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Corso di Elaborazione digitale del suono

Laboratorio di Audio

12_Dispensa
 La Fase

Rispetto alla linea tratteggiata (che rappresenta la pressione di equilibrio dell’aria), l’onda sinusoidale
disegna 2 semicerchi, e durante un ciclo completo di oscillazione compie un percorso di 360°.
La posizione di ogni punto dell’onda lo si può individuare dalla sua misura in gradi:
- E: punto di partenza, equilibrio, 0°,
- C: punto di massima compressione,90°,
- E: punto di nuovo equilibrio, 180°,
- R: punto di massima rarefazione,270°,
- E: punto che completa il ciclo, 360° o 0°, nuovo equilibrio, cioè corrisponde a un nuovo punto di partenza.

La Fase (phase) è la distanza in gradi di un qualsiasi punto dell’onda sonora dal punto passante per lo 0°
dell’onda stessa. Nel punto C la fase vale 90°, perché C dista 90° dal punto E 0°.

 La differenza di Fase

Nei 4 grafici è rappresentato un ciclo completo di oscillazione di un’onda sinusoidale, cambia solo la fase
iniziale. L’ex audio n°4 ha fase iniziale a 0°.

Se la fase è diversa da 0°, cioè a 35° o 122° o un altro valore entro 360°, il suono udito non è differente.
Nel caso di un singola onda l’orecchio è insensibile alla fase, la fase non ha alcun effetto.

Ma se considero più onde insieme il discorso cambia, cioè due onde sinusoidali identiche che iniziano in due
momenti diversi, con un certo ritardo tra di esse, questo ritardo fa sì che in ogni istante vi sia tra loro una
Differenza di fase (phase shift), che si mantiene costante ed è misurata in gradi:
1. Nella 1^ figura la differenza di fase tra le due onde è di 90° in qualunque loro posto; infatti, basta
sottrarre il valore in rosso al valore in blu nel punto corrispondente: 90°- 0° = 90°; 180°- 90°= 90° ecc.:

2. Nella 2^ figura il ritardo di inizio tra le due onde è maggiore; la loro differenza di fase è di 180° in
qualunque punto:

3. Nella 3^ figura l’onda rossa inizia quando la blu ha già completato un intero ciclo di oscillazione;
la differenza di fase tra le due onde è di 360°, che è pari a 0°.
Il 1° ciclo dell’onda rossa si sovrappone al 2° ciclo dell’onda blu,seppure con un intero ciclo di ritardo:
 Un primo esperimento con la fase
1. Apri (053-ONDA A.wav),
2. Apri (054-ONDA B.wav), entrambe le onde A e B hanno la fase iniziale 0°.
3. Seleziona File/New/Wave, clicca OK e vedi che le impostazioni nella finestra Audio Attributes siano:

Channel = mono;
Bit Resolution = 16bit
Sample Rate = 44100 kHz.
Apri una nuova finestra Untitled1,mono,e prova a sommare le due onde.
4. Allinea in verticale le finestre (click nell’ordine su Untitled1, Onda B, Onda A e poi . Chiudi le finestre
superiori, stringi lo zoom e ottieni la seguente fig. dove l’ampiezza massima per entrambi i file arriva a 50.

5. Seleziona l’intero file Onda A e copialo nella clipboard.


6. Incollalo nella finestra Untitled1, e che il locatore si trovi in corrispondenza dello zero sul righello del
tempo. Eseguito l’appiccicamento adegua il grado di zoom di Untitled1 alle altre due finestre.
7. Seleziona e copia nella clipboard l’intero file Onda B.
8. Riattiva la finestra Untitled1 con un click sul righello dell’ampiezza (il locatore deve trovarsi sullo 0).
9. Per sommare nella finestra Untitled1 l’Onda B, nella clipboard, all’Onda A, richiama Edit / paste
special/Mix. Non appena fai Ok, si sommano le due onde.
 Un secondo esempio con la fase
1. Apri (053-ONDA A.wav)
2. Apri (055-ONDA C.wav), se ingrandisci l’inizio vedrai che ha una fase iniziale di 180°:

tra l’Onda A e l’Onda C esiste una differenza di 180°. L’Onda C suona come l’Onda A, a riprova che la fase
non influisce sull’ascolto in caso di onde singole.
3. Riesegui di nuovo, dal terzo in poi, i passi dell’esperimento precedente. Quando sei al punto 9, mentre dai
OK. Onda A+B sparita, e ascolta.

 Fase uguale interferenza


Onde sonore presenti nello stesso spazio e nello stesso istante danno una interferenza, cioè sommano
algebricamente punto per punto [somma algebrica significa che devi tener conto dei segni (+ e -)].
L’onda risultate dalla somma di più onde singole avrà un’ampiezza che dipende dalla differenza di fase tra le
onde interferenti.

Quando la differenza di fase tra due onde identiche è pari a:


- 0°, si dicono in (Concordanza) di Fase (in phase) e la loro somma algebrica è pari a un’onda di ampiezza
doppia delle due onde d’origine, quindi si parla di Interferenza costruttiva, perché la somma delle due onde
ne “costruisce” una terza.

- 180°, si dicono in Opposizione di Fase o in Controfase (180° out of phase) e la loro somma algebrica è
zero, e si annullano a vicenda, quindi si parla di Interferenza distruttiva (phase cancellation, cancellazione
di fase), perché si distruggono una con l’altra.
Nb: un segnale audio è annullato dalla sua copia in controfase.

- un qualsiasi valore di un angolo giro escluso 0°/360° e 180°, si dicono Fuori Fase (out of phase) e la loro
somma è un’onda di ampiezza compresa tra il doppio delle due onde d’origine e lo zero, secondo il valore
della differenza di fase.

 Conferma
Se ripeti l’esercitazione Onda A + Onda B e fai click dex sul righello dell’ampiezza di ogni file audio, man
mano che li apri e scegli dall’elenco la voce dB, hai la conferma di quanto detto circa la scala dei decibel e
cioè: un suono che percepiamo di intensità doppia di un altro è maggiore di 6 dB rispetto a quest’ultimo.
Quindi, il “doppio”di 24 dB non è 48 dB, ma 24+6 = 30 dB, il doppio di 30 dB non è 60, ma 30+6 = 36 dB.

Con l’ampiezza espressa in percentuale, si ha 50 / 100 per le onde singole e 100/100 per l’onda somma;
esprimendola invece in dB, i blocchi delle onde singole hanno un’ampiezza di - 6dB (significa che la loro
intensità è di 6 dB inferiore allo 0 dB digitale, cioè alla soglia di clipping della scheda audio), mentre l’onda
somma, risultante dalla loro interferenza, raggiungerà un’ampiezza di 0 dB: il doppio di - 6 dB non è -12 dB,
ma - 6dB + 6 dB = 0 dB.

Sebbene molti musicisti non sa neanche della sua esistenza, una caratteristica delle onde sonore capace di
far raddoppiare improvvisamente il loro volume o di farlo sparire, non è cosa da prendere sotto gamba.
Vediamo qualche situazione dove la fase è determinante:

- Registrazione di materiale audio: le cause che portano a interferenze di fase in fase di registrazione, con
esaltazione o attenuazione o cancellazione di segnali audio, riguarda il posizionamento dei microfoni.
Con due (o più) microfoni posti a diversa distanza da una sorgente sonora, il microfono più distante riceve in
ritardo l’onda sonora ricevuta da quello più vicino, ritardo magari di pochi millisecondi, ma capace di
provocare una differenza di fase tra le due onde e, in caso di somma dei due segnali, le interferenze viste
prima.
Per questo motivo i microfoni, e altri apparecchi, hanno un pulsante detto Polarity Invert, o Polarity Switch:
che serve a invertire la polarità delle connessioni elettriche, e provoca l’inversione di fase del segnale audio.
In WaveLab la fase può essere invertita di 180° con la funzione Process/Invert phase.
Per realizzare l’Onda C ho preso l’Onda A e l’ho trattata con questa funzione.

- Riproduzione di materiale audio: i problemi di fase che si verificano in sede di registrazione si


manifestano anche durante la riproduzione audio in modalità monofonica.
Inoltre un perfetto posizionamento dei diffusori acustici in un ambiente richiede buone conoscenze della
fase, che può dare delle seccature ai fonici nei concerti “live” alle prese con molti altoparlanti.
Pensa cosa accadrebbe se un’interferenza costruttiva totale capitasse nel mezzo di un concerto rock sparato
a 120 dB o se capitasse il contrario.

 Si può eliminare la parte del canto da un brano musicale?


La risposta vale anche per l’eliminazione di qualunque parte solista, anche non vocale, è si e no.
Esistono dei tools (Voice remover), ma non sempre funzionano. Cerchiamo di capire, se e quanto
funzionano. I principi su cui si basano sono due.

- 1° metodo: attenuazione dell’intensità di una banda di frequenza


1° metodo: attenuare l’intensità della banda di frequenza dove ricade la voce umana. Nella figura:

Considerando estensioni normali, la voce umana, tra maschile e femminile, occupa una banda di frequenza
che va da 80 a 1000 Hz. Ma se diminuiamo l’intensità di questo intervallo di banda (con un EQ),riusciamo ad
avere il risultato desiderato?

Diminuire il volume di una banda di frequenza, non importa quanto estesa, significa diminuire il volume di
tutte le note comprese nella banda stessa, qualunque sia lo strumento che le emette.
Quindi insieme alla voce viene attenuato anche tutto l’accompagnamento strumentale che ricade nella
stessa estensione. Inoltre, la voce umana si estende oltre i 1000 Hz: per una sua eliminazione bisognerebbe
attenuare tra 80 e 4000 Hz, cosa che riconduce al punto precedente, quindi questo metodo non funziona.

- 2° metodo: interferenza distruttiva


2° metodo: attenuare l’intensità del segnale audio che si trova al centro del fronte stereofonico con una
interferenza distruttiva. I software che usano questo principio eseguono su un file audio due operazioni.
Proviamolo su n°56, che contiene lo stesso materiale dell’ex n°15, ma panpottato diversamente:
a) Inversione della fase del segnale audio presente su uno dei due canali stereo.
Con il mouse, o con Edit/Select/All seguito da Edit/Select/Left chanel only o Right channel only seleziona
uno dei due canali indifferentemente, poi Prosess/Invert phase.
b) Trasformazione del file stereo in file mono .
Trasformare un file audio da stereo a mono significa eseguire la somma algebrica canale dex + canale sin,
ottenendo un’unica onda / segnale audio risultante.
Dal momento che le onde sonore / segnali audio presenti sui canali si trovano, per l’operazione precedente,
in opposizione di fase, la loro somma darà origine a un’interferenza distruttiva. Se ascolti, la voce del solista
è sparita (resta solo una lieve ombra quasi inudibile).
Il file suona più “chiuso”, perché è stata eliminata la spazialità stereofonica, ma lo scopo è stato raggiunto.

Questo 2° metodo, applicabile con successo anche su n°27 è detto Ascolto Monofonico in Controfase,
ma anche questo metodo non è esente da inconvenienti.

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