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Sono un Vrykolakas. Finalmente ho ottenuto l'immortalità.

Eppure c'è qualcosa che non va: non mi


sento meglio, non mi sento più forte, non mi sento più scaltro o più veloce. Anzi, inizio a sentire i
postumi della mancanza di nutrimento. Poco fa ho fatto la prova definitiva per togliermi questo tarlo
dalla testa ed ho avuto i riscontri su ciò che temevo: l'abbraccio di Kevon non ha funzionato. Sono
ancora umano...

Mi sono fatto una piccola incisione con un coltello e la ferita non è guarita come avrebbe dovuto
fare. È ancora aperta, perde ancora sangue.
Sono ancora umano!

Kevon ci ha abbandonati una decina di giorni fa, a quanto pare aveva premura di tornare nel suo
castello. Victor sembra essersi accorto dei miei tentativi di valutare la trasformazione e, in un primo
momento, sembra che si sia interessato a questa bizzarria ma sembra che i suoi pensieri siano
focalizzati altrove quindi non mi ha fatto troppe domande. Buon per me.
Il Principe Valithra invece non sembra aver mai dato peso ai miei movimenti tanto che tre notti fa ci
ha lasciati e si è mosso in direzione di Tamhyr dopo un rapido saluto a Victor ed un'occhiataccia
fugace nella mia direzione.

Sono giorni che viaggio insieme a Victor e che penso a ciò che è successo su Lunaria.
La mia difficoltà a nutrirmi a causa della mancanza di denti atti a lacerare la pelle (Kevon, in
quell'occasione, ha asserito che è una cosa insolita ma che la trasformazione su Lunaria è
imprevedibile) e lo stato di apatia incessante che mi ha pervaso dopo quella fatidica notte mi
avevano convinto che la trasformazione fosse in atto...invece qualcosa non ha funzionato.
Che il "Grande Maestro Kevon" non abbia il sangue abbastanza potente da sovrastare quello dei
Von Konrad che scorre nelle mie vene? Questo mi fa sorridere tanto che sento i miei denti stridere.
Che gli esperimenti condotti sul mio corpo dal mio ex maestro abbiano reso più difficile la
trasformazione? Forse al mio corpo è stato fatto qualcosa a me ignoto? Quest'eventualità mi
atterrisce, la sola idea mi perplime tanto da mettere in dubbio tutto ciò che sono riuscito a scoprire
sugli immortali.
Dopo aver scoperto la fiala di veleno nel mio stomaco e la totale assenza di cicatrici sul mio
corpo...quel tarlo si è insinuato nella mia mente ed ha continuato ad assillarmi incessantemente. Ha
corroso il mio cervello precludendomi quella lucidità che da sempre mi ha caratterizzato,
diventando protagonista di ogni mio singolo pensiero.
Cosa mi ha fatto il mio ex maestro?
Cosa mi hanno fatto i Von Konrad?

Siamo quasi alle porte di Populeas e non riesco a smettere di pormi domande.
Ma sono un uomo di scienza, non posso permettermi di avere domande prive di risposta.
Ora che la mia conoscenza sugli immortali ha fatto passi avanti, ora che le mie ricerche hanno fatto
ENORMI passi avanti...non posso arrendermi e devo arrivare a capo a questa situazione.
Con l'abbraccio concessomi da Kevon, con le sue parole, con le sue azioni mi ero quasi convinto ad
abbandonare tutti i miei studi e le mie ricerche...ma ho sconfitto anche la trasformazione e il mio
più valido esperimento è la fuori, da qualche parte, che vaga da solo. E poi c'è il Numero 3. Lei era
morta e l'ho resa una creatura migliore. Le false illazioni di Kevon non mi convinceranno mai del
contrario! Questo dimostra che c'è qualcosa che neanche la magia necromantica dei Vrykolas ha
ancora raggiunto, neanche con essa è possibile spiegare questi miei ultimi traguardi.
Ora, più che mai, devo riprendere a sperimentare ed a studiare!
Ora più che mai posso dare una vera svolta alle mie ricerche!
È arrivato il momendo di lasciare Victor.

...
Mi ci è voluto un intero giorno per convincere Victor a lasciarmi andare da solo per la mia strada.
Gli ho detto di dover recuperare importanti tomi nella casa del mio ex maestro. Ci siamo lasciati
con la promessa di rivederci non appena avrò terminato queste ricerche; sembra che il Gran Maestro
abbia degli importanti compiti per me, ma il mio unico pensiero ora è di risolvere il mistero dietro
la mia mancata trasformazione.
Chissà che risolvere il problema della mia non morte, mi porti ad altre scoperte che mi serviranno
per la creazione della vita!
Non tornerò da Viktor. Non come umano almeno.

...

Quest'imponente casa è tale e quale a come la ricordavo, tutto è identico a come l'ho lasciato; la
presenza di ragnatele e di alcune ampolle rotte, insieme allo spesso strato di polvere sui libri e
all'odore di carne morta mi fa pensare che questo luogo sia stato abbandonato in fretta e furia.
Il mio maestro è sempre stato estremamente scrupoloso, non avrebbe mai tenuto la sua dimora in
uno stato di tale abbandono. Questi dettagli mi turbano.
Mi dirigo velocemente nel piano sotterraneo dove sono le celle ed il laboratorio. Anche qui l'incuria
la fa da padrona: il tanfo di morte è quasi insopportabile e, dentro un paio di celle, vedo i cadaveri
di quelli che un tempo dovevano essere prigionieri, cavie per colui che era il mio maestro. I corpi
sono incatenati alla parete. Uno sembra essersi staccato una mano utilizzando una pietra e dalla
posizione del corpo direi che abbia tentato di liberarsi e fuggire.
Sono stati lasciati qui a morire; abbandonati come oggetti rotti. Neanche questo è da lui: sprecare
così tanto materiale, così tanto nutrimento... C'è qualcosa di sbagliato in tutta questa storia.

Recupero in fretta alcuni attrezzi che mi serviranno e dei vecchi tomi ma è solo poco prima di
riprendere le scale per il piano superiore che mi accorgo di quel dettaglio che da subito stonava ma
che non riuscivo a cogliere: il laboratorio è ordinato, quasi pulito e su un tavolaccio sembrano
esserci i segni di recenti esprimenti. Qualcuno è stato qui da non più di un mese ed ha usato il
laboratorio...per poi fuggire veloce come il vento!
Inizio a controllare gli strani macchinari che ho visto per anni usare, indago sul contenuto delle fiale
sugli scaffali, soppeso i campioni e controllo l'integrità dei tessuti contenuti nei flaconi: il
laboratorio è perfettamente funzionante! Posso proseguire qui i miei studi!
Fino ad ora ho sperimentato su corpi morti, su corpi altrui e forse è stato proprio questo il mio
errore! Devo scoprire i segreti del mio corpo, della mia condizione! Devo venirne a capo per capire
come e perché è avvenuto tutto questo!
Ma ho bisogno di materiale, ho bisogno di corpi freschi!
Inizio a girare per la valle, riesco a trovare tre poveri disperati che in cambio di danaro e di una
promessa di cibo decidono di seguirmi. Preparare un sonnifero è cosa da poco per un alchimista
della mia risma, imbeverne un panno è altrettanto elementare. Ho fatto poca fatica persino per
addormentarne uno dopo l'altro: le conoscenze di quello scaltro pirata mi sono tornate utili! Doverlo
impersonare mi ha dato conoscenze basilari che non avevo e che, a quanto pare, continuano a
tornarmi utili. Chissà che fine ha fatto. Non mi sembra che tra i cadaveri che ho trovato nelle celle
ce ne fosse uno vestito con quel fastidioso rosso sgarciante. Che il mio ex maestro abbia deciso di
tenere con se il suo nuovo “giocattolo di carne”? Che i suoi esperimenti su quell'umano non abbiano
ancora avuto fine? Poco male, non avrei saputo comunque che farmene.
I corpi decomposti hanno lasciato velocemente posto ai tre disgraziati, anche se il tanfo che
emanano continua a permeare l'aria. Ma non credo che i miei nuovi tre ospiti avranno lamentele da
muovermi. Erano vivi morenti prima di incontrarmi, ora diverranno morti viventi! Incrociare la mia
strada ha dato uno scopo alla loro insulsa vita di derelitti.
Ora posso finalmente dare inizio ai miei esperimenti...
Il braccio destro è la scelta più ovvia: sono mancino e per lavorare sulle gambe avrei bisogno di
un'elasticità che il mio corpo non possiede.
Incido lentamente la pelle partendo dal polso ed affondo quel tanto che basta per lacerare la carne,
un taglio diritto fino alla fine dell'avambraccio; la mia mano è ferma e precisa, devo evitare di
incidere le vene. Non voglio un bagno di sangue ma solo analizzare i muscoli e le cartilagini. Il
composto alchemico che mi sono iniettato prima di effettuare l'incisione sta funzionando alla
grande: vedo le fasce muscolari contrarsi ad ogni tocco delle mie dita ma non sento il minimo
dolore. Ottimo.
Le urla dell'uomo legato al tavolo di fianco al mio iniziano a diventare solo un sottofondo: ho
effettuato lo stesso taglio sul suo braccio destro, logicamente senza composto anestetico per studiare
le reazioni al dolore e la differenza che esiste tra un muscolo esposto all'aria in un corpo privo di
dolore ed uno che può godere ogni istante di sofferente agonia. Gli spasmi delle sue fasce muscolari
sono rapidi, scattosi, quasi ipnotici. Sembra che seguano un ritmo preciso, primordiale. Ne resto
affascinato. La vera bellezza del corpo umano si vede proprio dal suo interno: la pelle può
nascondere, può celare e mascherare ma la carne non mente.
Non trovo grossa differenza tra le nostre braccia anche se ho l'impressione che la mia ferita stia
lentamente rimarginando...forse è il sangue Von Konrad che scorre ancora nelle mie vene o forse è
solo l'impressione data dalle mie aspettative.
Il sangue.
La fame si fa sentire sempre di più, sempre più spesso.
Ho già sperimentato cosa succede quando non mi nutro per troppo tempo da Gaelle ma questa volta
sono preparato.
Ho fatto bene a conservare quelle fiale col suo sangue, l'operazione alla sua mano mi è costata cara
ma mi ha anche permesso di prelevare un campione estremamente interessante ed utile.
Ho creato un composto alchemico col quel sangue e con alcuni dei campioni di vitae presi su
Lunaria: è poco più di un palliativo ma mi consente di non perire per la fame...anche se a volte mi
provoca delle strane visioni che coinvolgono tutti i sensi e che perdurano anche per giorni interi.
Non sarà certo qualche effetto collaterale a rallentare il passo rapido della scienza!

....

Sono passati due giorni. Ho continuato a leggere tomi ed a preparare composti alchemici.
L'uomo sul tavolo è quasi morto, a tenerlo in vita sono solo le misture che continuo ad iniettargli.
La ferita al mio braccio non sta rigenerando. Sono debole e la fame continua a tormentarmi. Le
scorte che ho creato non dureranno molto a lungo e ad ogni pasto mi saziano sempre meno.

...

L'uomo sul tavolo è morto ieri notte. Improvvisamente.


Gli ho aperto il petto con un bisturi e ho mangiato il suo cuore.
Non so perché l'ho fatto ma avevo fame. Tanta fame. Troppa fame.
Lui mi ha detto che era giusto e che mi sarebbe piaciuto.
Il mio braccio destro non si muove più, il colorito della pelle sta tendendo sempre più al violaceo.

...

Ho un nuovo braccio!
È rimasto solo un disgraziato legato alla catena; il suo amico aveva braccia forti...ma non si è mai
svegliato dall'operazione.
Ho perso un sacco di materiale valido ma ci ho guadagnato un buon arto.
Ho sperimentato l'efficacia delle mie nuove dita e sembra che rispondano alla perfezione. Sono
riuscito ad allentare la presa prima che l'ultimo prigioniero smettesse di respirare. Un controllo
impeccabile!

Ho mandato una lettera al mio ex maestro, dentro uno dei campioni di sangue di quel pirata a capo
degli Zueakara, Barbarum, presi alla sua esecuzione e un po di terra appartenente al suolo di
Lunaria. Glieli ho spediti insieme ad alcuni appunti delle mie ricerche, donandoglieli affinché li
potesse usare sul suo nuovo “giocattolo di carne”.
Non tornerò da lui, ma la sua appartenenza alla Famiglia Nalogh è assai importante per me. L'ho
messo a conoscenza della formula che ho creato per riportare in vita i cadaveri e ho spedito lui una
dose della stessa; i componenti sono unici quindi non potrà ricrearla ma spero che questo gesto mi
faccia riguadagnare punti ai suoi occhi: Sangue di Lupo Mannaro preso su Lunaria per la
rigenerazione, Sangue Nero preso dal campione di quell'uomo dei Custodi Grigi per alimentare la
forza interiore e la ferocia ed un collante affine al sangue della cavia per far si che il tutto non venga
rigettato. Nel mio caso ho usato sangue Vrikolakas, se il mio ex maestro vuole sperimentare sul suo
nuovo giocattolo dovrà usare sangue affine e chissà se il campione di quel Barbarum non faccia al
caso suo. Sarebbe affascinante vedere cosa scaturirebbe da un simile composto! Ma il sistema che
ho adottato per conservare i campioni presi su Lunaria non dura che pochi giorni qui su Agamar;
chissà se Lui sarà abbastanza lungimirante da non perdere tempo. Le mie ricerche saranno una
svolta, non possono non interessare a quella Famiglia.
Devo assolutamente essere benvoluto dai Nalogh! Devo!
Nessuno, come loro, saprebbe aiutarmi nella mia ricerca della verità!
Ho pagato un messo per consegnare il messaggio ed ho usato alcune delle conoscenze apprese su
Lunaria per eliminare dalla sua mente, con un veleno, il ricordo della nostra conversazione.
Nessuno saprà mai dove sono! Nessuno!

...

Ho letto e riletto ogni dannato libro di questa biblioteca. Nulla, non c'è nulla che mi sia veramente
di aiuto.
Ho provato ad iniettarmi un composto creato con del sangue di lupo preso su Lunaria, volevo
attivare la rigenerazione del mio corpo come fanno quegli esseri ferini. Il muscolo della gamba si è
ingrossato, mi sono sentito più forte ma è stato come assumere una droga: Tutto finto. Tutto falso.
Solo un'illusione momentanea! Ciò che mi sta succedendo è più forte anche di questo composto.
Ora ho le gambe gonfie, fatico a camminare ed ho dolori in tutto il corpo. Ho la febbre alta e tremo.
Posso rianimare un cadavere, posso assemblare un corpo da zero e ridargli la vita...ma non posso
risolvere la condizione che mi affligge! In più le visioni stanno peggiorando, da qualche giorno
hanno iniziato a parlarmi direttamente. Mi accusano, mi infamano. Ieri ho visto qualcuno muoversi
nel laboratorio ma per quanto abbia cercato non vi era traccia di anima viva. Tutti i sensi mi stanno
abbandonando ma per fortuna non durano mai più di una o due ore.
Ho forse una pista da seguire ma è costellata di incertezze e ci sono troppe cose che non mi tornano.
Questa mattina ho trovato un plico sulla scrivania del laboratorio. Sono sicuro che prima non c'era,
come sono sicuro di essere chiuso dentro questa casa senza possibilità che qualcuno possa violarne
l'uscio o le finestre. Il plico sembra essere un lasciapassare, o una lettera di presentazioni. Sembra
sia indirizzato alla famiglia Nalogh e sembra riportare il mio nome sopra. La grafia non è la mia ne
sono certo e, soprattutto...ha la data di ieri notte!
Che qualcuno sia entrato qui di notte?
Che qualcuno voglia spingermi dai Nalogh?
Perché proprio ora poi?
Proprio in questi giorni c'è questo strano sciopero della casta medica. La persona che è morta, e che
ha provocato un simile scompiglio, deve essere estremamente importante. Ho subito pensato che
potesse trattarsi di una Nalogh. Certamente una Nalogh estremamente importante.
Dalle voci che corrono nei sobborghi e che vengono a malapena sussurrate nei vicoli della città,
nonché dalla reazione spropositata e scoordinata dei medici potrebbe trattarsi de La Madre; colei
che è venuta a mancare potrebbe essere proprio lei...ma ho difficoltà a crederlo davvero.
Sarebbe una cosa troppo grossa.
Sarebbe un duro colpo per la famiglia.
Sarebbe una strana ed inquietante coincidenza e nell'aria c'è platealmente qualcosa di marcio che
aleggia.
Potrebbe essere la mia occasione per presentarmi a loro, per indagare PER loro. Potrebbe essere il
mio lasciapassare verso la famiglia di cui più voglio far parte e per la quale ho iniziato il mio
cammino di ricerca medica, ma soprattutto potrebbe essere l'inizio della mia strada verso le
conoscenze che più anelo...
Devo rifletterci a fondo perché non posso permettermi passi falsi, non adesso.
Il dolore mi fa impazzire, la febbre non accenna a calare.
La fame mi fa torcere le budella e più di una volta ho perso i sensi.
Ogni volta mi risveglio perdendo interi intervalli di tempo, di vita; ed ogni volta gli intervalli si
fanno più lunghi, più profondi.
E quella voce mi dice di non perdere altro tempo.

...

Mi sono presentato dai Nalogh.


Sembra che per qualche strano motivo sapevano chi fossi e non si aspettavano minimamente che mi
presentassi alla loro porta. Non ora. Non così.
Ho parlato con alcuni esponenti della famiglia ma si sono rivelati alquanto riluttanti a rispondere
alle mie domande ma soprattutto timorosi per la mia presenza qui. Mi guardano sottecchi, mi
squadrano ma puntualmente distolgono lo sguardo.
Ad ogni mia domanda sull'identità della persona appena morta, da quando sono arrivato, sono stati
dannatamente evasivi; persino quando ho chiesto semplicemente cosa fosse successo non ho
ricevuto, da nessuno, delle risposte veramente soddisfacenti.
C'è qualcosa sotto. Qualcosa di grosso. E, in una qualche strana maniera, sento di non essere
totalmente estraneo alla cosa.

Un uomo mi si è avvicinato ieri, dice che fa parte della famiglia e che vuole incontrarmi in privato.
Lo incontrerò questa notte e farò di tutto per trovare il modo di entrare più al dentro delle loro
questioni. Se sarà necessario mostrerò lo strano plico che mi porto appresso, ma dovrà essere solo la
mia ultima risorsa. Non sono certo della sua reale provenienze e non so cosa comporta possederlo.
Devo capire cosa mi è successo e come risolvere il problema che mi affligge.
Metterò nelle loro mani le mie conoscenze, le mie ricerche. Tutte.
Sono più intenzionato che mai a divenire un Nalogh.
La fame continua a tormentarmi e non ho più composti alchemici col sangue di Gaelle.
Sento il bisogno di nutrirmi.

Questa mattina mi sono risvegliato in una stalla, ero sporco ed intontito.


Sono fuggito prima che il proprietario potesse vedermi lì.
Sono fuggito come un ladro.
Ma sto male, non riuscirei a sopravvivere ad uno scontro, neanche se questo fosse contro un
contadino.
Poco fa ho trovato un orecchio umano e quello che sembra essere uno zigomo nella mia scarsella
laterale.
Il sangue era rappreso ma dallo stato in cui versavano carne e cartilagine direi che fossero molto
freschi. Troppo freschi.

Non tornerò su Lunaria per un po'.


Almeno fino a quando non avrò risolto le questioni che mi tengono legato a queste terre.
Quando rimetterò piede su Lunaria sarò cambiato, sarò un Vrykolakas.

O sarò morto nel tentativo di diventarlo.

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