre 1992
e successive modificazioni con entrata in vigore nel 2002), che ha istituito il
programma di Educazione Continua in Medicina (ECM). Il percorso ECM è
stato avviato in forma sperimentale nell’anno 2002, a seguito dell'Accordo Stato-
Regioni del 20 dicembre 2001, con una prima fase sperimentale quinquennale,
che prevedeva l’obbligo di conseguire almeno 150 crediti formativi. Sono stati
assunti Accordi nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le
Regioni, attraverso cui sono state progressivamente costruite le fasi operative e
affidate con indirizzi nazionali alle Regioni i compiti di promuovere sul loro
territorio tale sistema. In seguito all’entrata in vigore della Legge n° 244 del 24
dicembre 2007, è dunque iniziata la fase di regime del programma ECM,
articolato in periodi triennali a partire dal 2008/2010, con l’obbligo di 150 crediti
ognuno. La gestione amministrativa del programma ECM ed il supporto alla
Commissione Nazionale per la Formazione Continua, inizialmente affidate al
Ministero della Salute, sono stati trasferiti all’Agenzia nazionale per i servizi
sanitari regionali (Age.Na.S). La formazione ECM costituisce ad oggi l’insieme
organizzato e controllato di tutte le attività formative, sia teoriche sia pratiche,
promosse da soggetti pubblici e privati accreditati (provider), che servono a
mantenere, sviluppare e incrementare le conoscenze, le capacità e le prestazioni
di ogni professionista sanitario, in relazione ai bisogni di salute della
cittadinanza. Essa rispecchia l’esigenza di incidere sulle tre grandi dimensioni
della conoscenza: sapere, saper fare e saper essere. La Commissione Nazionale
per la Formazione Continua ha stabilito quali sono le metodologie didattiche
idonee per la Formazione ECM, prevedendo l’integrazione di diverse tipologie
(come formazione residenziale e formazione FAD). Tutti i soggetti appartenenti
ad una delle professioni sanitarie riconosciute dalla normativa vigente, inclusi
tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della
riabilitazione e della prevenzione, sono destinatari dell’obbligo ECM e la
partecipazione alle attività di formazione continua costituisce, ai sensi dell’art.
16-quater del già citato D. Lgs 502/1992, un requisito indispensabile per
svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista.
Fino all’entrata in vigore di questa legge, l’aggiornamento dei professionisti
sanitari era regolato solo da principi di carattere morale ed individuale
rintracciabili nei Codici deontologici. La prima riforma sanitaria, la legge 833
del 1978 che aveva istituito il Servizio sanitario nazionale (SSN), si era limitata
infatti a sottolineare genericamente l’esigenza dell’aggiornamento degli
operatori sanitari.

II. FASI DEL PROCESSO DI FORMAZIONE


Le procedure messe in atto per realizzare un processo formativo completo si
articolano tradizionalmente in quattro fasi (l’analisi dei bisogni, la progettazione,
la realizzazione e la valutazione), cui possono essere aggiunti due ulteriori
momenti (la stesura del Report e l’analisi dell’impatto). A ciascuna delle fasi,
circolari ed interdipendenti, corrispondono attività tipiche, orientate alla
costruzione della conoscenza, secondo un’idea di formazione come passaggio
trasformazionale da una fase all’altra.

II.1 ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI

L’analisi dei bisogni rappresenta quel processo di ricerca attiva, orientata e


finalizzata alla conoscenza della differenza tra ciò che si è in grado di fare e ciò
che si dovrebbe conoscere e sapere fare, espressa dal bisogno formativo, per
acquisire dati ed informazioni utili a guidare la progettazione delle azioni
formative ed alla realizzazione dell’evento formativo. Il bisogno formativo
rappresenta quindi un’area potenziale di attivazione della formazione e gli
strumenti impiegati per individuarlo devono essere coerenti con il contesto
analizzato e con finalità specifiche dell’analisi. Le modalità di rilevazione sono
rappresentate da metodi qualitativi (interviste individuali, focus group,
osservazione) e metodi quantitativi (questionari). L’adeguata analisi dei bisogni
formativi e del contesto nel quale questi devono essere sviluppati rappresenta il
presupposto imprescindibile per garantire la coerenza degli eventi formativi con
gli obiettivi aziendali, regionali e nazionali, tecnico-professionali, di processo e
di sistema e con le esigenze delle diverse strutture e professionisti dell’azienda.

II.2 PROGETTAZIONE DELL’EVENTO FORMATIVO

Si definisce progettazione quella fase che prevede l’articolazione dettagliata del


singolo evento formativo, con definizione della natura del problema da
affrontare e di modi, tempi e risorse per realizzare obiettivi pertinenti al
problema e per valutarne i risultati. Le figure coinvolte sono il Responsabile
Scientifico, che redige il progetto ed effettua l’analisi dei costi, e il Committente
(Provider) che lo deve approvare; nel caso di un ente pubblico sanitario come
l’Azienda Ospedaliera, è la U.O. Formazione deputata a validare il progetto
ECM e ad inviarlo all’Age.Na.S per l’accreditamento. Questa fase si compone di
una prima parte (macro-progettazione), che coinvolge la definizione degli
obiettivi generali e specifici, la scelta della tipologia formativa (ad esempio
FAD) e del metodo didattico (didattica frontale, interattiva o attiva), dei
contenuti, dei docenti, la preparazione della valutazione di apprendimento.
Questa è seguita dalla seconda parte (micro-progettazione), in cui viene redatta
la scaletta dettagliata dei temi e viene identificato l’obiettivo formativo, ovvero
il traguardo che si intende raggiungere (acquisizione o miglioramento di
conoscenze teoriche e aggiornamenti, abilità manuali, tecniche e pratiche,
capacità relazionali e comunicative, competenze per l’analisi e la risoluzione dei
problemi).

II.3 AZIONE FORMATIVA

Questa fase rappresenta l’attuazione vera e propria di quanto progettato nei


tempi precedenti, con la realizzazione del singolo evento formativo secondo
sede, tempi e contenuti previsti. Il Responsabile scientifico si occupa di
risolvere le eventuali criticità e di valutare il raggiungimento dell’obiettivo
formativo.

II.4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI

La valutazione rappresenta il processo sistematico con cui viene determinato il


grado in cui l’evento formativo ha raggiunto gli obiettivi predefiniti, in termini
di efficacia, efficienza ed economicità. Essa di compone di tre livelli:
valutazione della formazione, relativa alla qualità della didattica ed al
gradimento, valutazione dell’apprendimento, vale a dire la misurazione del
grado di cambiamento delle conoscenze e abilità a seguito dell’evento formativo
e valutazione del cambiamento, attinente alla variazione del saper fare in ambito
professionale.

II.5 REPORT FINALE POST-EVENTO

Il report finale, redatto dal Responsabile Scientifico e consegnato all’ U.O.


Formazione entro 30 giorni dal termine dell’evento per il successivo invio
all’Age.Na.S, rappresenta la relazione conclusiva dell’intero progetto, dei
metodi didattici, della percentuale dei partecipanti, delle diverse misure di
valutazione. Si pone anche come strumento di rilevazione di eventuali criticità
occorse durante l’evento.

II.6 MISURAZIONE DELL’IMPATTO FORMATIVO

L’analisi dell’impatto formativo riguarda la valutazione nel tempo (solitamente


dopo sei mesi), mediante specifici strumenti, della ricaduta dell’evento
formativo sul comportamento dell’operatore, sull’organizzazione e sull’utenza e
consiste dunque nella trasferibilità delle conoscenze e delle competenze apprese
dai partecipanti durante la formazione nella propria realtà professionale, tramite
un cambiamento stabile delle azioni individuali.
III. LA FORMAZIONE A DISTANZA NEL CONTESTO
EMERGENZIALE
L’evoluzione e la diffusione dell’e-Learning (electronic learning) e della
Didattica a Distanza (DaD), forme di erogazione di contenuti formativi in cui
docente e discenti sono separati da tempo e/o luogo, sono strettamente associati
al recente sviluppo tecnologico ed all’espansione degli strumenti informatici, pur
rappresentando pratiche che affondano le loro radici a contesti storici precedenti.
Essi si realizzano attraverso servizi e strumenti specifici: dispositivi elettronici,
tecnologie Internet, intranet ed extranet, trasmissioni via satellite, TV interattiva.
L’e-Learning risale alle prime applicazioni dei computer all’apprendimento e
all’educazione negli anni Cinquanta del secolo scorso, mentre preliminari forme
di DaD si possono ricondurre al diciannovesimo secolo, con l’inizio della
formazione a distanza (FaD), processo in cui sia la formazione che
l’apprendimento sono temporalmente e spazialmente non coincidenti. L’avvento
di Internet ha successivamente portato ad un’integrazione di queste due pratiche.
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha richiesto una profonda riorganizzazione
della didattica a tutti i livelli, comportando per lunghi periodi la sostituzione
della formazione in aula con quella a distanza ed ha fortemente contribuito ad
avviare una  riflessione sui modelli pedagogici a sostegno della formazione di
studenti e professionisti, inclusi quelli che esercitano nel campo della cura
sanitaria. I provvedimenti di sospensione dei servizi educativi delle attività,
disposti dal d.P.C.M. il 4 marzo 2020, sono stati accompagnati da un
potenziamento dell’offerta formativa a distanza, attraverso videolezioni e spazi
virtuali di interazione, favorendo un cambiamento per fronte a un inedito
momento storico per l’educazione, nella piena tutela della salute e della
sicurezza. Peraltro, lo sviluppo tecnologico ed informatico ha permesso
un’ampia mobilitazione della comunità dei professionisti sanitari in termini di
rapida condivisione delle conoscenze sulle riviste scientifiche, iniziative
educazionali promosse dalle società scientifiche e studi clinici, implementazione
delle metodologie didattiche e valutative, sviluppo di processi e percorsi
formativi.

IV. CONCLUSIONI
Lo scenario della formazione continua in sanità è stato caratterizzato da un
rapido sviluppo, ulteriormente maturato negli ultimi due anni nel contesto
inedito dell’emergenza sanitaria, che ha contribuito alla crescita della cultura
della formazione. La sostituzione di iniziative formative e congressuali
tradizionali con la modalità virtuale, pur non esente da criticità rispetto alle
ridotte opportunità di intessere relazioni professionali con colleghi dello stesso
settore e di interagire con relatori e docenti, ha fornito un nuovo sguardo nel
dibattito sul tema della centralità della formazione, che rappresenta ad oggi una
sfida per organismi complessi come le aziende sanitarie. Una formazione
efficace, condizione necessaria per innescare processi di trasformazione in
un’ottica di empowerment, ha l’ambizione di produrre mutamenti significativi ad
un livello profondo del professionista sanitario, integrando l’acquisizione di
conoscenze-expertises-valori-motivazioni-comportamenti.

V. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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metodologie, esperienze, prospettive BIELLA - Città Studi, 4 Aprile 2008.

Bochicchio F. Progettazione educativa, azione didattica e analisi dei bisogni. Il


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39(3), pp. 57-66.

De Simoni S, Dari S, Sciulli S. L’azione della ricerca per l’ottimizzazione della


qualità del processo formativo ECM e dei suoi costi . TEME - Tecnica e
Metodologia Economale mensile di Tecnica ed Economia Sanitaria, Aprile
2016.

Franchino G, Pennacchietti L, Maifredi G, D’Asta M, Turlà G, Alberti M.


Studio sulle conoscenze e analisi dei bisogni formativi in materia di Medical
Management dei medici in formazione specialistica in Igiene e Medicina
Preventiva. In La Sanità Pubblica tra globalizzazione, nuove esigenze di salute e
sostenibilità economica: la sfida dell'integrazione. XII Conferenza Nazionale di
Sanità Pubblica (pp.659-660). Roma : Edizioni Iniziative Sanitarie, 2011.

Nappi A. Formazione come de-formazione: una sfida per la pubblica


amministrazione. Rivista italiana di comunicazione pubblica. Fascicolo 22, 2004
- Franco Angeli Ed.

Simeoni E, Serpelloni G, Ancona E. WEB DISTANCE LEARNING (WDL)


DEL PORTALE DRONET: LA FORMAZIONE A DISTANZA. Il portale
internet per i Dipartimenti delle Dipendenze. Bonaccorso Editore, 2002.

https://www.aobrotzu.it
http://www.asl.vt.it

http://www.gaslini.org

https://ape.agenas.it

https://www.corsi-ecm-fad.it

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