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Massimo Morelli Tutti i diritti riservati Il Metodo “Facile Sommelier”®

Massimo Morelli 1

Il Metodo
FACILE SOMMELIER®

Il libro per imparare tutto (o


quasi) sul mondo del vino e
zittire i presunti esperti a tavola.

AVVERTENZA: CONTINUANDO LA LETTURA DICHIARI DI AVERE L’ETA’ LEGALE PER IL CONSUMO DI ALCOL NEL TUO PAESE DI NASCITA O RESIDENZA.

QUESTO LIBRO SUPPORTA LA CAMPAGNA “BEVI RESPONSABILMENTE”.

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Dedico questo libro a mio padre, scomparso nel


dicembre 2020 a causa del Covid-19. Molti anni
fa aveva iniziato il corso Sommelier, ma non ha
mai terminato il suo percorso. Ancora oggi non
ne ho capito la ragione.
Devo a lui ed a mia madre l’educazione ad
approfittare delle bellezze che la vita ci offre, ed
il vino è una di queste.

Foto di copertina: courtesy of Paolo Liaci www.paololiaci.com

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AVVERTENZA

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta,


memorizzata in un sistema di recupero informazioni, o
trasmessa, con qualsiasi forma o qualsiasi mezzo, elettronico
o meccanico, incluse le fotocopie, la registrazione e altri
mezzi, senza il permesso dell’autore.
Le nozioni contenute in questo libro hanno solo scopo
informativo; pertanto, l’autore non è responsabile dell’uso
improprio e di eventuali danni morali e materiali che possano
derivare dal loro utilizzo.

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Il termine sommelier deriva dal francese “saumalier”, che


originariamente significava “conducente di bestie da soma”,
poi divenuto “addetto ai viveri” e, infine, “cantiniere”. L'origine
latina deriva invece dalla parola “sagma”, che significa soma e,
quindi, il carico che gli animali da soma trasportano.

(da Wikipedia – L’enciclopedia libera)

IL “TASTEVIN”, SIMBOLO DI OGNI SOMMELIER CHE SI RISPETTI

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INTRODUZIONE PAG. 7
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CAPITOLO 1° - C’ERA UNA VOLTA PAG. 9

CAPITOLO 2° - COME INIZIARE A ZITTIRE IL TUTTOLOGO CHE “SE NE INTENDE DI VINO”? PAG. 19

• COMPRENDI IL TUO LIVELLO DI CONOSCENZA


• IMPARA A SFATARE I LUOGHI COMUNI
• IMPARA ALCUNI COMPORTAMENTI BASE
• IMPARA IL SIGNIFICATO DI ALCUNI TERMINI

CAPITOLO 3° - COME FARE PER IMPARARE A DEGUSTARE E VALUTARE UN VINO? PAG. 51

• LA DEGUSTAZIONE NON È UNA SCIENZA ESATTA


• RIAPPROPRIATI DEGLI ODORI
• SEGUI ALCUNE REGOLE FONDAMENTALI
• ASSAGGIA TANTO SENZA UBRIACARTI
CAPITOLO 4° - COME ABBINARE UN VINO AD UN CIBO (E VICEVERSA)? PAG. 67

• LE DUE REGOLE FONDAMENTALI DELL’ABBINAMENTO CIBO-VINO


• ALCUNI SEMPLICI ABBINAMENTI CONSIGLIATI

CAPITOLO 5° - DOMANDE DI TUTTI I GIORNI SUL VINO PAG. 77

• COSA BERE QUANDO VAI IN GIRO PER VACANZA O PER LAVORO?

CAPITOLO 6° - COME DARE SFOGO ALLA PROPRIA PASSIONE PER IL VINO? PAG. 84

• COME FARE PER DIVENTARE SOMMELIER?


• COME FARE PER LAVORARE DA UN PRODUTTORE DI VINO?
• E SE NON TI INTERESSA LAVORARE NEL VINO (MA VUOI CONTINUARE A COLTIVARE IL TUO HOBBY)?
• LA MIA STORIA
• FACILE SOMMELIER

CONCLUSIONI PAG. 114


RINGRAZIAMENTI PAG. 118
BONUS PAG. 120

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Prima di iniziare questo libro,


due parole sul Bonus finale….

Gentile lettrice, caro lettore,

alla fine di questo libro c’è un bonus che ti attende.


È il mio regalo di benvenuto per te nella grande
famiglia di Facile Sommelier®.
Ci vediamo alla fine del libro…..

In cambio del libro ti chiedo inoltre un piccolo


favore
Seguimi su Instagram, se puoi.
https://www.instagram.com/facilesommelier/

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Introduzione
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È passato un anno e mezzo da quando, nel febbraio 2020, ho


lanciato “Facile Sommelier” ®, “il programma che ti insegna
tutto (o quasi) ciò che ruota intorno al mondo del vino”.
Nessuno di noi sapeva che da lì a pochi giorni sarebbe iniziato
uno dei periodi più difficili per l’umanità, dopo le guerre.

La pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere. Ha


enfatizzato la modalità di comunicazione e di fruizione on-
line dei contenuti formativi.

Proprio all’inizio del primo “lockdown” uscivano, grazie al


supporto fondamentale di ARGA – Lombardia Liguria e del suo
instancabile Presidente, Fabio Benati, i primi articoli di lancio
dei Corsi on-line di Avvicinamento al vino.

Facile Sommelier® ha fatto compagnia a molta gente in questi


diciotto mesi dal suo lancio, dando l’opportunità a tutti di
avvicinarsi gratuitamente al mondo del vino quando vogliono,
dove vogliono, tutte le volte che vogliono e tramite lo
strumento che vogliono.

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Pensa che, in un anno e mezzo, più di 4.000* persone hanno


frequentato i Corsi gratuiti di avvicinamento al vino di Facile 8

Sommelier®. Un risultato straordinario, che mai avrei


immaginato all’inizio di questa avventura.

Hanno parlato di Facile Sommelier® “Italia a tavola”, le “Guide


dell’Espresso”, l’inserto “Cook” del “Corriere della Sera”,
“l’Ansa”, e tanti altri ancora.

Questo libro è un ulteriore, piccolo contributo alla cultura del


vino.

Ora Facile Sommelier è pronto a muovere il passo successivo.


Scopri quale sarà leggendo questo libro sino in fondo.

Massimo Morelli

Founder – Facile Sommelier®

Settembre 2021

*Al 30 Agosto 2021 gli iscritti a Facile Sommelier® sono 4162.

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Capitolo 1
C’era una volta…
Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.
(Ernest Hemingway)

C’era una volta un gruppo di quattro amici seduti al tavolo di


un ristorante. Si avvicinò il cameriere il quale, dopo aver
raccolto gli ordini dei piatti, pose la fatidica domanda: «E per
il vino, cosa facciamo»? Due di loro fecero finta di non aver
sentito, il terzo disse al quarto «Fai tu che hai un amico
Sommelier». Il quarto amico, sconsolato, disse al cameriere:
«Lei cosa ci consiglia»?

E tu? Hai mai…

 Fatto brutta figura al ristorante non sapendo che vino


scegliere?

 Pensato che la bottiglia vuota di spumante vada rovesciata


nel secchiello del ghiaccio?

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 Fatto roteare il vino all’interno di un bicchiere pensando di


fare bella figura ma non sapendo il significato di quel gesto? 10

 Partecipato ad una cena non sapendo come zittire il solito


sbruffone che fa finta di sapere tutto sul vino?

Sicuramente è una delle occasioni in cui, almeno una volta, ti


sei riproposto/a di frequentare qualche corso da Sommelier.
Devi sapere che i corsi di questo genere richiedono tempo
(tre/quattro serate fisse ripartite in un mese, e minimo un
anno di tempo per conseguire il diploma se ti impegni molto,
ma a volte anche due/tre anni), un impegno costante e ben
scadenzato, molto studio e un notevole investimento (fino a
2.000 euro*).

Intendiamoci bene: tutti questi corsi sono serissimi e tenuti


da persone preparate, ma per diversi motivi spesso non fanno
per te. A volte ti manca la voglia, il tempo, la possibilità e la
costanza, vuoi per ragioni di lavoro, vuoi per motivi personali
o di budget, di frequentare i corsi da Sommelier. Oppure, molto
più semplicemente, non hai aspirazioni di lavoro nel mondo del
vino**, ma sei un appassionato che ne vuole sapere qualcosa
in più, senza particolari stress o impegni. Infine, non hai uno
o due anni di tempo per diventare sommelier, ma ci vuoi

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mettere meno tempo.


11

Anche io ero come te ed avevo gli stessi dubbi E la stessa


curiosità. Ma in quel momento della mia vita avevo tanto
tempo libero, e ho quindi avuto la possibilità di fare una lunga
formazione. Forse tu non hai le stesse possibilità o non hai gli
stessi interessi, o la mia stessa disponibilità di tempo, o forse
semplicemente vuoi avere gli strumenti per poterti divertire
con semplicità nelle serate con i tuoi amici.

In questo momento, tuttavia, non ti voglio raccontare la mia


storia o le opportunità che ho da offrirti: ne parleremo più
avanti nel corso del libro. Ti racconterò quello che ho fatto in
questi dodici anni da quando mi sono “diplomato Sommelier”
*** e ti dirò quelle che secondo me possono essere le diverse
strade per coltivare la propria passione per il vino, ivi
compresa quella per diventare sommelier attraverso una
formazione di tipo innovativo. Alla fine di questo libro ti potrai
fare un quadro specifico di cosa voglia dire formarsi nel mondo
del vino, semplicemente per curiosità oppure per professione.
Come dicevamo poco fa ci sarà tempo per parlare di me e di
Facile Sommelier®, il portale che ho creato per facilitare la

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formazione nel mondo del vino, ma in questo momento quello


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che mi interessa è parlare di te. Desidero che tu capisca perché
hai scaricato ed iniziato a leggere questo libro e perché vuoi
approfondire la tua conoscenza del mondo del vino. Ti
propongo quindi tre domande, seguite da alcune righe in
bianco per poter rispondere liberamente.
La prima domanda è molto semplice: perché vuoi imparare
qualcosa sul vino? Vuoi diventare un sommelier super esperto
e super professionista? Vuoi fare carriera nella ristorazione?
Vuoi aprire un negozio o un’enoteca, magari con mescita? Stai
già lavorando in qualche ristorante e vuoi ampliare la tua
formazione? Oppure semplicemente sei un appassionato che
vuole migliorare le proprie conoscenze e non dover più
dipendere da quello che sanno gli altri, o che fanno finta di
sapere? La risposta che darai è molto importante rispetto alla
continuazione del tuo percorso: quindi prenditi tutto il tempo
che vuoi e nelle righe successive rispondi alla domanda sul
perché vuoi imparare qualcosa sul vino.

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SCRIVI QUI PERCHE’ VUOI IMPARARE QUALCOSA SUL VINO


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La seconda domanda che ti faccio ti può sembrare banale, ma


in realtà è una domanda che dovresti farti tutte le volte che
decidi di scegliere un vino.

Ciascuno di noi infatti ha delle preferenze che sono dettate da


molteplici fattori. Io, ad esempio, amo molto il Pinot nero e
quindi cerco di berlo il più possibile quando sono in giro, per
lavoro o per diletto, con una particolare predilezione per il
Pinot nero dell’Alto Adige oppure, se mi trovo all'estero, per il
Pinot nero dell’Oregon negli Stati Uniti, senza dimenticare
ovviamente i cugini d'oltralpe. Tuttavia, tu potresti avere delle
preferenze diverse. Attenzione però: io ti ho parlato di un vino
che è anche un vitigno, o meglio di un vitigno è anche un vino,
ma tu potresti avere una preferenza che è derivante

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semplicemente da un’etichetta che ti ha particolarmente


colpito o da un vino che ti è piaciuto o che hai degustato in 14

occasione di un viaggio o di una vacanza, o bevuto in


un’occasione particolare, e che non necessariamente potrebbe
corrispondere ad un vitigno (nel Capitolo 2 ti spiegherò meglio
la differenza tra vino e vitigno). Ora, per cercare di conoscerti
meglio, indica di seguito i tuoi tre vini o vitigni preferiti e
cerca anche di scrivere il motivo per il quale ti piacciono. I
motivi possono essere i più svariati e non sono né giusti né
sbagliati.

L'importante è che tu sia onesto con te stesso e che tu scriva


il motivo per cui scegli sempre un particolare vino. Potrebbe
essere anche per pigrizia o per abitudine, e non ci sarebbe
assolutamente nulla di male.

Oppure, molto più semplicemente, ti piace un vino che hai


bevuto in una certa occasione e da allora, per “andare sul
sicuro”, quando lo ritrovi in una carta dei vini, siccome non ti
va di rischiare, scegli sempre questo: nulla di male, va
benissimo così! L'importante è che tu incominci a cercare di
conoscerti e cercare di conoscere quelli che sono i tuoi vini
preferiti e il perché ti piacciono

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QUALI SONO I VINI (O VITIGNI) CHE PIU’ TI PIACCIONO?


PERCHE’ TI PIACCIONO? 15

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3…………………………………………………………………………………………………………………………………
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Il terzo quesito è un pochettino più tecnico e forse ti sembrerà


più strano, ma serve a capire quali siano in questo momento i
criteri che ti guidano all'acquisto di un vino, ovvero in un
momento in cui ancora magari non hai tanta conoscenza del
mondo vitivinicolo, dei vitigni, dei vini, delle principali zone
vitivinicole e di quello che c'è all'interno di una bottiglia, ed è
il seguente: cosa cerchi tu all'interno di un’etichetta?
Immaginiamo che tu ti rechi in un supermercato situato
all’interno di un grande centro commerciale, dove ormai la
sezione dedicata ai vini è sempre più importante e gestita con
professionalità da personale che, come minimo, ha

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frequentato qualche corso di avvicinamento al vino molto


serio, se non dei veri e propri corsi da sommelier. In base a
cosa scegli una bottiglia di vino e, una volta che ti sei
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concentrato su un’etichetta, cosa cerchi al suo interno? I


profumi? Il titolo alcolometrico volumico? Il vitigno? La zona
di provenienza? Gli abbinamenti? Il prezzo? Oppure non cerchi
nulla, ma semplicemente ti attrae la grafica, perché ti sembra
più accattivante e, di conseguenza, ritieni che il vino sia più
buono? È molto importante che tu risponda a questa domanda,
così come alle domande precedenti, perché questo ti farà
capire, continuando la lettura di questo libro, quali sono i
miglioramenti che devi apportare alla tua conoscenza del
mondo del vino e come dovresti a mio modo di vedere
approcciarti da ora in poi sl vino nel momento in cui ne
acquisti al supermercato, o anche nel momento in cui lo
acquisti online. Siamo influenzati da quello che ci dicono gli
amici, dalla pubblicità, dal vino che abbiamo provato al
ristorante, spesso perché lo ha “spinto” il cameriere e non
perché ne abbiamo una reale conoscenza, e quindi cerchiamo
di capire cosa ci attira in un’etichetta.

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SCRIVI QUI COSA CERCHI IN UN’ETICHETTA.

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 * Prezzi medi dei Corsi delle varie Associazioni o Società presenti sul territorio nazionale (somma dei livelli
di Corso)
 ** Il Contratto della Ristorazione, alla voce “Sommelier”, non richiede Diplomi ma solo una “precisa e
completa conoscenza di tutte le tipologie di vini nazionali ed esteri"
 *** Ad oggi non esiste un Albo Professionale italiano dei Sommeliers

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RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO

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 REGOLA 1 - Ci sono molti modi per coltivare la passione e la
conoscenza sul vino, anche se non ne capisci nulla. Non
necessariamente è necessario diplomarsi sommelier, ma si può
cominciare a seguire un Corso di Avvicinamento al vino.
 REGOLA 2 - Quindi, il presupposto per iniziare il tuo percorso
di conoscenza e comprendere che tipo di formazione più ti si
addice, è rispondere a tre domande:
a) Perché vuoi imparare qualcosa sul vino?
b) Quali sono i vini o i vitigni che più ti piacciono e perché ti
piacciono?
c) Cosa cerchi in un’etichetta?

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Capitolo 2
Come iniziare a zittire il tuttologo che “se ne
intende di vino”.
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
(Charles Baudelaire)

Sarà sicuramente capitato anche a te di incontrare il


“tuttologo”, questo soggetto fantomatico che si aggira per la
casa degli amici, una sera a cena di questo, una sera a casa di
quell'altro, e che si autodefinisce esperto di vini. Di solito è
qualcuno che nel lontano 1990 ha frequentato un piccolo corso
di avvicinamento al vino e che da allora vive di rendita,
approfittando della mancata conoscenza in materia da parte
dei propri commensali, e dispensa consigli a destra ed a manca.

Di fronte a questi tipi di personaggi non sai mai come reagire.


Probabilmente conosci molto più di loro in materia di vino ma

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hai paura a contraddirli, temendo che controbattano ed


innescando, di conseguenza, una discussione. Oppure non ne 20

sai assolutamente nulla, e allora resti in silenzio per evitare di


fare figuracce, magari con uno sguardo di ammirazione nei
confronti di queste persone, non sapendo poi magari che in
realtà dicono delle castronerie pazzesche. Facciamo un
esempio illuminante? Beh, la scena tipica può essere quella
della cena di un gruppo di amici, oppure due o tre coppie, o
ancora quella di una cena con persone magari sconosciute. Ci
si siede a tavola, qualcuno ha portato una bottiglia e viene
servito magari un piatto tipico di pesce della zona nella quale
tu ti trovi a cena. Come appena detto sul tavolo ci sono un
paio di bottiglie alternative, una di vino bianco ed una di vino
rosso. Tu scegli il vino rosso ed improvvisamente l’esperto
tuttologo esclama: “Ma no! Ma cosa fai! Con il piatto di pesce
ci vuole assolutamente il vino bianco! Ma stiamo scherzando?”
Ovviamente il commensale non ti spiegherà mai il perché di
quella scelta, perché lui interessa solamente fare bella figura,
ovvero quella del tuttologo che zittisce tutti quanti, ripetendo
uno dei più classici luoghi comuni in materia di vino.
Solitamente si tratta di persone che si approfittano
dell’ignoranza altrui. Bene, da adesso in poi ti darò qualche

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strumento per poter controbattere e, continuando a leggere,


ti insegnerò a sfatare alcuni di questi luoghi comuni, fra i quali 21

quello che impone l’equazione:” carne=vino rosso, pesce=vino


bianco”.

COMPRENDI IL TUO LIVELLO DI CONOSCENZA

Quando si inizia un determinato percorso di conoscenza di una


nuova materia, qualsiasi essa sia, è importante capire quale
sia il proprio punto di partenza. Così devi fare anche tu, perché
nel momento in cui ti approcci al mondo del vino devi in
qualche modo realizzare, attraverso un percorso molto
semplice come quello che ti sto per proporre, da dove tu stia
partendo

Ma tu ti sei mai chiesto quanto in realtà sai di vino o hai mai


verificato in qualche modo se quelle che credi che siano le tue
conoscenze o le tue credenze assolute siano vere? Dove ti sei
informato? Su internet? Dagli amici? In qualche libro
specializzato? Oppure hai partecipato a qualche degustazione
o ti sei iscritto a qualche corso sul vino? Questa domanda è
importante, perché sicuramente il primo passo da fare per
migliorare è capire quanto si sappia di una determinata
materia.

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Voglio aiutarti in questo primo passo proponendoti uno degli


innumerevoli quiz che si trovano all'interno di Facile 22

Sommelier®, il programma che ho creato per divulgare la


conoscenza sul mondo del vino e che al suo interno contiene
più di 300 Vinoquiz®. Il quiz che ti propongo è molto semplice
e serve soprattutto a farti capire due cose: verificare la tua
conoscenza di base del vino, e comprendere alcune delle
nozioni fondamentali di questa materia. Prenditi tutto il
tempo che vuoi per completare il quiz e cerca di rispondere
non solo con le tue conoscenze ma anche con il ragionamento.
Mi raccomando però, non guardare la risposta su internet,
perché non ci si deve vergognare di non sapere. In questo
momento non stai facendo la gara con nessuno, ragione per la
quale alla fine del quiz troverai di nuovo le domande con le
risposte e una loro spiegazione.

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VINOQUIZ DI BENVENUTO
23

Quanto ne sai di vino? Rispondi alle domande (ti


(ti ho detto

Internet” 
“senza guardare su Internet”  ) e poi controlla le risposte


in fondo alla pagina.

1. Quanti litri contiene la bottiglia chiamata Mathusalem?


a) 1,5 lt. b) 6 lt. c) 3 lt.
2. In quale regione si produce lo Sforzato?
a) Piemonte b) Puglia c) Lombardia
3. Il miglior abbinamento con il Pandoro è lo Spumante secco?
a) Si b) No
4. Qual è il vitigno principale con cui si produce il Brunello di
Montalcino?
a) Sangiovese b) Chardonnay c) Montepulciano
5. Che cosa vuol dire la sigla DOCG?
a) Denominazione d’Origine Controllata e Garantita
b) Denominazione d’Oltralpe Controllata e Garantita
c) Declinazione d’Origine Controllata e Garantita
6. Qual è il vino spumante più venduto al mondo?
a) Champagne b) Prosecco c) Cava

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7.Cosa significa, nei vini spumanti, la frase “dosaggio zero” o


“pas dosé”?

a) Che non è stato dosata la quantità di vino nella bottiglia 24

b) Contenuto zuccherino fino a 6 gr/lt.


c) Contenuto zuccherino fino a 3 gr/lt
8.Da che parte viene presentata la bottiglia all’ospite?
a) Dalla sua sinistra b) dalla sua destra

9.Cosa vuol dire il termine “classico” in etichetta?

a) Che l’etichetta risale al tempo dei Borboni


b) Che il vino è stato prodotto per la prima volta prima del 1950
c) Vino prodotto nel territorio di origine più antico

10.Uno spumante extra-dry è più dolce di uno spumante extra-


brut?
a) Si
b) No
c) È uguale

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SOLUZIONI

25
1. Quanti litri contiene la bottiglia chiamata Mathusalem?
- 6 Litri, pari a 8 bottiglie da 75 cl.
2. In quale regione si produce lo Sforzato?
- In Lombardia, e precisamente in Valtellina (provincia di
Sondrio).
3. Il miglior abbinamento con il Pandoro è lo Spumante secco?
- No. Con uno Spumante dolce. I dolci si abbinano al vino per
concordanza, ovvero dolce con dolce.
4. Qual è il vitigno principale con cui si produce il Brunello di
Montalcino?
- Il Sangiovese.
5. Che cosa vuol dire la sigla DOCG?
- Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
6. Qual è il vino spumante più venduto al mondo?
- Il Prosecco. Con oltre 600 milioni di bottiglie all’anno.
7. Cosa significa la frase “dosaggio zero” o “pas dosé”?
- Negli Spumanti indica che non è stato aggiunto “liqueur
d’expedition”, cioè lo sciroppo di dosaggio che determina il
contenuto zuccherino, che in questo caso è, al massimo,
3gr/litro.

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8. Da che parte (sua sinistra o destra) viene presentata la


bottiglia all’ospite? 26

- Dalla sua sinistra.


9. Cosa vuol dire il termine “classico” in etichetta?
- Vino prodotto nel territorio di origine più antico.
10. Uno spumante extra-dry è più dolce di uno spumante
extra-brut?
- Si. Contiene da 12 a 17 gr. di zucchero per litro. Un extra-
brut ne contiene al massimo 6.

RISULTATO: 0-5 Risposte giuste: Insufficiente.


6 Risposte giuste: Sufficiente
7-8 Risposte giuste: Buono
9-10 Risposte giuste: Ottimo

Allora, com’è andato il quiz? A quante domande hai risposto


in maniera corretta? Ma soprattutto, nel momento in cui ti
sei accorto di aver fornito una risposta sbagliata, sei andato a
verificare quale fosse quella corretta e la sua ragione. Lo
scopo di questo quiz, infatti, non è solo quello di metterti alla
prova, ma anche quello di educarti alla conoscenza del mondo

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del vino. Nel Corso di Avvicinamento al Vino di Facile


Sommelier®, completamente gratuito, potrai imparare tutto 27

ciò che ti consente di rispondere esattamente a tutte le


domande.

IMPARA A SFATARE I LUOGHI COMUNI

Una volta che hai compreso quale sia il punto di partenza del
tuo livello di conoscenza del vino, le tue debolezze e ciò che
devi approfondire, ovvero le cose che credevi di sapere e che
invece non conosci, devi fare un altro piccolo passo. Devi in
qualche modo capire se quelle che pensi siano le tue credenze
assolute sul mondo del vino, o perché ti sono state tramandate
da qualcuno che si pensa più esperto, o perché ascolti ripeterle
tutti i giorni, siano poi effettivamente vere. Devi quindi
imparare a sfatare i famosi luoghi comuni: io qui te ne
proporrò brevemente quattro, ma sappi che ce ne sono molti
e molti di più.

Infatti, nel momento in cui ti approcci al mondo del vino o ti


fidi di qualche sedicente esperto, la cosa che più
frequentemente succede è quella di dover ascoltare qualcuno
dei famosi luoghi comuni del vino che poi ti rimangono

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impressi per tutta la vita a meno che non decidi di informarti


o, appunto, di seguire un percorso di avvicinamento al vino. 28

Il primo luogo comune da sfatare, o meglio il più noto di tutti,


è quello al quale ho fatto riferimento all’inizio di questo
capitolo, e che recita “carne uguale vino rosso - pesce uguale
vino bianco”. In realtà tutte le carni bianche, come quelle di
pollame o tacchino, possono essere tranquillamente abbinate
a dei vini bianchi freschi o anche lievemente barricati (vedrai
fra poco il significato di questo termine). Soprattutto, molti
piatti di pesce in umido, oppure le zuppe di pesce, possono
essere tranquillamente abbinati a vini rossi giovani e leggeri,
serviti alla stessa temperatura dei bianchi. D’altra parte, il
cacciucco alla livornese, che contiene diversi tipi di pesce ed i
pomodori pelati, si associa da sempre al vino Montecarlo rosso
DOC della provincia di Lucca. Per verificare quanto detto, fai
una prova a casa. Acquista una bottiglia di Chianti ed una di
Gewutztraminer e cucina il pollo al curry. È carne, quindi il
luogo comune dice che ci vuole il vino rosso. Beh, prova a
sorseggiare il Chianti dopo il pollo e percepirai una totale
disarmonia in bocca. Fai ora la prova con il Gewutztraminer
(vino bianco) e il tutto ti sembrerà molto più armonico. Infatti,
il pollo al curry è un piatto speziato e si abbina perfettamente

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ad un vino aromatico. Comprendi quindi che quello che ii


sembrava un dogma in realtà non è più tale.
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Il secondo luogo comune da sfatare è quello che impone di
aprire una bottiglia di spumante nel momento in cui servi il
dessert a tavola o lo ordini al ristorante. Lo spumante va bene,
purché sia però uno spumante dolce: non può essere uno
spumante secco perché, come vedremo fra poco, uno dei
principi fondamentali dell’abbinamento cibo vino è quello della
concordanza: ad un cibo dolce si deve accompagnare un vino
dolce, non necessariamente spumante. Non tutti i vini sono
però ugualmente dolci. Quindi fai bene attenzione: se sul tuo
piatto hai un pandoro o una crostata di frutta è meglio
abbinare un Moscato dolce o uno Spumante dolce. Se invece
hai un dessert più “carico” come un dolce al marzapane o con
le mandorle, allora dovrai abbinargli un vino un po’ più dolce
come ad esempio un vino passito.

Un terzo luogo comune è quello secondo il quale il vino


“farebbe i gradi”. A tutti noi è capitato di andare ad una
degustazione (magari quando eravamo un po’ meno esperti di
vino) e di chiedere al sommelier o chi era deputato a farci
degustare il vino: “ma quanti gradi fa”? Niente di più
antiquato. Un vino non fa i gradi. Infatti, in etichetta non

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troverai mai il simbolo del grado ma il simbolo della


percentuale, e ciò perché il termine gradazione alcolica, che 30

risale ad un precedente metodo di misura che utilizzava i gradi


di “Gay - Lussac”, non si usa più. Ora invece si usa il simbolo
percentuale, che indica il titolo alcolometrico volumico
effettivo, ovvero la percentuale di alcool etilico contenuto nel
liquido. Un vino che contiene 110 ML di alcol per litro indicherà
quindi in etichetta una percentuale dell’11%.

Ultimo luogo comune da sfatare (ma ce ne sono tanti altri) è


quello che magari ti fa sembrare più ricco e chic di fronte a
tutti quanti, ma che in realtà contiene un errore: ovvero quello
dell’abbinamento perfetto tra ostriche e Champagne.
L’ostrica, infatti, è caratterizzata da una spiccata sapidità,
mentre lo Champagne è caratterizzato da una spiccata
acidità, che viene acuita dalla sua effervescenza. I due sapori
abbinati non sono molto armonici tra loro e rischiano persino
di far sembrare metallico il gusto del piatto. Ma allora, se lo
Champagne non si abbina bene con le ostriche, qual è il vino
che si abbina meglio? Se vuoi fare come i francesi allora devi
ordinare un Muscadet, che con la sua mineralità salmastra
richiama perfettamente il sapore delle ostriche. Se invece vuoi

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restare in Italia, ad esempio al sud, un ottimo Locorotondo


bianco potrebbe andare benissimo. Se ti capita di ordinare le 31

ostriche al ristorante, quindi, cerca in carta uno di questi due


vini e farai un figurone! E se per caso non ce ne fosse nessuno
dei due, puoi provare con uno Chardonnay siciliano o con un
Verdicchio dei Castelli di Jesi, magari “al bicchiere”, per poter
poi ordinare un altro vino da abbinare con i successivi piatti.

IMPARA ALCUNI COMPORTAMENTI BASE

Il terzo passo per zittire il “tuttologo che se ne intende di


vino”, è quello di cominciare ad imparare alcune regole base.
Sono regole semplici che fanno parte del programma di studio
di Facile Sommelier®, il portale che ho creato e che aiuta tutti
quanti a capire un poco di più di questo mondo meraviglioso
che è il vino.

Sono regole facilissime da assimilare e che ti possono servire


per il tuo approccio giornaliero al mondo del vino, e per
cominciare a controbattere a chiunque si faccia credere come
un esperto di questo settore. Te le propongo sotto forma di
suggerimenti.

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SUGGERIMENTO 1: PRIMA DI ANDARE AL RISTORANTE, SE PUOI,


FATTI UN’IDEA DELLA CARTA DEI VINI, TENENDO CONTO DEL 32

TUO BUDGET.

Verifica la carta dei vini sul sito web del ristorante e comincia
a farti un’idea di ciò che vorresti mangiare. Ci sono vini in
abbinamento? Vini del territorio? Abbinamenti già consigliati?
Hai un budget di spesa prefissato?

SUGGERIMENTO 2: AL RISTORANTE PRIVILEGIA I VINI DEL


TERRITORIO LOCALE.

Ricordati sempre che un vino deve prima di tutto raccontare


un territorio. Quindi cosa c’è di meglio, se sei in trasferta, che
assaggiare i vini locali? E se non è specificato nella Carta dei
vini, chiedi sempre quale sia il vitigno base o i vitigni del vino
che ti propongono. Attenzione però, quando parlo di vini locali
non intendo il “vino della casa” (peraltro in molte occasioni ne
ho bevuti di ottimi) ma intendo proveniente da qualche vitigno
autoctono, che sono quelli tipici locali, nei quali la zona di
origine e coltivazione coincidono.

SUGGERIMENTO 3: LE BOLLICINE “LAVANO VIA” GRASSEZZA ED


UNTUOSITA’. Il burro, il lardo, i salumi danno una sensazione
di grassezza. L’effervescenza delle bollicine è in questo caso

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uno sgrassante per antonomasia.


33
SUGGERIMENTO 4: CI SONO ANCHE I VINI ROSATI!

Ebbene sì! Ci sono anche quelli, sia in versione spumante, come


molti spumanti dell’Oltrepò pavese a base di Pinot Nero, che
in versione ferma, come nella zona del Lago di Garda o del
Salento. Ottimi ad esempio per una caprese.

SUGGERIMENTO 5: STRUTTURA VA CON STRUTTURA

Un piatto strutturato, come può essere un secondo a base di


selvaggina, deve essere abbinato ad un vino strutturato.
Quindi rifletti sulla struttura del piatto di fronte a te e cerca
nella carta dei vini, se presente, un vino di pari struttura, o
chiedi al personale di sala, affinché il gusto del piatto non
sovrasti quello del vino o viceversa. Hai un crudo di pesce nel
piatto? Non abbinarlo ad uno Chardonnay che ha fatto un
lungo affinamento in legno solo perché il vino bianco va con il
pesce! Cerca un bianco più leggero. Comprenderai meglio il
concetto dell’accostamento “struttura con struttura” nel
capitolo dedicato all’abbinamento cibo-vino.

SUGGERIMENTO 6: CON LE CARNI SUCCULENTE VINI TANNICI

I filetti, i brasati e tutte le carni che danno sensazioni di

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succulenza hanno bisogno di vini che asciughino questa


caratteristica e diano quindi sensazioni di astringenza. 34

Abbinerai quindi vini che contengono tannini, ovvero quelli


che, al gusto, forniscono la stessa sensazione che si ha
masticando il carciofo crudo.
SUGGERIMENTO 7: NON PENSARE CHE UN VINO CON PIU’ ALCOL
SIA NECESSARIAMENTE PIU’ BUONO

Tendiamo a confondere il Titolo Alcolometrico Volumico con la


qualità del vino. Non è così: possono esserci vini meno alcolici
buonissimi e vini molto alcolici di scarsa qualità.

SUGGERIMENTO 8: SE IL TUO PIATTO È PREPARATO CON UN


VINO, ORDINA PROPRIO QUEL VINO PER ACCOMPAGNARLO.

Hai ordinato un risotto allo Champagne? E accompagnalo con


un bicchiere di Champagne! Un risotto al Barolo? E bevici un
bicchiere di Barolo!

SUGGERIMENTO 9: AL RISTORANTE, CERCA DI BERE VINI AL


BICCHIERE.

Il vino al bicchiere ti permette di scegliere vini diversi se le


pietanze sono molto diverse, e dunque di provare più vini nella

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stessa serata…ma non esagerare! Bevi sempre con


moderazione.

SUGGERIMENTO 10: FATTI APRIRE LA BOTTIGLIA. 35

La bottiglia deve essere aperta di fronte a te. Viceversa, se


ordini un vino al bicchiere fai in modo che, anche se la bottiglia
è già aperta, il bicchiere venga versato di fronte a te.

SUGGERIMENTO 11: AL SUPERMERCATO PUOI OSARE!

La Grande Distribuzione ha fatto passi da gigante. Spesso nei


Centri Commerciali o nei Grandi Supermercati è presente un
addetto che ha compiuto un percorso di avvicinamento al
vino, e che quindi può consigliarti al meglio, compreso anche
l’acquisto di vini non del territorio.

Attenzione, tuttavia, a non acquistare solo in base al prezzo.

SUGGERIMENTO 12: NON FIDARTI SOLO DELLE MODE O DELLA


PUBBLICITA’

Ricordi quanto scritto prima a proposito della “notorietà”


dell’abbinamento ostriche e Champagne, che diamo per
scontato? Ecco, medita! Un vino, o un abbinamento, non è
più buono perché più pubblicizzato, e ricordati che quasi
sempre si pubblicizza il marchio del produttore e non il vino.

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Non focalizzarti sempre sugli stessi vini, magari perché ti


piace l’etichetta. Prova vini nuovi. Potrebbero piacerti di più. 36

IMPARA IL SIGNIFICATO DI ALCUNI TERMINI

Capita spesso di sentire pronunciare alcuni termini legati al


vino, e dei quali non abbiamo conoscenza. Ho quindi preparato
per te un piccolo glossario, contenente le parole che più
frequentemente si usano nel mondo del vino, ma anche in
relazione ad altre bevande alcoliche, come la birra. Leggilo con
attenzione e soffermati sui singoli termini: in questo modo, la
prossima volta che sentirai una di queste parole , saprai di
cosa si parla e potrai dire la tua, oppure correggere chi la sta
usando a sproposito.

Ovviamente i termini che hai incontrato o incontrerai sono


molti di più, ma imparando il significato di quelli che seguono
sarai in grado di affrontare con competenza la maggior parte
delle conversazioni in materia di vino.

ACIDO. Gli acidi, in particolar modo quello tartarico, sono una


componente fondamentale del vino che serve, a livello delle
papille gustative, a dare al vino una sensazione di freschezza,
molto tipica dei vini bianchi e degli spumanti.

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AMABILE. Vino ben equilibrato, di gusto gradevole,


leggermente dolce. 37

ANNATA. Anno, indicato in etichetta, in cui è stato


vendemmiato quel vino. È obbligatoria riportarla in etichetta,
se espressamente previsto dal Disciplinare di Produzione.

AROMATICO. Vino il cui aroma principale è tipico del vitigno da


cui proviene. I vitigni aromatici per antonomasia sono quattro:
Moscato, Malvasie, Traminer e Brachetto.

BARRIQUE. Piccola botte in legno (capacità 225/228 lt.), di


origine francese, usata per l’affinamento del vino. Il vino
affinato in questi recipienti viene, appunto, definito
“barricato”.

BIRRA A BASSA OD ALTA FERMENTAZIONE. Le prime, dette


anche “lager”, sono quelle in cui, conclusa la fermentazione, i
resti dei lieviti si depositano sul fondo del fermentatore.
Viceversa, nelle birre ad alta fermentazione, dette “Ale”, i
lieviti risalgono in superficie. Fanno parte di questa categoria
le birre trappiste, quelle di tipo “Stout” e le Ipa (Indian Pale
Ale).

BIRRA ARTIGIANALE. Per la Legge significa birra non

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pastorizzata e generalmente non filtrata, e prodotta da un


microbirrificio indipendente. 38

BIRRA CRUDA. Non vuol dire birra non cotta perché tutte le
birre sono cotte, bensì birra non filtrata e non
pastorizzata. La pastorizzazione è un trattamento di
riscaldamento, che permette di disattivare gli enzimi e di
distruggere i microrganismi residui nella birra. La birra cruda
ha tempi di conservazione inferiori alle altre birre.

BIRRA NON FILTRATA. Birra dove non vi è stata separazione dei


depositi dei lieviti che sono all’interno della bevanda, dopo la
fermentazione secondaria. È una birra quindi che risulta più
torbida e con un maggior sentore di crosta di pane. Attenzione
a non confondere le birre crude con le birre non filtrate. Tutte
le birre crude sono non filtrate, ma alcune birre non filtrate
potrebbero subire il processo di pastorizzazione.

BLANC DE BLANCS. Dicitura che si trova sull’etichetta di alcuni


champagne e indica che il vino è stato prodotto solo con uve
a bacca bianca.

BLANC DE NOIRS. Vino bianco prodotto dalla fermentazione


esclusivamente di uve a bacca nera.

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BOUQUET. Termine francese che definisce l’insieme delle


sensazioni olfattive che si sviluppano durante la maturazione 39

e l’invecchiamento dei vini.

CABERNET SAUVIGNON E SAUVIGNON. Nome ed origini simili


(zona di Bordeaux), ma attenzione a non confonderli. Il
Cabernet Sauvignon è un vitigno a bacca nera, mentre il
Sauvignon (Blanc) è un vitigno a bacca bianca.

CHAMPENOISE. Termine che indica il metodo di produzione del


vino spumante con una seconda fermentazione in bottiglia. In
Italia si chiama “metodo classico”.

CHARMAT. Nome del processo con il quale la rifermentazione


e la presa di spuma avvegono in autoclave. È il metodo di
produzione del Prosecco. Viene anche indicato come “Metodo
Martinotti” (Martinotti inventò il metodo, Charmat lo
perfezionò inventando la relativa attrezzatura).

CLASSICO. Termine che si trova sulle etichette dei vini e che


significa “proveniente dal territorio di origine più antico”,
come ad esempio il Chianti Classico.

CLOS. Sulle bottiglie di vino francese. Significa “vitigno


circondato da mura”.

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CREMANT. È il vino spumante prodotto in Francia con il


metodo Champenoise, ma al di fuori della zona dello 40

Champagne e che non può conseguentemente essere


denominato in questo modo. Il più conosciuto è il “Crémant
d’Alsace”.

CRIANZA. Nei vini spagnoli. Vino invecchiato almeno due anni,


di cui sei mesi in legno.

CRIOMACERAZIONE. Tecnica usata per vini bianchi e rosati, che


consiste nel portare l’uva a una temperatura molto bassa
subito dopo la pigiatura e prima della fermentazione, così da
ottenere il massimo degli aromi e dei sapori.

CRU: Parola francese utilizzata per indicare una zona di


produzione ben definita.

CUVEE’. Assemblaggio di vini provenienti da vitigni diversi e/o


da annate diverse dello stesso vitigno.

DIFFERENZA TRA MOSCATO E PASSITO. Il Moscato è un vitigno


aromatico, mentre il Passito è un vino che deriva da una
tecnica di lavorazione delle uve, al fine di favorire la
concentrazione degli zuccheri.

DIFFERENZA TRA VINO E VITIGNO. Termini che spesso tendiamo

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a confondere. Il vino è il prodotto della vinificazione, mentre il


vitigno è il tipo di uva. A volte coincidono, a volte no. Ad 41

esempio, il “Chianti”, che è il nome di un vino, e non anche di


un vitigno, si produce con l’uva Sangiovese, che è un vitigno.
Il Sangiovese, tuttavia, è anche un vino (molto famoso è il
“Sangiovese di Romagna”).

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE. È la norma di legge che definisce


i requisiti produttivi e commerciali di un vino. Ad esempio, per
produrre un PROSECCO SUPERIORE CONEGLIANO
VALDOBBIADENE DOCG si dovranno seguire tutte le regole
dettate nell’apposito Disciplinare ministeriale, che sono
diverse da quella del PROSECCO DOC.

DOMAINE. Termine che si trova nelle etichette dei vini francesi


e indica una proprietà di uno o più vigneti di un’azienda.

FERMENTAZIONE ALCOLICA. Processo attraverso il quale il


succo dell’uva, o meglio il suo zucchero, viene trasformato in
alcol ed anidride carbonica.

FERMENTAZIONE MALOLATTICA. Avviene, specialmente nei vini


rossi, dopo la fermentazione alcolica e permette di ottenere
vini più delicati e persistenti, trasformando l’acido malico in
acido lattico.

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FILLOSSERA. Insetto che attacca la vite e ne distrugge le radici.


Poiché non attacca le radici delle viti americane, è stata 42

combattuta innestando le viti europee su di esse. Le viti


europee le cui radici resistono naturalmente alla Fillossera
sono dette “a piede franco”.

FRESCO. Si dice di un vino moderatamente acidulo e alcoolico.

FRUTTATO. Un vino si dice fruttato se, all’esame olfattivo, si


percepiscono uno o più aromi di frutta che possono essere
frutti a polpa gialla, come in molti vini bianchi, o aromi di
frutta secca e uva passa, come nei vini passiti.

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA. Se hai un tasso alcolemico


superiore o 0,5 rischi una multa fino a 6.000 euro, la confisca
dell’auto e la sospensione della patente fino a due anni. Se hai
meno di 21 anni il tasso è 0 (zero)! Un uomo di 70kg a stomaco
pieno supera lo 0,5 con due birre e due calici di vino.
Attenzione: la sanzione amministrativa si applica anche se
guidi una bicicletta!!!

GUINNESS. È una birra irlandese di tipo Stout (e quindi ad alta


fermentazione), il cui colore dipende da un particolare
procedimento di tostatura dell’orzo.

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MILLESIMATO. Termine che si trova sugli spumanti prodotti


con vini di una singola annata (es: “Millesimato 2018” o 43

semplicemente “2018”). Se questo elemento manca, significa


che le uve di quel vino possono provenire da vendemmie di anni
diversi. Spesso è l’elemento più importante per dare valore
economico a quel vino.

MOSTO. È il liquido ricavato dalla pigiatura, tramite la cui


fermentazione si ricava il vino. La quantità di zuccheri
presente nel mosto determinerà il titolo alcolometrico
volumico del vino (indicato col simbolo “percentuale”).

PERLAGE. Sinonimo di effervescenza nei vini spumanti. Si ha


quando le bollicine sono piccole, numerose e persistenti, e
salendo nel bicchiere formano le c.d. catenelle, dandoci la
sensazione di una collana di perle.

PRESA DI SPUMA. Procedimento che consiste nell’ottenere,


mediante la rifermentazione (in autoclavi o in bottiglia), una
sovrapressione di gas carbonico dissolto che rende il vino
effervescente.

PROFUMI PRIMARI/SECONDARI/TERZIARI. I profumi (o aromi) del


vino si dividono in: primari (tipici del vitigno e detti anche

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aromi varietali), secondari (derivanti dalla fermentazione e


dalle tecniche di vinificazione) e terziari (derivanti dalla 44

maturazione ed affinamento, come ad esempio quelli derivanti


dall’affinamento in legno).

RETROGUSTO. Gusto persistente in bocca dopo aver bevuto il


vino.

RIOJA. Denominazione vitivinicola spagnola, che corrisponde


ad una zona a nord del paese.

RISERVA. Termine che si trova sulle etichette dei vini, e che


significa che quel vino ha subito un invecchiamento più lungo
di quello minimo richiesto dal suo Disciplinare di Produzione.

SATEN. Marchio registrato dal Consorzio Franciacorta, in


provincia di Brescia. Rispetto agli altri spumanti, i saten sono
caratterizzati da una pressione atmosferica inferiore
all’interno della bottiglia. Può essere solo prodotto in tipologia
Brut.

SBOCCATURA. Detta anche “degorgement” (o semplicemente


“deg” in etichetta) indica il momento in cui viene eliminato il
deposito dei lieviti alla fine della seconda fermentazione.
Spesso indicato in etichetta, è un termine ovviamente diverso,

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e successivo, al millesimo. La differenza tra i due termini


temporali indica il numero di anni di permanenza sui lieviti. 45

SENTORE DI TAPPO. È l’odore di giornale bagnato o muffa che


si può percepire annusando il sughero o il vino. Dipende da una
molecola di un fungo (TCA o Tricloroanisolo), che aggredisce il

sughero. Cambiate la bottiglia o usate il vino per cucinare 


.



SOLFITI. Prodotti naturalmente dal vino durante la


fermentazione o aggiunti per combattere gli enzimi che
potrebbero deteriorare la qualità del vino. La loro indicazione
in etichetta è obbligatoria se supera i 10g/lt. In generale il vino
bianco ne contiene più di quello rosso. I vini biologici ne
contengono circa la metà degli altri vini. I vini di alta qualità
ne contengono di solito un numero inferiore alla media.

SUPERIORE. Termine che si trova sulle etichette dei vini e che


significa che quel vino ha un Titolo Alcolometrico Volumico più
alto di quello minimo richiesto dal suo Disciplinare di
Produzione.

SUPERTUSCANS. Vini toscani ottenuti da vitigni internazionali,


da soli o in combinazione con il Sangiovese. Fra i più conosciuti

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46
ricordiamo il Sassicaia. L’Ornellaia, il Masseto, il Solaia o il
Tignanello. Poiché sono un blend di vitigni, non seguono il
disciplinare tipico di quel territorio e quindi, pur essendo di
ottima qualità, non rientrano nella categoria DOCG.

SUR LIE. Termine che si trova sulle etichette di molti vini


francesi e che si traduce con “sui lieviti”. È una tecnica che
consiste nel mantenere il vino a contatto con il sedimento di
lieviti morti a fine fermentazione alcolica per un periodo che
può variare da alcuni mesi ad un anno, per favorire a livello
gustativo l’apporto sensoriale delle proteine liberate dai lieviti.

TAGLIO BORDOLESE (o uvaggio bordolese). Si parla di Taglio


Bordolese quando avviene l’assemblaggio dei classici vitigni
tipici dell’area di Bordeaux: Il Cabernet Sauvignon, Il Merlot ed
il Cabernet Franc, che tuttavia possono essere coltivati anche
altrove. Come detto poco sopra, i “Supertuscans” sono un
classico esempio di taglio bordolese, perché le uve tipiche di
Bordeaux vengono coltivate in Toscana.

TANNICO. Si definisce “tannico” un vino che in bocca provoca


sensazioni di astringenza, come se stessi mangiando un
carciofo. I tannini sono una componente naturale del vino,

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essendo presenti nelle bucce, nei vinaccioli (i semi all'interno


dell'acino) e nel raspo (la parte lignea del grappolo) e 47

contengono tra gli altri elementi, i pigmenti responsabili del


colore. I tannini posso anche prevenire dai contenitori in cui
avviene l’affinamento del vino. Nelle degustazioni, la presenza
di tannini si valuta esclusivamente nei vini rossi. I vini
bianchi, infatti, hanno una quantità di tannini drasticamente
ridotta rispetto ai vini rossi, poiché non vengono estratti dalle
bucce. Vini molto tannici sono il Sagrantino di Montefalco, il
Barolo, il Brunello di Montalcino. Al contrario il Pinot nero e la
Barbera sono vini poco tannici.

UVAGGIO IN PUREZZA. Un vino in purezza è un vino prodotto


con un solo tipo di uva. Un esempio è il Brunello di Montalcino
che è prodotto al 100% con uva Sangiovese. Attenzione però:
Un Disciplinare di Produzione può prevedere che un vino possa
essere prodotto con diversi vitigni, ma il produttore decida di
usarne solo uno, producendo appunto un vino “in purezza”.

VINIFICAZIONE IN BIANCO ED IN ROSSO. Nella vinificazione in


bianco, a differenza di quella in rosso, non vi è contatto tra il
mosto e le bucce. In questo modo i pigmenti colorati delle
bucce non verranno ceduti al mosto. Attenzione a non

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confondere questi concetti con quelli di vino bianco e vino


rosso: da uve a bacca nera, infatti, è quindi possibile ottenere 48

un vino bianco (come, ad esempio, avviene per il Pinot nero,


base di molti Champagne). Basterà non far entrare in contatto
il mosto con le bucce. Viceversa, uve a bacca bianca possono
essere vinificate in rosso (cioè con contatto tra mosto e
bucce), come avviene ad esempio negli “orange wines”, detti
anche “vini aranciati”.

VINI FERMI. Si definiscono in questo modo tutti i vini non


spumanti.

VINI FORTIFICATI. Sinonimo di vini liquorosi. Per fortificazione


s’intende l’aggiunta di alcol, mistelle o acquavite necessarie
per bloccare la fermentazione e favorire la stabilizzazione del
liquido.

VINI SECCHI. Si definiscono in questo modo tutti i vini non


dolci

Come dicevo in precedenza, ci sono tantissimi altri termini che


si possono apprendere, non solo sui vini fermi e non solo sui
vini. Ad esempio, all’interno del Corso gratuito di

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Avvicinamento al vino di Facile Sommelier® c’è una sessione


riservata agli spumanti, realizzato in collaborazione con 49

l’Azienda Vinicola Follador. Oppure sul mio canale YouTube c’è


il Corso sul Gin, realizzato in collaborazione con il mio amico
Nicolò Barbisotti, titolare della “Gineria Lo-Ju”, che si trova a
Milano nel quartiere Lambrate. Potrai imparare tutta la
terminologia relativa a queste bevande alcoliche.

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RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO


50

 REGOLA 1 – Come per ogni materia o argomento nuovo


che affrontiamo, anche nel vino, al fine di pianificare
adeguatamente il tuo percorso di apprendimento, devi capire
quale sia il tuo punto di partenza. In questo caso ti ho aiutato
con un semplice quiz di base.
 REGOLA 2 – Nel mondo del vino ci sono tanti luoghi comuni. È
importante verificare la correttezza di quanto sentiamo
affermare dai “sedicenti esperti di vino”. Scoprirai che molte
credenze che fino a ieri ritenevi veri e propri dogmi, siano in
realtà semplici opinioni facilmente confutabili.
 REGOLA 3 – Segui alcuni semplici suggerimenti nel tuo
approccio quotidiano col vino, sia che tu sia al ristorante, sia
che tu stia acquistando qualche bottiglia da consumare a
casa. In questo capitolo ti ho scritto dodici suggerimenti base
che ti consiglio di seguire scrupolosamente.
 REGOLA 4 – Prendi confidenza con un glossario “base” e
molto semplice sul vino. Impara alcuni termini fondamentali e
non farti trovare impreparato quando qualcuno li usa.

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51

Capitolo 3
Come fare per imparare a degustare e valutare
un vino?
“E dove non è vino non è amore: né alcun altro diletto hanno i mortali.”

(Eschilo)

Adesso che hai capito cosa stai cercando nel mondo del vino e
che hai fissato alcuni paletti fondamentali affinché tu ti possa
approcciare correttamente alla conoscenza di questo ambito,
puoi entrare più in profondità nella materia e capire il primo
dei due aspetti fondamentali che sicuramente ti interessano
di fronte al vino e cioè come capirne la qualità e, di
conseguenza, come approcciarsi alla sua degustazione e
valutazione.

Ti sarà sicuramente capitato di partecipare a qualche


degustazione. Nel corso del 2020 inoltre, si sono moltiplicate

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quelle online, seguendo le quali sarai sicuramente rimasto


stupito dalla competenza di colui che, di fronte a te,
decantava le virtù di questo o quel vino, trovando all’interno
52

del bicchiere profumi e sapori che tu, magari dall’altra parte


dello schermo con la stessa bottiglia, non riuscivi
minimamente a percepire.

Probabilmente sei rimasto ammirato da tanta competenza e


preparazione e ti sei chiesto se anche tu un giorno potrai mai
raggiungere questi livelli.

Beh, ti voglio tranquillizzare: la cosa è molto più facile di


quanto non possa sembrare. Certo non bisogna improvvisare,
ma non c'è sicuramente bisogno di passare anni e anni di
studio e degustare migliaia di vini per formarsi una propria
conoscenza e coscienza critica.

Andiamo allora a vedere insieme quali sono le regole base per


una corretta degustazione, iniziando da quella che a mio
modesto avviso è la prima di tutte quante, e che ci deve
sempre guidare. Infatti, quando iniziamo a fare le prime
degustazioni siamo un po’ timorosi, perché non sappiamo se
quello che diciamo sia giusto o come potrebbe essere percepito
dai nostri interlocutori. Non ti devi preoccupare: rilassati e

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pensa che stai godendo di uno dei piaceri che la vita ci offre.
Concentrati per lasciar fluire le tue energie e, sulla base di
alcune regole fondamentali che adesso vedremo, descrivi
53

semplicemente ciò che senti senza paura di essere giudicato.

LA DEGUSTAZIONE NON È UNA SCIENZA ESATTA

Se ci pensi bene, uno dei problemi principali che affronti


quando ti approcci ad una degustazione di un vino è quello di
dover per forza sentire i profumi o di dovere assaporare i gusti
che assaporano tutti gli altri, specialmente se ti trovi davanti
a qualcuno più esperto di te. Magari la persona di fronte a te
ha percepito in un particolare vino il profumo della mora
selvatica o della liquirizia e tu, che viceversa non le hai
riconosciute, ti senti in difficoltà perché pensi di essere un po'
meno esperto o di non aver ancora il livello di preparazione
della persona con la quale stai facendo la degustazione. Quindi,
per puro e semplice timore riverenziale, ad un certo punto
anche tu in qualche modo cominci a credere di sentire gli
stessi profumi che sente chi sta degustando insieme a te.
Bene, questo è uno degli errori principali che non devi fare
perché, come dico sempre, la degustazione non è una scienza

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esatta e non sei obbligato a cogliere in un vino gli stessi


sentori o sapori di chi sta di fronte. Certo, come vedremo tra
poco, sicuramente non sarà possibile sentire dei forti profumi
54

di liquirizia e tabacco in un Moscato d’Asti, però ciò non


significa che si debbano per forza sentire gli stessi profumi che
sentono gli altri. Se tu non percepisci il profumo della mora
selvatica non devi avere paura a dirlo, e se invece senti degli
altri profumi devi descriverli senza alcun timore.

Un’altra delle difficoltà principali che incontriamo nelle


degustazioni è quella di dover o voler in qualche modo ripetere
sostantivi roboanti che usa l'Interlocutore di fronte a noi, che
ci sembra il più grande esperto di vino del mondo. A volte, ad
esempio, sentiamo dire che un vino è “rotondo” e, devo dire la
verità, in tutti questi anni mi sono sempre chiesto che cosa
voglia dire che un vino è “rotondo”, e ancora non sono riuscito
a capirlo. Quindi, usa termini descrittivi semplici, alla portata
di tutti.

Fatte queste debite ed importanti premesse, che in sostanza


vogliono dire che nel momento in cui noi decidiamo di
approcciarci alla degustazione dobbiamo innanzitutto
divertirci, accrescere il nostro livello di apprendimento

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generale e conoscere qualcosa di nuovo e non che vogliamo


solo semplicemente far vedere che siamo bravi, da ora in poi
andiamo a vedere però quelli che sono alcuni criteri
55

fondamentali che guidano in ogni caso la degustazione perché,


fai attenzione, è importante non fare confusione tra due
concetti, ovvero quello del gusto personale e quello delle
caratteristiche che definiscono un buon vino. Magari
degustiamo un vino che ci piace particolarmente e lo
definiamo “buono”, ma ciò non significa che questo vino dal
punto di vista della tecnica della degustazione sia perfetto.
Ovvero, il gusto è un qualcosa di soggettivo, ma la
degustazione comunque è guidata da alcuni criteri oggettivi
che adesso andremo pian piano a scoprire. Quindi armati di
pazienza e seguimi: cercherò di spiegarteli in maniera molto
semplice.

RIAPPROPRIATI DEGLI ODORI

Uno dei problemi fondamentali per coloro che si approcciano


alla degustazione ma soprattutto per coloro che, come il
sottoscritto, vivono nelle grandi città (io vivo a Milano), è
quello che io chiamo il “riappropriarsi degli odori”, al fine di

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crearsi una propria “memoria olfattiva”. Noi viviamo in mezzo


all’asfalto, allo smog alle ciminiere. Magari in mezzo alla
nebbia ed al freddo e non siamo più abituati come eravamo
56

una volta da piccoli a sentire gli odori ed a trattenerli nella


nostra memoria, e li abbiamo dimenticati. Nel momento in
cui ci approcciamo a degustare un vino e proviamo a sentire i
profumi nel bicchiere dobbiamo cercare di riconoscerli, e per
farlo li dovremmo avere stampati nella memoria, ma li
abbiamo dimenticati per tutti i motivi che ho descritto poco
sopra. Quindi dobbiamo riappropriarcene. Come fare? Un
esercizio molto utile è quello di prepararsi a casa un piccolo
banco dei profumi. Non c'è bisogno di investire grosse cifre e
procurarsi quelli acquistabili online e che sono stati
sintetizzati negli appositi vasetti. Vai al mercato rionale e
acquista un po’ di profumi (basta mezz’ora di tempo e pochi
euro). Prendi un po' di frutta (arance, pompelmi, limoni, lime,
mere, pere e ananas). Acquista anche frutta rossa come more,
ciliegie, lamponi e mirtilli. Disponi il tutto su un lato del
tavolo ed aggiungi frutta un po' più matura come prugne o
albicocche secche. In un altro lato del tavolo metti delle erbe,
e della verdura, come peperoni e pomodori. Posiziona accanto
delle spezie, come pepe e cannella. Infine, procurati altri

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prodotti come cioccolato, pelle e tabacco. Adesso comincia ad


annusarli uno ad uno, cercando di stamparli nella memoria
perché, come dicevo prima, sono sicuro che, come il
57

sottoscritto a suo tempo, anche tu hai perso la memoria


olfattiva, non per colpa tua, ma semplicemente perché non sei
più abituato agli odori. Costruirsi una memoria olfattiva è
una fase propedeutica assolutamente importante nella
degustazione, perché quando andremo a cercare i profumi
all'interno del vino, se li abbiamo memorizzati, sapremo
ritrovarli.

SEGUI ALCUNI PASSAGGI FONDAMENTALI

La Degustazione in fondo è un processo semplice. Qualche


degustatore esperto ti sarà sembrato un personaggio quasi
mitologico, irraggiungibile come conoscenza e preparazione
ma, credimi, degustare un vino è molto più semplice di ciò che
sembra. Tutti, con un minimo di conoscenza e preparazione,
possono farlo, seguendo i semplici passaggi che ti andrò a
descrivere in questo capitolo. Il miglior modo per imparare
però, è quello che gli americani definiscono “learning by doing”,

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ovvero “imparare facendo”. Quindi munisciti di una bottiglia


di vino, aprila (se non sai come fare correttamente segui il
Corso gratuito di Avvicinamento al vino di Facile Sommelier®),
58
versati un bicchiere e comincia a degustare utilizzando,
nell’ordine, i seguenti sensi: Vista, Olfatto e Gusto. Dopodiché
descriverai il “corpo del vino” e darai il tuo giudizio finale.
Per facilitarti il compito puoi aiutarti prendendo appunti su
un foglio di carta. Se dopo avere letto questo libro ti
interesserà approfondire la tua conoscenza sul vino ed avere
il Quaderno di Degustazione a 64 pagine e la Scheda
Colori/Profumi, potrai farlo iscrivendoti ai corsi di Facile
Sommelier®.
Hai versato il vino? Pronto? Incominciamo! (e non fumare o
bere caffè prima di degustare un vino…)

LA VISTA

Porta il vino all’altezza degli occhi e verifica che il vino non


abbia delle impurità sulla superficie. Guarda il colore del
bicchiere su uno sfondo chiaro. Avrai le prime informazioni sul
vino. Tendenzialmente un colore chiaro è indicativo di un vino
giovane, probabilmente affinato in acciaio (e quindi non
“barricato”). Altresì, visto il colore appunto, non dovrai

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aspettarti dei profumi particolarmente forti, come vedremo fa


poco.

59
Fai roteare il bicchiere (non per darti delle arie) ma per
ossigenare il vino e per verificare la presenza di archetti. Più
questi sono fitti e le relative gocce cadono piano, maggiore
sarà la presenza di alcol nel vino.

Negli spumanti non devi far roteare il bicchiere per vedere gli
archetti, ma devi andare a vedere il perlage, ovvero la qualità
delle bollicine. Se queste sono presenti in gran numero, sono
piccole e persistono a formare una catenella, ciò è simbolo di
qualità.

L’OLFATTO

Inspira profondamente per capire quanto è forte l’impatto dei


profumi del vino. Fai poi una seconda inspirazione per cercare
di capire quali profumi riconosciamo. Inizia prima con una
narice, e poi con l’altra.

Fai roteare il bicchiere e poi inspira nuovamente per cercare di


comprendere meglio quali profumi riconosci, cercando di

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percepire quali siano presenti (primari, secondari o terziari), e


di descriverli.

60
Se percepisci sentori di frutta quali mela, pesca, pompelmo
(nei vini bianchi) oppure fragole, mirtilli, more (nei vini rossi),
ti troverai verosimilmente di fronte ad un vino giovane.

Viceversa, profumi come prugna, albicocca, frutta sotto


spirito, cuoio, legno, liquirizia, verosimilmente indicano che ti
troverai di fronte ad un vino che ha subito un qualche
invecchiamento.

IL GUSTO

Preliminarmente ricordati che in linea di massima la


sensazione dolce si percepisce sulla punta della lingua, la
sensazione acida sui lati, le sensazioni salata ed acida sui
bordi, e quella amara sul fondo. Ricordati anche che ci deve
essere coerenza tra le varie fasi dell’esame di un vino. Se
facendo roteare un vino nel bicchiere vedi formarsi archetti
fitti e gocce che cadono lentamente, devi tendenzialmente
aspettarti un vino con molto alcol, e che quindi avrà la
corrispondente sensazione gustativa. Bevi un goccio di vino e

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fallo roteare in bocca; poi deglutiscilo. Cerca di capire se


percepisci sensazioni quali alcol, oppure tannini (sensazione di
astringenza), acidità o sapidità. Capisci se il retrogusto ti 61

conferma gli aromi percepiti al naso. Infine, valuta quanto


queste sensazioni rimangono in bocca. Più sono lunghe e più il
vino verrà considerato durevole dal punto di vista del gusto.

Cerca di capire anche quale sia l’equilibrio delle sensazioni che


percepiamo. La sensazione di sapidità ha la prevalenza
rispetto all’acidità e/o ai tannini o si equivalgono? La
sensazione dovuta alla presenza di alcol è prevalente o si
equivale rispetto alle altre?

IL CORPO DEL VINO

Per corpo di un vino si intende tutto ciò che resta separandolo


dall’acqua e dall’alcol, ovvero la sua essenza secca. In pratica
è come se lo stessi masticando. Come lo percepisci in bocca?
Leggero, medio o pieno? Uno degli indicatori del corpo del vino
è la presenza di alcol. Ricordati quindi l’esame visivo e
gustativo che hai appena fatto. Se ti è sembrato che nel vino
ci fosse molto alcol il corpo del vino potrebbe risultare
maggiore. In generale i vini rossi hanno un corpo maggiore di

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quelli bianchi, a causa della presenza dei tannini, che


conferiscono astringenza al vino.

62

GIUDIZIO FINALE

Il giudizio finale sul vino è la somma di quattro fattori:

• Impatto e varietà dei profumi


• Equilibrio delle sensazioni gustative
• Durata delle sensazioni
• Corpo del vino

La mancanza o la debolezza di uno di questi fattori penalizza


il giudizio finale sul vino, che può essere conseguentemente
valutato come Insufficiente, Sufficiente, Buono o Ottimo. Ad
esempio, un vino che ha un impatto dei profumi medio o forte
e nel quale se ne riconoscono diversi, un buon equilibrio ed una
lunga durata delle sensazioni gustative, nonché un corpo
pieno, sarà definito “ottimo”. Tuttavia, se ad esempio una di
queste sensazioni mancasse (es. se la durata delle sensazioni
fosse bassa), lo definiremmo solamente “buono”.
È importante non farsi influenzare dall’immagine che

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genericamente abbiamo di quel vino. Spesso definiremmo a


priori alcuni vini “ottimi” in quanto molto conosciuti o
appartenenti ad una data fascia di prezzo molto alta. Tuttavia,
63
anche questi vini potrebbero risultare mancanti o deboli di uno
o più dei fattori indicati.
Tendenzialmente quindi definiamo “Ottimo” un vino che
presenta un valore medio/alto di tutti e quattro i fattori,
“Buono” un vino che presenta tre fattori medio/alti,
“Sufficiente” un vino che ne presenta due, e “Insufficiente” un
vino che ne presenta uno solo o nessuno. Attenzione però che
i valori da noi indicati siano medio/alti, ovvero siano segnale
di qualità del vino.

ASSAGGIA TANTO SENZA UBRIACARTI:

Ora che hai compreso le regole base della degustazione, è


importante che tu cominci ad applicarle quotidianamente.
Tutte le volte in cui apri una bottiglia di vino, o ti versano un
bicchiere, o sei a cena con gli amici, comincia ad applicare una
per una le regole che abbiamo appena visto (e mi raccomando:
versa il vino nel bicchiere in maniera corretta come insegnato
nei video di Facile Sommelier®, tenendo la bottiglia dal fondo
e non per il collo). Se non vuoi utilizzare il nostro Quaderno

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di Degustazione, ti puoi aiutare con un foglio di carta, oppure


puoi semplicemente memorizzare quanto percepisci ed
osservi. Se invece sei in una compagnia, magari confronta con
64

le altre persone le reciproche impressioni, tenendo presente


quello che abbiamo detto all'inizio di questo capitolo: non
stiamo parlando di una scienza esatta. Certo, non potrai mai
sentire un tannino vigoroso in un vino bianco molto fresco e
molto giovane, e si devono sempre rispettare alcune regole
base, però nessuno ti vieta di cogliere il profumo della prugna
dove qualcuno senta quello della ciliegia matura. Ovviamente
ci metterai un po’ a perfezionare la tua tecnica degustativa.
Dovrai assaggiare molti vini ed aprire molte bottiglie per
formarti una tua coscienza critica, però tutto quello che
abbiamo detto finora ti permetterà di compiere un passo in
più rispetto alla semplice affermazione “mi piace” o “è buono”
che facevi finora, e ti permetterà di esprimere alcuni criteri
oggettivi e formarti una tua piccola memoria che, nel
momento in cui andrai a cena da amici e ti chiederanno cosa
pensi del vino, ti servirà a fare la differenza, perché non sarai
più un tuttologo “che se ne intende di vino”, ma qualcuno che,
anche per poco tempo, ha fatto formazione. Mi raccomando
però, degustare non vuol dire bere tutto il bicchiere o bere

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tanti bicchieri. Limitati ad un paio di vini a serata. Sarà più


piacevole, potrai commentarli a lungo ed eviterai di ubriacarti.
Ricordati che Facile Sommelier® sostiene la campagna del
65

“bere responsabile”.

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RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO

REGOLA 1 – La degustazione non è una scienza esatta e non ti


devi sentire in colpa se percepisci sapori e profumi diversi da
altre persone. Ci vuole tempo per imparare a degustare e
66

valutare un vino. Quindi non avere fretta.

REGOLA 2 – (Ri)costruisciti una memoria olfattiva. Prepara un


“tavolo degli odori” e allena il tuo olfatto a riconoscerli

REGOLA 3 – Abituati, quando sei da solo o vuoi divertirti con


gli amici, a degustare un vino seguendo il percorso che ti è
stato proposto (vista/olfatto/gusto/corpo del vino/giudizio
finale). Aiutati con la Scheda di Degustazione di Facile
Sommelier® o con un quaderno dove scrivi le tue note.

REGOLA 4 – Assaggia diversi vini, o anche lo stesso vino di


diverse cantine e comincia a formarti una tua coscienza
critica. Moderati nel bere.

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67

Capitolo 4
Come abbinare un vino ad un cibo (e
viceversa…)
“A volte il vino è la manifestazione liquida del silenzio.”

(Luis Sepulveda)

Ora che hai compiuto il primo passo, ovvero hai compreso le


tecniche della degustazione, possiamo fare l’altro grande
passo, ovvero imparare ad abbinare il cibo al vino. Così come
abbiamo visto nel capitolo precedente, anche qui esistono
alcune tecniche, che sono un po’ più “scienza esatta” di quelle
che abbiamo esaminato nel capitolo dedicato nella
degustazione. Certo, l’abbinamento perfetto non esiste, e ci
sono filosofie differenti sull’abbinamento cibo-vino, ma
comunque ci sono alcune regole base, dalle quali non ci si può
discostare.

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LE DUE REGOLE FONDAMENTALI DELL’ABBINAMENTO CIBO-VINO

Sia i cibi che i vini hanno caratteristiche organolettiche che 68

ne determinano l’abbinamento. I cibi possono essere dolci


come i dessert, sapidi come i salumi, succulenti come le carni,
speziati perché vengono aggiunte spezie in fase di cottura.
Attenzione, tuttavia, a non confondere le caratteristiche tra
loro, come ad esempio la dolcezza con la tendenza dolce: i
desserts sono dolci mentre i cibi contenenti carboidrati, come
ad esempio la pasta o il riso, hanno tendenza dolce. I vini
possono essere secchi o dolci, fermi o spumanti, alcolici, acidi,
tannici (cioè con quella sensazione di astringenza come quella
del carciofo). Possono sembrare leggeri o strutturati (c.d. “di
corpo”).

Sicuramente ti sarà capitato di avere ascoltato o letto alcune


regole in relazione all’abbinamento cibo-vino. Ad esempio, ti
avranno detto che le bollicine sono perfette per l’abbinamento
con i salumi. Si tratta di regole validissime che però
rappresentano un approfondimento rispetto al tuo livello di
preparazione attuale.

In questo momento, ti basti sapere che il cibo ed il vino si

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abbinano principalmente secondo due regole, all’interno delle


quali possiamo racchiudere tutte le altre: la regola della 69

“concordanza” e quella della “contrapposizione”. La regola


della concordanza si applica per la dolcezza del cibo e per la
sua struttura. A cibo dolce deve corrisponde un vino dolce.
Attenzione però al livello di dolcezza, perché un conto è
mangiare un pandoro al quale possiamo accompagnare un
Moscato d'Asti. Un altro conto è invece mangiare un dessert
molto più dolce, ad esempio al marzapane e ricoperto di pasta
di mandorle, che sarà più opportuno accompagnare ad un vino
passito, più dolce di un Moscato. L’altra parte della regola,
ovvero quella della struttura, ci insegna che a cibo strutturato
deve corrispondere un vino strutturato. Se restiamo
nell'ambito del dogma “carne uguale vino rosso”, anche se
abbiamo visto come poi dogma non sia, appare chiaro che ad
un arrosto di vitello alla griglia, per quanto un piatto di carne,
non posso abbinare un Barolo d’annata, perché la struttura del
vino (ovvero quello che nel capitolo precedente abbiamo visto
essere il “corpo del vino”), sovrasterebbe quella del cibo e non
ci sarebbe armonia tra i due gusti. Quindi ad un cibo leggero
deve corrisponde un vino leggero. Nel nostro caso potremmo

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abbinare una Bonarda, riservando il Barolo per un brasato a


lunga cottura. 70

Veniamo ora alla regola della contrapposizione: a specifiche


sensazioni o caratteristiche dei cibi devono essere apposte
sensazioni o caratteristiche contrarie dei vini. Prendiamo ad
esempio la succulenza, che troviamo essenzialmente nelle
carni, o perché intrinseca, come ad esempio nella carne al
sangue, o perché aggiunta tramite liquidi come, ad esempio,
nel brasato di manzo. Alla succulenza deve essere
contrapposta l’astringenza, per “asciugare” i liquidi. Quindi
sceglieremo un vino ricco di tannini. Come detto poco sopra,
un esempio perfetto per un brasato di manzo potrebbe essere
un ottimo Barolo. Similmente, alla grassezza di un cibo dovrà
essere contrapposta la sensazione opposta del vino, come ad
esempio l’effervescenza. Un’ottima bollicina infatti “laverà
via” la sensazione di grassezza. Non a caso le bollicine si
accompagnano perfettamente, oltre che ai salumi, a molti
formaggi.

Puoi mettere in pratica quanto sin qui imparato facendo una


prova molto semplice, e ritornando per un secondo all’esempio

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già fatto nel capitolo 2, a proposito dei comportamenti base


da imparare sul vino. Acquista una bottiglia di vino rosso ed 71

una bottiglia di vino aromatico bianco (un Gewutztraminer).


Poi prepara un pollo al curry (è una ricetta molto semplice).

Assaggia il pollo e subito dopo bevi un sorso di vino rosso.


Percepisci un abbinamento armonico? Non credo. Ora
assaggia di nuovo il pollo, seguito da un sorso di vino bianco.
Sicuramente questa volta percepirai armonia. Hai appena
scoperto una nuova regola dell’abbinamento cibo-vino: a piatti
speziati si accompagnano vini aromatici.

ALCUNI SEMPLICI ABBINAMENTI CONSIGLIATI

Sulla base di quanto scritto sopra, qui di seguito ti indico


alcuni abbinamenti base, che ti consentono di accostare i vini
corretti ai piatti di tutti i giorni, ed anche a qualcuno di quelli
dei giorni di festa.

Ovviamente si tratta di abbinamenti molto semplici, nei quali


vengono indicati vini o vitigni in generale, senza suggerimenti
commerciali.

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Altresì si tratta di alcune linee guida frutto dell’esperienza


personale. A mano a mano che assaggerai nuovi vini, ti 72

formerai una tua conoscenza e coscienza critica, che ti


permetterà di costruirti i tuoi abbinamenti ideali.

ANTIPASTI

SALUMI ALL’ITALIANA BOLLICINA BRUT o EXTRA-DRY

INSALATA DI MARE BOLLICINA BRUT o EXTRA-DRY

CARPACCIO DI MARE BOLLICINA BRUT o EXTRA-DRY

FRITTI BOLLICINA BRUT o EXTRA-DRY

CAPRESE BOLLICINA, ANCHE ROSE’ o ROSE’

PASTA

SPAGHETTO AL POMODORO PINOT GRIGIO

SPAGHETTO ALLE VONGOLE VERMENTINO DI SARDEGNA

TORTELLINO IN BRODO LAMBRUSCO

TORTELLINO PANNA E PROSCIUTTO LAMBRUSCO

LASAGNA PINOT NERO

PASTA ALLA CARBONARA CHARDONNAY

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RISO

RISOTTO ALLO ZAFFERANO BOLLICINA BRUT 73

RISOTTO AI FRUTTI DI MARE CHARDONNAY o BOLLICINA


EXTRA-DRY

INSALATA DI RISO SAUVIGNON

CARNE

POLLO ALLA GRIGLIA CHARDONNAY (NON BARRICATO)

FILETTO BRUNELLO DI MONTALCINO

SPEZZATINO DI VITELLO COI PISELLI VALPOLICELLA SUPERIORE

PESCE

ZUPPA DI PESCE CHIARETTO DEL GARDA


PINOT NERO ALTO ADIGE

BRANZINO CON LE PATATE VERMENTINO DI SARDEGNA

FORMAGGI

MOZZARELLA (CAPRESE) CHIARETTO DEL GARDA

GORGONZOLA PASSITO DI PANTELLERIA

CAPRINO SAUVIGNON

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PARMIGIANO SPUMANTE METODO CLASSICO

SCAMORZA AFFUMICATA PROSECCO DOCG BRUT 74

BRIE SANGIOVESE DI ROMAGNA

DOLCI

CROSTATA ASTI SPUMANTE DOLCE

DOLCE CON MARZAPANE MOSCATO DI PANTELLERIA

PIZZA

PIZZA CON POMODORO PINOT NERO/LAGREIN

PIZZA SENZA POMODORO PROSECCO DOCG BRUT

PIATTI VEGETARIANI

COUS COUS VEGETARIAN0/QUINOA ROSE’ (FERMO)

ZUPPA D’ORZO VALPOLICELLA/CHIANTI

VELLUTATA SAUVIGNON/CHARDONNAY

PASTA CON I FUNGHI FRIULANO

LASAGNA AI CARCIOFI PINOT NERO

INSALATA CHARDONNAY

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SUSHI

BOLLICINA (ANCHE ROSE’) 75

SAUVIGNON

PINOT GRIGIO

GEWUTZTRAMINER

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76

RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO

REGOLA 1 – Il cibo si abbina al vino seguendo due criteri


fondamentali, quello della concordanza e quello della
contrapposizione.

REGOLA 2 – Come per la degustazione, anche nell’abbinamento


cibo-vino la perfezione non esiste, ed il gusto personale
influisce molto. Tuttavia, seguire le regole base enunciate ti
aiuterà a rendere più armonici i tuoi abbinamenti.

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77

Capitolo 5
Domande di tutti i giorni sul vino
“Se Dio avesse proibito il vino, perché mai l'avrebbe
fatto così buono?”

(Cardinale Richelieu)

Imparare i principi della degustazione e dell’abbinamento cibo-


vino è importantissimo. Seguendo quanto descritto nei
capitoli precedenti apprezzerai meglio i momenti di
convivialità con gli amici, o le degustazioni che farai
personalmente o alle quali parteciperai.

Tuttavia, quotidianamente ti trovi a contatto con altre


problematiche, curiosità o domande che ti poni in relazione al
mondo del vino, ed alle quali non sai dare risposta. Ad esempio,
ti chiedi quale sia la corretta temperatura di servizio dei vini,

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oppure quale sia il modo corretto di tenere in mano un


bicchiere o di lavarlo o, ancora, perché un vino “sa di tappo”. 78

Il Corso gratuito di Avvicinamento al Vino di Facile


Sommelier®, il programma di formazione sul vino che ho
ideato, contiene una serie di video che rispondono a queste
domande di tutti i giorni.

In questo capitolo però, risponderò alla domanda più comune.


Molta gente, infatti, mi scrive per sapere cosa degustare nelle
varie parti d’Italia, perché quando si sposta vuole conoscere
cibi e vini del territorio.

COSA BERE QUANDO VAI IN GIRO IN VACANZA O PER LAVORO

Adesso che hai imparato a degustare un vino e ad abbinarlo al


cibo, puoi quindi mettere in pratica le conoscenze appena
acquisite, che ti serviranno non solo quando sei a casa tua ed
hai amici a cena o vai nel tuo ristorante preferito, ma
soprattutto quando sarai in viaggio per vacanza o per lavoro.
Qualunque sia il motivo del tuo spostamento, ho predisposto
qui di seguito un elenco dei principali vini e vitigni italiani,
divisi per singola regione. In questo modo, ovunque ti trovi,
potrai degustare il vino tipico del luogo. Comprendere un vino,

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infatti, non è solo questione di sentori e gusto, ma anche di


saperlo contestualizzare rispetto al territorio di provenienza. 79

Qui di seguito mi limiterò ai vitigni e vini italiani (limiterò si


fa per dire…perché i vitigni autoctoni italiani sono centinaia),
mentre su Facile Sommelier® puoi trovare anche quelli
internazionali (pensa che sul mio canale YouTube ne ho
degustati diverse decine). Considera che, nell’ambito dei
vitigni italiani, ce ne sono alcuni molto diffusi (es: Sangiovese,
Montepulciano), ma anche altri con una produzione
limitatissima, come ad esempio il Moscato di Scanzo. In questa
fase non c’è bisogno di distinguere tra DOC o DOCG, tra vino e
vitigno. Lo scopo di questo elenco è che tu, girando per l’Italia,
possa degustare il vino del territorio.

Ecco la lista (le regioni sono indicate in ordine alfabetico):

ABRUZZO
ROSSI: Montepulciano d’Abruzzo
ROSATO: Cerasuolo d’Abruzzo
BIANCHI: Trebbiano d’Abruzzo

BASILICATA
ROSSI: Aglianico del Vulture
BIANCHI: Matera Greco

CALABRIA
ROSSO, BIANCO, ROSATO: Cirò

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CAMPANIA
ROSSI: Taurasi
BIANCHI: Asprinio d’Aversa/Falanghina/Fiano/Greco di Tufo

EMILIA-ROMAGNA
ROSSI: Lambrusco (Reggio Emilia-Modena) /Sangiovese (Romagna)/Gutturnio (Piacenza)
BIANCHI: Albana (Romagna)/Pignoletto (Bologna)/Ortrugo (Piacenza) 80

FRIULI-VENEZIA GIULIA
SPUMANTI: Prosecco
ROSSI: Refosco/Schiopettino
BIANCHI: Malvasia istriana/Ribolla Gialla/Friulano (ex-Tocai, da non confondere con il Tokaj, vino dolce
ungherese).
DOLCI: Picolit/Ramandolo (Verduzzo).

LAZIO
ROSSI: Cesanese del Piglio
BIANCHI: Frascati/Est Est Est di Montefiascone
DOLCI: Aleatico di Gradoli

LIGURIA
ROSSI: Ormeasco (Imperia)/Rossese di Dolceacqua (Imperia)
BIANCO: Vermentino/Pigato/Bianchetta (Genova)/Cinqueterre (La Spezia).
DOLCI: Sciacchetrà (da non confondere con lo Sciac-trà, che un Ormeasco rosato).

LOMBARDIA
SPUMANTI: Franciacorta (Brescia – vitigno predominante Chardonnay) /Oltrepò Pavese Metodo Classico (Pavia –
vitigno predominate Pinot Nero)
ROSSI: Sforzato (Sondrio)/Grumello (Sondrio)/Inferno (Sondrio)
Sassella (Sondrio)/Botticino (Brescia)/Groppello (Brescia)/Lambrusco (Mantova)/Bonarda (Pavia)/Barbera
(Pavia)/Croatina (Pavia)/San Colombano (Milano)
BIANCHI: Lugana (Brescia)/San Colombano (Milano)
ROSATI: Garda Classico Chiaretto (Brescia).
DOLCI: Moscato di Scanzo

MARCHE
SPUMANTI: Vernaccia di Serrapetrona (Spumante rosso sia secco che dolce)
ROSSI: Rosso Conero/Rosso piceno/Offida rosso (a base di vitigno Montepulciano)/Lacrima di Morro d’Alba (da
non confondere con la città di Alba in Piemonte).
BIANCHI: Verdicchio dei castelli di Jesi/ Verdicchio di Matelica (Ancona-Macerata) /Falerio (Ascoli Piceno e
Fermo) /Bianchello del Metauro/Offida bianco (a basi di vitigni Pecorino e Passerina)

MOLISE
ROSSI: Tintilia/Biferno rosso/Pentro di Isernia rosso
BIANCHI: Biferno bianco/Pentro di Isernia bianco

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PIEMONTE:
SPUMANTI. Asti spumante (Spumante dolce).
ROSSI: Barolo/Barbaresco/Nebbiolo/Freisa (Tutti nelle Langhe, zona tra Asti e Cuneo) /Gattinara
(Vercelli)/Ghemme (Novara)/Grignolino (Asti)/Barbera (Monferrato, zona tra Asti e Alessandria) /Ruché
(Monferrato)/Dolcetto (Alba, provincia di Cuneo).
BIANCHI: Erbaluce di Caluso (Torino, Vercelli e Biella) /Roero Arneis (Cuneo)/Timorasso (Tortona, provincia di
Alessandria) /Cortese di Gavi (Alessandria). 81
DOLCI: Moscato d’Asti.

PUGLIA:
ROSSI: Primitivo di Manduria (Taranto)/Nero di Troia (Foggia)/ Negroamaro (Salento, tutta la provincia di Lecce
più una parte di quella di Brindisi e di Taranto) /Salice salentino
BIANCHI: Locorotondo (Bari e Brindisi) /Bombino bianco (Castel del Monte)
ROSATI: Salice Salentino
DOLCI: Moscato di Trani

SARDEGNA:
ROSSI: Cannonau/Carignano del Sulcis (Cagliari) /Monica di Sardegna
BIANCHI: Vermentino di Sardegna/Vermentino di Gallura (nord Sardegna) /Vernaccia di Oristano (anche come
vino da dessert)

SICILIA:
ROSSI: Cerasuolo di Vittoria (Ragusa/Caltanissetta/Catania) /Nero d’Avola, detto anche Calabrese/ Etna rosso
BIANCHI: Etna bianco (vitigno Carricante) /Catarratto (Trapani-Palermo) /Grillo/Inzolia
DOLCI: Moscato di Pantelleria
LIQUOROSI: Marsala (bianco e rosso)

TOSCANA
ROSSI: Chianti (Firenze/Siena/Pisa/Arezzo) /Brunello di Montalcino (Siena)/Rosso di Montalcino
(Siena)/Carmignano (Prato)/Morellino di Scansano (Grosseto)/Vino Nobile di Montepulciano (Siena)/Bolgheri
(Livorno – Questa è anche la denominazione dei famosi Sassicaia ed Ornellaia).
BIANCHI: Ansonica (Elba e Grosseto) /Colli di Luni (Massa) / Pomino (Firenze)/Vernaccia di San Gimignano
(bianco)
DOLCI: Vin Santo

TRENTINO-ALTO ADIGE
SPUMANTI: Trento DOC (Metodo Classico – vitigno predominate Chardonnay)
ROSSI: Marzemino (Rovereto e dintorni) /Teroldego (provincia di Trento) /S. ta Maddalena (Bolzano – vitigno
base: Schiava) /Lagrein (Alto Adige)
BIANCHI: Terlaner (Bolzano)/ Moscato giallo (Trentino). L’Alto Adige è inoltre terra di molti vitigni bianchi
internazionali (Chardonnay/Silvaner/Gruner Veltliner/Sauvignon).

UMBRIA
ROSSI: Sagrantino di Montefalco/Torgiano rosso riserva.
BIANCHI: Assisi Grechetto/Orvieto bianco/Colli del Trasimeno bianco

VALLE D’AOSTA
ROSSI: Fumin/Nus/Petit Rouge/Torrette
BIANCHI: Blanc de Morgex/Petite Arvine

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VENETO:
SPUMANTI: Prosecco/Durello
ROSSI: Amarone della Valpolicella (Verona)/Bardolino (Verona)/Ripasso (Verona) /Valpolicella superiore
(Verona)/Piave Malanotte (Treviso)
BIANCHI: Soave (Verona) / Breganze Vespaiolo (Vicenza)
ROSATI: Bardolino Chiaretto
DOLCI: Recioto di Soave (Verona) 82

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83

RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO

REGOLA 1 – L’Italia è il maggior paese al mondo per varietà di


vitigni autoctoni, molto più numerosi che in Francia

REGOLA 2 – Ogni regione, per non dire ogni provincia, ha il


proprio vino o vitigno caratteristico che sarebbe opportuno
degustare quando si è in loco, al fine di rendere unico
l’incontro con il territorio che stai visitando.

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84

Capitolo 6

Come dar sfogo alla propria passione per il vino


e farla diventare un lavoro
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
(Charles Baudelaire)

Devo farti i miei complimenti per avermi seguito sin qui.


Abbiamo fatto parecchia strada insieme: abbiamo imparato a
degustare un vino, ad abbinarlo al cibo, ed abbiamo visto quali
sono i territori fondamentali e da dove provengono i più
importanti vini e vitigni. Adesso però è venuto il momento di
farti una domanda fondamentale: se tu volessi fare un passo
in più rispetto alla semplice conoscenza del vino per passione

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e lavorare nel mondo del vino, che cosa dovresti fare?


85
Anzitutto devo dirti che lavorare nel mondo del vino è un
concetto estremamente generico. Che lavoro vuoi fare? Il
sommelier al ristorante? Il venditore di vino? Vuoi una
carriera manageriale nel mondo del vino, come ad esempio
quella da export manager? Oppure vuoi fare consulenza nel
mondo vitivinicolo o vuoi magari aprire un’enoteca o un bar?
Oppure vuoi fare come me e creare un “portale” sul mondo del
vino come Facile Sommelier® o diventare un “Brand
Ambassador”? A seconda di quella che è la tua risposta da ora
in poi ti suggerirò alcune strade e per cercare di aiutarti a
perseguire i tuoi obiettivi.

COME FARE PER DIVENTARE SOMMELIER?

Immaginiamo che tu abbia concluso il corso da sommelier e


ricevuto il tanto agognato tastevin, simbolo di ogni sommelier
che si rispetti (trovi l’immagine di un tastevin all’inizio di
questo libro). Il tastevin era uno strumento di lavoro di
chiunque fosse connesso al mercato vinicolo e oggi non viene
più utilizzato. Al centro si trova una bolla di livello che non

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deve mai essere superata. Intorno vi sono 14 bolle in rilievo


86
che hanno lo scopo di ossigenare al meglio il vino, quando
questo viene fatto ruotare. Le 8 perle concave servono per
l'esame visivo dei vini rossi, mentre le 16/17 nervature servono
per quello dei vini bianchi.

Ora, dicevamo, sei diplomato sommelier e di questa qualifica


da ora in poi vuoi fare il tuo lavoro. La prima cosa che devi
sapere per quanto riguarda la “professione di sommelier”, è che
in Italia non esiste un Albo Professionale dei Sommelier, ovvero
quella del sommelier non è una delle “professioni
regolamentate” (ai sensi del D.Lgs. 206/2007) da un Albo, da un
registro o da un Esame professionale di Stato (e per questo ho
scritto volutamente tra virgolette la parola professione). La
figura del sommelier rientra infatti al contrario tra le
“professioni non regolamentate” di cui alla Legge 4/2013 ed è
inquadrata solamente al terzo livello del Contratto Collettivo
Nazionale della Ristorazione, non richiede Diplomi, ma solo
una “precisa e completa conoscenza di tutte le tipologie di vini
nazionali ed esteri". Inoltre, è possibile svolgere attività
professionale iscrivibile nel Registro delle Imprese, purché non
sia svolta in maniera occasionale o saltuaria. Il Codice ATECO

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di riferimento è il 74.90.99 (Altre attività di assistenza e


consulenza professionale scientifica e tecnica NCA, ovvero 87

Non Classificate Altrove).

Ciò significa che non esistono Organismi che possano rilasciare


in esclusiva diplomi da sommelier, Certo, alcuni corsi
ottengono accreditamenti a livello regionale, ma non si tratta
di Albi professionali (come l’avvocato, l’architetto, il medico,
il geometra, etc. etc. etc..). Questa cosa, che per primo ho
sottolineato tanto tempo fa, ti stupirà non poco, ma è stata
la ragione dell’esplosione negli ultimi tempi di molti corsi da
sommelier. Quindi, la domanda che ti devi fare è: se voglio
diventare un sommelier professionista, quale tipo di percorso
devo fare? E con chi lo devo fare?

Prima di soffermarci sulla formazione, desidero sottolineare il


concetto dell’esperienza. Infatti, oltre allo studio è importante
la tua conoscenza personale del mondo del vino. È
fondamentale che tu apra tante bottiglie, che degusti, che tu
possa viaggiare per conoscere i vari territori, che visiti tante
cantine e che versi tanti bicchieri ed ascolti tanti clienti. Puoi
aver fatto il miglior corso da sommelier del mondo ma nulla

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può sostituire la pratica, la curiosità, l’interesse personale ed


il continuo aggiornamento. Saranno loro a fare la differenza. 88

Ovviamente il tipo di formazione, che sia antecedente,


contemporanea o successiva all’esperienza, è
importantissima. Oggi vi è un’offerta di formazione molto
varia e variegata. Ci sono corsi di avvicinamento al vino, corsi
da sommelier (però ti ricordo ancora una volta che non esiste
un Albo Professionale dei sommelier), corsi on-line, anche in
lingua inglese. I corsi esclusivamente on-line, se già lavori ed
hai alcune nozioni, possono essere una buona soluzione perché
ti danno quasi tutto ciò di cui hai bisogno, ma spesso manca
la parte pratica di abbinamento cibo-vino). Diciamo che il
corso ideale da Sommelier dovrebbe comprendere delle nozioni
di enologia, una panoramica sui vitigni italiani ed esteri,
tecnica di servizio, della degustazione e dell’abbinamento
cibo-vino. Ma allora, come scegliere un corso piuttosto di un
altro? Premessa la serietà di chi propone i corsi, un criterio
ad esempio, è quello del tempo che hai a disposizione.
Nell’introduzione a questo libro ho scritto che, dopo i 4.000
iscritti al Corso gratuito di Avvicinamento al vino, Facile
Sommelier® è pronta a muovere il prossimo passo. Infatti,

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Soluzione Vino, la start-up che ho fondato e che è licenziataria


del marchio Facile Sommelier®, ha istituito i propri Corsi da 89

Sommelier, e come vedremo fra poco, per farlo ha deciso di


sviluppare una formula innovativa, il “Metodo Facile
Sommelier®
Sommelier®” e di affiancarsi ad
ad una storica azienda
vitivinicola del Nord-
Nord-Est e ad una delle più importanti
importanti scuole
scuole
di formazione gastronomica d’
d’Italia.

Il motivo per il quale l’ho fatto è molto semplice. Se avessi


impostato un Corso da Sommelier da solo, sarei sembrato
presuntuoso. Invece ho ritenuto di avere bisogno del supporto
di due strutture importanti, professionali e serie come quelle
che fra poco vedremo.

Una volta acquisita la formazione e l’esperienza, le


opportunità di lavoro sono moltissime: dai ristoranti, ai Wine
bar, dalle enoteche alle navi da crociera.

Un'altra opportunità molto importante, se vuoi lavorare come


sommelier è quella che adesso è fornita dalla Grande
Distribuzione e dalla Distribuzione Organizzata. La maggior
parte delle grosse catene di supermercati ha assunto al proprio
interno dei sommelier che si sono formati attraverso dei corsi
specifici sul vino.

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Poco fa dicevamo che la serietà e l’esperienza di chi propone


Corsi di Avvicinamento al vino o da Sommelier sono un fattore 90

importante del quale tenere conto nella propria scelta


formativa.

Ecco perché, per il progetto Facile Sommelier®, dopo una prima


fase “amatoriale” (che ha comunque raccolto 4.000 iscritti alla
propria piattaforma), mi sono affidato a due importanti
partners, che ringrazio continuamente per il loro sostegno.

Il supporto di queste due aziende garantisce a Facile


Sommelier® solidità strategica e finanziaria, e mi permette di
sviluppare nuovi progetti futuri.

Il primo partner è l’Azienda vinicola Follador


(www.folladorprosecco.com), della quale sono “Brand
Ambassador”. La famiglia Follador è uno dei più importanti
produttori mondiali di Prosecco, e l’azienda è situata nel cuore
della zona del Prosecco Valdobbiadene DOCG. Produce vino da
250 anni e lo esporta in più di trenta paesi, con una particolare
attenzione alla qualità. L’ azienda infatti è stata inserita nella
“Guida
Guida alle 100 Eccellenze Italiane 2021”, stilata da So Wine So
Food, in collaborazione con l’edizione italiana del
prestigioso business magazine Forbes.

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Il loro VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG EXTRA-


DRY 2019, è stato eletto MIGLIOR PROSECCO 2020 al The 91

Champagne & Sparkling Wine World Championships 2020, la


più prestigiosa competizione dedicata ai raffinati champagne
e spumanti provenienti dai cinque continenti. L’azienda
produce anche vini fermi, attraverso la consociata “ Ca’ dei
noni” (www.cadeinoni.com).

Per l’Azienda Vinicola Follador conduco masterclass e


degustazioni private in tutto il mondo. Da poco hanno deciso
di supportare anche il mio nuovo progetto, denominato
“Bollicine Di Strada®”, un food truck specializzato nella
mescita e vendita di spumanti.

Il secondo partner di Facile Sommelier® è Incibum Lab


(www.incibumlab.it) , il laboratorio di innovazione di una delle
scuole di Alta Formazione enogastronomica più importanti
d’Italia. Alla guida ci sono chef stellati ed i migliori
professionisti della cucina, italiani ed internazionali ed il
Direttore Scientifico di Incibum è Ezio Vizzari, direttore e
curatore de “le Guide de l’Espresso”, “Ristoranti d’Italia” e “I
vini d’Italia”. Incibum Lab favorisce la valorizzazione di talenti

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e delle loro idee per la nascita e lo sviluppo di iniziative


imprenditoriali in ambito food e wine. Ho partecipato e sono 92

risultato vincitore del loro programma “Io ci credo” (e nella


giuria vi era una rappresentante della famiglia Cotarella, una
delle più importanti nel mondo dell’enologia italiana), ed ora
lavoriamo insieme per sviluppare la loro sezione “wine”, ed il
primo passo è appunto la creazione di un vero e proprio corso
da sommelier che, dopo il rinvio dello scorso anno dovuto alla
pandemia, prenderà finalmente il via nel 2022 e sarà
usufruibile in diverse città italiane. Sarà un Corso innovativo,
usufruibile sia nella classica forma “a tre livelli”, sia in un
unico livello, in modo che tu non rischi di perderti per strada.
Non sarai impegnato settimanalmente per uno o due anni in
orari e date che non decidi tu! Avrai un percorso unitario
disponibile all’interno di una piattaforma web dedicata, sulla
quale studiare quando vuoi, dove vuoi e con i tempi che vuoi,
e potrai scaricare le slides per studiare in ogni lezione; ci
saranno alcuni webinar in diretta sui temi principali delle
lezioni (e le principali bottiglie di vino ti saranno spedite a casa
dall’Azienda Vinicola Follador), i Vinoquiz® per verificare
continuamente la tua preparazione. Tuttavia, non sarà un
corso solamente on-
on-line,
line ed è qui la novità del “Metodo

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Facile Sommelier®”, perché ritengo che sia importantissimo


interagire con i docenti e verificare di persona quanto appreso 93

precedentemente. Ci sarà dunque una parte pratica, con le


degustazioni e gli abbinamenti cibo-vino, che si svolgerà nella
città che avrai scelto, e si concluderà con un test di auto-
valutazione o un esame finale. Il tutto per una durata
complessiva oraria in linea con quella di tutti gli altri corsi da
sommelier, ma concentrata in pochi mesi anziché in due anni,
e con la garanzia della serietà e professionalità di Incibum Lab.
Oltre ad un accesso dedicato alla piattaforma di studio,
riceverai a casa i vini in degustazione, e la valigetta
contenente i bicchieri, il cavatappi, il libro di testo, il Quaderno
delle Degustazioni, la Scheda Colori/Profumi ed una copia
cartacea di questo libro, da me autografata. E se completerai
tutti e tre i livelli e passerai l’esame riceverai inoltre il Diploma
e l’agognato Tastevin, simbolo di tutti i sommeliers. I docenti
hanno tutti, come minimo, o frequentato un corso da
sommelier, o il Corso WSET 2, uno dei più prestigiosi corsi di
formazione a livello internazionale, e si muovono
professionalmente ogni giorno nel mondo del vino. Un corso
perfetto per coloro che già lavorano nel cibo e nella
ristorazione, per quelli che vogliono entrarci, ma

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anche per coloro che desiderano approfondire la conoscenza


del mondo del vino e fare della loro passione una professione 94

vera e propria. Un corso pensato per coloro che non hanno un


anno o due di tempo per conseguire un diploma, che rifuggono
dai corsi esclusivamente on line o svolti in pochi giorni, e che
cercano un programma completo, anche nella parte
abbinamento cibo-vino ed in linea con quello proposto da altre
aziende, ma attuato con una nuova formula. Un Corso
completo, che comprende delle nozioni di enologia, una
panoramica sui vitigni italiani ed esteri, tecnica di servizio,
della degustazione e dell’abbinamento cibo-vino. Ci
concentreremo moltissimo sulla conoscenza dei principali vini
e vitigni italiani ed esteri. Un corso che ha un costo
competitivo dal punto di vista economico, ma senza lesinare
sul numero delle ore di formazione o sul numero dei vini in
degustazione. Un Corso che potrai anche regalare a chi vuoi
tu.

Al termine di questo lungo excursus sulla professione del


Sommelier, ti voglio fare un regalo. Ti propongo la lettura di
un’intervista fatta a una delle più care amiche che ho nel
mondo del vino, Sofia Carta, che è “Head Sommelier” del Forte

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Village Resort di Santa Margherita di Pula, un villaggio che da


molti anni vince il trofeo di “miglior resort” al mondo. Sofia è 95

una dei migliori sommelier che io conosca, molto meglio di


tanti colleghi uomini. La sua professionalità è leggendaria.
Conduce degustazioni per i clienti a tutte le ore del giorno e
della notte. È impeccabile nella sua divisa, professionale e
sempre in ordine. È stata anche mia compagna di classe del
corso WSET2, che abbiamo entrambi superato con il voto di
“Pass with merit” e nel giugno 2021 è stata uno dei giudici
internazionali del prestigioso “Concorso Mondiale di
Bruxelles”. Ho fatto qualche domanda a Sofia per farti capire
come, al di là della formazione personale, la conoscenza, lo
studio, l'approfondimento e soprattutto l’umiltà, il lavoro e la
dedizione quotidiana, siano indispensabili per coloro che
desiderino fare il sommelier per professione. Sofia ha lavorato
duramente per arrivare al suo ruolo e fino a qualche anno, fa
nonostante lavorasse sino alle tre del mattino per svolgere
degustazioni per i clienti privati, alla mattina era disponibile
anche a dare una mano ai colleghi per servire le colazioni.

“Ciao Sofia, raccontaci di te. Come è iniziata


iniziata la tua passione
per il vino?”
vino?”

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“Sono appassionata sin da bambina di cucina e del buon vivere


e mangiare. Adoravo impastare con mia mamma, mia nonna e 96

le mie zie, e conservo ancora tante ricette ereditate


dall'infanzia.

Ho sempre creduto in un forte legame col destino, per cui con


questa passione credo di esserci nata. Nella mia famiglia il
vino per uso domestico è sempre stato fatto, e ancora nel mio
piccolo orticello curo la piccola vigna che mio padre ci ha
lasciato. Durante gli studi superiori, precisamente all'Istituto
Alberghiero, inizia la mia carriera da conoscitrice di vino negli
Hotels; ricordo ancora le prime etichette che mi passavano tra
le mani e che mi piaceva tanto vendere. Terminata la scuola,
durante la stagione invernale 2004/2005 in Valle d'Aosta,
conosco i corsi da sommelier e mi si apre un mondo. Quelli
erano gli anni delle prime grandi responsabilità da Maître
d'Hotel, e mai avrei pensato prima d'allora di modificare il mio
status professionale”.

“Quali sono state le tue prime esperienze lavorative?”


lavorative?”

“La mia avventura professionale inizia pressappoco a quindici


anni, alternando il periodo scolastico alle aperture alberghiere
estive. Per gli studenti della Scuola Alberghiera questo era un

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“must” per stare tra i più bravi e svegli insomma. Ho avuto la


grandissima fortuna di lavorare sin da giovane negli hotels 97

internazionali piu' importanti della Sardegna, per cui la


formazione è stata sin da subito di tipo “classica”, ligia al
dovere, entrando nelle migliori brigate di servizio. La presenza
di jet-set internazionale mi ha spinto a studiare le lingue, per
cui dal diploma superiore in poi è stato un susseguirsi di viaggi
ed esperienze.

Pur avendo studiato nel corso di “Ricevimento”, dopo qualche


stage ho intrapreso prestissimo la strada dell’enogastronomia.

Ogni posto visitato era per me occasione di crescita


professionale; ho sempre tenuto molto al mio Curriculum
Vitae. Nelle primissime stagioni ero la mascotte della brigata,
la piu' piccola (per fortuna mai di statura), quella da
proteggere, curiosa e instancabile. Ecco forse la grande forza
e cocciutaggine sono state fedeli compagne del mio carattere.

Ricordo la primissima stagione da “commis” di un importante


american bar in Costa Smeralda. Lavavo moltissimi bicchieri
al giorno, incontravo tante persone famose che neanche piu'
distinguevo, e andavo a letto all'alba regalandomi spesso un
tuffo al mare per rilassarmi. Tutte cose che pochi tra i miei

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coetanei facevano. Ecco, questo nel mio piccolo mi faceva


sentire grande”. 98

“Ora sei -Head Sommelier-


Sommelier- del Forte Village Resort,
Resort, che da
diversi anni ha ottenuto il titolo di “miglior resort del
mondo”. Un bel successo professionale ed una grande
responsabilità. Raccontaci come si svolge il tuo lavoro e la
tua giornata tipo.”
tipo.”

“È davvero una gran bella responsabilità. Ogni giorno è un


giorno di sfide e crescita continua.

Lavoro con un gruppo molto preparato, e ho la fortuna di


servire gli ospiti piu' importanti del mondo. Questo mi
permette di migliorarmi, di sfidarmi, di crescere
professionalmente senza mai tralasciare lo studio, il continuo
aggiornamento e la grande passione.

La giornata nel resort inizia presto, e soprattutto si


programma tanto. La parte piu' bella chiaramente è il contatto
con l'ospite, e grazie all'importanza del resort gli eventi e le
occasioni sono davvero tante.

La programmazione lavorativa è innanzitutto mensile, poi


settimanale, e poi si lavora giorno per giorno, minuto per

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minuto, con un occhio sempre al cielo, e uno puntato al


servizio e alla vendita. Il sorriso è il nostro accessorio
preferito, e la parola “no” non appartiene al nostro dizionario”.
99

“Che consigli daresti a chi vuole seguire i tuoi passi?”


passi?”

“Seguire sempre il proprio istinto, al costo di sbagliare.

Lavorare in una brigata importante senza fretta, e non


bruciare mai le tappe.

Cercare di 'rubare' con gli occhi e imparare piu' cose possibile


e anteporre a tutto l'educazione e il rispetto. Imparare a
“servire”, questa grandissima parola che a tanti suona
negativamente, ma che ha un grandissimo valore.

Non smettere mai di essere curiosi e studiare.

Praticare uno sport, per svagarsi e ricaricare la mente e il


cuore

Da ultimo direi di “non mollare mai”. È vietato dire 'non ce la


faccio'”.

“Che consigli daresti invece a chi vuole semplicemente capire


un po’ di più di vino?
vino?”
“Questa è una domanda che mi viene fatta spesso.

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Io credo che i corsi di avvicinamento al vino, come nel caso di


Facile Sommelier®, siano una bella pagina d'inizio di un libro. 100

Si può iniziare investendo poco tempo ad un costo limitato


anche se molto spesso, come nel caso di Facile Sommelier®,
questi corsi sono gratuiti. Con l'andare del tempo ci si
potrebbe scoprire affascinati da questo mondo e sentire il
bisogno e la voglia di studiare e investire di piu', e quindi
scegliere dei Corsi da Sommelier veri e propri, anche con
queste formule innovative come quella da te creata, che
rendono compatibile studio e lavoro e non durano anni, e poi
specializzarsi a livello internazionale, come ho fatto io.

Ma io non colpevolizzo neppure le tante persone che decidono


di fermarsi ai corsi d'avvicinamento, dedicando
successivamente i propri investimenti in acquisto di bottiglie.

L'importante è non farsi condizionare e scegliere in piena e


semplice autonomia”.

“Grazie Sofia per questa bellissima intervista ed un augurio


affinché
affinché tu possa cogliere ancora migliori soddisfazioni”.
soddisfazioni”.

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GLI ALTRI LAVORI NEL MONDO DEL VINO 101

Ovviamente quello del sommelier non è l’unico lavoro che si


può svolgere nel mondo del vino e, a meno che tu non voglia
fare l’enologo, ovvero dedicarti alla coltura della vite ed alla
produzione (nel qual caso è opportuno, se non indispensabile,
che tu ti prenda una bella laurea), è sempre meglio iniziare
avendo già qualche rudimento sul vino. Quindi, se non proprio
un corso da sommelier, quanto meno uno approfondito di
avvicinamento al vino è consigliabile. I produttori, ma anche
le cantine sociali, i consorzi e molte aziende che si occupano
di consulenza in questo ambito, sono sempre alla ricerca di
figure specializzate, quali quelle che si occupano di
accoglienza, di eventi, di enoturismo. Quest’ultimo poi sta
vivendo un vero e proprio boom in Italia e all’estero, in
particolar modo per alcune zone molto conosciute come
possono essere l’Oltrepò pavese, la Franciacorta, la Toscana o
le Langhe, ma non solo le uniche, perché sono in aumento le
persone che vogliono conoscere sempre di più i vini italiani e
vogliono venire a degustarli sul luogo, magari abbinando due
o tre giorni di vacanza.

Poi ci sono le figure dedicate alla vendita, dagli export

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102
managers, agli agenti che visitano i ristoranti e gli hotels a
proporre i prodotti. Anche queste figure non possono essere a
digiuno di una conoscenza di base del mondo del vino e di un
profondo studio dei prodotti della cantina per la quale si va a
lavorare, anche perché in molti casi si parla di soggetti che
producono milioni di bottiglie e dei quali si diventa di fatto
l’immagine in Italia e nel mondo, e non si può non essere
preparati.

Per tutte queste persone, che hanno bisogno di conciliare


studio e lavoro, Soluzione vino, la start-up da me fondata, ha
ideato il Metodo “Facile Sommelier” ®, un corso da sommelier
che unisce la flessibilità della frequenza on-line con la parte
residenziale, tipica dei più affermati corsi internazionali,
garantendo un numero di ore di frequenza/studio e di
degustazioni in linea con gli altri corsi da sommelier, ma
concentrando il tutto in pochi mesi anziché in 1 o 2 anni.

E SE NON TI INTERESSA LAVORARE NEL VINO? (MA VUOI CONTINUARE A COLTIVARE


IL TUO HOBBY)

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Sino a qui ti ho spiegato quali sono le possibilità di lavorare


nel mondo del vino, ma non è detto che a te questo interessi. 103

Magari sei un professionista affermato nel tuo settore, o hai


un impiego sicuro, sia privato che pubblico, che ti appaga
completamente e sei estremamente impegnato con il lavoro.
Tutti questi sono casi sono in cui, a meno che tu non sia alla
vigilia di un cambiamento di vita vero e proprio, probabilmente
non ti interessa lavorare nel mondo del vino. Eppure, ti rimane
la curiosità, e ti interessa approfondire alcuni temi. Cosa fare
in questi casi? Ti consiglio di continuare a leggere questo
capitolo perché uno dei principali motivi per i quali ho creato
il portale Facile Sommelier® è proprio per venire incontro alle
esigenze di coloro che come te non vogliono trasformare la
loro conoscenza in un lavoro ma vogliono divertirsi, conoscere
ed approfondire, oppure coltivare un hobby.

LA MIA STORIA

Credo sia giunto il momento di raccontarti la mia storia ed il


motivo per il quale ho deciso di fondare Facile Sommelier®. Da
piccolo ero completamente astemio, anzi mi vantavo di non
bere assolutamente vino. Pian piano ho cambiato idea. Devo

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dire che ho avuto due genitori straordinari che hanno sempre


usato con me una tecnica che sinceramente consiglio a tutti 104

i genitori, ovvero quella del “tu prova, e poi se non ti piace non
ci sono problemi”. Hanno usato questa tecnica con me e mia
sorella con il teatro, la musica, lo sport e devo dire che li
ringrazierò sempre per questo. Quindi, quando è arrivata l'età
giusta per assaggiare il vino, mi hanno fatto provare. L'altra
cosa importante che hanno fatto è quella di farmi iniziare
dalle cose più semplici. Infatti, se la prima volta che vai a
teatro ti portano a vedere il “Faust” di Goethe, probabilmente
non ci tornerai per i prossimi quaranta anni ma, se invece fai
come hanno fatto i miei genitori, che mi hanno portato a
vedere la “Locandiera” di Goldoni, che è uno spettacolo molto
leggero, ecco che allora forse puoi cominciare ad
appassionarti. Così hanno fatto per il vino. Il primo vino che
ho assaggiato era un vino dolce, un Moscato d'Asti e,
chiaramente, essendo un vino dolce, incontrava molto più i
miei gusti di quanto non potesse essere un Brunello di
Montalcino. Devo anche dire che sono stato sempre molto
fortunato, nel senso che nella mia famiglia si è sempre bevuto,
e sempre molto bene, degustando vini ricercati e di grande
qualità, che si andavano ad acquistare visitando le cantine.

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Devo quindi essere sincero: sono stato un privilegiato da


questo punto di vista. 105

Ad un certo punto, a furia di assaggi, ho cominciato a


sviluppare un mio gusto personale. Ho iniziato a frequentare
le degustazioni ed a voler conoscere personalmente cantine,
vini e vitigni. In quel momento, tuttavia, ero molto impegnato
dal punto di vista lavorativo, e mi sono limitato
semplicemente a dei corsi di avvicinamento al vino ed a
qualche serata di degustazione qua e là. Devo anche ricordarti
che all’epoca (parliamo del 2003/2004) Internet non era così
sviluppato, Facebook stava per essere fondato e non
esistevano Linkedin, Whatsapp, Instagram e tutti i tipi di
webinar che oggi usiamo quotidianamente. La tecnologia non
aiutava per nulla e, se volevi saperne un po' di più di vino,
dovevi frequentare un vero e proprio corso da sommelier. Così
feci qualche anno fa, frequentandone uno a Bologna, dove
all’epoca vivevo, e continuando poi a Lecco ed a Bergamo, dove
poi mi sono spostato. Fu tutto molto lungo (circa due anni) e
molto complicato (città diverse, orari diversi, docenti diversi),
nonostante tutto fosse sotto l’egida della medesima
associazione, e per questo motivo i corsi da Sommelier che ho

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sviluppato, e che sono proposti in collaborazione con Incibum


Lab, sono concentrati in poche e settimane, seppur 106

caratterizzati da un numero di ore formative in linea con


quelle di tutti i corsi presenti sul mercato.

Ho successivamente inoltre ottenuto il Certificato WSET 2 con


menzione "Pass with merit".

Per dodici anni ho collaborato al gruppo dei servizi della mia


regione, servendo il vino ai corsi e spiegandolo ai banchi di
degustazione ed agli eventi privati.

Nel 2015 ho prestato servizio all’Expo ed ho avuto l’onore di


far conoscere i vini lombardi in degustazione a Ministri,
Commissari Europei, e Premi Nobel (su Facile Sommelier® puoi
trovare la mia foto con Eric Maskin, premio Nobel per
l’economia 2007).

Ho fatto parte sei volte negli ultimi otto anni del panel
regionale dei Degustatori per la valutazione dei vini della guida
Viniplus di Lombardia.

Sono "Brand Ambassador" di Prosecco Follador, e giro il mondo


per l’azienda, al fine di condurre degustazioni, presentare
nuovi prodotti e presenziare a eventi e fiere di settore.

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Nel 2019 ho ideato Facile Sommelier®, il “programma facile e


veloce che ti insegna tutto o quasi ciò che ruota intorno al
mondo del vino”, che ho lanciato sul mercato nel febbraio 2020. 107

Successivamente ho aggiunto altri marchi, quali Vinoquiz®,


Sommelier a Domicilio®, Winepodcast®, Easy Sommelier®, e
Wine Ambassador®.

Nel 2020 sono risultato vincitore del programma “Io ci credo”


di Incibum Lab, il laboratorio di innovazione della Scuola di
Formazione enogastronomica più importante del sud Italia.
Nello stesso anno, sempre con il supporto di Incibum Lab, ho
fondato Soluzione Vino, start-up specializzata nella
formazione e consulenza nel mondo del vino, e partecipata da
DEMETRA Srl, una holding che investe in start up food & wine
related ad alto potenziale di innovazione e crescita.

Nel 2021, in partnership con il mio amico Nicolò Barbisotti


della Gineria Lo-Ju di Milano, e con il supporto dell’Azienda
Vinicola Follador, ho ideato Bollicine Di Strada®, food truck
specializzato negli spumanti.

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FACILE SOMMELIER®

Diventare un Sommelier non è per nulla facile. I corsi sono,


108
giustamente, lunghi e molto professionali ed alla fine ti
aspetta un esame per superare il quale devi studiare in modo
serio, anche nel corso proposto da Soluzione Vino®.
Come avrai capito anche io, come te, avevo molti dubbi e
scarse conoscenze sul vino, e li ho risolti con una lunga
formazione. Non tutti però hanno il tempo di seguire i lunghi
corsi per sommelier, o non hanno il budget, e io volevo offrire
uno strumento semplice e veloce alla portata di tutti per
appassionarsi al vino e, se vuoi proseguire, diventare
sommelier in un tempo ragionevole affiancandoti ad una
struttura qualificata e professionale.
Sul web ci sono ogni giorno tantissime offerte di corsi di
degustazione di vino.

Certo, potevo offrirti anche io un corso di degustazione in


quattro serate a Milano in un locale, ma ce ne sono tanti e
volevo essere differente.

Poi ho pensato che ti restino tante domande, che non hai il


tempo di frequentare lunghi corsi (o magari non hai il budget),

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o che ti interessano sapere poche cose (le più importanti) per


divertirti con gli amici.

Ho pensato infine che non ti interessi da subito essere un super 109

esperto e riconoscere il profumo “dell’anice stellato “,


piuttosto che della “mela matura”. Queste sono cose che, se
vorrai, potrai apprendere col tempo divertendoti con i tuoi
amici. Al momento magari ti interessa solo sapere la
differenza tra lo Champagne ed il Prosecco, o come si apre una
bottiglia di vino.

Per questo è nato Facile Sommelier®

Facile Sommelier® è stato pensato per tutti coloro che


vogliono saperne un po' di più di vino, sia che non ne conoscano
nulla, sia che abbiano già qualche rudimento.

Facile Sommelier® è usufruibile quando vuoi. Dove vuoi, sul


supporto che vuoi.

Puoi rivedere i video quando vuoi e quante volte vuoi. Puoi


interrompere ogni video e riprenderlo più tardi.

Puoi vederli al mattino quando vai al lavoro in metropolitana,


in pausa pranzo in ufficio, o la sera prima o dopo cena.

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Perché Facile Sommelier® sarà sempre con te: a casa, in


ufficio, in spiaggia, sul telefono o sul tablet.

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Brevi video che vanno subito al punto. Ogni video dura
pochissimo tempo.

Immagina di essere a casa tua, con le persone a cui vuoi bene,


e di aprire, degustare e capire, divertendoti, una bottiglia di
vino, E se hai qualche dubbio, rivedere in pochi minuti i tuoi
video.

Per seguire i Corsi di Facile Sommelier® non è necessario alcun


requisito. Ti potrai divertire ad imparare tutto sul vino
attraverso i Vinoquiz®. E ci sono anche i corsi gratuiti in
inglese. Decidi tu quanto imparare.

Comprendere un vino non è soltanto questione di “sentori di


bacca rossa e miele d’acacia” ma goderne appieno nel giusto
modo, in coppia, con un gruppo di amici e, perché no, anche da
solo. E con noi può essere facile e divertente, imparando
a versare un vino nel giusto modo, o a lavare correttamente i

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bicchieri, o a saper riconoscere quale sia la differenza tra vino


e vitigno o, infine, a ordinare il giusto vino nel giusto luogo.

111
Ora puoi avere tutto questo nel tuo cellulare. Non dovrai più
cercare ogni volta su YouTube quello che ti interessa. Ti
basterà un click.

E puoi averlo gratis……ed anche in Inglese, grazie alla versione


in lingua Easy Sommelier® sul mio canale YouTube.

E se dopo i Corsi gratuiti di Avvicinamento al vino, agli


spumanti ed al gin vuoi diventare un vero e proprio Sommelier,
oggi potrai farlo attraverso il “Metodo
“Metodo Facile Sommelier®”
Sommelier®”, che
ti permetterà di alternare la formazione personale con quella
in aula, e che ti consente di completare il Corso per Sommelier
in pochi mesi, anziché in anni, con un numero di ore formative
in linea con quelle offerte dai corsi di sommelier erogati da
altre aziende o associazioni, ma con una metodologia
innovativa. Forse, infatti, hai sempre pensato che i corsi per
sommelier possano essere erogati solo da determinati
Organismi, in quanto certificano, tramite un Esame di Stato,
una preparazione che ti permette l’iscrizione ad un Albo
nazionale professionale.

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Magari, leggendo questo libro, ti sarai sorpreso nel sapere che


112
così non è. Come ti ho già detto, non esiste un Albo
professionale dei sommeliers, attività che, secondo il
Contratto Nazionale della Ristorazione, può essere svolta da
chiunque abbia «una precisa e completa conoscenza dei vini
italiani ed esteri».

Ecco perché per fare la differenza c’è bisogno del supporto di


un valido Ente di Formazione, e io mi sono affidato ad Incibum
Lab, il laboratorio di innovazione di una delle Scuola di Alta
Formazione enogastronomiche più importanti d’Italia. Incibum
Lab dispone di oltre 4.000 metri quadrati di aule per la
formazione.

Ricordati, infine, che Facile Sommelier® promuove il concetto


del bere responsabilmente, e che i Corsi di Facile Sommelier®
sono usufruibili previa dichiarazione di avere compiuto l’età
legale per il consumo di alcol nel proprio paese di cittadinanza
o residenza.

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RIEPILOGO DI QUESTO CAPITOLO

 REGOLA 1 - In Italia non esiste un Albo dei Sommelier, che


certifichi la professionalità attraverso un Esame di Stato,
come accade per medici, dentisti, geometri,
commercialisti, avvocati, etc etc.
 REGOLA 2 – Quindi, se vuoi costruirti un percorso da
sommelier professionista, sono indispensabili un’ottima
formazione, affiancata da un’esperienza sul campo.
 REGOLA 3 – Un’ottima formazione è importante anche se
vuoi svolgere una diversa professione, sempre legata al
mondo del vino, o se vuoi semplicemente ampliare le tue
conoscenze. Facile Sommelier®, per formare i propri
sommeliers, ha raggiunto un accordo con Incibum Lab.

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Conclusioni….

All’inizio del primo capitolo ci sono tre brevissime domande,


alle quali probabilmente hai fatto fatica a rispondere. Io ci ho
impiegato lungo tempo prima di avere la conoscenza
necessaria ma oggi, grazie a Facile Sommelier®, tu puoi essere
come me in molto meno tempo.

Facile Sommelier® è nato quasi per gioco, per evitarti di dover


fare tutta la strada che ho dovuto compiere io. È cresciuto
rapidamente sino ad oltre 4.000 iscritti, ed è presente su tutti
i principali social networks, oltre ad un canale YouTube che
contiene più di 100 video. E ora, grazie all’accordo
con Incibum Lab, formerà i propri sommeliers, e impegnerà chi
lo richiede nel progetto “Sommelier a Domicilio®”.

Ricordo ancora i primi video, girati quasi in “clandestinità”


…sorrido al pensiero.

Certo, non erano molto professionali, la musica non era delle

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migliori, l’audio era di bassa qualità, ma avevo un grande
sogno con un budget risicato, e sono andato avanti per la mia
strada e oggi, grazie a coloro che mi hanno dato fiducia, sono
in grado di offrirvi un prodotto di alta qualità affiancato da
partners seri ed affidabili.

Se non avessi pubblicato i primi video amatoriali, oggi non


sarei qui.

Quindi, riassumendo:

 Ti hanno regalato una confezione di vini pregiati a Natale


che vorresti degustare con i tuoi amici ma non sai da dove
iniziare per apprezzarne il contenuto?
 Hai sempre voluto sapere qualcosa di più sul vino ma il
lavoro ti impedisce di frequentare lunghi corsi
organizzate in date specifiche?
 Pensi che il vino bianco si faccia solo con l’uva a bacca
bianca?
 Secondo te il vino rosato in Italia si fa mischiando vino
bianco e vino rosso?
 Vuoi fare bella figura con una donna (o con un uomo)
invitata/o a cena ma ancora non sai come vino abbinare
il vino al piatto che hai preparato?

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 Non sai che vino tenere sempre in casa per ogni
evenienza?

Tutte queste domande da oggi troveranno una risposta grazie


a Facile Sommelier®, e nella pagina successiva troverai tutte
le risorse disponibili per la tua formazione.

Ci vediamo dall’altra parte dello schermo.

Massimo Morelli

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RISORSE

117

Se vuoi i corsi gratuiti di avvicinamento al vino registrati su www.facilesommelier.it

Per iscriverti al mio canale YouTube


https://www.youtube.com/channel/UC8JMzBQI29ZjVHtX0kiO1-Q

Per seguirmi su Facebook https://www.facebook.com/facilesommelier.it

Per seguirmi su Instagram https://www.instagram.com/facilesommelier/

Se cerchi un Wine Ambassador®, vuoi promuovere la tua azienda con un Wine


Podcast®, o vuoi noleggiare un Sommelier a Domicilio® registrati su
www.facilesommelier.it e visita le apposite sezioni del sito web.

Se vuoi saperne di più sui partners di Facile Sommelier visita i siti web

www.folladorprosecco.com e www.incibumlab.it

Se vuoi scrivermi, il mio indirizzo e-mail è info@facilesommelier.it

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RINGRAZIAMENTI

118

Grazie a Lazzaro e Gianluigi, per i preziosi consigli, rispettivamente, di copywriting e


video.

Grazie ad ARGA – Lombardia Liguria, ed a Fabio Benati per avere contribuito al lancio
del portale Facile Sommelier® nel 2020.

Grazie all’Azienda Vinicola Follador, per avermi permesso di condurre masterclass ed


eventi in tutto il mondo in qualità di loro “Brand Ambassador”.

Grazie a Tommaso D’Onofrio e Deborah Morriello di Incibum Lab, per il supporto


fornito prima, durante e dopo il programma “Io ci credo”.

Grazie a Sofia Carta, Head Sommelier del Forte Village Resort, per la sua disponibilità
e simpatia.

Grazie all’Avv. Alessandra Avere del Foro di Asti, per il continuo e prezioso supporto
legale.

Soprattutto grazie a tutti voi amici di Facile Sommelier®. Senza il vostro aiuto ed i
vostri consigli, tutto questo non sarebbe stato possibile.

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sempre.

119

"Io sono sicuro che se il padre Dio in persona, invece di


insegnarglielo al Noè, tanto tempo dopo, questo trucco
meraviglioso di schiacciare l’uva, di tirar fuori il vino, glielo
avesse insegnato subito, fino dal principio, all’Adamo, subito,
prima dell’Eva, subito! … non saremmo in questo mondo
maledetto, saremmo tutti in paradiso… salute!"
Dario Fo - (1926-2016) - Premio Nobel 1997 per la Letteratura

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120

Ed ecco il Bonus !!!

Cari amici di Facile Sommelier,

grazie di avermi seguito sin qui e complimenti per essere arrivati alla fine
di questo libro. Il Corso gratuito di Avvicinamento al vino è a vostra
completa disposizione all’indirizzo www.facilesommelier.it . Se poi, non
appena saranno aperte le iscrizioni. vorrete fare un passo in più, ed
iscrivervi al Corso per Sommelier, avrete diritto ad un bonus del 15% di
sconto sulla prima rata del corso. Sarà sufficiente indicare sul modulo di
iscrizione nell’apposito spazio la dicitura “SCONTO LIBRO PRIMA RATA
15%”.

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HANNO PARLATO DI FACILE SOMMELIER®

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122
SOLUZIONE VINO® E’ LA START-UP INNOVATIVA CHE FORNISCE
FORMAZIONE E CONSULENZA NEL MONDO DEL VINO

- CORSI DI AVVICINAMENTO AL VINO


- CORSI SOMMELIER
- FORMAZIONE PERSONALE DI SALA
- WINE AMBASSADOR
- WINE PODCAST
- SOMMELIER A DOMICILIO

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I MARCHI DI SOLUZIONE VINO®

Easy Sommelier® Facile Sommelier®

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Vinoquiz® Sommelier a Domicilio®

Wine Ambassador® Wine Podcast®

I PARTNERS DI SOLUZIONE VINO®

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Massimo Morelli, milanese, 55 anni. Laurea in Giurisprudenza e Master in
Gestione d’Impresa. Nel 2019 ha ideato Facile Sommelier®, il programma “facile
e veloce che ti insegna tutto (o quasi) ciò che ruota intorno al mondo del vino”.

“Per di qua, comunque vada, sempre sulla mia strada……”

(Ligabue)

www.facilesommelier.it

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